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La distrazione

Chi potrà mai dire di loro,
se non scogli, e scale,
e polverose strade /camminate a stento/
Il futuro fu il presente,
vissuto a gocce, tremolanti,
infilando le ore nei rottami sparsi,
sulla piazza deserta dei valori umani
Che significato avessero dato
al loro sopravvivere, cibandosi di loro stessi
nell'ingenuo intento di fondere anime livide,
resta un nodo che non scioglierà alcuno.
La distrazione di sentimenti
dal passato remoto,
usati, accartocciati, inservibili,
fermarono l'orologio alla prima ora
Il resto è storia che non ha lasciato segno,
ma tagli e scorie non riciclabili
Di tutte le misere storie moribonde,
fu la più tenace
Morì per mancanza d'umiltà,
lasciata vagare sola,
tra le distese verdi degli ulivi
Vicino al mare

 Giovanni Ivano Sapienza - 18/04/2012 12:25:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Ivano Sapienza » ]

Rappresentazione asciutta e chiaroveggente(penso a certe cose di Montale,Sbarbaro...)della desolante crisi di valori e di comunicazione contemporanea,ma come riscattata,seppure in parte(ed è giusto che il riscatto avvenga solo in parte in poesia)da un disinvolto e gradevole argomentare poetico.

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