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Biografia di Marco Giampieri [ sito web ]

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Non ho mai tradito la mia giovinezza, non devo provare la mia innocenza, sono colpevole d’aver nutrito l’amore ed altre deviazioni come la malinconia come la nostalgia (I. Fossati)

Sono nato ad Ancona il 25 ottobre 1952.
Era mattina e sabato.
Sono nato al Piano, in via Raffaello Sanzio, un vecchio quartiere popolare. Ad Ancona ci sono molte altre cose da vedere naturalmente oltre alla mia casa natale, ma soprattutto c'è il mare ed è la cosa che mi manca di più.
Sugli scogli del Passetto ho imparato a nuotare e in Viale della Vittoria ad andare in bicicletta.
Non ricordo molto altro perché a quattro anni mi sono trasferito a Roma.
Roma, che è stata la mia città per tanto tempo, oggi è per me una fotografia che ricorda un pò malinconicamente un acquerello di Ettore Roesler Franz. Dalle elementari all'Università, il '68, il '77, gli anni di piombo, la scoperta dell'"effimero", l'avanguardia romana, e tutto l'amore e l'odio possibile per una città così incredibilmente bella e difficile. Ogni tanto ci torno, molte volte la rimpiango. Nel 2002 un cinese ha acquistato la casa dove sono cresciuto ed io ho acquisito inaspettatamente la condizione di "turista", cosa che non riesco proprio a digerire.
Oggi lavoro a Siena e vivo a Colle di Val d'Elsa, nella parte alta della cittadina, il "Castello".
Sulla Toscana tutto è stato detto e certamente vivere in questi luoghi è appagante, sotto molti punti di vista.
Il mio luogo elettivo è comunque la Valdorcia, la zona della provincia di Siena tra Montalcino e il Monte Amiata, una terra dolce e primitiva insieme, tanto amata da Mario Luzi e dai pittori senesi, primo tra tutti Lorenzetti.
Nel 2007, quando nessuno aveva mai letto una mia poesia, ho cercato di andare oltre lo sfogo, oltre il bisogno ed ho cercato di capire se c’era uno spazio di condivisione possibile con altri, i tanto agognati lettori. Così ho scelto una quarantina di poesie e le ho mandate a qualche casa editrice. Ho pubblicato con Il Filo, ho pagato come, nonostante la molta ipocrisia circolante, molti prima e dopo di me hanno fatto, e, devo dire onestamente che non mi sono mai sentito raggirato.
Il libro ha avuto la menzione d’onore al Premio Firenze, ho fatto una bellissima serata con Roberto Corsi, Michele Brancale e Gabriele Ametrano alla Edison di Firenze ma, come è facile immaginare, il suo cammino editoriale è stato insignificante, forse anche per la mia incapacità di sostenere fino in fondo un progetto complesso e difficile come è quello oggi della promozione.
Ho continuato a scrivere, partecipando ad altri premi o concorsi: sono arrivato secondo al Garcia Lorca 2010 con una raccolta inedita (L’ultima stella), una poesia è stata premiata al trofeo Chioccia Longobarda della Badia di S. Savino, ed altre poesie sono state pubblicate in diverse antologie (soprattutto di Perrone LaB). Insomma ho cercato di allontanare un po’ quel profumo di dilettantismo che più o meno le persone come me si portano dietro. Per diletto ho scritto anche qualche racconto ed uno di questi (La sagoma arancione) è anch’esso in un’antologia di PerroneLab.
 

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