chiudi | stampa

Raccolta di articoli di Menotti Lerro
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

- Letteratura

Sperimentazione Empatista: ecco il Correlativo Empatico

Sperimentazione Poesia Empatista: nasce il Correlativo Empatico

Il Correlativo Empatico è una tecnica poetica proposta nell’ambito del Movimento Empatista (da Menotti Lerro) che usa oggetti tra loro in relazione (diversamente dal correlativo oggettivo di T. S. Eliot che qui viene in qualche modo sviluppato, adattato alla nuova realtà Empatista) per evocare un’emozione condivisa tra persone (presenze, assenze, legami). 

Non serve a rappresentare solo lo stato interiore dell’io poetico: mette in scena tracce materiali che fanno percepire la relazione e invitano il lettore a entrarvi emotivamente.
L’empatia nasce dallo spazio tra gli oggetti, da ciò che suggeriscono senza dirlo.

Ma ecco, di seguito, un esempio essenziale di Correlativo Empatico:

Sulla finestra:
gli occhiali che hai lasciato aperti,
la pagina piegata nel punto
in cui ti sei fermato,
la tua collana, arrotolata
come pensiero
che non si scioglie.

Io fluisco leggero,
come una brezza
primaverile

e tutto, senza parlare,
mi racconta che tornerai.

 

Secondo Esempio: 

 

La pelle è un lenzuolo stropicciato e sporco.
Tra poco guarderò le palpebre dentro,
cadrò da un incubo in un altro incubo.

 

P.S.

 

Ricordo, inoltre, che con l'Empatismo abbiamo avuto il passaggio dall'io lirico all'io poroso

 

Si vedano anche le 32 Tesi Empatiste.

 

Ecco come funziona il correlativo empatico:

  1. Definizione
    Il correlativo empatico è un oggetto, un’immagine o una situazione che non descrive solo ciò che accade all’esterno, ma serve a far provare al lettore le emozioni del soggetto poetico.
    In altre parole, non è solo un simbolo esterno che richiama un’emozione, ma un veicolo diretto di empatia.

  2. Differenza dal correlativo oggettivo

    • Correlativo oggettivo (Eliot): l’oggetto o la situazione evocano l’emozione nel lettore indirettamente.

    • Correlativo empatico (Lerro): l’oggetto o la situazione fanno sentire l’emozione in prima persona, creando un coinvolgimento più immediato e intimo.

  3. Funzione

    • Trasmettere emozioni autentiche senza doverle dichiarare a parole.

    • Rendere la poesia più partecipativa, cioè il lettore “vive” l’esperienza emotiva insieme al poeta.

  4. Esempio tipico
    Immagina una poesia in cui una foglia che cade lentamente non è solo simbolo di perdita, ma fa sentire al lettore la stessa malinconia e fragilità del poeta. La foglia diventa un correlativo empatico.

ENGLISH: 

 

Empathic Poetry Experimentation: The Birth of the Empathic Correlative

 

The Empathic Correlative is a poetic technique proposed within the Empathist Movement (by Menotti Lerro) that uses objects in relation to each other (unlike T. S. Eliot’s objective correlative, which is in some way developed here, adapted to the new Empathist context) to evoke a shared emotion among people (presences, absences, connections).

It is not intended merely to represent the inner state of the poetic self: it stages material traces that allow the reader to perceive the relationship and invites them to enter it emotionally.
Empathy arises from the space between objects, from what they suggest without saying it.

 

Here is a concise example of an Empathic Correlative:

 

On the window:

the glasses you left open,
the page folded at the point
where you stopped,
your necklace, coiled
like a thought
that won’t unravel.

I flow lightly,
like a spring
breeze
and everything, without speaking,
tells me you will return.

 

Second Example:

 

The skin is a crumpled and dirty sheet.
Soon I will look into the eyelids,
falling from one nightmare into another.

 

P.S.

 

I also recall that with Empathism we transitioned from the lyrical “I” to the porous “I.”

 

See also the 32 Empathist Theses.

 

How the Empathic Correlative Works:

 

Definition

 

The Empathic Correlative is an object, image, or situation that does not merely describe what happens externally, but serves to make the reader feel the emotions of the poetic subject.
In other words, it is not just an external symbol that evokes an emotion, but a direct vehicle for empathy.

 

Difference from the Objective Correlative

  • Objective Correlative (Eliot): the object or situation evokes the emotion in the reader indirectly.

  • Empathic Correlative (Lerro): the object or situation makes the reader feel the emotion in the first person, creating a more immediate and intimate involvement.

Function

  • To convey authentic emotions without having to declare them in words.

  • To make poetry more participatory, so that the reader “lives” the emotional experience alongside the poet.

Typical Example

 

Imagine a poem in which a leaf falling slowly is not just a symbol of loss, but makes the reader feel the same melancholy and fragility as the poet. The leaf becomes an Empathic Correlative.

 


Id: 3830 Data: 03/12/2025 17:51:24

*

- Letteratura

Empatismo: esposta l’opera di pittrice Empatista alle Giubbe

Alle Giubbe Rosse di Firenze il 2025 si chiude all'insegna della grande rinascita artistico-letteraria con l'Empatismo a scrivere pagine rilevanti e meravigliose. 

Nella giornata di oggi, 25 Novembre, infatti, l'artista visiva Empatista Giulia Napoleone ha donato e affisso nella storica sala del Caffè Letterario una sua opera, contribuendo così al grande fermento nazionale e internazionale che si è venuto a creare con il nuovo Movimento. 

"Sono felice di essere la prima pittrice Empatista della storia ad esporre una mia opera nel mitico Caffè Letterario Giubbe Rosse il quale, devo dire, ha sempre esercitato un grande fascino su di me. L'Empatismo è una forza dirompente della Contemporaneità e ha riacceso l'entusiasmo in ogni vero artista, credo".

Molto lieto anche il direttore dello storico Caffè Matteo Cappelli che esprime "soddisfazione per questa esposizione artistica e per la nuova linfa artistico-culturale che l'Empatismo sta determinando e che non a caso è nato, così come in passato il Futurismo e l'Ermetismo, in questo luogo così attento tra tradizione e innovazione e pertanto tutelato dal Ministero della Cultura". 

Altrettando soddisfatto si è detto il responsabile commerciale Giovanni Palumbo, che molto si è speso in prima persona per la realizzazione del gesto dell'artista coniugato al movimento, così come entusiasti sono apparsi tutti i sempre cordialissimi membri dello staff delle Giubbe.

Gioioso anche il cordialissimo gallerista Andrea Alibrandi che ha ricordato come "la pittrice Napoleone da molti anni è rappresentata dalla Galleria Il Ponte di Firenze, ed è un vero piacere quest'oggi aver compiuto un atto molto significativo e di alta cultura nell'ambito del movimento artistico del nuovo millennio in un posto così simbolico come le Giubbe Rosse".

Infine, permettetemi di ringraziare tutte le parti coinvolte le quali hanno permesso di realizzare un qualcosa di magico, che sa di vera e profonda storia dell'arte contemporanea. 

Ricordo, inoltre, che nella bacheca/vetrinetta delle Giubbe Rosse è esposta anche l'antologia dei Poeti Empatici Italiani (Genesi: 2025) con in copertina l'immagine simbolica del Movimento Empatico, Unus "Artista Totale" da me inventata e da Omar Galliani, altro Artista Visivo Empatista per eccellenza, disegnata.


Id: 3823 Data: 25/11/2025 17:52:15

*

- Letteratura

Empatismo: Tre Tappe dal 2000 al 2026 in avanti

La Periodizzazione dell’Empatismo (2000–2026)

Il movimento artistico e culturale dell’Empatismo si sviluppa attraverso una chiara architettura cronologica che ne definisce l’evoluzione teorica, estetica e organizzativa. La sua storia si articola in tre grandi tappe, dal 2000 al periodo successivo al 2026


1. Periodo Pre-Empatico (2000–2020)

Venti anni di preparazione, studio e sedimentazione concettuale.

Durante questa fase embrionale, Lerro elabora idee, progetti e riflessioni che confluiranno nel futuro Empatismo. È un periodo di ricerca trasversale, influenzato da filosofia, poesia, studi psicologici ed estetici.

Punto culminante del Pre-Empatico

  • 2019: Il Nuovo Manifesto sulle Arti, scritto da Menotti Lerro con Antonello Pelliccia, segna la base teorica più rilevante che chiude il Pre-Empatismo.
    Il manifesto annuncia già il bisogno di un’arte integrata, sensibile, connessa al sentire umano.

Questo ventennio prepara il terreno per la nascita del movimento vero e proprio.


2. Nascita della Prima Fase Empatica (2020)

Il 2020 rappresenta l’anno zero dell’Empatismo.

La pandemia di Covid-19 e i lockdown mondiali portano Lerro a proclamare ufficialmente il movimento, che nasce come risposta culturale e umana all’isolamento, all’impotenza e all’angoscia globale.

In questa fase nasce anche la Scuola Empatica, un’istituzione intellettuale e organizzativa che struttura i principi del movimento.


3. Sviluppo della Prima Fase — “Arte Totale” (2020–2025)

In questi cinque anni l’Empatismo cresce, si consolida e prende forma concreta.

Caratteristiche principali della Prima Fase

  • Interdisciplinarità radicale delle arti: l’artista è pensato come “Artista Totale” (Unus).

  • Espansione nazionale e internazionale: eventi, festival, simposi, conferenze, pubblicazioni.

  • Riconoscimento istituzionale e territoriale: in particolare nel Cilento, dove nasce la “Piramide Culturale del Cilento” (25 borghi neo-culturali).

  • Circa 300 Maestri Empatici entrano nel movimento entro il 2025.

Un momento chiave

  • Fine 2025: pubblicazione e presentazione delle 32 Tesi Empatiste al Caffè Letterario Giubbe Rosse di Firenze, storica sede della cultura italiana.
    Le 32 Tesi fungono da vero e proprio impianto filosofico-programmatico dell’Empatismo.

Con la fine del 2025, la Prima Fase si considera conclusa.


4. Avvio della Seconda Fase — “Empatia Totale” (dal 2026 in avanti)

Dal 2026 inizia una nuova era del movimento: la Seconda Fase, caratterizzata dal concetto di Empatia Totale.

Cosa si intende per Empatia Totale?

Non più solo la comprensione dell’altro, ma un passaggio dal sentire all’agire:

  • empatia come cura,

  • come responsabilità,

  • come ecologia della relazione.

Ambiti coinvolti

  • Persone: relazioni, comunità, società.

  • Natura: attenzione ecologica ed etica verso il vivente.

  • Idee: apertura filosofica verso il dialogo e l’incontro.

  • Tecnologia: integrata ma osservata criticamente, poiché non ancora pienamente compresa o dominata dall’essere umano.

Questa fase mira a un umanesimo rinnovato che coniuga conoscenza, sensibilità e azione.


Id: 3822 Data: 25/11/2025 01:59:23

*

- Letteratura

Premi Strega, Viareggio, Cilento ad autori Empatisti

Lo scrittore aderente al Movimento Empatico, Diego De Silva, ha vinto il Premio Viareggio-Rèpaci 2025 per la narrativa con il suo romanzo I titoli di coda di una vita insieme, pubblicato da Einaudi.

La 96ª edizione del premio ha visto trionfare De Silva con questo libro che esplora la fine di un amore tra i personaggi di Fosco e Alice.

Questo successo arriva 25 anni dopo che De Silva era già stato finalista al premio con il suo romanzo d'esordio Certi bambini.

Diego De Silva nel 2024 è stato inoltre insignito del Premio Internazionale Cilento Poesia - sezione Narrativa.

 

Le vittorie di autori come Diego De Silva, Vivian Lamarque e Tiziano Rossi nei principali premi letterari italiani - Premio Viareggio, Premio Strega Poesia e Premio Cilento - rappresentano un riconoscimento fondamentale per il Movimento Empatico. Questi successi ne legittimano la rilevanza culturale, ne aumentano la visibilità e ne consolidano l’identità come corrente letteraria di riferimento. Attraverso la narrativa e la poesia empatica, il movimento promuove un approccio centrato sulle emozioni, sulla comprensione del vissuto interiore e sulle relazioni, ispirando nuovi autori e arricchendo il panorama letterario contemporaneo.


Id: 3820 Data: 22/11/2025 06:19:10

*

- Letteratura

Partono le Mostre Virtuali Visive e Poetiche Empatiste

A partire dal 1° dicembre 2025 verranno presentati periodicamente sul "Corriere di Puglia e Lucania" (e sui quotidiani associati) dei Focus dedicati agli Artisti Visivi e ai Poeti del Movimento Empatico.

 

Ogni artista si racconterà in 4 opere scelte di grande spessore. Si parte con Vittorio Santoianni (docente di decorazione presso Accademia di Belle Arti di Firenze) al quale sarà associata una poesia di Valerio Magrelli.

 

Il Movimento Empatico presenta così la magnificenza artistica degli "empatici" che rappresentano modernità nel mondo dell'Arte tout court. Alle opere sarà anche associata una poesia dei Poeti Empatici italiani e stranieri in linea con l'azione interdisciplinare promossa dal movimento fin dal 2019 con la fondazione del Centro Contemporaneo delle Arti e la pubblicazione del "Nuovo Manifesto sulle Arti" (base teorica principale del Movimento).  

 

Inoltre, il Maestro Santino Scarpa (Gulliver) sceglierà per ogni occasione una melodia di accompagnamento che nella sua visione ben sintetizzi il tutto.

 

Con questa iniziativa si celebra il passaggio dalla Prima Fase del Movimento (2020-2025) alla Seconda Fase denominata "Empatia Totale" che inizierà ufficialmente dal 2026. 

 


Id: 3819 Data: 21/11/2025 17:21:47

*

- Letteratura

Periodizzazione del Movimento Empatico in tre tappe

Periodizzazione del Movimento Empatico
 
La periodizzazione del movimento, copre, ad oggi, gli anni dal 2000 al 2026 ed è suddivisa in tre tappe distinte: 
  1. Pre-empatismo (2000-2020):
    • Un periodo di gestazione teorica e di studi (su modernismo, postmodernismo, interdisciplinarità, autobiografia, studi di genere, difesa delle minoranze) che hanno portato alla formulazione delle basi del movimento.
    • In questo periodo si identificano figure "pre-empatiche" in varie arti (poesia, narrativa, cinema, musica, architettura, psicologia, ecc.) che presentano elementi affini ai futuri principi empatici, pur non avendo aderito formalmente.
  2. Prima Fase Empatica (2020-2025):
    • Inizia ufficialmente nel 2020 con la fondazione del movimento in risposta alle chiusure fisiche e psicologiche sopraggiunte con la Pandemia e i lockdown.
    • Questa fase si concentra sull'elaborazione e la diffusione della teoria del movimento (ma anche con tanti eventi concreti promossi dal Centro Contemporaneo delle Arti) culminando con la creazione di una solida bibliografia teorica e documentale.
    • Si chiude simbolicamente con il 2025.
  3. Seconda Fase: Empatia Totale (dal 2026 in avanti):
    • Inizierà formalmente dopo la chiusura della prima fase e mira a un'ulteriore evoluzione del concetto di empatia nel contesto sociale e artistico: "Empatia Totale" (tutti gli elementi del mondo) e anche più propensa all'azione.  


Id: 3817 Data: 21/11/2025 11:23:59

*

- Letteratura

Empatismo: Periodizzazione 2000-2026

INQUADRAMENTO STORICO

Al fine di bene inquadrare il Movimento Empatico, propongo il seguente schema sintetico che periodizza in modo chiaro il tutto.

In primis abbiamo una premessa storica che va dal 2000 al 2020. Durante questo periodo sono stati portati avanti studi (sul modernismo, sul post-modersnismo, sull'autobiografia e sugli studi di genere) e pubblicazioni rilevanti affini all'Empatismo. Inoltre i "Maestri Empatici" hanno scelto alcuni autori "pre-empatici" nel senso che gli stessi anticipano una certa sensibilità da noi messa poi in evidenza. Inoltre il pre-empatismo comprende il "Nuovo Manifesto sulle Arti" che è da considerarsi la maggiore base teorica del Movimento. Ancora ricordiamo la nascita del Premio Cilento Poesia nel 2017 e del Paese della Poesia nel 2018 e del Centro Contemporaneo delle Arti (sedi Milano, Roma, Cilento, Carrara) nel 2019.

 

LA PRIMA FASE

 

La Prima Fase Empatista, invece, va dal 2020 al 2025. L'Empatismo, infatti, nasce in reazione alla Pandemia di Covid-19 e ai lockdown dello stesso 2020 e vede i primi 100 aderenti nel primo anno e la nascita della Piramide Culturale del Cilento (epicentro del movimento). In questa fase di "Arte Totale" interdisciplinare, abbiamo messo in luce una serie di idee e innovazioni che si possono individuare nelle 32 Tesi Empatiste esposte al Caffé Letterario "Giubbe Rosse" di Firenze nel 2025.

 

LA SECONDA FASE

 

Nel 2026 si aprirà la Seconda Fase del Movimento ed è concepito come un periodo più consapevole di "Empatia Totale" poiché si passa ad un empatizzare anche con la natura e finanche con la tecnologia (capendone e denunciandone sempre, però, i limiti e i pericoli) e coinvolgendo attivamente anche figure oltre l'Arte. In fine la seconda fase sarà più pronta all'azione sotto ogni punto di vista.


Id: 3816 Data: 19/11/2025 20:42:19

*

- Letteratura

Seconda Fase Movimento Empatico: Empatia Totale

La Prima Fase del Movimento Empatico volge al termine e si concluderà ufficialmente con la fine del 2025.

Dal 2026 si apre dunque la Seconda Fase dell’Empatismo e il concetto nuovo, o meglio maggiormente consapevole, che vogliamo introdurre per l’occasione è quello di Empatia Totale.

Viviamo in un tempo, infatti, in cui ascoltare non basta più. Le emozioni rimbalzano tra persone, comunità, natura e tecnologia. Il Movimento Empatico propone pertanto, un’altra totalità necessaria…

In breve possiamo dire che l’Empatia Totale non significa solo comprendere l’altro, bensì percepire e restituire emozioni lungo tutto il ciclo della realtà che ci circonda. È un ponte tra cuore e mondo, tra poesia e scienza, tra uomo e ambiente, tra coscienza e tecnologia.

Chi pratica l’Empatia Totale non si limita a sentire: trasforma la percezione in azione, l’azione in cura, la cura in bellezza condivisa. Ogni gesto – un sorriso, una parola, un’azione verso la natura o la comunità – diventa un nodo di una rete più grande, che abbraccia persone, animali, piante, idee e intelligenze emotive.

Il nostro obiettivo è creare un flusso di responsabilità e attenzione reciproca, dove la sensibilità individuale diventa energia collettiva. Ogni esperienza empatica, ogni incontro, ogni opera d’arte, ogni gesto verso il pianeta è un seme che ritorna più vivo e più forte.

Per tale ragione, invitiamo poeti, filosofi, artisti, scienziati e cittadini a unirsi a questo cammino. Insieme possiamo costruire una cultura dove sentire e agire non sono separati, ma interagiscono.

Il mondo è un’eco. Rispondi con attenzione, bellezza e cura.
Ogni incontro, ogni gesto, ogni pensiero è energia collettiva.

L’Empatia non è solo unione tra anime: è la corrente che muove lo stesso pianeta Terra.


Id: 3815 Data: 18/11/2025 23:14:52

*

- Letteratura

Empatismo, l’Aula 27 dell’Accademia di Firenze aderisce

LA CONFERENZA PRESSO L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FIRENZE

 

Il giorno 18 Novembre 2025 – dopo la conferenza da me tenuta inerente all’innovazione apportata dal Movimento Empatico nell’Arte e nella cultura contemporanee, gli allievi del biennio del diploma accademico di secondo livello, Nuovi Linguaggi Espressivi, negli indirizzi di Pittura, Scultura, Decorazione e Grafica, presenti i professori Massimo Orsini e Vittorio Santoianni – la classe aderisce all’unanimità allo stesso Movimento Empatico.

Il gesto storico segna l’ingresso della prima classe dell’illustre Accademia nell’ambito dell’Empatismo.

 

ARTISTI EMPATICI EMERGENTI

 

Angela Bello
Ghazal Kashi
Assunta Boccarusso
Giada Intili
Arianna Perotti
Beatrice Venanzi
Alessandro Musumeci
Nicola Labate
Cristina Cantilena
Andri Iacomelli
Lili Hou
She Sha
He Yutong
Martina Esposto
Elisa D’Amico
Ma Yizhen
Yujia Li
Congrong Xu
Tsetsegsuren Togooch
Tianbang Lì

 


Id: 3813 Data: 18/11/2025 14:22:19

*

- Letteratura

Giubbe Rosse: dal 2020 l’Empatismo chiude il Post-modernismo

Care amiche e cari amici,

oggi siamo qui per riconoscere un passaggio storico che riguarda tutti noi, come individui e come comunità culturale: la fine del post-modernismo come epoca dominante del pensiero e dell’Arte. Per oltre mezzo secolo il post-modernismo ha rappresentato la lente attraverso cui abbiamo guardato il mondo. Ha smontato certezze, ha messo in discussione verità troppo rigide, ha smascherato poteri e ideologie. Ha portato ironia, libertà formale, gioco linguistico, ibridazione creativa. Ha fatto molto: ha liberato, ha provocato, ha aperto possibilità. Ma ogni stagione, anche la più fertile, conosce il suo tramonto.

Oggi viviamo in un tempo completamente diverso da quello in cui il post-modernismo è nato. Il relativismo radicale, l’assenza di senso, la frammentazione continua, l’ironia permanente, l’io lirico, non sono più strumenti che ci aiutano a vivere o a capire la realtà. La complessità del nostro presente – crisi globali, nuove tecnologie, trasformazioni sociali, vulnerabilità personali e collettive – ci chiede altro. Ci chiede responsabilità, serietà, empatia, ricostruzione.

Per questo possiamo dirlo apertamente, senza nostalgia né paura: la centralità del post-modernismo è finita. Non si tratta di cancellare ciò che è stato: nessuna epoca culturale muore davvero. Il post-modernismo resta come traccia, come eredità, come stimolo critico. Ma non è più la nostra bussola. Non può più esserlo.

Si è aperta diciamo convenzionalmente dal 2020, con il momento di svolta apportato dal Movimento Empatico (che si oppone alla Pandemia...), una nuova fase, con un nome fortemente definito: EMPATISMO. Il quale può inserirsi anche in un post-postmodernismo o metamodernismo ma io direi più che altro in un neo-umanesimo, che sancisce un ritorno alla relazione.

Io credo che vi sia comunque un qualcosa chiaro che unisce tutte queste direzioni:
un movimento verso l’autenticità, verso il dialogo, verso la costruzione di significato condiviso. Un tempo che chiede alle arti, al pensiero e alla società non solo di decostruire, ma di proporre e di farlo possibilmente insieme.

Non solo di ironizzare, dunque, ma di sentire. Non solo rompere, ma unire. Ecco perché oggi possiamo dirlo con forza: la stagione del “nulla è vero e tutto è interpretazione” è giunta al termine. Il nostro compito, ora, e lo stiamo facendo, è costruire ciò che viene dopo. Un futuro in cui il pensiero non sia più paralizzato dal cinismo, in cui la cultura non sia più prigioniera della citazione infinita e dei prepotenti corrotti e in cattiva fede; un futuro in cui gli esseri umani possano riconoscersi non nelle loro distanze, ma nelle loro relazioni. Il post-modernismo ci ha insegnato molto. Ora è il momento di andare oltre di innovare nuovamente.

Siate empatici (se potete).

 

Grazie

 

N.B. La fine del Post-modernismo inizia nel 2000 fino al 2020 (periodo pre-empatico) e viene sancita dalla Pandemia di Covid-19 e dalla nascita dell’Empatismo (2020).


Id: 3810 Data: 16/11/2025 15:05:56

*

- Letteratura

Accademia FI: Giubbe Rosse: Empatismo, Futurismo, Ermetismo

L'Empatismo (o «Scuola Empatica») è un movimento letterario, artistico, culturale e filosofico fondato da Menotti Lerro in Italia nel 2020, nato durante la pandemia di COVID-19. A differenza del Futurismo (movimento storico di inizio XX secolo) e dell'Ermetismo (movimento poetico, anni '20-'40), l'Empatismo si propone come punto di incontro e unione di artisti e persone attraverso l'empatia, in risposta alle chiusure fisiche e psicologiche del periodo pandemico. 
 
Empatismo (movimento 2020)
  • Nascita: 2020, in Italia.
  • Scopo: Riunire artisti e persone attraverso l'empatia, creando un punto d'incontro culturale in un periodo di isolamento.
  • Caratteristiche:
    • Fondato sulla forza interdisciplinare e sulla riunione empatica tra le arti.
    • Pubblicata una prima antologia intitolata La Scuola Empatica nel 2020.
    • Si propone di superare le chiusure fisiche e psicologiche imposte dalla pandemia.
    • Dialoga e innova la tradizione. 
    • Pre-empatismo (2000-2020) include il "Nuovo Manifesto sulle Arti" di M. Lerro e A. Pelliccia.
    • Figure chiave: Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Omar Galliani, Maria Rita Parsi, Remo Bodei, Lino Vairetti, Franco Mussida, Bernardo Lanzetti. 
    • 300 Maestri Empatici.
Futurismo (movimento 1909)
  • Nascita: Inizio 1909, in Italia.
  • Scopo: Rompere con il passato e celebrare la velocità, la tecnologia e la guerra, proiettandosi verso il futuro.
  • Caratteristiche:
    • Movimento di rottura e avanguardia.
    • Spaziava in diverse discipline, tra cui letteratura, pittura, scultura, architettura, musica e teatro.
    • Figure chiave: Filippo Marinetti, Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà. 
Ermetismo (movimento 1920)
  • Nascita: Anni '20-'40 del XX secolo, in Italia.
  • Scopo: Ricerca di un linguaggio poetico più puro e concentrato, che evitasse la retorica e si focalizzasse sulla parola essenziale.
  • Caratteristiche:
    • Poesia difficile, che richiedeva un'interpretazione attenta e profonda da parte del lettore.
    • Spesso caratterizzato da un senso di solitudine e malinconia. 
    • Figure chiave: Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Mario Luzi.


Id: 3808 Data: 14/11/2025 08:41:23

*

- Letteratura

Empatismo: contro i Narcisisti maligni della poesia italiana

Mi onoro di poter affermare, senza timore di smentita, che oggigiorno la poesia italiana è rappresentata essenzialmente dal Movimento Empatico il quale si oppone, tra l'altro, a poeti di lungo corso (troppo invischiati nel settore editoriale) che poco o nulla di buono hanno in verità detto nel tempo e che di certo pochissimo hanno ormai da dire, ma che troppi danni hanno determinato promuovendo una poesia insignificante propria e soprattutto dei loro adepti.
Questo ha fatto sparire i versi contemporanei dalle librerie italiane, dato che il lettore ha perso pian piano totalmente fiducia nelle nuove pubblicazioni proposte come poesia di alto livello.
Promossi quasi sempre raccomandati e mediocri (dato che questi ultimi non sono temuti come possibili antagonisti e pertanto "buoni" al gioco dei "narcisisti maligni" della poesia nazionale). Personalmente non mi sono, pur avendone occasione, mai piegato a questi giochi di potere e di meschinità e mai scenderò a compromesso con questi vili e spietati personaggi che manipolano tutto fingendosi tra l'altro anche amici. Mi pento solo di non aver compreso prima. Ma va bene ugualmente, considerando che tutti sanno e che dunque prima o poi il bumerang tornerà ineluttabilmente indietro a chi lo ha lanciato al fine di far brillare la propria insipienza e nulla ispirazione su tutti coloro che hanno invece passione e talento.
Ormai, miseri Telchini, alle vostre presentazioni ci vengono solo soggetti interessati o inariditi come voi e pertanto abbagliati dal potere che pateticamente rappresentate.


Id: 3806 Data: 13/11/2025 14:03:08

*

- Letteratura

Empatismo: un impatto straordinario sulla cultura

L'azione del Movimento Empatico è stata in questi anni dirompente.  Un nuovo modo di pensare l'arte e di organizzarla anche nelle sue manifestazioni è risultato evidente. Posso dire che ad oggi non vedo più quasi nessuna organizzazione culturale (come "case della poesia" e quant'altro) o premi di poesia, che non propongano un approccio interdisciplinare (e questo specie nei grandi centri del Nord, a partire da Milano), dunque con altre sezioni artistiche da mettere in luce, e questa sembra essere una felice diretta conseguenza della nostra proposta. Conosco, inoltre, artisti che ormai pensano e agiscono solo su un piano interdisciplinare.

Anche nel Cilento i cambiamenti sono stati radicali: il territorio, e i suoi artisti di ogni disciplina, hanno iniziato a pensare in grande, a pensare di poter osare... e questo mi ha inorgoglito molto, sebbene alcuni limiti sembrano essere sempre presenti nella loro poca apertura verso l'altro, specie verso coloro che percepiscono, forse, come lontani dal proprio sentire.

Gli sviluppi più interessanti si hanno a Salento "Paese della Poesia" che ideai nel 2018 con l'Amministrazione comunale: lì ormai la poesia è entrata sotto la pelle di tutti nonostante non sempre la politica si dimostri all'altezza della sfida culturale, la cui cosa limita molto lo sviluppo dello stesso centro artistico rispetto alle potenzialità. Lo stesso si può dire per Omignano "Paese degli Aforismi", nel quale le persone del luogo si sono immerse con tutta l'anima, giocando e fantasticando con le parole che in ogni angolo risplendono. Il paesino accoglie visitatori attenti che qui vengono per respirare quella magia che si è creata. Anche qui devo dire che la politica locale non è risultata particolarmente illuminata, ma confido proprio in una sua crescita, seppur certamente e purtroppo lenta e dolorosa per tutti. 

Se chiudo gli occhi adesso nella mia mente rivedo una coppia di anziani signori a Salento che con amore si leggevano le poesie delle mattonelle, immagini che si sovrappongono a quelle di un gruppo di scolari che in visita ai due neo-paesi artistici giocavano con le parole e si lasciavano trasportare dalle emozioni. 

Tutto ciò per dire che, anche se non sempre tutti se ne accorgono, la nostra azione culturale è stata e continua ad essere molto profonda e carica di bellezza, dal borgo al mondo e viceversa, passando dalle voci dei grandi poeti che nel Cilento (ma anche all'Accademia di Brera) sono venuti per ricevere il Premio Internazionale Cilento Poesia e che a questa terra hanno voluto dedicare versi da apporre sulla mura, a quelle bianche e commoventi dei bambini, che sono davvero il punto di congiunzione tra il mondo e ogni paradiso perduto. 

 

P.S.

 

Quando si vuole capire che cos'è realmente l'Empatismo, non si guardi solo alle pur importantissime azioni tra i grandi poeti, ai reading e incontri accademici che pur portiamo avanti, all'azione importante anche all'estero, ai dialoghi profondi dei Maestri Empatici che indicano con autorevolezza il sentiero, o ai grandi eventi come lo stesso Premio Cilento Poesia, e ne potrei citare molti altri (tutto questo da l'idea dell'impatto internazionale del Movimento Empatico), bensì ci si ricordi particolarmente di quei bambini che, seduti sulla strada di Salento, tirarono fuori dalle loro cartelle la carta e le matite e iniziarono tutti a scrivere la loro poesia...


Id: 3792 Data: 19/10/2025 11:46:02

*

- Letteratura

Empatismo, sedi: Milano, Roma, Varese, Carrara, Cilento

Questa sera ho il piacere di meglio divulgare quali sono i punti operativi del Movimento Empatico (Scuola Empatica / Empatismo), ovvero quali le sedi ufficiali e i Circoli/Musei che hanno aderito formalmente allo stesso Movimento Empatico.

Il Movimento ha sede legale a Vallo della Lucania (Cilento) e qui ha allestito una serie di iniziative di alto profilo a partire dal gennaio 2019. Gli eventi si sono tenuti molto spesso nel Palazzo della Cultura. 

Una seconda sede ufficiale del Movimento è stata offerta dal Comune di Roccadaspide "Paese della Difesa" ancora nel Cilento dove si è tenuta nel 2022 la rassegna "La bottega dell'anima" (sei mesi di eventi settimanali di alto profilo). 

A Roma il Movimento ha una sede rappresentata dal "Teatro del Pepe" dove si sono tenuti diversi incontri e un evento di gran pregio. 

A Milano fin dal 2019 il Movimento si avvale della sede ufficiale di via Rembrandt, 67 (innumerevoli eventi messi in campo nel capoluogo lombardo). 

Hanno aderito formalmente all'Empatismo il Museo Ugo Guidi di Massa Carrara, il Museo del Somaro in provincia di Perugia.

Inoltre dal 2025 anche il "Circolo degli Artisti di Varese" ha aderito ufficialmente al movimento e dunque diventa un polo attivo dello stesso.

Il Movimento Empatico è, dunque, da considerarsi un fenomeno pienamente nazionale e in espansione a livello internazionale (ricordo gli eventi culturali di Edimburgo e i Maestri che operano in più nazioni estere nel nome dello stesso movimento...).

Oltre ciò va considerata l'azione di alcuni dei Maestri Empatici che presiedono rilevanti istituzioni culturali come ad esempio Gian Mario Villalta ("Pordenone Legge" a Pordenone) e Laura Garavaglia ("Europa in versi" a Como) o Maurizio Cucchi a Milano che è presidente della Casa della Poesia (oltre che presidente onorario del Centro Contemporaneo delle Arti). 

  • Ricordo inoltre che il Movimento Empatico ha promosso per 10 edizioni il Cilento International Poetry Prize (tra i premiati anche il già Premio Nobel Jon Fosse).
  • Nel Cilento fa parte del Movimento una rassegna storica e meravigliosa di teatro greco che si chiama "VeliaTeatro".
  • A Viterbo opera anche nel nome del Movimento Empatico "La Scuola dell'Empatia".  

L'azione del Movimento Empatico è pertanto da ritenersi molto articolata in Italia e in ambito internazionale. 


Id: 3791 Data: 18/10/2025 23:58:17

*

- Letteratura

Empatismo: accordo adesione Circolo degli Artisti di Varese

Lieto di annunciare che il prestigioso Circolo degli Artisti di Varese (ODV) entra a fare parte ufficialmente del Movimento Empatico.

Ringrazio sentitamente il presidente, Maestro Empatico, Antonio Bandirali ed esprimo profonda soddisfazione nell'accogliere un gruppo storico la cui fondazione risale al lontano 1920.

Questa adesione rafforza sensibilmente il Movimento, il quale continua un'azione innovativa con centri d'arte e letterari capaci di dare vita a vero fermento artistico-culturale.

 

Centenario Circolo degli Artisti di Varese


Id: 3790 Data: 18/10/2025 20:27:45

*

- Letteratura

Annuncio fine Prima Fase del Movimento Empatico (2025)

Empatismo: con il 2025 si chiude la Prima fase Empatica del Movimento.

La prima fase del Movimento Empatico si conclude con il 2025 (e va dal 2020 al 2025, mentre la premessa storica va dal 2000 al 2020). La sua teoria è pressoché ultimata e la sua bibliografia teorica e documentale chiara e robusta.

 

La Scuola Empatica ha così profondamente rinnovato l’Arte e la cultura tour court e ha elevato l’epicentro territoriale del Cilento trasformando la sua natura da quella storicamente rurale ad altamente culturale (si veda La Piramide Culturale del Cilento con i suoi 25 borghi neo-culturali, il Triangolo Culturale del Cilento Antico con Salento “Paese della Poesia”, Omignano “Paese degli Aforismi e Vallo della Lucania “Sede del Centro Contemporaneo delle Arti” e il MacroTriangolo della Provincia di Salerno: Scuola Empatica-Scuola Eleatica-Scuola Medica). Si può parlare di decentramento della cultura e difesa delle minoranze. Si veda inoltre il Premio Internazionale Cilento Poesia.

Si ricordano ancora punti chiave come la rivalutazione degli studi classici e della tradizione. Le proposte tecniche come il suggerimento di abbandonare la pratica della maiuscola per ogni capoverso in poesia e altro. La proposta di mettere al centro della società la figura di un’artista come guida. Il Manifesto come strumento di coesione e orientamento.

Il Movimento Empatico ha proposto e ottenuto un rinnovamento culturale che pone l’empatia al centro della creazione artistica e della vita sociale.

 

Attraverso l’interdisciplinarità, la valorizzazione della tradizione e l’educazione, il movimento sta contribuendo a costruire una società più sensibile, consapevole e unita, capace di affrontare le sfide contemporanee con una nuova visione estetica e umanistica.

 

  • Pre-empatismo: 2000-2020
  • Empatismo: 2020 (in avanti)

 

300 i Maestri Empatici al 2025.

 

TRE FRASI CHIAVE:

 

– If it it not new, it is not me. Make it new once again. Be Empathic (if you can).

 

– L’altro esiste nell’io, l’io non esiste nell’altro.

 

– L’Essere Empatico in Arte è e non può non essere, l’Essere Narcisistico in Arte non è e non può essere.
 
 
 

 


Id: 3789 Data: 18/10/2025 14:15:44

*

- Letteratura

Empatismo: tre motivi che ne determinarono la nascita

Volendo elencare tre motivi che determinarono la nascita del Movimento Empatico indicherei i seguenti punti: 

  • Il mio desiderio di possedere tutte le arti per le quali avvertivo forti pulsioni, ma che mi rendevo conto non avere il giusto tempo da dedicare loro come avrei voluto. Pertanto capii che solo l’altro avrebbe potuto completarmi facendo di me l’artista totale che sognavo di essere per poter “vibrare d’emozione” come avrei voluto.
  • Il mio desiderio di cogliere la verità delle cose e della vita e dunque il tentativo di elevare il grado stesso di verità raggiungibile aumentando i frammenti, i punti di vista, e coniugandoli tra di loro attraverso un’azione interdisciplinare.
  • L’insofferenza che percepivo quando mi imbattevo negli artisti “non-artisti” narcisistici: così tronfi nello sciorinare quel dichiarato talento che io francamente non coglievo…

Id: 3784 Data: 16/10/2025 00:58:28

*

- Letteratura

Empatismo: premi artistico-letterari troppo spesso corrotti

Oggigiorno si registra una corsa ai premi letterari i quali, in realtà, non sono quasi mai indicativi di valore artistico-letterario reale poiché spesso corrotti e manipolati a piacimento di editori-giurati o simpatie (o antipatie) personali. Si registra, infatti, sovente negli stessi riconoscimenti organizzati una mancanza di trasparenza evidente, conflitti d’interesse, favoritismi delle grandi case editrici e persino truffe vere e proprie. Per tale ragione il Movimento Empatico, che a sua volta ha fondato un premio considerato, spero, dignitoso come il Premio Internazionale Cilento Poesia, si dichiara tuttavia scettico sull’importanza di questi riconoscimenti al fine di determinare l’importanza di un autore nella contemporaneità, specie in un Paese profondamente corrotto come l’Italia; corruzione che nei premi coinvolge sia manifestazioni di alto profilo che concorsi minori.


Id: 3783 Data: 15/10/2025 23:45:29

*

- Letteratura

D’Episcopo: Empatismo: dall’io lirico all’io poroso

di FRANCESCO D'EPISCOPO (UNIVERSITA' FEDERICO II DI NAPOLI)

 

In una delle “32 Tesi del Movimento Empatico”, Menotti Lerro ha parlato di “Io poroso” e superamento del Narcisismo. Questo è un concetto innovativo e centrale apportato dall’Empatismo. La poetica dell’Empatismo, dunque, supera il concetto di “io lirico” egocentrico, proponendo un “io poroso” che accoglie e riflette le emozioni altrui. Questa visione, diversamente dall’esasperazione del soggettivismo post-moderno, apre nuove strade per la poesia e la narrativa, rendendole strumenti di comprensione e condivisione.


Id: 3782 Data: 15/10/2025 20:39:56

*

- Letteratura

Motivazione per il Premio Baiano a Menotti Lerro

Premio Baiano - motivazione ufficiale per il premio conferito a Menotti Lerro.
 
"Per aver dato vita al maggiore movimento letterario, artistico, culturale, filosofico
della contemporaneità.
E per un'azione importante portata avanti nel mondo della letteratura con la pubblicazione di circa quaranta opere letterarie".
 
Motivazione completa:

Il Premio Baiano "Leggendo mentre il treno va" viene conferito a Menotti Lerro in riconoscimento della sua straordinaria dedizione alla poesia, alla letteratura e alla cultura contemporanea. Poeta, scrittore e critico letterario, Lerro ha saputo coniugare la sua formazione accademica internazionale con un profondo legame alle radici del suo Cilento, creando un linguaggio poetico che celebra l'umano nella sua essenza più autentica.

Fondatore del movimento culturale dell’Empatismo, Lerro ha promosso una visione della poesia come strumento di connessione emotiva e di resistenza all’omologazione tecnologica. Il suo impegno si traduce in una produzione letteraria che spazia dalla poesia alla saggistica, dal teatro alla narrativa, sempre con un’attenzione particolare al valore dell’esperienza umana e alla bellezza come atto di conoscenza.

Il conferimento di questo premio sottolinea l’importanza del suo contributo alla scena letteraria italiana e internazionale, riconoscendo in lui una voce autentica e significativa nel panorama culturale contemporaneo.


Id: 3780 Data: 14/10/2025 15:31:09

*

- Letteratura

Caratteristiche della poesia empatica (Empatismo)

CARATTERISTICHE DELLA POESIA EMPATICA

Empatismo / Scuola Empatica: Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale (2020 in avanti).

 

La poesia empatica mette al centro del discorso il coinvolgimento emotivo. Il tratto fondamentale consiste nel non parlare “di sé” in modo autoreferenziale e autocelebrativo o per suscitare pietà nell’interlocutore, si evita il compiacimento formale, cercando bensì di sentire e restituire l’esperienza dell’altro (dove per altro si intende anche l’io soggettivo che muta e che si racconta autobiograficamente alla ricerca della propria verità soggettiva o della collettività d'appartenenza / universo) — umano, animale, naturale o persino oggetto.

Il linguaggio è inclusivo e sensibile. Si predilige un linguaggio aperto, accogliente, chiaro, diretto, non giudicante e non ermetico (l'ermetismo è distanza, l'empatismo è incontro). Spesso si evita l’ironia (postmodernista) tagliente o la distanza emotiva, privilegiando le immagini delicate, tattili, sensoriali; metafore che avvicinano, non che separano; una sintassi fluida, che lascia spazio al silenzio e all’ascolto.

La poesia empatica tende a costruire ponti: tra io e tu; tra uomo e natura; tra emozione e pensiero. Cerca di entrare in contatto profondo, non di stupire con artifici retorici.

Le tematiche tipiche sono: cura, compassione, ascolto; ecologia profonda e rispetto per gli esseri viventi; fragilità e accettazione della vulnerabilità; critica all’indifferenza o al distacco della società contemporanea; l’amore; la memoria; la percezione del corpo; la sensibilizzazione e la denuncia sociale; l'identità frammentata; la crisi della personalità moderna.

Il tono è intimo ma non chiuso, sincero ma non ingenuo. Il ritmo spesso è dolce, musicale, con pause che simulano l’ascolto e la riflessione. L’“io” poetico come strumento di connessione: l’autore non scompare, ma usa la propria sensibilità per accogliere altre voci, altri dolori, altre gioie. È un “io” poroso, permeabile, non egocentrico.

Come già indicato altrove l'estetica empatista suggerisce di non usare la maiuscola "ipertrofica" e inutile per ogni capo verso, ma lascia comunque libera scelta tecnico-formale. Mantiene inoltre la frantumazione metrica e il verso libero come impostazione principale.

N.B. I concetti chiave, validi per i testi poetici, vanno estesi e applicati, con le giuste e opportune varianti, a tutte le declinazione dell'Arte.

 


Id: 3778 Data: 13/10/2025 01:12:42

*

- Letteratura

Francesco D’Episcopo: le 32 tesi del Movimento Empatico

La ricostruzione dell’Umano attraverso il Movimento Empatico.

 

Introduzione

 

Il Movimento Empatico fondato da Menotti Lerro si impone come una delle più significative proposte estetico-filosofiche del XXI secolo. Le sue 32 Tesi rappresentano una vera e propria antropologia del sentire, un progetto di rifondazione etica dell’arte e della conoscenza. In un tempo dominato dall’iper-razionalismo tecnologico e dalla crisi del soggetto, l’Empatismo riafferma il valore della relazione come principio costitutivo dell’essere e dell’atto creativo.

L’Empatia — intesa non come semplice sentimento ma come metodo conoscitivo e prassi ontologica — diventa la chiave di volta per ricomporre la frattura tra individuo e mondo, tra io e tu, tra arte e vita. In questo senso, il pensiero di Lerro si situa in continuità con la fenomenologia dell’alterità (Husserl, Lévinas, Merleau-Ponty), ma anche con le tensioni umanistiche di un Pasolini o di un Pound, per i quali l’arte non può mai essere disgiunta dall’etica e dalla polis.

 

I. Le radici umanistiche e la critica alla specializzazione.

 

Le prime tesi del Movimento Empatico reclamano il ritorno a una cultura classica, vista non come nostalgia del passato ma come fondamento per ogni innovazione autentica. La riscoperta degli studi umanistici si configura come atto di resistenza contro l’appiattimento specialistico e il dominio tecnico che hanno esiliato la complessità del sentire. L’Empatia diventa qui atto di sintesi, capace di unire saperi, arti e discipline in una visione olistica dell’uomo.

Il rifiuto del principio di “tabula rasa” ribadisce che ogni creazione nasce in dialogo con la tradizione. Come ricordava Eliot nei suoi Saggi su Dante, il nuovo non è mai puro inizio, ma una variazione nella continuità del senso. Lerro sembra riprendere questa intuizione e proiettarla nel presente, opponendo all’amnesia culturale dell’era digitale un’etica della memoria empatica, nella quale il passato non è ingombro, ma nutrimento.

 

II. L’Artista Totale e la sfida al Narcisismo.

 

La figura dell’Artista Totale — capace di abitare simultaneamente più linguaggi — è una delle più potenti immagini del Movimento Empatico. Essa rovescia il paradigma moderno dell’artista isolato e autoreferenziale, sostituendolo con una visione relazionale del genio come interconnessione.
In questa prospettiva, la creatività è un atto di apertura: l’artista non domina la materia, ma la attraversa; non impone un’idea, ma ascolta le vibrazioni dell’altro.

Il Narcisismo (che per Lerro è anche un movimento faullo e sotterraneo nel mondo delle arti) cifra patologica della cultura contemporanea, viene qui identificato come l’antitesi dell’empatia. Laddove il narcisismo chiude e consuma, l’empatia apre e genera. L’arte, dunque, non è più un riflesso dell’io, ma una rivelazione del noi: essa costruisce ponti, riconosce alterità, restituisce spazio al silenzio dell’altro.
In ciò il poeta  di origini salernitane si pone in dialogo con la lezione levinasiana: l’altro non è oggetto di conoscenza, ma volto che interpella eticamente.

 

III. Contro la tecnocrazia e la falsificazione dell’esperienza.

 

Molte tesi denunciano la deriva tecnologica dell’arte contemporanea — quella “non-poesia” prodotta da algoritmi o intelligenze artificiali o semplicemente dall'io ipertrofico e diaristico che vuole essere poesia pur non avendone i giusti presupposti. Quanto alla tecnologia bisogna dire che il Movimento Empatico non la rifiuta a priori, ma ne condanna il suo uso disumanizzante: l’arte empatica è “tecnicamente consapevole”, mai meccanica.
In questo senso, Lerro richiama la distinzione heideggeriana tra techne come disvelamento e tecnica come dominio. L’arte autentica non riproduce, ma rivela.

L’empatia, allora, non è un semplice sentimento soggettivo: è condizione di possibilità dell’esperienza estetica.
Solo quando l’artista è capace di “sentire con” — e non solo “su” — l’altro, nasce una forma d’arte che non aliena ma riconcilia. È l’antica funzione catartica dell’arte, reinterpretata in chiave postmoderna e neuroetica.

 

IV. L’etica empatica e la rinascita della polis.

 

Il "Decalogo dell’Empatia" proposto da Maria Rita Parsi, parte integrante delle 32 Tesi, trasforma l’estetica in etica civile. L’empatia non è un fine in sé, ma un modo di abitare il mondo.
Il “conosci te stesso” socratico, reinterpretato alla luce delle neuroscienze (neuroni specchio, intelligenza emotiva), diventa oggi “conosci l’altro in te stesso”.
Questo passaggio dal soggetto isolato alla relazione interiore segna la rinascita di un umanesimo empatico, nel quale la conoscenza si fonda sull’affettività condivisa.

Lerro propone così una nuova polis dell’arte, dove il gesto estetico torna a essere atto politico e morale. Come nei tempi di Pericle o di Dante, l’artista torna ad avere una responsabilità verso la comunità: non soltanto rappresentare il reale, ma trasformarlo.

 

V. L’Empatismo come nuova fenomenologia del sentire.

 

In termini filosofici, l’Empatismo si configura come una fenomenologia relazionale: ogni coscienza è, per definizione, aperta all’altro.
La percezione stessa è empatica — come mostra Merleau-Ponty — perché il corpo è già sempre “nel mondo” e “per l’altro”.
In questa luce, le 32 tesi non vanno lette come dogmi, ma come fenomeni del pensare empatico: espressioni di un movimento che tenta di restituire profondità al vissuto, corpo alla parola, anima alla conoscenza.

L’empatia, allora, non è soltanto il cuore dell’arte, ma il nuovo logos dell’umanità postmoderna.
Essa sostituisce l’episteme della separazione con quella della comunione: dove l’oggetto non è opposto al soggetto, ma co-esistente con esso.
È, in fondo, il sogno di un mondo in cui l’estetica si riconcilia con l’etica, la forma con la vita, la poesia con la filosofia.

 

Conclusione.

 

Le 32 Tesi del Movimento Empatico segnano una svolta nel pensiero estetico contemporaneo.
Esse non si limitano a proporre una nuova poetica, ma inaugurano una ontologia relazionale dell’essere umano, in cui la bellezza non è ornamento, ma condizione della verità.
Menotti Lerro e il Movimento Empatico ci invitano a superare il paradigma della distanza per tornare all’ascolto: ascolto del mondo, dell’altro, e infine di noi stessi.

Nel tempo del disincanto e della frammentazione, l’Empatismo si offre come un atto di fede nella possibilità dell’incontro: una filosofia della vicinanza, un’estetica della cura, un’arte che finalmente torna a essere, come scriveva Rilke, “cosa viva”.


Id: 3777 Data: 12/10/2025 18:10:35

*

- Letteratura

Cosa esprimono le 32 Tesi Empatiste (in sintesi)

Con le 32 Tesi del Movimento Empatico abbiamo voluto chiarire una serie di principi.

 

In primis abbiamo ribadito che l’Arte è relazione: ogni gesto creativo nasce dal desiderio di incontro. L’opera non parla solo a se stessa, ma tende la mano all’altro.

La comprensione empatica è sempre un atto attivo, non un dono passivo, e rappresenta una via per la conoscenza, così come l’emozione e il sentire. Quest’ultimo non è un’espressione di debolezza bensì una forma di intelligenza che amplia la ragione e la completa.

L’arte è interdisciplinare poiché non ha confini interni, è un dialogo tra parti diverse di uno stesso corpo. Tutto si nutre di tutto. Ogni artista è un ponte capace di unire visibile e invisibile, individuo e comunità, passato e futuro. Gli artisti non sono specchio per l’ego, ma finestre verso l’altro. L’empatia inizia dove termina l’autocompiacimento e pertanto si oppone al narcisismo.

Si mette, inoltre, in evidenza la centralità del territorio. Ogni luogo è fonte viva di senso. L’artista empatista ascolta la voce della terra che abita e ne veicola il messaggio elevandone i significanti e i significati da locali a universali.

Si riguardano i classici considerando gli stessi non come reliquie, bensì come vivi interlocutori: vanno amati con spirito critico e reinventati nel presente.

