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Raccolta di articoli di Martin Palmadessa
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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- Poesia

TSUNAMI - Libro di Poesie

TSUNAMI

  

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 € 12.00 - Acquistabile con BONUS CULTURA

 "TSUNAMI" di Martin Palmadessa - N.17 della Collana di Poesia "Il Volo della Fenice"

Edizioni Setteponti, 26 Maggio 2022 

 

Dalla PREFAZIONE di Salvatore La Moglie

 

Quella di Palmadessa è indubbiamente una poesia ribelle, graffiante che non si piega a questo mondo assurdo e, anzi, non si spezza e neppure si piega, proprio perché la parola poetica gli viene fuori, anzi gli esplode appunto – come recita il titolo – come uno "tsunami", come un "terremoto" dell’anima, un maremoto della vita interiore. Una esplosione e un terremoto-maremoto che, tuttavia, non intendono fare del male a nessuno ma che sono soltanto la cura e la medicina con cui l’io poetico narrante sana le proprie ferite, il proprio senso di impotenza e il risentimento verso il mondo che sembra non volerlo comprendere e, pertanto, il rasserenamento dell’animo non può che avvenire se non con quell’esplosione, con quel buttare fuori dal proprio "sé" e in maniera eclatante, esplosiva, appunto, tutto quello che "dentro gli rugge", direbbe Foscolo, perché il suo è uno "spirto guerrier". 

  

 

Presentazione del libro “TSUNAMI” presso BIM (Biblioteca Comunale di Imola) con Enrico Taddei Editore, Laura Becattini Regista Teatrale, Giacomo Gambi Assessore alla Cultura del Comune di Imola

 (08 Ottobre 2022)

 

 

PREMI RICEVUTI

 

Menzione Speciale della Critica

Premio in Memoria di Marcello Fabbri per la Silloge Edita:

“TSUNAMI”

(Firenze, 25 Marzo 2023)

 

 

Informazioni bibliografiche del Libro:

Titolo del Libro: TSUNAMI

Autore:  Martin Palmadessa

Editore: Setteponti

Collana: Il Volo della Fenice

Data di Pubblicazione: 2022

Genere: letteratura italiana: testi

Pagine: 92 Peso gr: 200

Dimensioni mm: 210 x 15 x 6

ISBN-13:  9791281005020

 

 

 

 

 

 

 

PER CHI DESIDERASSE ACQUISTARLO:

 

MARTIN: Sufficiente una mail con indirizzo di spedizione e titoli che volete. Autografo le copie con un pensiero. Per regali, dediche particolari o richieste scrivetemi, rispondo a tutte le mail. Spedisco a spese mie.

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PIATTAFORME WEB:

 

AMAZON

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RIZZOLI

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MONDADORI

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LA FELTRINELLI

https://www.lafeltrinelli.it/libri/autori/martin-palmadessa

ALTRI TITOLI DI MARTIN 

  

Tanta roba di me 

(Silloge poetica, Aletti Editore, 26 Febbraio 2021)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Articolo&Id=3266

 

Il Successo 

(Silloge poetica, Edizioni Setteponti, 26 Agosto 2021)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3276&Tabella=Articolo

 

-L'Amore è una Guerra

(Silloge Poetica, Edizioni Setteponti, 26 Maggio 2021)

 https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3290&Tabella=Articolo

 

Gocce di sangue blu sotto al ciliegio viste dalla balaustra del mio giardino 

(Silloge poetica, Edizioni Setteponti, 26 Novembre 2021)

 

La Teoria delle lucertole 

(Saggio di filosofia, Edizioni Setteponti, 26 Febbraio 2023) 

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3283&Tabella=Articolo

 

La forza delle fragilità 

di Martin Palmadessa e Sante Serra

(Silloge di Poesia, Edizioni Setteponti, 26 Aprile 2023)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3310&Tabella=Articolo

 

   

 Aggiornamento dettagli principali:

