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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Poesia della settimana

Questa poesia è proposta dal 12/03/2018 12:00:00
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Pressioni

di Luca Minola (Biografia/notizie)

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*

 

Dopo non serve più nessun classico,

nessuno che misuri la notte in metri,

che riceva rassicurazioni, facili progetti.

Con i venti a intermittenza sui lati

e la schiuma della pioggia che scende

come quel caldo blu che sprigiona la notte.

Nemmeno queste bucce d'arancia

riassorbite dal tavolo servono

questa natura morta che riporta il rito,

l'azione che si stempera contro le finestre

in brevi flussi e immagini a campione.

 

Tutto visto e riportato, quanto basta

per smussare con precisione i marmi

e rendere cartelle e protocolli inutili.

Come se il reale fosse questo stonare di dita,

il movimento, le azioni disciplinate:

l'apertura di un corpo e il suo molle riposo.

 

*

 

L'attesa della casa.

Nessun varco, nessuna nebbia

se non il suo seguire

un armonioso e strisciato buio.

 

*

 

Le sostanze sono chiare, piene di radiazioni,

portano il filtraggio, spurgano

le lunghe ore di sonno.

E gli occhi sono macchiati di giorni,

di precise intenzioni.

 

Non ci sono altri oggetti da separare,

nelle stanbze le memorie sono calendari di luce.

 

*

 

Ascolta, le radio muovono il vuoto

e l'immagine si è estesa.

Piccole luci entrano dalle vetrate,

la fonte in un giorno di pioggia.

Scarti il latte, la cucina si riempie di idee.

Parli delle sedi avanzate dove saremo esempi,

visitatori costantio e ombre per un futuro di volti.

 

*

 

C'è speranza solo adesso che è tardi

e i fili sono tutti tirati

e la lana non si indossa più.

 

La primavera cresce,

la mia casa è una foresta di ragioni.

 

 

[ da Pressioni, di Luca Minola, LietoColle ]

 

 


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