La verità non è singola, ma plurima e declinata in molteplici prospettive che convivono. L’empatia le accoglie tutte se ben argomentate, senza confonderle.

Un punto centrale del Movimento è l’inclusività radicale sostenendo il valore estetico che ogni individuo porta intrinsecamente in sé. Non esistono voci dell’arte marginali se vengono ascoltate.

Il Movimento si esprime anche attraverso simboli e miti conscio che le immagini archetipiche uniscano.

L’arte ha per noi anche un sentire sostenibile e dunque l’empatista rispetta il mondo naturale e umano. Ogni atto creativo deve lasciare un segno che cura, non che ferisce, e che dialoga felicemente: la poesia può farsi quadro, la pittura può diventare racconto, musica, danza, ecc.

L’empatia dissolve le gerarchie dei linguaggi. Le forme ibride impreviste sono accolte con curiosità. Tutto è linguaggio se nasce dall’ascolto.

Bisogna sempre ricordarsi che l’arte postula un pubblico da accudire, educando alla sensibilità. L’empatia è anche pedagogia emotiva; e l’arte si adopera per unificare la frammentazione del sapere, riunendo corpo, mente e spirito in un’unica azione creativa. A volte creare significa guarire, dunque l'arte è anche terapia sociale. Guarisce da sé, dalla disconnessione, dalla fragilità, comprendendo che la vulnerabilità è la più profonda delle forze: da essa nasce la compassione.

L’empatia custodisce e racconta ciò che il tempo tende a cancellare. Al contempo il Movimento Empatico crede in un’etica profonda di ogni rappresentazione artistica: ogni soggetto rappresentato ha diritto alla dignità. L’empatia è rispetto dell’altro nella forma.

La Piramide Culturale del Movimento non è gerarchica poiché il Movimento crede nell’orizzontalità creativa. L’artista empatista coopera, non compete. La forma della nostra Piramide, insieme di vertici e punti, rimanda alla forma della montagna del suo epicentro territoriale (Monte della Stella).

Pur essendo apolitica, l’arte in ogni suo gesto trasforma il reale ed è pertanto strumento di consapevolezza collettiva. E proprio alla collettività l’arte appartiene. L’empatia abbatte le barriere economiche e simboliche e si pone in atteggiamento interculturale riconoscendo la diversità come ricchezza. Ogni cultura è una forma del sentire universale, nessuna cultura è superiore ad un'altra.

L’artista empatista dialoga con la tradizione, ma non rinuncia - anzi ricerca con passione - all’innovazione, credendo fermamente che innovare è un dovere verso la vita. Solo chi osa può comprendere davvero e può così essere incline a distruggere cliché e pregiudizi per generare nuovi immaginari empatici.

Rilevante è opporsi al "medioevo tecnologico" proponendo una tecnologia umanizzata consci che il digitale è strumento, non fine. L’empatia deve guidare ogni innovazione, tenendo sempre fermo nei principi il valore del quotidiano, perché la poesia abita nelle piccole cose. L’arte empatista riconosce il sacro di quanto si potrebbe superficialmente definire banale.

L’artista empatista persegue l’autenticità espressiva consapevole che solo chi è sincero con se stesso può incontrare l’altro. L’empatia nasce dalla verità interiore.

L’opera più grande è la comunità che si costruisce insieme. L’empatia è arte collettiva che parte dal talento individuale.

L’arte non deve solo rappresentare il mondo, ma renderlo più giusto, sensibile e consapevole per un nuovo umanesimo delle emozioni.


Id: 3776 Data: 12/10/2025 14:06:22

*

- Letteratura

The 32 Theses of the Empathic Movement (Empathism)

Key Points of the Empathic Movement:

1) A revival of classical studies as the basis for a cultured art, to be innovated through awareness, invention and study.

2) The rejection of the tabula rasa principle, underlining the importance of tradition, while trying to unmask any theoretical or applicative limits.

3) The importance of the concepts of “indivisibility” and “interdisciplinarity” in art.

4) The rejection of specialization in the artistic field.

5) The affirmation of an Artist figure more involved in civil society.

6) The development of emotional intelligence through the arts.

7) The development of the Arts through emotions.

8) The denunciation of excessive influences between artists due to the immediacy of the means of communication and therefore the condemnation of any form of plagiarism.

9) The search for the Total Artist (The Genius, capable of cultivating all the Arts in a high and parallel way; or the set of several subjects who empathetically unite to form this figure).

10) Overcoming the Western scientific-specialist model and therefore the logical-rational approach.

11) The rejection of the principles of “univocity of vision” (of objective truth) and instead embraces the principles of a fragmented “point of view” and the possibility of grasping subjective truths strengthened through interdisciplinary action.

 

Technical Points 

 

1) The use of a capital letter for each line in Contemporary Poetry appears to be an outdated, emphatic, and ultimately meaningless practice, which subtracts rather than adds, even from a purely grammatical standpoint. This, for example, cannot effectively accentuate the distinction between a literary text in verse and one in prose. However, empathetic openness to the style of others leaves poets room for choice, embracing every technical, stylistic, and content typology.

2) The only mistrust that Empathetic Poetry highlights (and believes to be necessary in the new Millennium) is towards a writing too uncultured and in turn unacceptable to be classified as “poetry,” which is always an elevation of language and concepts to a universal level.

3) Empathic philosophy welcomes the good that every philosophy and literary movement of the past has proposed and seems able to still be part of an innovative contemporary discourse for poetry, art as a whole and the collective mentality.

4) No philosophy should be considered definitive and the repository of absolute truths. Every philosophical "school" has attempted and continues to attempt to engage in dialogue and grasp presumed truths through the language it had or has at its disposal and through the greatest possible immersion in reflection.

5) Empathetic Poetry doesn't have specific techniques to recommend, but looks with admiration at anyone who knows how to "create poetry" using any technique, past or present, evaluating the results of the proposed text as a whole. However, new proposals, even from a technical standpoint, are welcome.

6) Art is: either Empathic or Narcissistic (the latter is to be considered a “non-Art” Art).

7) Against “non-Poetry” poetry that even partially makes use of artificial intelligence.

8) Empathic art is recognized by high technical and content skills and is not the result of extemporaneous sensitivity.

9) Empathic Art kindly asserts its vision but is also ready to take action to fight through denunciation.

10) Empathic art is not born only to console but to revolutionize.

11) Empathic art celebrates beauty and addresses one's own and others' pain.

 

Decalogue of Empathy
by Maria Rita Parsi

1. Empathy is that human, deep-rooted ability that allows those who possess and cultivate it to put themselves in the “shoes of others” to understand their emotions, feelings, needs, motivations, and intentions.

2. In this sense, the various fundamental forms of empathy must be considered. From spiritual empathy, which allows for a deep and transcendent connection with others, to emotional empathy, which allows us to connect with and feel what others are feeling, to cognitive empathy, which activates the ability to understand the emotions of others, to physical empathy, which allows us to connect with others through bodily experiences.

3. But to put yourself in someone else's shoes, you must first know yourself (in Ancient Greek, "γνῶθι σεαυτόν," "know thyself").

4. If a person knows themselves, in fact, they do not confuse the emotions, feelings, needs, desires, motivations, intentions, experiences, goals, and plans of others with their own.
Furthermore, they do not project their own aspirations onto others (family members, partners, children, friends, colleagues—and, even more so, onto managers, politicians, and government officials) in an attempt to achieve (and/or attempt to achieve) something that serves, first and foremost, to confirm their opinions, possibilities, and abilities.

5. But to know oneself in the "world of the virtual age," it is necessary to (in)form oneself to use all languages ​​for communication and social integration in an interdisciplinary manner, without privileging and pervading the virtual world, since the web is capable of conditioning the individual and collective imagination, causing internet addiction and other serious and disabling psychophysical disorders.

6. Therefore, the human sciences (anthropology, philosophy, pedagogy, sociology, psychology, psychoanalysis) and the competent use of graphic art, painting, sculpture, theater, poetry, literature, music, dance, photography, cinema, and the web can contribute, in a decisive and profound way, to that Socratic self-knowledge.

7. At a neurobiological level, it is the "mirror neurons", a particular class of neurons, that promote the understanding of the mind and experiences of others, according to the theory formulated by the group of Rizzolatti and Gallese, according to which the basis of empathy would be a process of "embodied simulation", that is, a mechanism of an essentially motor nature, very ancient from the point of view of human evolution, characterised by neurons that act immediately before any more specifically cognitive processing.

8. According to Martin Hoffman's theory, empathy, as an affective dimension, has a more relevant role from the first days of life, while the cognitive dimension is almost absent. According to Hoffman (2008), in addition to the affective and cognitive components, a third factor is constituted by the "motivational" component.

9. Choi-Kain and Genderson (2008) have also studied empathy in depth, identifying three synthetic aspects of the various definitions and conceptions:
– an affective reaction, which involves sharing an emotional state with another;
– the cognitive capacity to imagine the perspective of others;
– an ability to stably maintain a self-other distinction.

10. For Salovey and Mayer (1990), emotional intelligence is "the ability to monitor one's own and others' emotions, to differentiate them, and to use this information to guide one's thoughts and actions"; it encompasses those capacities of self-awareness and self-control, motivation, empathy, and ability to manage social relationships that any person can develop and which are fundamental for every human being.

Empathy has been indispensable in the therapeutic relationship since Freud (1921), who, however, did not consider it a therapeutic methodology. For Kohut, Mead, and Aaron Beck, empathy becomes an indispensable and effective tool for establishing an alliance with the patient that allows for trust in growth and change, despite the difficulties and suffering that could and/or may be encountered in experiencing and overcoming problems and pathologies. In this sense, Psychoanimation – Atecorcrea Therapy (creative therapeutic body animation) with cognitive, creative, corporeal mediation (Parsi 1976) – is a therapeutic, humanistic and transpersonal discipline that uses an interdisciplinary empathic approach to address, individually, in the family, at school, in society, issues and problems related to living together.


Id: 3775 Data: 12/10/2025 10:43:49

*

- Letteratura

Empatismo: contro uso intelligenza artificiale in poesia

Per mia personale opinione, che forse equivale a quella di buona parte, se non di tutti i Maestri Empatici del Movimento (che invito eventualmente a contraddirmi), esprimo profonda preoccupazione e dissenso per una pratica aberrante che sta prendendo piede ultimamente, ovvero l’utilizzo dell’intelligenza artificiale al fine di creare testi letterari in versi (che mai saranno “poesia” dove per poesia intendiamo qualcosa di magnificente).

Ebbene, credo di non sbagliare affermando che la poesia non è minimamente compatibile con l’intelligenza artificiale poiché il verso è sempre espressione totale dell’ingegno che coglie le emozioni umane e le racconta.

Anche una sola parola in un testo poetico apporta ineluttabilmente un inquinamento tale da compromettere il testo stesso e trasforma sempre e comunque il componimento in un qualcosa di narcisistico e pertanto di insignificante.

Vi piacerebbe davvero, ad esempio, e credete che avrebbe lo stesso valore, il sorriso sfumato di Monna Lisa se a crearlo fosse stata un’intelligenza artificiale?
L’Arte è tale poiché puro e totale ingegno dell’uomo e solo dell’uomo e non può scendere a compromessi di questo tipo… 

L’uso dell’intelligenza artificiale in poesia equivarrebbe alla morte della poesia.


Id: 3774 Data: 11/10/2025 09:34:13

*

- Letteratura

Empathism: international Empathic Masters of the Movement

All the international Empathic Masters of the Empathic Movement / Empathism coming from countries other than Italy.

 

Olga Tokarczuk (Nobel Prize for literature in 2018, POLAND), Tomas Arana (AMERICA), David Jackson (ENGLAND), Carlos Medina (VENEZUELA), István Szelei (HUNGARY), Zoé Valdés (CUBA), Victor Lucena (VENEZUELA), Andrew Mangham (ENGLAND), Lee Kichul (KOREA), Genny Lim (CHINA/AMERICA), Álvaro Revello Barboza (URUGUAY), Michael Lieber (ENGLAND), Tomasz Krezymon (POLAND), Viktoriia Shcherbyna (UKRAINE), Julia Pikalova (RUSSIA), Valentina Sentsova (RUSSIA), Joanna Kubicz (POLAND), Anna Bianchi (SWITZERLAND), Tomaso Kemeny (ITALY/HUNGARY), Lidia Vianu (ROMANIA), Maria Mazziotti Gillan (ITALY/AMERICA), Ana María Pinedo López (SPAIN), Marius Chelaru (ROMANIA), Edoardo Kelada (EGIPT), Prayag Tiwari (INDIA), Rosa María Román Garrido (SPAIN), Najwan Darwish (PALESTINE), Isabel Fernandez (SPAIN), Ilian Rachov (BULGARIA), Mateen Ashraf (PAKISTAN).

 

JON FOSSE, MENOTTI LERRO: EMPATHIC DIALOGUE IN OCCASION OF CILENTO INTERNATIONAL POETRY PRIZE (2024) - YouTube

 

 

 


Id: 3773 Data: 10/10/2025 01:37:02

*

- Letteratura

Empatismo: gli eventi a Milano del Centro delle Arti

L'azione del Centro Contemporaneo delle Arti (braccio operativo del Movimento Empatico / Empatismo) nella città di Milano è stata intensa a partire dal 2019. Di seguito ripercorriamo alcuni degli eventi che si sono tenuti presso la nostra sede di via Rembrandt e che hanno creato un forte e innovativo fermento nel capoluogo lombardo e in Italia nel nome dell'interdisciplinarità, dell'artista come guida, dell'empatia e contro l'io ipertrofico e narcisista. 

N.B. 

Il Centro Contemporaneo delle Arti di Milano è collegato anche con le attività artistico-culturali che si sono messe in campo e che continuano nel Cilento (si veda Piramide Culturale del Cilento). 

 

Inoltre il Centro Contemporaneo delle Arti ha una sede operativa a Roma (Teatro del Pepe) e una di prossima apertura nel centro di Carrara. 


Id: 3772 Data: 08/10/2025 21:43:53

*

- Letteratura

Empatismo, la bibliografia del Movimento (2020 in avanti)

Per un approccio semplice, profondo e diretto all'Empatismo / Scuola Empatica (movimento letterario, artistico, filosofico e culturale della Contemporaneità), consiglierei di partire dalla sua bibliografia essenziale:

  • Studi preliminari: 
  • 2004 – Tesi Laurea sul Modernismo e sulla poesia di Eliot e Montale; 
  • 2006 – Tesi Master of Arts interdisciplinare sui gender studies, autobiografia; 
  • 2012 – Tesi di Dottorato sul genere autobiografico che propone innovazione del genere e studi sul Postmodernismo; 
  • 2012 – Raccontarsi in versi, Carocci; 
  • 2017 Autobiographical Poetry in England and Spain, Cambridge Scholars;
  • 2017 Ideazione del Premio Internazionale Cilento Poesia;
  • 2018 Ideazione di Salento "Paese della Poesia" 
  • 2018 – The Body in Autobiography and Autobiographical Novel, Cambridge Scholars.
  • 2019 Fondazione del Centro Contemporaneo delle Arti;
  • 2019 Ideazione di Omignano "Paese degli Aforismi"
  • 2019 - "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Lerro e Pelliccia; 
  • Nascita Movimento:
  • 2020 - La Scuola Empatica (Ladolfi);
  • 2022 - Speciale - Scuola Empatica (Rivista Letteraria "Riscontri");
  • 2023 - The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing);
  • 2025 - Poeti Empatici Italiani (Genesi);
  • 2025 - L'Empatismo (Curcio). [Il testo contiene anche il Decalogo dell'Empatia di Maria Rita Parsi]

L'epicentro territoriale del Movimento è rappresentato dalla Piramide Culturale del Cilento con i suoi 25 borghi aderenti con una nuova identità neo culturale. 

Il cuore primo della Piramide è rappresentato dal Triangolo Culturale del Cilento Antico: Omignano "Paese degli Aforismi", Salento "Paese della Poesia", Vallo della Lucania "Sede del Centro Contemporaneo delle Arti".

La Piramide Culturale del Cilento è irradiata dal Monte Stella con il suo megalitismo. La Pietra del Bastardo (primo Dio empatico) nutre con i suoi raggi la stessa Piramide e il mondo tutto, rigenerandoli nella loro perduta fertilità.

I 300 Maestri Empatici: Empatismo: ecco tutti i “Maestri Empatici” del Movimento al 2025 - Corriere di Puglia e Lucania

Il Premio Internazionale Cilento Poesia: Cilento International Poetry Prize - Home

Centro Contemporaneo delle Arti: dal 2019 fucina di idee e innovazione

Unus - Artista Totale: UNUS "ARTISTA TOTALE" (Simbolo Empatismo) raccontato dal critico letterario Francesco D'Episcopo. - YouTube 

PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO (EPICENTRO DELL'EMPATISMO) - 2020 IN AVANTI - ideata da Menotti Lerro - YouTube

N.B. Pre-empatismo (2000-2020); Empatismo (2020 in avanti).

Interviste televisive, quotidiani e riviste in Italia e all'estero: 


Id: 3770 Data: 08/10/2025 01:53:54

*

- Letteratura

From Pre-Empathism to Empathism (Key dates: 2000-2025)

2000 – 2020 Pre-empathism: this is the gestation period of the Movement, between rigorous studies and the first relevant publications whose concepts were then assembled into the theories of the Empathic Movement.
Reference volumes: Raccontarsi in versi , Carocci: 2012; Narrating Oneself in Verse , Cambridge Scholars: 2017; The Importance of Being Normal , Cambridge Scholars: 2018. Some Pre-empathic artists from this period have been chosen by the Masters of the Movement.

 

2004 Menotti Lerro graduated in Foreign Languages ​​and Literatures with a thesis dedicated to the impersonality of the poetry of T.S. Eliot and Eugenio Montale and to Modernism.

 

2006 Menotti Lerro obtained a Master of Arts degree at the University of Reading (UK) focusing on gender studies, interdisciplinarity in the arts, and autobiography as a genre.

 

In 2012, Menotti Lerro received his PhD in Autobiographical Poetry in England and Spain and in Postmodernism. The Carocci publishing house published his essay Raccontarsi in versi (Telling Your Story in Verse), which innovates the autobiographical genre by proclaiming the greater effectiveness of poetry over prose for narrating an autobiography tout court .

 

2017 First edition of the Cilento International Poetry Prize.

 

2018 Salento, the "Country of Poetry," is founded.

 

2019 The Contemporary Arts Center is founded , with offices in Milan and Cilento. The inaugural address of the Contemporary Arts Center, "Sulle Arti," is called the "New Manifesto on the Arts" by philosopher Remo Bodei. The literary magazine ClanDestino publishes it for the first time. Lerro writes the story dedicated to Unus, "Artista Totale," which is then illustrated by visual
artist Omar Galliani.

 

2020 The Empathetic School is founded by Menotti Lerro in response to the Covid-19 pandemic and the physical and psychological closures caused by lockdowns. Omignano, the "Country of Aphorisms," is founded, edited by Menotti Lerro. Lerro theorizes the Cultural Pyramid of Cilento, including the Cultural Triangle of Ancient Cilento. Giuliano Ladolfi publishes the book "The Empathic School" featuring the
Movement's first 100 members.

 

In 2022, the literary magazine "Riscontri" dedicated a special issue to the Empathic Movement. The Ministry of Culture supported the Cilento International Poetry Prize for the promotion of Italian language and culture abroad.

 

In 2023, the English academic publishing house Cambridge Scholars published the volume "The Empathic Movement," focusing on the dialogue between the Three Schools of the Province of Salerno (MacroTriangolo) , recognized by the Superintendence of Cultural Heritage and Landscape of Salerno and Avellino and the Ministry of Culture. Lerro earned
a degree in Literature.

 

In 2025, the publishing house Genesi published the anthology of Italian Empathic Poets edited by Menotti Lerro. Jon Fosse, former Nobel Prize winner for Literature and Cilento Poetry Prize winner, sent his congratulations. The text and the movement were presented at the University of Salerno on two separate occasions. The Brera National Library hosted a conference on the movement. Armando Curcio Publishing House publishes the volume L'Empatismo, edited by Menotti Lerro and Maria Rita Parsi. At the Turin International Book Fair, Menotti Lerro delivers the speech "Is Art Empathetic or Narcissistic?" He identifies a bogus artistic-literary movement with Milan as its epicenter of today's European paralysis: Narcissism. The Cultural Pyramid of Cilento is considered definitive, with its 25 "neo-cultural towns" symbolizing its territorial epicenter. 300 Masters of the Movement carry forward its principles in Italy and abroad (the list is not yet final).


Id: 3765 Data: 01/10/2025 12:20:45

*

- Letteratura

Dal Pre-empatismo all’Empatismo, date chiave 2000-2025

2000 2020 Pre-empatismo: si tratta di quel periodo di gestazione del Movimento, tra studi ferrei e prime pubblicazioni rilevanti i cui concetti sono stati poi assemblati nelle teorie del Movimento Empatico.
Volumi di riferimento: Raccontarsi in versi, Carocci: 2012; Narrating Oneself in Verse, Cambridge Scholars: 2017; The Importance of Being Normal, Cambridge Scholars: 2018. Di questo periodo sono stati scelti alcuni artisti Pre-empatici da parte dei Maestri del Movimento. 

 

2004 Menotti Lerro si laurea in Lingue e Letterature Straniere con una tesi dedicata all’impersonalità della poesia di T.S. Eliot ed Eugenio Montale e sul Modernismo. 

 

2006 Menotti Lerro consegue in Master of Arts presso l’Università di Reading (UK) incentrato sugli studi di genere, l’interdisciplinarità nelle arti, l’autobiografia come genere. 

 

2012 Menotti Lerro consegue il Dottorato di Ricerca sulla poesia autobiografica in Inghilterra e in Spagna e sul Postmodernismo. La casa editrice Carocci pubblica il saggio Raccontarsi in versi che innova il genere autobiografico proclamando una maggiore efficacia della poesia rispetto alla prosa per narrare un’autobiografia tout court

 

2017 Prima edizione del Premio Cilento Poesia.

2018 Nasce Salento “Paese della Poesia”.

2019 Viene fondato il Centro Contemporaneo delle Arti con sede a Milano e nel Cilento. Il discorso inaugurale del Centro Contemporaneo delle Arti “Sulle Arti”, viene definito “Nuovo Manifesto sulle Arti” dal filosofo Remo Bodei. La rivista letteraria ClanDestino lo pubblica per la prima volta. Lerro scrive il racconto dedicato a Unus “Artista Totale” che viene poi disegnato dall’artista visivo Omar Galliani.

2020 La Scuola Empatica viene fondata da Menotti Lerro al fine di dare risposta alla Pandemia di Covid19 e alle chiusure fisiche e psicologiche date dai lockdown. Nasce Omignano “Paese degli Aforismi” a cura di Menotti Lerro. Lerro teorizza La Piramide Culturale del Cilento con all’interno il Triangolo Culturale del Cilento Antico. Giuliano Ladolfi pubblica il volume La Scuola Empatica con i primi 100 aderenti al Movimento. 

 

2022 la rivista letteraria Riscontri dedica uno speciale al Movimento Empatico. Il Ministero della Cultura supporta il Premio Internazionale Cilento Poesia per un’elevazione della lingua e la cultura italiane all’estero.

2023 la casa editrice accademica inglese Cambridge Scholars pubblica il volume The Empathic Movement incentrato sul dialogo tra le Tre Scuole della Provincia di Salerno (MacroTriangolo) riconosciute dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino e dal Ministero della Cultura. Lerro consegue la Laura in Lettere.

2025 la casa editrice Genesi pubblica l’antologia dei Poeti Empatici Italiani a cura di Menotti Lerro. Il già Premio Nobel alla Letteratura e Premio Cilento Poesia, Jon Fosse, invia le sue congratulazioni. Il testo e il movimento vengono presentati presso l’Università degli Studi di Salerno in due distinte occasioni. La Biblioteca Nazionale di Brera ospita un convegno sul movimento. La casa editrice Armando Curcio pubblica il volume L’Empatismo a cura di Menotti Lerro e Maria Rita Parsi. Al Salone Internazionale del Libro di Torino Menotti Lerro tiene  il discorso “L’Arte è Empatica o Narcisistica” individuando un Movimento fasullo artistico-letterario con epicentro della paralisi europea odierna Milano: il Narcisismo. La Piramide Culturale del Cilento viene considerata definitiva con i suoi 25 “paesi neo-culturali” che ne simboleggiando l’epicentro territoriale. 300 i Maestri del Movimento che ne portano avanti i principi in Italia e all’estero (lista ancora non definitiva). 


Id: 3764 Data: 01/10/2025 11:18:27

*

- Letteratura

The Empathic Movement defends minority groups

From: The Body in Autobiography and Autobiographical Novels: The Importance of Being Normal, edited by Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing, 2018). 

 

PROLOGUE

 

I write these pages as I am meditating on the world and the men and women who inhabit it—including myself. I think that we too often seem to be at war with each other; too eager to show our physical or intellectual superiority to those around us; too scared that others enjoy life more than we do; too unable to raise our mentality and social status, and we are therefore ready to demean others’ status, perhaps so we can deceive ourselves into feeling better.

I believe that all wars come from these selfish attitudes that, unfortunately, characterize the human race. Therefore, we are ready to invade other people’s boundaries, to colonize, to steal, and to decrease what others possess and what we believe makes them happy (happier than us), to the point of so much envy that we will fight in order to deprive them of their supposed joys.

We are “different” when we are in what Immanuel Kant called a “minority state.” We have deceived ourselves, ever since the Enlightenment, into believing that we do not occupy this state. (It is, however, relevant to remember that one of the key characteristics of the Enlightenment is that some thinkers, albeit a tiny minority of the population as a whole, were beginning to feel less certain that the standards of the community in which they had been brought up were not only normal but perfect and that those who differed were somehow mentally, physically, or morally deficient). Sometimes, this “minority state” is confused with the “status of being a minority.” And now we are ready to rage against those who are exceptions to the “normal,” our perception of the norm. 

For Westerners, these false distinctions have led to war among “races” of different colours and shades, war among religions, etc. Among these groups not recognized as “similar” and worthy of common respect—albeit with a substantial difference—there were and are homosexuals. The main difference is that homosexuality, until recently, was not just considered abnormal but, by definition, a disease. Homosexuals were considered sick people in need of nursing and guidance.

It was only in 1973 that the American Psychiatric Association removed homosexuality from the handbook of mental disorders, followed in 1990—seventeen years later— by the World Health Organization, which removed homosexuality from its International Classification of Diseases. This event marked a revolution, especially concerning gay rights. This new equal vision soon initiated new struggles for equal rights and new victories, including the rights of gay couples to adopt children, a right recognized today by many countries around the world. Research suggests that the likelihood of these children being homosexual is the same as that of children adopted by heterosexual couples. Arguably, children raised by same-sex parents start from the most modern and flexible educational foundation possible, based on respect for others and rejection of racial and sexual prejudice (though scientific opinion is divided). In other words, the struggles of the last fifty years have achieved tremendous results in social equality and opportunity. Certainly there is still a lot to figure out in order to find an acceptable “truth” moving forward, but the chosen path seems to be the right one.

However, this work is more of a literary than a sychological or sociological study. It analyses the texts of selected authors and attempts to understand and outline the thinking and specific ideas within each. Through their works the authors express not only their personal beliefs but their personal experiences (that is what differentiates an autobiographical text, like autobiographies and autobiographical novels, from a novel tout court).

N.B. – It is also important to bear in mind that classifying homosexuality as a disease was also partially intended as a way of being kind to homosexuals. In other words, it was better than seeing it as a form of lust that people were free to choose or resist, so there could be no injustice in punishing it—and punishments were sometimes severe (of course, this varied from country to country). Medicalizing a state of mind may be bad, but criminalizing it is generally worse, especially in its consequences for the person under consideration.


Id: 3763 Data: 30/09/2025 15:52:48

*

- Letteratura

Empatismo: azione artistica interdisciplinare dal 2019

Con la fondazione del Centro Contemporaneo delle Arti nel gennaio del 2019 si inaugura una nuova, intensa stagione interdisciplinare per le Arti che si concretizza in decine di mostre, incontri, reading poetici, proiezioni di documentari e tanto altro con il fine di cogliere una maggiore verità delle cose attraverso l’unione dei frammenti. Viene per la prima volta presentata la figura di Unus, Artista Totale, figlio di Zeus e di una donna mortale. (N.B. i concetti di interdisciplinarità sono stati portati avanti dal sottoscritto fin dal 2006 con il Master of Arts interdisciplinare conseguito presso l’Università di Reading; studi approfonditi, poi, con il Dottorato di Ricerca conseguito nel 2012 ed espressi nella pubblicazione del volume Raccontarsi in versi, Carocci). 

Si portano così avanti le idee espresse nel “Nuovo Manifesto sulle Arti” (Lerro e Pelliccia), nato come discorso teorico in occasione dell’inaugurazione del Centro e definito Manifesto dal filosofo Remo Bodei (tra gli illustri membri e fondatori del CecArt).

Nel 2020, inoltre, viene fondata la Scuola Empatica (anche Movimento Empatico / Empatismo) che rappresenta anche un’evoluzione dello stesso Centro delle Arti.

Devo dire che sul nostro esempio sono nati poi manifesti, collettivi, riorganizzazioni di vecchie case della poesia e molto altro, che testimoniano da un lato proprio la bontà del nostro operato e dall’altro un atteggiamento prepotente e narcisistico irrefrenabile tipico della Contemporaneità.

L’influenza della nostra azione è stata e continua a essere rilevante in questo primo quarto di secolo del nuovo millennio. Ne siamo felici nonostante al solito attingano senza citare…

Ma ecco alcuni momenti artistici proposti dal Centro Contemporaneo delle Arti:

– 2017: Nasce “Il Paese della Poesia” (Salento Cilento)

– 2020: Nasce “Il Paese degli Aforismi” (Omignano Cilento)

– 2019: Mostra a Milano a cura di Omar Galliani e Menotti Lerro dei migliori allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera: Empatismo: Mostra a cura di Omar Galliani e Menotti Lerro – CecArt Milano – Scuola Empatica – Empatismo: “NERO SU BIANCO”, Mostra Arte. Cura di Omar Galliani e Menotti Lerro. CecArt Milano, 2019

– 2019: Elena Pontiggia e Menotti Lerro presentano 20 inediti originali di Ennio Morlotti: Ennio Morlotti. Interventi di Menotti Lerro ed Elena Pontiggia. SCUOLA EMPATICA/EMPATISMO – YouTube

– 2019: Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Ezio Alzani: dal Romanticismo all’Arte Moderna, 20 tele inedite originali: Empatismo: Menotti Lerro: Mostra grandi pittori dal Romanticismo all’Arte Moderna – SCUOLA EMPATICA

– 2019: Il documentario poetico di Elvio Annese: SCUOLA EMPATICA: ELVIO ANNESE: “DOCUMENTARIO POETICO” – CENTRO CONTEMPORANEO DELLE ARTI – Empatismo

– 2019: Eventi gennaio/maggio: Centro Contemporaneo delle Arti di Milano e del Cilento – CecArt – Eventi gennaio-maggio 2019

– 2019: Incontro con Tiziano Rossi: INCONTRO CON TIZIANO ROSSI – A CURA DI OTTAVIO ROSSANI – CON MENOTTI LERRO – POETI EMPATICI ITALIANI

– 2019: Incontro con Franco Loi: Menotti Lerro: “Franco Loi Esempio per poeti dialettali del Cilento”. CecArt Milano, 2019. EMPATISMO

– 2019: Mostra d’Arte Jannelli/Galbusera: EMPATISMO: MOSTRA MARIA JANNELLI – RENATO GALBUSERA – A CURA DI MENOTTI LERRO, ANTONELLO PELLICCIA 

– 2019: Incontro con Ottavio Rossani e Lucrezia Lerro: EMPATISMO CON LUCREZIA LERRO. CENTRO CONTEMPORANEO DELLE ARTI. MENOTTI LERRO E OTTAVIO ROSSANI

– 2019: Nuovo Manifesto sulle Arti a Firenze: Menotti Lerro, “Nuovo Manifesto sulle Arti”, Caffé Letterario “Giubbe Rosse”. Firenze 2019, RAITRE

– 2019: Nuovo Manifesto sulle Arti alla Central Library of Edimburgo: MENOTTI LERRO, POETRY AND THE “NEW MANIFESTO OF ARTS” AT THE “EDINBURGH CENTRAL LIBRARY”, 2019.

– dal 2017 al 2024: 10 edizioni del Premio Internazionale Cilento Poesia: Cilento International Poetry Prize – Home

– 2020: Ideazione Piramide Culturale del Cilento (epicentro dell’Empatismo): Svelamento Piramide Culturale Cilento: Salento, Agropoli, Magliano, Roccadaspide, Piano V, Omignano

– 2020: Inaugurazione Scuola Empatica/Empatismo in piena Pandemia: MENOTTI LERRO Storico lancio della SCUOLA EMPATICA in piena Pandemia Covid. Vallo della Lucania 2020


Id: 3762 Data: 29/09/2025 14:40:07

*

- Letteratura

Antonello Pelliccia in visita nel Cilento dell’Empatismo

Lieto della visita a sorpresa che mi ha fatto il mio caro amico Antonello Pelliccia (artista visuale, già direttore della Scuola di Design dell'Accademia di Belle Arti di Brera e co-autore del "Nuovo Manifesto sulle Arti") il quale in questi giorni sta percorrendo con entusiasmo il perimetro della Piramide Culturale del Cilento, epicentro dell'Empatismo. 

 

VIDEO: ANTONELLO PELLICCIA in visita al Cilento dell'Empatismo nel 2025 - YouTube


Id: 3761 Data: 26/09/2025 13:42:10

*

- Letteratura

Milan center of Contemporary European Narcissistic Paralysis

Recently, I’ve had the opportunity to identify in the city of Milan an organized narcissistic movement (which has become a veritable underground usurper movement) that is crushing the world of poetry and, in turn, all art. Clearly, since art is a fairly faithful mirror of what happens in every sphere of society, it’s easy to understand that the national paralysis lies precisely in the sprawling action that this increasingly modern metropolis of Lombardy is enacting to the detriment of talent and all those who attempt to empathize with its seemingly welcoming structures.

A city that ends up being aptly symbolized by the figure of a spider trapping its prey in its web…
And thus the inevitable flight to the suburbs, the countryside, and the hometowns of so many immigrants has occurred, tired of the resulting rising rates of petty and macro-crime. In other words, the malignant boil is on the verge of exploding (it has already partially exploded) again in all its violence.

All that remains is to acknowledge all this and oppose the violent action to which narcissists—who, let us remember, infest everything, every sphere of society, even poetry—have condemned us all…

All this, however, is being condemned by a movement like the Empathic Movement (2020 onwards), which does not rest on its laurels by adapting to the rotten and corrupt system, thus seeking to please it… Empathism is a movement that is necessary for ordinary people before it is for us artists, just as the artist should always be necessary (as a guide) first to others and then to himself…

We must oppose this gigantic, interminable wave of narcissism that feeds on social media, like so many outlets, to swell its sea of ​​egocentrism.

 

MENOTTI LERRO: THE EPICENTER OF EUROPEAN MODERN NARCISSISTIC PARALYSIS IS MILAN IN 2025

 


Id: 3758 Data: 20/09/2025 23:25:57

*

- Letteratura

Lerro e il suo antinomico Orrel. di Maria Rita Parsi

"Lerro e il suo antinomico Orrel" 
di Maria Rita Parsi

Lerro ed il suo antinomico Orrel; Menotti come un martire risorgimentale, un carbonaro precursore del Risorgimento, che nell'intero '800 ebbe grande ricordo in tutta Italia e accettò il patibolo nel 1831 da un ambiguo Granduca di Modena, in nome della libertà dall'asservimento agli Austriaci. Non a caso ebbe questo nome il primogenito di Anita e Giuseppe Garibaldi.

D'impulso questi pensieri si sbrigliano dinanzi al volumetto di Menotti Lerro, esile ma concentrato nei significati e nelle suggestioni, Augusto Orrel – Memorie di orrore e poesia (Joker Edizioni) che ha arricchito di stimoli, letterari ed emotivi, la settimana della mia lettura.

Che l'autore sia stato battezzato con un nome che, nell'immaginario collettivo, richiama quello di un eroe romantico s'intreccia perfettamente con la riflessione di Erminia Passannanti, chiamata a presentare l'opera, la quale intravede in Orrel un “Werther contemporaneo”, con l'animo esulcerato e ritroso, che confida ad un amico il rosario orrorifico della sua esistenza di trentenne interiormente vecchio.

Inoltre, come rose nel deserto, fioriscono fra le righe della prosa illuminazioni in versi dove trovano ricetto i moti di un'anima ferita da una vicenda familiare di violenza e complessi edipici, vissuta in prima persona dal protagonista e dall'amata sorella.

Menotti Lerro è poeta/scrittore di una sensibilità folgorante. Chi mi segue da tempo, sa che considero con venerazione la poesia, abbeverandomene ogni volta che mi sia possibile.

Lerro, con la sua opera, è una fonte che mi ha ristorata in questa mia ricerca esistenziale, perché i “suoi” dolori, coraggiosamente confidati ad un amico che, universalmente, in realtà siamo noi tutti, rappresentano l'itinerario terreno (ma anche ultraterreno, nell'iperuraneo del nostro appartenere all'Assoluto) nelle cui tappe le intelligenze si riconoscono. Un libro da immedesimazione e ricerca; un libro ribollente identità.


Id: 3757 Data: 19/09/2025 11:25:50

*

- Letteratura

L’ombra dietro gli specchi. Il sosia e la parte oscura di sé

FUGA DA ORREL DI MENOTTI LERRO

L’ombra dietro gli specchi. Il sosia e la parte oscura di sé. 
di Maria Brunner

Il breve racconto su Orrel celebra il motivo romantico del sosia. La narrazione si svolge in prima persona e presenta il protagonista, un non meglio identificato Signor Lerro, che dichiara apertamente più volte il suo forte desiderio di solitudine. E’ un Einzelgänger, un solitario. Eppure un sosia molesto non lo lascia in pace, annunciandogli funesti presagi di sfortuna incombente, che poi si realizzeranno. Il fastidioso seccatore ha lo stesso nome del nostro protagonista, solo che letto al contrario, Orrel al posto di Lerro. Di Lerro sappiamo solo che usa la brillantina del nonno, che suo padre è un uomo corpulento, e che il giovane eroe ama nascondersi in luoghi in cui il padre (proprio a causa della sua costituzione) non ha accesso, come la soffitta. Questa soffitta rappresenta la zona di passaggio nel regno dell’immaginario, tema tipico della letteratura fantastica, che si dimena tra due mondi. Alla fine del racconto questa stessa soffitta diventerà un luogo sinistro, ricoperto da paglia e ossa; la fantasia del narratore è popolata da uccelli che bramano la carne degli uomini, quella carne che loro coprono e proteggono con i vestiti. A tratti la storia si trasforma in visione orrorifica.

Rari sono i ricordi piacevoli all’interno della narrazione: si tratta di memorie dei bei vecchi tempi dell’infanzia, quando pace e solitudine ancora regnavano nel mondo del protagonista, quando l’idillio (quasi condensato all’inizio del racconto) ancora dominava: uno spazio descritto in termini sinestetici di odori, rumori, e benessere.
Vorrei che tutte le mattine assomigliassero a questa. C’è nell’aria un profumo di mimosa e il suono di quell’orchestra che mi faceva saltare giù dal letto quando il paese si vestiva improvvisamente a festa per celebrare la Madonna del Rosario.
Allora era facile ritrovarsi negli specchi della casa, interrogati mentre mi infilavo i calzoni rapidamente e passavo nei capelli una manata della brillantina ancora viva del nonno, lasciata sul comò in sua memoria.

Ma l’orrore irrompe nell’idillio, mondo reale e immaginario si mescolano reciprocamente, l’importuno seccatore assume tratti animaleschi, e si accuccia come un cane ai piedi del letto del nostro afflitto protagonista. L’atmosfera del racconto crea un effetto talvolta surreale. La narrazione acquisisce connotazioni marcatamente fantastiche attraverso punti di transito (tra i due mondi): si tratta ad esempio dello specchio, dietro il quale il persecutore Orrel si è nascosto e adesso entra nel mondo reale di Lerro: In quel tempo mi credevo abbastanza piacevolmente solo e non immaginavo che dietro a qualche specchio potesse nascondersi qualcuno. Lo scoprii per caso, quando un giorno li ruppi tutti per togliere la mia immagine dai muri e dagli armadi. O del quasi miracoloso risveglio in ospedale per entrambi i protagonisti, che poi chiaramente è uno solo, dopo il disastroso incidente stradale: A metà del percorso che ci avrebbe condotto dal tabaccaio, il piano criminoso s’infiammò nella mia scatola cranica. Il disegno che mi avrebbe liberato una volta per tutte dal mio persecutore si mostrò nella mia mente in modo limpido e fulmineo: lo schiantai in un muro a tutta forza e sperai di non rivederlo mai più. Ma la fortuna non venne in mio soccorso e ci risvegliammo entrambi, non saprei dire dopo quanto tempo, in una stanza d’ospedale, con gli occhi tumefatti e qualche osso rotto. Che tragedia! Fummo costretti a trascorrere due mesi lì, sorvegliati e mal accuditi.

E ancora in un Hotel a Firenze, dove Orrel entra nuovamente nella vita di Lerro attraverso il contatto fisico (toccandogli la spalla): Ricordo che, dopo aver riposato un po’, mi recai nella saletta comune messa a disposizione dei clienti, e lì mi trattenni per un paio d’ore. Avevo mangiato qualcosa e mi ero seduto a sfogliare dei giornali lasciati in modo disordinato su un tavolino di canna di bambù.
Una notizia a pagina 16 del quotidiano ‘La Nazione’ mi aveva fatto sobbalzare il cuore fino in gola per la gioia, e forse quegli attimi furono i primi, dopo un lungo periodo, in cui mi dimenticai di lui. Ecco, però, che proprio in quell’istante di serenità ritrovata, quando davvero non me lo aspettavo, mi sentii una mano toccare la spalla, come se qualcuno volesse richiamare la mia attenzione, e al contempo una voce orrificamente familiare chiese: “Ha da accendere?”

Un ulteriore punto di trasferimento è rappresentato anche dall’ultimo tentativo da parte di Lerro di uccidere Orrel, cioè facendolo precipitare dal parapetto di una terrazza al terzo piano, ma che si concluderà con un risultato opposto, poiché sarà proprio Lerro a precipitare e a rimanere invalido. La previsione di Orrel è diventata realtà: Che cosa accadde? Accadde che invece di liberarmi dal peso di quelle ombre, così come avevo angosciosamente sperato, d’un tratto non fui più solo.
“Puoi chiamarmi Orrel” mi disse la prima volta che m’apparve dinanzi, guardandomi in un modo ambiguo e sprezzante, come se fossi io il pazzo.
“Sono qui per fare ciò che tu non sapresti mai fare” continuò.
“Di che parli?” gli chiesi.
“Lo vedrai! e inevitabilmente ti dispererai e urlerai come un vivo rinchiuso in una cassa da morto; ti strapperai i capelli con le mani… ma non ora, credimi, c’è da
aspettare”.
“Aspettare?!” risposi con aria perplessa e spaventata.
“Sì, aspettare!”
Non chiesi più niente, quasi avessi paura che mi svelasse qualcosa in grado di turbarmi ancor di più.

Il fantastico si muta spesso in grottesco e in orrendo, come celebra la fine del racconto Fuga da Orrel: Ed eccomi qui, ora, con le mani nei capelli, così come Orrel mi aveva preannunciato, paralizzato da mesi dalla cintola in giù, ridotto su una miserabile sedia a rotelle.
Ormai non provo più a sfuggirgli. Sono consapevole di non potercela fare, credo di essere rassegnato all’idea che non mi sarà più possibile tornare a essere solo, così
come mi credetti quando me ne stavo rintanato nella mia soffitta di paglia e ossa nei giorni irripetibili, in quel tempo che sembra essere stato sognato, così lontano dalla malvagità degli uomini e degli uccelli che bramano le carni che copriamo coi vestiti.
Mi è rimasta una sola speranza: trovare il coraggio di aprire la valvola del gas mentre dorme. La morte è ancora una flebile soluzione, l’unica che forse mi permetterebbe di restare da solo.
Solo da solo potrei trovare pace.

Sorprende il fatto che le affermazioni vengano relativizzate dal procedere assillante del fantastico, da allusioni, da paragoni e dalla ricorrenza di forme riguardanti la
sfera del possibile, come “forse”, “pare”, “mi sembrava”.
Anche il motivo romantico del sosia, che fa riferimento all’insicurezza delle categorie razionali, si manifesta nella duplicazione della figura Lerro/Orrel (stesso nome, come detto, le cui lettere seguono lo schema anagrammatico della permutazione). La realtà si mostra in tutta la sua ambiguità, poiché il visibile non corrisponde all’immaginato, o almeno non alle immagini che la percezione sensuale della realtà ci offre.

Nella letteratura fantastica si scontrano improvvisamente mondi realistici e meravigliosi; si arriva ad un cambio repentino o punto di trasferimento (nel caso delle favole i due mondi si fondono senza brusche interruzioni). Il mondo fantastico crea degli spazi liberi aperti al campo del possibile. Al fantastico è connesso il misterioso, l’imperscrutabile, l’allusione… tutto ciò rappresenta ovviamente uno stimolo altrettanto grande per la fantasia del lettore.

Sulla base del racconto del Signor Lerro vengono messe in evidenza quelle che sono alcune delle funzioni della letteratura fantastica:
1. Funzione compensativa (approccio di critica ideologica): bisogni e desideri del lettore vengono proiettati nella letteratura.
2. Funzione pedagogica: al lettore vengono presentati e accostati comportamenti auspicabili.
3. Funzione emancipatrice: il lettore viene a conoscenza della variabilità dei ruoli, dei comportamenti e delle istituzioni determinati dalla società.
4. Funzione psicologica dello sviluppo: si creano delle affinità tra l’immaginario del lettore e quello della letteratura fantastica (sognare ad occhi aperti).
5. Le coordinate razionali si piegano al volere del protagonista, e alle regole dell’arte che valgono per la letteratura fantastica.

Come nelle opere di Borges, Garcia-Marquez e Vargas Llosa, anche nel testo di Menotti Lerro la fantasia appare come l’unico luogo sicuro che domina sul reale
detronizzandolo.
Infatti Orrel sembra indistruttibile, ha il dono di ringiovanire, di guarire, di fuggire alla morte ed è sin dall’inizio soggetto alla legge della metamorfosi. Anche le indicazioni spaziali e temporali concrete, presenti all’inizio della narrazione, svaniscono gradualmente, diventano sempre più assurde con il procedere dell’azione e la corrispondenza tra le due figure ne fa perdere i contorni definiti.
Nella sua opera l’estetica Hegel mette in evidenza come nella potenziale descrizione delle forze dell’azione non ci sia posto per la Negatività. Il male non ha alcuna consistenza, se non in opposizione al bene. Anche in Primo Levi il bene e il male sono privi di consistenza specifica, non sono più distinguibili l’uno dall’altro. Rimangono solo figure esemplificatrici di un destino da Paria, da reietto. A ciò si riferisce anche Montale nella sua Serenata indiana. E per sino Bataille, nelle opere La Littérature et le mal e La part maudite, fa cenno ad una genealogia del male. Per Rousseau l’inizio di tutti i mali è rappresentato dalla rottura dell’uomo primitivo con un’esistenza donata dalla natura, quindi anche la storia, in quanto articolazione della convivenza sociale, è considerata maligna. In Menschliches, Allzumenschliches, Nietzsche fa riferimento al fatto che il male si trovi al centro dell’azione dell’uomo, e che il singolo sia costretto, a causa di determinate strategie di sopravvivenza, a pensare solo a se stesso. Il fatto che Menotti tematizzi in forma innovativa l’opposizione binaria Bene/Male è rappresentativo della risposta dell’autore nei confronti del realismo letterario all’interno di questo racconto in cui tempo e sviluppo dell’azione sono solo simulati.

Seguendo l’interpretazione psicoanalitica il racconto in dica la lotta dell’io (Ego) con l’Es (Id) ed il Super-Io (secondo Freud). La difficile conoscibilità dell’inconscio si focalizza attraverso le sue manifestazioni nello sdoppiamento del protagonista nella figura Lerro e Orrel; ciò indica anche una dialettica constante fra repressione e represso. Ma la necessità della coesistenza (anche se accompagnata da tante crisi) dell’io (Ego) con l’Es (Id) ed il Super-Io viene focalizzata da una frase del racconto:
“Ti stavo aspettando” disse, abbozzando un sorriso pernicioso e guardandomi la mano che tenevo ancora sul cuore.
“Ma che vuoi da me?” chiesi con rassegnazione, in preda ad un’evidente crisi di nervi. “Non vedi che sono un povero diavolo?”
“Sono un povero diavolo anch’io!” rispose. “E ho bisogno di te almeno quanto tu ne abbia di me”.

Pochi rapporti familiari (nonno, padre, madre) del figlio Lerro vengono menzionati e indicano il mondo delle futilità quotidiane (la brillantina, il cristallo e le posate d’argento) tipiche del mondo borghese.
Nei termini in cui si parla di sogno nel racconto viene spesso descritta o superata la realtà. Sia l’opera letteraria, sia il sogno, sono invenzioni della mente. Come un racconto, così il sogno presenta delle verità che hanno bisogno di essere interpretate per essere comprese. Il grande merito di aver individuato per primo le sorprendenti analogie tra il contenuto della creazione artistica e quello della psicoanalisi va a Freud. Anche nel racconto Fuga da Orrel le forze che muovono gli uomini sono maggiormente inconsce, e la mente umana ha una natura doppia. L’insieme degli impulsi inconsci e irrazionali costituiscono la parte della psiche definita “Id” (o “Es”). L’“Ego” è invece, la “facciata” dell’“Es”, il suo rappresentante conscio e razionale. Un altro aspetto della psiche è il “Super-ego” che rappresenta l’io ideale, ciò che vorremmo essere e deriva dalla cultura e dall’educazione che ci viene data fin dalla nascita; qui sarebbe da citare il mondo borghese della madre del protagonista: Il cristallo mi aveva sempre affascinato molto. Ricordo che mia madre era solita affermare: “Si possono usare le forchette d’argento anche ogni giorno, ma il cristallo si tira fuori solo per le grandi occasioni!” L’“Ego”, dunque, si trova a dover fare da bilancia tra le pulsioni dell’“Es”, aggressive ed egoiste e le proibizioni del “Super-ego” che impone tutte le costrizioni e le limitazioni della morale e della civiltà.

Queste ultime sono ciò che Freud definisce il “represso”. Egli teorizza che il più delle volte il “represso” è presente nei desideri ed istinti, per esempio quelli prettamente criminali dell’Ego del protagonista Lerro con l’obiettivo di eliminare Orrel.

Anche lo stile, in cui il racconto ci viene presentato, sembra centrale nell’analisi della natura fondamentale del formato letterario e della modulazione espressiva della voce e della scrittura di questo racconto come emergenza dal profondo della soggettività della psiche umana.


Id: 3756 Data: 19/09/2025 11:18:54

*

- Letteratura

Premio Comune di Baiano, anche il libro L’Empatismo premiato

Un riconoscimento letterario che, annualmente, assegna premi agli autori più letti e a coloro che maggiormente si sono distinti nel campo della produzione letteraria.

