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al testo proposto da Marisa Madonini
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Carver non era solo un grande scrittore, erede della narrativa breve, saggista e poeta, ma anche e soprattutto un abile docente di scrittura creativa seppur dicesse che non amava insegnare. L'irregolare Carver ebbe infatti una grande influenza su molti dei suoi studenti grazie al suo modo di stimolare alla scrittura e dare rilevanza all'attimo, all'intuizione, lo stile era il modo di guardare il mondo
[...] Se siamo fortunati, tanto come scrittori che come lettori, finiremo l’ultimo paio di righe di un racconto e resteremo poi seduti un momento o due in silenzio. Idealmente, ci metteremo a riflettere su quello che abbiamo appena scritto o letto; magari i nostri cuori e i nostri intelletti avranno fatto un passo o due in avanti rispetto a dove eravamo prima. La temperatura del nostro corpo sarà salita, o scesa, di un grado. Poi, dopo aver ripreso a respirare normalmente, ci ricomporremo, tanto come scrittori che come lettori, ci alzeremo e, “creature di sangue caldo e nervi”, come dice un personaggio di Cechov, passeremo alla nostra prossima occupazione: la vita. Sempre la vita.” |
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