Imola, 04 Marzo 2024


Id: 3336 Data: 04/04/2024 18:22:19

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- Poesia

LA FORZA DELLE FRAGILITA - Libro di Poesie a 2 biro

LA FORZA DELLE FRAGILITÀ

 

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 € 12.00 - Acquistabile con BONUS CULTURA

 

 

PREFAZIONE

Prof. Federico Cinti

 

A inoltrarmi tra le liriche di questa silloge, in cui ogni elemento è ossimorico, a partire dal titolo, La forza delle fragilità, ho respirato l’acre amalgama dello straniamento, sono riuscito a far combaciare le tessere d’un mosaico che spesso sembravano non collimare, ho saggiato la ruvida morbidezza d’un tessuto di tanti fili colorati. Due autori, Martin Palmadessa e Sante Serra, per un incongruo gioco della sorte, incrociano le loro penne e cominciano a volare. Per gioco, appunto, per sfida, duellando a colpi di versi, di strofe, di illuminazioni decostruiscono e costruiscono un mondo, il loro mondo. Svelano e velano, a un tempo stesso, la mutevole realtà d’un sentire, d’un percepire, d’un divenire inestricabilmente complementare. Inequivocabile indizio di ciò, inciso all’ingresso del labirinto, a epigrafe, sono le parole di Eraclito per cui non solo tutto l’universo è lo scorrere d’un fiume in cui non ci si bagna due volte, bensì soprattutto la sentenza per cui il conflitto è padre di tutte le cose. In questo confliggere, urtarsi, scontrarsi continuo sta una delle metamorfiche sfaccettature dell’opera. Impossibile non avvertirne il fascino e il richiamo.

Mi sono ritrovato, a un tratto, sulla soglia d’un insolito giardino. Una brezza soave seguita da una ventata più forte, quasi rude e sgarbata. Voci lontane, eco di un’eco tra gli alberi e le siepi. Un attimo di smarrimento, il mio, e le voci sono divenute parola. Ciò che all’inizio appariva un confondersi indistinto, quasi indecifrabile, si è fatto a poco a poco dialogo, scambio, confronto. Il sogno ha ceduto il posto alla realtà: al canto rispondeva un altro canto, in un’incessante melodia modulata al ritmo dei ventricoli, delle pulsazioni, dei sospiri. A un suono rispondeva un altro suono, ad amplificare o a smorzare i toni in un’inquietudine di domande spesso senza risposta. Una discussione, a volte animata, a volte placida. Ho così distinto due amici, all’ombra delle fronde, con in mano gli strumenti dell’arte. Il giardino era un’immensa pagina bianca. Due uomini scrivevano, ognuno a proprio modo, della vita, della morte e di altre sciocchezze. Suonavano a quattro mani lo stesso spartito. Luci e ombre, tutto qui, la terra e l’aria, il fuoco e il vento, la pace e la guerra.

Nei tre tempi di questa sonata, le tre sezioni che compongono questa silloge così particolare, la pacata voce meditativa di Sante stempera quella ruvida, primigenia, di Martin. Provocazione e conciliazione allo specchio, riflessi di riflessi in cui tutto si spiega e si dispiega con una naturalezza sconcertante. È il caso dell’amore, cantato in 8 marzo, in cui Martin si scaglia contro le convenzioni sociali che mercificano il senso e il ruolo delle donne cui risponde Sante, con Presunzione d’infinito, in cui l’immagine d’un fiore, il tulipano, si fa analogia d’un amore che non muore né può morire. Già in questa ouverture si squaderna all’occhio attento l’andamento alchemico delle liriche. Poi, sul palcoscenico, è di nuovo il turno di Martin, che continua il suo grido. A Silvia richiama il più noto componimento leopardiano; eppure, il tono della poesia allude al montaliano Forse un mattino andando in un’aria di vetro, riprende i pascoliani «brividi brevi di vento» (Lapide, 20), tra altre e più cangianti diffrazioni. A questo punto, nel quarto componimento, si giunge finalmente alla svolta, alla chiarificazione, al testo eponimo dell’intera raccolta, La forza delle fragilità. Sante risponde al disperato spleen baudelairiano, rievocato dalle «sbarre della rabbia opprimente», tuttavia divelte nell’accettazione di adeguarsi alla realtà. La forza di cui parlano i versi è l’intera raccolta, la poesia che filtra per illuminazione con l’unico raggio che passa attraverso l’intrico del rovo, in una dimensione d’assenza, «senza te», di giorni infuocati ormai spenti, ma vividi nel cuore. Così l’immagine del tramonto si fa occhio che si chiude, simile al crepuscolo serale, ma in un’effusione di speranza. E potrei proseguire, così, lungo tutta la sezione, dedicata all’amore, perlopiù in assenza, lontano, sofferto, disperato in Martin, d’affetti, di nostalgie, di sguardi retrospettivi in Sante.