 

Sabato 11 ottobre, presso il Teatro Colosseo di Baiano, ore 16:30 avrà luogo l’evento “Mentre il treno va” con la direzione artistica del poeta Bartolomeo-Theo Di Giovanni che, insieme alla Presidente Stefania Russo, ambasciatrice culturale dei territori baianesi, e alla Vice Presidente Mena Cirillo, conferirà il Premio “Leggendo mentre il treno va” ad alcuni autori italiani tra i più letti e/o apprezzati in questo ultimo anno. Il progetto è stato voluto dal Sindaco Enrico Montanaro

I premiati:

Menotti Lerro

Poeta, scrittore e critico letterario. Master of Arts (Università di Reading), PhD (Università di Salerno), ha insegnato Letteratura Inglese e Cultura e Civiltà Inglese presso l’Università di Mediazione Linguistica Ciels di Milano e di Padova. Autore di circa quaranta testi di vario genere letterario, è stato premiato presso Palazzo Montecitorio tra le Eccellenze nazionali per la Letteratura. Nel 2020 ha lanciato l’Empatismo, il nuovo Movimento artistico, letterario, filosofico e culturale della Contemporaneità.

Maria Rita Parsi

Psicopedagogista, psicoterapeuta, docente, saggista, scrittrice, opinionista televisiva ed editorialista. Già componente dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza e già Unico Membro Italiano del Comitato ONU dei Diritti del fanciullo (2012-2017). Insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ha ricevuto, nel 2007, la medaglia d’oro della Camera dei Deputati e, nel 2009, il Premio Nazionale “Paolo Borsellino”. Al suo attivo, la pubblicazione di oltre un centinaio di opere di tipo scientifico, divulgativo, letterario, teatrale e poetico.

  • Viene, inoltre, premiato il volume L’Empatismo di Menotti Lerro e Maria Rita Parsi (Armando Curcio Editore: 2025). 

L'empatismo come momento di lettura e aggregazione.

Armando Curcio Editore

Simone Di Matteo

Lo scrittore, giornalista, volto televisivo, curatore della DiamonD EditricE e Direttore Responsabile della testata giornalistica online www.lopinione.com Simone Di Matteo (autore, tra le altre cose, de “L’amore dietro ogni cosa”). Di Matteo è nato a Latina il 25 gennaio 1984. I suoi racconti sono presenti in diverse antologie, tra le ultime “Mi ricordi il mare” (L’Erudita, marchio della Giulio Perrone Editore).

Marco Carrer

Autore della silloge “Strano Amore”, all’età di 15 anni viene scelto all’Accademia Bolshoi di Mosca. Dopo tre anni trascorsi in Russia, il ballerino si trasferisce per concludere gli studi di danza all’European school of ballet di Amsterdam. La produzione poetica del giovane nasce a Mosca e in due anni produce il suo primo libro ricevendo consensi positivi dalla stampa internazionale. Riceve una menzione d’onore al “Festival dello scrittore di Bologna”, il terzo premio “Giovanni Bertacchi”, risulta tra i vincitori del “Premio nazionale di letteratura italiana contemporanea”. 

Marco Fumagalli

Docente e Precettore web, verrà premiato per il suo romanzo Anime Dissonanti. Manuela Montemezzani ne ha promosso la pubblicazione, evidenziando che l’opera è un viaggio emozionante nelle pieghe invisibili dell’animo umano. Pubblicato in forma indipendente nel 2024.

Enrico Del Gaudio

Poeta campano, conosciuto per gli innumerevoli riconoscimenti da parte del mondo accademico. E’ ospite d’onore in alcuni stati d’ Europa, tra i quali la Romania che egli considera la seconda patria, e nel mondo arabo-palestinese, dove ha ricevuto elogi dalle autorità culturali di quell’area dove oggi continua, purtroppo, un conflitto che non trova pace. Del Gaudio è il poeta del coraggio. Premiato con: “Caino uccide ancora”.

Carmine Montella

Docente in pensione, premiato con l’opera: Alberto, storia di un ragazzo e di un barbone. Il prof. Montella, oltre ad essere pedagogista è poeta e storico, le sue opere hanno sempre messo in risalto il suo luogo natio, al quale è fortemente legato. Nelle sue opere c’è l’uomo con le sue vicende, con dolori e gioie, che si interroga sul “perché” della vita.

Vincenzo Vinci Accardo

Scrittore e poeta nato a Gioia dei Marsi (AQ), trasferitosi in giovane età a Castellammare di Stabia, è conosciuto per la sua capacità di esplorare le profondità dell’animo umano. La sua produzione letteraria è caratterizzata da un’attenzione particolare ai dettagli e da una riflessione costante sul significato delle esperienze quotidiane, come delle banalità, fra sogni realizzati e quelli sospesi oltre la razionalità, ostacolati dalle nostre paure, ansie, bisogni e solitudini.

Alberto Cerqua

Nel saggio “La strada per il successo” egli esplora il concetto di bellezza in un viaggio affascinante che parte dall’epoca romana fino ai giorni nostri, analizzandone l’evoluzione culturale, estetica e sociale. L’autore approfondisce il ruolo della moda come specchio dei tempi e leva strategica nell’universo contemporaneo della comunicazione visiva. 


Id: 3755 Data: 18/09/2025 16:33:51

*

- Letteratura

D’Episcopo: L’opera letteraria geniale di Menotti Lerro

di Francesco D'Episcopo (Università Federico II di Napoli)

Bisogna essere onesti in un mondo artistico-letterario distratto e spesso in cattiva fede. Il maggiore poeta contemporaneo (non solo italiano) è Menotti Lerro. Da qualsiasi angolazione lo si guardi Lerro eccelle.

Volendo restare alla poesia parliamo di 20 raccolte in 20 anni, ammirate e prefate dai maggiori critici nazionali (Serpieri, Squarotti, Testa, Cucchi, Neri, Pontiggia, Mangham e tanti altri) e chiaramente si tratta di un percorso di una qualità inventiva e culturale "ben rara nei nostri tempi (e anche in passato") per citare quanto affermato da Giorgio Bàrberi Squarotti.

Gli anni di Cristo (2013), ad esempio, è un vero e proprio capolavoro di inventiva, di saggezza, di profondissima cultura, arguzia e sensibilità. Non è minimamente paragonabile a libricini di poesia che vengono esaltati oggigiorno anche da case editrici e premi considerati giustamente di prestigio.

Ma, oltre al citato lungo poemetto o poema, tutti i suoi libri sono sempre di altissimo pregio (e si veda anche il teatro, tra cui Donna Giovanna e il Dottor Faust...), roba da far tremare Christopher Marlowe e Tirso de Molina, o il romanzo 2084 (con dietro stampati gli auguri del figlio di George Orwel).

Anche per quanto riguarda la saggistica si deve parlare di alta innovazione con il discorso sul genere autobiografico che ribalta il canone di Philippe Lejeune (si vedano i testi Raccontarsi in versi, Carocci 2012, e i volumi accademici usciti in Inghilterra per la Cambridge Scholars Publishing).

La forza innovativa di Lerro (supportata da studi così alti e costanti nel tempo - circa 10 le Università frequentate) è prorompente e va messa in luce come merita. Bisogna distinguere nella Contemporaneità i buoni poeti (scrittori in genere) dai geni letterari e, come più volte ho affermato (ma anche Serpieri, Squarotti, Mangham e altri lo hanno sostenuto) Menotti Lerro è un genio (e sfido chiunque a dimostrare il contrario) e a noi non resta che trasformare il "fastidio", che ogni personalità geniale provoca generalmente negli altri, in profonda e vera ammirazione.

Non a caso il nuovo Movimento artistico-letterario-filosofico-culturale della Contemporaneità: l'Empatismo, lo ha inventato e costruito lui "dal niente" (in realtà da un mondo di studio e sapienza) tra l'altro elevando un territorio come epicentro storicamente rurale e in grande difficoltà organizzativa come il Cilento (di colpo diventato eccellenza per la poesia...).

Menotti Lerro ha 45 anni e alla sua età la sua opera è già accostabile a quella dei più grandi di sempre. Vogliamogli bene!
                                                    

                                                 Francesco D'Episcopo, Salerno, 26 marzo, 2025

 

Video: MENOTTI LERRO: La risposta esilarante a FRANCESCO D'EPISCOPO che lo ha definito Genio (2025). - YouTube


Id: 3754 Data: 17/09/2025 23:21:37

*

- Letteratura

Estetica Empatica, Estetica Narcisistica

Estetica Empatica, Estetica Narcisistica
(In difesa dell’Arte empatica contro l’Arte “non-Arte” narcisistica)

 

MENOTTI LERRO l’Arte Empatica VS la non-Arte Narcisistica. Presa posizione al Salone del Libro 2025 – YouTube

 

(vengono di seguito pubblicati i miei appunti del discorso tenutosi  presso il Salone del Libro di Torino in occasione della presentazione dell’antologia Poeti Empatici Italiani, Genesi editrice, 2025)

 

MENOTTI LERRO: PRECISAZIONE SU “ARTE EMPATICA VS. ARTE NARCISISTICA” – YouTube

  • N.B. l’Arte, intesa come autentica, è sempre empatica. Questa divisione riguarda, invece, l’Arte contaminata che da sempre, e oggigiorno più che mai, viene proposta e in buona parte arrogantemente imposta, la quale include anche un’Arte “non-Arte” narcisistica.
  • Dunque il testo non presenta una suddivisione riguardante l’Arte vera (che reputo, come detto, sempre empatica), bensì una denuncia di tutta quella non-Arte che, specie nella Contemporaneità, viene spacciata per autentica: libri di poesia pubblicati quantunque non sembrino essere veramente degni di essere dati alle stampe, romanzi che non andrebbero messi in commercio, dipinti così mediocri che mai andrebbero esposti in una galleria, tanto più in quelle storiche e prestigiose.
  • Il problema concerne un mondo che, invece, non solo produce questa Arte “non-Arte” bassa, ma che attraverso la tracotanza la impone come l’unica vera Arte contemporanea, finendo addirittura a volte nelle antologie ed enciclopedie.
  • Un mondo fasullo e dispotico che va denunciato poiché caldeggia scrittori e artisti mediocri i quali, in realtà, non sarebbero da intendersi come artisti. Si tratta, in altre parole, di inquadrare quella forma di pseudo-Arte narcisistica, inutile e perfino dannosa, che usurpa una posizione che spetterebbe ai pochi veri autori e alle loro opere.
  • La mia distinzione, ripeto, non è da intendersi pertanto come atta a dividere la vera Arte in “empatica e narcisistica”, bensì come segnalazione preoccupata di una quantità di Arte “non-Arte” eccessiva, scambiata oggigiorno per Arte autentica e imposta felicemente come tale.
  • Questo mondo che fabbrica “Arte” fittizia e che impone se stesso a discapito della poca Arte presente, viene qui denominato movimento sotterraneo e fasullo del Narcisismo con epicentro individuato nel 2025 nella città di Milano.
  • L’Essere Empatico in Arte è e non può non essere, l’Essere Narcisistico in Arte non è e non può essere.
  • L’altro esiste nell’io, l’io non esiste nell’altro.  

Premessa

In occasione della presentazione dell’antologia Poeti Empatici Italiani (Genesi editrice: 2025) che si tenne presso il Salone del Libro di Torino nel giugno dello stesso 2025, ebbi modo di parlare per la prima volta della differenza sostanziale (nella sua apparente semplificazione - di vario genere - tra autori, testi e correnti) che da sempre, ma oggigiorno quanto mai chiara, esiste nel mondo dell’Arte tutta, tra coloro che creano artisticamente: poeti, pittori, attori, scultori, musicisti, ecc.

Orbene, come detto, sono fermamente, e sempre più convinto, che l’Arte sovente proposta si possa distinguere essenzialmente in due filoni ben separati, vale a dire in Arte Empatica e Arte "non-Arte" Narcisistica, dove la prima rappresenta la vera, salvifica, meravigliosa e struggente Arte da donare al mondo e a se stessi, mentre la seconda non è che il tentativo continuo, prepotente e maldestro, seppur organizzatissimo, da parte delle persone narcisiste, con pochissimo o senza talento, di imporre il proprio Io ipertrofico spacciandolo per un Io meraviglioso e magari geniale.

Come spesso accade in una società che esalta il futile, l’effimero e il vuoto, andando così incontro ai bisogni primari della maggioranza delle persone, l'Arte "non-Arte" Narcisistica riesce a farsi strada molto bene, anche attraverso mistificazioni continue e corruzione inarrestabile. Ed ecco che magari troviamo poeti di nessun valore pubblicati anche da editori importanti e sostenuti ed esaltati da quelli che potremmo definire “maestri della mistificazione”; pseudo artisti visivi che espongono in Gallerie d’Arte, anche prestigiose; premi artistico-letterari risonanti e apparentemente importanti consegnati a personaggi che con l’Arte non avrebbero in verità niente in comune, e così via.

Tutto questo ha determinato e determina una sfiducia profonda nello stesso mondo delle arti e negli artisti tale da causarne la quasi totale irrilevanza se non scomparsa nella società contemporanea. A “brillare”, dunque, in tutta la sua opacità, è quasi sempre un'Arte "non-Arte" che tenta disperatamente di sedurre un pubblico che in un modo o nell’altro percepisce l’inganno (vi siete chiesti perché nessuno, o quasi, oggigiorno legga più poesia o si interessi di una qualsivoglia Arte?). 

Per tale ragione, e non solo, l’Empatismo ha il dovere di continuare a difendere, segnalare e proporre, invece, la poca vera Arte esistente che il mondo produce e può produrre, non lasciandosi sviare e corrompere dalle false luci usurpatrici, inutili al fine di una crescita personale e collettiva, destinate all’ineluttabile oblio. 

Unus (Artista Totale incorruttibile) simbolo dell’Empatismo e della vera Arte, prenderà sempre le distanze da Narciso (Artista individualista corrotto) simbolo del Narcisismo e della citata Arte "non-Arte".   

 

N.B. 

La nascita e lo sviluppo del Movimento Empatico hanno fatto, dunque, di conseguenza emergere un secondo enorme movimento non dichiarato, ma presentissimo (forse da sempre) e feroce: il Narcisismo!

 

Concetto base

 

L’Arte é Empatica o Narcisistica.

Ecco qual é la “vera” divisione interna tra tutti coloro che creano. L’Artista Narcisista guarda, infatti, tendenzialmente, l’atto creativo come mezzo per imporre se stesso nel mondo, mentre quello Empatico come fine per esprimere e abbracciare l’universo. 

La figura di Artista Narcisista coincide spesso con un profilo mediocre e, per lo più, prepotente, invece quello Empatico é solitamente molto più consapevole e maggiormente onesto sotto ogni punto di vista. In genere gli Artisti Narcisisti sono in netta maggioranza e lottano (con buoni risultati apparenti) per far prevalere la loro mediocrità in un mondo affollato da gretti, ampiamente corrotto e pertanto affine alle loro esigenze e meschinità. (Lo stesso concetto é perfettamente applicabile, ad esempio, alla Politica; ma direi a tutti gli ambiti).

 

Il problema delle antologie

 

Tra i generi letterari, quello da tempo più usato per individuare i gruppi teoricamente più rilevanti di artisti in un dato periodo storico è l'Antologia. Si tratta, a dire il vero, del meno interessante fra gli stessi generi in quanto tende ad imporre al lettore il gusto personale del curatore e soprattutto oggigiorno vengono compilate anche da persone che non avrebbero l'autorevolezza per potersi prendere la grande responsabilità che una selezione così ferrea sottende. Detto ciò, credo che si possa e si debba procedere nel distinguere nell'ambito delle stesse antologie quelle empatiche da quelle narcisistiche:

 

Antologie Empatiche VS. Antologie Narcisistiche

Esempio di Antologie Narcisistiche: tutte le antologie il cui curatore ha la pretesa di aver individuato i maggiori artisti di un periodo storico basandosi, più che altro, sulle proprie simpatie e limitate conoscenze e competenze (fanno eccezione quelle compilate da grandi critici). Tra le più insignificanti (e prepotenti) indicherei quelle assemblate da giovani critici contemporanei inerenti a giovani artisti contemporanei.

Esempio di Antologie Empatiche: frutto di un movimento strutturato, dunque di un’adesione volontaria e pertanto di una scelta meno legata al gusto personale del curatore. Oppure antologie allestite da critici letterari di lungo corso e comprovati studi nel settore.

Altre differenze tra Arte Empatica e Arte "non-Arte" Narcisistica:

– L’Arte Empatica dona, quella Narcisistica usurpa.

– L’Arte Empatica lotta contro il potere, l’Arte Narcisistica é asservita allo stesso.

– L’Arte Empatica rappresenta un bene prezioso dell’umanità, l’Arte Narcisistica é fondamentalmente una Non Arte completamente insignificante se non per l’indicare efficacemente la strada da non percorrere.

– L'Arte Empatica riprende a volte il mito, l'Arte Narcisistica sempre mitizza se stessa.

– L'Arte Empatica ascolta, cercando di far arrivare l'emozione che è alla base del proprio lavoro e se possibile prova a comprendere l'emozione esterna alla sua persona, l'Arte Narcisistica ostenta una sicurezza nei propri significanti che spesso solo banali così come gli stessi significati.

– A differenza di quanto si sostiene normalmente, l'Artista veramente Empatico non è attratto dall'Artista Narcisista, ma è disposto ad ascoltarlo, mentre l'Artista Narcisista è attratto dall'Artista Empatico poiché lo vede funzionale al suo desiderio di manipolazione, data la notoria disponibilità dello stesso a comprendere.

– L'Arte Empatica elegge i sentimenti a guida dell'esistenza cercando di mantenere equilibrio e sobrietà, l'Arte Narcisistica fatica finanche a empatizzare con la propria creazione, come dimostra la poca stima reale per la stessa tradita dalla pratica delle emulazioni continue dell'Arte altrui. 

Per concludere direi che, paradossalmente, un’ignoranza consapevole (dunque colta), delle persone che non creano artisticamente o di quelle che non si reputano intellettuali, è meglio di una “cultura” narcisistica (quindi ignorante e finanche pericolosa).

La vera Arte non è mai inutile!

Sfida tra le arti

L’eterna sfida dell’Arte Empatica a quella Narcisistica è rappresentata magnificamente dalle macro-differenze inconciliabili esistenti tra i loro due simboli: Unus (Artista Totale) e Narciso (non-Artista Individualista).
Non è un caso, infatti, che mentre Unus viene ucciso e smembrato per invidia dai fratelli, determinando così l’antica separazione delle arti, Narciso uccide se stesso nel non riuscire a staccarsi dall’amore morboso che prova per l’idealizzazione della sua immagine fino a cadere fatalmente nello specchio e affondare per sempre.
Narciso simboleggia l’Artista individualista e involuto che si ammira in modo patologico nella propria presunta bellezza fino ad esserne vittima.

Unus, immerso nella sua luce estatica, simboleggia l’Artista Totale ed evoluto che gode dell’armonia fatta di bellezza esteriore (anche con il prossimo) ed interiore percepite in se stesso e che sono fonte per ogni vero artista (la stessa creatività di Unus è illimitata perché perfetta e intrinseca al suo essere e allo stesso mondo perfetto nel quale lui si percepisce, pertanto sempre disponibile è la fonte da cui egli attinge...) qualità che arrivano a infastidire coloro che quelle stesse qualità, pur forse desiderandole, non le posseggono.

L’Arte, credo, sia tutta spiegabile attraverso questo paradigma: nell’eterno conflitto tra Unus e Narciso, tra l’Empatismo e il Narcisismo.

 

N.B.
Narciso è sempre mediocre e la stessa mediocrità alimenta il narcisismo poiché genera frustrazione e invidia.

Narciso brutto

Quando si pensa a Narciso, alla sua figura, si tende a immaginarlo bellissimo, come il suo mito racconta. Tuttavia, nella società contemporanea la sua immagine è profondamente cambiata. Il Narciso moderno è di solito esteticamente brutto e, nel mondo delle apparenze, questo è dallo stesso soggetto vissuto come un dramma inaccettabile. Si innamora di se stesso perché è distorto, sebbene a livello inconscio resti convinto dei suoi limiti. Di rimando i suoi complessi lo portano spesso a detestare coloro che sono stati, a parer suo, di lui/lei più fortunati e di conseguenza tende a sviluppare sentimenti negativi tra cui l’invidia.

La presunta bellezza altrui costringe Narciso a prendere coscienza di se stesso e pertanto l’altro diventa fonte di rabbia, tristezza e profonda sofferenza che lo portano a voler eliminare l’oggetto che è parametro inevitabile di un confronto che sente perso in partenza, specie in una società che mette al centro l’apparire anziché l’essere.

Narciso, più o meno consciamente, crede che l’altro "migliore di lui" finirà per portargli via coloro che lui potrebbe amare e quindi anche per questo tende a sviluppare sentimenti negativi fino all’odio. Inoltre, Narciso tenta disperatamente di migliorarsi ricorrendo ad ogni trucco migliorativo possibile, trascorrendo giornate intere dinanzi allo specchio o nei centri estetici finendo così per nutrire a dismisura il proprio ego fino ad illudersi di essersi innamorato perdutamente di se stesso.

In altre parole, colui/colei che rappresenta il complessato oggigiorno è chi a torto o a ragione percepisce di essere nato “oggettivamente” meno aggraziato, e che porta dunque già in sé degli elementi da invidiare all'altro e di cui lamentarne la mancanza alla natura o a Dio. Individua egli nell’altro tratti negativi, provando a negare la bruttura che è dentro di lui. (Tutto questo, chiaramente, può essere sovvertito dalle doti intellettive...).

Infine, si può pensare che tutti questi discorsi siano stati esasperati e in parte determinati nella contemporaneità dalle vetrine dei Social Network. Si può quindi dire che è colui che percepisce se stesso come esteticamente limitato e/o senza talento alcuno ad invidiare il talento e non viceversa. Al contrario, coloro che hanno talento e bellezza sono generalmente consci della loro fortuna e di solito hanno più che altro pietà di una società che ai loro occhi appare al quanto miserevole.

La reazione a volte scomposta e apparentemente "narcisistica" di quelle persone considerate esteticamente e interiormente migliori, che a volte appaiono finanche presuntuose, potrebbe essere considerata come una messa in scena provocata sia dalla percezione dell’altro, che tendendo a condannarla finisce per provocarla ed esasperarla per pura ripicca, e dunque anche una reazione a tutta la negatività, tra invidie e cattiverie che di solito vengono riversate addosso alle creature più luminose del creato.

Milano epicentro del Narcisismo nella poesia contemporanea

Come ho avuto modo di chiarire in vari interventi orali, oggigiorno il centro del Movimento pseudo artistico-letterario del Narcisismo è individuabile nella città di Milano. Si tratta di un gruppo di storici Telchini raccomandati che usurpano posizioni e talento senza averne nessun diritto e con una ferocia indescrivibile (gente che addirittura “insegna” nelle accademie senza avere una prima laurea tanto hanno le spalle coperte…).

La caratteristica comune è la mediocrità artistica (non hanno né storia né studio né ispirazione) che gli stessi spacciano come espressione di bellezza e intelligenza, quando in realtà le uniche cose buone che propongono sono quasi sempre copiate senza ritegno da altri. Il loro Maestro di mistificazione ne conosce benissimo i limiti, ma li appoggia perché rientrano nel suo perverso disegno di promuovere la mediocrità al fine di poter brillare oggi e domani immerso nella stessa (cosa che non gli riesce né oggi né tantomeno domani).
Per quanto mi riguarda hanno dimostrato la totale mancanza di rispetto, educazione appropriandosi più volte di mie invenzioni di notte e ripudiandomi con vile antipatia di giorno…

Ebbene, poiché sono una persona consapevole dei miei pregi e dei miei difetti, dei miei punti di forza e dei miei limiti sia come uomo che come artista, credo di non meritare un trattamento del genere e soprattutto credo che il mondo della poesia (al quale ho dato sempre tutto me stesso non come ripiego da inetto, come nel loro caso, ma come fine da perseguire) non possa essere manipolato da soggetti del genere che niente avrebbero in verità a che fare con lo stesso.

Per tali ragioni si prenda coscienza che in Italia, con epicentro Milano, la poesia è totalmente manipolata da persone senza talento e senza umanità dai quali prendo totale distanza oggi e per il futuro.

Se si vogliono individuare veri maestri di poesia consiglio di iniziare con il vero e maggiore poeta nazionale che è Roberto Carifi al quale non a caso è stato riservato un bel trattamento di esclusione da sempre e che nonostante i troppi e gravi problemi di salute ha lasciato un’opera di molto superiore a tanti altri.

N.B.
Tengono corsi impostati completamente su schemi e concetti da noi ideati con il Centro Contemporaneo delle Arti prima e il Movimento Empatico poi, fingendo che siano stati ideati da loro. 

Narcisismo: il Movimento non-artistico smascherato

Il Movimento Empatico (2020 in avanti) ha dunque fatto emergere un secondo enorme, feroce, sotterraneo e fasullo movimento pseudo artistico-letterario sotterraneo: il Narcisismo. Si tratta di un Movimento che usurpa, plagia, ripropone come sue idee altrui senza farsi nessuno scrupolo e conscio e compiaciuto di quanto stia mettendo in atto ai danni di chi magari ha sempre avuto un rapporto serio e onesto con la poesia e con le arti in genere (e forse molto più talento).

Spiace davvero doverlo ribadire, ma specie per la poesia, il centro nazionale della mistificazione oggigiorno è Milano. Da quelle parti, come accennato, hanno letteralmente emulato i concetti e le modalità proposte dal Centro Contemporaneo delle Arti (nato tra Milano e il Cilento nel 2019) e del Movimento Empatico senza mai citare la fonte (falsi amici e pseudo maestri...).

Francamente "qualcuno" (capi e adepti insignificanti e raccomandati come quella bambocciona che insegna nelle accademie senza lo straccio di una laurea e che da anni ripropone come proprio il disegno poetico inerente alle “stagioni” non da lei ideato) ha esagerato… Da tempo le nostre idee sono state tranquillamente saccheggiate, ma forse lo stesso (sedicente amico) credeva che non ce ne saremmo mai accorti… (ebbene, sappia che ce ne siamo accorti da tanti anni, ma abbiamo sempre lasciato correre, credo per una certa elegante timidezza e anche per conscia superiorità artistica e intellettiva).

Ma tutto questo adesso inizia a seccare e a stare davvero stretto poiché abbiamo avuto modo di capirne sempre più i perversi meccanismi e il disegno “criminoso” portato avanti impudentemente e con ferocia. Ad ogni modo, continuino pure a creare covi di insipienza, egocentrismo e mistificazione nel nome del “Maestro come guida” capace di orientare, dell'”interdisciplinarità”, del volersi opporre all'”ipertrofia dell’io”, ecc. ecc. (tutte impostazioni e concetti proposti dal Centro Contemporaneo delle Arti e dal Movimento Empatico…), per non dire di altri concetti e versi non loro, riproposti come propri in più circostanze negli anni passati.

Il Narcisismo va combattuto poiché ha fatto e continua a fare troppi danni nelle arti (che per colpa dello stesso, ormai non contano più niente) e di conseguenza nella società italiana.

N.B.
Affermarsi saccheggiando di notte e rinnegando di giorno il talento e le cose altrui è una pratica aberrante. Ma comprendo che forse questo sia in verità l’unico modo per tentare l’impresa per chi di talento ne ha davvero poco o niente.

 

Il Nuovo Manifesto sulle Arti e il plagio

 

Quando nel gennaio del 2019 fondai, insieme ad Antonello Pelliccia e a circa cinquanta docenti universitari e artisti nazionali, il Centro Contemporaneo delle Arti, pensammo di affidare i nostri propositi e il nostro "credo" artistico ad un discorso dal titolo "Sulle Arti". Lo stesso fu definito "Nuovo Manifesto sulle Arti" da uno dei fondatori del Centro, ovvero dal filosofo Remo Bodei. Come più volte ho avuto modo di precisare, accettai tale definizione e responsabilità solo perché quel "Manifesto" nasceva realmente come "non-manifesto" e perché veniva riconosciuto e proposto come tale dalla critica più elevata e convincente. 

Un Manifesto "classico" non sarebbe mai stato proposto da me poiché nella contemporaneità mi sarebbe sembrato alquanto limitato e limitante nella sua narcisistica volontà di dettare una linea. Pertanto ritengo che questo nostro  possa considerarsi un'eccezione nella complessità contemporanea.

Tuttavia, devo segnalare che la stoltezza di chi rappresenta l'Arte narcisistica non tardò a presentarsi nelle sue vesti usurpatrici. Ed ecco che allorquando inviai nel 2020 il primo testo de "La Scuola Empatica" poi pubblicato nello stesso anno da Giuliano Ladolfi, una pseudo-poetessa, docente accademica di pochi meriti molto discussi e figlia di un editore discretamente noto, ebbe subito la prontezza e l'arroganza di emularne il gesto (guardandosi però bene dal rispondere alla mia mail esplicativa di intenti che le chiedeva accoglienza per una pubblicazione) dando vita ad un francamente impresentabile pseudo Manifesto che appare, a chiunque abbia un minimo di conoscenza teorica letteraria, come uno degli atti più stolti artistico-narcisistico che si possa concepire. 

Dico ciò al fine di far comprendere come gli usurpatori della poesia e delle arti si muovano "scaltramente" in questa nostra società distratta che tutto concede ai raccomandati prepotenti... 

Segnalo, inoltre, che anche altri pseudo-manifesti hanno preso vita subito dopo aver avuto contatti diretti con la mia persona e che dunque hanno destato in me più di un sospetto e qualche fastidio. Bisogna rispettare le idee e i sacrifici del prossimo e non tentare di approfittarsene in modi così beceri e, permettetemi, patetici.

Tuttavia, va bene così. 

 

Esempi legati all’Arte Empatica e alla non-Arte Narcisistica (specchio, quest'ultima, della società Contemporanea)

Esiste il medico empatico e il medico (o forse non-Medico) narcisista. 
Il medico empatico dona il suo sapere per salvare, quello narcisista si fa vincere dai sentimenti negativi ed è pronto finanche ad uccidere. Allo stesso modo, esiste il docente empatico e il docente narcisista, il docente empatico dona tutto il suo sapere, mentre quello narcisista si accanisce verso qualcuno, prende di mira, magari a volte solo per pura invidia del talento e della giovinezza o per desideri oscuri di possesso, dunque, in altre parole, usurpa una posizione e distrugge l’animo puro e in formazione delle future generazioni.

Esiste, ancora, l’artista empatico e l’artista narcisista, quest’ultimo rappresenta perfettamente uno specchio chiaro della società con tutte le sue storture, usurpazioni, mistificazioni. L’arte, la vera Arte, non è mai narcisistica, si tratta sempre di un malinteso come ad esempio lo fu l’arte di Nerone, il quale si commuoveva toccando la sua lira mentre al contempo Roma bruciava per suo stesso pugno (ammesso che tutto ciò corrisponda al vero). Il modello ad ogni modo è perfetto.

L’immagine che ci è stata consegnata di Nerone (che prendiamo qui da esempio senza entrate nel merito della veridicità storica della stessa o meno) rappresenta un prototipo perfetto di artista narcisista. Nerone usa il potere per imporre la sua “arte” mediocre combattendo senza ritegno il vero talento. La sua distorsione lo porta a gesti efferati al fine di esaltare la sua visione e il suo sentire distorti, proiettati esclusivamente sull’agognata crescita personale a qualsiasi costo. Nerone coincide totalmente con il tipico Narciso pseudo artista (ma anche “razza d’oro” – per citare Platone in merito all’educazione dei filosofi-re – di politico narcisista che dovrebbe reggere il potere) contemporaneo.

 

Il malinteso nella poesia contemporanea 

 

Il malinteso, a cui fa seguito uno sgomitare aberrante degli aspiranti poeti italiani, consiste nel pensare – in una nazione così spudoratamente traviata come l’Italia – che l’editore sia tutto, ovvero che basti approdare ad una casa editrice più nota per essere più grandi poeti. Ebbene no, la corruzione in Italia (ma forse nel mondo) è talmente tanta, così come la lotta al talento al fine di negarlo, che forse vale esattamente il contrario...

 

Il fanatismo Televisivo e dei Social Network

 

E' diventata prassi comune il ritenere che tutto ciò che vada in televisione rappresenti alta qualità e comunque degno di plauso, mentre poca o nessuna considerazione viene data a personaggi più schivi e magari di maggior spessore o che non rappresentano un prodotto di interesse televisivo e dunque non coinvolti dalle stesse emittenti. In questa ottica vengono osannati cantanti anche non particolarmente bravi, soubrette e quanto altro generi gossip e magari polemiche (rincorsi poi anche dai governatori politici di città e paesi che fanno a gara per invitarli e ascoltare il loro vergo insignificante e spesso lesivo dissipando in questo modo i fondi economici che lo stato mette a disposizione annualmente per la crescita culturale di questi luoghi), mentre pochissima o nessuna dimostrazione pubblica di apprezzamento viene concessa alle persone più studiose, riflessive, serie, oneste, magari creatori di bellezza come letterati, filosofi e artisti in genere (e i pochi invitati sono normalmente portatori di un'arte "popolare" che non rappresenta l'arte nel senso migliore della sua forma). Ne consegue che per incontrare autentici poeti o artisti in questa società bisogna scavare sotto a tutte queste macerie.

In merito anche ai Social, come già espresso i precedenza nel "Nuovo Manifesto sulle Arti", sono convinto che per quanto concerne gli stessi la vera grande rivoluzione non sarà stata l'averli inventati, ma il riuscirsene a liberare.   

Nerone-Narciso, Wilde-Unus

Considerato erroneamente narcisista, Oscar Wilde rappresenta, al contrario dell’imperatore romano, un vero artista (non totale) ma empatico, il quale reagisce (forse eccessivamente, o forse male, o forse davvero bene) attraverso la provocazione a quel mondo che percepisce invidiarne il talento e che pertanto lo scombussola.
Wilde ricama amaramente sul suo volto la maschera di Narciso al fine di provocare sempre più rabbia nei veri ego riferiti che lo hanno già condannato in partenza solo perché reo di essere un autentico portatore di bellezza esteriore ed interiore.

In altre parole, si crede erroneamente che Wilde sia Narcisista, mentre al contrario è in pratica l’altro a proiettare se stesso e le sue ombre e a non comprende (anche volutamente) il profondo dolore del poeta, la sua ferita, la difesa che mette in atto per salvarsi dall’ambiente circostante. Wilde preferiva apparire narcisista piuttosto che pateticamente dimesso agli occhi di chi ne invidia le qualità e tentava costantemente di sminuirlo.

Tra l’altro, finirà per essere simbolicamente “smembrato” (chi non ricorda l’ultimo periodo senza denti e con le ferite carcerarie nel corpo) dalla società ripercorrendo la dannazione di Unus ucciso dai fratelli per i soliti sentimenti negativi incontrollati.

Il ritorno di re Zeus

Nell’ambito del Movimento abbiamo parlato più volte del racconto del mito di Unus.
Nell’ultimo passaggio dello stesso racconto, la presenza “reale” di Zeus, che si è palesato in sogno, finisce per negare quella di Gesù Cristo (progenie di Abramo) la quale, storicamente, ha determinato l’apparentemente ineluttabile sparizione del re degli dei a favore del Cristianesimo.

Zeus compie così, empatizzando pienamente con se stesso, la sua pur velata vendetta perfetta – riproponendo in modo raffinato ma deciso la sua divina figura ai danni di quella del figlio di Geova degli Eserciti che l’aveva di fatto spodestato – mettendo in scena un’inaspettata riapparizione avvenuta attraverso una visione onirica concessa ad un poeta moderno che fa emergere una nuova trinità tra empatia e narcisismo: Zeus, Unus, Jesus.

 

Funzione sociale 

 

L'Arte Empatica mira ad apportare il proprio intervento nella società contemporanea cercando di partecipare al rinnovamento civile e religioso della stessa. E' dunque dedita alla promozione civile con finalità etiche e valoriali con l'intento di elevare l'intera specie umana.  

La non-Arte Narcisistica non ha obiettivi civili o religiosi, ma i suoi componenti ambiscono ad essere ammirati come grande pensatori e artisti che tutto sanno e tutto vedono, quando in realtà sono sostanzialmente degli inetti che hanno saputo raggirare una buona parte altrettanto mediocre, distratta e senza strumenti critici adeguati per valutarne il vero livello, all'interno della stessa società. La non-Arte Narcisistica è dedita alla promozione della propria figura al fine di primeggiare nella società.    

Partendo da una riflessione di Tolstoy da noi integrata potremmo dire che il problema è che "tutti vorrebbero cambiare il mondo ma nessuno vorrebbe cambiare se stesso". Il punto è che per cambiare il mondo bisogna invece cambiare se stessi e per cambiare se stessi bisogna necessariamente aprirsi all'altro. 

 

Concetto di verità per Unus e Narciso 

 

Unus, sebbene appagato dalla sua verità soggettiva, ricerca amorevolmente una verità oggettiva di se stesso e dell'universo.

Narciso non ricerca la verità poiché ignora che una verità, seppur frammentaria e soggettiva, possa esistere e soprattutto che possa essergli di una qualsiasi utilità.

 

Critica e Premi artistico-letterari

 

Con la crescita esponenziale del Narcisismo in questo nuovo millennio, abbiamo assistito alla sparizione della figura del vero critico letterario (colto, empatico e onesto) a favore di pseudo critici (narcisisti, di poco o nullo valore e spesso cattiva fede). Per questa ragione assistiamo a un fiorire esagerato di pseudo artisti in ogni disciplina incoraggiati da critici che avrebbero in verità pochi strumenti o nessuno per ritenersi tali. 

In contemporanea sono fioriti una miriade di premi artistico-letterari con giurie spesso di sola apparente autorevolezza che per lo più premiano amici o amici degli amici e combattono il talento come se li stesse disturbando nel loro disegno di usurpazione.  

 

Somma Arte Empatica

 

Tra le varie declinazioni che compongono l'Arte, la maestra suprema, anche per quanto concerne le capacità empatiche, resta la Poesia. Ripropongo pertanto sul concetto inerente alla supremazia della poesia un mio aforisma di molti anni fa in cui affermavo: La poesia è la somma musica dove le sillabe fanno da note e l’uomo da sommo strumento. La poesia è, infatti, da intendersi come una quintessenza filosofica. Pertanto, considero errata la convinzione di tutti coloro che reputano la filosofia come discorso più idoneo e alto per cogliere la verità. Mentre concordo con chi crede che una poesia filosofica (come lo è stata ad esempio quella di Parmenide) possa rappresentare il mezzo più efficace per lo scavo oltre le cose sensibili data la sua natura frammentaria e per questa ragione vicina alle frammentarie verità che ci è in qualche modo possibile cogliere dell'esistenza, dello stesso universo che ci contiene e che in noi conteniamo.  

 

Caratteristiche base dell'Arte

 

L'Arte non ha vincoli rigidissimi oltre al talento. Può essere dunque anche morale, intellettuale e utilitaristica così come un'attività interiore che esprime un sentimento in modo puro e assoluto. La differenza tra un vero artista e un impostore è individuabile nel notare se vi sia come detto la condizione sine qua non del talento e come questo sia stato espresso. 

 

Concludendo

 

Il Movimento Empatico è oggettivamente molto cresciuto in questo 2025 anche in ambito internazionale, e questo ci inorgoglisce; tuttavia devo riconoscere che il movimento più seguito, cripticamente complesso e potente nell'epoca contemporanea non è il nostro, bensì un altro, ovvero il Narcisismo: movimento fasullo, non dichiarato, sotterraneo artistico, letterario, filosofico e culturale. Maestri Narcisisti sono in qualche modo individuabili e hanno tutti un potere evidente. Sono affinati nell'essere Maestri di mistificazione e tentano di creare una società a loro immagine, negando il talento e supportando la mediocrità che gli fa da specchio, spacciando il tutto come vera Arte. Tra le altre cose, sono pronti a saccheggiare e a riproporre come proprie le idee altrui e non si fanno scrupoli a farlo... Chiaramente, di rimando, agiscono sempre in modo subdolo al fine di poter poi seppellire le loro vittime affinché nessuno possa mai smascherarli.

 

*Legenda

 

Il discorso estetico sull'Arte (tra Empatia e Narcisismo) va inteso come riflessione che si sviluppa dai concetti chiave del Movimento Empatico e dunque intorno ai valori universali che lo stesso propone e su cui riflette e dibatte attivamente. Non è da inquadrarsi come risposta diretta alle teorie di Georg Wilhelm Friedrich Hegel e Benedetto Croce sebbene finisca inevitabilmente per dialogare anche con le loro rispettive posizioni, proponendo in alternativa alle stesse una differenziazione dell'Arte in: Arte Empatica e Arte Narcisistica (posizione che in sostanza non divide veramente l'Arte poiché l'Arte Narcisistica è essenzialmente una non-Arte...).   

 

Bibliografia di riferimento:

 

Per addentrarsi in un modo più specialistico nel mondo di questa "Estetica", consiglierei di partire dalla bibliografia del Movimento Empatico:

  • Studi preliminari: 2004 - Tesi Laurea sul Modernismo e sulla poesia di Eliot e Montale; 2006 - Tesi Master of Arts interdisciplinare sui gender studies, autobiografia; 2012 - Tesi di Dottorato sul genere autobiografico che propone innovazione del genere e studi sul Postmodernismo; Raccontarsi in versi, Carocci: 2012; Autobiographical Poetry in England and Spain, Cambridge Scholars: 2017; The Body in Autobiography and Autobiographical Novel, Cambridge Scholars: 2018. 
  • 2019 – “Nuovo Manifesto sulle Arti” di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (ClanDestino, 2019/Zona, 2020);
  • 2020 – La Scuola Empatica (Ladolfi);
  • 2022  Speciale – Scuola Empatica (Rivista Letteraria “Riscontri”);
  • 2023 – The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing);
  • 2025 – Poeti Empatici Italiani (Genesi);
  • 2025 – L’Empatismo (Curcio). [Il testo contiene anche il Decalogo dell’Empatia di Maria Rita Parsi]

Consiglierei, inoltre, di ripercorrere la mia bibliografia creativa, nella quale tanta della visione personale della vita e delle cose è stata espressa. 

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=cdRnXyN9OzE[/embedyt]

 

*Menotti Lerro smaschera il Narcisismo (2025). Il Narcisismo è un movimento sotterraneo e falso che esiste da sempre, ma che negli anni Duemila è diventato gigantesco in Italia fino a mostrare chiaramente il suo vero volto. 

 


Id: 3750 Data: 16/09/2025 17:56:28

*

- Letteratura

Empatismo: l’ombra di Zeus (tra Unus e Jesus)

La figura spartiacque tra la classicità e la modernità è certamente quella di Zeus, re degli dei, un archetipo che segna il teorico passaggio da un’era primordiale, selvaggia e caotica, a un’epoca di reale o apparente ordine e progresso.

Con l’avvento del cristianesimo, e quindi con la discesa in terra del figlio di Yahweh, Gesù Cristo, il mito del figlio di Crono è certamente declinato restando solo come ricordo sbiadito di una fase storica passata e idealizzata, di un periodo per certi aspetti oscuro di storie e leggende.

Molto più profonda e “sacra” era invece la sua immagine per gli antichi greci, i quali esprimevano le loro convinzioni “religiose” (se di religione si può per loro parlare) nel fermo credo negli dei e nel loro riferimento supremo.

Una realtà complessa indebolitasi nel tempo, ma che ad oggi non smette di influenzare, a volte adombrandolo, il nostro sentire.

Il ritorno di Zeus all’inizio di questo nuovo millennio attraverso il racconto del Mito di Unus (Artista Totale, semidio, figlio dello stesso Zeus/Giove) credo sia alquanto simbolica verso una società solo dichiaratamente religiosa, ma che nella realtà delle cose non segue generalmente i crismi del cristianesimo né tanto meno del cattolicesimo.

Inoltre, Zeus riappare in un periodo di Caos determinato dalla nuova età della tecnica e della tecnologia imperante che per ora ha stravolto alquanto gli uomini incapaci di adattarsi alla sua scintillante meraviglia e ai troppi rapidi, quasi magici, mutamenti che la stessa tecnologia impone continuamente.

Ed ecco come lo stesso essere divino trovi terreno fertile per riproporsi o almeno per ricordare agli uomini che dalla sua presenza non sarà mai possibile liberarsi veramente facendo poco o molto vacillare le convinzioni delle religioni monoteiste.


Id: 3748 Data: 15/09/2025 08:48:49

*

- Letteratura

Poesia contemporanea: Carifi Maestro assoluto poi altri

Volendo identificare i quattro poeti che maggiormente convincono della poesia italiana contemporanea, indicherei Roberto Carifi come il Maestro dei Maestri, direi l’ultimo grande Maestro di quella generazione.

Subito dopo bisogna citare Milo De Angelis, seguito dai compianti Franco Loi e Giampiero Neri: due autori che avevano un vero animo poetico alla ricerca della verità sebbene un po’ limitati da un punto di vista del grande dialogo letterario.

Ancora si potrebbe inserire Giancarlo Pontiggia, benché parliamo di un’opera abbastanza risicata nel tempo.

Per il resto, per essere onesti, intravedo tanto Narcisismo (che è il vero Movimento non Artistico-Letterario sotterraneo della Contemporaneità che ha in Milano il suo epicentro) e prepotenza e pochissima o nessuna poesia alta. Un manipolo di mistificatori e raccomandati che solo danno e confusione stanno apportando alla poesia italiana degli ultimi decenni, tra l’altro favorendo un gruppo mediocre e asservito di pseudo poeti delle nuove generazioni.


Id: 3747 Data: 14/09/2025 10:25:05

*

- Letteratura

Artista guida, Interdisciplinarità arti, Ipertrofia dell’io

E’ un gran piacere constatare che i discorsi teorici e pratici del Movimento Empatico abbiano fatto breccia tanto da portare in molti a riproporre il tutto in modo pressoché identico.

Vedo, infatti, il nostro approccio interdisciplinare – ovvero dell’organizzazione di eventi basati su una proposta artistica che spazi dalla poesia, alla musica, alle arti visive – felicemente applicato da associazioni culturali, case della poesia e quanto altro.

Ne siamo felici, ma credo che l’unica cosa che costoro stanno un po’ troppo spesso (o meglio sempre) dimenticando di fare è citare chi tutto questo lo ha ideato e proposto in quel di Milano, nel Cilento e in tutta Italia attraverso l’azione del Centro Contemporaneo delle Arti (a partire dal gennaio 2019) prima e del Movimento Empatico poi (dal 2020).

Concetti come interdisciplinarità nelle arti, o ipertrofia dell’io a cui opporsi, o la proposta dell’artista come guida per la società tecnocratica/tecnologica odierna, fanno parte della nostra faticosa teorizzazione.

Lieti che tutto questo vi abbia entusiasmato, ma credo che sarebbe rispettoso citare ogni tanto la fonte senza cercare di appropriarsi dei concetti altrui con tale spudorata prepotenza…

 

P.S.

Consiglio di ripassare anche quanto il Movimento afferma e condanna in merito al plagio contemporaneo delle idee… Cosa che tra l’altro in molti hanno già ampiamente fatto con la mia poesia… (adesso credo che possa bastare, no?)

 

MENOTTI LERRO: ARTISTA COME GUIDA, INTERDISCIPLINARITÀ TRA ARTI, IPERTROFIA DELL'IO, NOSTRI CONCETTI

 


Id: 3745 Data: 12/09/2025 00:53:56

*

- Letteratura

Arte e Letteratura del 2000: L’Empatismo

L'empatismo è un movimento artistico, letterario, filosofico e culturale strutturato, e pertanto forse paragonabile ai grandi movimenti del passato. Emerge nel nuovo millennio ed è sostenuto dal Ministero della Cultura. Presenta un suo Manifesto (“Nuovo Manifesto sulle Arti” di Lerro e Pelliccia, gennaio 2019) riconosciuto tale dalla critica e in particolare dal filosofo Remo Bodei.

CARATTERISTICHE:

Fondatore: Menotti Lerro nel 2020 in risposta alla Pandemia di Covid 19 e ai lockdown.

 

Azione: Riunisce le arti e gli artisti per un’elevazione interdisciplinare comune. Promuove l’intelligenza emotiva e le arti.

 

Basi teoriche: “Nuovo Manifesto sulle Arti” di Lerro e Pelliccia, 2019, ma anche gli studi preliminari contenuti nei volumi Raccontarsi in versi, Carocci, 2012; Autobiographical Poetry in England and Spain, Cambridge Scholars Publishing, 2017; The Body in Autobiography and Autobiographical Novel, Cambridge Scholars Publishing, 2018.

 

Maestri: 300 Maestri Empatici ufficiali di gran rilievo.

 

Centro Contemporaneo delle Arti: (con sedi operative nel Cilento e a Milano fondato nel 2019 da Menotti Lerro e 60 docenti accademici e artisti nazionali).

 

Premio Internazionale Cilento Poesia: https://www.cilentopoesia.it

 

Epicentro territoriale: Triangolo Culturale del Cilento Antico (Omignano “Paese degli Aforismi”, Salento “Paese della Poesia” e Vallo della Lucania “Sede del Centro Contemporaneo delle Arti”) e La Piramide Culturale del Cilento (con 25 borghi aderenti).

 

Pre-empatismo: 2000-2020.

 

Bibliografia di riferimento: La Scuola Empatica, Ladolfi, 2020; The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023; Poeti Empatici Italiani, Genesi, 2025; L’Empatismo, Armando Curcio Editore, 2025.

 

Empatismo VS Narcisismo: MENOTTI LERRO l’Arte Empatica VS Arte Narcisistica. La dichiarazione al Salone del Libro nel 2025 

 

Piramide Culturale del Cilento: PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO (EPICENTRO DELL’EMPATISMO) – 2020 IN AVANTI – ideata da Menotti Lerro – YouTube

 

Omignano “Paese degli Aforismi”: Omignano “Paese degli Aforismi”, 2022 (ideato e curato da Menotti Lerro) Empatismo (2020 in avanti).

 

Salento “Paese della Poesia”: SALENTO CILENTO, “PAESE DELLA POESIA” – NEL TRIANGOLO CULTURALE DEL CILENTO ANTICO – SCUOLA EMPATICA


Id: 3744 Data: 11/09/2025 13:14:03

*

- Letteratura

Si può mettere in musica una poesia?

Ci sono antiche e moderne questioni intorno alla possibilità per un componimento poetico di essere o meno musicato e cantato, così come spesso si tende a considerare le canzoni come testi per forza non poetici. Ebbene, in merito a questo, direi che la risposta è più semplice di quanto si creda.

Il testo poetico può essere musicato e cantato e, se ben fatto, l'apporto esterno finirà per elevarlo e renderlo fruibile per un altro tipo ascolto, un altro pubblico. Dunque non vedo il limite in tutto ciò bensì, al contrario, ne percepisco le accresciute potenzialità che il gesto semanticamente interdisciplinare - dato dalla commistione tra testo, musica e interprete - può determinare.   

Resta inteso che spesso tendiamo a classificare poetiche canzonette in rima e questo è un errore, ma non bisogna escluderne la possibilità a priori poiché ci si può imbattere in testi messi in musica che risultano essere felicemente alti da un punto di vista contenutistico e aggraziati per ritmo e tempi musicali. 

E' ingeneroso e abbastanza superficiale, in altre parole, negare ad un testo, solo perché sarà stato poi musicato, dignità poetica.

Pubblico di seguito una mia poesia letta e poi per gioco canticchiata e un video della stessa interpretata da una professionista...

 

MENOTTI LERRO LEGGE E POI CANTA UNA SUA POESIA (TUTTO È AMBROSIA) - YouTube

 

Tutto è ambrosia. Da "I battiti della notte" di Menotti Lerro e Tomasz Krezymon


Id: 3743 Data: 10/09/2025 16:41:04

*

- Letteratura

Il Movimento Narcisista sta distruggendo l’Arte e la società

La nascita del Movimento Empatico (Empatismo) ha fatto di rimando emergere un altro gigantesco Movimento  letterario, artistico, filosofico e culturale sotterraneo e usurpatore: il Narcisismo!

I suoi Maestri di mistificazione hanno invaso ogni settore della società e mirano alla sola crescita personale e dunque alla distruzione altrui. Loro comandano e impongono una visone spesso gretta e limitata spacciandola per veritiera e grandiosa e soprattutto necessaria per la crescita e collettiva.

Ed ecco che ce li ritroviamo nel mondo dell’Arte tutta, ma anche in politica, nella sanità, nel sistema scolastico (specie nelle università) e così via.

