*
tre centimetri di pelle ti ho cucito
alla vita come fossi una cintura
i punti fissati diritti sulle anche
tre croci sul tuo Golgota di carne
venga il vento
a slegarmi dai tuoi fianchi
venga il fuoco
a bruciarmi dentro un tuono
farfalla sciolta in polvere sul muro
alla morte oggi ruberò le cicatrici
*
arrivavi sempre nel mezzo del mattino
insieme a un sole disegnato a cerchi sulle braccia
“posso stare sola adesso ci riesco”
ostinato hai cercato spazio fra gli strappi
tracciando punti di sutura nei ricordi
con l’amore custodito in fondo agli occhi
come una lacrima che teme di asciugare
*
non è vero che le cose raccontano
la vita sono in piedi da ore ad osservare
le onde dei capelli sulla spazzola
le scarpe spaiate sotto il letto
da loro aspetto almeno una parola
il rumore che facevi tu quando le usavi
il mare svuotato dentro i passi
non parla nemmeno la chitarra
la penna si è chiusa nel suo tappo
discreta tace ora anche la giacca
vegliano fedeli la partenza
che fatta aria mi cammina sulla faccia
riposa sulle ciglia pochi istanti
disegnandomi di te solo il ricordo
[ Da Il Canto di Cecilia e altre poesie, in uscita per Raffaelli Editore, 2015) ]