Dal magma intimo della prima sezione, composto di sentimenti primordiali e raffinati, la prospettiva poetica s’allarga alla denuncia della violenza, sulle donne prima e della guerra poi. Sul limitare un’altra epigrafe, presa da Maya angelou. Già l’ultima poesia del primo tempo, la luna in mezzo ai rami, anticipava in qualche modo il cambio di passo. Sante, un padre, come tanti, che non ha potuto scegliere il destino dei propri figli, vaga tra i lampioni: tutto intorno è una stanza di carcere da cui evadere, mentre intesse con la luna un dialogo che si fa monologo, in attesa della figlia assente. Dolore, questo, che cresce fino a farsi universale davanti all’insensatezza e alla brutalità di chi trasforma un preteso amore in brutalità, in ansia di possesso, in sottomissione. Nella prima lirica della seconda sezione, A morire fu il rispetto, Sante ricostruisce finemente la psicologia femminile che si fa indignata presa di distanza da uomini indegni di questo nome. Il controcanto di Martin, Non toccate le donne, trasforma i gesti in un caleidoscopio immaginifico in cui le api infeconde vengono vinte dalla luce buona degli sciami operosi che insegnano a vivere.

Così la guerra, da dentro a fuori di noi, davanti ai nostri occhi, nelle orecchie incapaci di resistere, si fa grido straziato in entrambi i poeti proprio attraverso gli sguardi di madri, mogli, figlie. L’Ucraina è il campo di battaglia su cui lottano la civiltà e la barbarie, in cui la poesia è un fiore che a stento riesce a germogliare. Eppure, diviene l’unica speranza d’un mondo in cui vige solo l’interesse, la vile legge del mercato. Qui batte il cuore di questa silloge. L’impegno etico-civile si fa protagonista d’una realtà che esce dallo stretto perimetro del sentimento individuale. Nulla può essere invano, nulla può essere lasciato agli ingranaggi sociali che stritolano i più deboli, i più indifesi. La ricerca lirica si fa, in tal modo, bisogno di verità, bisogno di giustizia. Ecco che, in Orrore inaccettabile Martin avverte sinesteticamente che, nella camera mortuaria nera, si spande un profumo blu, il sorriso impertinente di un bambino, del poeta stesso: «La biro spara inchiostro dolce / i carri armati sparano morte / su inermi famiglie in fuga». La risposta di Sante, attinta direttamente a Uomo del mio tempo di Quasimodo, non lascia dubbi, non lascia spiragli: «Tutti si aspettano qualcosa di nuovo / ma l’uomo-demone non cambia / spara oggi come sparava ieri» (Donbass, Capodanno 2023).

