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Biografia di Ottavio Brancalion

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Prendo luce in un mattino di primavera, agli esordi degli strani anni Ottanta del secolo scorso. Nelle terre del triscele, ai piedi di alti coni fumanti coriandoli di cenere.
Si racconta: In silenzio, non strillai, venire al mondo fu piacevole. Mi vedo con occhi grandi e sguardi ampi, rapito da ogni piccolo particolare avuto intorno, nuovo, del tutto sconosciuto, un lembo di mistero appena sollevato... visi buffi e meticolosa frenesia, calore passato da mano in mano e ingurgitato a succhi - sì, dev'essere andata proprio così. Già da allora era evidente la propensione all'ascolto interiore, fatto di visioni e di suoni. Tanto che solo un pizzico ben assestato poteva destarmi, la prova che fossi urlante e piagnucoloso come tutti. Che crudeltà verso un esserino appena nato!
Scrivo per diletto, non tanto per il vanto. Solo per l'incanto di stupirmi. Scrivo per bisogno, a volte dopo un sogno.
 

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