Tutto questo ha determinato uno scadimento progressivo della qualità relegando la società contemporanea a sedicente civile, meglio classificabile come neo-medioevale.

L’imbarbarimento, assistito anche da un eccesso tecnologico mal gestito, è sempre più evidente e potrà essere contrastato solo con un’azione corale e decisa da parte delle persone che mettono al centro un sentire onesto ed empatico verso se stessi e verso il prossimo.

Una sfida titanica ci aspetta, ma è l’unica speranza di sopravvivenza della specie.

 

VIDEO: 

https://www.youtube.com/watch?v=IJMywa9OvZs&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fwww.corrierepl.it%2F&embeds_referring_origin=https%3A%2F%2Fwww.corrierepl.it&source_ve_path=OTY3MTQ

 

 

 

Id: 3742 Data: 09/09/2025 09:09:06

*

- Letteratura

Narcisismo primo Movimento contemporaneo

Il Movimento Empatico è oggettivamente molto cresciuto anche in ambito internazionale, e questo mi inorgoglisce, tuttavia devo riconoscere che il movimento più seguito, cripticamente complesso e potente nell'epoca contemporanea non è il nostro, bensì un altro, ossia il Narcisismo: movimento fasullo, non dichiarato, sotterraneo artistico, letterario, filosofico e culturale. I Maestri Narcisisti sono in qualche modo individuabili e hanno tutti un potere evidente. Sono affinati nell'essere Maestri di mistificazione e tentano di creare una società a loro immagine, negando il talento e supportando la mediocrità che gli fa da specchio, spacciando il tutto come vera Arte. Tra le altre cose, sono pronti a saccheggiare e a riproporre come proprie le idee altrui e non si fanno scrupoli a farlo... Chiaramente, di rimando, agiscono sempre in modo subdolo al fine di poter poi seppellire le loro vittime affinché nessuno possa mai smascherarli.


Id: 3741 Data: 09/09/2025 08:19:27

*

- Letteratura

Empatismo, il Decalogo dell’empatia di Maria Rita Parsi

DECALOGO DELL’EMPATIA (L’EMPATISMO, ARMANDO CURCIO EDITORE, 2025).

 
di Maria Rita Parsi

1. L’empatia è quell’umana, radicante capacità che consente a chi la possiede e la coltiva di calarsi nei “panni degli altri” per comprenderne le emozioni, i sentimenti, i bisogni, le motivazioni, le intenzioni.

2. In tal senso, vanno considerate le varie fondamentali forme di empatia. Dall’empatia spirituale, che consente una connessione profonda e trascendente con gli altri, all’empatia emotiva, che consente di connettersi e sentire ciò che provano gli altri, all’empatia cognitiva, che attiva la capacità di comprendere le emozioni altrui, a quella fisica, che consente di connetterci agli altri attraverso le esperienze corporee.

3. Ma per calarsi nei panni degli altri è necessario, anzitutto, conoscere se stessi (in greco antico è “γνῶθι σεαυτόν”, “conosci te stesso”).

4. Se una persona conosce se stessa, infatti, non confonde le emozioni, i sentimenti, i bisogni, i desideri, le motivazioni, le intenzioni, le esperienze, gli obiettivi e i progetti degli altri con i propri.
Inoltre, non proietta sugli altri (familiari, partner, figli, amici, colleghi – e, ancor più sui dirigenti, politici e governanti) le proprie aspirazioni, nell’intento di realizzare (e/o tentare di realizzare) qualcosa che serve, anzitutto e soprattutto, a dare conferma delle sue opinioni, possibilità, capacità.

5. Ma per conoscere se stessi nel “mondo al tempo del virtuale”, è necessario (in)formarsi per utilizzare in modo interdisciplinare tutti i linguaggi per la comunicazione e l’integrazione sociale, senza però privilegiare e rendere pervasivo il mondo virtuale, poiché il web è capace di condizionare l’immaginario, individuale e collettivo, causando internet addiction e altri pesanti e invalidanti disturbi psicofisici.

6. Pertanto, le scienze umane (l’antropologia, la filosofia, la pedagogia, la sociologia, la psicologia, la psicanalisi) e l’utilizzo competente della traccia grafica, della pittura, della scultura, del teatro, della poesia, della letteratura, della musica, della danza, della fotografia, del cinema e del web possono contribuire, in modo decisivo e radicante, a quella conoscenza di sé di socratica memoria.

7. A livello neurobiologico sono i “neuroni specchio”, ovvero una particolare classe di neuroni, a favorire la comprensione della mente e dei vissuti dell’altro, secondo la teoria formulata dal gruppo di Rizzolatti e Gallese, per cui alla base dell’empatia ci sarebbe un processo di “simulazione incarnata”, vale a dire un meccanismo di natura essenzialmente motoria, molto antico dal punto di vista dell’evoluzione umana, caratterizzato da neuroni che agirebbero immediatamente prima di ogni elaborazione più propriamente cognitiva.

8. Secondo la teoria di Martin Hoffman, l’empatia, in quanto dimensione affettiva, già fin dai primi giorni di vita ha un ruolo di maggiore rilevanza, mentre la dimensione cognitiva è pressoché assente. Secondo Hoffman (2008), oltre alla componente affettiva e a quella cognitiva, un terzo fattore è costituito dalla componente “motivazionale”.

9. Dell’Empatia si sono approfonditamente interessati anche Choi-Kain e Genderson (2008), che hanno rilevato tre aspetti sintetici delle varie definizioni e concezioni:
– una reazione affettiva, che comporta la condivisione di uno stato emotivo con l’altro;
– la capacità cognitiva di immaginare la prospettiva altrui;
– una capacità di mantenere in modo stabile una distinzione sé-altro.

10. Per Salovey e Mayer (1990), l’intelligenza emotiva è “la capacità di monitorare le proprie e le altrui emozioni, di differenziarle e di usare tali informazioni per guidare il proprio pensiero e le proprie azioni”; racchiude al suo interno quelle capacità di consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità nella gestione delle relazioni sociali che qualunque persona può sviluppare e che si rivelano fondamentali per ogni essere umano.

L’empatia è indispensabile nella relazione terapeutica sino a partire da Freud (1921) che, però, non la considerava una metodologia terapeutica. Per Kohut, Mead e Aaron Beck, l’empatia diventa uno strumento indispensabile ed efficace per stabilire con il paziente quell’alleanza che consente di avere fiducia nella crescita e nel cambiamento, seppure con le difficoltà e le sofferenze che si potrebbero e/o si possono incontrare nell’attraversare e superare problemi e patologie. In tal senso, la Psicoanimazione – Terapia Atecorcrea (animazione terapeutica corporea creativa) a mediazione cognitivo, creativo, corporea (Parsi 1976) – è una disciplina terapeutica, umanistica e transpersonale che utilizza in mondo interdisciplinare l’approccio empatico per affrontare, individualmente, in famiglia, a scuola, nel sociale, temi e problemi connessi al vivere insieme.


Id: 3728 Data: 22/08/2025 14:51:04

*

- Letteratura

Il Movimento Empatico proclama il suo banditore civico

Da oggi la Piramide Culturale del Cilento e il Movimento Empatico hanno il loro banditore di strada ufficiale. Il ruolo sarà ricoperto dal grande attore Mario Pirovano.

La sua figura rappresenta ancora una volta il collegamento del Movimento tra un passato remoto molto umano e la disumanizzazione degli eccessi tecnologici odierni.


Video:

BANDITORE DI STRADA DELLA PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO ANNUNCIA VENTATA DI FRESCHEZZA (Pirovano) - YouTube

 


Id: 3725 Data: 21/08/2025 19:48:19

*

- Letteratura

La Scuola Empatica raccontata da Vito Sansone

La Scuola Empatica / Empatismo / Piramide Culturale.

Il Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale fondato da Menotti Lerro nel 2020.

 

di Vito Sansone

 

Dal 2020 l'innovativo Movimento artistico-letterario-filosofico internazionale dell'Empatismo, partito dal Cilento, sta trasformando anche lo stesso territorio salernitano in un centro vitale di arte, filosofia e alta cultura. Ideata in piena Pandemia dal poeta e docente Menotti Lerro come epicentro geografico in fermento della nuova corrente da lui stesso teorizzata, la simbolica Piramide Culturale del Cilento ha dato vita, infatti, a una rete di paesi neo-culturali che sostengono l'arte empatica come risposta alle sfide contemporanee di individualismo e narcisismo.

 

Un Territorio tra Miti e Leggende

Al vertice della Piramide si trova il Monte della Stella, sito di un’antica forza megalitica. Qui, su uno dei suoi fianchi, si erge "La pietra del figlio illegittimo”, considerata potente simbolo di fertilità. Secondo la visione di Lerro, questo dolmen rappresenta il primo “Dio Empatico” in grado di infondere energie vitali e di contrastare l’aridità fisica e morale del mondo contemporaneo.

Poco più in basso sorge Omignano “Paese degli Aforismi”. Qui, proverbi, detti popolari e frasi sentenziose brevi e asciutte sono da sempre una forma di comunicazione attiva, un modo per esprimere la saggezza quotidiana attraverso il potere del linguaggio come strumento di unione e comprensione. Omignano che, tra l'altro, insieme a Salento (“Paese della Poesia”) e Vallo della Lucania (sede del Centro Contemporaneo delle Arti), forma il primo innovativo Triangolo Culturale del Cilento Antico.

Un Movimento che Unisce

La rete che compone la Piramide rappresenta una base territoriale straordinaria del movimento che mette radici attraverso l’adesione dei 25 centri che si sono riconosciuti nei principi della Scuola Empatica. Ogni paese ha una sua nuova identità culturale specifica, ma tutti sono uniti dalla filosofia lerriana che celebra l’Arte come mezzo per superare le divisioni e promuovere il benessere collettivo.

Un evento artistico sognante suggerisce un futuro grande Festival dell’Empatia Internazionale che coinvolga e che permetta a ciascun borgo di promuovere arte e cultura presentando le proprie storiche e innovative peculiarità di bellezza e armonia all'interno della figura geometrica piramidale.

 

La Storia di Unus e la Rivelazione di Zeus


Una delle storie più affascinanti, che diventa mito, legate al movimento è quella di Unus, un semidio concepito da Zeus e una donna mortale. In un sogno, il re degli dèi svela a Lerro la tragica fine dell'Artista Totale ucciso per invidia dai suoi fratellastri e gettato nel fiume Alento. Morte che, di rimando, aveva determinato l'antica separazione delle arti che il Movimento Empatico ha di fatto ora riunificato.

Inoltre, in una sottile interpretazione filosofica di fondo, la figura di Zeus viene adesso riproposta come Dio dell'umanità affermando così una nuova visione spirituale e culturale che sfida le ultime tradizioni religiose. La nuova trinità costituita da Zeus, Jesus e Unus è un concetto che potrà interessare la critica più attenta, rappresentando una riflessione sulle radici della cultura e sull’evoluzione dell’Arte tout court.

 

Il Futuro dell’Empatismo


Con oltre 300 Maestri Empatici nel mondo, l’Empatismo si sta rapidamente diffondendo, dando vita a una nuova forma di espressione artistica che si oppone al narcisismo e celebra la solidarietà. La profonda visionarietà di Menotti Lerro sta ispirando una generazione di artisti e persone di cultura a ripensare la propria concezione del mondo, unendo in un unico linguaggio arte, filosofia e scienza.

L'Empatismo non è solo un fenomeno letterario, ma una nuova interpretazione globale del sapere, che invita a guardare al futuro con empatia e consapevolezza. Un faro culturale che continua a brillare, illuminando il cammino di chi crede che l’Arte, in tutte le sue forme, possa davvero cambiare il mondo.

 

"NUOVO MANIFESTO SULLE ARTI" DI MENOTTI LERRO E ANTONELLO PELLICCIA. RAITRE, EMPATISMO, FIRENZE 2019 - YouTube

 


Id: 3719 Data: 15/08/2025 23:15:46

*

- Letteratura

Empatismo: Unus VS Narciso

La sfida dell’Arte Empatica a quella Narcisistica è simboleggiata magnificamente dalle macro differenze inconciliabili esistenti tra i loro due simboli: Unus (Artista Totale) e Narciso (Artista Individualista).

Non è un caso, infatti, che mentre Unus venga ucciso e smembrato per invidia dai fratelli determinando l’antica separazione delle arti, Narciso uccide se stesso nel non riuscire a staccarsi dall’amore morboso che prova per l’idealizzazione della sua immagine fino a cadere fatalmente nello specchio e affondare per sempre.

Narciso simboleggia l’Artista individualista e involuto che si ammira in modo patologico nella propria presunta bellezza fino ad esserne vittima.
Unus simboleggia l’Artista Totale ed evoluto che gode dell’armonia fatta di bellezza esteriore ed interiore percepite in se stesso, qualità che arrivano a infastidire coloro che quelle stesse qualità, pur forse desiderandole, non le posseggono.

L’Arte è tutta spiegabile attraverso questo paradigma: nell’eterno conflitto tra Unus e Narciso, tra l’Empatismo e il Narcisismo.


Id: 3718 Data: 13/08/2025 23:30:59

*

- Letteratura

Empatismo e percorso Letterario: Consummatum est!

Oggi, 13 agosto 2025, dopo un percorso di emozionante, meravigliosa, indicibile, lucida follia, iniziato nei miei impossibili 16 anni che mi ha portato ineluttabilmente a scrivere e a creare in un modo così intenso, dichiaro ufficialmente concluso questo ciclo di scrittura e di pensiero.

Tutti i libri che ho scritto, circa 40, che sfidano ogni genere letterario, sono parte di questo progetto che ho avuto in mente fin da quella giovane e davvero poco avveduta età… Ad ogni modo, posso dire che ogni testo pubblicato rappresenta una tessera indispensabile del mosaico che sentivo di dover ricreare anche fuori dalla mia mente e pertanto mi sono servito, per quanto mi è riuscito, dei mezzi che ho ritenuto più idonei: la carta, ma anche la tela, il pentagramma e la terra.

Lo stesso dicasi, dunque, per la Scuola Empatica (Movimento Empatico/Empatismo), con la sua Piramide Culturale del Cilento che da oggi dichiaro immodificabile e che ha mutato nel profondo la storia del mio territorio di nascita elevandolo, come ho sempre sognato, a territorio di alta cultura.

Oggi sento di essere arrivato alla conclusione di tutto o quasi tutto (c’è in verità ancora un discorso da chiudere in merito alla poesia che si concluderà, in un modo finito o indefinito, solo con la mia morte terrena che avverrà quando la mia natura, o Dio se esiste e decide, lo determinerà).

Ma intanto, nel pieno dei miei 45anni, dichiaro chiuso il “grande cerchio magico” della mia esistenza artistica. 

Consummatum est!

                                              Menotti Lerro (Omignano, 13 agosto 2025)

 

Bibliografia di riferimento: La Recherche :: Biografia di Menotti Lerro 


Id: 3717 Data: 13/08/2025 01:00:34

*

- Letteratura

Unus e i risvolti religiosi: Zeus VS Gesù Cristo

IL MITO DISVELATO – UNUS E I SUOI FRATELLI

“Al desiderio e alla ricerca dell’intero si dà nome amore”.
—Platone, Simposio

“In principio era Unus, da Zeus supremo e da mortale donna nato. Statuario il corpo, ornato da dipinti maestosi, al sole nuovo di ogni giorno mutati. Musica l’anima, in versi la parola; tra gli uomini senza passi, se non di danza. Semidio!
Come latte lo spirito, felicità assoluta. Non ricercava atti carnali, da se stesso appagato. Ma – perpetuo ritorno – le gioie dell’uno sono spine negli altri. Meraviglioso vedendolo, inviso fu presto ai suoi mezzi fratelli di immortale corazza e di vendetta pronti, sofferenze di Era, madre piegata ai biechi tradimenti del libertino regio dai sottili espedienti. Così, da Essa istigati, decisero i legittimi di smembrare – di una mano il numero di spicchi – l’ignaro Unus, su un vigneto gettato senza forze lesinare, per poi nelle nobili acque dell’Alento finirlo che già decomponeva ogni fibra per essere essenza: danza, poesia, musica, scultura e pittura, pronte a incarnarsi, divise, nelle scelte creature del mondo.
Commosso l’Altissimo per l’amato trafitto, a Eros ancora comanda, come per l’androgina figura: “Pace e amore in ogni ricongiungimento tra arti”, se stessi elevando chi dentro le porta e ricreando la perduta unità, quella del primo Totale Artista che déi invidiosi, nel giorno più oscuro, malvagiamente scomposero.
Attraverso il nitido come specchio sogno, Zeus padre al poeta moderno la luce senza ombra di Unus e il suo orrore svelava, negando anche, nell’esserci, il figlio di Abramo che l’aveva allontanato dagli uomini.
Tutte finora le arti si cercano, come sangue pulsante tradito”.

                                                                                                                                                                                                                         M.L.
   
***

Nell’ultimo passaggio del racconto, la stessa presenza “reale” di Zeus, che si è palesato in sogno, finisce per negare quella di Gesù Cristo (progenie di Abramo) la quale, storicamente, ha determinato l’ineluttabile sparizione del re degli dèi a favore del Cristianesimo.

Zeus compie così la sua vendetta perfetta – riproponendo in modo deciso la sua divina figura ai danni di quella del figlio di Geova degli Eserciti che l’aveva di fatto spodestato – mettendo in scena un’inaspettata riapparizione avvenuta attraverso la visione onirica che a me è stata concessa. 

Da quel giorno ho pertanto iniziato ad interrogarmi sull’eventualità di accogliere dentro al mio cuore anche la religione dell’antica Grecia, una religione politeistica in cui è proprio Zeus la divinità Suprema. 


Id: 3716 Data: 07/08/2025 15:52:59

*

- Letteratura

Le mani divine che uccisero Unus, l’Artista Totale

In un recente “simposio” con vari artisti e persone di cultura, mi è stato chiesto di raccontare in dettaglio chi furono coloro che uccisero il nobile e meraviglioso Unus, l’Artista Totale (semidio) figlio di Zeus e di una donna mortale del quale ho avuto modo di dire dopo che lo stesso re degli dèi volle disvelarmi in un sogno questa sua amata e candida creatura, caduta in disgrazia a causa dell’invidia dei suoi fratelli, i quali tentarono così anche di vendicare i tradimenti della stessa progenie di Crono, nei confronti della loro madre: Era.

 

I figli di Zeus e di Era che commisero tale efferato omicidio, furono Ares (dio della guerra più cruenta), Ebe (dea della giovinezza), Efesto (dio del fuoco e della scultura), Ilizia (dea della fertilità) ed Eris (dea della discordia).

 

Cadde così l’ignaro Unus, gettato con ferocia su un vigneto affinché il suo corpo si smembrasse per poi essere disperso nelle correnti del fiume Alento (fiume del Cilento) determinando l’antica separazione delle Arti.

 

Fino ad oggi Unus è rimasto ignoto e a pezzi nei fondali di quel fiume, allorquando le Arti tutte si sono nuovamente ricongiunte attraverso l’azione del Movimento Empatico che ha chiamato a sé esponenti di ogni singolo genio nel nome dell’Amore e dell’Arte unica e solo apparentemente divisibile.

 

Unus – che trova adesso il suo legittimo posto nella storia più vera dell’antica mitologia greca – vive e sfavilla nei cuori di ogni artista.

 

Il mito di Unus e il fiume Alento nel Cilento, di Menotti Lerro (disegno di Omar Galliani) - YouTube

 


Id: 3715 Data: 07/08/2025 01:39:20

*

- Letteratura

Call for Artists from Edinburgh – show us your Empathism

Call for Artists from Edinburgh – show us your Empathism and Art skills!

The Empathic School Movement together with the Contemporary Centre of Arts opens an international window to involve new Artists under 40 within the movement itself (writing, visual art, music, dance, etc.).

To apply as an “Empathic Master”, please simply send an email with your resume and your motivating reasons for joining to menottilerro@libero.it

We look forward to seeing you for great, exciting artistic and cultural initiatives together!


All the best!

                                                                                          Menotti Lerro

                                                                                Edinburgh, 26/06/2025


Id: 3699 Data: 26/06/2025 15:50:58

*

- Letteratura

Menotti Lerro: “L’Arte è Empatica o Narcisistica”

(Salone del Libro di Torino; in occasione della presentazione dell’antologia Poeti Empatici Italiani, Genesi editrice, 2025). 

“La Poesia (l’Arte e la Cultura tout court) é Empatica o Narcisistica”.

 

Ecco qual é la “vera” divisione interna tra tutti coloro che creano.

L’Artista Narcisista guarda, infatti, tendenzialmente, l’atto creativo come mezzo per imporre se stesso nel mondo, mentre quello Empatico come fine per esprimere e abbracciare l’universo.

La figura di Artista Narcisista coincide spesso con un profilo mediocre e, per lo più, prepotente; mentre quella Empatica é solitamente molto più consapevole e maggiormente onesta sotto ogni punto di vista.

In genere gli Artisti Narcisisti sono in netta maggioranza e lottano (con buoni risultati apparenti) per far prevalere la loro mediocrità in un mondo affollato da gretti, ampiamente corrotto e pertanto affine alle loro esigenze e meschinità.
(Lo stesso concetto é perfettamente applicabile, ad esempio, alla Politica. Ma direi a tutti gli ambiti).

 

“Antologie Empatiche” VS “Antologie Narcisistiche”.

 

 Esempio di Antologie Narcisistiche: tutte le antologie il cui curatore ha la pretesa di aver individuato i maggiori artisti di un periodo storico basandosi, più che altro, sulle proprie simpatie e limitate conoscenze e competenze (fanno eccezione quelle compilate da grandi critici). Tra le più insignificanti (e prepotenti) indicherei quelle assemblate da giovani “critici” Contemporanei inerenti a giovani Artisti Contemporanei.

– Esempio di Antologie Empatiche: frutto di un Movimento strutturato, dunque di un’adesione volontaria e pertanto di una scelta meno legata al gusto personale del curatore.

Altre differenze:

– L’Arte Empatica dona; quella Narcisistica usurpa.
– L’Arte Empatica lotta contro il potere; l’Arte Narcisistica é asservita allo stesso.
– L’Arte Empatica rappresenta un bene prezioso dell’umanità; l’Arte Narcisistica é fondamentalmente una Non Arte completamente insignificante se non per l’indicare efficacemente la strada da non percorrere.

Per concludere direi che, paradossalmente, un’ignoranza consapevole (dunque colta), delle persone che non creano artisticamente o di quelle che non si reputano intellettuali, é meglio di una “cultura” narcisistica (dunque ignorante e finanche pericolosa).

La “vera” Arte non è mai inutile!

 

***

La sfida dell’Arte Empatica a quella Narcisistica è rappresentata magnificamente dalle macro differenze inconciliabili esistenti tra i loro due simboli: Unus (Artista Totale) e Narciso (Artista Individualista).

Non è un caso, infatti, che mentre Unus viene ucciso e smembrato per invidia dai fratelli, determinando l’antica separazione delle arti, Narciso uccide se stesso nel non riuscire a staccarsi dall’amore morboso che prova per l’idealizzazione della sua immagine fino a cadere fatalmente nello specchio e affondare per sempre.

Narciso simboleggia l’Artista individualista e involuto che si ammira in modo patologico nella propria presunta bellezza fino ad esserne vittima.
Unus simboleggia l’Artista Totale ed evoluto che gode dell’armonia fatta di bellezza esteriore (anche con il prossimo) ed interiore percepite in se stesso, qualità che arrivano a infastidire coloro che quelle stesse qualità, pur forse desiderandole, non le posseggono.

L’Arte è tutta spiegabile attraverso questo paradigma: nell’eterno conflitto tra Unus e Narciso, tra l’Empatismo e il Narcisismo.

(Menotti Lerro, Omignano “Paese degli Aforismi”, 13 Agosto 2025)

P.S. 

Narciso è sempre mediocre e la stessa mediocrità alimenta il narcisismo poiché genera frustrazione e invidia.  


Id: 3676 Data: 17/05/2025 09:38:36

*

- Letteratura

L’Empatismo a cura di Lerro e Parsi, Curcio, 2025

ANTEPRIMA COPERTINA NUOVO VOLUME DEL MOVIMENTO EMPATICO.

-uscita ufficiale 16 maggio.

 

L'EMPATISMO A CURA DI MENOTTI LERRO E MARIA RITA PARSI, ARMANDO CURCIO EDITORE, MAGGIO 2025.

Punti chiave:


-Pre-Empatismo (2000-2020).

 

-"Nuovo Manifesto sulle Arti" di Lerro e Pelliccia (2019).

 

-Empatismo (2020 in avanti).

 

-Epicentro: Piramide Culturale del Cilento:

https://www.youtube.com/watch?v=UMjAI0Px-gY

 

-Tutti i Maestri:

https://www.corrierepl.it/2025/03/03/empatismo-ecco-tutti-i-maestri-empatici-del-movimento-al-2025/#:~:text=Custodi%20della%20Piramide%3A%20Simone%20Billi,%2C%20Franco%20Alfieri%2C%20Raffaella%20Bonaudo.

 

-Antologia Poeti Empatici Italiani:

https://www.youtube.com/watch?v=qcq1GTvVN8A

 

-Premio Cilento Poesia:

https://www.cilentopoesia.it/it/

 

-Slogan ufficiale:

https://www.youtube.com/shorts/eZR8QXe3lx0

 

- Centro Contemporaneo delle Arti (2019):

https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3251&Tabella=Articolo


Id: 3664 Data: 01/05/2025 14:10:20

*

- Letteratura

Empathism: Key aspects of the Movement

Empathism is a literary, artistic, philosophical, and cultural movement  emerged in Southern Italy in 2020. This movement aims to foster a collective artistic expression, moving away from individualistic approaches and emphasizing emotional intelligence and empathy. It also seeks to empower marginalized voices, particularly those from rural areas like Cilento (Epicenter of the same Movement).

 

Some of the key aspects of the “Empathic Movement”:

 

• Founded in Southern Italy:
The movement originated within the “New Cultural Triangle of Ancient Cilento,” an area that includes Omignano “The Aphorisms Village”, Salento “The Poetry Village”, and Vallo della Lucania “Set of Contemporary Arts Centre”.

 

• New Manifesto on the Arts:
The movement’s core principles are outlined in the “Empathic Manifesto,” written by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia in 2018 and published in 2019 on the Literary Magazine ClanDestino and for Zona Publisher in 2020.

 

• Focus on Emotion and Emotional Intelligence:
Empathism aims to promote the arts through emotions and to enhance emotional intelligence through artistic expression.

 

• Emphasis on Community and Collaboration:
The movement encourages a more collaborative and less individualistic approach to art, fostering a sense of community among artists.

 

• Empowerment of Marginalized Voices:
Empathism seeks to give a voice to those who are often overlooked, particularly those in remote or mountainous areas.

 

• Cultural Pyramid of Cilento:
The movement has expanded beyond its initial Triangle to include 25 villages within the “Cultural Pyramid of Cilento,” each with a unique, new cultural identity.

 

• Unus – The Total Artist:
The idea of the “Total Artist” is also a key concept, symbolized by the new myth of Unus, a demigod whose death and fragmentation represent the historical separation of art forms that Empathism seeks to unite. 

 

• Contemporary Arts Centre:
The movement is supported by the Centro Contemporaneo delle Arti in Cilento, which has played a key role in promoting its initiatives (seats of the Centre also in Milan and Rome for a while). 

 

• The Cilento Poetry Prize:
In 2017 was created The Cilento International Poetry Prize which recognizes and promotes the main poets and artists both in Italy and abroad.

 

• Pre-Empathic period:
The period 2000/2020 is considered Pre-Empathic. The “Empathic Masters” of the Movement selected some pre-empathic predecessors:

  • Poetry: Luciano Erba, Giovanni Raboni, Edoardo Sanguineti (M. Lerro)
  • Narrative: Alberto Bevilacqua, Umberto Eco, Giuseppe Pontiggia (M. Lerro)
  • Architecture: Gae Aulenti, Franca Helg (A. Pelliccia)
  • Visual Art: Jhon Baldessari, Enrico Castellani, Ettore Spalletti (A. Pelliccia)
  • Design: Angelo Cortesi, Luca Scacchetti (M. A. Borella)
  • Music: Francesco Di Giacomo, Claudio Rocchi (L. Vairetti)
  • Cinema: Vittorio De Seta, Ermanno Olmi (E. Annese) 
  • Theater: Alberto Sordi, Vittorio Gassman (F. D’Episcopo)
  • Psychoanalysis: : Francesca Morino Abbele, Giovanni Bollea (M.R. Parsi) 
  • Psychopedagogy: Albino Bernardini (M.R. Parsi)

Id: 3659 Data: 25/04/2025 09:01:49

*

- Letteratura

Scuola Empatica: 8 Punti Tecnici della Poesia Empatica

1) L’utilizzo nella Poesia Contemporanea della lettera maiuscola per ogni verso, sembra di fatto essere una pratica vetusta, enfatica e fondamentalmente insignificante, che toglie qualcosa anziché aggiungere, anche da un punto di vista meramente grammaticale. Non è attraverso questo, ad esempio, che si può accentuare efficacemente un distinguo tra un testo letterario in versi e uno in prosa. Tuttavia, l’apertura Empatica allo stile altrui, lascia margine di scelta ai poeti accettando ogni tipologia tecnica, stilistica e contenutistica.

2) L’unica diffidenza che la poesia Empatica evidenzia (e crede essere necessaria nel nuovo Millennio) è verso una scrittura troppo poco colta e di rimando inaccettabile per essere classificata come “poesia”, che è sempre un’elevazione del linguaggio e dei concetti a livello universale.

3) La filosofia Empatica accoglie quanto di buono ogni filosofia e corrente letteraria del passato abbia proposto e sembri poter ancora far parte di un discorso contemporaneo innovativo per la poesia, l’Arte tutta e la mentalità collettiva.

4) Nessuna filosofia è da ritenersi definitiva e depositaria di verità assolute. Ogni “scuola” filosofica ha provato e prova a dialogare e a cogliere presunte verità attraverso il linguaggio che aveva o che ha a propria disposizione e attraverso l’immersione massima possibile nella riflessione.

5) La poesia Empatica non ha tecniche precise da suggerire, ma guarda con ammirazione a chiunque sappia “fare poesia” servendosi di qualsiasi tecnica del presente o del passato valutando gli esiti del testo proposto nel suo complesso. Ben vengano, però, nuove proposte anche da un punto di vista tecnico.

      Menotti Lerro, Ascea/Elea 24/04/2025

 

6) L'arte è: o Empatica o Narcisistica (quest'ultima è da considerarsi un'Arte "non-Arte").

 

7) Contro la poesia "non-Poesia" che si avvale anche parzialmente dell'uso dell'intelligenza artificiale.

 

8) Pur accettando le sane influenze tra le varie declinazioni dell'Arte e gli artisti, condanna ogni forma di plagio letterario.

 

      Menotti Lerro, Omignano "Paese degli Aforismi" 11/10/2025


Id: 3658 Data: 25/04/2025 08:56:49

*

- Letteratura

Empatismo: lo Slogan coniato da Menotti Lerro nel 2025

IL COMMENTO ALLO SLOGAN DEL MOVIMENTO EMPATICO DELL’ARCH. PROF. MAURO AFRO BORELLA (ACCADEMIA ALBERTINA DI TORINO)

“If it is not new, it is not me. Make it New, once again. Be Empathic! (if you can).” [Menotti Lerro]

In questi giorni il fondatore e leader dell’Empatismo, Menotti Lerro, ha lanciato lo slogan ufficiale del Movimento in lingua inglese. E’ un mondo di contenuti condensati nella sua lunga attività di scrittore e di studioso.

Ma analizziamo la frase, per meglio capire, dividendola in 3 parti:

1) “If it is not new, it is not me” (“Se non è nuovo, allora non sono io”) – Il riferimento è alle molteplici innovazioni e intuizioni che Lerro ha sviluppato nel corso degli anni: dalla straordinaria Donna Giovanna, ingannatrice di Salerno, al Dottor Faust, all’innovazione del Genere Autobiografico e al Movimento Empatico stesso che include innovazione ed elevazione territoriali di gran pregio.

2) “Make it new, once again” (“Contribuisci al rinnovamento, ancora una volta”) – La ripresa dello slogan modernista di Ezra Paound è il punto chiave al fine di indicare l’importanza della tradizione, e tutto viene esaltato e sublimato proprio dal “once again” aggiuntivo, “fallo nuovamente!”, il quale esorta ad essere ancora innovativi come seppero esserlo i grandi Maestri modernisti (e del passato in genere) che lo hanno preceduto e nutrito letterariamente (ricordiamo che la prima tesi di Laurea di Menotti Lerro, in Lingue e Letterature Straniere, fu proprio dedicata al Modernismo).

3) “Be Empathic! (if you can)” (“Sii Empatico! se puoi”) – La terza parte è dedicata al suo/nostro Movimento Empatico. L’invito è a tentare di cambiare il Mondo attraverso un atteggiamento di apertura – empatico, appunto – verso il prossimo. Invito, però, si badi bene, che sottende anche un’importante dose di comprensione verso coloro che non sono capaci di empatizzare verso l’altro e forse anche verso se stessi. Infatti, in conclusione, Lerro afferma tra parentesi (“if you can” / se ti è possibile…). 

Mi sembra tutto questo, in linea con quanto da sempre Menotti Lerro inventa e produce, un altro colpo indimenticabile per la grande, vera storia letteraria e delle Arti.


Id: 3642 Data: 02/04/2025 14:33:45

*

- Letteratura

Il Pre-Empatismo: Poesia e Arti Contemporanee (2000-2020)

Il critico letterario Francesco D’Episcopo (Università Federico II di Napoli) mi ha inviato un’interessante riflessione sulla poesia italiana contemporanea e sul nuovo fermento che l’Empatismo sta determinando. Si tratta di un discorso – che dovrà essere approfondito – rivolto ai pre-Empaticivale a dire a quei poeti che pur portando avanti i valori dell’Empatismo, in modo meno consapevole dal punto di vista formale, sono purtroppo deceduti prima di poter eventualmente aderire allo stesso Movimento.

Volendo indicarne alcuni, citerei Luciano Erba, Giovanni Raboni ed Edoardo Sanguineti.   

 

Scrive Francesco D’Episcopo:

 

“Sebbene la poesia italiana contemporanea sia intrisa di un gruppo troppo ampio di pseudo-poeti, devo osservare che le grandi personalità accorpate nell’antologia Poeti Empatici Italiani rivelano un’elevata qualità dell’espressione in versi, testimoniando una convinta appartenenza al Movimento artistico-letterario-culturale dell’Empatismo, fondato da Menotti Lerro nel 2020, anno che costituisce una data epocale di svolta. Pertanto il periodo dal 2000 al 2020 può essere rappresentato convenzionalmente come pre-Empatismo.”

                                                                             

Salerno 16 Marzo, 2025

 

I MAESTRI DEL MOVIMENTO EMPATICO HANNO INOLTRE SCELTO, DAL LORO OSSERVATORIO PRIVILEGIATO, ALCUNI PREDECESSORI “PRE-EMPATICI” PER VARIE ALTRE DISCIPLINE ARTISTICHE:

  • Poesia: Luciano Erba, Giovanni Raboni, Edoardo Sanguineti (M. Lerro)
  • Narrativa: Alberto Bevilacqua, Umberto Eco, Giuseppe Pontiggia (M. Lerro)
  • Architettura: Gae Aulenti, Franca Helg (A. Pelliccia)
  • Arte visiva: Jhon Baldessari, Enrico Castellani, Ettore Spalletti (A. Pelliccia)
  • Design: Angelo Cortesi, Luca Scacchetti (M. A. Borella)
  • Musica: Francesco Di Giacomo, Claudio Rocchi (L. Vairetti)
  • Cinema: Vittorio De Seta, Ermanno Olmi (E. Annese) 
  • Teatro: Alberto Sordi, Vittorio Gassman (F. D’Episcopo)
  • Psicoanalisi: Francesca Morino Abbele, Giovanni Bollea (M.R. Parsi) 
  • Psicopedagogia: Albino Bernardini (M.R. Parsi) 

Id: 3624 Data: 16/03/2025 12:42:11

*

- Letteratura

Menotti Lerro e Najwan Darwish: uniamo il mondo con poesia

Nel 2011 la Cambridge Scholars Publishing diede alle stampe il testo di Selected Poems (di natura anche critica) di Andrew Mangham (professore presso l’Università di Reading, UK) dal titolo The Poetry of Menotti Lerro.

 

Nel 2024 la Yale University Press ha dato alle stampe il testo di Selected Poems tradotte da Kareem James Abu-Zeid di Najwan Darwish.

 

La mia figura è presentata come “One of the most interesting poets of Modern-day Europe” (uno dei poeti più interessanti dell’Europa moderna), mentre il poeta palestinese come “One of the most important poets of the Arabic-speaking world” (uno dei più importanti poeti del mondo di lingua araba”.


Nel 2023 fui lieto di conferire proprio a Najwan il Cilento International Poetry Prizepoiché credo (e lo crediamo entrambi) che insieme possiamo lanciare al mondo un forte segnale di unione nel nome del nostro Movimento Empatico (Empathism):

 

MENOTTI LERRO and NAJWAN DARWISH (Europe and Arabic world together in Poetry and Friendship), 2025


Id: 3615 Data: 27/02/2025 15:41:18

*

- Letteratura

Jon Fosse: My best wishes at the Empathic Italian Poets 2025

Empathic Italian Poets: the lovely "Best wishes" of the Nobel Prize for Literture JON FOSSE. 

Empathism - 2020 onward.

 

Il Premio Nobel Jon Fosse: “Auguri per l’uscita dell’antologia dei Poeti Empatici Italiani a cura di Menotti Lerro” - Corriere di Puglia e Lucania


Id: 3596 Data: 17/02/2025 17:12:35

*

- Letteratura

Maurizio Cucchi presenta i Poeti Empatici Italiani (2025)

Il video in cui il poeta e critico letterario Maurizio Cucchi presenta l'antologia dedicata ai Poeti Empatici Italiani uscita nel 2025 con l'editore Genesi di Torino a cura di Menotti Lerro.

 

MAURIZIO CUCCHI: Temi e Motivi dei POETI EMPATICI ITALIANI (Antologia a cura di MENOTTI LERRO), 2025


Id: 3594 Data: 14/02/2025 09:28:40

*

- Letteratura

Carlo Di Legge, Poeti Empatici Italiani, Genesi 2025.

Premessa: Menotti Lerro ha scritto la sua prima Tesi di Laurea sul Modernismo e sulla poesia di Eliot e Montale; ha poi conseguito un Master of Arts interdisciplinare e sul genere autobiografico; un dottorato di ricerca sul Post-Modernismo e sul genere autobiografico e un'ultima Laurea in Lettere sulla poesia autobiografica di Giampiero Neri. [le premesse per un nuovo Movimento erano già in questi studi...]. 

 

A cura di Menotti Lerro

Poeti Empatici Italiani, Genesi editrice, Torino, 2025.

 

di Carlo Di Legge

 

Nell’antologia, come Menotti Lerro scrive all’inizio, vengono inclusi un “nutrito e significante gruppo di poeti”. Ecco, questo già può essere un modo condivisibile: ci si trova al cospetto di un’abbondanza di versi perlopiù importanti di decine di poeti italiani, molti sono attualmente riconosciuti, anche se non più viventi. Quando ho letto la fervida introduzione, si sono poi precisati altri dettagli dell’idea madre. Qualcosa già sapevo, per avere scritto sull’argomento in anni passati. Un punto di vista molto significativo può essere il criterio di “interdisciplinarità” tra i campi dell’arte, sebbene gruppi di artisti aderenti al movimento di cui si parla – o “Movimento Empatico” o “Empatismo” – possano di fatto appartenere allo stesso campo.

Decisiva, per l’inclusione in antologia, l’adesione dell’artista ai “valori del «Nuovo Manifesto sulle Arti» (2019)”. Più nel merito, mi sembra ci si addentri in un ambito finora non tentato.

Ecco, intendo che nella storia della poesia e dell’arte italiana non mancano i tentativi di aggregazione degli artisti in gruppi e movimenti. Solo che allora possiamo vedere come i confini di volta in volta tracciati minacciassero di diventare vincolanti. Quindi quelle vicende si possono leggere anche come prese di partito e come divisioni.

Siamo nel campo dell’arte, non bisogna dimenticarlo. Perché divisioni? Perché si può sempre parlare di criteri diversi se non di militanza. Ma credo che oggi non sia più il caso. Essere di questa o quella idea non sembra più fattore di divisione.

In questo senso credo che anche criteri citati nelle ultime pagine, come “il rifiuto della specializzazione in campo artistico” e “l’affermazione di una figura di Artista maggiormente coinvolto nella società civile”, pur venendo precisati, vadano intesi in senso non divisivo: altrimenti perché considerare l’Empatismo al primo posto?

 

A partire, per fare esempi, dal linguaggio forte dei futuristi, a procedere per i vari gruppi della poesia – si potrebbe cominciare dal Gruppo ‘63 – si trovano condizioni di appartenenza ai gruppi che, sebbene via via più larghe, pensate al fine di far corrispondere la poesia alla società, al tempo, alle evoluzioni tecnologiche, al quadro europeo o planetario – hanno rischiato di rinchiudere di nuovo gli aderenti più, o almeno allo stesso modo, di quanto essi in buona fede cercassero un superamento dell’immobilità e delle chiusure. Pericolo questo, mi sembra, di cui gli artisti furono abbastanza consapevoli. Ma si possono fare delle scelte.

Fermo restando che ognuno quindi elegge un proprio percorso, o viene scelto dall’angelo che lo visita nel  tempo che attraversa, e che quindi ogni artista ha una storia, che può tracciare sentieri diversi, essere una e molte, l’arte e la poesia sono, come la vita, incatturabili, non si lasciano fermare entro criteri come “allegoria” o “simbolo” o  “arte per l’arte” o “arte sociale” o “arte marxista” o “neoclassicismo” o “sperimentalismo” (e quale?) e lo stesso valore della “bellezza”, che diversi poeti qui menzionano, è molto discutibile se riferito all’arti-ficio, mentre credo lo sia molto meno se lo si predica dell’essere umano o della cosiddetta  natura o del nostro modo di percepirli. Ovviamente si tratta di idee, e spero che a nessuno oggi verrà in mente che le idee sono indiscutibili. Anche questa di confrontarsi con il mondo è un’idea presente nell’Empatismo: “i fenomeni odierni di globalizzazione, che hanno messo a disposizione di ognuno conoscenza più ampia” con l’esempio illustre accluso –

Montale che viene colpito dalla traduzione di T. S. Eliot mostratagli da Praz. Certo che il mondo è da tempo fatto villaggio, ma ciò non esclude poesia del paesaggio, e quindi che il villaggio a sua volta sia mondo. Se, sempre per fare un esempio, all’origine del nostro modo di pensare si è creduto di far coincidere il vero col giusto e col bello, questa sembra un’idea molto consistente, e bisogna avere del coraggio e della competenza anche solo per metterla in questione: in ogni caso, è del tutto legittimo parlare di bellezza come criterio, ma cosa s’intende? Anche discuterne è possibile.

Suggestiva, l’idea dell’Artista totale qui presente: “Si chiamerebbe “Artista totale” un essere siffatto, o “Artista” con la A maiuscola – finalmente, mi verrebbe da pensare – ossia capace di raccontare il quadro usando ogni singola nota musicale.” Va bene, e molto: ciò non esclude che un artista possa essere uno specialista, e di gran valore, in grado di sentire, mentre forgia e compone, o danza e recita, più modalità d’arte farsi corpo o segno, differenti tecnologiche con-venire al suo modo.

Due punti mi colpiscono, in questa introduzione e nel libro, se, fedelmente per quanto possibile, vi si riportano i contenuti, come ho cercato di fare. Uno è la definizione dell’Empatismo in arte: dalla apparente semplicità di Vivian Lamarque – “siamo piccole voci/ per un coro grande” a Giampiero Neri, le cui parole sono definite come “un invito… al dialogo, all’unione, alla speranza d’amore tra gli artisti e tra ogni essere della Terra”.

Gli artisti che hanno contribuito all’antologia vi hanno perlopiù portato parole di apertura, molto spesso come forma dell’amore. Intendo Calabrò:

 

Svegliarsi e sapere che mi pensi

pensarti e non poter dormire…

Svegliarsi e non sapere se mi pensi …

sognarti e aver paura di dormire …    

oppure

Mi manchi quando ti cammino a fianco...,

o Kemeny, a sfida:

ogni sorriso dell’Amata

m’inonda dello sfolgorio

di un Dio procreatore eterno

della bellezza certa

o ancora Rondoni, qui in esiti incisivi:

… anche lei

ha l’apocalisse negli occhi belli

tutto quello che ho amato

e una croce nella gola –

poi al mio sguardo s’invola

i cavalli di luce che fuggono

le danno un manto di fiamme, regina

e così magra, sola.

Coco, cordiale e vero, Dagnino, competente in parola come in pittura, che sceglie di esporre (vada inteso quasi alla lettera) il motivo del gossip in Rockwell: bocca-orecchio, “ciò che è stato ruminato nelle voci dei vicini”; Villalta; Gros-Pietro, sul giocoso:

coniglio blu,

piccola coppa d’ogni abbondanza

tu sei la civetta della mia luna

risorgente

o la Maraini che conosciamo, per il femminile; Lamarque descrive un far l’amore e una gravidanza in poesia, con parola semplice ed efficace.

L’empaticità vira un po’ nel verso di Fantato, nella memoria della umanità paterna –

 

(padre,) Era uno strano abbraccio il tuo,

senza toccarci, come per pudore,

ma sempre tu – la roccia e il cardine

di quella nostra meraviglia

di bambini,

come fanno, ricordando il padre, Lucrezia e Menotti Lerro; o, nel caso di Pecora, in due distinti componimenti, immagini di padre e madre; o il nonno, e altri consanguinei, nel caso di Rossi.

Motivi diversi vengono in luce in Bertoni e Fresa (proveniente quest’ultimo da studi classici e anche musicali) che qui presenta, mi pare, versi della partecipazione intenta, certo, ma cogliendo aspetti di vita con qualche riserva dello sguardo; in Frene comunque, nell’umana attenzione alla storia che di lei conosciamo, è lo sguardo alla tragedia che si ripete: come oggi nel Mediterraneo così vengono mostrati un tempo i Goti, spaventati da feroci invasori, periscono nel fiume):

 

quando i più feroci di questi iniziarono ad arrivare dalle steppe,

i Goti su imbarcazioni requisite dai Romani o su zattere di fortuna

passarono per settimane in massa il Danubio

chiedendo accoglienza

 

molti Goti nell’attraversare il Danubio

morirono affogati

e similmente in Rossani.

Cucchi, nel ri-trovarsi in solitudine, come in alto lamento, in una specie di versione laica e contemporanea dell’ubi sunt:

Tutto l’avvenire è già avvenuto.

E dove sono quelli che ho amato,

che accanto a me mi ero tenuto?

Gli amici sono spariti o sparsi…

 

Mentre De Angelis, quasi rispondendogli, propone un diverso umano ma sublimante sentire:

 

Non aggrapparti, accetta

accetta

di perdere qualcosa

o Pontiggia, con un messaggio all’apparenza lineare, in qualche modo compassionevole verso i nuovi nati e le loro sorti, un po’ come nella chiusura del sabato del villaggio:

Lettore giovane e ardente,

prendi nota del tuo destino.

La vita è in agguato, sempre,

sulle strade del nostro cammino.

Il legame forte alla terra natale e alla gente è dichiarato nella poesia e nell’azione di M. Lerro, anglista che vive a Milano, al quale è doveroso riconoscere la capacità di iniziativa e di proposta, visione e forza aggregante che hanno saputo suscitare il Movimento Empatico: sono fatti – suggestioni che condivide chi abbia visitato o lavorato in quell’angolo unico del mondo:

 

(Cilento,) i tuoi arenili, i borghi allucinati

dalle inestinguibili bocche montuose,

le strepitanti rovine delle civiltà remote.

o suggestioni, mitologie nutrite di eros dello spirito, 

A cosa serve amare un giorno se non basta

una vita per dimenticare? A cosa serve

un bacio se la sua eco ci fa sordi?

Eppure è nel silenzio sfibrato

di quel tocco incauto di labbra

che tutto si riscatta

 

Insomma è qui in questione non la costruzione di muri o di altre barriere e limiti, ma, in un momento che, finché durerà, mi arrischio a definire favorevole alla poesia come per l’arte, tanto che fioriscono ovunque mostre e poeti, libri e reading – si pongono le basi per un maggior ascolto, per una maggiore attenzione agli altri, perché si faccia arte con le arti o con la vita: anche vivere, come viene suggerito, può ben essere un’arte. Se l’empatia è stata messa in dubbio nel suo stesso sussistere dalle neuroscienze e dalle psicologie, cosa divina resta l’idea di empatia, come vede Arminio – “Dio contiene ogni cosa” e dunque, è detto, è per eccellenza empatico; come si vede nella poesia, qui, di quasi tutti – e per ognuno l’altro è un sentito presupposto del dire, di far poesia, d’arte, con le innumerevoli valenze di questi termini: uomo, donna, dio, storia – solo alcuni, come trovarli tutti?

Non deve stupire, peraltro, leggere che i più giovani si siano rifiutati all’invito: essi spesso credono piuttosto nella competizione, spinti dalla loro esuberanza, che nella collaborazione. Ma è un dato che può venir superato.

Allo stesso tempo non si può negare, anzi occorre evidenziare come il criterio stesso qui presente – e risulta dalla lettura dei versi e dei poeti in antologia – ha permesso a chiunque lo volesse di accogliere l’invito, dunque non ha escluso alcuno che, purché artista riconosciuto, intendesse farlo. Può essere importante, non è banale.

 

Sono abbastanza d’accordo sull’enunciazione, ripetuta, che in poesia “bisognerebbe ripartire dai classici” e sui primi due criteri: “la rivalutazione degli studi classici” e “la valorizzazione della tradizione”. Basta conoscere un po’ di storia delle arti e della letteratura – e non soltanto – per notare che negli episodi importanti le differenze si sono sempre accompagnate alle grandi continuità, e autori pregni di novità sono anche portatori di riferimenti e di echi della tradizione. La scuola è oggi aperta a tutti: chi vuole ha la possibilità di studiare, dipende dai talenti e dalla sensibilità delle famiglie e il pessimismo mi sembra fuori luogo.

 

Invece inviterei a fare più attenzione al senso dei media elettronici. Se leggo che i social network  “hanno dato voce a chi poco o niente aveva solitamente da dire, silenziando, di rimando, gli uomini più saggi e ricchi di spirito” mi vien da precisare che d’altra parte, da che mondo e mondo, se il filosofo vuol dire la sua e governare rischia di trovarsi in catene, il che non esclude che i poeti e i filosofi possano far politica; mentre anche chi non sembra aver da dire può avere opinione e dirla attraverso i media, ma questa è una versione della democrazia. Oppure non ci crediamo più? Certo le democrazie liberali sembrano offrire le loro prove peggiori. Ma certo che la democrazia deve sapersi difendere, come stiamo vedendo: altrimenti troveremo il peggio.

Ma stiamo vivendo una rivoluzione delle tecnologie che ci porta a poter fare cose solo sognate prima. Controllarle, credo che oggi questo sia un compito dell’uomo saggio e ricco di spirito perché le tecnologie non si fermeranno e l’unica forma di censura, se questo è il problema, viene dall’intenzione del controllo totale e dai governi autoritari.