Nella terza e ultima sezione, cui s’accede attraverso le lenti di Lev Rubinstejn, ritorna a spirare la speranza sull’abisso. È una poesia del tu, del dialogo trasognato e malinconico. Ricordi e nostalgie affiorano e si dissolvono, tra le nebbie e i tramonti. Simbolo eterno di un’assente presenza è un San Marzano tra le rotaie d’una stazione, luogo non luogo, in cui Sante attende un ristoro che non troverà, né lì né altrove (Di ristoro non c’è traccia). e, mentre un poeta parte dopo una sosta involontaria, l’altro assiste sgomento alla fuga irrequieta di chi sa che più non tornerà: «Difficile altalena / questo vai e vieni. / tamburi sul cuore / come diamanti nuovi / percorrono il tuo corpo / in verticale. / Scivola piano il tuo dolore / vecchio, / frantumato per terra / per i nuovi colori / poco fuori dalla finestra / del viavai delle sofferenze. / stai scivolando via / con garbo e pudore / mentre io sono impietrito / e sento il tuo ultimo saluto / colare fino al tuo sorriso / ora inarcato in basso» (29 settembre). Non tornerà, certo, quel tu, che forse è l’io del poeta che si distacca senza requie dallo specchio delle proprie vanità.

È molto difficile allontanarsi da questo giardino poetico. In tanta parte della poesia, di quella che abbiamo letto e studiato a scuola, s’assiste al dialogo di personaggi: i pastori nella dimensione bucolica, i cavalieri nella poesia epica o cavalleresca, gli innamorati d’ogni epoca. In questa silloge, invece, che ho avuto il privilegio di sfogliare in anteprima, il campo da arare  si è fatto verziere di passioni e di discussioni. Il titolo ha mantenuto la sua promessa, ha retto il gioco e il travaglio dell’imperfezione. Nulla si dà mai per caso, se il tempo sfugge dalle mani e dalle penne incrociatesi un giorno e separatesi per sempre. non era forse un gioco, bensì una necessità. La parola poietica è stata ancora, come dalle origini dei secoli, in grado di creare e ricreare. Il cerchio ha ricomposto la sua figura e continua a percorrere il suo spazio all’infinito. La poesia, in fondo, vive di vita propria, forte e fragile allo stesso tempo, allo stesso modo. Martin e Sante ce lo hanno dimostrato senza tema di smentita.

                                                                                      Prof. Federico Cinti

 

 

PREMI RICEVUTI

 

3° Posto Assoluto

II Premio Internazionale Letterario

“CITTÀ DI MONTEVARCHI 2023”

Sezione Silloge Edita di Poesia

(Montevarchi, Arezzo, 19 Settembre 2023)

 

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Premio della Giuria

X Premio Internazionale di Poesia e Narrativa

“I FIORI SULL’ACQUA”

Sezione Silloge Edita con

(Imola, 11 Ottobre 2023)

 

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Informazioni bibliografiche Libro:

 Titolo del Libro:  

La forza delle fragilità

Autori

Martin Palmadessa, Sante Serra

Editore: Setteponti

Collana: Ilvolo della fenice, Nr. 21

Data di Pubblicazione: 2023

Genere: Letteratura Italiana

Pagine: 100

Peso gr: 300

Dimensioni mm: 210 x 0 x 0

ISBN-13:  9791281005372

 

   

 

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MARTIN: Mandatemi mail con indirizzo di spedizione e titoli che volete.

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PIATTAFORME WEB:

 

AMAZON

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MONDADORI

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LA FELTRINELLI

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UNILIBRO

https://www.unilibro.it/libro/palmadessa-martin-serra-sante/la-forza-delle-fragilita/9791281005372

 

LIBRACCIO

https://www.libraccio.it/libro/9791281005372/martin-palmadessa-sante-serra/forza-delle-fragilita.html

 

HOEPLI

https://www.hoepli.it/libro/l-amore-e-una-guerra/9788831396578.html

 

 

  

ALTRI TITOLI DI MARTIN 

  

Tanta roba di me 

(Silloge poetica, Aletti Editore, 26 Febbraio 2021)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Articolo&Id=3266

 

L'Amore è una guerra

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3290&Tabella=Articolo

(Silloge poetica, Edizioni Setteponti, 26 Novembre 2021)

 

Il Successo 

(Saggio di Economia Motivazionale, Edizioni Setteponti, 26 Agosto 2021)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3276&Tabella=Articolo

 

Gocce di sangue blu sotto al ciliegio viste dalla balaustra del mio giardino 

(Silloge poetica, Edizioni Setteponti, 26 Novembre 2021)

