Il continuo vagare nel traffico
per le vie della grande città
di sabato pomeriggio, quando è tutto
una frenesia di acquisti e distrazioni,
la ricerca ossessiva di un parcheggio
libero, che ci liberi dal tempo
e dall'angoscia di non avere un posto
riservato nell'universo,
l'oltraggiosa indifferenza delle strade
al nostro bisogno di sosta,
fanno di un appuntamento una vendetta
che nessun nemico ha mai meditato.
*
Se volgi altrove lo sguardo,
le cose si lasciano andare
alla loro esistenza malata,
ma se torni a guardarle, se ammiri
comunque il loro languore,
allora si riprendono, respirano,
allora ti benedicono e ti acclamano -
te, signore del poco e del nulla.
*
La mano percorre troppo in fretta
la distanza fra il silenzio e il gesto,
e quindi se ne pente.
Si ferma ad espiare la sua colpa
restando come un ragno riflessivo
su un tavolo in penombra.
[ da La gentilezza dell'acero, Alessandro Quattrone, Passigli Poesia ]