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A quella che nel ciel india

Con autunnale ritmo delle suole
scandisco il tempo che separa
lo zigzagare del mio tempo breve
tra mattonelle e sconnessure
dal tuo leggero essere altrove - dove
non so - ormai in infinita eco
di porte chiuse su deserte stanze,
per sempre mute
se ha perso o nascondeva le sue chiavi
chi ora in fuga più non ci non risponde.
Solo sostare, in piedi, sulla soglia
serrata e silenziosa,
lo sguardo che percorre già le scale -
uscire dal portone nell'opaca
e polverosa luce
su strade già percorse dalle suole.

A Serenella.

 Nando - 02/11/2014 09:24:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Nulla si può aggiungere ai precedenti e così ben puntuali commenti; ma pur sempre possiamo condividere gli echi di una lettura.
Della bellezza formale e dell’amore che guarda l’assenza dentro ormai vuote e mute stanze è stato detto, mi colpisce ancora lo sguardo tuo che connota in "fuga" quell’andare altrove, con la brevità degli autunnali passi e il rimettersi di suole in altre già consumate suole

Buona domenica, Prof..

P.S. Credo ci sia un "non" di troppo a "ci risponde"

 amina narimi - 01/11/2014 19:33:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

dalla tua poesia alle parole di Paolo a Serenella,riLucente..
e poi ancora alla Tua Poesia, al ritmo di quelle suole,
la pelle si fa sottile nello sguardo, col vicino col lontano, a vibrare dietro quelle porte ...

 cristiana fischer - 01/11/2014 18:14:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

ti ho letta in controtempo, questa per seconda rispetto a Dio sì Dio
che dire, se non che Paolo ripete la tua strada? :-)

 Lorenzo Mullon - 01/11/2014 14:03:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

bello questo percorrere e ripercorrere delle suole
finché diventino sottili come i nostri sensi

  Cristina Bizzarri - 01/11/2014 11:53:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie Silvia e Paolo, i vostri commenti mi onorano e mi infondono serenità. Sì cero Paolo, tu che davvero conosci la scrittura ( io ci provo a tentoni ma ci provo) - Dio, sì, Dio ... baci e baci.

 Paolo Melandri - 01/11/2014 11:24:00 [ leggi altri commenti di Paolo Melandri » ]

Mi piace moltissimo questa poesia... quanto mi ritrovo! quanto ci si ritrova!... "ormai infinita eco / di porte chiuse su deserte stanze, / per sempre mute..." Anche a prescindere dalla magnifica versificazione... aggettivazione sicura a questo modo, classica... oh quante volte ho sostato anch’io dietro quelle porte chiuse... quante!... ho bussato... l’eco, da dentro... senza dubbio vuote, deserte... poi una volta te ne stai dietro una di queste porte... uguale alle altre... legno scuro, precisa!... bussi... un’eco... il silenzio... no, non m’inganno... lì dietro c’è Lui... c’è Lui... il cuore mi si stringe, batte... Lui... "m’amour, m’amour / che cosa ho amato e dove / sei?"... Lui... Dio... sì, Dio, s’intende, è lì dietro... ascolto... tendo l’orecchio... gli echi... busso ancora... gli echi... sono felice... sei, m’amour?... E poi... "Solo sostare, in piedi, sulla soglia / serrata e silenziosa..." Che meraviglia! Vale. P.

 Silvia De Angelis - 01/11/2014 11:07:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Un pensiero profondo a un caro angelo lontano, espresso in versi bellissimi, molto sentiti
Ciao Cristina, un abbraccio,silvia

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