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al testo di Caterina Nicoletta Accettura
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E la vita, va... A volte nella vita succedono delle cose che scompaginano tutte le nostre certezze e fanno tabula rasa della nostra presunzione. E la vita va. Un fiume inarrestabile che si tiene a stento composto fra le sponde e minaccia continuamente di dilagare ed invadere quei prati che con cura avevamo preparato per il nostro presente, per il nostro futuro. Perché per quanto l’uomo si ostini pensare che l’esistenza sia un soffio, un attimo fuggente, un giardino i cui frutti vanno raccolti per tempo, in realta’ sara’ per tradizione, sarà perché ciascuno si illude di vivere sub specie aeternitatis, accumuliamo ricordi, esperienze, fogli di carta nei cassetti, nelle tasche, a testimonianza di ciò che siamo stati e siamo,come se non dovesse mai esserci una diga a sbarrare il corso di quel fiume e rivoltare nei campi le sue acque tumultuose, sormontate di spuma bianca, sulle quali galleggiano miserandi avanzi di quei noi che eravamo ieri. Sono le grandi rivoluzioni della vita personale di ciascuno,emozioni forse ed e’ in questo contesto che dovrebbero nascere quei fiori del dolore che sono le poesie. Spontanei moti del cuore antecedenti alla razionalizzazione di un fatto,di un accaduto. E la vita va Noi attaccati alle maniglie cerchiamo di prendere quei treni in corsa, a volte ci riusciamo, altre volte ruzzoliamo lungo la scarpata, tra l’indifferenza dei passanti e il tutt’intorno che ci appare ostile. Estraneo al punto da sembrare proiettato su di un muro di fronte a noi. Un cavallo in corsa, bizzarro, la vita che a volte ci disarciona e che guardiamo allontanarsi sgomenti. Ma forse e’ proprio in questi frangenti che l’uomo comprende tutta la sua provvisorietà e si accosta all’altro, gli mette una mano sulla spalla, se lo accosta al cuore. “Sei arrivato a me dopo tanto silenzio” ed il cuore si riapre all’affetto, all’armonia del ricevere e del donare. Non siamo unici, ma terribilmente uguali. Comprende la comune origine, il profondo significato della fratellanza, il valore della famiglia. Riscopre l’amicizia e torna ad incanalarsi in quel flusso di vita dal quale gli avvenimenti hanno cercato di sradicarlo,soprattutto comprende di non essere eccezionale, ne’ nel bene, ne’ nel male. da cio' deriva l’espressione , il dialogo che e’ ascolto e comprensione innanzitutto, mai arroganza o posizione di privilegio. Quel fiume e’ la nostra ricchezza, il nostro nutrimento. la nostra gioia e la nostra disperazione. Se qualcuno manca all’appello, se e’ caduto durante il tragitto, la perdita e’ di tutti e la sua presenza costante accanto a noi. Non lo vediamo, ma c’e’. Non finisce la vita, la vita continua sempre e ci accoglie come una madre a volte benevola, a volte terribile, tradita, a volte severa , che tiene a bada tutti . Sa farsi rispettare,la vita. C’e’ chi va e me lo racconta con entusiasmo;c’e’ chi torna a casa e me lo comunica come un evento atteso e temuto.Speranze. Chi gioisce, chi si asciuga le lacrime . Tutto cio’ che e’ dell’altro ci appartiene, non puo’ lasciarci indifferenti, ne pagheremmo un prezzo altissimo, la nostra stessa identita’ verrebbe compromessa definitivamente. Ci smarriremmo in una solitudine abissale e senza ritorno. E' autunno. Cammino per le strade e guardo come tutto e’ sempre uguale: questo mi da sicurezza e voglia di mescolarmi agli altri in quest’aria mite di ottobre inoltrato che profuma di vendemmia e di mosto. Scricchiolano i passi sulla ghiaia , la porta di una scuola si apre come ogni anno, gli alunni cominciano ad entrare a frotte ridendo. La ragazza della porta accanto mi passa vicino con la sua giovinezza in fiore tra i capelli legati a coda di cavallo e la mano poggiata sul pancione. Me lo ha detto già una mattina di Settembre che era in attesa: ”Sai, e’ una bambina” ed si allontanata correndo "devo trovarle un bel nomeeee………Valentina ti piace? "Si,si, mi piace" sono tutti belli i nomi per i bambini che nascono. __________________Nicole |
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