bisognerà dunque
forzare la tela
punto a croce incrociando
fili di ragno
per nodi e figure
abitare farfalle corsare
volare colori
sorridere fiori dalla bocca gentile
da questo punto in poi
si pianta chissà dove il vento
scrive sul palmo la storia del cardo
(basta un soffio)
da un suono all’altro
disegna il flauto l’arcano del tempo
incantamento di note
notte di seta chiara
(in occasione della luna si dice
parla nel legno l’anima degli alberi)
a sud del mondo
suda la pietra
annuncia avventi (vinto
l’angelo vago d’ala e spada)
qualche miliardo d’anni
più o meno il tempo
di lievitare il pane
se fosse a non morire
tra le bolle dell’aria
si impiglia il privilegio delle note
in re bemolle
prende vita il sonoro
da gola a gola perdonando alfabeti
a tempo pieno e festoso
si farà il fiato candore e canto
prima di Dio
prima del primo dolore
prima che faccia neve
***
[ Da “Uccelli di passo”, Edizioni Gazebo ]