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al testo di Sabatina Napolitano
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Una scelta di inediti da "Tutti i giorni un incantesimo", dalla sezione "Scritte da lui per me".
da "Tutti i giorni un incantesimo", "Scritte da lui per me" Mi sono abituato a versare la mia anima per te a trascinarmi nella culla della tue assenze che sono per me le presenze di te, questa culla delle assenze mi coccola e mi fa sentire più tuo. Eppure so che in questi mesi hai perso la mia tenerezza, la mia timidezza ed ora che brilli come una star so che sei una donna. Ma non ho modi di conquistarti non posso invitarti a cena, non posso farti salire in macchina con me, non posso cercare di farmi capire nella mia lingua. Ho le mani legate. Ma voglio trasformare la mia vita, ho deciso di trasformare la mia vita. Perché vederti apparire un giorno, vederti apparire nella culla delle tue assenze strapparmi a questa pena è l'unico modo per essere un uomo libero. Mastico diversi modi di vederti apparire. Primo tra tutti nella tua vestaglia di raso alle porte della mia camera da letto. Poi mentre ti metti il rossetto in macchina, e ti apro la portiera. Ti vedo poggiare il piede a terra nei tacchi alti e sfilo con gli occhi le tue gambe, dai piedi alla vagina. Ma non ti dico niente. Perché sono perverso e prego di vederti apparire ancora. Ti vedo apparire a casa tua, mentre salgo le tue scale e so che è l'unico modo che ho per respirare. Penso a tanti modi che hai di apparire. Appari di fianco a me quando prendo l'aereo, e sto per tornare a casa, e ti vedo aspettarmi, che hai preparato la cena, ma io sono malato e voglio mangiare solo te quindi faccio finta di non essere malato, di non volere ossessivamente il tuo corpo e piano piano mi trasformo in un uomo normale, che ha una moglie normale, che fa l'amore in modo normale. Quindi prima ceniamo, ma penso ai tuoi seni, penso a ciò che provo nell'abbandonarmi a te. Penso che morire dentro di te è l'unica cosa che dà senso alla mia vita. Poggiarti alla finestra, penetranti mentre ti tocco le gambe, e ti fai baciare il collo, mentre chiudi gli occhi. Vivo solo per i tuoi orgasmi, ma devo fingere di non essere malato mentre i colleghi mi guardano, gli altri mi guardano, mi parlano, in questa culla della mia vita delle ore senza di te nell'attesa di essere con te. Le ore senza di te sono una agonia mentre le ore coi tuoi orgasmi sono il piacere. E non posso dire a nessuno che vivo per il tuo piacere. Faccio finta di non essere malato.
Il venerdì per me è come gli altri giorni, il mio piacere consiste nel sentire il tuo corpo nel mio, il tuo innamoramento nel mio. E so per certo che prima o poi cadrai. Cadrai di fianco a me nei nostri aerei, cadrai mentre ti tengo la mano. Cadrai mentre mi faccio la doccia, mi tocco i capelli pensando ai tuoi sparsi sul mio cuscino, tutti giorni normali senza di te, tutti giorni invivibili. Mi sostiene il sogno del tuo profumo. Prendi le forme del mio desiderio, ogni volta, ogni anno. Disperato e fragile è questo amore ma così forte da muovere il mondo. Prendi le forme di ogni musica che ascolto, tutte le forme sono le tue forme. Sono dappertutto dentro di me. Chiedo solo di potermi abbandonare in te. Di poterti tornare dentro sempre. Ti voglio bianca come latte e perlacea come il tuo abito da sposa. Riesco a pretenderti anche senza musica. Tra le pareti di questa casa che senza di te sono una tana. E voglio somigliarti, per darti tutti i miei oggetti. Tutte le cose che tocchi e possiedi verranno da me. E ti voglio nera, accolta di pizzo, prima di vederti arrivare nel mio letto per poi abbracciarti e respirare dandoti tutto quello che ho. La mia perversione più grande è non conservarmi niente di ciò che è mio. Tutto deve essere tuo. Ogni minimo oggetto che ti appartiene deve venire da me. Guardo le mie mani quando sono solo e mi imbarazzano, queste dita se non sono sul tuo corpo non hanno senso.