 

Così, dicevo, Lerro e Pelliccia sono riusciti ad aggregare artisti tra i più diversi su un presupposto forte ma comprensivo. Un gran leggere, un buon leggere. Il lettore qui troverà l’alto, quasi inarrivabile respiro di Loi:

 

Forse ho tremato come di ghiaccio fanno le stelle,

no per il freddo, no per la paura,

no del dolore, del rallegrarsi o per la speranza,

ma di quel niente che passa per i cieli

e fiata sulla terra che ringrazia…

Forse è stato come trema il cuore,

a te, quando nella notte va via la luna,

o viene mattina e pare che il chiarore si muoia

ed è la vita che ritorna vita…

Forse è stato come si trema insieme,

così, senza saperlo, come Dio vuole…

 

Il continuo riferimento alla natura e alla relazione, considerando la storia e le vicende altrui, il tornare circolando tra sé, sentimento e natura del sentimento in Tempesta:

 

Come davanti alla morte,

scorre mentre mi ami ogni cosa dietro gli occhi

che fissano te e vedono

il mondo, la storia, le storie, gli evi.

 

La differente maniera di Voce, che gioca con le parole (e intanto il lettore s’immagina il modo di leggerle, il suono) e peraltro non sembra, nonostante tutto, smarrire il senso, tanto che a volte lo si rintraccia. Peraltro ha grande presenza il verso-pensiero di Guarracino, che, molto puntualmente (può essere un punto di vista sull’Empatismo), qui scrive:

 

sentimenti, rancori ed entusiasmi,

si confondono e s’annebbiano

nello specchio cieco del tempo.

 

Alla sua maniera di umanista, il verso può vedere le cose nel punto in cui ogni parola accesa del mondo si fa saggezza. È la posizione del quinto angelo:

 

 …(“io”) il Quinto Angelo, annunzio

e segno ciò che mi segue e mi precede:

perché io sono

il disagio del razionale, l’evocazione e l’annuncio

e insieme la bellezza che vi salva,

l’inascoltata, inutile Bellezza…

 

Viene rivalutato il passato e se ne espone la ratio:

 

…Nel passato, in ciò che fonda

e significa valori, si interrompe

la morte e il futuro

si edifica e ritrova. È il passato

la tua riserva di futuro…

introducendo una differenza rilevante e di più significati tra memoria-vita e vita-memoria:

C’è una memoria che è vita

e una vita che vuol essere memoria.

Avendo presente il valore del rapporto tra gli uomini:

Il Tempo

esiste nei rapporti: il tempo è

tutti i rapporti che tu allacci.


Id: 3591 Data: 06/02/2025 20:13:14

*

- Letteratura

Menotti Lerro: Empatismo - di Bartolomeo Di Giovanni

Menotti Lerro: Il Movimento Empatico

di Bartolomeo Di Giovanni

2 febbraio 2025

 

Già da un bel po’ di tempo, sempre con più frequenza, si ascolta menzionare il vocabolo empatia, utilizzandolo a volte anche con grande facilità… Ma cos’è veramente l’empatia? La genesi del vocabolo è greca, significa: sentire profondamente l’altro, ed è, evidentemente, un’abilità che non tutti sviluppano al meglio. Se l’umanità percepisse veramente l’altro con tutte le sue emozioni, sicuramente non farebbe guerra... L’empatia rimanda a quella capacità di entrare all’unisono con l’alterità, in filosofia, e ricordiamo che il concetto di empatia è stato introdotto verso la fine del XIX secolo da Robert Vischer, studioso di arti figurative secondo i canoni dell’estetismo, per definire le capacità della fantasia umana di cogliere il valore simbolico della natura. Utilizzava, egli, il termine ‘einfuhlung’, che fu poi tradotto con il termine ‘empaty’.

Lipps, inoltre, introdusse l’empatia nella dimensione della psicologia, parlando delle profondità dell’esperienza dell’altro e introducendo così il problema dell’alterità ripreso dalla Scuola Fenomenologica e quindi da Husserl.

Successivamente la neurobiologia introdusse il fenomeno dei neuroni a specchio (cui molto si deve al “Maestro Empatico” del Movimento Giacomo Rozzolatti) ovvero l’altro percepito in noi stessi.

Illuminato dal proprio sentire artistico a 360 gradi e capendo che l’unico modo per potersi completare fosse la riunione con gli altri, il poeta e scrittore Menotti Lerro avvia nel 2019 un intenso percorso di riunificazione delle arti stesse, dando vita al nuovo Movimento della Contemporaneità: l’Empatismo. Lo stesso nasce con la creazione del Centro Contemporaneo delle Arti, proprio nel 2019, in collaborazione con docenti dell’Accademia di Brera e di vari artisti del territorio Cilentano. Il discorso inaugurale “Sulle Arti” viene percepito dal Maestro filosofo Remo Bodei come innovativo Manifesto, affermando che tutto ciò poteva segnare una nuova epoca per le arti nel mondo. Preso atto di questo, un anno dopo, nel 2020, l’Empatismo nasce come risposta alle grandi chiusure, quindi ai lockdown nei quali l’uomo, ritrovatosi solo, cerca l’altro. Decade in questo modo l’idea che fossimo già completi e, di rimando, Lerro sentì di dover affermare che l’Unità poteva arrivare specie attraverso la congiunzione con l’altro. Il poeta salernitano, milanese di adozione, scrive tra l’altro la storia di Unus (l’Artista Totale) figlio di Zeus e di una donna mortale; un semidio che incarnava ogni arte nel suo corpo e nella sua voce.  Unus che fu barbaramente ucciso e smembrato per invidia, e i suoi resti (arti disunite) furono gettati nel fiume del Cilento denominato Alento.

Attraverso questo nuovo mito, inventato da Lerro come storia esemplare, si narra la separazione forzata e violenta delle Arti alla quale però Eros non resta indifferente, benedicendone la riunificazione che oggi, possiamo affermare, è simbolicamente avvenuta attraverso il sentire empatico e la riunione degli artisti che il movimento determina (da esempio per una riunione dei popoli). Ecco l’epifania dell’Empatismo, dove ognuno attraverso il proprio sentire, che l’altro percepisce, diventa fautore della costruzione dell’Universalismo del Sapere; Immagine, colore, riflessione e soprattutto parola creano i presupposti per la Parusia. Unus ritorna a vivere e a splendere attraverso coloro che si percepiscono come frammento del semidio e si riuniscono…

Per capire la forza del Movimento Empatico bisogna inoltre ricordare che nel 2020 nacque l’epicentro territoriale attraverso la cosiddetta “Piramide Culturale del Cilento”: un territorio storicamente rurale che diventa di colpo (attraverso il protocollo con 25 borghi neo culturali, come ad esempio Salento “Paese della Poesia” o Omignano “Paese degli Aforismi”, ecc) territorio di alta cultura, offrendo una grande possibilità di sviluppo a chi lo abita (uso esemplare delle arti…) Il vertice del Monte Stella, punta della Piramide, diviene l’empireo dove la settima essenza completa la via del percorso da seguire: chi arriverà in cima alla Piramide per dialogare con gli antichi dèi empatici, i magaliti presenti o “dispersi” del luogo? Forse qualcuno, forse tutti, ma il coraggio è riscendere, raccogliere i pensieri e i sentimenti e salire ancora, fino al termine del percorso terreno.

 


Id: 3584 Data: 03/02/2025 23:28:32

*

- Letteratura

Poeti Empatici Italiani nel Paese dei Murales, Piano Vetrale

Comune di Orria Cilento

 

Menotti Lerro presenta l’antologia dei Poeti Empatici Italiani e l’ultima sua raccolta di versi, La Roscigno Vecchia di Giuseppe Spagnuolo, nel “Paese dei Murales”.

 

Saranno presentati Sabato 15 febbraio, ore 18.30 – nell’ambito della rassegna “Libera(la)mente” a cura dell’Associazione Culturale “Fiaba in Borgo” presso la Biblioteca Comunale e il Centro Socio-Culturale 'Paolo de Matteis' di Piano Vetrale “Paese dei Murales”, borgo che fa parte della 'Piramide Culturale del Cilento' ideata da Menotti Lerro, epicentro fisico del Movimento Empatico con 25 borghi neo culturali aderenti – i volumi Poeti Empatici Italiani (Genesi editrice, 2025) e La Roscigno Vecchia di Giuseppe Spagnuolo (Ladolfi, 2025). 

Con Menotti Lerro, il critico letterario Francesco D’Episcopo (Università Federico II di Napoli) con l’intervento dal titolo “Gli Empatici, quintessenza dell’Empatismo”.

Porteranno, inoltre, i saluti istituzionali il Sindaco, prof. Agostino Astore, Luigi Inverso, presidente della Pro Loco “Paolo de Matteis” di Orria e Luisa Di Matteo, presidente della già citata associazione “Fiaba in Borgo” fondata insieme al prof. Giuseppe Sica.

 

“È simbolicamente straordinario poter presentare l’antologia dei Poeti Empatici Italiani a Piano Vetrale – afferma Menotti Lerro –. La maggiore poesia italiana è dunque oggi qui con noi, felice di esserlo, poiché respira aria di montagna e non esclusivamente lo smog delle città e il conformismo dei salottini. I veri poeti hanno compreso che bisognava dialogare anche con coloro che solitamente prediligono la dignità del loro “silenzio” o delle loro parole non dette. La nostra rivoluzione è partita dal Cilento, che oggi rappresenta la casa di tutti i poeti e gli artisti empatici del mondo. Simboli di tutto questo sono certamente Unus, l’Artista Totale che campeggia sulla copertina dell’antologia, ma anche Giuseppe Spagnuolo, l’ultimo abitante di Roscigno Vecchia, a cui ho voluto dedicare un poemetto”. 

 

Empatismo

 

Per Empatismo si intende un vero e proprio Movimento artistico-letterario del Duemila che sottende un atteggiamento di apertura e unione sottoscritto da un rilevante gruppo di poeti e artisti di ogni disciplina, iniziato dapprima con la pubblicazione del “Nuovo Manifesto sulle Arti” di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (2019, definito “Manifesto” dal filosofo Remo Bodei) e poi concretizzatosi con la pubblicazione del volume La Scuola Empatica: Movimento Letterario, Artistico, Filosofico e Culturale sorto in Italia nel 2020, pubblicato dall’editore Ladolfi di Novara, edito da Menotti Lerro in cui troviamo una serie di principi artistici propugnati e i primi cento artisti e persone di cultura aderenti (“Maestri Empatici”).

Simbolo del Movimento è Unus: l’Artista Totale che parla in versi, cammina danzando, ha un corpo statuario ornato da disegni maestosi che mutano a ogni nuovo spuntar del sole, ha la musica nell’animo, figlio di Zeus e di una donna mortale, sognato da Menotti Lerro e disegnato da Omar Galliani, che fu per invidia ucciso, smembrato e gettato nel fiume Alento dai propri fratelli reali, determinando così l’antica separazione delle arti (ora nuovamente riunite attraverso il sentire empatico e l’adesione al Movimento).

Sul piano letterario, l’empatismo incoraggia un atteggiamento di apertura verso l’arte altrui e il prossimo in genere, sostenendo, inoltre, l’importanza dell’interdisciplinarità e la commistione tra le arti (che formano nel loro insieme una sola e indivisibile Arte tout court) al fine di raggiungere vette più elevate e avere dunque più punti di vista per poter cogliere frammenti di “verità”.

Il fondatore del Movimento Empatico è Menotti Lerro che ha scritto con Antonello Pelliccia il "Manifesto sulle Arti". Troviamo poi diversi rilevanti poeti, scrittori, artisti visivi, musicisti, scienziati, ecc., come Omar Galliani, Giulia Napoleone, Victor Lucena, Olga Tokarczuk, Franco Mussida, Lino Vairetti, Bernardo Lanzetti, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Giacomo Rizzolatti, Maria Rita Parsi, Tomas Arana, Dacia Maraini, Maria Teresa Chialant, Enrico Testa, Diego De Silva, Corrado Calabrò, Lucrezia Lerro, Umberto Curi, Anna Maria Galeotti, Francesco D’Episcopo, Aldo Tagliapietra, David Jackson, Corrado Rustici, Giampiero Neri, Mario Santagostini, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Alberto Bertoni, Elena Pontiggia, Carlos Medina, Vivian Lamarque, Franco Loi, Raffaele Nigro, Giorgio Verdelli, Elio Pecora, Roberto Carifi, Alessandro Quasimodo, Edoardo Boncinelli, Massimo Bacigalupo, Ottavio Rossani, Tomaso Kemeny, Tiziano Rossi, Najwan Darwish, Remo Bodei e altri.

L’epicentro del Movimento è da individuarsi nella Piramide Culturale del Cilento composta dal Triangolo Culturale del Cilento (Omignano “Paese degli Aforismi”, Salento “Paese della Poesia”, Vallo della Lucania “Sede Centro Contemporaneo delle Arti”) per un totale di 25 borghi neo culturali più l’apice del Monte Stella (sito dove i megaliti (si veda in particolare “La Pietra del Bastardo”) vengono considerati i primi dèi empatici del Movimento stesso).

Tra i testi pubblicati, molto rilevante è l’antologia dei Poeti Empatici Italiani (2025) con 33 poeti di grande notorietà e prestigio inclusi.

Due le riviste letterarie di riferimento: “ClanDestino” diretta da Davide Rondoni e “Riscontri” diretta da Ettore Barra. 


Id: 3582 Data: 30/01/2025 08:58:12

*

- Letteratura

IL DOTTOR FAUST di Menotti Lerro (2018) - Teatro

IL DOTTOR FAUST di Menotti Lerro (2018)

 

Punti chiave:

 

- Nobile per adozione, il suo vero nome è Fausto Orsini – figlio illegittimo e abbandonato di Almerinda D’Ettorre e di Carlo Degli Esposti.

- Presenta il primo Mefistofele androgino della storia

- Le 6 case di Mefistofele sono dei posti reali della Regione Campania: il Castello di Vatolla; la Torre di Velia; Castello Aragonese di Agropoli; Tempio di Atena a Paestum; Maschio Angioino a Napoli; stanzetta dirupata sul Monte della Stella Cilento.

 

Personaggi del dramma

 

Faust                                                Mefistofele

Voce fuori campo                            Angelo buono

Angelo cattivo                                  Eugenio Montale

Mario Praz                                       Adalberto Margherita

Agnello                                            Cavaliere

Secondo Cavaliere                            Terzo Cavaliere

Quarto Cavaliere                              Giulio Cesare

Cimbro Tillio                                   Congiurati

Publio Servillo Casca                        Decimo Bruto

Voce narrante                                   Cleopatra

Marco Antonio                                 Otto angeli

Una donna bionda                            Lucifero

Almerinda D’Ettore                          Carlo Degli Esposti

Adolf Hitler                                      Eva Braun

Donna vestita a lutto                         Vecchio

 

La vicenda è ambientata in Campania

 

“Dopo aver innovato la figura mitica del Don Giovanni mutandola in una magnificente Donna Giovanna salernitana e messa in scena presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze e in vari altri teatri in Italia, Menotti Lerro riscrive un altro dei capolavori assoluti della letteratura mondiale, ambientando il tutto ancora in Campania.

Scrive Maria Rita Parsi sulla quarta di copertina: "Il grande mito di Faust rivive nell’alienazione e nell’astrusità del nuovo Millennio attraverso la fervida e inarrestabile penna di Menotti Lerro che ne traccia un disegno sottile e densissimo di significati e bellezza, tra sete conoscitiva, voglia di ribellione e sfida alle sfere onnipotenti che creano e determinano ogni cosa. Una commedia profondissima, ironica, sapiente e tenebrosa, frutto della luminosa complessità contemporanea. Ancora una volta l’autore salernitano innova un grande personaggio della più alta e classica letteratura, con tutta la sua prorompente genialità".

 

Altri drammi teatrali di Menotti Lerro:

- Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno, Zona 2015 (libretto 2017)

- Il Gorilla, Genesi, 2015

- La solitudine dei miti, Genesi, 2021

- Disamore, Genesi, 2024

 


Id: 3581 Data: 26/01/2025 12:37:32

*

- Letteratura

Empathism: New Manifesto of Arts - 2020 onward

THE EMPATHIC MOVEMENT: 
Themes and reasons that determined its birth and affirmation 

Empathism. A literary-artistic-philosophical and cultural movement, born in Italy in 2020.

 

- Menotti Lerro, Reasons for a New Manifesto on the Arts

- Menotti Lerro and Antonello Pelliccia, The Pyramid and the Cultural Triangle of Ancient Cilento

- Menotti Lerro and Antonello Pelliccia, New Manifesto on the Arts

- Menotti Lerro, A myth unveiled: Unus and his Brothers

- Menotti Lerro, Conclusions

- Movement proposals

 

Reasons for a New Manifesto on the Arts

 

Our millennium is entering its third decade, and it is time to build together a vision of the world in the name of beauty and harmony. Interdisciplinarity and the idea of the “Total Artist” (a single person or a combination of contributions by people engaged in different cultural fields) proposed in the New Manifesto on the Arts are proposed as a basis to grab the “fragmentary truths” of this historical period that, never more than now, needs the figure of the artist as a guide. From 2019, the Contemporary Centre of the Arts is acting to this end, bringing many innovative artistic and cultural initiatives of great importance to the national territory and Cilento, animated by a fundamental common feeling for empathy and feeling close to each other as human beings and as artists. For this reason, the Contemporary Centre of the Arts has established the School of Empathy, which exemplifies the educational and formative purposes that distinguish it. From the triangle of the ancient area of Cilento (Vallo della Lucania, Omignano, Salento), new impulses will be released for the development of the arts and culture through the emotions.

 Menotti Lerro

 

 

The pyramid and the cultural triangle of ancient Cilento

 

A cultural triangle encloses the magic of a territory, its genius loci, rich in myth, history, and traditions, the place of union between humanity and nature: Omignano, Village of Aphorisms; Salento, Village of Poetry; and Vallo della Lucania, Location of the Contemporary Centre of the Arts, which is the guardian of the artistic-literary values unveiled in the New Manifesto.

                This triangle fits ideally into the proportion and harmony of a quadrilateral that has a pyramidal apex on Monte Stella, whose gateway is Omignano, while its nodes are Paestum, Salento, Velia, and Palinuro. The projection of light from the star on the basic plan of Cilento coincides with the “Centre of the Arts.” The ancient pyramid reveals a pulsating soul.

 

Menotti Lerro

Antonello Pelliccia

 

 

New Manifesto on the Arts

 

I have decided to join forces with those dear friends of mine who are anchored by artistic roots, albeit different from mine, because, in the end, I understand that art is only seemingly divisible.

                In fact, if we accept such a point of view, almost all of us, and I first of all, are—in so many words—incomplete artists, mostly capable of developing and deepening a single aspect of what perhaps the art would require (in truth, it has never asked anyone anything and only gives to those who know to ask . . .). At any rate, on second thought, it happens almost the same with all things: do we not use, for example, too little of the body and mind compared with how much we should and could? And, perhaps, objectively, is our knowledge not limited about every doctrine and the world?

                If I think of a doctor, I realize that he will only know one branch of medicine well. It is not by chance that he will tend to specialize in that particular direction. Furthermore, will he not always remain a capable doctor, if out of necessity, he deepens other aspects of his discipline?

                Therefore, I think, real artists follow similar criteria: they are an artist because they possess the fundamental characteristics to be one—sensitivity, intelligence, creativity, curiosity, innate or acquired technical tools, talent, and so on. But they will soon decide, for one reason or another, to devote themselves to a peculiar aspect of ingenious human activity, which finally will increase wisdom by beauty or beauty by wisdom, leading to them identifying themselves with the role of a novelist, a painter, a sculptor, a musician, and so on.

                I came to these conclusions when I realized that all the arts belong to me more or less equally, or, at least, I felt that I belong to them equally. More than twenty years ago, I approached the principles that lead humans to seek the exact word for poetry and prose; but now I realize that I can perceive the other aesthetic expressions that the world proposes and that I have learned to recognize deeper and deeper.

                I feel the music pulsating in my chest like a broken beat and I confess that I have to keep away specifically from musical instruments, because it would be sufficient a spark to make me devote myself to the keyboard (or to another instrument), permanently, and, putting it bluntly, it would subtract from my writing. In truth, time is already too limited even for this sole art that crept furtively into my flesh, leaving there its deadly mark, when the air of the woods was yet to weigh on the shadows that crowd my dreams.

                Therefore, I am aware of the temporal limit that makes difficult the idea of trying to learn something else to the level that I would like—so as to be able to express myself, rendering honor and glory to the art, without disaster, as, in this new millennium, humans seem to have often decided to do. At the moment, all this suggests to me is that I should let it go, so that I am not kidnapped, except for by curiosity about what I do not have, avoiding mixing the cards, and, in this case, at the risk of not being able to tell, in the future, in the highest and most effective way, what I care about.

                However, I confess that the temptation is strong and if my life had not been the life of a wanderer, forced to work three times more than many others who I could define as being more fortunate concerning material goods, then, perhaps, I would give free vent to the development of new impulses. I think I could also express myself better than I do in letters using brushes and chisels (just like when I was a child, in our carpentry, to which I always return): I realize this when the soft madness assails me and if I see colors, a canvas, or scattered chips, so that already in my mind a thousand overlapping shades bloom, capable of giving voice to the immensity of a clear inner mirror.

                I tremble if I see someone dancing or singing or designing an object—because design is an art, though many people say just the contrary—and a thrill assails me in front of a photographer or a director who sees everything differently from how other people deceive themselves to see. I just close my eyes and realize that, in myself, there would be sublime visions to be transposed on the scene, if only I learned to operate a camera, to create an effect, to light a candle with a ciack, or to make a swing move without a push.

                I confess I perceive an unbridgeable void before the arts that I did not learn and I do not promise that one day I shall not find myself wearing “cloaks” that are different from the ones I am now wearing. But, even if I will never do it, just as reason suggests to me, I know that the Artist is the person who knows he or she can wear all such cloaks with dignity—those colorful cloaks that we usually wrap ourselves in to escape the sun, which would like to dissolve us in a single color or in the cold, which would turn us into statues for a sea museum without salt. He or she would be called a “Total Artist,” or an “Artist” with a capital A; in other words, he is someone who is capable of describing the picture using every single musical note.

                For example, rather than writing about the torment of this evening, I would like to play it in a cathedral or paint it on a wall in a desert, although I never learnt to knead a color or to spread the paint or to blend it and dilute it. At the end, while my window almost succumbs to the hail of January, I would like to give breath to all the instruments of creation to express the sweetness and pain that I have inside—and maybe they would not be enough to tell you all. At the moment, I nearly faint for the emotion in confessing it to myself: I need every art to be able to vibrate as I should like, to say as I would like, to represent it as I feel and see. The poet (that is a synecdoche, in this case) being sufficient for himself, has not yet probably understood what is necessary.

                The greatest painters I met were debating in verses, playing violins, and dancing in the street, so the great musicians hid their paintings and sculptures; one could speak also about the novelist who became dedicated to a virgin stone in order to discover the burning eyes for love that had escaped from the worn out cards.

                Thinking about it again, all this happened frequently years ago—when I already had the fortune to be welcomed by authentic masters, although I had not realized it yet far away from the wisdom of the person who showed the route. But, today, having some white hair, everything is suddenly, terribly, and wonderfully semi-clear. On one side, this condition excites me, and on the other it throws me into a strong feeling of discouragement. The discouragement comes from thinking that one life cannot be sufficient to learn all that I would like, and I cannot breathe because I feel like a prisoner of my temporal limits or of the vastness of the field.

                I return to the figure of the doctor I have boldly borrowed: I often wondered, in past times, how a doctor could choose his specialization, radically abandoning the other areas of the body. Now I know: it is a painful choice, which is perhaps necessary for excellence, before joining forces with other fields . . . And if this also applies to art, then, it will be this union that gives us the Total Artist we are looking for!

                This thought consoles me a lot: to choose a specialization means to create sectoral eminences, allowing us to give the best of ourselves to other people, considering the lack of time; and nothing will prevent us from giving this to the world, although we are not satisfied with all our personal impulses that, perhaps, in art, unlike in other spheres, still have a reason to be.

                However, we have to add that, in truth, even in the same artistic branch, we feel different needs: it is not by chance that we frequently remain within the literary environment, we write poetry, then theater, essays, aphorisms, and so on. I wonder, in return, why we do not specialize, then, in only one subgenre, thereby following the same logic of the limits that the mournful woman with her prompt scythe imposes or in the practical concerns of specialization.

                In the latter case, we let ourselves go: we follow the instinct and the impulses that lead us now in verse, now in prose: yellow, black, or pink prose. Perhaps, this happens because, in the cases mentioned, one has less time to devote oneself to learning different things that only a short jump requires: in these circumstances, one move one’s attention to subjects that have a common etymology. What a thorny issue! The war between my own hands.

                In fact, the enthusiasm arises from the awareness that every journey has a coveted destination, but the path that leads only there may be equally precious. Someone who reaches a destination without travel, following a recommendation, will find themselves suddenly in a place in which they do not know how to remain; they will not understand how precious it would have been to have had to move every stone in order to find the way that leads to the top, arriving there without suffering the dizziness that accompanies the climb, and with awareness of having acquired the map that is necessary for the almost inevitable descent.

                Therefore, you must not be voracious, but enjoy the dish using all the senses, perhaps discovering new ones in the process. The arts that we know are the food that makes us gluttons, of which we sometimes taste small bites that in every palate generate explosions . . . No, I shall not be voracious and as I do not allow childish despair, I do not taste it due to lustfulness.

                I will have to be patient and settle for that part of the world I can see. And I will practice patience if I need to return to those same places: I learn to look at them and find in them other mythical details. This is the saving magic of the art that allows us to “satisfy” every palate even just with our favorite dish, the one we chose or the one that occurred by chance and that we have learned to love and, above all, never want to give up. These are partial, vaguely consoling answers.

                I feel small and powerless before my gigantic urges that inevitably push me towards other shores. But it is still the willingness to be content, all the same, to continue the journey knowing that, at any rate, the intermediate stage is a place in which to stay and, although still, to be able to go on digging, wandering everywhere, creating, dreaming . . .

                Moreover, the same universe can never be known in full, although we would like, and we do not feel prostrate faced with such an unbridgeable lack. We must abandon any conviction about how to grasp the unambiguous and objective truths of a vision. Every truth contains fragments that are not possible to grasp, because they are always observed from subjective points of view and, therefore, are unique and unrepeatable since space and time will inevitably be different for anyone wishing to repeat the experience.

                There is also a reflection on the type of art that is developing in our society, considering the changes to communication and new artistic proposals that are often extravagant and tend to level down. If we accept, as I have heard said by many around me—and not only by members of youthful artistic movements—that everything can be “poetry” (critical judgment of absolute beauty, which is applicable to every single art), then “poetry” risks being downgraded. Poetry would no longer be the same subject of study as it was in past centuries, but would become a set of suggestions and effects that are, in truth, fruits far from what the god of the artists demands—as it is said in the rigorous gospel that inspired people have transmitted to us over the centuries.

                And then, would the poetry we want and need really be so unwise? Perhaps, once again, we should start from the classics instead of giving credit to new fashions that tend to impose their vision of art; sometimes these are the children of extemporary intuitions that do not have solid bases, and, at other times, they are the child of the arrogance of those who wish to rule by birthright.

                People thought the new millennium would bring wealth and peace. It has proved to be very problematic: we are living through a tremendous historical period in terms of communication (I avoid going into other fields, where the drama would be considerable . . .). Social networks—the real revolution of which will not be to have arrived but to be got rid of—are the masters and they gave voice to those who had little or, more usually, nothing to say, in return, silencing the wisest men and those richest in spirit, inhibited by the general chaos.

                Our societies appear in too many aspects neo-medieval, as evidenced by the immeasurable army of those who, while having the good fortune to have a fairly stable job, fail or barely manage to sustain themselves economically to the end of the month (this is to say that our states are self-styled and not really civilian). One should enter every field; but here we clearly limit ourselves to debating poetry, as we are aware that, after all, artists have to strive to locate the path. But, therefore, what is poetry, now understood as a literary text in verse, so that it is possible to propose it for our contemporary scenario? Fundamentally, I said, it would start again from the classics, once again and always. In every art, those who try to innovate forget tradition, creating a mostly ephemeral revolution that is often less innovative than the one lived by artists in previous centuries. However, artists who have absorbed their forebears’ teaching try to improve aesthetic products either to distort them or to create new ones, knowing that people in previous times were in truth better able to innovate than those who proclaimed the need for a tabula rasa (for example, thinking of the Futurist movement and comparing it with the early twentieth century imagist movement).

                There is, in fact, no innovation without knowledge and the continuous struggle that every proposal requires to subvert an institution. The lyrics in verse—but this applies to all the arts—must be compared with the modern phenomena of globalization that has made available to everyone a wider knowledge of places, traditions, and languages . . . All this must be considered. The new poem will easily feed from the texts of others because of the immediate possibility of “possession” today.

                For example, let’s think of Eugenio Montale and how he was influenced, probably not in innocent good faith, by the concept of “impersonality” or the technique of “the objective correlative” by T. S. Eliot. Montale knew that Eliot’s innovative compositions were fresh off the press and up for translation, so Professor Mario Praz enthusiastically showed them to him, sitting at the Giubbe Rosse literary café in Florence, just when he came back from one of his numerous trips to the island of Albioni.

                It is impossible to “hide” work nowadays, to let it be sufficiently decanted to show it, as one’s own, to the eyes of the world; therefore, it is right to acknowledge and transform all this into a general advantage, or disadvantage. Poetry written in our present time is full of influences (other than simple anxiety) that never happened in the past. Above all it is full of casts of new elements just printed by the artists who sometimes live on the other side of the globe and who, maybe, do not know our language and cannot imagine who will instantly appropriate those verses, disguising them as their own. But it is all right. Be aware of this, and have the courage to say that this is happening!

                But let’s discuss basic needs. Poetry needs a fabric of experience as well as imagination and feeling; but above all, it requires study. We cannot stand, at any rate, poets who have nothing to say and even less to teach but who continue to pour onto paper insufficiently linguistically reworked fantasies that are often taken from sterile daily experience without any artistic value—that is to say, without those primary requirements that poetry and art all together underlie.

                Especially, poetry needs a well-cultivated talent from intense study that is able to exalt it. There is no art that comes from nothing or, better yet, there is no art or talent that you do not take advantage of through preparatory exercises and constant study.

                I also propose a reflection on a question that arose with the award of the Nobel Prize for Literature to the singer-songwriter Bob Dylan: it would be “easy” and ungenerous to say that it was not a happy choice, although I confess I did not share the view of the committee. However, perhaps we should take note that the most likely reason for the attribution of such recognition to a lyricist is to be sought in the modesty of contemporary poetic production. But let’s leave aside these considerations and look again. Antonello Pelliccia, who with me conceived this interdisciplinary journey among the arts, adds in the next paragraphs the following consideration to indicate the clear path that the Contemporary Centre of Arts wants to trace and also to clarify the reasons that have animated him.

 

*             *             *

 

Starting from a reflection on Wittgenstein’s statements on the “representative theory of language” (the pictogram-graphic conception of language), I opened a new process of my thought, of my idea of contemporary art in its complex articulation and relapse in the world and in society.

                I think it is appropriate to clarify my position as an artist and as a man just as responsible subjects, aware of the changes in tastes, fashions, and expressive languages. Art has always influenced the social climate, identifying, suggesting, and anticipating possible solutions to the problems of living and living together.

                My research focuses on the definition of a new artistic interrelationship, with particular attention to sustainability and visual culture, as a reference and connection with the theses by Wittgenstein on the interpretation of the aesthetic result, maturing the refusal towards the formalistic reading of the work of art and leading me, finally, to the election of a multi-disciplinary approach as an essential methodology of reading art history.

                In recent years, the interest of the new vision of practitioners and visual cultures have focused on a reflection of and an observation on doing—in other words, individuating in the artist the role of a director but also of a mediator among the various arts through the artist’s work, contextualizing the historical and cultural background of the epoch. It is a journey through the labyrinth of new media, theatre, performance, landscape design, poetic reading, video, cinema, music, multimedia installation, and related arts; an attempt and temptation to get out from ordinary frames; a direct confrontation between the artist and the visitor, in search of freedom; the concept of opposing, overlapping, and inviting a response and the responsibility to keep alive the memory of the world; an investigation of the new potential of mass communication, internet technologies and new forms of interaction, connections with photography and the world of design, as well as the relative socio-economic repercussions.

                I believe that the role of the artist in social reality today is to empower artists towards researching the definition of their place in civil, cultural, and intellectual society, so as to trigger networks of co-development related to solidarity between artists and productive interaction not only between artists but also with other types of professionals that can encroach on many areas, from the introduction of cutting-edge lifestyles to the organization of events, from art galleries to artisan laboratories.

 

*             *             *

 

What my fraternal friend expresses seems to me to integrate my thoughts and I think it will make me feel less lonely, on pilgrimage among the labyrinthine paths of art and days. But here I am getting to the conclusion of this discussion. I thank all those respected artists and far-sighted people who have joined this new project.

                Today, my friends, I come with you to the Contemporary Art Centre of Vallo della Lucania. Perhaps, this place will clarify my ideas better and, above all, it will tell me, I hope, who I am and how I want to express myself or, maybe, it will just make me crazy with the desire to play with what I do not know and my wishes, just like a child who craves cotton candy or a balloon.

                Finally, forgive me for the longing and for this bold philosophizing. Maybe, I will tell you better later on, when the matter may be clearer to me so that I will be able to argue otherwise.

                Meanwhile, to conclude, it will be the task of the Contemporary Centre of the Arts to attempt to discover where the Total Artist hides himself.

 

Menotti Lerro

Antonello Pelliccia

 

 

A myth unveiled: Unus and his Brothers

 

Love is the name for our pursuit of wholeness, for our desire to be complete.

—Plato’s Symposium

 

In the beginning was Unus, born from Zeus the supreme and from a mortal woman. Statuesque in body, adorned with majestic paintings, he stood in the sunshine of each mutated day. His soul was music, his words verses; he glided amongst men, if not danced. A demigod!

                His spirit was like milk: absolute happiness. Without looking for carnal deeds, by himself was he fulfilled.

                But—as always throughout eternity—the joys of one are thorns for another. Although wonderful to see, he was soon detested by his half-brothers clad in immortal armour, who were ready for revenge for the suffering of Era, their mother, who yielded to the sinister betrayals of the royal libertine with his subtle devices.

                Thus, incited by her, they chose to dismember—into slices the number of which can be counted on the fingers of one hand—the unwary righteous Unus. Violently torn apart in a vineyard, his remains were thrown into the noble waters of the Alento river, in whose waters each fibre decomposed into an essence of Dance, Poetry, Music, Sculpture, and Painting, ready to be reincarnated and divided in selected creatures of the world.

                The Almighty, touched by his pierced beloved, once more ordered the androgynous figure of Eros to bring about “Peace and love in each reunification of the Arts” by holding high those who have art inside themselves and recreate the misplaced unity of the first Total Artist who, in the darkest of days, was wickedly pulled apart by the envious gods.

                Through a dream as clear as a mirror, Zeus, father of the modern poet, casts the light of Unus without shade, revealing his horror and, while there, even repudiating the son of Abraham who had banished him from mankind.

                Thus far, the Arts look to each other, like pulsating and betrayed blood.

 

Menotti Lerro

 

Movement Proposals

 

To combat the stagnation of hypertrophic contemporary individualism, the new current proposes:

 

—A resumption of classical studies as the basis for a cultured art, to be innovated through awareness, invention, and study.

—A rejection of the principle of the tabula rasa, stressing the importance of tradition, but trying to unmask any theoretical limits or applications.

—The principles of the indivisibility and interdisciplinarity of the arts.

—The search for the symbolic figure of the Total Artist (in this regard, see also the story about the new “unus myth” written by Menotti Lerro).

—The Total Artist is also understood as the fruit of an empathic sharing among artists.

—Overcoming the Western scientific-specialized model and, therefore, the logical-rational approach.

—The rejection of the principles of an “unambiguous vision” and, on the other hand, the principles of “point of view” and “fragmentation.”

—The denunciation of the phenomenon of excessive influences among artists, to be extended to the immediacy of the technological means of communication.

—Focusing on experience, imagination, feelings, talent, and study.

—A figure of the most involved artist in civil society.

—The development of emotional intelligence through the arts.

—The development of arts and culture through emotions.

 

 Conclusions

  

                A dreamy and innovative Movement came to life. It is the fruit of my “madness” and that of my companions, who for years have been debating with me and feasted, dreaming of being.

                I was, especially in the last months, happily enthusiastic about the work of my friends about writing, in a very difficult personal period in which I found myself fatigued and unwilling to write.

                But I see that the Manifesto on the Arts blossoms happily, and develops deep reflections and new gemmations in the reader-scholar. And so I thank God for having had the strength to think and dream until the day before yesterday.

                Empathism was conceived in 2020, one hundred years after another great Italian movement, hermeticism. The latter came about after a bloody war and a concomitant pandemic, Spanish flu, which killed millions of people. Then, the poet found himself displaced, silenced before the horror of those millions of deaths.

                Meanwhile, the shadow of Fascism was hovering in the air and, therefore, the word could only be obscure, cryptic, ambiguous, and hermetic, yet it also aimed to sing about the pain and to protest against the oppressor. In this regard, remember the poignant poem by Eugenio Montale that, addressing the common man, urges him, almost begging him, not to “ask him for the word” except for “a few, twisted syllables which are dry just like a branch.” In short, the intellectual understands that he is not able to trace the way yet, or to give great answers to open dark worlds to the other and also to himself. At most, he can say now “what he is. What he doesn’t want to be.” And it’s easy to guess what he meant by seeing the unexpected horror that is still alive in his eyes. In 2020—following historical courses and recollections, Giambattista Vico would say—here is another pandemic, another war, another unspeakable silence that invades every street in the world, where you can hardly see some lonely funeral or a frightened silhouette equipped with a mask and sanitizing spray.

                At a distance of a century, the times were, among other things, ripe for a new movement; mind you, however, this time, it was not the very closures that we experienced that paralyzed us, but, on the contrary, the desire to regain lost freedom.

                The world understands what it has lost and, perhaps, almost regrets not having shaken enough hands when it still could, and not having come together for sufficient festive evenings with friends. And here the light emerges from the darkness of the repentant hypertrophic ego, which is ready again, as never before, for us, and also ready for the feeling of union, beauty, and hope.

                It is ready for the feeling that places the understanding of the other at the center, because the other is basically our image to seek, to love, and to understand in the mirror. The time was ripe for the Empathic Movement, which, in an area like Cilento, which has already known two great schools—the Eleatic and Medical schools—could only refer to such cultural giants and undertake a subtle dialogue.

                This is the ground for the birth of the Empathic School, thus closing a new cultural triangle that has been waiting for centuries to form. I remember that the inaugural cheer was raised at Vallo della Lucania, in the midst of the pandemic, in a secluded alley that is adjacent to the main square. There was no one on the street, so we made a toast, wishing for a better future for humankind.

                But soon many persons followed us. Thus, the first mountain villages were born with new cultural identities, finally of hope. “The village of poetry” (Salento, where, every year, the Cilento Poetry Prize is celebrated, this year, financed by the Ministry of Culture at the suggestion of the Superintendence of Cultural Heritage of Salerno and Avellino), the “village of aphorisms” (Omignano, with so many sentences and unpublished truths donated to us by our empathic masters and classical masters, whose sources are always necessary to draw on in order to learn something that is relevant), and the villages “of love,” “of water,” “of orchids,” “of murals,” “of otium,” “of portals,” “of books,” and so many others—a total of twenty-five villages, placed at the foot of a beloved mountain, Monte Stella, with its impressive megaliths recognized by us as ancient, empathic Gods.

                And then, as mentioned, the many empathic masters (adherents of the movement) from all over Italy and many others from abroad: poets, philosophers, visual artists, musicians, dancers, and people of culture.

                All these places and people united for a common purpose: to change the territory of Cilento from being a rural area to being an area of cultural excellence and to make it the basis of a movement that has no geographical boundaries. And we too have, as a small center, a voice in the complicated and complex world of the arts—so let’s be guided once again by Parmenides and by the innovations of the Medical School of Salerno. Finally, let us be able to express all our unspoken poetry that is recognizable in every glimpse of the landscape, in every church, in every rock, river, sea, and tradition. A wind of pride immediately accompanied me, pushed me, and supported me, making me a different man and, maybe, a better man.

                Mayors, almost every week, wrote to me to sign with us a memorandum of understanding where they recognized the Cultural Pyramid of Cilento as the ideal symbol to join to be able to write together indelible pages of art and culture.

                On the walls, they wanted to put the pyramid drawn on fine ceramic tiles . . . and to put it in the squares, in the communes, on the facade of their museums, painstakingly built over time. I saw my Cilento changing day after day, I saw it grow, chasing the idea of this dreamer in the years of his maturity, so that with the emotional momentum of the puer and the reflexive firmness of the Senex, I have confidence in a better future and can write these concluding words.

                Empathism welcomes a need, a lack to be themed as empathy. The distancing of the Covid era has anesthetized relationships and has stiffened them into a figure of otherness that we are only now coming out of; however, we have now identified the firm traits that have been acquired by our society in terms of the dehumanization of relationships.

                Most of the time, social networks have accustomed us to a civilization of instantaneity, where unrelated time alternates like a Facebook page. We are without history, which is inclined toward deadly enjoyment where desire appears to have vanished and the thing (der Ding) saturates, in a flash, all our pleasure like a cyber mother who doesn’t require any commitment of reciprocity. If we can no longer see the other, only solipsism remains—well, empathism is just such an intentional act that counteracts this involution of being. This encourages us to meet the face of the other person and to create the barycenter of gravity of coexistence in the encounter with the other by the self.

                It is not a simple transposition of our intrapsychic experience to identify oneself with others; however, the opposite would mean being absent for a moment and welcoming the existence of the other with his own emotions, his authentic needs. This attitude obviously not only serves to crowd the artist’s atelier of shared or total works, but also is a service and exercise for the communitas. If creative activity becomes an encounter with the other by the self, this creates the intersubjective premises for a society that neither freezes the relationships nor seals the aggregations of intent aimed at promoting the future of humanity.

                The war in Ukraine and other regions of the globe portrays the distant nightmares of a society that felt safe from violence and death. Until now, self-perpetuating enjoyment had created an apparent Eden of eternal satisfaction; however, now, Thanatos announces itself on the horizon of humanity, while Eros disappears from the stage of life. The threats of a nuclear apocalypse take us back to the dawn of civilization. So, what is the value of an ethical and valuable questioning of empathism in the work of art nowadays?

                A society that does not represent itself with an aesthetics of meeting runs the risk of colluding with the security drive that transforms us into armor, and its opposite when we do not establish bridges of intersubjectivity. As in a self-referential production machine, we pursue a consumerist technology that automates itself while it is busy manufacturing with the same speed and ease objects of enjoyment and death tools such as weapons of global destruction.

                Here the artist cannot ignore in his creative work an ethical and value commitment; instead, he must choose without a shadow of a doubt on which side to stand between life or death, peace or war, love or violence. On the other hand, empathism becomes a choice of field for which the proximity to the other constitutes a relational identity that is the basis of a feeling of belonging to an enlarged community that knows no differences and discrimination of race, sex, religion, or ideology.

 

See also: Italian Empathic Poets

edited by Menotti Lerro (Genesi publishing, 2025)

 

Selected poets: 

Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Sandro Gros-Pietro, Vincenzo Guarracino, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.
 
1920 - Neri.
1930 - Calabrò, Kemeny, Loi, Maraini, Pecora, Rossi.
1940 - Carifi, Coco, Cucchi, Gros-Pietro, Guarracino, Lamarque, Rossani.
1950 - Bertoni, De Angelis, Magrelli, Pontiggia, Santagostini, Sica, Testa, Villalta, Voce.
1960 - Arminio, Dagnino, Fantato, Frene, Rondoni, Sorrentino, Tempesta.
1970 - Fresa, Lerro L.
1980 - Lerro M.

Id: 3577 Data: 17/01/2025 15:45:30

*

- Letteratura

La Roscigno Vecchia di Giuseppe Spagnuolo, Ladolfi 2025

In libreria l’ultimo libro di Menotti Lerro: “La Roscigno Vecchia di Giuseppe Spagnuolo, Ladolfi editore.

Struggente omaggio in versi a una figura indimenticabile del Cilento.

 

di Luca Paragano

 

È stato appena dato alle stampe il nuovo libro di poesia di Menotti Lerro (ventunesima raccolta di versi dell’autore salernitano che pubblicò il suo primo libro, “Ceppi incerti”, nel lontano 2003). Un poemetto intenso dedicato a una delle figure più simboliche del territorio cilentano e d’Italia.

Giuseppe Spagnuolo, ultimo abitante di Roscigno Vecchia, deceduto lo scorso gennaio, è ora “poesia”.

Il suo canto, immaginato e cesellato da Lerro, vuole restare per sempre nella memoria di chi lo ha conosciuto, ma anche di chi ne ha appreso e immaginato le resilienti gesta che lo hanno trasformato in un indimenticabile eroe dei nostri tempi.

Ricordiamo, come recita la quarta di copertina del volumetto, che quest’uomo “è stato l’ultimo abitante di Roscigno dopo che l’intera comunità si trasferì temendo l’ineludibilità dei danni lasciati dal terremoto. Lui, invece, scelse di restare nella sua casa di pietra e legno, scaldata da un piccolo camino e dal suo amore”. Lerro dedica, dunque, un poemetto visionario, che tenta lo scavo nei meandri della psiche, a una delle figure più simboliche ed emblematiche della resilienza degli abitanti del Cilento, elevando i valori di Spagnuolo – che sottendono una pluralità di significati, tra cui l’opporsi allo straniamento della solitudine – a valori universali.

Il testo si apre con i seguenti versi: “Roscigno Vecchia non ha più speranza”. Ma forse la speranza arriva ancora una volta dalla poesia…


Id: 3576 Data: 17/01/2025 15:13:07

*

- Letteratura

La poesia è già in sé una forma di empatia (Scuola Empatica)

"La poesia è già in sé una forma di empatia poiché ricerca l'altro e se stessi".

 

-Menotti Lerro


Id: 3574 Data: 13/01/2025 13:09:13

*

- Letteratura

Francesco D’Episcopo sul Movimento Empatico

"L'empatia è il sentimento più adatto per dare vita a un Movimento di poesia e dell'Arte in genere".

-Francesco D'Episcopo


Id: 3573 Data: 13/01/2025 13:06:11

*

- Letteratura

Sulla poesia di Antonio Spagnuolo

Ascea, 07/01/2025

  

Ho letto con gran piacere la poesia di Antonio Spagnuolo racchiusa nei suoi due ultimi volumi pubblicati: Più volte sciolto e Futili arpeggi.

Una poesia rigogliosa in immagini, dove abbondano la purezza e la dolcezza “nella mappa illusoria dell’abbraccio”. Mi commuove in particolare notare come Spagnuolo ricerchi e comunichi costantemente ed efficacemente le emozioni, in linea anche con quanto propugna il Movimento Empatico che accoglie ora anche questa autentica roccia della poesia italiana contemporanea.

 

Menotti Lerro

 


Id: 3571 Data: 09/01/2025 17:20:31

*

- Letteratura

Antonio Spagnuolo su Antologia Poeti Empatici Italiani, 2025

Menotti Lerro : “Poeti empatici italiani” – Ed. Genesi 2025 – pag. 208

 

Da solerte e fervido escavatore culturale, Menotti Lerro è riuscito a convogliare in un ricco volume antologico una buona parte di poeti che aderiscono al movimento da lui stesso forgiato in nome di quel tipo di intelligenza emotiva capace di riconoscere, comprendere e condividere emozioni, pensieri, stati d’animo, sentimenti di chi ci attornia nella quotidianità, ricamando negli strati del sub conscio il tessuto policromatico che fluttua nella mente di ogni ricercatore.
Come spiega nella sua introduzione al testo, il volume “accoglie poeti ben noti al panorama nazionale, che, aderendo al Movimento Empatico, hanno assunto anche il ruolo di “Maestri Empatici” (così come tutti gli aderenti provenienti da qualsiasi altra disciplina artistico-culturale)”.
Si tratta di un segnale forte, anche se non esaustivo. Il Movimento Empatico rappresenta il Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale della Contemporaneità che dal 2020 sta stimolando una serie di dibattiti e attività, con iniziative ed eventi vari, tra cui un Premio letterario.
Prima di dare il via alle poesie un “Nuovo manifesto sulle arti” a firma di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia occupa numerose pagine, avviando il lettore al discreto impegno dell’ingegnosità umana finalizzata ad accrescere negli uomini la sapienza attraverso la bellezza o la bellezza attraverso la sapienza, identificandosi, poi, con il vero artista.
I poeti antologizzati sono molti, raccolti in ordine alfabetico, variegati nelle espressioni di scrittura che distinguono per ciascuno le capacità di formula maturata secondo il personale bagaglio formativo. Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Vincenzo Guarracino, Sandro Gros-Pietro, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.
Si parte dalle frasi, in più lati deplorate dai poco accorti lettori, del poeta Bisaccese per approdare poi con agilità alla delicata tessitura stilistica di Gabriela Fantato nella luce festiva della parola; alle impegnate composizioni di Mario Fresa incise con un bagaglio culturale di notevole spessore; alla parabola dell’immaginario tra il silenzio ed il sussurro di Vincenzo Guarracino; alle rapide incursioni nel dire la gioia delle agnizioni di Sandro Gros Pietro; alla sorprendente elasticità del particolare che trafigge la fluorescenza del ricordo capace di mutare l’istante in infinito di Menotti Lerro; ai grappoli contrastanti delle illusioni incendiate da ciclonici squarci, tra realtà aggressiva e stupore della frenesia di Ottavio Rossani.
Citandone soltanto alcuni si comprende rapidamente il fervore che alimenta ogni poeta accolto in questa crestomazia, che offre un consistente squarcio della creatività che ravviva il panorama ideologico contemporaneo.
Uno scatto elastico e svelto quasi un'eventualità che oscilla tra il sereno ed il curioso,tra l'ottimismo e l'avventura, tra il brillante e il ponderabile, fervida prospettiva della poesia contemporanea.


Id: 3570 Data: 09/01/2025 17:16:16

*

- Letteratura

In libreria l’Antologia dei Poeti Empatici Italiani (Genesi)

Empatismo: Pubblicata l’Antologia dei Poeti Empatici Italiani per l’editore Genesi di Torino a cura di Menotti Lerro.

 

di Luca Paragano

 

Sarà disponibile in libreria e negli store online l’innovativa Antologia dei Poeti Empatici Italiani a cura di Menotti Lerro: poeta, scrittore e fondatore del Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale della contemporaneità: l’Empatismo.

Il volume accoglie versi di 33 tra i maggiori poeti nazionali che hanno aderito allo stesso Movimento nato in provincia di Salerno (si veda la Piramide Culturale del Cilento) nel 2020.

I poeti antologizzati sono: Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Vincenzo Guarracino, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.

Come spiega Lerro sulla quarta di copertina: “A cinque anni dalla nascita del Movimento Empatico è stato possibile allestire questa antologia di Poeti Empatici Italiani. Una meravigliosa risposta data dai più noti poeti nazionali alla bruttura tecnocratica e tecnologica che caratterizza il nuovo millennio. Autori che non sono rimasti insensibili, decidendo subito di unirsi in blocco per questa battaglia di civiltà e modernità iniziata nel 2020 con l’ideazione dell’Empatismo”. Il poeta, di origini salernitane aggiunge inoltre: “Questa antologia è, dal mio punto di vista, più “oggettiva” rispetto a quelle consuete, poiché gli autori che la compongono si presentano al lettore come gruppo già spontaneamente accorpato al Movimento stesso”.

Questo testo, inerente ai Poeti Empatici Italiani, rappresenta una rilevante novità assoluta del panorama letterario contemporaneo, così come lo stesso Movimento Empatico la cui bibliografia è molto ampia e robusta (si vedano i volumi New Manifesto of Arts (Zona, 2019); La Scuola Empatica (Ladolfi, 2020); The Empathic Movement (Cambridge Scholars, 2023); La Scuola Empatica (Curcio, 2025 in arrivo).

“Gli Empatici” rappresentano, da adesso, una categoria formalmente definita nel panorama letterario italiano.

