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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 18/04/2011 12:00:00
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Le bruit des voix

di Yves Bonnefoy (Biografia/notizie)

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Le bruit des voix

di Yves Bonnefoy

da Hier régnant désert (1958)

 

 

Le bruit des voix s’est tu, qui te désignait.

Tu es seul dans l’enclos des barques obscures.

Marches-tu sur ce sol qui bouge, mais tu as

Un autre chant que cette eau grise dans ton cœur,

 

Un autre espoir que ce départ que on l’assure,

Ces pas mornes, ce feu qui chancelle à l’avant.

Tu n’aimes pas le fleuve aux simples eaux terrestres

Et son chemin de lune où se calme le vent.

 

Plutôt, dis-tu, plutôt sur de plus mortes rives,

Des palais que je fus le haut délabrement,

Tu n’aimes que la nuit en tant que nuit, qui porte

La torche, ton destin, de tout renoncement.

 

*

 

Il brusio delle voci

da Ieri deserto regnante

Traduzione di Diana Grange Fiori

 

 

Il brusio delle voci che ti additava, è spento

Sei solo nel recinto delle barche oscure.

Cammini forse sul suolo che ondeggia, ma in cuore

Hai un canto diverso da quest’acqua grigia,

 

Una speranza diversa dal dipartirsi certo,

Dai passi smorti, dal lume a prora che oscilla.

Non ami il fiume d’acque semplici terrestri,

La sua strada lunare in cui si placa il vento.

 

Piuttosto, dici, su più morte sponde,

Dei palazzi ch’io fui l’alto sfacelo,

Ami solo la notte in quanto notte, e reca,

Torcia d’ogni rinuncia, il tuo destino.

 

 

 

Da Yves Bonnefoy, L’opera poetica, Arnoldo Mondadori Editore – I Meridiani



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