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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 05/05/2014 12:00:00
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Utterly

di Tess Gallagher (Biografia/notizie)

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My spirit was a bee in those days –

the world one gigantic buzz, drooling

sweetness. Sweet unto bursting.

Love ahead. Love under me.

 

But most of all, that contrary ecstasy

ricocheting inside – the barren racket

love finally makes on its way to silence.

 

Utterly – to be destroyed in the kingdom

of flowers. Utterly sodden, sundered

into a blank of peace.

Not to remember outside caress

or tender look.

 

It’s like that against the facelessness

of the heart. No contours. Only

unlivable crimson. Only the clustered braille

of a fearless premonition

fumbling the turned cheek.

 

 

Completamente

 

A quei tempi il mio spirito un'ape -

il mondo, un gigantesco ronzio che sbavava

dolcezza. Dolce da scoppiare.

Amore davanti. Amore sotto di me.

 

Ma soprattutto, l'estasi contraria

mi rimbalzava dentro - lo sterile fracasso

che l'amore alla fine fa mentre s'avvia al silenzio.

 

Completamente - esser distrutta nel regno

dei fiori. Completamente fradicia, trafitta

in un vuoto di pace.

Senza ricordare carezza esterna

o tenera occhiata.

 

È così che succede scontrandosi con l'essenza

senza volto del cuore. Non ci sono contorni. Solo

un invivibile carminio. Solo l'affollato braille

di un'impavida premonizione

che porge goffa l'altra guancia.

 

 

[ Tratta da Viole nere (Poesie e racconti scelti), Einaudi, traduzione di Riccardo Duranti ]

 

 


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