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Case vuote

Ci sono case vuote, in ogni via,

silenzio e polvere danzano lenti,

mentre chi chiede un tetto, una pazzia,

trova soltanto sguardi indifferenti.

 

Finestre chiuse, cieche a quel dolore,

porte serrate come cuori arresi,

intanto fuori cresce il freddo, muore,

speranza in chi è stanco e senza pesi.

 

Si vendono promesse a buon mercato,

si predica l’amore senza voci,

l’uomo che ha bisogno è condannato

a vivere d’attese e notti atroci.

 

Eppure basterebbe un po’ di umana

pietà che spezzi ogni solitudine,

un gesto che riaccenda la fontana

del cuore, pria che diventi ruggine.

 

 Arcangelo Galante - 28/02/2025 13:29:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

Ringrazio per l’attenta lettura, aggiungendo che mi ha fatto molto piacere tu abbia colto la cadenza dolente della poesia, perché è proprio attraverso il ritmo e la musicalità dei versi che ho cercato di esprimere la gravità di una realtà spesso ignorata.
Il testo si sviluppa attorno a tre immagini chiave: le case vuote, che simboleggiano non solo l’assurdità di abitazioni lasciate disabitate mentre tanti non hanno un tetto, ma anche il senso più ampio di abbandono, di solitudine e di radici spezzate; la sofferenza di chi chiede un riparo, una condizione che non è mai solo materiale, ma porta con sé il peso dell’emarginazione e della lotta per la sopravvivenza; e infine, l’indifferenza della società, rappresentata da finestre e porte chiuse, che simboleggiano cuori inaccessibili, incapaci di aprirsi alla compassione.
Nonostante il tono doloroso della poesia, ho voluto lasciare aperto uno spiraglio di speranza. In particolare, l’ultima strofa suggerisce che basterebbe un piccolo gesto di umanità per rompere questa solitudine e restituire dignità a chi l’ha perduta. La fontana del cuore rappresenta proprio questo: un’umanità che può tornare a scorrere, a nutrire, a donare, prima che l’indifferenza la trasformi in ruggine.
Arrivati al consueto distacco, non mi resta che congedarmi, allietato per avere ben speso il mio tempo.
Sereno pomeriggio e un cordiale saluto.

 Angelo Naclerio - 27/02/2025 22:27:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Leggo una cadenza in questa poesia dolente come le esistenze che non trascura, la speranza che raffigura vita che sappia farsi cura..

Ps grazie di cuore x il preciso e sensibile commento a quel "padre" del quale non mi fu semplice figurare la poesia.

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