 


Id: 3569 Data: 08/01/2025 12:09:03

*

- Letteratura

Andry Bazzell: immersione nell’Empatismo

Mi immergo con entusiasmo in questa narrazione che celebra l'Empatismo, un movimento che sento vibrare profondamente dentro di me. Cinque anni di fervore creativo, un'onda partita dall'Italia nel 2020 che si propaga con forza e risonanza. Non si tratta solo di un fenomeno artistico-letterario, ma di una vera e propria rinascita culturale, un richiamo all'essenza umana attraverso l'Arte. Sento l'azione dei "Maestri Empatici" come un abbraccio che avvolge l'intera penisola, dal Nord al Sud, con echi che si diffondono oltre i confini nazionali. Questa non è una semplice aggregazione di talenti, ma una sinfonia di voci che si uniscono in un unico coro, un'armonia di menti brillanti che, pur mantenendo la propria individualità, convergono verso un obiettivo comune: risvegliare l'empatia nel mondo. L'imminente pubblicazione dell'antologia "Poeti Empatici Italiani" (Genesi editrice, 2025) mi riempie di gioia. Non è solo una raccolta di poesie, ma un Manifesto, un simbolo tangibile di questo movimento che pulsa di vita. I nomi che compongono questa antologia – Arminio, Bertoni, Calabrò, Cucchi, De Angelis, Maraini, Magrelli, Rondoni, e molti altri – sono fari che illuminano il panorama culturale italiano. La curatela di Menotti Lerro, con la sua riconosciuta competenza, ha saputo orchestrare questa polifonia di voci, creando un'opera che apre nuovi orizzonti di dibattito e di riflessioni. L'Empatismo non è un'improvvisazione, ma un movimento che affonda le sue radici in un solido terreno culturale. Il "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Lerro e Pelliccia (2019), il volume La Scuola Empatica (Ladolfi, 2020), la pubblicazione inglese The Empathic Movement (Cambridge Scholars, 2023) e il volume in arrivo per la casa edtrice Curcio nel 2025 testimoniano una ricerca profonda e un impegno costante. Questa bibliografia robusta è la prova che la letteratura e le arti hanno ancora molto da dire, da donare all'umanità. L'azione del Movimento si concretizza in una rete di organizzazioni culturali che operano su tutto il territorio nazionale e non solo. Il Centro Contemporaneo delle Arti, nato nel 2019 dall'iniziativa di artisti e docenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera, è un motore propulsivo di iniziative artistiche e culturali che coinvolgono protagonisti della scena internazionale, tra cui il Premio Nobel per la letteratura Olga Tokarczuk. Sento l'energia di questo movimento diffondersi attraverso le parole e le azioni di intellettuali, artisti, scrittori, giornalisti, presidi, direttori di musei e festival, che operano in diverse città italiane e all'estero. Questa rete di "Maestri Empatici" è un tessuto connettivo che unisce le diverse espressioni dell'Arte e della cultura, creando un dialogo fecondo e stimolante. L'immagine di Unus, l'"Artista Totale", figlio di Zeus, smembrato e poi ricomposto, mi parla profondamente. Rappresenta la riunificazione delle arti, la riconquista di un'unità perduta, la celebrazione dell'empatia come forza rigeneratrice. L'impegno individuale di ogni singolo Maestro, con il suo insegnamento, la sua promozione delle arti e della cultura, arricchisce ulteriormente questo Movimento, creando un'onda di positività che si propaga nel mondo. L'Empatismo è per me una filosofia di vita, un invito a riscoprire la nostra umanità attraverso l'Arte, a connetterci con gli altri attraverso l'empatia, a costruire un mondo più giusto e armonioso. Sono orgoglioso di far parte di questo Movimento e di contribuire, con la mia voce, alla sua diffusione. 


Id: 3568 Data: 05/01/2025 13:03:30

*

- Letteratura

Poeti Empatici Italiani: categoria formalmente definita

"Con la pubblicazione, nel 2025, dell'antologia Poeti Empatici Italiani, gli stessi rappresentano, da ora in poi, una categoria formalmente definita nella letteratura italiana: Gli Empatici!".

Antonello Pelliccia

(Accademia di Belle Arti di Brera)

 

Poeti Empatici Italiani - Genesi editrice, 2025.
 
"Nuovo Manifesto sulle Arti"
di M. Lerro e A. Pelliccia
 
- a cura di Menotti Lerro
 
Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Sandro Gros-Pietro, Vincenzo Guarracino, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.
 
- Decade di riferimento nascita:
 
1920 - Neri.
1930 - Calabrò, Kemeny, Loi, Maraini, Pecora, Rossi.
1940 - Carifi, Coco, Cucchi, Gros-Pietro, Guarracino, Lamarque, Rossani.
1950 - Bertoni, De Angelis, Magrelli, Pontiggia, Santagostini, Sica, Testa, Villalta, Voce.
1960 - Arminio, Dagnino, Fantato, Frene, Rondoni, Sorrentino, Tempesta.
1970 - Fresa, Lerro.
1980 - Lerro.
 
*L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario, artistico, filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla pulsione simile che determina ogni artista.
 
*Questa antologia è dedicata a Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Alessandro Serpieri, Maria Teresa Chialant e Carolyn Lyle.
 
Categorie: Poeti Empatici, Empatismo, Scuola Empatica, Empatia, Movimento Empatico, Empathism, Empathic Movement, Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale, 2020, "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia, Poesia italiana, Poesia, Letteratura, Italian Poetry, Italian Literature, Poeti italiani, Poesia Contemporanea, Poesia Moderna, Poesia del 2000, Poesia nuovo millennio. 

 


Id: 3567 Data: 05/01/2025 12:33:08

*

- Letteratura

Poeti Empatici Italiani: La quarta di copertina, Genesi 2025

Poeti Empatici Italiani, Genesi editrice, 2025

A cura di Menotti Lerro

 

“Quarta di copertina”

 

A cinque anni dalla nascita del Movimento Empatico è stato possibile allestire questa antologia di Poeti Empatici Italiani. Una meravigliosa risposta data dai più noti poeti nazionali alla bruttura tecnocratica e tecnologica che caratterizza il nuovo millennio. Autori che non sono rimasti insensibili, decidendo subito di unirsi in blocco per questa battaglia di civiltà e modernità iniziata nel 2020 con l’ideazione dell’Empatismo: Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale che si oppone all’imbarbarimento, figlio dei tempi. Casualmente, dunque, l’inizio del nuovo millennio finisce per rappresentare un altro Medioevo, quello della tecnologia, scoperta solo da pochi decenni, presentando però il suo prezzo molto alto, considerando le spiazzanti conseguenze. Nessuno può essere in verità preparato a tutto questo, specie perché il processo di adattamento ai mutamenti richiede sempre tempi ben più lunghi rispetto alla velocità di sviluppo e di novità che la stessa tecnologia determina e propone in quest’epoca così caotica e complessa. Tra l’altro si tratta di novità assolute per gli esseri umani.

Questa antologia è dunque, in fondo, solo un segnale di unione e d’amore che i poeti vogliono mandare al mondo tout court riproponendosi ancora una volta alla guida della società allorquando la stessa, oggi come non mai, necessita emozioni e visione.  

 

Poeti Antologizzati:

Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Sandro Gros-Pietro, Vincenzo Guarracino, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.

 

 


Id: 3566 Data: 31/12/2024 17:16:16

*

- Letteratura

Empatismo: La Rete delle Scuole dell’Empatia (2023)

Dal 2023 fa parte del Movimento Empatico "La Rete delle Scuole dell'Empatia" di Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli
 
LA RETE DE "LE SCUOLE DELL'EMPATIA" HA ADERITO AL MOVIMENTO EMPATICO DIVENTANDONE A TUTTI GLI EFFETTI UN BRACCIO OPERATIVO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI AL FINE DI PROMUOVERE "LA DIDATTICA DELLE EMOZIONI".
 
I nuovi Maestri Empatici: Ulisse Mariani, Rosanna Schiralli, Mariagrazia Mari, Martina Pontani.


Id: 3565 Data: 29/12/2024 10:17:06

*

- Letteratura

Giacomo Rizzolatti: Maestro del Movimento Empatico

𝐆𝐈𝐀𝐂𝐎𝐌𝐎 𝐑𝐈𝐙𝐙𝐎𝐋𝐀𝐓𝐓𝐈: 𝐌𝐀𝐄𝐒𝐓𝐑𝐎 𝐄𝐌𝐏𝐀𝐓𝐈𝐂𝐎
 
Pilastro imprescindibile del Movimento Empatico (Scuola Empatica / Empatismo) è il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti il cui nome è legato indissolubilmente alla scoperta dei neuroni specchio.
 


Id: 3564 Data: 29/12/2024 08:28:25

*

- Letteratura

Maria Rita Parsi: guida specialistica Movimento Empatico

Antonello Pelliccia su Maria Rita Parsi: guida specialistica su Empatia / Empatismo.

 

Un saluto affettuoso alla nostra carissima Maria Rita Parsi, guida sapiente per quanto riguarda i sentimenti e l’analisi sociale, che sono materia preziosa e basilare per il nostro Movimento artistico-letterario.

 

Antonello Pelliccia

 


Id: 3563 Data: 28/12/2024 17:01:18

*

- Letteratura

Poeti Empatici Italiani - di Mario Pirovano

Carissimo Menotti, 

che meraviglia questa novità assoluta dei Poeti Empatici Italiani. Un testo forte, denso di contenuti e innovazione. Un'antologia di poesia, è vero, ma che di riflesso appartiene realmente a tutte quelle arti da te magistralmente riunite nel nome di Unus, il già mitico e indimenticabile Artista Totale tratteggiato poi su tela da un pittore straordinario come Omar Galliani. 

Auguri dunque a te per tutto e spero ci si possa rivedere presto nel nome dell'empatia e della vera amicizia.

 

Con grande affetto, 

Mario Pirovano 


Id: 3562 Data: 27/12/2024 17:05:39

*

- Letteratura

Le 32 tesi del Movimento Empatico (Empatismo)

Punti Cardine del Movimento Empatico:

1) Una ripresa degli studi classici come base per un’Arte colta, da innovare attraverso la consapevolezza, l’invenzione e lo studio.

2) Il rifiuto del principio di tabula rasa, sottolineando l’importanza della tradizione, cercando tuttavia di smascherarne eventuali limiti teorici o applicativi.

3) L’importanza dei concetti di "indivisibilità" e "interdisciplinarità" in Arte.

4) Il rifiuto della specializzazione in campo artistico.

5) L’affermazione di una figura di Artista maggiormente coinvolto nella società civile.

6) Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva attraverso le Arti.

7) Lo sviluppo delle Arti attraverso le emozioni.

8) La denuncia delle eccessive influenze tra Artisti dovute all’immediatezza dei mezzi di comunicazione e dunque la condanna per ogni forma di plagio.

9) La ricerca dell’Artista Totale (Il Genio, capace di coltivare tutte le Arti in modo alto e parallelo; o l’insieme di più soggetti che empaticamente si uniscono per formare tale figura).

10) Il superamento del modello occidentale scientifico-specialistico e dunque dell’approccio logico-razionale.

11) Il rifiuto dei principi di “univocità della visione” (di verità oggettiva) e sposa, invece, i principi del “punto di vista” frammentario e della possibilità di cogliere verità soggettive rafforzate attraverso l'azione interdisciplinare.

 

Punti Tecnici 

 

1) L’utilizzo nella Poesia Contemporanea della Lettera Maiuscola per ogni verso, sembra di fatto essere una pratica vetusta, enfatica e fondamentalmente insignificante, che toglie qualcosa anziché aggiungere, anche da un punto di vista meramente grammaticale. Non è attraverso questo, ad esempio, che si può accentuare efficacemente un distinguo tra un testo letterario in versi e uno in prosa. Tuttavia, l’apertura Empatica allo stile altrui, lascia margine di scelta ai poeti accettando ogni tipologia tecnica, stilistica e contenutistica.

  • Poesia empatica ideale.

La poesia empatica mette al centro del discorso il coinvolgimento emotivo. Il tratto fondamentale consiste nel non parlare “di sé” in modo autoreferenziale e autocelebrativo o per suscitare pietà nell’interlocutore, si evita il compiacimento formale, cercando bensì di sentire e restituire l’esperienza dell’altro (dove per altro si intende anche l’io soggettivo che muta e che si racconta autobiograficamente alla ricerca della propria verità soggettiva o della collettività d’appartenenza / universo) — umano, animale, naturale o persino oggetto.

Il linguaggio è inclusivo e sensibile. Si predilige un linguaggio aperto, accogliente, chiaro, diretto, non giudicante e non ermetico (l’ermetismo è distanza, l’empatismo è incontro). Spesso si evita l’ironia (postmodernista) tagliente o la distanza emotiva, privilegiando le immagini delicate, tattili, sensoriali; metafore che avvicinano, non che separano; una sintassi fluida, che lascia spazio al silenzio e all’ascolto.

La poesia empatica tende a costruire ponti: tra io e tu; tra uomo e natura; tra emozione e pensiero. Cerca di entrare in contatto profondo, non di stupire con artifici retorici.

Le tematiche tipiche sono: cura, compassione, ascolto; ecologia profonda e rispetto per gli esseri viventi; fragilità e accettazione della vulnerabilità; critica all’indifferenza o al distacco della società contemporanea; l’amore; la memoria; la percezione del corpo; la sensibilizzazione e la denuncia sociale; l’identità frammentata; la crisi della personalità moderna.

Il tono è intimo ma non chiuso, sincero ma non ingenuo. Il ritmo spesso è dolce, musicale, con pause che simulano l’ascolto e la riflessione. L’“io” poetico come strumento di connessione: l’autore non scompare, ma usa la propria sensibilità per accogliere altre voci, altri dolori, altre gioie. È un “io” poroso, permeabile, non egocentrico.

La poesia empatista mantiene, inoltre, la frantumazione metrica e il verso libero come impostazione principale. 

 

2) L’unica vera diffidenza che la poesia Empatica evidenzia (e crede essere necessaria nel nuovo Millennio) è verso una scrittura troppo poco colta e di rimando inaccettabile per essere classificata come “poesia”, che è sempre un’elevazione del linguaggio e dei concetti a livello universale.

3) La filosofia Empatica accoglie quanto di buono ogni filosofia e corrente letteraria del passato abbia proposto e sembri poter ancora far parte di un discorso contemporaneo innovativo per la poesia, l’Arte tutta e la mentalità collettiva.

4) Nessuna filosofia è da ritenersi definitiva e depositaria di verità assolute. Ogni “scuola” filosofica ha provato e prova a dialogare e a cogliere presunte verità attraverso il linguaggio che aveva o che ha a propria disposizione e attraverso l’immersione massima possibile nella riflessione.

5) La poesia Empatica non ha tecniche precise da suggerire, ma guarda con ammirazione a chiunque sappia “fare poesia” servendosi di qualsiasi tecnica del presente o del passato valutando gli esiti del testo proposto nel suo complesso. Ben vengano, però, nuove proposte anche da un punto di vista tecnico.

6) L’arte è: o Empatica o Narcisistica (quest’ultima è da considerarsi un’Arte “non-Arte”).

7) Contro la poesia “non-Poesia” che si avvale anche parzialmente dell’uso dell’intelligenza artificiale.

8) L’Arte empatica si riconosce per capacità tecniche e contenutistiche elevate e non frutto di sensibilità estemporanea.

9) L’Arte empatica afferma con gentilezza la propria visione ma è anche pronta a scendere in battaglia attraverso le azioni di denuncia.

10)  L’Arte empatica non nasce solo per consolare bensì per rivoluzionare.

11) L’Arte empatica celebra la bellezza e affronta il dolore proprio e altrui.

 

Decalogo dell'Empatia
di Maria Rita Parsi

1) L’empatia è quell’umana, radicante capacità che consente a chi la possiede e la coltiva di calarsi nei “panni degli altri” per comprenderne le emozioni, i sentimenti, i bisogni, le motivazioni, le intenzioni.

2) In tal senso, vanno considerate le varie fondamentali forme di empatia. Dall’empatia spirituale, che consente una connessione profonda e trascendente con gli altri, all’empatia emotiva, che consente di connettersi e sentire ciò che provano gli altri, all’empatia cognitiva, che attiva la capacità di comprendere le emozioni altrui, a quella fisica, che consente di connetterci agli altri attraverso le esperienze corporee.

3) Ma per calarsi nei panni degli altri è necessario, anzitutto, conoscere se stessi (in greco antico è “γνῶθι σεαυτόν”, “conosci te stesso”).

4) Se una persona conosce se stessa, infatti, non confonde le emozioni, i sentimenti, i bisogni, i desideri, le motivazioni, le intenzioni, le esperienze, gli obiettivi e i progetti degli altri con i propri.
Inoltre, non proietta sugli altri (familiari, partner, figli, amici, colleghi – e, ancor più sui dirigenti, politici e governanti) le proprie aspirazioni, nell’intento di realizzare (e/o tentare di realizzare) qualcosa che serve, anzitutto e soprattutto, a dare conferma delle sue opinioni, possibilità, capacità.

5) Ma per conoscere se stessi nel “mondo al tempo del virtuale”, è necessario (in)formarsi per utilizzare in modo interdisciplinare tutti i linguaggi per la comunicazione e l’integrazione sociale, senza però privilegiare e rendere pervasivo il mondo virtuale, poiché il web è capace di condizionare l’immaginario, individuale e collettivo, causando internet addiction e altri pesanti e invalidanti disturbi psicofisici.

6) Pertanto, le scienze umane (l’antropologia, la filosofia, la pedagogia, la sociologia, la psicologia, la psicanalisi) e l’utilizzo competente della traccia grafica, della pittura, della scultura, del teatro, della poesia, della letteratura, della musica, della danza, della fotografia, del cinema e del web possono contribuire, in modo decisivo e radicante, a quella conoscenza di sé di socratica memoria.

7) A livello neurobiologico sono i “neuroni specchio”, ovvero una particolare classe di neuroni, a favorire la comprensione della mente e dei vissuti dell’altro, secondo la teoria formulata dal gruppo di Rizzolatti e Gallese, per cui alla base dell’empatia ci sarebbe un processo di “simulazione incarnata”, vale a dire un meccanismo di natura essenzialmente motoria, molto antico dal punto di vista dell’evoluzione umana, caratterizzato da neuroni che agirebbero immediatamente prima di ogni elaborazione più propriamente cognitiva.

8) Secondo la teoria di Martin Hoffman, l’empatia, in quanto dimensione affettiva, già fin dai primi giorni di vita ha un ruolo di maggiore rilevanza, mentre la dimensione cognitiva è pressoché assente. Secondo Hoffman (2008), oltre alla componente affettiva e a quella cognitiva, un terzo fattore è costituito dalla componente “motivazionale”.

9) Dell’Empatia si sono approfonditamente interessati anche Choi-Kain e Genderson (2008), che hanno rilevato tre aspetti sintetici delle varie definizioni e concezioni:
– una reazione affettiva, che comporta la condivisione di uno stato emotivo con l’altro;
– la capacità cognitiva di immaginare la prospettiva altrui;
– una capacità di mantenere in modo stabile una distinzione sé-altro.

10) Per Salovey e Mayer (1990), l’intelligenza emotiva è “la capacità di monitorare le proprie e le altrui emozioni, di differenziarle e di usare tali informazioni per guidare il proprio pensiero e le proprie azioni”; racchiude al suo interno quelle capacità di consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità nella gestione delle relazioni sociali che qualunque persona può sviluppare e che si rivelano fondamentali per ogni essere umano.

L’empatia è indispensabile nella relazione terapeutica sino a partire da Freud (1921) che, però, non la considerava una metodologia terapeutica. Per Kohut, Mead e Aaron Beck, l’empatia diventa uno strumento indispensabile ed efficace per stabilire con il paziente quell’alleanza che consente di avere fiducia nella crescita e nel cambiamento, seppure con le difficoltà e le sofferenze che si potrebbero e/o si possono incontrare nell’attraversare e superare problemi e patologie. In tal senso, la Psicoanimazione – Terapia Atecorcrea (animazione terapeutica corporea creativa) a mediazione cognitivo, creativo, corporea (Parsi 1976) – è una disciplina terapeutica, umanistica e transpersonale che utilizza in mondo interdisciplinare l’approccio empatico per affrontare, individualmente, in famiglia, a scuola, nel sociale, temi e problemi connessi al vivere insieme.


Id: 3561 Data: 25/12/2024 22:14:07

*

- Letteratura

Poeti Empatici Italiani, Genesi, 2025

POETI EMPATICI ITALIANI, A CURA DI MENOTTI LERRO (GENESI EDITRICE, 2025).
 
Poeti antologizzati
Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Vincenzo Guarracino, Sandro Gros-Pietro, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.
 
(in copertina Unus, Artista Totale, di Omar Galliani).
 

Ragioni di un’antologia

Il Movimento empatico determina come naturale conseguenza anche l’accorpamento per gruppi scelti provenienti dallo stesso campo artistico che hanno però sposato concetti condivisi di interdisciplinarità e che si sono riconosciuti nei valori del “Nuovo Manifesto sulle Arti”.

Devo dire, pertanto, che – sebbene personalmente non ami co­me concetto il genere letterario rappresentato dalle antologie, poi­ché troppo spesso mera operazione “di parte” quando tendono ad antologizzare “il meglio” di un dato periodo storico e specie quan­do il periodo storico coincide con quello del curatore – una prima antologia da me curata riguarda la Poesia Italiana Contemporanea (non allargo il discorso ai poeti aderenti provenienti dall’estero perché sono ancora rappresentati in un numero trop­po esiguo per compilare un’antologia internazionale). Al contem­po, invito chiunque voglia a sentirsi libero di dare corpo ad altre tipologie di antologie empatiche, come potrebbero essere quelle sulla Narrativa, sugli Artisti o sui Musicisti, sezioni che iniziano a essere abbastanza nutrite di ottimi rappresentanti, in ambito sia italiano sia internazionale.
Le “antologie empatiche” sono, dal mio punto di vista, più “oggettive” rispetto a quelle consuete, poiché gli autori che le compongono si presentano al lettore come gruppo già spontaneamente accorpato al Movimento stesso.
La poesia, al pari dell’Arte tutta, è divina perché contribuisce alla creazione di ogni ipotetico Dio, fosse anche la natura stessa, che ci ha determinati. Ogni Dio possibile e immaginabile ha, tra i suoi valori primari, l’essere empatico.

 

Poeti Empatici Italiani

Sono trascorsi cinque lunghissimi anni da quando, al culmine della mia visionarietà, decisi di dare vita al Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale denominato Empatismo.

Un lasso di tempo, questo, non particolarmente ampio per la storia letteraria e delle umane genti, ma abbastanza lungo per permettere a un nutrito e significante gruppo di poeti di unirsi con maggiore consapevolezza, in nome di un sentimento che guarda finalmente in modo più amorevole all’altro da sé. Un sentimento nobile, che rifiuta l’ipertrofia dell’Io troppo a lungo caratterizzante l’aura degli artisti contemporanei, chiusi spesso nelle loro piccole torri d’avorio a comporre per sé stessi o per un pubblico sempre meno numeroso poiché disilluso dalla poca qualità che lo scenario attuale sembra offrire.
Non era facile forse uscire dall’impasse e finalmente ritrovarsi, tendendosi simbolicamente la mano gli uni con gli altri, in un afflato di amicizia che li richiamasse a una miracolosa unione.
A tal proposito devo dire che il mio invito è stato accolto dai poeti con grande apertura, come se tutti stessero aspettando di poter “ripartire” – specie dopo il famigerato 2020, segnato in modo così profondo dalla Pandemia Covid-19 – in un ritrovato slancio emotivo e professionale.
Questa antologia accoglie poeti ben noti al panorama nazionale, che, aderendo al Movimento Empatico, hanno assunto anche il ruolo di “Maestri Empatici” (così come tutti gli aderenti provenienti da qualsiasi altra disciplina artistico-culturale).
Guardando a questo raggruppamento, non posso che esprimere profonda felicità nel constatare come molti dei più rilevanti autori italiani abbiano deciso di unirsi a me e agli altri, in un percorso ideologico comune.
Nella presente silloge non avrò comunque l’ardire di delineare criticamente i profili di questi rinomati autori, ed eviterò anche di riportare ampie note biografiche, evidenziando soltanto pochi dati essenziali della vita, degli studi e delle opere di poesia da loro prodotte, evitando di citare premi ricevuti, antologie personali o di non elevatissimo conto, i lavori in prosa o di saggistica e molto altro. Preciso che anche per quanto riguarda le raccolte di poesia pubblicate non vi è pretesa di completezza. Tutto ciò non serve a questo tipo di antologia poiché essa è fondamentalmente solo un segnale d’unione e comunione d’intenti.
Desidero sottolineare adesso come il gruppo antologizzato parta dall’indimenticabile Giampiero Neri, l’unico rappresentante dei poeti nati negli anni Venti. Neri è stato per me vero Maestro e impareggiabile Amico. Ricordo con nostalgia i pomeriggi trascorsi nella sua abitazione di Milano a ricercare la poesia degli uomini e dell’universo… Accompagnavamo sempre la riflessione e i sogni con un buon bicchiere di vino. Ci sentivamo uniti nella fratellanza, confortati dalla presenza delicata della signora Annamaria, sua moglie, e a volte da Elena, cortese e unica figlia.
Importante è stato il costante confronto artistico, protrattosi negli anni, con l’amico Maurizio Cucchi, che molto mi ha insegnato e con il quale ho gioito nel guardare insieme la nostra squadra del cuore che ci ritrasformava ogni volta in allegri, sempre verdi ed emozionati tifosi. Anche casa Cucchi era illuminata da una delicata presenza femminile: la signora Valeria sapeva dimostrare ogni volta viva accoglienza e cordialità.
È chiaramente per me sempre un onore ricordare, inoltre, che alcuni di questi autori sono stati insigniti del “Premio Internazionale Cilento Poesia” da me ideato nel 2017 e destinato proprio ai maggiori poeti italiani contemporanei.
È bello ricordare come Vivian Lamarque ebbe così a descrivere il Movimento Empatico:

Dal Monte Stella del Cilento al Monte Stella di Milano ai Montes Lunari, un fil rouge di bellezza, ognu­no tracci il centimetro suo, “siamo piccole voci / per un coro grande.”

Parole che lasciano intendere quanto la poesia possa incidere ancor di più attraverso l’unione artistica, come elevazione interdisciplinare.
Emozionante è richiamare alla mente anche l’invito profondo e gioioso che Giampiero Neri rivolse al mondo:

Sull’idea originaria della nostra associazione basata sull’empatia, sulla comunione con gli altri, le convergenze si sono moltiplicate. È sembrato un segnale contro la degradazione dei tempi a livello delle scimmie, delle quali abbiamo rispetto. Un segnale che è stato ascoltato e subito condiviso da molti. Ne siamo compiaciuti e commossi. Non siamo soli in questa battaglia contro la riduzione a zero della nostra umanità, sappiamo che c’è qualcosa per cui vale la pena di prendere posizione. Sappiamo di non morire con la nostra morte fisica. Sentiamo che qualcosa di noi sopravvive: il nostro spirito, il noumeno, il principio. Per questo chiediamo agli altri, che condividono il nostro programma, di venire con noi.

Un invito, questo, al dialogo, all’unione, alla speranza d’amore tra gli artisti e tra ogni essere della Terra che, come sottolinea Davide Rondoni, “necessita di empatia, poiché sempre si parla e si auspica che possa sopraggiungere ciò che in realtà risulta evidentemente latente”.
Inoltre, ricordo ancora che Franco Arminio venne con me a Paestum per presentare, nell’ambito del Festival dell’Essere, la “Scuo­la Empatica” come parte del Macro Triangolo Culturale del territorio insieme alla Scuola Eleatica e alla Scuola Medica salernitana.
Un contributo rilevante fu dato anche da Maurizio Cucchi che – sulle pagine di “Avvenire”, in occasione della presentazione del “Nuovo Manifesto sulle Arti” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2024 – sottolineò “la Modernità del Movimento Empatico”, così come fece Vincenzo Guarracino dedicando un articolo al Movimento sullo stesso quotidiano.
Mi preme mettere in evidenza, con non poca delusione, che i poeti aderenti al Movimento empatico sono soltanto quelli nati dagli anni Venti fino agli anni Ottanta del Novecento. L’invito ad alcuni autori a me coetanei che avrei gradito facessero parte del Movimento, e quindi di questo lavoro antologico, è purtroppo andato a vuoto. Nei loro sforzi giovanili non sempre, o quasi mai, percepisco genuine pulsioni empatiche ma, al contrario, troppe volte sentimenti, seppur appassionati, fondamentalmente celebrativi, spesso autocelebrativi, non di rado incontrollati, specchio meraviglioso, quanto pericoloso, della giovane età.


Dedico questa Antologia a Giorgio Bárberi Squarotti, Remo Bodei, Alessandro Serpieri, Maria Teresa Chialant e Carolyn Williams Lyle, poiché hanno fortemente contribuito alla mia crescita umana e di studioso, indicandomi sempre il modo migliore per non perdere la via, per non sprofondare in quegli oscuri sentimenti che non restituiscono dignità alla vita.

 

Bibliografia Movimento Empatico (Empatismo).

- 2019 - l'emittente televisiva "Rete 7" preannuncia il discorso inaugurale di Menotti Lerro "Sulle Arti" in occasione dell'inaugurazione del Centro Contemporaneo delle Arti:
- 2019 - Rete 7: Menotti Lerro tiene il suo discorso storico percepito da subito come "Nuovo Manifesto sulle Arti" in particolare dal filosofo Remo Bodei:
- 2020 - Firenze: Il Manifesto viene lanciato alle "Giubbe Rosse" da un gruppo di Artisti:
- 2019 - Milano: Il Manifesto viene lanciato presso l'Accademia di Brera:
- 2019 - Edimburgo: Il Manifesto viene lanciato presso la Central Library di Edimburgo:
- 2020 - Vallo della Lucania: Menotti Lerro lancia con un gruppo di artisti "La Scuola Empatica" in piena pandemia:
 
(Bibliografia di riferimento: "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Lerro e Pelliccia, ClanDestino, 2019 (Zona, 2020); La Scuola Empatica, Ladolfi 2020; Speciale Scuola Empatica "Riscontri", 2022; The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023; La Scuola Empatica, in arrivo 2025).
 
 

Id: 3560 Data: 22/12/2024 07:41:03

*

- Letteratura

History of the Empathic Movement (Empathism) 2020 onward

HISTORY OF THE EMPATHIC MOVEMENT (Scuola Empatica / Empatismo).:

2019 – January, Menotti Lerro founds the Contemporary Arts Center.
The historic speech "On the Arts" (in Italian: "Sulle Arti"), written with the artist and academic
Antonello Pelliccia, is defined by the philosopher Remo Bodei as the "New Manifesto on the Arts".

2019 – The Manifesto (published in the magazine “ClanDestino”) is launched at the
Caffè Letterario “Giubbe Rosse” in Florence.

2019 – The Manifesto is launched at the Brera Academy of Fine Arts.

2019 – The Manifesto is launched at the Edinburg, Central Library.

2020 – In the midst of the pandemic, Menotti Lerro launches La Scuola Empatica and publishes
the first volume with the first 100 subscriptions for the publisher Ladolfi of Novara with the title
La Scuola Empatica.

2022 – The historical-literary magazine “Riscontri” (Il Terebinto publishing) publishes a special
dedicated to the Movement.

2023 – The volume The Empathic Movement, edited by Menotti Lerro, is published in England
for Cambridge Scholars.

2025 – A new volume dedicated to the Empathic Movement will be released.

2025 – The Anthology of the ITALIAN EMPATHIC POETS will be released.

Relevant actions of the Contemporary Arts Centre:

-Cilento International Poetry Award (10 editions).

-Cultural Pyramid of Cilento (epicenter of the Empathic Movement) with 25 new
participating "cultural countries".

-Empathetic-Cultural Path of Cilento (10 villages chosen from the Pyramid).

-Cultural Triangle of Ancient Cilento (Salento-Omignano-Vallo della Lucania).

-Omignano “The Aphorisms Village” (2020).

-Salento “The Poetry Village” (2018).

-Vallo della Lucania “Headquarters of the Contemporary Art Centre” (2019).


Id: 3557 Data: 14/12/2024 05:44:51

*

- Letteratura

Storia dell’Empatismo - 2020 in avanti

STORIA DELL’EMPATISMO.

IL MOVIMENTO LETTERARIO, ARTISTICO FILOSOFICO E CULTURALE DELLA CONTEMPORANEITA’ SORTO IN ITALIA (NEL CILENTO) NEL 2020.

  

Ripercorriamo attraverso alcune tappe chiave la storia del Movimento Empatico:

 

2019 – Gennaio, Menotti Lerro fonda il Centro Contemporaneo delle Arti (con anche una sede a Milano) insieme ad un folto gruppo di Artisti, Docenti Accademici e Persone di Cultura.

Lo storico discorso “Sulle Arti” scritto con Antonello Pelliccia, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, tenutosi sull’emittente locale “Rete 7” di Vallo della Lucania, viene percepito, in particolare dal filosofo Remo Bodei, come “Nuovo Manifesto sulle Arti”.

 

2019 – Il Manifesto (pubblicato sulla rivista ClanDestino e poi in volume dall’editore Zona) viene lanciato presso lo Storico Caffè Letterario “Giubbe Rosse” di Firenze insieme ad un gruppo di artisti.

 

2019 – Il Manifesto viene lanciato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

 

2019 – Il Manifesto viene lanciato presso la Central Library di Edimburgo.

 

2020 – In piena pandemia Menotti Lerro lancia La Scuola Empatica a Vallo della Lucania e pubblica il primo volume con le prime 100 adesioni per l’editore Ladolfi di Novara con il titolo La Scuola Empatica.

 

2022 – La rivista storico-letteraria “Riscontri” pubblica uno speciale dedicato al Movimento.

 

2023 – In Inghilterra esce il volume The Empathic Movement, edito da Menotti Lerro.

 

2025 – In uscita un nuovo volume dedicato al Movimento Empatico.

 

2025 – In uscita Antologia Poeti Empatici Italiani.

 

Tra le azioni rilevanti portate avanti dal Centro Contemporaneo delle Arti ricordiamo in particolare:

  • La Piramide Culturale del Cilento (epicentro del Movimento Empatico) con 25 nuovi “paesi culturali” aderenti.
  • Triangolo Culturale del Cilento Antico: Omignano "Paese degli Aforismi", Salento "Paese della Poesia", Vallo della Lucania "Sede del Centro Contemporaneo delle Arti".
  • Il Premio Internazionale Cilento Poesia (10 edizioni).
  • Percorso Empatico-Culturale del Cilento (10 paesi scelti dalla Piramide).
  • Ideazione di Salento “Paese della Poesia” (2018).
  • Ideazione di Omignano “Paese degli Aforismi” (2020).

Video 2019: "Rete 7" annuncia lo Storico discorso diventato Manifesto: ANNUNCIO STORICO DISCORSO DI MENOTTI LERRO "SULLE ARTI" DIVENTATO MANIFESTO, VALLO, 2019 "RETE 7" - YouTube

 

Video 2019: Storico discorso "Sulle Arti": MENOTTI LERRO: STORICO DISCORSO "SULLE ARTI" DIVENTATO MANIFESTO BASE EMPATISMO. GENNAIO 2019 RETE 7 - YouTube

 

Video: "Rete 7" intervista a Menotti Lerro nel 2024: MENOTTI LERRO, SCUOLA EMPATICA, CENTRO ARTI, POETI NATI ANNI OTTANTA, POETI EMPATICI. RETE 7, 2024.

 


Id: 3554 Data: 10/12/2024 11:28:38

*

- Letteratura

Empatismo: l’azione Culturale Italia-Estero dei Maestri

Scuola Empatica: l’azione di alcuni tra i 300 Maestri Empatici, in Italia e all’estero.

 

di Mauro Afro Borella 

 

Nell’ambito del Movimento Empatico, che ricordiamo essere nato nel 2020 in Provincia di Salerno (si veda la figura geometrica della Piramide Culturale del Cilento con 25 nuovi "paesi culturali" aderenti), vi sono un numero consistente di esponenti che agiscono sul territorio italiano e in ambito internazionale.

Oggi ci soffermeremo proprio su tale aspetto per fare una panoramica riassuntiva che faccia comprendere la magnificenza della Scuola che propugna l’Empatismo a 360 grandi.

Scopriamo, dunque, come si concretizza l’azione di alcuni Maestri Empatici di assoluta rilevanza (che dirigono anche Accademie, Istituti Scolastici, Associazioni Culturali) e cerchiamo di capire cosa stanno loro portando avanti al momento.

Il tutto parte nel 2019, dalla fondazione del Centro Contemporaneo delle Arti da parte di Menotti Lerro insieme a tanti artisti e docenti accademici. Lo stesso Centro ha operato e opera costantemente per l’elevazione dei territori e dell’Arte, e tantissime sono le iniziative artistico-culturali promosse in Italia, ma coinvolgendo spesso anche protagonisti della scena internazionale, tra cui il Premio Nobel per la letteratura nel 2019, Olga Tokarczuk, e le stelle internazionali del cinema e della musica Tomas Arana e David Jackson.

 

Nel Nord Italia troviamo un nutrito e autorevolissimo gruppo di intellettuali, "Maestri Empatici", da mettere in rilievo. È direttore artistico del Festival Letterario "Pordenonelegge" il poeta Gian Mario Villalta. A Milano si segnala la Casa della Poesia diretta dal poeta e critico letterario Maurizio Cucchi, lo stesso è anche il Presidente Onorario del nostro Centro Contemporaneo delle Arti (in precedenza Franco Loi). Segnaliamo a Como l’azione della Casa della Poesia diretta da Laura Garavaglia che, specie con il Festival Letterario “Europa in versi”, fa registrare un’azione culturale di respiro internazionale.

A Roma agisce il "Movimento Bambino" della psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi. Così come nella stessa città ritroviamo l'azione decisa della direttrice, Dacia Maraini, che cura la maggiore rivista letteraria italiana edita da Mondadori, “Nuovi Argomenti”. Ancora su Roma segnaliamo l’azione del Maestro Empatico Anna Maria Galeotti, direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza. A Viterbo si distinguono i Maestri Rosanna Schiralli e Ulisse Mariani con "La Rete delle Scuole dell'Empatia". Ha fondato e dirige il "CPM Music Institute" Franco Mussida a Milano. E' stato direttore della sezione Design presso l’Accademia di Belle Arti di Brera Antonello Pelliccia. Dirigono delle case editrici storiche Giuliano Ladolfi di Novara e Sandro Gros-Pietro di Torino (Ladolfi editore e Genesi editrice). Hanno diretto o dato vita a importanti riviste e antologie letterarie i poeti Milo De Angelis, Giancarlo Pontiggia e Mario Santagostini. Sono tra i fondatori del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna Alberto Bertoni e Davide Rondoni. Ha dato vita ad una visione personale dei borghi attraverso la cosiddetta "Paesologia" Franco Arminio. È direttore e fondatore del "Centro per la Salute Umanistica" Andrew Mangham in Inghilterra. Dirige e ha fondato un "Centro Accademico di Poesia Contemporanea" negli Stati Uniti Maria Mazziotti Gillan. Dirige il "Centro di Traduzione e Interpretariato di poesia contemporanea" Lidia Vianu in Romania. Nella stessa nazione agisce come direttore della rivista letteraria “Poezia” Marius Chelaru. È Presidente della Casa della Poesia al Trotter la poetessa Gabriela Fantato. Dirige l’Accademia di Belle Arti di Carrara Marco Baudinelli. E' funzionario direttivo del Ministero della Cultura, in servizio presso la Pinacoteca di Brera-Biblioteca Braidense, Giacomo Maria Prati. Fa parte del Movimento empatico la Casa Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi in provincia di Lucca. E' Preside del Liceo Classico "Parmenide" di Vallo della Lucania (SA) Francesco Massanova. È Preside del Liceo Artistico "Sabatini-Menna" di Salerno Ester Andreola.  È Dirigente Scolastico del Liceo Classico “Torquato Tasso” di Salerno Carmela Santarcangelo. Sono giornalisti Rai e Mediaset Paolo GuzzantiVittoriana Abate, Luigia Sorrentino, Pasquale Scaldaferri. Sono giornalisti televisivi e della carta stampata delle provincie di Salerno e Napoli Vito Sansone, Maria Grazia Petrizzo, Erminia Pellecchia, Francesco Sampogna e Peppe Iannicelli. È Condirettrice della rivista “Studi Italiani” e della Collana “Le Civiltà Letterarie”, ed è Membro dei Comitati Scientifici delle Riviste “Misure Critiche” Rosa Giulio. È stato Preside della Facoltà di Scienza Politiche presso l’Università di Salerno Luigi Rossi. È stata Preside del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Salerno Maria Teresa Chialant. Cura molteplici mostre di Arte Antonio Perotti in Provincia di Salerno. È Soprintendente ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino Raffaella Bonaudo. E’ stato Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri. È Presidente del Parco Nazionale del Cilento Giuseppe Coccorullo. E' Presidente dell'Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento Roberto Mutalipassi. E' Senatore della Repubblica e si occupa di Arte e Cultura nel Cilento Franco Castiello. E' un deputato della Repubblica Simone Billi. È Presidente della Società "Dante Alighieri" di Salerno Pina Basile. Sono giornalisti televisivi Roberto Guidetti e Antonia Cartolano. È direttore e co-fondatore del Centro di Alta Cultura “Giambattista Vico”, in provincia di Salerno, Vincenzo Pepe. Cura collane, mostre d'arte e cataloghi prestigiosi Renato Galbusera. Tiene annualmente il “Festival dell’Essere” Daniela Di Bartolomeo a Paestum. È direttore del Museo "Acropoli" in provincia di Salerno Elena Foccillo. È funzionario responsabile del Sevizio di Conservazione e Valorizzazione del Sistema Museale e del patrimonio librario della Provincia di Salerno Wilma Leone. È fondatore e direttore del Museo del Somaro di Perugia Nello Teodori. È responsabile del Settore Demoetnoantropologico e Beni immateriali per la Soprintendenza di Salerno e Avellino Rosa Maria Vitola. Conducono “La Biblioteca dei Sentimenti” su Raitre Franco Arminio e Maurizio de Giovanni. Hanno fondato e dirigono il gruppo d’Arte che agisce prevalentemente su Napoli “Kaos48” Stefano Nasti e Fabrizio Scomparin. È il Presidente del Circolo degli Artisti di Varese Antonio Bandirali. È responsabile del Settore per il Paesaggio di Salerno e Avellino Maria Tommasa Granese. Sono stati tra i primi fondatori del Centro Contemporaneo delle Arti i compianti critici letterari e accademici emeriti Alessandro Serpieri e Giorgio Bàrberi Squarotti, così come il filosofo Remo Bodei. È stata la Presidente del Premio Letterario “Camaiore” Rosanna Lupi. E' il consigliere principale del "Festival della Letteratura in Palestina" il poeta Najwan Darwish. Dirige la rivista storico-letteraria “Riscontri” Ettore Barra. Ha diretto diverse riviste letterarie il critico Francesco D’Episcopo. Ha fondato e dirige il Festival Velia-Teatro Michele Murino in provincia di Salerno.

 

L’azione del Movimento Empatico è dunque imponente, va dal Nord al Sud Italia con punte di eccellenza all’estero e ha creato un nuovo strabiliante e inaspettato fermento artistico-culturale nel mondo della letteratura e delle arti tout court.

Grazie a tutti i Maestri, la figura del nuovo “Mito di Unus”, Artista Totale, figlio di Zeus e di una donna mortale – disvelata a Menotti Lerro attraverso un sogno e disegnato dal Maestro visivo Omar Galliani – smembrata per invidia dai fratelli e gettata a pezzi nel fiume cilentano Alento (determinando così l’antica separazione delle arti) si è nuovamente ricomposta ed esprime la sua imponente bellezza nel nome dell’empatia e dell’Arte tutta. 

A tutto questo si affianca l'azione artistico-culturale empatica individuale di ogni singolo Maestro del Movimento tra insegnamento universitario, promozione delle arti, proprie e altrui, e della cultura in genere.

 

LISTA COMPLETA DEI MAESTRI EMPATICILa Scuola Empatica / Empatismo / Maestri / Epicentro / 2020, di Menotti Lerro [ Articolo, Letteratura ] :: LaRecherche.it

 


Id: 3551 Data: 06/12/2024 06:42:48

*

- Letteratura

Poeti nati negli anni Ottanta e Poeti Empatici Italiani

Intervista rilasciata a Rete 7 in data 3 dicembre, 2024. 

-Temi trattati: Centro Contemporaneo delle Arti, Movimento Empatico, Nuovo Manifesto sulle Arti, Percorso Empatico-Culturale del Cilento, Piramide Culturale del Cilento, Premio Internazionale Cilento Poesia, Poeti italiani nati negli anni Ottanta, Poeti Empatici Italiani, Le Antologie Letterarie in Italia.

 

Video: MENOTTI LERRO, RETE 7 "L'EDICOLA", SCUOLA EMPATICA, CENTRO DELLE ARTI, POETI NATI NEGLI ANNI OTTANTA

 

 


Id: 3549 Data: 04/12/2024 04:37:15

*

- Letteratura

Alla ricerca dell’io artistico-spirituale

Luoghi e itinerari turistico-culturali in Italia da non perdere

 

Ci sono luoghi che bisogna necessariamente visitare almeno una volta nella vita (da credenti o meno) affinché lo spirito possa elevarsi e il corpo esultare. Sono mete privilegiate dell’animo che spesso permettono una profonda rigenerazione.

Il sé, infatti, si disvela sempre attraverso il viaggio, poiché metafora del peculiare percorso di vita, capace di far ri-guardare con nuovi occhi il proprio vissuto, ridando anche significati essenziali alla ricostruzione dell’identità soggettiva e a quella della comunità d’appartenenza.

Nell’ambito del “Bel Paese” (questo nostro incantevole, dolente “Bel Paese”), dando per scontate le mete più rinomate, consiglierei alcune tappe fondamentali che hanno anche una certa rilevanza storico-artistico-culturale: il labirinto Borges a Venezia, un vero e proprio giardino che prende ispirazione dal mondo letterario; Assisi, la magnificente città santuario che esibisce, con discrezione, un inestimabile patrimonio storico; i giardini di Boboli a Firenze dove il tempo dimentica se stesso; così come, per restare in Toscana, l’Eremo di Montesiepi – che caratterizza il paesaggio e la gigantesca Abbazia di San Galgano a Siena – noto per la leggenda della spada nella roccia; e anche tappa obbligata a Carrara per visitare, tra le cave, quella del Polvaccio da dove Michelangelo estresse il blocco di marmo che diede corpo alla sua "Pietà". E ancora il parco delle Fucine di Casto o l’esperienza imperdibile del Museo Tattile di Varese (facendo anche tappa ad Arcumeggia “Paese degli Affrescatori”); ma anche il fascino dei giardini del complesso monumentale arabo-normanno di Villa Rufolo a Ravello. Penso, inoltre, al ricercato (specie dagli artisti) Vico Noce di Benevento che termina con l’istallazione dell’Hortus conclusus di Domenico Palladino.

Ultimo, ma non ultimo, consiglierei il “Percorso empatico-culturale del Cilento”: un itinerario in 10 Borghi scelti dall’innovativa Piramide, neo costituitasi tale, epicentro dell’Empatismo: Agropoli “Paese del Castello”, Paestum “Paese di Poseidone”, Salento Cilento “Paese della Poesia”, Velia “Paese della Filosofia”, Omignano “Paese degli Aforismi”, Piano Vetrale “Paese dei Murales”, Palinuro “Paese del Mito”, Magliano Vetere “Paese della Paleontologia”, Roccadaspide “Paese della Difesa” Vatolla “Paese dell’Otium” (non dimenticando di fare tappa sul Monte Stella dove aleggiano i primi dèi empatici). Poesie e aforismi inediti su mattonelle di fine ceramica, donate da alcuni dei maggiori autori italiani contemporanei che lì sono andati e hanno presentato e dibattuto il loro pensiero (apponendone, con le loro stesse mani, frammenti ai muri). E poi la grande filosofia della tradizione, ancora nel Cilento, sorta con la Scuola Eleatica così come la Scuola Medica Salernitana. Luoghi che hanno dato i natali a Parmenide e a  Zenone, ma anche, in seguito, a Giambattista Vico e a Paolo De Matteis, e che oggi rappresentano nuovamente innovazione, essendosi uniti ed elevati culturalmente al fine di fare da “geometrica casa”, simbolica e concreta, al più rilevante movimento letterario, filosofico, artistico e culturale della contemporaneità: la Scuola Empatica – che accoglie al suo interno circa 300 personalità dell’Arte e della Cultura nazionali e internazionali – sempre più ammirata dal mondo tout court.

Ma tornando, adesso, alla simbologia di ogni itinerario possibile, direi per concludere che se si vuole veramente imparare qualcosa dalla strada, allora bisogna mettersi in viaggio.


Id: 3546 Data: 28/11/2024 12:15:11

*

- Letteratura

Poeti nati negli anni Ottanta. Poeti italiani nati anni 80

𝐌𝐨𝐧𝐝𝐚𝐝𝐨𝐫𝐢: 𝐏𝐎𝐄𝐓𝐈 𝐍𝐀𝐓𝐈 𝐍𝐄𝐆𝐋𝐈 𝐀𝐍𝐍𝐈 𝐎𝐓𝐓𝐀𝐍𝐓𝐀, ❞𝐍𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐀𝐫𝐠𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢❞, 𝟐𝟎𝟎𝟖 [𝐒𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚].


Poeti selezionati: SILVIA AVALLONE, LUCA COLAFRANCESCO, MARCO GATTO, MENOTTI LERRO, DAVIDE NOTA, CARLA SARACINO, MATTEO ZATTONI.
a cura di Carlo Carabba

 

Poeti italiani nati negli anni '80


Id: 3545 Data: 28/11/2024 06:53:34

*

- Letteratura

The Woodlanders by Thomas Hardy

When we read The Woodlanders our world adopts new colours. The skyskrapers become giant trees, the airplanes birds, and the pages of the book green leaves in which it is possible to breathe the scents of the forest – a peaceful, scary, and melancholy landscape from which there is no retreat. A rural, sublime society, imprisoned in the pages of an uplifting book.

Menotti Lerro 

(Special Guest, Reading - Museum of English Rural Life 2010)

 

 


Id: 3532 Data: 16/11/2024 16:14:23

*

- Letteratura

Un bagliore di Jon Fosse con due domande all’autore

In questo periodo ho letto con piacere A Shining (Un Bagliore nella versione tradotta in Italia per la Nave di Teseo), romanzo breve (o racconto lungo) di Jon Fosse, premio Nobel alla Letteratura 2023 e Premio Internazionale Cilento Poesia 2024. 

Un testo pieno di energia e di interrogativi necessari: Dove sta andando l’uomo alla guida della propria "macchina" (che finirà per impantanarsi nel fango), dunque della propria vita?

'Il sentiero gli si apre dinanzi all’andare…' (penso), ma… è un sentiero devastato dai solchi, dall’azione del tempo. E poi il bosco, che mette i brividi addosso, così come la neve, il pallido sole tramontato...

Cercare aiuto nel bosco può essere un’idea infelice perché non è quello il luogo più probabile per trovare generalmente aiuto o buona compagnia, se non forse quella di un eremita, o di un’altra persona che si è smarrita… fosse anche l’altro da sé... un bagliore improvviso e inaspettato capace di illuminare, nel bene o nel male, il più tortuoso dei sentieri...

Finito di leggere il romanzo chiamo Jon per salutarlo, abbracciarlo, dirgli quanto ho amato leggere il suo libro.

Poi gli dico: “Sai, leggendo il tuo romanzo ho pensato a quanto il tutto sia raffinatamente teatrale. Credi che questo testo potrebbe essere rappresentato sulla scena? Di pagina in pagina ho infatti spesso immaginato il protagonista in un meraviglioso flusso di coscienza monologante con degli spettatori presenti fisicamente...  

