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io magma [Poesia]

Testo iniziato da Loredana Savelli il 04/02/2012 08:11:00

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Commenti (8)
Sono intervenuti a continuare il testo, nell'ordine, a partire dall'ultimo intervento: Maria Teresa Morini :: Paulie Flamant :: Cristiana Fischer :: Giovanni Castorp :: Valentina Rosafio :: Andrea Piccinelli :: Maurizio Sciascia :: L’Arbaléte :: Carla de Falco :: L’Arbaléte ::

 Questa parte di testo è stata pubblicata il 04/02/2012 08:11:00 da Loredana Savelli Δ
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in un nordico mare
io magma che si ingorga
navigo mio malgrado


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 04/02/2012 10:10:00 da L’Arbaléte Δ
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ferrei pensieri salpano
dalle città di ferro
per i gelidi azzurri


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 05/02/2012 18:00:00 da Carla de Falco Δ
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scivolo sotto crosta
ansante come un’onda
di verità indigesta


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 05/02/2012 18:15:00 da L’Arbaléte Δ
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ehi mi senti?
sono in fiamme
sono in fiamme


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 05/02/2012 18:56:00 da Maurizio Sciascia Δ
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fiamme scorgo da lontano
forgiare ombre e fantasmi
che non mi appartengono


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 05/02/2012 19:26:00 da Andrea Piccinelli Δ
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Vesti imbevute di rugiada –
Falci di vivere remoto –
Stridule coltri abbandonate dal giorno.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 06/02/2012 12:39:00 da Valentina Rosafio Δ
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neppure mi raffreddo
seppellito da coltri di neve
ancora sono fiamma.

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 Questa parte di testo è stata pubblicata il 10/02/2012 22:49:00 da Giovanni Castorp Δ
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E pulsano, nel vano macchine
spalano carbone, i colli scoppiano
intorno acqua, acqua dappertutto


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 16/02/2012 17:32:00 da Cristiana Fischer Δ
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A pochi chilometri sul fondo
microrganismi in rocce serpentine
eruttate con magma vulcanico
rompono i confini delle forme
con cui abitiamo la terra.


 Questa parte di testo è stata pubblicata il 18/02/2012 13:13:00 da Paulie Flamant Δ
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Mai ci fu liberazione più dolorosa,
massacro e ardo, mi autodistruggo,
nuovamente ardo e stremato taccio.

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 Questa parte di testo è stata pubblicata il 28/05/2012 20:54:00 da Maria Teresa Morini Δ
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Io fiamma che pur m'inchino al bivio
e lingue distanti sfuggenti ramate
innalzo scolorando struggendo e lambendo
ogni cenere incandescor e fuggo
nel cuore immortale della terra
del vulcano
del suo sonno
del suo mare.
Fiamma e magma sono.

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