I tuoi oggetti in questa casa, segni che sei vera e non solo una presenza del mio passato. Questa casa vive con te. tutti i tuoi oggetti mi attraversano, mi fanno ricordare i tuoi respiri quando ti bacio il collo. Tutto ti chiama quando non sei qui con me. Ti muovi nell’abito che preferisco, quello marrone a fiori, e ti colgo come qualcosa di non scoperto. Sei la terra in cui voglio morire, e in cui voglio far nascere i miei figli. Questo abito marrone che ho nelle mie mani, e lo bacio e lo stringo: ha il tuo sapore. E lo metti da incinta, col pancione giri per casa. E ti guardo da lontano, senza lasciare che tu mi veda, in quella pancia ora c’è tutto di me ma mi resta qualcosa per amare il mio frutto. Mi restano gli anni che ho da dedicargli le gioie, e le lacrime e già so, riconosco, che voglio vivere per lui. Questo abito marrone che ho per le mani e stringo quando non ci sei è uno dei ricordi più belli di noi, della gravidanza, delle feste passate insieme. Tu sul divano, semplice e selvaggia, sconosciuta a te stessa. innamorata di me. Da quando sei qui, questa casa è diventata il regno dei miei desideri. Le pareti hanno il profumo dei tuoi capelli, le porte sono le tue articolazioni, le maniglie i legamenti. Non so se vivo nei prolungamenti del tuo sogno o del mio. So che sei buona con me, che mi ami. So che tutte le mie parole per te possono essere spese male, per questo preferisco i baci, preferisco sentire la tua saliva. Il sapore della tua saliva è quello per cui vivo. Intensamente. Gelosamente. Accendo le luci e ogni luce mi sembra provenire dai tuoi occhi luminosi. Accendo i fornelli per cucinare e mi sembra che ciò che mangio, abbia il sapore della tua pelle. Quando ti afferro per averti sul tavolo, e tutte le albe, ogni mio volo, si annulla tutto, resti solo tu col sapore della tua saliva. Questo letto è il tuo regno: sono geloso delle cose mie che appartengono a te. Io tutto appartengo a te, e tutti i miei spazi sono tuoi. Ogni volta che torno in questo letto penso a te, sento te, so di non esistere più solo. E tutte le finestre di questa casa hanno il tuo volto. Stringimi a te, sono il tuo schiavo e tu sei la mia creatura, il mio miele immenso, sconfinato, oltre tutto ciò che mai avrei potuto immaginare.
Sei troppo buona, sei troppo ingenua ma il mondo ti assorbirà, ti maltratteranno, ti scorticheranno viva, perché la cattiveria degli esseri umani non ha limiti. Perciò studio una veste, un abito benedetto che tu possa mettere addosso come un velo, e portare in giro e fare in modo che nulla più ti tocchi, e tutto si trasformi. Metti alla prova la mia forza e il mio spirito? Sono temprato e non ho paura. Tutti i tuoi incubi scompariranno, e chi ti avrà massacrato sarà massacrato, chi ti avrà amato, sarà con te per sempre. Hai bisogno di un uomo forte amore mio, sei troppo debole da capire che gli altri sono malvagi. Questo mondo è fatto per i perversi. La mia perversione più grande non è fare il mondo buono, perché il mondo resterà infame, ma è fare del mio cuore la culla della tua forza. Non sono così stolto da pensare che maltratteranno in ogni modo possibile la tua grandezza, ma io sono un eroe, voglio essere il tuo eroe. Nel mio letto tempro il mio spirito con la tenerezza di un bambino divento più forte, per proteggerti dagli altri, dal mondo, e anche dal diavolo. Proteggerò le tue ossa, con la mia forza. Non avrai bisogno di consolarti da sola, sono il tuo eroe andrò dentro il tuo muro di autosufficienza, trasformerò la tua solitudine, cambierò il tuo cuore con la mia bontà. E la mia bontà ti scioglierà l'anima, protetta da me, dalla mia forza. Sono il tuo eroe, per te soffrirò le pene dei tuoi anni, l'indifferenza degli altri, tutti i colpi della vita. E dio sicuramente avrà pietà del mio gesto, di questa mia corona di dolore tuo, ora che sono re del tuo dolore sono convinto, che il Signore che tu tanto invochi ti accorderà ogni tua grazia. Il mio amore è sovrannaturale, riesco a sentirti anche se tu credi che non mi sia possibile. Che sia troppo superficiale. Sento quando piangi, sento quando vibri e ti emozioni e ti vorrei dire che sei bella in ogni posa passata, e presente. Sei sempre bella, non hai bisogno di essere migliore. La tua evoluzione sarà un processo naturale. E voglio dirti che saprò ammorbidire ogni relazione, che non ti paragono a nessuna donna, che ti voglio così come sei. Immersa nei miei momenti, nella mia protezione.
