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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 26/01/2015 12:00:00
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Love Poem to Be Read to an Illiterate Friend

di Tess Gallagher (Biografia/notizie)

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I have had to write this down
in my absence and yours. These
things happen. Thinking
of a voice added
I imagine a sympathy outside us
that protects the message
from what can’t help,
being said.

The times you’ve kept
your secret, putting on
glasses or glancing into a page
with interest, give again
the hurt you’ve forgiven, pretending
to be one of us.
So the hope of love
translates as a series of hidden moments
where we like to think
someone was fooled
into it.

Who was I then
who filled these days
with illegible warnings: the marriages
broken, the land
pillaged by speculators, no word
for a stranger?

This island
where I thought the language was mine
has left me lonely
and innocent as you or that friend
who let you copy his themes
until the words became pictures
of places you would never go.

Forgive it then
that so much of after
depends on these, the words
which must find you
off the page.

 

 

Poesia d'amore da leggere a un amico analfabeta

 

Ho dovuto trascrivere queste parole

in mia e in tua assenza. Sono

cose che succedono. Se penso

di aggiungere una voce

immagino una simpatia a noi esterna

che protegge il messaggio

da quel che, detto, non può sottrarsi

all'esser detto.

 

Tutte le volte che hai mantenuto

il tuo segreto, infilando

gli occhiali o scorrendo una pagina

con interesse, si rinnova

il dolore che tu hai perdonato, fingendo

d'essere uno di noi.

È così che la speranza d'amore

si traduce in una serie di momenti nascosti

in cui ci piace pensare

che qualcuno ci sia

cascato.

 

Chi era dunque io

che riempivo quei giorni

di moniti illeggibili: i matrimoni

sfasciati, la terra

saccheggiata dagli speculatori, neanche una parola

per un estraneo?

 

Quest'isola

dove credevo di possedere la lingua

mi ha lasciato sola

e innocente come te o come quel tuo amico

che ti faceva copiare i suoi temi

fino a che le parole diventavano immagini

di posti dove non saresti mai andato.

 

E allora scusami

se tanta parte del poi

dipende da queste, dalle parole

che devono raggiungerti

fuori dalla pagina.

 

[ Tratta da Viole nere (Poesie e racconti scelti), Einaudi, traduzione di Riccardo Duranti ]

 

 


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