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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 10/09/2018 12:00:00
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Il pensiero della semina

di Dino Azzalin

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*

 

Fan parte di elfi, labbra, ali, voli

e prima di entrare nella ruga, i semi

fanno lunghi viaggi e s'infilano tra le spighe

I semi sono i maestri naturali della dispersione

figli della terra e del suo ventre, fratelli del vento

e dei colori. Loro padre è il polline, per madre

hanno l'aria, come letto nuziale il fiore

e per follia l'amore.

 

 

*

 

Sto dentro i solchi, sotto il cielo

come fanno la formica e il grillo.

Mi piego nelle tane, rubo zolle

al campo, guardo dentro alle radici

che nutrono e rimpolpano gli steli.

Non ci sono altre forme d'amore:

l'universo soltanto, se ogni giorno

a fecondar la riva, si piega muto.

 

Aprile 2010

 

 

*

 

Ieri le cince scacciavano via le cornacchie,

e i corvi le capinere, maoggi sul prato il picchio

ha fatto amicizia coi merli, e scacciato le temibili

gazze. Ho davanti a me, oltre il vento, un esercito d'ali.

Ma dove sono i passeri? E le rondini? O i pettirossi?

Solo il verde tripudio di primavera azzera ogni volo

se in questo vedere la vita le assenze sono

quel che di più vivo è dentro di noi.

 

Faido (Varese), 2017

 

 

*

 

Che strano questo timore, avrei fatto la lotta

con un branco di leoni e ho paura di un viso.

Non dirmi parole crudeli stanotte, dimmi

quale amore più grande ti avrà fino alla morte.

 

 

 

[ da Il pensiero della semina, Dino Azzalin, Crocetti Editore ]

 


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