da "Tutti i giorni un incantesimo", "scritte da me per lui"
Giri per casa a torso nudo, poi ti fermi a cucinare. La carne, il salmone, le uova, il latte. Io gioco col bambino nel girello. Il sole batte sulla tavola di questa casa enorme che tu hai sempre sognato. Ora che hai tutto il fiato del mondo, sei sempre più il mio guaritore. Per questo mi tocco i capelli, e mi riempio i seni. Per questo ad ogni bacio ti consacro la mia anima. Per come giri per casa, per come ti tocchi i capelli. Per gli occhi dei miei figli nei tuoi: nessun successo e nessun insuccesso. Solo la mia vita che passa attraverso il tuo corpo per farti respirare. Ho sognato tuo nonno che ci guardava mentre facevamo l’amore. Un desiderio svelato dal sangue, qualcosa di nuovo che cancella le ferite. Ma la storia mi ha promesso il pane dei morti e dei vivi così mio figlio mantiene i miei fiori in tutti i tuoi possibili ponti, e in ogni possibile taglio. Tuo nonno che mi regala una nuova fonte: tutto ciò che abbiamo fatto insieme quello che ancora vedo insieme mentre non sai chi sei e ti cerchi in me, in tuo figlio, semplicemente per paura di amarmi ancora ogni giorno come il primo. Tuo nonno che sorride perché vede baciarci, tu sei giovane, non te ne accorgi, cosa ha dire. Mio figlio con il tuo cuore, le mie vene con il tuo sangue. Il sorriso di tutto quello che accade la speranza nelle tue scale, la protezione degli avi l’affetto dei morti. Tutto questo sorriso che mi protegge dall’universo che mi accorda il ritmo della seduzione e tu sei giovane. Ma sei il mio amore.
Aspetti i miei slanci come i sorrisi di tuo figlio. A volte mi guardi seduto, e anche tu sorridi. Un sorriso che da tuo nonno, passa attraverso te e finisce in mio figlio. Mi guardi malizioso, e sorridi, malizioso. Conosco a memoria ogni tua posa, tutti i modi in cui ti muovi sono le mie mappe erotiche. Tu ti guardi allo specchio ma hai bisogno di me per riconoscerti. Non perché sia stata la prima, non perché sono l’ultima ma perché insieme abbiamo costruito tutto sempre insieme ci siamo amati. Preferisco quando sei stanco e ipnotizzato da me, quando accendi il fuoco che ci brucia, quando mi versi da bere, quando mi abbracci per dirmi di sentirti solo senza di me. Quando non vuoi i silenzi, quando vuoi riempire con me tutti i momenti. ti preferisco stanco e ipnotizzato. amo quando non sparisci, quando sei sincero e desideri la mia tenerezza. L'aria nella stanza quando facciamo l'amore la decide tuo nonno. è una aria di ricordi che non conosco, parole che non capisco, misteri che custodisco senza sapere come. poteri acquisiti e insiti dentro me che sono ignara di avere. di quello che sono potuta essere sempre. poi l'aria protetta di questi luoghi entra dentro di me, attraverso di me, per arrivare a te mentre mi tocchi, mi stringi, e non riesci a penetrarmi fino in fondo, ma tu vuoi penetrarmi fino in fondo e questo mistero mi protegge, ci protegge, ci culla, ci fa tornare ad ardere.
