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al testo di Emilia Filocamo
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Adesso corri da lei. La strada inghiottisce quello che io vorrei deglutire; il tuo silenzio è la porta chiusa davanti ai bambini durante i giochi dei grandi: la goffa tenaglia rosa da cui tutti veniamo nel giorno scelto dal dio/ rapace. Miope, imbolsito giostraio quando si tratta di puntarmi. Che ore sono? Il tuo sorriso è già sbarbato e le dita perfette: stai bene. L'odore di qualcosa che non è mio, sale dalle vie. Dietro le finestre stanno vite e mercoledì, tendaggi e ficus dal fusto straordinario, foto/ reliquiari, divani umettati dalle sere d'amore, un caldo incastro dalla soluzione proibita. E nomi, e stelle, e cassetti di generalità, bocconi, firme, appuntamenti, scadenze e rinvii; dosi conformate di posate e due liste della spesa. Ma anche oggi mi annusano con il tuo sapore sottopelle e ancora dicono che sono commestibile. |
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