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Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 16/05/2016 12:00:00
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Canti contro il fascismo

di Aa. Vv.

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[...] La cosa più schifosa è se nasce un fascista. Maledetta l’ora e il giorno in cui due merdaioli ti misero al mondo; maledetta l’ora, il giorno e l’annata che la tua mamma ti dette la prima poppata. [...] Maledetta l’ora buia, ancor di più la notte cupa che un finocchio ti convinse ad esser figlio della lupa. Se dovessi maledirti non saprei come finirla, maledetto sia qui il giorno che ti fecero balilla. S’aprisse la porta, senza che tu te ne sia accorto, ed entrassero le mogli di ogni partigiano morto. [...] Poi arrivasse Terracini, Paietta, Longo, Ingrao, ti cacassero sugli occhi mentre cantan “Bella Ciao”. [...] Ti venisse un colpo, ti venisse un ascesso, ti scoppiassero in culo tutte le bombe che tu hai messo. Voi pensate al potere, voi pensate ai quattrini. Ti porto la maledizione di Roberto Rossellini.

 

Roberto Benigni, 1983

 

 

 

*

 

Canto degli ultimi partigiani


Sulla spalletta del ponte
Le teste degli impiccati
Nell'acqua della fonte
La bava degli impiccati.

Sul lastrico del mercato
Le unghie dei fucilati
Sull'erba secca del prato
I denti dei fucilati.

Mordere l'aria mordere i sassi
La nostra carne non è più d'uomini
Mordere l'aria mordere i sassi
Il nostro cuore non è più d'uomini.

Ma noi s'è letta negli occhi dei morti
E sulla terra faremo libertà
Ma l'hanno stretta i pungi dei morti
La giustizia che si farà.

 

 

[ Da Una volta per sempre, poesie 1938-1973, Einaudi, Franco Fortini ]

 

 

*

 

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

 

[ di Pietro Calamandrei ]

 

 

*

 

La chiusa angoscia delle notti, il pianto
delle mamme annerite sulla neve
accanto ai figli uccisi, l'ululato
nel vento, nelle tenebre, dei lupi
assediati con la propria strage,
la speranza che dentro ci svegliava
oltre l'orrore le parole udite
dalla bocca fermissima dei morti
"liberate l'Italia, Curiel vuole
essere avvolto nella sua bandiera":
tutto quel giorno ruppe nella vita
con la piena del sangue, nell'azzurro
il rosso palpitò come una gola.
E fummo vivi, insorti con il taglio
ridente della bocca, pieni gli occhi
piena la mano nel suo pugno: il cuore
d'improvviso ci apparve in mezzo al petto.

 

[ Da La storia delle vittime. Poesie della Resistenza, Mondadori - Lo Specchio, 1966, Alfonso Gatto ]

 

 

*

 

Che questa è una sorte che bisogna subirla

 

www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Poesia&Id=36021 

 

 

 

[ Roberto Maggiani ]


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