Risposta Fosse: “Sono abbastanza sicuro che il testo si adatti bene al teatro, e anche che presto o tardi finirà sul palco”.  

Conversando con lui, chiedo ancora qualcosa che mi incuriosisce sempre, nel senso che è assolutamente per me primario sentire l’esatta risposta in merito dell’autore sulla natura impersonale o autobiografica del proprio scritto.  

Dunque: “Una mia seconda domanda è la seguente: Questo tuo romanzo è completamente impersonale oppure se vi sono nascosti minimi accenni volutamente autobiografici?

Risposta Fosse: “Ho difficoltà nel vedere questo racconto relazionato a qualsiasi forma di auto-narrazione. Credo che sia in realtà un esempio opposto ossia di un testo che dice qualcosa che solo la scrittura impersonale può dire”.

 

La conferma di Fosse apre una serie di considerazioni possibili sul testo che per ora mi limito a valutare nelle pareti della mia mente… e ultimo, ma non ultimo, approfitto per consigliare questo libro ad ogni lettore di romanzi che ami la poesia…

 


Id: 3531 Data: 16/11/2024 15:26:57

*

- Letteratura

Referenze Scuola Empatica / Empatismo / Empathism (2020)

Di seguito alcune referenze bibliografiche del Movimento Empatico:

 

- "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia: Menotti Lerro, "Nuovo Manifesto sulle Arti", Caffé Letterario Giubbe Rosse, Firenze 2019, TG RAI TRE - YouTube 

 

- La Scuola Empatica, Ladolfi 2020: La scuola empatica. Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020

 

- Mic (2021): Empatismo - Ministero della cultura

 

- Mic (2021): Giornate europee del patrimonio: Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino

 

- Schema sintetico: EMPATISMO / SCUOLA EMPATICA:  MOVIMENTO LETTERARIO-ARTISTICO-FILOSOFICO E CULTURALE SORTO IN ITALIA NEL 2020 - Il Terebinto Edizioni

 

- L'Editoriale su "Affaritaliani": affaritaliani.it/culturaspettacoli/empatia-806174.html

 

- The Empathic Movement: (Cambridge Scholars Publishing, 2023): The Empathic Movement: Empathy, Essence and Experience - Cambridge Scholars Publishing

 

- "Avvenire": "La modernità del Movimento Empatico" di Maurizio Cucchi (2024).

 

- Book riot: Literary Movements You've Never Heard Of

 

- "Greater Kashmir": New Manifesto of Arts: Empathism - Greater Kashmir

 

- Convegno Unisa: Didattica | Empatia e Scienze Sociali. La Scuola Empatica e il Premio Internazionale Cilento Poesia

 

- Salone del libro di Torino: poesia.corriere.it/2024/05/08/domani-al-salone-del-libro-di-torino-menotti-lerro-presenta-il-manifesto-della-scuiola-empatica/

 

- Affaritaliani: https://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/movimento-empatico-944007.html?refresh_ce#google_vignette

 

"LA SCUOLA EMPATICA", 2020 IN AVANTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Id: 3525 Data: 09/11/2024 22:52:15

*

- Letteratura

Prefazione Maurizio Cucchi: Donna Giovanna di Menotti Lerro

Prefazione di Maurizio Cucchi al libretto di Menotti Lerro Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno.

 

Di Menotti Lerro conoscevo soprattutto la poesia scritta per la pagina, di cui avevo potuto apprezzare il rigore nella scrittura, frutto anche di una robustezza culturale di fondo non so quanto duffusa tra i giovani poeti del nostro tempo. Ne avevo anche apprezzato la capacità di poetare su richiesta e quasi improvvisando, come aveva dimostrato di saper fare nel certame del premio Cetonaverde. Questa sua nuova prova, questo aprirsi a un genere così particolare e tradizionale, eppure oggi così poco praticato, mi sembra che possa rafforzarne l'immagine, confermandone la maturità. Dunque un libretto d'opera, con tutti i problemi che questa scelta non può oggi non comportare, nel suo passare dal recitativo al canto, in modo che le sillabe obbediscano alle note senza lasciarsene sopraffare. E qui la forza netta del tema, il dongiovannismo femminile, fa la sua parte con indubbio successo. Ma questo avviene grazie ai meriti del nostro poeta, del quale ho subito apprezzato la virtù di sapersi muovere con leggerezza, diciamo quasi con leggiadria, entro situazioni tutt'altro che lievi o agevoli, come quelle imposte dalla trama prescelta. Una leggerezza favorita, naturalmente, dalla gestione felicemene ironica di una tematica o da situazioni persino complicate per uno scrittore del ventunesimo secolo. E tali anche per la necessità (o tentazione che sia) di utilizzare, spesso o in prevalenza, forme arcaiche, stilemi letterari, e per di più di una letterarietà tutt'altro che agile per noi come quella del libretto d'opera classico. Lerro riesce peraltro a mescolare toni e registri diversi, a introdurre la contemporaneità in uno schema di riferimenti d'altra epoca. Ad “anticare” la superficie del testo con una certa grazia, appunto ironica, che gli consente di giostrare tra verticalità delle arie e orizzontalità del racconto con lodevole destrezza.


Id: 3522 Data: 07/11/2024 21:13:46

*

- Letteratura

Prefazione di Alessandro Serpieri: Poesie di Menotti Lerro

UN’ILLUSORIA FENOMENOLOGIA DI RIFLESSI, ILLUSIONI, INCUBI di Alessandro Serpieri

 

Questa selezione di poesie di Menotti Lerro si apre non a caso con un lungo componimento che già nel titolo – La verità dell’ombra – esprime il tema portante di una febbrile immaginazione creativa secondo cui lo spettacolo del mondo non è che illusoria fenomenologia di riflessi, illusioni, incubi. Alle apparenti evidenze del giorno, come alle sparse tracce memoriali cui dovrebbe affidarsi la continuità e quindi il senso della soggettività sofferente, risponde la densa o sorda intensità della notte a testimoniare lo scacco di un mistero non rivelabile perché inesistente. Sul nero sipario punteggiato di frammenti, baratro di un passato di morti, affiorano figure e storie d’infanzia: qui, e altrove, quella del padre che con un gesto simbolico vorrebbe trasmettere al figlio il segreto della vita e della morte, e in altre poesie quella della madre che, tra faccende casalinghe, cerca comunque l’apertura dell’orizzonte (poesia n. 32) – due tensioni a un oltre, ma vane entrambe, poiché nel rimemorarle l’io poetante disperatamente le sconfessa con l’orrore della materialità atomica o molecolare dei corpi umani votati alla disgregazione, salvo trovare, forse, un acquietante travaso in contenitori oggettuali saldi ed eterni (poesia n.2). Altra, e più ricorrente, costruzione e costrizione di riscatto è la scrittura stessa, ma non come celebrazione del sé e del mondo, bensì come disastrata testimonianza, su carta nera, sanguinante, bruciante, dell’assenza di Dio nella solitudine dell’io che in quella carta si consuma – come nella poesia n. 3, un sonetto che si chiude stringendosi sull’inane rispecchiamento tra testo e autore. Poiché insensato è l’impulso verso una certificazione del sé e del mondo nella precarietà della parola. I ricordi impallidiscono, ne restano teneri lacerti di pianto, e l’amore è un sogno, mentre il tempo umano è un Poesie scelte - testo definitivo.pmd 06/10/2010, 9.12 14 15 fiume disseccato che “scorre” solo per riflessi e non conosce certezza di arrivo in un qualche dove (poesia n. 7). Quale finale dunque? La bestemmia di una Apocalisse che nulla rivela se non la materiale malata corporeità in vano tragitto transitorio (poesia n. 8). Con, in più, l’orrore di sdoppiamenti e raddoppiamenti del Sé, fino a specchiature che lo alienano in riflessi su oggetti (poesie nn. 12 e 13) o in ambiguità di genere (poesia n. 15) o in morte icone (“statua di sale” nella poesia n. 16, “Statua intessuta/ di nervi e tendini” nella poesia n. 23). Il sole stesso illude di luce assassina (poesia n. 18), e ben lo afferra la cagnetta morente in cerca di un luogo dove morire, mentre l’io testimonia perfino la labilità del suo sguardo che non ricorda o stravolge la luce umana degli occhi tante volte incontrati e ora implosi in “buchi neri” sotto corpi sbriciolati in “ombra oscura” (poesia n. 21). E gli occhi degli sguardi dati e ricevuti finiscono nel nulla della dimenticanza o della morte (poesia n. 29). Resta infine la maschera, o le infinite maschere che non certificano l’identità del Sé, a parte quella finale, mortuaria, “che le riassume tutte” (poesia n. 31). Qua e là, alla desolazione del canto si alternano ballate narrative sulla china della disillusione: esempi di doloranti e insensate vite (come la poesia n. 25), o accumuli di teneri ricordi d’infanzia dove, però, il “perché” non fu trovato per la morte dei cari, o di un cane, e per lo spaesamento esistenziale che solo il racconto di fiabe a una bambina può infine esorcizzare (come nella poesia 33). Il sigillo della raccolta è intonato su quest’ultimo tema: l’illusione dei sogni, la ricerca di un Dio, malgrado tutto, e il rimpianto dell’infanzia vibrante di un vivere oltre le parole e prima del grande disincanto. Tra disperazione e sogno, la voce poetica di Lerro mostra una peculiare forza espressiva modulata con immagini spesso sorprendenti e con una sapiente tecnica ritmica e/o metrica. Che la bella traduzione spagnola riesce quasi sempre a rendere con efficacia.

 

UNA ILUSORIA FENOMENOLOGÍA DE REFLEJOS, ILUSIONES, PESADILLAS.

 

Esta selección de poesía de Menotti Lerro se abre, no por casualidad, con una gran composición que, ya en el título, La verdad de la sombra, explica el tema, portador de una febril imaginación creativa según la cual el espectáculo del mundo no es sino ilusoria fenomenología de reflejos, ilusiones, pesadillas. A las aparentes evidencias del día, así como a las diseminadas huellas de la memoria a las que se debería confiar la continuidad y, por ende, el sentido de la subjetividad sufriente, responde la densa y sorda intensidad de la noche dando testimonio de la derrota de un misterio no revelable por inexistente. En el negro telón salpicado de fragmentos, abismo de un pasado de muertos, afloran figuras e historias de infancia: aquí y allá, la del padre que, con un gesto simbólico, querría transmitir al hijo el secreto de la vida y de la muerte, en otras poesías la de la madre que, entre tareas domésticas, busca no obstante la apertura del horizonte (poesía nº 32), dos tensiones a un más allá, mas vanas ambas, porque, al rememorarlas, el yo que poetiza desesperadamente reniega de ellas con el horror de la materialidad atómica o molecular de los cuerpos humanos destinados a la disgregación, salvo encontrar, quizás, un aquietante trasvase en contenedores objetuales estables y eternos (poesía nº 2). Otra, y más recurrente, construcción y constricción de rescate es la escritura misma, mas no como celebración del yo y del mundo, sino más bien como desastrado testimonio, en papel negro, sangrante, quemante, de la ausencia de Dios en la soledad del yo que en aquel papel se consuma, como en la poesía nº 3: soneto que se cierra apretándose sobre el inane reflejo entre texto y autor, puesto que insensato es el impulso hacia una certificación del yo y del mundo en la precariedad de la palabra. Los recuerdos palidecen, quedan de ellos tiernos lacertos de llanto, y el amor es un sueño, mientras el tiempo humano es un río seco que fluye sólo por reflejos y no conoce certeza de llegada a ningún donde (poesía nº 7). ¿Qué final entonces? La blasfemia de un Apocalipsis que no revela nada sino la material enferma corporeidad en vano trayecto transitorio (poesía nº 8). Con, además, el horror de desdoblamientos y duplicaciones del Yo, hasta reflejos que lo alienan en imágenes sobre objetos (poesías nºs 12 y 13) o en iconos muertos (“Estatua de sal” en la poesía nº 16, “Estatua tejida de nervios y tendones” en la poesía nº 23). El sol mismo ilusiona con luz asesina (poesía nº 18) y bien lo aferra la perra moribunda en busca de un lugar donde morir mientras el yo testimonia incluso la labilidad de su mirada que no recuerda o distorsiona la luz humana de los ojos tantas veces encontrados y que ahora han hecho implosión en “agujeros negros” bajo cuerpos hechos briznas en “sombra oscura” (poesía nº 21). Y los ojos de miradas dadas y recibidas terminan en la nada del olvido o de la muerte (poesía nº 29). Queda finalmente la máscara, o las infinitas máscaras que no certifican la identidad del Yo, a parte de la final, mortuoria, “que asume todas” (poesía nº 31). Aquí y allá, a la desolación del canto se alternan baladas narrativas sobre la ladera de la desilusión: ejemplos de dolientes e insensatas vidas (como en la poesía nº 25) o cúmulos de tiernos recuerdos de infancia donde, sin embargo, el “porqué” no se encontró por la muerte de los seres queridos, o de un perro, y por el desplazamiento existencial que sólo el contar cuentos a una niña puede exorcizar (como en la poesía nº 33). El sigilo de la recopilación está entonado en este último tema: la ilusión de los sueños, la búsqueda de un Dios, a pesar de todo, y la recuperación de la infancia vibrante de un vivir más allá de las palabras y antes del gran desencanto. Entre desesperación y sueño, la voz poética de Lerro muestra una peculiar fuerza expresiva modulada con imágenes a menudo sorprendentes y con una sabia técnica rítmica y/o métrica, que la bella traducción española consigue casi siempre alcanzar con eficacia.

 

Alessandro Serpieri, 2010


Id: 3521 Data: 07/11/2024 21:07:37

*

- Letteratura

Maria Teresa Chialant recensisce 2084 di Menotti Lerro

Questo romanzo si presenta come una distopia fin dal suo titolo, 2084, che palesemente allude al celebre Nineteen Eighty-Four di George Orwell. Il 2084 è l’anno in cui alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge definiscono le due più grandi scoperte di tutti i tempi: il siero per la vita eterna e quello in grado di annullare la percezione del dolore, nell’ambiziosa prospettiva, dunque, di una società ideale. Ma il sogno superominico di rendere gli esseri umani immortali e di eliminare il dolore dal mondo è esso stesso la ragione del fallimento di tale progetto, poiché ogni progetto utopico è inevitabilmente destinato a contenere in sé il suo contrario. Se è vero, infatti, che le società ideali descritte nei romanzi utopici sono intenzionalmente statiche, luoghi nei quali il condizionamento dell’individuo è totale, e che è la dimensione normativa dell’istituzione utopica a generare i regimi totalitari, si può forse condividere il paradosso secondo cui celebri utopie letterarie come Utopia di Thomas More, News from Nowhere di William Morris e A Modern Utopia di H. G. 2 Wells costituiscono delle vere anti-utopie. Questo paradosso è bene illustrato dalla citazione da Schopenhauer apposta a mo’ d’epigrafe al romanzo di Menotti Lerro—e non è certo un caso l’implicito accostamento tra superomismo e il filosofo tedesco: “Soltanto il dolore e la privazione si possono percepire positivamente e si annunciano quindi da sé: il benessere invece è soltanto negativo. Non ci accorgiamo perciò dei tre grandi beni della vita, la salute, la giovinezza, la libertà come tali, finché li possediamo, ma solo dopo che li abbiamo perduti: poiché anch'essi sono negazioni.” 2084 si articola in tre parti. La struttura del testo è complessa per via delle diverse storie che si sviluppano intorno a numerosi personaggi più o meno eccentrici e ai loro differenti modi di reagire agli effetti nefasti provocati dalle pillole della vita eterna e della eliminazione del dolore--primi fra tutti, il degrado dell’ambiente e l’alienazione degli individui. Tra le figure più interessanti che popolano il romanzo ci sono i giovani Gilda e Albert che, grazie all’amore che li unisce, resistono al regresso dell’umanità e del pianeta dopo che ogni stimolo e obiettivo da perseguire si è esaurito, non essendo più necessario lottare per la sopravvivenza; Dominic che, dopo aver commesso un omicidio per gelosia, impazzisce; Carlitos Clown, vecchio proprietario e pagliaccio di un circo costretto alla chiusura che, insieme ai figli e agli ultimi animali lasciati in vita, si è rifugiato in una foresta artificiale nel tentativo di ricostruire un microcosmo mortale; Franco, "un uomo talmente ipocondriaco che pensava che il guarire potesse nuocergli"; il dottor Andrew Robinson, lo scienziato a cui si deve la scoperta dei sieri miracolosi, il quale, resosi conto che gli esseri umani senza il dolore non preservano più il proprio corpo e non si curano più dell’ambiente intorno a loro, è colto dal rimorso e sprofonda nella follia. L’intreccio include altri eventi eccezionali: si scatena la guerra tra i mortali e gli immortali, e forze aliene da altri pianeti invadono la Terra. E’ il totale fallimento dell’esperimento ‘utopico’! Il romanzo s’inscrive fondamentalmente in due generi letterari riconducibili alla modalità del fantastico: non soltanto la distopia, di cui si detto, ma anche la fantascienza. Echi da Nineteen Eighty-Four si ritrovano, ad esempio, nelle scritte sui muri--IL PROGRESSO E’ REGRESSO / ACCONTENTARSI E’ PROGRESSO— 3 che rimandano allo slogan d’orwelliana memoria WAR IS PEACE / FREEDOM IS SLAVERY / IGNORANCE IS STRENGTH, mentre la guerra tra i terrestri e gli alieni richiama alla mente The War of the Worlds di H. G. Wells. Ma 2084 è anche altro. Uno degli aspetti più interessanti del romanzo è, infatti, la commistione di diversi registri linguistici: dalla narrazione romanzesca ‘tradizionale’ affidata alla voce di un narratore onnisciente, al flusso di coscienza che permette di entrare nell’interiorità dei personaggi, fino alle scritture dell’io, con il ricorso alla epistola e al diario. Lo scambio di lettere tra Niño e suo padre permette, forse, di rivelare aspetti della vita privata dell’autore o possibili proiezioni su quel suo probabile alter ego, mentre le annotazioni diaristiche dello stesso Niño, con riflessioni sul romanzo che sta scrivendo, assolvono a una funzione metanarrativa che arricchisce ulteriormente il testo. Non è forse un caso che 2084 si chiuda proprio su una lettera di Niño al padre, datata 1 giugno 2012, con la quale gli invia il suo scritto: “È un romanzo di pura fantasia e solo a pochi sarà concesso scorgervi delle frammentate verità nascoste. Sono certo che, come sempre, tu riuscirai a vedere oltre l’apparenza delle cose”. E così è stato nel caso di un lettore attento come Giorgio Bàrberi Squarotti che ha scritto: “L’opera alterna visione e realtà, ironia e pensiero, nella variazione di tempi futuri e tempi appena trascorsi, con la virtù di una scrittura alacre, avventurosa, saporosa, sapientissima”. 2084 si distingue nella produzione complessiva di Menotti Lerro, che è innanzitutto un poeta (attualmente Visiting Fellow presso l'Università di Warwick, UK), differenziandosi dai suoi precedenti lavori: numerose raccolte di poesie, vari racconti e alcuni saggi critici. I versi, in particolare, hanno ricevuto riconoscimenti significativi, tra i quali il recente volume The Poetry of Menotti Lerro, a cura di Andrew Mangham (pubblicato nel 2011 dalla casa editrice britannica Cambridge Scholars Publishing). Questa sua recente fatica merita particolare attenzione per l’originalità dell’invenzione e la sensibilità che la sottende.

                                                                                   Maria Teresa Chialant


Id: 3520 Data: 07/11/2024 20:59:38

*

- Letteratura

Recensione Giancarlo Pontiggia: Primavera di Menotti Lerro

La recensione di Giancarlo Pontiggia a Primavera di Menotti Lerro (2010).

 

Di Menotti Lerro, nato nel 1980, attualmente dottorando presso il dipartimento di anglistica dell’Università di Salerno, dove si è laureato con una tesi sulla poesia di Eliot e Montale, è uscito un amplissimo volume, Primavera, che vuol essere una sorta di compendio antologico di tutta la sua produzione precedente. Il titolo allude alla prima stagione della vita, guardata con gli occhi di chi quella stagione l’ha già vissuta, e sente il bisogno di ricapitolarla conferendo ad essa un ordine, che sarà innanzi tutto – com’è inevitabile – l’ordine del tempo e delle sue stagioni.
E infatti il libro si articola in quattro sezioni, che si allungano dall’Infanzia, attraverso una Adolescenza e una Giovinezza, fino alla conquistata Maturità,
prevedendo, all’interno di ciascuna sezione, una sorta di progressione dei pensieri e delle emozioni, scandita anche numericamente (22 poesie nella prima sezione, 31 nella seconda, 73 nella terza, fino al simbolico 100 nella quarta e conclusiva) e cronologicamente (si va dal 1997 fino al 2007). Accompagnano ciascuna sezione titoli che esprimono una trepidante, angosciosa sensibilità, in parte recuperati da raccolte precedenti (Ceppi incerti; I battiti della notte; Senza cielo; Tra-vestito e l’anima). Un percorso di
vita e di conoscenza che non può non sorprendere in un poeta così giovane, sia per la ricchezza dei temi esistenziali, che si ampliano anche ai grandi interrogativi religiosi, sia per la tensione tragica del discorso, su cui incombe, come il peso di un grande disastro, la percezione traumatica (quasi originaria,
fondativa) di un mondo che ha perduto, indistintamente, anche l’idea del cielo (motivo ricorrente della terza sezione): «Dublino è senza cielo come Omignano e Milano, / Oxford e Londra, Madrid, Barcellona e Bilbao, / come Praga e Budapest, Francoforte e Monaco... / Non c’è casa» (p. 162). Molte di queste pagine vanno a comporre come una sorta di diario privato, affidato a un linguaggio di forte impatto emotivo, non di rado intessuto dei tòpoi più vistosi dell’immaginario poetico postromantico (con singolari accenti scapigliati), come in questa sequenza della terza sezione (si tratta dei testi numerati 6-7-8-9): «Guardandomi da vicino, / a tre centimetri dallo specchio, / il viso s’appanna in un istante, / sono già vecchio» (p. 102); «Ogni giorno ombre mi parlano, / m’inseguono in ogni angolo di cervello» (p.103); «Eppure respiro ancora, / in questa stanza senza luce / tra la polvere e la noia» (p. 104); «E poi chissà cosa mi attende / quando in cento lune / la
carne pullula di vermi, / nutre le bestie immonde / venute a divorarmi» (p. 105). Lerro, si è capito, è poeta che ha bisogno di distendersi in vasti spazi, di
far ricorso al più vasto repertorio delle figure (egli stesso, in una nota, confessa di avere amato «metafore, inversioni sintattiche, ossimori, metonimie, parole ricercate, rime, assonanze, anafore», p. 28), di cercare forme espressive dotate di una forte tensione comunicativa, come quando, giunto ormai alle pagine conclusive del libro, si congeda dal lettore tracciando un testamento della propria vita («Ho deciso di lasciare il corpo, / ed è ora di fare testamento. // Alle donne che mi conobbero lascio le ombre, / i sogni che non si realizzarono; / Al mio paese lascio tormenti / e bei ricordi; / Ad Oxford l’amore, / a mia madre il cuore. / Agli amici le strade che percorsi, / a mio padre lasciategli la mente, / ai gatti le viscere. // questa penna e queste carte / a colui che ci si imbatte»; p. 266), o come quando, proprio nel componimento di congedo, assume i panni del solitario
viandante di romantica memoria («quando nella notte buia, confuso col vento freddo, / la neve e il fruscio degli oleandri, / sentirete da lontano uno
stridulo canto, / come di un lupo, quando cerca malinconico la luna / da uno spigolo di roccia... / allora uomini, rivolgete a quest’ombra un pensiero, / poiché quello è il canto di uno stanco / viaggiatore solitario »; p. 290).
Se da una parte colpisce la qualità, anche retorica, di questa poesia, dall’altra può lasciare perplessi l’eccesso di facilità con cui l’autore fa uso dei suoi materiali, sia biografici sia letterari, nonché la tendenza ad abusare di immagini di abiezione e desolazione (penso a poesie come iv, 74: «Dura uno
schiamazzo la vita. / Tutto è carne buona per un’ora, / osso in preda ai tarli, formicaio in delirio, / sputo marcio di vecchio»; p. 255). Ma, come per altri poeti nati negli anni Settanta e Ottanta, ed è certo un merito rispetto al minimalismo imperante nelle generazioni precedenti, la letteratura appare a Menotti Lerro come uno spazio di verità cui consegnarsi senza esitazioni e diffidenze, un repertorio di stili e di simboli che continuano a bruciare sulla pagina, a nutrire di miti e di ragioni il proprio “io” sanguinante e ferito. Fra tante maniere che popolano il libro, preferiamo il poeta bachelardiano che scrive: «Ho spento la candela nella notte / restano le ombre sui muri della mente» (iii, 59; p. 170).


Id: 3519 Data: 07/11/2024 20:49:24

*

- Letteratura

Giancarlo Pontiggia reviews Primavera by Menotti Lerro

Many of these pages go to compose a sort of private diary, committed to a language with strong emotional impact, often woven with tòpoi that are more conspicuous of the poetic imagery of Post-Romanticism (with unique accents of the Scapigliatura) […]. Lerro, it is understood, is a poet who needs to lie in vast spaces, to appeal to a wider repertoire of figures (himself he confesses in a note to have loved “metaphors, syntactic
inversions, oxymoron, metonymy, the search words, rhyme, assonance, anaphora”), to seek forms of expression with a strong communicative tension […].
If, on the one hand, the quality and the rhetoric of this poetry are
striking, on the other hand, the excess of ease with which the author uses his materials, both biographical and literary, as well as his tendency to abuse images of abjection and desolation perplexes us [...]. But, as for other poets born in the Seventies and Eighties, and it is certainly a merit compared to prevailing minimalism in previous generations, literature appears to Menotti Lerro as a space of truth to which he gives himself up without hesitations and distrusts a repertory of styles and symbols that
continue to burn on the page, to nourish the bleeding and wounded “self” on myths and reason. Among the many styles that characterize the book, we prefer the Bachelardian poet who writes: “I have extinguished the candle in the night / the shadows remain on the walls of the mind”.

From: The Poetry of Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing, 2011


Id: 3518 Data: 07/11/2024 20:40:30

*

- Letteratura

Gli anni di Cristo di Menotti Lerro - giudizio Pontiggia

"La letteratura appare a Menotti Lerro come uno spazio di verità cui consegnarsi senza esitazioni e diffidenze, un repertorio di stili e di simboli che continuano a bruciare sulla pagina, a nutrire di miti e di ragioni il proprio 'io' sanguinante e ferito.".

                                                                           Giancarlo Pontiggia

 

 

VIDEO: MENOTTI LERRO legge GLI ANNI DI CRISTO (2013). Lettura 2024 - Reading 2024 - YouTube


Id: 3517 Data: 07/11/2024 17:20:48

*

- Letteratura

Gli anni di Cristo di Menotti Lerro - giudizio Squarotti

"Grandiosa e drammatica è la Sua nuova raccolta di versi: è visionaria, accesa di una religiosità corrusca di straordinaria intensità e verità. Tutto il discorso poetico è altissimo, fra tragicità e luce. Mi sembra che la Sua poesia sia giunta a un culmine ben raro nei nostri tempi (e anche in passato).". 

                                                                              Giorgio Bàrberi Squarotti

 

GLI ANNI DI CRISTO, ZONA EDITRICE 2013 

 

Video: Menotti Lerro legge "Gli anni di Cristo" (2013). Omignano, 6/11/2024 - YouTube


Id: 3514 Data: 07/11/2024 14:10:18

*

- Letteratura

Italian Empathic Poets - Empathic Movement / Empathism

Italian Empathic Poets -  Genesi Publishing, 2025
 
"New Manifesto on the Arts"
di M. Lerro e A. Pelliccia
 
- Edited by Menotti Lerro
 
Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Vincenzo Guarracino, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Tiziano Rossi, Luigia Sorrentino, Gian Mario Villalta, Lello Voce.
 
 
- Birth reference decade:
 
1920 - Neri.
1930 - Calabrò, Kemeny, Loi, Maraini, Pecora, Rossi.
1940 - Carifi, Coco, Cucchi, Guarracino, Lamarque, Rossani.
1950 - Bertoni, De Angelis, Magrelli, Pontiggia, Santagostini, Sica, Testa, Villalta, Voce.
1960 - Arminio, Dagnino, Fantato, Frene, Rondoni, Sorrentino, Tempesta.
1970 - Fresa, Lerro.
1980 - Lerro.
 
* The union occurred in the name of Empathy (and of the new literary, artistic, philosophical and cultural Movement that arose in Italy in 2020: Empathism).
 
* This anthology is dedicated to Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Alessandro Serpieri, Maria Teresa Chialant and Carolyn Lyle.

 


Id: 3511 Data: 01/11/2024 19:01:09

*

- Letteratura

Il Canone Domestico - Foglio Empatico N°5

IL FOGLIO EMPATICO N° 5
di Menotti Lerro - Il Canone Domestico
 
Mentre le polemiche sul Canone Occidentale stilato da Harold Bloom diversi anni or sono (correva l’anno 1994) non si sono ancora placate, in Italia assistiamo ad un’aberrante creazione di quello che si potrebbe definire Canone Domestico. Una forzatura di scelte editoriali che hanno determinato una confusione tale da non riuscirsi a capire quasi più nulla. Le antologie aggregate frettolosamente e con poco o nullo criterio metodologico, spesso proposte o affidate a critici di insignificante spessore e lieti e determinati di includere all’interno delle stesse la propria cerchia amicale, ha dato infatti corpo ad un preoccupante disorientamento generale. Lo stesso sembra avvenire per la pubblicazione in volume dei poeti nazionali: non si segue una vera linea meritocratica, ma al contrario, il merito sembra essere la prima cosa da eliminare e combattere nelle scelte editoriali che poco vengono vegliate dagli editori, specie da quelli grandi (mentre spesso i medio-piccoli pubblicano di tutto a pagamento) poiché sanno che ormai anche il senso critico generale è praticamente morto e dunque tutto può passare tranquillamente “inosservato” (è questo uno dei malintesi che ha creato la pur giusta e inevitabile affermazione del verso libero…). Gli editori preferiscono tenersi stretto i guru che compiono le scelte permettendo loro di agire nel modo che ritengono opportuno, anche se determina spesso selezioni dovute a simpatie umane più che altro, sebbene, era inevitabile, queste pratiche hanno finito in verità per annoiare il lettore, stanco di ritrovarsi sugli scaffali delle librerie testi orrendi di poesia e finendo per non cercare più la stessa tra i “Nuovi Poeti”. Si spiega così il fatto che ormai nei punti vendita si trovano solo libri del “Grande Canone” del passato: da Dante a Carducci, da Leopardi a Pascoli, da Pavese a Pasolini e poco altro sul versante italico. Ma davvero la nostra nazione non è più capace di proporre veri poeti? La prima impressione sembrerebbe quella, mentre approfondendo la questione scopriamo che c’è stato un vero e proprio olocausto letterario che perdura ormai da cinquant’anni o forse più. A farla da padrone è la corruzione e la scaltrezza che hanno portato all’annullamento della vera poesia e del circuito fiduciario necessario per la stessa affinché possa emergere. Tutto ciò, ad esempio, non avviene in Paesi più sviluppati come l’Inghilterra che ancora sembra credere nell’importanza del poeta e della poesia e che pertanto segue processi molto più logici, raffinati e meritocratici per scegliersi i propri nuovi rappresentanti contemporanei. Lo svilimento nostrano è invece lo stesso che ha portato le Università ad essere piene di studiosi mediocri e arrabbiati con il mondo, tronfi del proprio potere finalmente raggiunto e pronti per chiudere le porte ad ogni sibilo di talento che dovesse passare da quelle parti. Il Canone Domestico, l’insieme di opere che definiscono e hanno fondato la letteratura italiana dell’ultimo mezzo secolo (direi a partire dai poeti nati intorno al 1970 in poi), è dunque stato “ben congegnato” e certamente avallato da un sistema putrido dalle fondamenta nel quale a farne le spese sono al solito i pochi autori e studiosi che non amano scendere nel fango per imporsi, capendone anche l’improbabile, se non impossibile, esito favorevole della battaglia. So che Harold Bloom si sentì molto amareggiato in vita nel subire una serie di attacchi, spesso scomposti, per delle sue scelte “antologiche” (certo Petrarca e Boccaccio avrebbe dovuto includerli…), ma oggi il suo “peccato” appare quasi veniale di fronte a ciò che avviene nel nostro eterno, morente Bel Paese. Gli italiani, e non solo, hanno riso del pur sempre geniale e autorevolissimo Canone Occidentale di Bloom, mentre al contempo costruivano il proprio miserevole e scriteriato Canone Domestico.


Id: 3510 Data: 01/11/2024 14:48:51

*

- Letteratura

Ragioni Primarie del Movimento Empatico / Scuola Empatica

LE RAGIONI PRIMARIE

 

Il Nuovo Manifesto sulle Arti

 

Il nostro millennio sta entrando nella terza decade, ed è tempo di costruire insieme una visione del mondo all’insegna della bellezza e dell’armonia.
L’interdisciplinarità e l’idea di “Artista totale” (una singola persona o una combinazione di contributi da parte di persone impegnate in ambiti culturali diversi), proposti nel “Nuovo Manifesto sulle Arti”, si pongono come base per afferrare le “frammentarie verità” di questo periodo storico che, mai come adesso, necessita della figura dell’Artista come guida. A tal fine, dal 2019, opera il Centro Contemporaneo delle Arti, che dona al territorio nazionale e del Cilento molteplici e innovative iniziative artistico-culturali di grande rilievo, animate da un fondamentale sentimento comune: l’empatia, il sentirsi vicini gli uni agli altri, come esseri umani e come artisti. Per tale principale ragione il Centro Contemporaneo delle Arti fonda la Scuola Empatica, tenendo ancor più fermi i propositi educativi e formativi che lo contraddistinguono. Dal triangolo del Cilento antico (Vallo della Lucania, Omignano, Salento), partiranno nuovi impulsi per lo sviluppo delle Arti e della Cultura attraverso le emozioni. 

 

                                                                                       Menotti Lerro

                                                                  In: La Scuola Empatica (Ladolfi: 2020)

 

 

* Storia del Centro Contemporaneo delle Arti, nato nel 2019 con sedi a Milano e nel Cilento.


Id: 3509 Data: 31/10/2024 17:02:30

*

- Letteratura

La Scuola Empatica propone quattro Antologie (in progress)

La Scuola Empatica: movimento letterario, artistico, filosofico e culturale propone quattro Antologie (in progress).

 

“Poeti Empatici Italiani” – “Narratori Empatici” – “Musicisti Empatici” – Artisti Empatici”.

 

 

"Nuovo Manifesto sulle Arti”

di M. Lerro e A. Pelliccia (2019).

 

Prima Antologia

 

POETI EMPATICI ITALIANI 

 

- a cura di Menotti Lerro

 

Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Sandro Gros-Pietro, Vincenzo Guarracino, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.
 
- Decade di riferimento nascita:
 
1920 - Neri.
1930 - Calabrò, Kemeny, Loi, Maraini, Pecora, Rossi.
1940 - Carifi, Coco, Cucchi, Gros-Pietro, Guarracino, Lamarque, Rossani.
1950 - Bertoni, De Angelis, Magrelli, Pontiggia, Santagostini, Sica, Testa, Villalta, Voce.
1960 - Arminio, Dagnino, Fantato, Frene, Rondoni, Sorrentino, Tempesta.
1970 - Fresa, Lerro.
1980 - Lerro.

 

*Questa antologia è dedicata a Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Alessandro Serpieri, Maria Teresa Chialant e Carolyn Lyle.

 

 

Seconda Antologia

 

NARRATORI EMPATICI

 

a cura di Menotti Lerro

 

Maurizio De Giovanni, Diego De Silva, Sandro Gros-Pietro, Menotti Lerro, Dacia Maraini, Raffaele Nigro, Maria Rita Parsi, Olga Tokarczuk. 

 

 

Terza Antologia

 

MUSICISTI EMPATICI

 

a cura di Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Lino Vairetti

 

Gennaro Barba, Pasquale Capobianco, Eduardo Caiazza, Mariano Castiello, Vincenzo Cascella, Andrea Castelli, Marco Cecioni, Francesco Citera, Donatella del Monaco, Annibale Giannarelli, David Jackson, Bernardo Lanzetti, Gianni Leone, Mauro Martello, Franco Mussida, Gianni Nocenzi, Antonio Onorato, Carmine Padula, Stefano Pantaleoni, Michele Pecora, Salvatore Priore, Corrado Rustici, Santino Scarpa, Jenny Sorrenti, Aldo Tagliapietra, Alfredo Tisocco, Irvin Vairetti, Lino Vairetti, Vincenzo Zitello.

 

 

Quarta Antologia

 

ARTISTI EMPATICI

 

a cura di Antonello Pelliccia e Menotti Lerro

 

Anna Bianchi, Deborah Farina, Renato Galbusera, Omar Galliani, Andrea Granchi, Edoardo Landi, Victor Lucena, Gianni Macalli, Carlos Medina, Cesare Nardi, Giulia Napoleone, Antonello Pelliccia, Antonio Perotti, Nello Teodori. 

 

 

*L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla simile pulsione che determina ogni artista.


Id: 3498 Data: 26/10/2024 07:28:46

*

- Letteratura

Menotti Lerro intervista Jon Fosse - Premio Cilento Poesia

Di seguito il link all'intervista/dibattito intorno alla scrittura del già PREMIO NOBEL alla LETTERATURA JON FOSSE in occasione del conferimento del PREMIO INTERNAZIONALE CILENTO POESIA - Sez. Narrativa (2024). 

 

VIDEO: JON FOSSE INTERVIEWED BY MENOTTI LERRO IN OCCASION OF THE "CILENTO INTERNATIONAL POETRY PRIZE 2024". - YouTube

 


Id: 3491 Data: 15/10/2024 14:59:03

*

- Letteratura

Comunicato Stampa Gestione Fondi Pubblici per la Cultura

Al Sindaco di Salento Michele Santoro;

Alla Giornalista di "Set TV" e de "Il Mattino di Salerno" Carmela Santi;

Al Sig. Osvaldo De Iorio.

 

-Preannuncio valutazione azione legale per verificare se vi siano estremi per procedere penalmente e civilmente con eventuale richiesta di risarcimento danni in seguito a parole lesive e affermazioni mendaci che ledono la mia immagine di docente, scrittore e persona per bene. 

 

Devo purtroppo, in questo momento di grande felicità per la magnificente decima edizione del PREMIO INTERNAZIONALE CILENTO POESIA, sottolineare l'inopportunità disinformativa delle persone che in questi giorni, ovvero proprio nel giorno antecedente al nostro Premio di Poesia, INFANGAVANO lo stesso Premio, il Ministero della cultura che lo finanzia, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno e Avellino (CHE AMMINISTRA INTERAMENTE I FONDI ECONOMICI), il sottoscritto (CHE NON GESTISCE NEANCHE UN SINGOLO EURO DI PERSONA) la mia Associazione Culturale, che, al contrario da quanto sostenuto con sorprendente sicurezza dal Sindaco di Salento Michele Santoro (che è lo stesso già passato alle cronache per aver "picconato" le mattonelle di poesia) non ha gestito in questo progetto NEMMENO UN EURO. 

 

Rispedisco dunque al mittente queste pretestuose e dannose illazioni contro la mia persona CHE HA FATTO DELL'ONESTA', DELLA LEGALITA', DELLA SERIETA', E DELLA PROFESSIONALITA' UNA MISSIONE DI VITA RICONOSCIUTAMI DA SEMPRE DA CHI E' ALTRETTANTO ONESTO. 

 

Mi meraviglia dover ancora sottolineare queste cose nel contesto di un Premio così rilevante e bello che tanto significa sia per il Comune di Salento... per il Cilento... per la provincia di Salerno... per l'Italia...  per il Mondo... poichè ogni azione culturale elevata eleva il Mondo e l'intera umanità. 

 

Invito pertanto il Sindaco Michele Santoro A SCUSARSI PUBBLICAMENTE per le sue illazioni gratuite, ed errate informazioni fornite in merito al coinvolgimento nella gestione dei fondi dell'Associazione Culturale che rappresento, fomentando tra l'altro così i suoi simpatizzanti, come dimostra quanto scritto pubblicamente sui social dal Sig. OSVALDO DE IORIO: "Manca la mattonella del resoconto del finanziamento di 140.000 Euro. Il litigioso personaggio del Monte Stella & Company ne sanno qualcosa!". 

 

Tali insinuazioni sono chiaramente lesive alla mia immagine (e a quella di tutte le parti coinvolte), così come le parole del Sindaco Santoro che nella trasmissione del TG SET TV, intervistato dalla giornalista CARMELA SANTI, riferendosi alla riapposizione delle mattonelle aveva affermato testualmente: "Quei personaggi famosi nel Monte Stella e quelli che ci hanno accusato di fasullaggine [riferimento ad un altro poeta] possono esultare. In più se volessero farci conoscere i finanziamenti AVUTI DA QUESTA ASSOCIAZIONE a me risulta di 160.000 euro, come sono stati utilizzati, di questo noi saremmo grati a loro".

 

Incalzato dalla giornalista Carmela Santi, il Sindaco ha aggiunto poco dopo: "Mi risulta che l'associazione abbia ricevuto intorno a 140.000 Euro che non sono passati attraverso le casse comunali, ma PASSATI TUTTI ATTRAVERSO ASSOCIAZIONE. [...] Potrebbero farci sapere come vanno distribuiti questi soldi oltre che offendere le persone su social vari toccati nel loro ego patologico". 

 

Evidentemente non soddisfatta dalle illazioni inopportune e mendaci del Sindaco Michele Santoro, la giornalista Carmela Santi ha pensato bene di riprendere la notizia il giorno 9 ottobre su un quotidiano (che in questo caso subisce a sua volta un danno avendo pubblicato questo articolo e perdendo in tal modo credibilità) "Il Mattino" (edizione di Salerno). Nello stesso articolo la giornalista inserisce il seguente sottotitolo "[...] ora chiarazza dei fondi pubblici". (Virgolettato attribuito al Sindaco Michele Santoro). 

Nel corpo del testo inoltre la notizia viene presentata nel modo seguente: Tuttavia, Santoro ha anche approfittato per tornare SU UN ALTRO PUNTO CRITICO DELLA VICENDA: LA GESTIONE DEI FONDI PUBBLICI. "Oltre 120 mila euro sono stati investiti in questo progetto" dice il sindaco, chiedendo all'associazione promotrice dell'iniziativa di fornire chiarimenti su come siano stati utilizzati i soldi. "E' giusto che la comunità sappia come sono stati spesi questi fondi pubblici, è necessaria un po' di trasparenza".      

 

Dunque premesso che Santoro ha ricevuto il Protocollo d'intesa ufficiale firmato in precedenza dall'avvocato Gabriele De Marco e che dunque ha un rapporto diretto con qualsiasi informazione relativa al premio che, ricordiamolo, ha da sempre promosso il suo borgo in particolare, è incredibile constatare che ad oggi non solo il Sindaco non si sia informato sulla gestione dei fondi, dato che gli stava così a cuore, ma che affermi con certezza una cosa che è ASOLUTAMENTE FALSA POICHE' L'ASSOCIAZIONE E' SOLO PARTNER NELLA COLLABORAZIONE E NON GESTISCE FONDI ECONOMICI  (dunque si sarebbe dovuto informare meglio prima di concedersi un'ennesima caduta di stile, corredata da offese e riferimenti personali alla mia persona e a quella di altri, lasciando così la porta aperta a basse speculazioni come alcuni commenti pubblici sulla sua bacheca (e non solo) di facebook dimostrano, in primis quello del già citato Osvaldo De Iorio per il quale, avendolo fotografato, mi riservo di valutare con il mio avvocato se vi sono gli estremi per un'azione legale. 

 

Vorrei inoltre chiedere alla giornalista Carmela Santi quali fonti ha utilizzato per asserire che quello dei fondi pubblici utilizzati rappresenta "un altro punto critico della vicenda" per capire se lei sa qualcosa che io non so...

Le sue parole, infatti, in qualche modo potrebbero far immaginare ai lettori del quotidiano ad un problema già noto (cosa chiaramente FALSA) alle cronache legato all'amministrazione degli stessi fondi pubblici per questo MIO PULITISSIMO E MERAVIGLIOSO PROGETTO DI ELEVAZIONE TOTALE DEL TERRITORIO LOCALE E NAZIONALE E DELLE ARTI!!

 

PS

Mi aspetto ora scuse pubbliche anche da parte della giornalista Carmela Santi che non si è informata a dovere prima di scrivere l'articolo su "Il Mattino" (giornale tra l'altro rappresentato da giornalisti solitamente, credo, molto attenti come Erminia Pellecchia e dallo stesso direttore Alessandro Barbano che evidentemente hanno dato per buone queste informazioni, subendo a loro volta, come accennato, un danno d'immagine).

La stessa Santi, tra l'altro, è la medesima giornalista che invitò il Sindaco Santoro nella sua trasmissione in occasione del "picconamento" e che non mi diede la possibilità di replicare allo stesso Sindaco sebbene io glielo chiesi espressamente attraverso diversi messaggi dove le domandavo diritto di replica. Messaggi ai quali nemmeno mi rispose... negandomi di fatto il diritto a difendermi...

 

PPS

C'è scritto sul mosaico a me dedicato nella sala del Comune di Omignano "NON BISOGNA AVERE PAURA DEI SOGNI MA DI CHI NON VUOLE FARCI SOGNARE.".

 


Id: 3489 Data: 12/10/2024 12:46:41

*

- Letteratura

Vincitori Cilento International Poetry Prize (X ed. 2024)

Testa, Fosse, Mazzucco, Napoleone, Curino e Vairetti trionfano al Cilento International Poetry Prize (X edizione, 2024).

Il Cilento International Poetry Prize ha vissuto una decima edizione all’insegna dell’alta cultura e delle profonde emozioni con i suoi premiati di altissimo pregio.
I vincitori si sono avvicendati sulla scena intervistati dal Soprintendente ABAP di Salerno e Avellino, Raffaella Bonaudo, dal Direttore Artistico Menotti Lerro e dalla giuria tutta, con le motivazioni lette con eleganza dalla dott.ssa Rosa Maria Vitola, responsabile del progetto, e immersi in un’atmosfera di assoluta bellezza creata dai maestri musicisti.
In una Sala Teatro Pasolini gremita, il premio - organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino in collaborazione con il Centro Contemporaneo delle Arti, e con il Patrocinio della Regione Campania, del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno, dell’Ente Parco Cilento e Vallo di Diano, dell’Università degli Studi di Salerno - DISPS, DIPSUM, DISPAC, del Comune di Salento Cilento, del Comune di Roccadaspide, della Fondazione della Comunità Salernitana, dell’Associazione Uni in Strada di Salerno e del Teatro Pubblico Campano - condotto magistralmente dalla giornalista e conduttrice RAI, Vittoriana Abate, è stata tra l’altro arricchita con i raffinati intermezzi dei M° Carmine Padula, Mariano Castiello e il trio d’archi composto dai M° Eduardo Caiazza, Alessandro Marino e Serena Giordano.
Il “Cilento Poesia” nasce nel 2017 a Salento, tipico borgo cilentano, Paese della Poesia, da un’idea di Menotti Lerro. Lo stesso riconoscimento, fin dalla prima edizione, si è distinto per l’altissimo prestigio dei premiati, ed è riuscito a imporsi nel panorama internazionale anche grazie al lavoro sinergico con la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino / Ministero della Cultura. Un Premio che oramai rappresenta il fiore all’occhiello del Movimento letterario-artistico e filosofico dell’Empatismo sorto nell’innovativa Piramide Culturale del Cilento (con ben 25 paesi di alta cultura aderenti) che è il suo epicentro, la sua casa.
I manufatti, che sono stati realizzati dalle sapienti mani dei maestri ceramisti Lucio Liguori e Alessandro Mautone, sono stati consegnati al poeta Enrico Testa; ai narratori Jon Fosse e Melania Mazzucco; al musicista Lino Vairetti; all’artista Giulia Napoleone; all’attrice Laura Curino.
A decretare i vincitori della decima edizione è stata una commissione di esperti presieduta dal direttore artistico Menotti Lerro e composta da: Katia Ballacchino, Mariagrazia Barone, Mauro Alfo Borella, Aurora Egidio, Rosa Giulio, Maria Tommasa Granese, Wilma Leone, Antonello Pelliccia, Leandro Ventura, Rosa Maria Vitola, Stefania Zuliani.
Sono inoltre intervenuti nell’ambito della premiazione: Gennaro Cuccurullo, presidente associazione “Uni in Strada”; Antonia Autuori, presidente della “Fondazione della Comunità Salernitana”; Antonia Wilburger, Consigliere Comune di Salerno.
Emozionante l’interpretazione dei testi poetici da parte dell’attore Renato De Rienzo.
Un altro rilevante momento da custodire nella memoria individuale e collettiva del territorio cilentano e salernitano, sempre più culla della poesia mondiale.


Id: 3488 Data: 11/10/2024 19:54:01

*

- Letteratura

Narratori Empatici - Un’Antologia (Scuola Empatica)

NARRATORI EMPATICI - (Antologia in Progress)

 

"Nuovo Manifesto sulle Arti"

di Lerro e Pelliccia

 

a cura di Menotti Lerro

 

Maurizio De Giovanni, Diego De Silva, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Dacia Maraini, Raffaele Nigro, Maria Rita Parsi, Olga Tokarczuk. 

 

*L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla simile pulsione che determina ogni artista.


Id: 3484 Data: 08/10/2024 20:52:32

*

- Letteratura

Musicisti Empatici - Un’Antologia: Scuola Empatica-Empatismo

MUSICISTI EMPATICI - (Antologia in Progress)

 

"Nuovo Manifesto sulle Arti"

di Lerro e Pelliccia

 

a cura di Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Lino Vairetti

 

Eduardo Caiazza, Andrea Castelli, Marco Cecioni, Donatella del Monaco, Annibale Giannarelli, Gulliver, David Jackson, Bernardo Lanzetti, Gianni Leone, Franco Mussida, Gianni Nocenzi, Carmine Padula, Stefano Pantaleoni, Michele Pecora, Corrado Rustici, Jenny Sorrenti, Aldo Tagliapietra, Lino Vairetti.

 

*L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla simile pulsione che determina ogni artista.

 


Id: 3483 Data: 08/10/2024 20:30:33

*

- Letteratura

Artisti Empatici - Un’Antologia (Scuola Empatica-Empatismo)

ARTISTI EMPATICI - (Antologia in Progress)

 

"Nuovo Manifesto sulle Arti"

di Lerro e Pelliccia

 

a cura di Antonello Pelliccia e Menotti Lerro

 

Marco Cecioni, Angelo Ciaramella, Pier Tancredi De-Coll, Renato Galbusera, Carlo Faggiani, Omar Galliani, Maria Iannelli, Edoardo Landi, Piero Ligas, Victor Lucena, Carlos Medina, Giulia Napoleone, Antonello Pelliccia, Antonio Perotti,  Nello Teodori, Lino Vairetti, Sergio Williams. 

 

 

*L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla simile pulsione che determina ogni artista.


Id: 3482 Data: 08/10/2024 20:20:13

*

- Letteratura

Premio Cilento in Campus, 2024, Università di Salerno

In occasione della decima edizione del Premio Cilento Poesia, fondato da Menotti Lerro nel 2017, promosso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno in collaborazione e con il patrocinio della Regione Campania, del Comune e della Provincia di Salerno, dei Comuni di Salento Cilento e Roccadaspide, dell’Ente Parco Nazionale CilentoVallo di Diano Alburni e di tre dipartimenti dell’Università degli Studi di Salerno (Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale DiSPaC, Dipartimento di Studi Politici e Sociali DISPS e Dipartimento di Studi Umanistici DIPSUM), si terrà presso il Campus di Fisciano un programma di incontri che coinvolge Laura Curino e Giulia Napoleone, artiste a cui è stato attribuito quest’anno il prestigioso premio.

