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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 20/10/2014 12:00:00
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Davide e Golia

di Roberto Deidier (Biografia/notizie)

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Avrei potuto giurarlo, perché era vero.

Non lo sapevo, no, non lo sapevo

Che fosse alto da oscurarmi il sole

E grande, tra le sue braccia la rabbia

Era un cielo di comete silenziose

E ogni muscolo un paesaggio

E il corpo una nazione.

La fronte faceva ombra sugli occhi

E sembrava che guardasse da ogni parte

Con quelle orbite oscure

Come la morte, come ogni morte.

Ma guardava solo me

Con l’aria di chi attende la sua preda.

Era deciso nel ruolo

Che gli era stato dato.

E io non potevo essere altro.

Una scena formale di poche mosse,

Le mie. Non si sarebbe mai spostato

Dal luogo in cui s’illudeva

Di nascondersi a se stesso, alla preda

Come il leopardo tra i cespugli.

Chissà cosa pensò quando avanzai

Per fermarmi solo dopo pochi passi:

Conta, mi dicevano i miei,

E ad ogni numero accorcia la distanza.

Ma era al tetto della fronte che puntavo,

A quella cima inespugnata.

Quando roteai la fionda

Capii che quella notte si stava spegnendo

Con tutta la ricchezza del suo cielo,

Per sempre. Lanciai la pietra senza pensare.

Cadere fu il suo ultimo battito.

Solo quando fu a terra e oltre

Già s’alzava la polvere della fuga

Mi distesi accanto a lui

Per vedere fin dove gli arrivavo.

 

 

***

 

Non avevo mai potuto capire

Di che pasta fosse fatto l’amore.

Per me era solo una scia di parole

E di note intorno ai bivacchi.

Ero certo della mia immunità,

Io, il solo uomo a non poter salire

Sulle spalle degli altri.

Fu facile convincermi che facevo

Paura. Mi misero in prima fila

Ad aspettare l’orizzonte. Immaginavo

Un piccolo esercito da calpestare,

Invece mi si fece incontro lui.

Esile da non poterlo mettere a fuoco

E senza età. Fu questo a tradirmi,

Il voler capire. Chi fosse

E perché m’innamorava

Come uno specchio confonde i pensieri

E li deforma, come un’eclissi

Restituisce il giorno alla notte.

Non avrei potuto fare nulla.

Quando venne a sdraiarsi accanto a me,

Respiravo ancora.

 

 

[ Tratte da Solstizio, Mondadori ]

Leggi la recensione di Franca Alaimo

 


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