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al testo di Vlad
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La casa si apre al giorno tuo affabile miseria si trova lì tra spiccioli di esistenza e tu a dire sì, come quando come sempre
e ti rifugi nel grembo mio nel bagliore di cristalli la finestra chiude che fuori i graffi di tenebre raggiungono il giorno
e quattro parole dentro al calice il tempo mio il tempo tuo vado, l'orologio mio s'è fermato viviamo l'attimo come sempre come quando
brucia la sella al nostro cavallo rosa che scalcia le caviglie del sogno una macchia sul vestito che importa mi dispiace ma lo cambio, sai, è quello bianco
e le stelle tolgono gli occhi al cielo bagliori di seta d'un letto disfatto si posano sull'acqua stantia d'un fosso
veglia, veglia pure, amore mio, veglia che sotto lo sguardo ebete della luna le mani nasconderanno il volto di domani e tu ancora oggi a dirmi sempre, a dirmi quando
vai, togliti il vestito del giorno e bussiamo alla sera forse adesso ci accoglierà
il tramonto pieno d'aurora.
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