 

Tsunami 

(Silloge poetica, Edizioni Setteponti, 26 Maggio 2022)

 

La Teoria delle lucertole 

(Saggio di filosofia, Edizioni Setteponti, 26 Febbraio 2023) 

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3283&Tabella=Articolo

 

 

Aggiornamento dettagli principali:

Imola, 22 Febbraio 2024


Id: 3310 Data: 22/02/2024 12:47:15

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- Poesia

L’AMORE È UNA GUERRA - 2° Premio Mondiale Tulliola 2024

  

L'AMORE È UNA GUERRA

 

 

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RECENSIONE di Massimo Seriacopi

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3167&Tabella=Articolo

 

 

 

PREMI RICEVUTI

 

PREMIO ATLANTIDE 2022

V Premio Artistico Letterario Nazionale

“PERDERSI NELL’AMORE”

Assegnato al Prof. Salvatore La Moglie

per l’articolo giornalistico

“La poetica della parola come diga alla guerra della vita e dell’amore per e tra gli uomini nell’opera

“L’AMORE È UNA GUERRA” di Martin Palmadessa”

(Genova,  15 Marzo 2022)

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COMUNICATO STAMPA 

MOTIVAZIONE PREMIO ATLANTIDE

https://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=pensieri&Id=2613

 

2° Classificato Assoluto

V Premio Internazionale di Poesia

“ASCOLTANDO I SILENZI DEL MARE”

Sezione Silloge Edita di Poesia

(Isola d’Elba, 04 Giugno 2022)

  

Menzione di Merito, Finalista, Testo in Antologia

II Premio Letterario Internazionale “SAMNIUM”

Sezione Silloge Edita di Poesie

(Limatola, Benevento, 03 Luglio 2022)

 

 

 

1° Classificato ex-aequo (Sante Serra)

Concorso Internazionale di Poesia

“GIGLIO BLU DI FIRENZE 2022”

 Sezione Silloge Edita di Poesie

“L’AMORE È UNA GUERRA”

(Firenze, Febbraio 2022),

  -La Coppa è a casa dei miei-

 

2°Classificato Assoluto

“XXVIII Premio MONDIALE

"TULLIOLA-Renato Filippelli” 

Sezione Libro Edito di Poesie

Cerimonia di Premiazione presso il

Senato della Repubblica Italiana

Roma 24 Ottobre 2023

(Formia, Latina, 24 Agosto 2023)

 

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COMUNICATO STAMPA AUTORE

 https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=2771&Tabella=Pensieri

 

 Presentazione del libro

“L’AMORE È UNA GUERRA”

a cura di Cinzia Baldazzi

DIMA BOOK FESTIVAL ROMA 2023.

(Roma, 08 Ottobre 2023)

 

  

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Menzione Speciale della Critica

XVII Premio Letterario Internazionale

"MASSA CITTA’ FIABESCA” 

Sezione Libro Edito di Poesie

(Massa Carrara, 22 Dicembre 2023

 

 

Premio della Critica

II Premio Letterario Nazionale

”SET ART” con il libro Edito di Poesie

"L'AMORE È UNA GUERRA"

Cerimonia di Premiazione presso

Sala protomoteca, Campidoglio, Roma

26 Luglio 2024

(Padova, 18 Maggio 2024)

 

 

Premio della Critica

Premio Internazionale di Arte e Letteratura

”CYGNUS AUREUS” 

(Massa Carrara, 19 Maggio 2024)

 

 

 

 

 

RECENSIONE STAMPA

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3259&Tabella=Articolo

  

 

Informazioni bibliografiche del Libro:

Titolo del Libro: L'AMORE E' UNA GUERRA

Autore:  Martin Palmadessa

Editore: Setteponti

Collana: Il volo della fenice, Nr. 6

Data di Pubblicazione: 2021

Genere: letteratura italiana: testi

Pagine: 90 Peso gr: 200

Dimensioni mm: 210 x 0 x 0

ISBN-10: 8831396579

ISBN-13:  9788831396578

 

