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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 24/02/2014 12:00:00
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Uno sguardo - Tre poesie inedite

di Fabia Ghenzovich

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Uno sguardo

 

In bilico il passo poi

ritorno mai balzo in avanti

per aperture per suture

rincorse e scomposti arretramenti

così cieco il mondo fuori

così ignaro il mondo dentro

se la grazia del sasso

non vede per cerchi lontani

sull’acqua inseguirsi

– delta di sconfinamento –

toccarsi generarsi.

 

  

Attesa

 

Per il pane buono del corpo

per questo stare fecondo

– nonostante –

per questa voce chi dice salva

la pace – chi dice Sibilla?

  

 

L’ultima volta

 

Lui sta a guardare con abulica codardia

e sembra dire – capita a loro, io che c’entro? –

esattamente come accanto ai lager

si visse la routine del giorno

una vittima? No, è solo l’odore

di carne bruciata ad appesantire l’aria

o come alcuni animali indifferenti

e variamente affaccendati gironzolano

attorno alla bestia mentre divora il proprio simile.

Né il lampo di terrore che dilata

la pupilla li tocca, né li scuote l’istinto.

Di tanto in tanto

allungando il collo verso la scena

dello smembramento per curiosità

o forse per compiacimento d’esser vivi,

non si chiedono se quella anche per loro

potrà essere l’ultima volta.

 

 

La poesia Uno sguardo è stata selezionata, nell'ambito del concorso poetico "Katia Zattoni - Come farfalle diventeremo immensità", per la prossima pubblicazione nel volume antologico, edito da Fara Editore, intitolato Come farfalle diventeremo immensità.

 


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