L e g g i   g l i   e - b o o k   d e   L a R e c h e r c h e . i t   s o n o   l i b r i   l i b e r i   g r a t u i t i
LaRecherche.it: pagina iniziale | Chi siamo | Registrati | Autenticati | Dona

4 mani: regole | Leggi e/o continua un testo | Inizia a scrivere un testo

Scrittura a 4 mani

Continua la scrittura del testo

invita un amico su questa pagina tramite posta elettronica
Pagina aperta 167 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Tue Apr 23 11:49:00 UTC+0200 2024

[Racconto]

Testo iniziato da Maria Grazia Cerniglia il 17/06/2021 08:09:00

Visualizza il testo senza divisioni tra i vari contributi (adatto per la stampa)
Commenti (0)

 Questa parte di testo è stata pubblicata il 17/06/2021 08:09:00 da Maria Grazia Cerniglia Δ
# 0 commenti: Leggi | Commenta »

“Approfittando del fatto che ero ancora solo, e chiudendo a mezzo le tende perché il sole non mi impedisse di leggere le note, mi sedetti al piano e, aperta a caso la Sonata di Vinteuil che vi era posata, mi misi a suonare; poiché l’arrivo di Albertine era ancora un po’ lontano ma, in compenso, assolutamente certo, avevo insieme del tempo e della tranquillità di spirito.”
Nonostante fossi distratto dall’eseguire con precisione e fluidità le note della Sonata, il ricordo del nostro ultimo incontro ritornava nella mia mente con prepotenza.
Fu quando mi salutò ridendo che nacque in me l’idea ossessiva da attuare con un piano diabolico.
Da giovane, avevo pensato tante volte a come sarebbe stato amare ed essere amato; immaginavo un amore come quello dei miei genitori ma con più passione.
Al liceo non avevo avuto il coraggio di dichiarare i miei sentimenti ad Angeline, era troppo bella per accorgersi di me; mi rivolgeva la parola soltanto per chiedermi le versioni di latino che svolgevo diligentemente.
Con il senno del poi sono contento di non averle dichiarato quello che allora credevo essere amore.
Con Albertine era stato diverso, ero più grande, avevo fatto esperienza.
Dal liceo ad oggi, saranno passati 15 anni, mi sono imbattuto in diverse relazioni amorose.
L’unica interessante è stata la prima, sicuramente perché per me era tutto nuovo; i baci, le carezze, gli odori, il tanto agognato sesso, le attese, i litigi e le riappacificazioni.
Capii che non era amore quando portò a casa quella piccola palla di pelo che non faceva altro che mangiare e sporcare; le dedicava parecchie attenzioni, dopo pranzo lei si sdraiava sul nostro divano e la bestiolina le si accoccolava accanto. Detestavo quei momenti, detestavo quella bestiola e iniziai a detestare anche lei.

Continua la scrittura del testo

invita un amico su questa pagina tramite posta elettronica