Voi che il dolore e la storia crudelmente perseguita, Uomini spogli, donne dissanguate, stendetevi sul mio corpo Come su un prato fresco di erba e di papaveri labili e gaudiosi E ridendo, rasserenatevi del mio amore fertile, moltiplicatelo. E voi bambini spauriti, angeli delicati che l’orrore ha devastato, Rannicchiatevi nei ventricoli del mio cuore di poeta, implumatelo Di leggerissimi pensieri, e giocate a chi lo mangia più in fretta, E poi piantatelo ancora come un seme perché vi dia sempre frutti E fiori e ombre da spargere sul capo come carezze, e notti scintillanti, Cieli velati d’aurore rosarancio. O volti germogliati, o vene azzurrine come fiumi, O fiori nascenti, voi tutti amati e ridenti, quando il male si sarà raggrumato E sarà sceso nel fondo, e Dio, come una morbida femmina di tordo, Vi coverà nella coppa del suo nido intrecciato di silenzi e di perdono. Quando il mondo perderà la vergogna, quando ovunque sarà luce fonda.
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Lorenzo Mullon
- 22/08/2011 19:07:00
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Una poesia che è il senso della Poesia stessa, con la speranza che i dolenti si affidino davvero alla parola che guarisce, operando la Grande Trasformazione. E il Medium di questa Meraviglia si offre totalmente per Amore degli Altri, in un sacrificio che è lunico Destino possibile, ma è anche una Gioia, e rende la Terra fresca e leggera come una nuvola derba. Grazie, cara Franca, e scusa se non commento sempre le tue poesie, adesso girando come una trottola nellafa...
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sara dimatera
- 17/08/2011 20:45:00
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Una poesia che penetra nellanimo di chi,cara Franca,ti sa ascoltare e guardare in profondità. Questa alternanza di versi,dolore/orrore e speranza che "giocano"tra loro,mi colpisce particolarmente. La tua capacità di andare oltre la "vergogna" delle cose attraverso luso della parola, ti rende una poetessa fuori dal comune. Il poeta G.Rescigno ti ha definito "dea della parola"...che tu possa continuare a coltivare e a seminare versi ovunque per far si che noi possiamo continuare ad essere tuoi privilegiati lettori. Sara
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Cosimina Viscido
- 17/08/2011 16:40:00
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Una poesia che mi lascia senza parole. E questo verso mi ha letteralmente commossa: "E poi piantatelo ancora come un seme perché vi dia sempre frutti E fiori e ombre da spargere sul capo come carezze, e notti scintillanti,Cieli velati d’aurore rosarancio"
Un amaro compito quello del poeta ma reso dolce dalla sua stessa generosità sacrificale protesa verso un futuro migliore... Grazie Franca per questa emozione.
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Nando
- 17/08/2011 08:38:00
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Oltre la bellezza poetica del testo, è lintensità del sentimento fraterno verso quellumanità che soffre perché vittima del male inflittogli da unaltra parte sempre di umanità, a rendere questa poesia quasi un "salmo" rivolto a Dio; e, infatti, a Dio sapre infine la Poetessa, perché solo lAssoluto Bene può donarci un definitivo riscatto dal male. In tal senso, trovo meravigliosa limmagine della femmina di tordo e della coppa del suo nido, non solo perché richiama alla memoria analogie veterotestamentarie di promessa, ma anche perché ricorda(almeno a me)lo sguardo meditativo della piccola Teresina (Lisieux)sulle realtà naturali e umane. Infine, è luminosa limtuizione dintrecciare la propria vocazione poetica al bisogno delgfi altri: il "cuore di poeta" offerto come un "pezzo di pane", umanissimamente laico eppure quasi icona di un altro "Pane".
Nel commentare, ho sempre timore di interpretare troppo soggettivamente: ne chiedo scusa, soprattutto allAutrice. Un caro saluto
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Loredana Savelli
- 17/08/2011 07:39:00
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"quando il male si sarà raggrumato E sarà sceso nel fondo, e Dio, come una morbida femmina di tordo, Vi coverà nella coppa del suo nido intrecciato di silenzi e di perdono. Quando il mondo perderà la vergogna, quando ovunque sarà luce fonda."
Ed ecco che il cuore del poeta si apre allunica speranza in grado di denunciare e annientare lo scandalo della morte e della morte ingiusta e violenta. Grazie Franca per averci scosso da una rassegnazione malata, quella di chi si è assuefatto al male.
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Guglielmo Peralta
- 16/08/2011 21:00:00
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La poesia è lunica risposta al dolore e alla "povertà" del mondo. E lalbero da coltivare e nel quale costruire il nido per nuovi voli. Grande poesia, grande speranza!...Come dire: la bellezza salverà il mondo.
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Giacomo Colosio
- 16/08/2011 20:11:00
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Bella poesia...mi ha letteralmente preso. Metafore ridotte al minimo ma convincenti, forza di parola e pensiero, emozione che galoppa, brivido interiore...tutti condimenti per una poesia DOC. ciaociao
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