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Piove [Poesia]

Testo iniziato da Loredana Savelli il 26/12/2011 20:57:00

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Commenti (3)
Sono intervenuti a continuare il testo, nell'ordine, a partire dall'ultimo intervento: Alberto Becca :: cristina bizzarri :: Simonetta Sambiase :: Serenella Menichetti ::

 Questa parte di testo è stata pubblicata il 26/12/2011 20:57:00 da Loredana Savelli Δ
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Cielo si rompe acqua che cade
schiene di foche sono le strade
nel grigio immoto della città
viene giù freddo e umidità


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 27/12/2011 10:22:00 da Serenella Menichetti Δ
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Entra nell'ossa delle persone
e del clochard bagna il cartone.
Ombrelli aperti sopra le teste
riparan chiome sotto le feste

Cani randagi zuppi bagnati
scuotono svelti corpi gelati.
Il fango intanto la neve imbratta
incanto rompe magia sfratta.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 27/12/2011 23:22:00 da Simonetta Sambiase Δ
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è liquida e notte
si alza (dicono che arrivi alla fine dell'inverno)
eppure mia nonna la raccoglieva
dalla finestra ad una giara
e ci girava intorno cinque volte,
benedetta tu sia
e benedetto sia il Capodanno:
che quest'acqua sia pura e viva
per un altro anno, per un altro ricordo
e le certezze, e le morti e le resurrezioni
siano come schiarite di cielo.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 28/12/2011 13:57:00 da cristina bizzarri Δ
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Rovescia la luce, ma fai presto
acqua argentata - sull'uno è rimasto
ancora lo specchio indicibile
della cochiglia resa immobile
dall'ultima coppa non versata-
voce di tuono baluginata

senza la nostra voce di seta
filata con brina intrecciata.
Ecco sorgenti ancora preziose
nelle nostre mani aperte, silenziose...


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 30/11/2012 19:40:00 da Alberto Becca Δ
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Pioggia che cadi, chiedo perdono
di tutte le gocce sprecate che sono
vita freschezza ristoro carezza
gocce partite nella pienezza
dal cielo e poi, nel percorso all' ingiu'
cambiano forma non si fermano piu'
si uniscon si perdon fra loro ed in volo
raggiungono ignare il fradicio suolo
la terra, i tetti i campi gli ombrelli
le auto le strade i mari e i cappelli
con la certezza e il timor malcelato
che il proprio destino ormai è segnato

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