 

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MONDADORI

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LA FELTRINELLI

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LIBRACCIO

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HOEPLI

https://www.hoepli.it/libro/l-amore-e-una-guerra/9788831396578.html

 

  

ALTRI TITOLI DI MARTIN 

  

Tanta roba di me 

(Silloge poetica, Aletti Editore, 26 Febbraio 2021)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Tabella=Articolo&Id=3266

 

Il Successo 

(Silloge poetica, Edizioni Setteponti, 26 Agosto 2021)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3276&Tabella=Articolo

 

Gocce di sangue blu sotto al ciliegio viste dalla balaustra del mio giardino 

(Silloge poetica, Edizioni Setteponti, 26 Novembre 2021)

 

Tsunami 

(Silloge poetica, Edizioni Setteponti, 26 Maggio 2022)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3336&Tabella=Articolo

 

La Teoria delle lucertole 

(Saggio di filosofia, Edizioni Setteponti, 26 Febbraio 2023) 

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3283&Tabella=Articolo

 

La forza delle fragilità 

di Martin Palmadessa e Sante Serra

(Silloge di Poesia, Edizioni Setteponti, 26 Aprile 2023)

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3310&Tabella=Articolo

 

   

 Aggiornamento dettagli principali:

Imola, 22 Maggio 2024


Id: 3290 Data: 05/02/2024 01:40:02

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- Letteratura

LA TEORIA DELLE LUCERTOLE - Libro più venduto dell’Autore

LA TEORIA DELLE LUCERTOLE

   

€ 12.00 - Acquistabile con BONUS CULTURA

 

PREMI RICEVUTI

 

3° Classificato Assoluto

V Premio Internazionale Letterario ed Artistico

“GIGLIO BLU DI FIRENZE 2023”

Sezione Saggistica Filosofica Edita

(Firenze, 25 Marzo, 2023)

 

2° Classificato Assoluto

X Edizione del Premio Internazionale

MOLTEPLICI VISIONI D’AMORE

"CORTONA CITTA' DEL MONDO"

 Sezione Saggistica Filosofica Edita

(Cortona, Arezzo, 29 Aprile 2023)

 

Menzione d’Onore

VI Premio Internazionale di Poesia

“ASCOLTANDO I SILENZI DEL MARE”

Sezione Saggistica Filosofica Edita a tema Libero

(Isola d’Elba, 21 Maggio 2023)

 

Menzione di Merito, sinossi in Antologia

IX Premio Internazionale

“SALVATORE QUASIMODO-NARRATIVA”

Sezione Saggistica Filosofica Edita a tema Libero

(Guidonia, Roma, 23 Gennaio 2024)

 

L'Opera Inedita è stata presentata nel 2020 al

XXXIII PREMIO ITALO CALVINO

 

La Teoria delle lucertole: Forse non avete mai letto niente di simile, peraltro scritto in seconda e quinta persona. Questa Opera è un urlo agghiacciante e una stilettata violenta alla civiltà. Un suicidio letterario grandioso. Psichedelico, disarmante, scorretto, vero. Un viaggio dentro voi stessi e negli occhi degli altri. Corre lungo i binari delle vostre vite che respirano la follia collettiva in cui vi trovate ad affrontare ogni giorno ogni curva ed ogni rettilineo. È come un Giudizio Universale di cui però i giudici siete solo Voi. Questo non è un romanzo, né un racconto, è "La Teoria delle lucertole".

 

RECENSIONE STAMPA

 

La poetica della filosofia delle lucertole, ovvero dell’elogio della lentezza e della riflessione nell’Opera La Teoria delle lucertole di Martin Palmadessa.

di Salvatore La Moglie. 

L’opera di Martin Palmadessa La Teoria delle lucertole (Edizioni Setteponti, 2023, pp. 100, € 12,00) non è un romanzo vero e proprio ma una sorta di saggio filosofico in cui l’io narrante dialoga con sé stesso ma con l’obiettivo e il fine di estendere le proprie riflessioni a tutti gli altri per coinvolgerli e costringerli a riflettere come fa lui.

