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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 15/04/2013 12:00:00
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Scrivo per te, mia amata

di Giorgio Manacorda

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Scrivo per te, mia amata

 

1.

Scrivo per te, mia amata. Io ti scrivo
dal futuro che non abbiamo avuto,
guardo il mare, la tua torre, il tempo,
l'isolotto, i monti che a raggiera
calano nelle acque con le loro
molli gobbe preistoriche
e nulla è cambiato, è tutto fermo lì,
ogni scaglia di quel drago silente
brilla e si staglia al vento netta in cielo,
ma la strapazza il mare, ed ogni pietra
ne trae sollievo prima di affrontare
una giornata asciutta e disperata.

Ah, se sapessi scrivere l'assenza
io piccolo e sfrontato ti darei
nuovamente la vita per toccarti
un poco con la punta delle dita.

 

*

 

Scrivo ancora per te

 

1.

Scrivo ancora per te mia amata, scrivo
se apro una finestra e vedo fuori
la nebbia che si leva all'orizzonte,
ha un colore più tenue dove l'aria
va nel mondo dell'acqua: lì nel taglio
morivano balene e nei sargassi
le navi, ora la nebbia li raccoglie
e forse li consola i marinai
del passato, le loro avventure,
i corpi al mare e il sangue sulle vele,
lo scòrbuto e il silenzio, i grandi spazi
senza gabbiani e senza più la pesca
miracolosa, solo vecchi scafi
rugginosi tra i rovi del costone,
e non so più se è il vento o quel mare
se limaccioso, sabbie, pietre, spiagge
o profondo e roccioso, nero, se è il vento
che apre tutte le scogliere e batte
quelle carene d'assi e d'animali
o le addormenta e liscia, il vento oggi
non è violento e ancora vedo fuori
il piccolo paese medievale
o, fra i rovi, la spiaggia con le barche
e un uomo con la testa tra le mani,
e una donna, te, cui ancora scrivo.

 

 

[ Poesie tratte da Scrivo per te, mia amata e altre poesie (1974-2007), Libri Scheiwiller ]

 

 

 


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