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Biografia di Manuel Alegre

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Manuel Alegre de Melo Duarte nacque il 12 maggio 1936, ad Águeda, in Portogallo. Studiò a Lisbona, Oporto e presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Coimbra.

Nel 1960 pubblicò le sue prime poesie nella rivista Briosa. Gli anni della sua giovinezza furono particolarmente caratterizzati da una decisa opposizione al regime salazarista. Nel 1961 venne chiamato a compiere il servizio militare e mandato all’isola di São Miguel, dove fondò il movimento di Azione Patriottica degli Studenti, costituito da militari e civili. Arrivò a progettare, con Ernesto Melo Antunes e altri, un piano per prendere possesso dell’isola che non si concretizzò. Nel 1962 fu mobilitato in Angola, dove venne arrestato dalla PIDE, la polizia politica del regime, con l’accusa di tentativo di rivolta militare contro la guerra di Oltremare e condannato a sei mesi di reclusione a Luanda nella Fortezza di São Paulo, dove scrisse la maggior parte delle poesie del suo primo libro, Praça da Canção (1965). In prigione conobbe scrittori angolani come Luandino Vieira, António Jacinto e António Cardoso. Tornò in Portogallo nel 1964. Tuttavia, la minaccia di una nuova detenzione e di un giudizio dal Tribunale Militare, per sospetto tradimento, lo spinsero a partire clandestinamente e a rifugiarsi all’estero, grazie anche all’aiuto del poeta João José Cochofel. Tornò in Portogallo il 2 maggio 1974, in seguito alla Rivoluzione dei Garofani. Aderì al Partito Socialista, del quale diventerà dirigente nazionale. È stato vicepresidente dell’Assemblea della Repubblica dal 1995 al 2009 ed è membro del Consiglio di Stato.

Oltre all’attività politica, è molto rilevante il suo grande lavoro letterario, sia come poeta che come romanziere. La sua opera è dominata dall’innato spirito combattivo, ma anche dall’amarezza della prigionia e dall’orrore della guerra da lui vissuta in prima persona.

Molte delle sue poesie sono state musicate, diventando veri e propri inni alla resistenza.

Ha ricevuto i più prestigiosi premi letterari. La sua opera è riconosciuta anche fuori dalle frontiere del Portogallo. Nel 2010 l’Università di Padova ha inaugurato la cattedra Manuel Alegre, destinata allo studio della lingua, letteratura e cultura portoghese.

Sulla sua opera poetica, Eduardo Lourenço ha affermato che “suggerisce spontaneamente alle orecchie (…) la forma, tra tutti gli archetipi, del viaggio, del viaggiatore o, forse meglio, del pellegrino”. Secondo Paola Mildonian, Manuel Alegre “canta il dolore e l’amore della storia con accenti universali, con un linguaggio che (…) recupera in ogni sillaba i quasi tre millenni di poesia occidentale”. Nel Livro do Português errante, Manuel Alegre, secondo Paula Morão, “mette nelle nostre mani fragili le parole, volto del mondo, fa di noi portoghesi erranti e ci lascia il dono più grande (...) – le sue poesie”.

Tutte le poesie di Manuel Alegre sono alimentate e sostenute da una linfa di entusiasmo contagioso, che trasporta a percorrere la luce come l’oscurità. Egli ha una particolare propensione all’evoluzione del pensiero e della scrittura, in lui abbiamo l’immagine di un poeta che non soltanto guarda la Storia e la canta, con versi memorabili, ma la fa; non si ferma davanti alle nefandezze che l’uomo in essa elabora, trova in sé stesso e nelle relazioni la forza per agire, per la denuncia e la lotta. Manuel Alegre è il vero poeta, colui che espande la propria anima in quella della Musa e il proprio corpo in quello della Storia.

 

[ cura e traduzione di Roberto Maggiani ]

 

Si consulti anche Wikipedia:

https://it.wikipedia.org/wiki/Manuel_Alegre