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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 08/07/2013 12:00:00
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Adolescenza

di Massimo Dagnino (Biografia/notizie)

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L’arco ribassato concentra

la veduta, a perdizione

i lampioni, il plumbago,

il verde delle siepi in fuga

nell’ombra condiziona l’aspetto di falso

fiabesco.

 

Vicinissimo alle case il treno

ne attraversa la faccia nascosta.

 

I cani abbaiavano rauchi ai margini

della ferrovia l’auto lascia Borgo Fornari.

Il ricordo di cardi anneriti dalla pioggia

poi disegnati, si mischia a un agosto riflessivo

a una adolescenza insoluta,

senza controllo

 

si sveglia a sproposito per effetto

dell’ansia; come se l’immediato

passato,

fosse percepito a vertigine, ma agisce.

 

 

*

 

Attraversando l’anfratto si è figura

del sogno; la luce arancione si riverbera

nei segni. Felci, equiseti, fichi rigonfi

afflosciati dove scoli

dell’acqua in sospensione amniotica

squamano pareti

 

improvvise distorsioni di voci

invertono il continuo mutare del paesaggio:

l’abitato si cancella nell’ombra

di cisterne.

 

Mentre la vegetazione si articola occludendo:

 

primordiale l’occhio che racchiude

luce e voce in un’unica struttura

del controllo: simili ad altissimi

steli e immagine di alberi

della Cuccagna, ma il tramonto

mostra la cupa compresenza

di corpi nella tortura.

 

 

[ tratte da Adolescenza, Edizioni L'Arca Felice ]

 

 

 


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