Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)
Poesia della settimana
Questa poesia è proposta dal 26/08/2019 12:00:00
Pagina aperta 538 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Wed Apr 17 18:15:00 UTC+0200 2024
Ineludibile il dolore
di Armando Saveriano
« indietro | versione per la stampa |
invia ad un amico »
Invita un utente registrato a leggere la poesia della settimana »
# 0 commenti a questo testo: Leggi |
Commenta questo testo »
* In un palmo di respiro accovacciato i pensieri impegolati nel chimerico groviglio di incontinenti foglie olivastre e croccanti distinguo lo spirito dell'umana stagione che l'Insospettato o il Sorprendente mi svela e mi fa intruso anche quando non lo so capire Pietoso un occhio rimpalpebra la terra in cui nell'infinitesimo la più umile esistenza si rimbocca Superbi varchi alla coscienza schiude rattrappita Quel che voglio è sbendarmi dagli incapricciati miei paludamenti Difforme a tutto pulsare nei singulti del tempo che dissimulando avvolge in un ineffabile grembo d'imperturbabilità Questo è quel che poi riscatta quel che la sospensione allontana della fine o spassionata rilancia l'avventura piccante del cominciamento 3 luglio 2019 * Né più né meno che selvaggina della notte giocherello con le ardenti spudorate fobie che esalano dai graticci dell'inconscio Ebbene preferirei essere appassito in un fascio di fiori mesti di lacrime materne per nozze di nostalgia Sono errore dei mille errori miei e li fischietto per fingere che dopotutto non ne esco distrutto Una donna che in rubicondo segreto amavo mi spinse contro il tronco di un tiglio e mi ingiunse di interrogare il cuore che sapeva bugiardo Non vedrò mai creatura così implacabile così desiderabile per dramma alla luce del gas col volto imbrattato di sfida e mani febbrili di neve acida Portava il nome di un pupazzo di lenci smerciato ad agosto sulle bancarelle Enrichetta un nome brulicante di fastidiosa idiozia ma un seno alto indisponente e gambe che inducevano a chiudere gli occhi per il dolore di quella penosa gioia inappagabile Baciarla mi sembrava coprirmi di ridicolo la condussi però sul lungomare nel raccapriccio che ho sempre avuto della sabbia Fu raccolta da un venditore di bibite che le allacciò la vita e la condusse dove potessi vedere ciò che ne faceva Mi voltai attraversai rabbrividendo il paese sferzato dalle risate dei due amanti e sentivo dentro le tempie un cigolìo uno sberleffo di pietra appuntita che m'avrebbe per anni sequestrato il sonno 7 luglio 2019 * Ineludibile il dolore e inevitabile Sbuca da un'allegra fontanella ti strozza in punta di forchetta al compleanno festeggiato in trattoria e sostituisce l'abbraccio nel boudoir di un'amante Sento dire che è necessario per capire che la tregua vale ogni tesoro La nonna borbottava che la gioia finale siede sulle ginocchia scricchiolanti della morte La vita ci danna col buon peso unica generosità che ci si illude essere imparziale Tanathos ti apre i pugni ti disserra i denti interrompe la bestemmia mozza le lingue dell'Inferno in terra con una provvidenziale saetta di oscurità con il taglio netto di Atropo benigna più della gialla Lachesi assegnataria di destini Autentica tristezza se un giovane precoce abitatore di una bara non conoscerà mai i suoi giorni Eppure gaudio per gli orrori che non fustigheranno l'animo non mortificheranno il corpo non ficcheranno aghi acuti in stramaledette realtà Dicono anche che senza sofferenza non si gode quella saltuaria stilla di felicità Beata invece l'impossibile atarassia la conoscono le effigi dei santi o i ciottoli nelle viscere del torrente i templi solitari indenni al Tempo per il resto basta chiedere al polmone di Dio o a Leonardo Nessuno dei due risponderà in una lingua comprensibile E meglio sarebbe distendersi sopra le note di Bach appiattirsi in una pagina di Dostoevskji Ma basta parlare Son tutte ciance Si sparge già l'incenso per le esequie del Cosmo Son solo ciance 8 luglio 2019 [ Inediti ]
# 0 commenti a questo testo: Leggi |
Commenta questo testo »
|