L’io narrante, sin dalla prima pagina, avverte il lettore mettendo in chiaro la sua finalità che è, appunto, quella di distoglierlo dal proprio torpore e condurlo a fare certe riflessioni su una vita, una realtà e un mondo che appaiono sempre più caotici, disordinati, assurdi, paradossali e incentrati sulla logica del denaro e della violenza.

Egli dice a se stesso e a chi lo legge di stare attento e di riflettere perché su certi temi e contenuti deve darsi delle risposte, deve guardarsi nello specchio e non può pensare di poter sfuggire e fuggire da interrogativi che appaiono sempre più cogenti: non può pensare di distrarsi, di proseguire in un comodo divertissement (come già ammoniva Blaise Pascal alcuni secoli fa) pur di non fermarsi e di mettersi a pensare sui grandi problemi del mondo e su quelli esistenziali e propri dell’uomo moderno.

L’io narrante sembra dirci (e, in effetti, ci dice…): Fai come me: guarda o pensa a come agisce una lucertola e, dopo, la tua vita, cambierà da così a così!... E come agisce una lucertola? Agisce con lentezza, si prende le dovute pause di riflessione, ignora gli stressanti frenetici e alienanti ritmi dell’uomo postmoderno che appare sempre più dominato dalla ghigliottina del tempo e del lavoro che, fra l’altro, non gli procura alcuna felicità e, anzi, lo condanna a una vita grigia, logorante, frenetica e soltanto ad una mera sopravvivenza. Di qui l’invito dell’io narrante ad aprire i cassetti del proprio cervello per uscire da questo tipo, da questo genere di vita (che vita non è) per cercare di fare della nostra esistenza qualcosa di unico e di esemplare. Fai volare il tuo pensiero come un’aquila, dice l’io al suo lettore, e lo invita ad osservare tutte le meraviglie che ha davanti a sé e che non vede perché non è sorretto dalla filosofia della lucertola ma da quella della frenetica e alienata formica, sempre agitata e in costante via-vai, sempre a pensare a come accumulare sostanze per il proprio sostentamento e mai a fermarsi un momento per riflettere se la vita può ridursi soltanto a questo. E viene in mente Montale e il suo Meriggiare pallido e assorto in cui un io poetico simile a quello del nostro autore è assorto a riflettere sulla frenetica attività delle formiche, lui così preso da più pressanti pensieri e riflessioni esistenziali: Nelle crepe del suolo o su la veccia / spiar le file di rosse formiche / ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano / a sommo di minuscole biche.

Tra la filosofia della formica e quella della lucertola l’io narrante non ha dubbi: l’uomo deve scegliere quella della lucertola se non vuole condannarsi a una vita grama e infelice, fatta soltanto di dura fatica, di denaro che mai non basta e di poco amore su questa malvagia Terra su cui viviamo e, pertanto, ad un certo punto, avverte tutti noi di fare uno strappo e di cambiare la nostra vita proprio facendo come fa la lucertola: La lucertola sta ferma ad aspirare il calore, immobile. Vive la vita prendendo quello che la natura dà senza chiedere. Non c’è bisogno di niente altro di ciò che il pianeta offre. La lucertola non si affanna (…). Ora analizza le lucertole e ti si apre un mondo. Insomma: tra il modo di vivere e di stare su questo mondo delle lucertole e il modo di vivere e di stare su questo mondo degli uomini l’io narrante non ha alcun dubbio: è preferibile quello delle lucertole! E questo perché quello degli umani è un modo di vivere disumano, intriso di cattiveria, di violenza, di sopraffazione, di delitti atroci, di guerre e, insomma, di pochissimo amore. Di qui il messaggio finale del libro: adottare universalmente la filosofia delle lucertole può condurre alla creazione di una nuova umanità fondata sull’Amore Universale, senza più il dominio della malvagità che conduce ai fili spinati e ai campi di concentramento, non solo fisici ma anche mentali.

(14 Settembre 2023)