Mi aspetti steso a letto, perché sono la tua luce. In ogni posizione sono la tua luce. la luce degli anni passati e quelli futuri. Mi tocchi perché sei geloso della tua luce. Mi aspetti per avermi ogni volta in modi nuovi. Mi metti sopra di te, e ti guardo mentre mi sposti i capelli. So che mi ami, so che vuoi solo me. Mi dici tu come muovermi, mi dici tu cosa fare che potenza avere, che desideri. Ti piace questo gioco, deponi ogni arma e sei al punto più alto del tuo sentimento, alle altezze della tua passione siamo sempre nello struggimento. Mi hai abituata al tuo struggimento e posso vivere intensamente solo te. Prepari la pasta perché provi sempre ad essere italiano, quando sono in bagno mi spii è una tua fissazione, lo fai senza avvertenze. Poi entri, mi sfili l'accappatoio, mi tocchi, non dici niente, non c'è bisogno di dire niente. Mi piaci turco, mi piaci sicuro, tanto capisco solo i tuoi occhi, ti piace il mio corpo umido.
Per te, che mi hai restituito una vita nuova, libera da mille torture, libera da mille prigioni, per te che vuoi essere il mio paradiso e sai essere il mio paradiso colmandomi con la tua dolcezza, per te che fai tutti i miei sogni pieni di luce e di bontà. Per te che fai tutti i miei desideri ricchi e giusti, per te che mi dai una nuova vita, e mi hai scoperta e mi fai nascere ancora. Per te che fai il mio cuore, buono come il tuo, la mia anima gentile come la tua, i miei orizzonti morbidi come i tuoi, i miei capelli morbidi come i tuoi. Per te che ogni volta che mi tocchi mi ricordi chi sono, per te che sono tutte le tue improvvisazioni, tutte le notizie, per te che fai bella ogni mia notizia. E fai del tempo che mi resta la gioia più grande che si possa vivere. Per te, e per i tuoi poteri, di essere luminoso e caldo che mi lasci così libera di brillare con te di essere libera con te per te che sei il linguaggio della mia gioia e la voce del mio carisma, non mi bastano i miei anni per dirti grazie. Grazie perché mi liberi da ogni mia paura e sei buono, buono, buono. E io ti amo così tanto. Tu hai bisogno solo di me, come io ho bisogno solo di te. Il tuo sorriso mi coinvolge in tutte le buonanotte, quando mi stringo a te e mi sento amata e fortunata. E indosso ogni abito migliore per te, indosso ogni seduzione per stare nei nostri orgasmi. E anche negli orgasmi sei così luminoso e generoso, che mi sento nel più grande miracolo della mia vita. Quando mi spogli e conosci il mio corpo in ogni dettaglio, mi proteggi da ogni pericolo da ogni umiliazione e guidi la mia anima in giro per il mondo, con quel pizzico di ingenuità di meraviglia e sorpresa che porta con sé il grande miracolo dell'amore. Tu proteggi la mia ingenuità come la porta per la tua dolcezza di cui sei gelosissimo. Sei la fine di ogni mio tentativo, e mi stringi così forte fino a mangiarmi. Il tuo sorriso è il tramonto più bello e l'alba più vibrante. Fammi ingenua, conservami così ingenua perché io possa essere giovane con te sempre commossa, sempre disarmata sempre fragile e sempre donna per te nella tua vita, nelle tue ossa.
Sabatina Napolitano |
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