 

Promosso dal DiSPaC - Dipartimento di Studi del Patrimonio Culturale e curato dalle docenti Aurora Egidio e Stefania Zuliani, componenti della giuria del premio, gli incontri del Premio Cilento in Campus 2024, che coinvolgono anche il Centro Studi Interdipartimentale Alfonso Gatto, daranno l’occasione agli studenti e alla comunità accademica di approfondire la conoscenza di due figure significative della cultura italiana degli ultimi decenni e di avvicinare la loro opera. Ad aprire il programma sarà l’attrice, regista e drammaturga Laura Curino, ospite dell’Università di Salerno in due giorni divisi fra racconto di sé e rappresentazione.

 


 

Martedì 8 ottobre alle ore 10 si terrà nell’aula 12 del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale un incontro dal titolo Restare umani. La funzione del teatro, introdotto e coordinato da Aurora Egidio, docente di Discipline dello spettacolo al DiSPaCIn dialogo con gli studenti Laura Curino racconterà del suo percorso artistico, della necessità di coniugare talento e vocazione con una formazione permanente, delle strategie necessarie per trasformare la passione artistica in professione, del teatro, luogo collettivo, e della sua funzione nel nostro presente.

L’attrice e drammaturga si soffermerà infine sulla genesi dello spettacolo OLIVETTI, Camillo, alla radice di un sogno, discutendo delle ragioni che lo hanno ispirato, del lavoro di documentazione e ricerca sul campo, della costruzione del testo, della messa in scena e della particolare accoglienza che pubblico e critica hanno riservato a questo lavoro nel corso degli anni.

 


 

Mercoledì 9 ottobre alle ore 11 proprio lo spettacolo OLIVETTI, Camillo, alla radice di un sogno, sarà messo in scena al Teatro di Ateneo. Si tratta di un monologo, dedicato ad una delle più importanti avventure industriali italiane, di cui autrice, regista e protagonista è la stessa Laura Curino.

 


 

Giovedì 10 ottobre alle ore 11 presso la sala conferenze della biblioteca umanistica “E, Caianiello” toccherà a Giulia Napoleone raccontare della propria intensa e sensibile ricerca sull’immagine, un itinerario che nel corso di oltre sessant’anni ha portato l’artista, nata a Pescara nel 1936, a incrociare esperienze e protagonisti dell’arte e della cultura internazionale. Il suo è un percorso creativo caratterizzato dal rigore, da un’ostinata passione per il segno inciso e per la vibrazione del colore che fin dagli anni ’70 del secolo scorso ha trovato nella forma del libro d’artista un terreno privilegiato di verifica e di sperimentazione.

Presenti nelle maggiori collezioni pubbliche europee, proprio i libri di Giulia Napoleone saranno oggetto della conversazione che l’artista terrà con Vincenzo Salerno, docente di Letterature comparate e promotore del Laboratorio Libri d’Artista dell’Ateneo, e con Stefania Zuliani, docente di Teoria della critica d’arte.

L’incontro sarà infatti l’occasione di presentare alla comunità accademica l’importante collezione di libri d’artista che Giulia Napoleone ha con grande generosità voluto donare all’Ateneo salernitano. Undici preziosissimi volumi che documentano dal 1974 ad oggi la cura con cui l’artista ha realizzato opere in edizione limitata o addirittura unica, accompagnando i testi di grandi poeti del passato e del presente o riservando lo spazio della pagina esclusivamente al ritmo del disegno e alla musicalità del colore.

 


 

 

IL PROGRAMMA

Martedì 8 ottobre 2024, ore 10 - aula 12 DiSPaC

Restare umani. La funzione del teatro

Incontro con Laura Curino, attrice, regista e drammaturga

 

Saluti

Armando Bisogno Direttore del DiSPaC

Annamaria Sapienza Presidente del Davimus

 

Introduce Aurora Egidio

 

 

 


 

Mercoledì 9 ottobre 2024, ore 11 – Teatro di Ateneo

Spettacolo Olivetti. Camillo, alle radici del sogno

 


 

 

Giovedì 10 ottobre 2024, ore 11- Sala conferenze della Biblioteca Umanistica E. Caianiello

Giulia Napoleone in dialogo con Vincenzo Salerno e Stefania Zuliani

 

In occasione della donazione all’Ateneo di undici libri realizzati dall’artista

 

Saluti

Maria Rosaria Califano - Direttrice del Polo Bibliotecario di Ateneo

Armando Bisogno- Direttore Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale

Carmine Pinto – Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici


Id: 3480 Data: 06/10/2024 22:09:58

*

- Letteratura

Poeti Empatici Italiani - Un’Antologia (Scuola Empatica)

Poeti Empatici Italiani - Genesi editrice, 2025.
 
"Nuovo Manifesto sulle Arti"
di M. Lerro e A. Pelliccia
 
- a cura di Menotti Lerro
 
Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Sandro Gros-Pietro, Vincenzo Guarracino, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce.
 
- Decade di riferimento nascita:
 
1920 - Neri.
1930 - Calabrò, Kemeny, Loi, Maraini, Pecora, Rossi.
1940 - Carifi, Coco, Cucchi, Gros-Pietro, Guarracino, Lamarque, Rossani.
1950 - Bertoni, De Angelis, Magrelli, Pontiggia, Santagostini, Sica, Testa, Villalta, Voce.
1960 - Arminio, Dagnino, Fantato, Frene, Rondoni, Sorrentino, Tempesta.
1970 - Fresa, Lerro.
1980 - Lerro.
 
*L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario, artistico, filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla pulsione simile che determina ogni artista.
 
*Questa antologia è dedicata a Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Alessandro Serpieri, Maria Teresa Chialant e Carolyn Lyle.
 
Categorie: Poeti Empatici, Empatismo, Scuola Empatica, Empatia, Movimento Empatico, Empathism, Empathic Movement, Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale, 2020, "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia, Poesia italiana, Poesia, Letteratura, Italian Poetry, Italian Literature, Poeti italiani, Poesia Contemporanea, Poesia Moderna, Poesia del 2000, Poesia nuovo millennio. 
 


Id: 3477 Data: 06/10/2024 09:14:57

*

- Letteratura

Tomas Arana tra i Maestri Empatici (adesione Empatismo 2024)

E' un grande piacere comunicare che anche l'immenso attore inglese Tomas Arana è entrato a far parte dei Maestri Empatici, avendo formalmente aderito al Movimento Empatico (Scuola Empatica / Empatismo) sorto in Italia (nella Piramide Culturale del Cilento) nel 2020.

 

Benvenuto dunque al mitico TOMAS ARANA!

 

Video omaggio: Tomas Arana, Empathic Master since 2024 (Empathic Movement started in Italy on 2020) (youtube.com)


Id: 3476 Data: 05/10/2024 15:22:50

*

- Letteratura

Percorso Empatico Culturale del Cilento

“Percorso Empatico-Culturale del Cilento”

 

Itinerario turistico-culturale consigliato

in 10 Paesi scelti dalla Piramide:

 

Agropoli-Paestum-Salento Cilento-Velia-Omignano-Piano Vetrale-Palinuro-Magliano Vetere-Roccadaspide-Vatolla

 

Agropoli “Paese del Castello”; Paestum “Paese di Poseidone”; Roccadaspide “Paese della Difesa”; Magliano Vetere “Paese della Paleontologia”; Vatolla “Paese dell’Otium” (dimora storica di Giambattista Vico); Omignano “Paese degli Aforismi”; Salento Cilento “Paese della Poesia”; Piano Vetrale “Paese dei Murales” (patria di Paolo De Matteis”); Velia “Paese della Filosofia” (patria di Parmenide); Palinuro “Paese del Mito”; Monte Stella (luogo dei megaliti, primi dèi empatici, presenti o dispersi).

 

*Il percorso Empatico-Culturale è stato tracciato e proposto da Menotti Lerro, insieme al Comune di Orria Cilento, rappresentato dal sindaco Agostino Astore; al Comune di Roccadaspide, rappresentato dal sindaco Gabriele Iuliano; al Comune di Magliano Vetere, rappresentato dal sindaco Adriano Piano; all'avv. Gabriele De Marco, già sindaco di Salento Cilento; alla dott.ssa Elvira Serra, Consigliere Comunale di Agropoli; alla dott.ssa Rosa Maria Vitola, funzionario Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino; al Presidente della ProLoco di Orria, Luigi Inverso; ai fondatori dell’Associazione “Fiaba in Borgo”, Maria Luisa Di Matteo e Giuseppe Sica; all'architetto, art creator Antonello Pelliccia (Accademia di Belle Arti di Brera); all'architetto, artista Mauro Afro Borella (Accademia Albertina di Torino); alla prof.ssa Elena Paruolo (Università degli Studi di Salerno); al Critico Letterario Francesco D'Episcopo (Università Federico II di Napoli); alla sociologa Diana Nese; alla scrittrice, psicopedagogista e psicoterapeuta Maria Rita Parsi.   

 

*Special travellers: 

- Dal 21 marzo 2025, Lino Vairetti, fondatore e frontman degli Osanna, inizierà il viaggio per ispirare un suo nuovo componimento poetico-musicale. 

 

N.B. Per visite organizzate, anche per visitare tutti i paesi della Piramide (25), rivolgersi ai seguenti recapiti:

VIDEO: Percorso Empatico Culturale del Cilento - Itinerario consigliato all'interno della Piramide Empatica (youtube.com)

 

----------------------------------------------------------------------------------------------------------

[Gli altri paesi culturali visitabili della Piramide sono: Vallo della Lucania - "Sede Storica del Centro Contemporaneo delle Arti"; Trentinara - "Paese dell'Amore"; Albanella - "Paese delle Terre d'Italia"; Massicelle - "Paese del Giocattolo Povero"; Casal Velino - "Paese dell'Approdo"; Sapri - "Paese della Spigolatrice"; Centola - "Paese della Contemplazione"; Teggiano - "Paese della Principessa Costanza"; Padula - "Paese dei Certosini"; Polla - " Paese dei Libri"; Sassano - "Paese delle Orchidee"; Sanza - "Paese dell'Accoglienza"; Montesano - "Paese dell'Acqua"; San Mauro Cilento - Paese degli Incunaboli e delle Cinquecentine"; Vibonati - "Paese dei Portali"].

 

-VIDEO: Piramide Culturale del Cilento: svelamento ad Agropoli con Menotti Lerro, R. Mutalipassi, E. Serra (youtube.com)

 


Id: 3475 Data: 04/10/2024 19:28:19

*

- Letteratura

Premio Internazionale Cilento Poesia 2024 - Empatismo

E’ stato presentato a Palazzo Ruggi D’Aragona, nella Sala Mario A. De Cunzo, a Salerno, l’edizione 2024 del Premio Internazionale Cilento Poesia. Alla presentazione sono intervenuti: Raffaella BONAUDOSoprintendente ABAP di Salerno e Avellino; Menotti LERRO poeta e scrittore, Direttore Artistico del Premio; Rosa Maria VITOLA Funzionaria  della SABAP di Salerno e Avellino, responsabile del progetto Cilento International Poetry Prize, Ermanno GUERRA Consulente alla cultura del Sindaco di Salerno, Prof.ssa Stefania ZULIANI e Prof.ssa Aurora EGIDIO componenti della commissione del Premio Internazionale Cilento Poesia.

 

Il premio, giunto alla sua decima edizione, è un riconoscimento conferito ai maggiori poeti, scrittori e artisti presenti nel panorama italiano e mondiale contemporaneo. Organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino in collaborazione e con il Patrocinio della Regione Campania, del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno, dell’Ente Parco Cilento e Vallo di Diano, dell’Università degli Studi di Salerno –  DISPS, DIPSUM, DISPAC, del Comune di Salento Cilento, del Comune di Roccadaspide, del Centro Contemporaneo delle Arti, della Fondazione della Comunità Salernitana, dell’Associazione Uni in Strada di Salerno e del Teatro Pubblico Campano, vedrà il suo culmine nella serata del 10 ottobre, alle ore 19.30, alla Sala Teatro Pasolini di Salerno, dove, con la conduzione di Vittoriana Abate – Giornalista e conduttrice RAI, saranno consegnati i riconoscimenti.

Raffaella Bonaudo:Il Premio Cilento Poesia è un’occasione di promozione per l’intero territorio e, se possibile, per tutta la Provincia di Salerno. Una possibilità di apertura culturale che il Ministero della Cultura ha promosso con liberalità, nella convinzione che l’identità culturale, così forte in questo territorio, possa autonomamente e orgogliosamente confrontarsi e riconoscersi nel panorama intellettuale internazionale”.

Il Premio Cilento Poesia, che nasce come Premio Nazionale nel 2017 a Salento, tipico borgo cilentano, da un’idea di Menotti Lerro, e che fin dalla prima edizione si è distinto per l’altissimo prestigio dei poeti premiati, è riuscito a imporsi nel panorama internazionale anche grazie al lavoro sinergico con la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino. Il Premio Cilento rappresenta il fiore all’occhiello del Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale dell’Empatismo sorto nell’innovativa Piramide Culturale del Cilento (con 25 nuovi paesi di alta cultura aderenti) che è il suo epicentro, la sua casa.

Menotti Lerro:Voglio semplicemente ringraziare la Soprintendenza di Salerno e Avellino e il Ministero della Cultura, dunque la dott.ssa Raffaella Bonaudo e la dott.ssa Rosa Maria Vitola, la Commissione del Premio e l’agenzia Wave Tribe che ci ha seguiti.

Il Premio Internazionale Cilento Poesia credo sia diventato uno dei più prestigiosi a livello internazionale. È un traguardo storico del Cilento, della Provincia di Salerno, dell’Italia. Grazie di cuore a tutti”.

Dal 2022 il Progetto Premio Internazionale Cilento Poesia ha una svolta internazionale grazie al finanziamento del Ministero della Cultura / Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio a favore della Soprintendenza, a valere sul Fondo per il potenziamento della cultura e della lingua italiana all’estero.

Rosa Maria Vitola:Il Progetto Cilento Poesia è un progetto ampio che  favorisce e promuove iniziative, tra cui il Cilento International Poetry Prize, tese a promuovere e a rafforzare la consapevolezza del valore della lingua e della cultura italiana e cilentana in Italia e nel mondo”.

A decretare i vincitori della decima edizione del Premio Internazionale Cilento Poesia è stata una commissione di esperti presieduta dal direttore artistico Menotti Lerro e composta da Katia Ballacchino, Mariagrazia Barone, Mauro Alfo Borella, Aurora Egidio, Rosa Giulio, Maria Tommasa Granese, Wilma Leone, Antonello Pelliccia, Leandro Ventura, Rosa Maria Vitola, Stefania Zuliani.

I riconoscimenti, che sono stati realizzati dai maestri ceramisti Lucio Liguori e Alessandro Mautone, saranno consegnati al poeta Enrico Testa – Premio per la Poesia, a Jon Fosse scrittore e drammaturgo norvegese, vincitore del NOBEL per la letteratura nel 2023,  e a Melania G. Mazzucco scrittrice e drammaturga – Premio per la Narrativa, al musicista Lino Vairetti  – Premio per la Musica, all’artista Giulia Napoleone – Premio per l’Arte, all’attrice Laura Curino  – Premio per il Teatro.

Ospiti della serata l’attore Renato De Rienzo, il pianista Carmine Padula e il violinista Eduardo Caiazza.

L’ingresso alla serata è gratuito, fino ad esaurimento posti.


Id: 3474 Data: 04/10/2024 13:53:10

*

- Letteratura

New Manifesto on the Arts by Lerro and Pelliccia

The New Manifesto on the Arts (ItalianNuovo Manifesto sulle Arti) is a manifesto (considered the bases of the Empathism) co-authored by the Italian poet Menotti Lerro and the Italian painter Antonello Pelliccia in 2018. In this document the authors express the wish to create a feeling of solidarity and cooperation built on the value of a new aggregation among artists. A new movement based on a manifesto which places empathy, the need to feel close, at the centre of a vision of the self, in contrast to previous views of artists as isolated. Key to this manifesto are the importance of interdisciplinarity and the “Total Artist” in the contemporary age


Id: 3473 Data: 04/10/2024 01:03:14

*

- Letteratura

Cilento International Poetry Prize X Edition, Empathism 2024

Si è tenuta il giorno 3 OTTOBRE la CONFERENZA STAMPA (CON ANNUNCIO VINCITORI) in vista della DECIMA EDIZIONE del PREMIO INTERNAZIONALE CILENTO POESIA (10 OTTOBRE, TEATRO SALA PASOLINI DI SALERNO).


-Finanziato dal Ministero della Cultura, il Premio rappresenta il fiore all'occhiello, e uno dei più rilevanti premi internazionali, del maggiore movimento letterario-artistico-filosofico della contemporaneità: l'EMPATISMO (sorto nel 2020 all'interno della PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO) e viene conferito a Poeti, Artisti di ogni disciplina che si sono particolarmente distinti nel corso della propria CARRIERA.

-Approfitto per ringraziare dell'instancabile ed egregio lavoro fatto anche quest'anno da parte della Soprintendenza di Salerno e Avellino, in particolare da parte del Soprintendente, dott.ssa Raffaella Bonaudo, e dal Responsabile del progetto, dott.ssa Rosa Maria Vitola. Inoltre ringrazio la commissione di altissimo prestigio e competenza, che mi onoro di presiedere, composta da:

Katia Ballacchino
Professoressa Associata in Discipline Demoetnoantropologiche - DiSPS Università degli Studi di Salerno. Antropologa Culturale, Ph.D.

Mariagrazia Barone
Funzionario per la promozione e Comunicazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino - Segretario verbalizzante della Commissione Premio Internazionale Cilento Poesia.

Mauro Alfo Borella
Docente ordinario di Architettura all’Accademia Alberti di Torino, già di design all’Accademia Brera (2008-2023) e di Carrara (2022-2023), al Politecnico di Milano Scuola di Design (2008-2023), HOAA Cina (2017-2019), Università Statale MI (2002-2005) e per master allo IULM (2017-2020). Visiting Professor in Università Europee tra cui: Porto, Lisbona, Madrid, Murcia, Malaga, Budapest, Cracovia

Aurora Egidio
Professoressa associata in Discipline dello spettacolo all’Università degli Studi di Salerno. Specializzata in Storia del teatro e critica teatrale presso il Gitis-RATI (Accademia russa di Arte Drammatica) di Mosca. È membro del comitato editoriale di Acting Archives Review. Rivista di studi sull’attore e la recitazione e componente del collegio dei docenti del Dottorato in “Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica” dell’Università di Salerno.

Rosa Giulio
Professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Salerno (DISU). E’ condirettrice della rivista “Studi Italiani” e della Collana “Le Civiltà Letterarie” (Edisud). E’ membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Degli Italianisti (ADI), del Direttivo del Centro Studi Interuniversitario “ Edoardo Sanguineti” e del Centro Interdipartimentale “Alfonso Gatto”

Maria Tommasa Granese
Funzionario Archeologo e Responsabile dell’Area Patrimonio Archeologico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.


Wilma Leone
Funzionario Responsabile del Servizio di Conservazione e Valorizzazione del Sistema Museale e del Patrimonio librario della Provincia di Salerno

Antonello Pelliccia
Architetto, Designer, Art Creator. Già Docente presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, già Direttore della Scuola di Design presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Leandro Ventura
Dirigente storico dell’arte del Ministero della Cultura e direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Ha insegnato o insegna presso la Sapienza Università di Roma, l'Università Ca' Foscari di Venezia, l’Università di Perugia, l’Università di Siena, l’Università del Molise, l’Università di Bergamo.

Rosa Maria Vitola
Funzionario per la Promozione e Comunicazione, Responsabile dell’Area Patrimonio Demoetnoantropologico e Beni Immateriali della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino - Responsabile del Progetto Premio Internazionale Cilento Poesia.

Stefania Zuliani
Professoressa ordinaria di Teoria della critica d’arte e Teoria del museo e delle esposizioni in età contemporanea all’Università di Salerno, dove coordina il dottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica. È dal 2018 componente del comitato scientifico della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e dal 2022 direttrice artistica della Fondazione Filiberto e Bianca Menna di Salerno.

Albo d'oro premiati: 

 

Poesia

  • 2017 – Davide Rondoni.
  • 2018 – Milo De Angelis.
  • 2019 – Franco Loi e Roberto Carifi (edizione Speciale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera).
  • 2019 – Giampiero Neri e Vivian Lamarque.
  • 2020 – Elio Pecora.
  • 2021 – Dacia Maraini.
  • 2022 – Valerio Magrelli e Tiziano Rossi.
  • 2023 – Maurizio Cucchi e Najwan Darwish.
  • 2024 – Enrico Testa.

Narrativa 

  • 2023 – Diego De Silva e Maria Rita Parsi.
  • 2024 – Melania Mazzucco e Jon Fosse.

 Critici letterari e filosofi 

  • 2018 – Francesco D'Episcopo.
  • 2019 – Umberto Curi.
  • 2020 – Remo Bodei (postumo).

Arti visive / visuali

  • 2023 – Omar Galliani e Antonello Pelliccia.
  • 2024 – Giulia Napoleone.  

Musicisti 

  • 2023 – Franco Mussida e Bernardo Lanzetti.
  • 2024 – Lino Vairetti.

Teatro 

  • 2024 – Laura Curino.

Sito Ufficiale: https://www.cilentopoesia.it/it/

Albo d'Oro: https://www.cilentopoesia.it/it/la-storia.htm
Ministero della Cultura: https://cultura.gov.it/evento/cilento-international-poetry-prize-edizione-2023


Id: 3471 Data: 01/10/2024 17:01:26

*

- Letteratura

Some of Menotti Lerro’s QUOTES in English language

Menotti Lerro (born February 22, 1980) is an Italian poet, writer, playwright, critic, librettist and academic.

Quotes

  • We do not have anything, but the body. The soul is an invention, dust of the cross.
    • Non abbiamo che il corpo. L’anima è un’invenzione, polvere di croce.
  • Philosophy will fail forever its primary aim because it searches for something that does not exist.
    • La filosofia fallirà per sempre il suo primario obiettivo, poiché ricerca qualcosa che non esiste.
  • When men feel happy, they think of men who love; when they feel sad they think and pray to God.
    • Gli uomini quando si sentono felici pensano agli uomini che amano, quando si sentono tristi pensano e pregano Dio.
  • I think that at the bottom of every artist there is absence.
    • Credo che alla base di ogni artista ci sia un’assenza.
  • We were born as a blank page and we will die as a black page.
    • Si nasce come una pagina bianca e si muore come una pagina nera.
  • We should live two lives in order to understand the world: one as a man and the other as a woman.
    • Bisognerebbe vivere due vite per capire il mondo: una come uomo e l’altra come donna.
  • There is no day without darkness and night without light.
    • Non c’è giorno senza tenebre e notte senza luce.
  • Often behind a great man there is great pain.
    • Spesso dietro un grande uomo c’è una grande sofferenza.
  • The absence of one we love is not solitude, it is severance.
    • L’assenza di chi si ama non è solitudine è ablazione.
  • Religiously, I consider myself an atheistic theologian.
    • Religiosamente mi reputo un teologo ateo.
  • Wherever will the promised light be? Is there a paradise among the clouds maybe, rest in the wind, refreshment on the seabed? Where does the dark, the insomnia, the madness, the crying, the illness, the death finish? Where does God hide himself?
    • Dove sarà mai la luce promessa? C’è forse un paradiso tra le nuvole, riposo nel vento, ristoro nei fondali marini? Dove finisce il buio, l’insonnia, la pazzia, il pianto, la malattia, la morte? Dove si nasconde Dio?
    • FROM: Andrew Mangham, The Poetry of Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing 2011, pp. 71-72. 

 

Theater Quotes

Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno (2016)

  • Lady Giovanna, the cheater of Salerno (first performed on 25 November 2017 at the Marucelliana Library of Florence). 
  • If you want understand how a woman loves you just have to listen her words backwards. If you want to understand how a man loves, when he talks about love you must close your ears.
    • Donna Giovanna, Act I, scene ii.
  • Men are like wine. You taste them, they seem good, they arouse your senses... But after? You suddenly find yourself with your head spinning. And if you are not careful, if you don’t chose only those high quality ones, you will end up feeling also nauseated.
    • Donna Giovanna, Act I, scene ii.
  • Remember that the sun doesn’t belong more to a man than to you. Never let yourself to be put in the shadow.
    • Donna Giovanna, Act I, scene ii.
  • I want to follow the instinct, the passion of my desire, once unspeakable. The moments of love serve to remind us that our condition tends to happiness!
    • Donna Giovanna, Act I, scene iii.
  • We were born boys or girls, but we don’t know what we will become, to which gender we will belong to at death.
    • Donna Giovanna, Act I, scene iii.
  • Happiness is the illusion of being happy, unhappiness is the fear of being it. A little bit of fear helps you to live in the light, too much strangles you in the dark.
    • Donna Giovanna, Act I, scene iii.
  • We deceive ourselves to be the same for our whole life, instead we are other every moment.
    • Donna Giovanna, Act I, scene iii.
  • Yes, warn her! Warn her that I’ve decided to put an end to her existence. Life is nothing but a river destined to dry itself, a source kept luxuriant for a few years by the rain that falls from our own eyes.
    • Donna Giovanna, Act II, scene ii.
  • If you are stupid they’ll humiliate you, if you’re wise they’ll hate you, if you’re beautiful they’ll kill you, and nor the virtues nor the weaknesses of a woman are ever forgiven. Men are blind of rage for being born as monsters, for not being capable to be loved and to love themselves.
    • Brunella, Act II, scene ii.
  • I know that in a pure heart a wicked person does more damage than a hailstorm in a vineyard.
    • Dario, Act II, scene ii.
  • Women don’t think with the heart, but with emotions.
    • Donna Giovanna, Act II, scene v.
  • We should never be afraid of our dreams, but only of who doesn’t want to make us dream.
    • Dario, Act III, scene iV.
  • The perfect couple is the one which the more one is faraway from the other, the more closer they feel.
    • Donna Giovanna, Act III, scene iv.
  • Betraying who you love is like betraying yourself!
    • Donna Giovanna, Act III, scene iv.
  • If God entrusted his word to priests, it’s easy to explain why the world refuses to listen to it.
    • Donna Giovanna, Act IV, scene ii.
  • I’ve never been afraid to die. Death in my dreams is a walk, compared to what we call life. If I have to fall, I want to do it my way, without anybody supporting me or pushing me.
    • Donna Giovanna, Act IV, scene iii.
  • Men were born to die! Life has only one purpose: to understand the sense of your own misery.
    • Donna Giovanna, Act IV, scene iii.
  • When a devil, but also a saint, laughs about your poetry, you laugh about his ignorance!
    • Donna Giovanna, Act IV, scene iii. 

Poetry Quotes

  • Poetry cannot be imprisoned in one definition and therefore I myself would have a lot of them, yet no definite and certain definition. I will define, consequently, this literary genre in a different way in comparison with my previous definitions. To being with, I would say that poetry itself is a tool that defines us and the universe, because it is quintessence. (Defining Poetry. From The Poetry of Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing, 2011, p. 1)
  • When I think of poetry, I like to think of it as follows: as the echo of a splash of the sea upon the shadows of those thousand-year-old rocks, that remember – after the continuous modeling of the wind and water – the shadows of the bodies of human beings. A splash capable of emitting a redeeming scent that, once smelt, we cannot live without. (Defining Poetry. From The Poetry of Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing, 2011, p. 9) 
  • The false teeth that kissed me / remained here / after you went away. / I sometimes look at them / and see you cleaning them again with string, / with a twig from the field / and then blow on them, patiently, with love. / One day, maybe, I will give them to my jaws. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 20)
  • If life is a mixture of drained rivers / which carry to the sea echoes of water, / we are nothing but shadows – / reflected lights of dead bodies without no possible outlet or shore. (From The Poetry of Menotti Lerro, p. 37)
  • The infinite is inside / our eyes; / not outside, not in the things / of this world, / but in their shadows. / Night, Death, Blinking, / take us through the universe again, / out of time. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 40)
  • We grow old in people’s eyes / or when, opening a wardrobe, / the mirror takes us by surprise. / We grow old, half-plunged / in our rivers / seeing portraits reflected / when images flow among a thousand folds; / we grow old in twisted reflections of cutlery / and glasses. (From The Poetry of Menotti Lerro, p. 41)
  • The carpentry smelt of trees and incense. / My father spread white Vinavil in grooves, / inserted steel nails with two short, intense blows. / I imitated him, little hammer, between my hands, his tools in miniature… / I dreamt about the Trojan horse. / Then in the evening I hid myself / among sawdust: There is no safer place / in the world he said, with open arms. / Nowadays I take no cover / but in his eyes / (in the calm before the storm); / piece by piece I tidy up / our carpentry. (From The Poetry of Menotti Lerro, p. 42)
  • And yet in no time they disappear, / perhaps to reappear in a dream… / But now they are dead, / deleted without having lived / because each man exists just for himself / and when he dies (did he live?) nobody knows / that once he breathed. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 49)
  • Nothing belongs to us / but dreams / confused images of the night, / voices that we do not distinguish anymore. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 52)
  • Tonight I have no desire to sleep. / I want to remain here until morning / writing poetry. / The heart drowns less slowly / when the pen sheds tears / and the paper dries pain. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 55)

Criticism Quotes

Difference between an "autobiography in prose" and "one in verse"

A concrete difference between an "autobiography in prose" and "one in verse" probably consists of the fact that the second one is, in many ways, less linked to its narrator than the first one and therefore it ends up raising, even through the use of rhetoric, the personal story of the narrator to a personal and universal story at the same time, as it occurs in Prelude by Wordsworth and throughout the autobiographical poetry where, despite the universality of the narrating “I”, we will not stop to identify that “I” with the author of the poem. (From: Autobiographical Poetry in England and Spain, 1950-1980: Narrating Oneself in Verse, Cambridge Scholars Publishing, p. 175)

A concise and substantial distinction between “autobiography in prose” and “autobiography in verse”

In other words, wanting to give a concise definition regarding a substantial distinction between “autobiography in prose” and “autobiography in verse”, it could be said that the first differs from the second, as its contents can be either, only personal or aspire to universality, whereas the latter must propose a text that is both personal and universal. (From: Autobiographical Poetry in England and Spain, 1950-1980: Narrating Oneself in Verse, p. 177)

Supremacy of the “autobiography in verse” compared with an "autobiography in prose"

It is possible to talk about the absolute value and supremacy of the “autobiography in verse” (therefore of a poetic, other than autobiographical work), only when the mere narration of the personal facts is reworked in order to be able to achieve the poetic status that will allow a greater accuracy even in outlining an individual story, especially with regards to the feelings that the characters feel and transmit. So, if we want to use poetry for the purpose of narrating the events of a subject, and this is true not only for autobiographies but for the whole autobiographical poetry, it is necessary that the autobiographer elevates his own personal story to a universal story, without limiting himself exclusively to a faithful narration of facts (which can, instead, be done in prose), but by having the aim, the same one of all poetry, to challenge the centuries through the exemplariness of language and of the proposed lesson (otherwise there is the risk of creating a simple narration with the useless characteristic of starting a new paragraph – thus creating the verse – at about half way, instead of at the end). (From: Autobiographical Poetry in England and Spain, 1950-1980: Narrating Oneself in Verse, pp. 175-176)

Empathism: a short definition

This movement places at its centre of interest the empathic relationship and, therefore, personality in its ontic and ontological constitution. It follows that any creative or didactic experimentation cannot be separated from a process of identification with the other and its contemporaneity as an opportunity of study and sharing of knowledge and interior life stories. The horizon of meaning implies a civil promotion of the artistic society pouring from individual and community growth to ethical purposes mediated by an aesthetic dimension: namely, that of art. (From: Menotti Lerro, in La Scuola Empatica: Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020, Ladolfi publishing 2020, p. 8).


Id: 3469 Data: 30/09/2024 16:30:41

*

- Letteratura

Cilento: Empatismo, Piramide Culturale, Premio Cilento

IL CILENTO, LA SUA PIRAMIDE CULTURALE: CASA ED EPICENTRO DEL MOVIMENTO LETTERARIO ARTISTICO E FILOSOFICO  DELLA CONTEMPORANEITA': L'EMPATISMO!
 
Oggi voglio invitare l'Italia tutta e il Mondo a visitare la Piramide Culturale del Cilento, epicentro del Movimento Empatico (fondato nel 2020).
 
Invito a scoprire e visitare Salento - "Paese della Poesia", Omignano - "Paese degli Aforismi", Agropoli - "Paese del Castello", Palinuro - "Paese del Mito", Piano Vetrale - "Paese dei Murales", Elea-Velia - "Paese della Filosofia", Paestum - "Paese di Poseidone", Magliano Vetere - "Paese della Paleontologia", Centola - "Paese della Contemplazione", Vatolla - "Paese dell'Otium", Roccadaspide - "Paese della Difesa", Padula - "Paese dei Certosini", Polla - "Paese dei Libri"... e tutti gli altri Paesi della Piramide...
 
Invito, pertanto, a ri-scoprire i luoghi di figure indimenticabili della storia artistico-letteraria mondiale che a questo territorio appartengono, quali Parmenide, Giambattista Vico, Paolo De Matteis... e tutti gli autori, gli artisti, i docenti accademici e le persone di cultura del Movimento Empatico, che tra pochi giorni vivrà l'ennesimo momento di grande passione con l'annuncio ufficiale dei vincitori della X edizione del Premio Internazionale Cilento Poesia (conferenza stampa prevista per il giorno 3 ottobre).
 
- Scopri, inoltre, la magia del Mito disvelato di Unus... l'Artista Totale, figlio di Zeus e di una donna mortale, ucciso per invidia dai fratelli e gettato nel fiume del Cilento, "Alento", determinando così l'antica separazione delle arti, oggi riunificate attraverso la forza sentimentale del Movimento Empatico.
 
Bibliografia di riferimento:
-"Nuovo Manifesto sulle Arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (ClanDestino: 2019);
-La Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020 (Ladolfi: 2020);
-The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing: 2023; paperback 2024).
 
Video:
 
Il Sito del Premio Cilento:
 
*Scopri, inoltre, il Triangolo Culturale del Cilento Antico (Salento-Omignano-Vallo);
e il Macro Triangolo del territorio salernitano (Scuola Eleatica-Scuola Medica-Scuola Empatica).


Id: 3468 Data: 29/09/2024 18:05:43

*

- Letteratura

Secondo Convegno di Orria - resoconto serata del 27-09-2024

Si è concluso il Secondo Convegno di Orria. 

 

Hanno partecipato: il Sindaco di Orria, prof. Agostino Astore; il Sindaco di Agropoli, dott. Roberto Mutalipassi; il Consigliere di Agropoli, dott.ssa Elvira Serra; il Presidente GAL "Cilento Regeneratio", avv. Gabriele De Marco; il Presidente dell'Associazione "Fiaba in Borgo" Luisa Di Matteo; Il Poeta Menotti Lerro, fondatore del Movimento Empatico e della Piramide Culturale del Cilento (epicentro movimento).

*Ha coordinato la serata il Prof. Giuseppe Sica.

 

L'incontro, appassionato e appassionante, è stato molto proficuo e ha prodotto una nuova iniziativa di alta cultura che sarà messa in campo prossimamente nel nome del Movimento Empatico. 

 

                                                                              Orria, 27 Settembre, 2024 


Id: 3467 Data: 27/09/2024 22:08:49

*

- Letteratura

Menotti Lerro - Biography in English language (2024)

Menotti Augusto Serse Lerro (22 February 1980) is an Italian poet, writer, playwright, librettist and Anglicist academic. His work explores matters of social alienation and existentialism, the physicality and vulnerability of the body, the interpretation of memories, the meaning of objects and the philosophical importance of human identity. In 2015 he published Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno, a feminized bisexual version of the mythical figure of Don Juan, El Burlador de Sevilla. In 2018 he wrote Il Dottor Faust, an original version of the character of Faust. In addition he is the author of a "New Manifesto on the Arts" and the founder of the Empathic Movement (Empathism) that arose in the South of Italy at the beginning of 2020.

 

Lerro was born to Omignano in the Salerno Province. Son of Pietro Lerro, a carpenter, and Rosanna Pinto, a seamstress, he started to write poems when he was seventeen, as he stated in different volumes and interviews. The first componiment was titled "Ceppi incerti" (in English: "Uncertain stumps"), wrote in front of the fireplace of his parents' home. With this, he wanted to suggest both: that his life was as difficult to burn well as those wooden logs in the chimney pot, and that his poetry was still not really ready. He went then to study at Università degli Studi di Salerno where he got his first degree. He has got three sisters older than him: Melinda, Romina and Lucrezia. Lucrezia is also a poet and writer. Large part of his work is dedicated to the figure of his father. In particular there are clear autobiographical references in the semi-autobiographical novel Augusto Orrel: memorie d'orrore e poesia (Joker: 2007) and in the poetry collections Il mio bambino (Genesi: 2011) and Nel nome del padre (Genesi: 2012). In addition, strong allusions to his father and his chronic health problems are also in the theatrical volumes Il gorilla (Genesi: 2015) and Donna Giovanna (Zona: 2015). In 2020 the native municipality gives him the title of Honorary citizen. In that occasion, one of his aphorisms, written in a mosaic, was put on the wall of the council chamber, saying: "Non bisogna aver paura dei sogni, ma di chi non vuole farci sognare" (In English: "We shouldn't be afraid of dreams, but of those who don't want us to dream").

 

Education and career

Lerro studied English and Spanish languages and literatures at University of Salerno, starting in 2000, and received his degree in 2004. During this time he spent seven months in Oxford as an exchange student. In 2006, after working one year in Milan for Mondadori publishing house, he received a scholarship from the University of Salerno to study abroad and began his masters' degree in "The Body and Representation" at the University of Reading under the supervision of Carolyn Williams Lyle. He later received the expert status of “Cultore della Materia” at the University of Salerno and in 2010 became visiting scholar at the University of Reading, where he undertook postgraduate teaching. Later, after completing his PhD in English and Spanish literature at the University of Salerno, under the supervision of Maria Teresa Chialant and Giuseppe Gentile, he became a visiting scholar at the University of Warwick (2014) and at the University of Edinburgh (2020). He taught English Culture and Civilization and English Literature at Ciels University of Milan for four years (2014– 2018) before moving to Padua to teach the same subjects. He collaborated and taught lessons at the Accademia di Belle Arti di Brera, Accademia Albertina and IULM University. In 2022 he received a degree in Italian Studies (In Italian: "Lettere").

Enrolled in the register of journalists since 2005, in 2022 he started writing opinion pieces for the Italian newspaper Affari Italiani.

 

Criticism

According to Andrew Mangham: "Menotti Lerro is one of the most interesting poets in modern-day Europe". Lerro has also been praised by the Italian influential critic Giorgio Barberi Squarotti, who defined him as "brillant". In addition, the same Squarotti, wrote a preface at Lerro's collection of poetry titled Gli occhi sul Tempo, Manni editore, 2009. In 2012, Roberto Carifi referred to Lerro as "one of the most interesting poets of the current Italian panorama" in the magazine "Poesia" (Crocetti editore). Moreover, Alessandro Serpieri, known for his work about William Shakespeare and Emeritus Professor at the University of Florence in the end of his preface at Poesie scelte of Lerro (Zona: 2010) stated that "Between despair and dreaming, the poetic voice of Lerro shows a peculiar, expressive power modulated with images (that are often surprising) and a techniques in rhyme and metre that is often masterful". One of his 2015 dramas, Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno, was the subject of a Master's degree from a student of the University of Palermo. The same dissertation became the basis for a critical volume about the figure of a female and bisexual Don Giovanni, first performed at the Biblioteca Marucelliana. Maria Teresa Chialant, Professor of English Literature at the Università degli Studi di Salerno stressed the "deep complexity" of Lerro's writing in the review of his dystopian novel 2084: Il potere dell'immortalità nelle città del dolore. In 2009, in the critical volume Gli occhi sulla critica (Zona: 2009) edited by Maria Rosaria La Marca, Nelo Risi stressed that in the poetry of Lerro there were "few illusions, and minimal comforts"; Cesare Segre defined Lerro's poetry "challenging"; Valerio Magrelli affirmed he was "particularly struck by Lerro's poems"; Guido Ceronetti Critical response to his literary work Menotti Lerro at The University of Reading, Poetry Reading, 2011 Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno seducing her waitress sent his "best wishes to this melancholy twilight voice"; Alessandro Serpieri said that Lerro had "an authentic poetic voice". In 2008 Mondadori’s literary magazine Nuovi Argomenti selected Lerro as one of the poets to represent the new generation of poets born in the 1980s. Lerro has written several books of poetry and prose. Some of his works have been translated into other languages such as Poeme Alese. He also has visual poetry including Ritagli, consisting of 30 canvases, shown in Berlin, Milan, Florence, Omignano, Vallo della Lucania and Salerno (Pinacoteca di Salerno, Santa Maria de Lama's church and ipogeo del Complesso Monumentale di San Pietro a Corte). The 30 canvases were finally exposed in a "permanent exhibition" in Crescella Square in Roccadaspide for wish of the mayor Gabriele Iuliano. He produced the music CD I Battiti della Notte (Lerro-Krezymon) and in 2015 three concerts have been performed in Poland: Kraków, Warsaw and Gdańsk, organized by Italian Institute of Culture. In 2017, he performed two concerts in Italy: Ascea and Salento, Cilento. In 2019 the concert was given in Vallo della Lucania.

 

Works

(organized under the following sub-headings)

 

"Poetry"

-Ceppi Incerti (2003); Caffé Giubbe Rosse's series;

-Passi di Libertà Silenziose (2005);

-Senza Cielo (2006); 

-Tra-vestito e l'anima (2007); 

-Sento che ne è valsa la pena (2007); 

-Primavera (Poesie 1997-2007); (2008) Preface by Roberto Carifi;

-I Dieci Comandamenti (2009); Preface by Vincenzo Guarracino;

-Gli occhi sul tempo (2009) Preface by Giorgio Barberi Squarotti and Walter Mauro;

-Profumi d'Estate (2010); Preface by Luigi Cannillo;

-Il mio bambino (2011); Preface by Roberto Carifi, Giuseppe Lupo, Francesco D'Episcopo;

-Nel nome del Padre (2012); Preface by Giuseppe Gentile;

-Gli anni di Cristo (2013); 

-Entropia del cuore (2015); Preface by Carla Perugini 

-Pane e Zucchero (2016); Preface by Giuliano Ladolfi and Carlo Franza 

-Decanto (2017); Preface by Davide Rondoni 

-Canto randagio dal Cilento (2019); 

-Estate (Poesie 2008-2020); (2020); Preface by Giampiero Neri 

-Lockdown. Profumi d'Autunno (2022); 

-Una nota sospesa (2023); Preface by Maurizio Cucchi

-Memorie e figure di fine millennio (2024); Preface by Enrico Testa 

 

"Narrative"

-Augusto Orrel: memorie d'orrore e poesia (2007);

-Il diario di Mary e altri racconti (2009);

-Fuga da Orrel/Flucht vor Orrel (2012); (In Italian and German languages. -Preface and translation by Maria Brunner)

-2084. Il potere dell'immortalità nelle città del dolore (2013);

-I Mostri di Anoir (2019);

 

"Theatre"

-Donna Giovanna (2015);

-Il gorilla (2015);

-L'ingannatrice di Salerno. Donna Giovanna, Preface by Maria Rita Parsi and Francesco D'Episcopo (Multiple-language version: English, Spanish, Romanian and Italian - 2016);

-Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno (2017 - Opera Libretto) Prefaces by Maurizio Cucchi and Enrico Renna;

-Il Dottor Faust (2018), Preface by Maria Rita Parsi;

-La solitudine dei miti (2021) [this volume contains also a Russian version by Valentina Sentsova of the drama Donna Giovanna];

-Disamore (2024), Preface by Maria Rita Parsi;

 

"Aphorism"

-Aforismi (2008);

-Aforismi di una notte (2008);

-Aforismi e Pensieri. Cinquecento gocce dal mio mare (2013);

 

"Poetry in translation"

-Poesias elegidas: translated into Spanish by Ana Maria Pinedo Lopez; Preface by Carla Perugini, Alessandro Serpieri and Gabriela Fantato (Zona: 2010);

-Selected Poems: translated into English by Andrew Mangham and Maria Rosaria La Marca (Genesi: 2011);

-Poeme alese: transleted into Romanian by Simona Samulescu (Genesi: 2013);

 

"Musical CD"

-I Battiti della Notte (Zona: 2015); (with Tomasz Krezymon).

 

"Criticism"

-I Poeti Senza Cielo (2007);

-L'io lirico nella poesia autobiografica (Zona: 2009); (this volume contains interviews to: Giorgio Barberi Squarotti, Franco Buffoni, Roberto Carifi, Franco Loi, Maurizio Cucchi, Giancarlo Pontiggia, Folco Portinari, and others);

-La tela del poeta (Genesi: 2010);

-Raccontarsi in versi. La poesia autobiografica in Inghilterra e in Spagna (1950-1980), (Carocci: 2012);

-Autobiographical Poetry in England and Spain, 1950-1980: Narrating oneself in verse (Cambridge Scholars Publishing: 2017);

-The Body in Autobiography and Autobiographical Novels. The Importance of Being Normal (Cambridge Scholars Publishing: 2018);

-New Manifesto of Arts (Zona: 2020); 

-La Scuola Empatica (Ladolfi: 2020);

-The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing, 2023); Hardback edition

-The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing, 2024); Paperback edition.

 

"Books published using heteronyms"

-With the name Augusto Orrel, Storie (2007);

-With the name Serse Monetti, Storia di un cilentano in giro per il Mondo (2008); 

 

"Criticism"

-A biographical sketch on "biografieonline";

-Gli occhi sulla critica, edited by Maria Rosaria La Marca (Zona editrice: 2010);

-The Poetry of Menotti Lerro, edited by Andrew Mangham (Cambridge Scholars Publishing: 2011); 

-The Poetry of Menotti Lerro, edited by Andrew Mangham (Cambridge Scholars Publishing: 2012); Paperback enlarged version.

-Menotti Lerro. Tra Drammaturgia e Narrativa, edited by Francesco D'Episcopo (Genesi editrice: 2019);

-«Entropia del cuore» di Menotti Lerro. Segreti e suggestioni, edited by Francesco D'Episcopo (Genesi editrice: 2020); 

 

"Secondary bibliography"

-«Donna Giovanna» di Menotti Lerro. L'innovazione del mito, edited by Sara Cudia (Zona editrice: 2020);

-Maria Teresa Chialant, "2084. Il potere dell'immortalità nelle città del dolore", IF edited by Riccardo Gramantieri e Giuseppe Panella, Odoya publishing, N. 20/2016, pp. 164-165;

-Francesco D'Episcopo, "Il Cilento nel mondo attraverso la voce di Menotti Lerro", in "Riscontri" (Magazine), AD XLIV. N. 3. Settembre-Dicembre 2023, pp. 125-128;

-Maurizio Cucchi, "La modernità del Movimento Empatico", on the daily newspaper Avvenire, 15 June 2024, p.16.

-Maurizio Cucchi, "E' assai arduo l'uso della rima", La Stampa, 2006.

-Maurizio Cucchi, "Cosa intendono i poeti quando dicono 'io'", on the daily newspaper Avvenire, 12 December, 2012, p. 22.

-Francesco D'Episcopo, "Sinerge. Scuola Eleatica, Scuola Medica, Scuola Empatica: il triangolo culturale del territorio salernitano, da Parmenide a Lerro"; In "Riscontri" (Magazine), pp. 13-14. Anno XLIV - N.2 Maggio-Agosto 2022, edited by Ettore Barra

-Gino Ruozzi, "Rime che fanno il verso all'aforisma", Il Sole 24 ore, 22 July, 2012, p. 16.

-Carlo Carabba (edited by), Nuovi Argomenti, Mondadori, "Non ancora trentenni", "Menotti Lerro. Senza volto né voce" N. 41, quinta serie, Gennaio – Marzo 2008, pp. 194–195;

-Gabriella Sica, Scrivere in versi, "La poesia degli anni dieci" (Il Saggiatore: 2011), p. 256;

-Vincenzo Schettino, La Decima Musa (Firenze University Press: 2016), p. 260;

-Davide Puccini "Review at Gli occhi sul tempo (2009)"; On "Poesia" (Crocetti), Mensile Internazionale di Cultura Poetica, Anno XXII, Novembre 2009, N. 243, pp. 62–63. Giancarlo Pontiggia, Review of Primavera of Menotti Lerro (2008);

-On the literary magazine "Testo. Studi e Teoria e Storia della Letteratura e della Critica" N° 59 – Nuova Serie. Anno XXXI. Gennaio-Giugno 2010. Three poems by Menotti Lerro on the literary magazine "ClanDestino", edited by Davide Rondoni.

-On Italian Literature since 1900 in English Translation (edited by Robin Healey), University of Toronto Press (2019).

-On "The European Journal of life writing", volume X (2021), edited by J Görbert, ML Hansen, JC Wolf, "The self in verse. Exploring Autobiographical Poetry".

-On "Poezia", Romanian revista de cultura poetica, edited by Marius Chelaru (writer), Anul XX, nr. 4 (74) iarna 2015, pp. 177–180;

-A biographical sketch and poems of Menotti Lerro on the Italian literary magazine "Vernice", Anno XIX n°49, pp. 287–295;

-Some poems of Menotti Lerro on the American literary magazine "Gradiva. International Journal of Italian Poetry", Number 39/40 Spring/Fall 2011, pp. 103–104;

-Roberto Carifi on Menotti Lerro, in the International literary magazine "Poesia", Crocetti editore, Anno XVI, Febbraio 2003, N. 169, p.77.

-Roberto Carifi on Ceppi incerti (2003), in "Poesia", Anno XVI, Giugno 2003, N. 173, p. 77.

-Roberto Carifi on Senza cielo (2006), in "Poesia", Anno XIX, Settembre 2006, N. 208, p. 77.

-Roberto Carifi on Menotti Lerro in "Poesia", Anno XX, Giugno 2007, N. 217, p. 77.

-Roberto Carifi on Primavera (2008), in "Poesia", Anno XX, Novembre 2007, N. 221, p. 78.

-Roberto Carifi on I Poeti Senza Cielo (2007), in "Poesia", Anno XXI, Marzo 2008, N. 225, p. 78.

-Roberto Carifi on Gli occhi sul tempo (2009), in "Poesia", Anno XXII, Febbraio 2009, N. 235, p. 77.

Roberto Carifi on Profumi d'Estate (2010), in "Poesia", Anno XXIII, Aprile 2010, N. 248, p. 77.

-Roberto Carifi on Nel nome del padre (2012), in "Poesia", Anno XXV, Maggio 2012, N. 271, p. 78.

-Carlo Franza, "La poesia di Menotti Lerro, fra recupero d'infanzia e vita d'esilio", Il Giornale, 2016.

-Carlo Franza, "Decanto di Menotti Lerro. Nuovo libro di poesie di un poeta italiano che racconta la sua esistenza.", Il Giornale, 2017.

 

"Empathic Movement"

The Empathic Movement, or Empathism (Italian: La Scuola Empatica / Empatismo) is a literary, artistic, philosophical and cultural movement born in Italy in 2020 within the ‘New Cultural Triangle of Ancient Cilento’: (Omignano – "The Aphorisms Village", Salento, Cilento – "The Poetry Village", Vallo della Lucania – "Seat of Contemporary Arts Centre"). Starting with the values and ideas expressed in the New Manifesto of Arts written by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia in 2018. The manifesto - launched in 2019 at the literary Caffè Giubbe Rosse in Florence and at the Brera Academy in Milan - places empathy and the need to feel close, at the centre of the self, in contrast to previous views as isolated artists. It proposes that any creative or didactic experimentation cannot be separated from a process of identification with other's life stories. The manifesto further implies a civil promotion of the artistic society from individual and community growth, according to ethical purposes mediated by art.

 

Lerro developed the Cilento International Poetry Prize (Italian: Premio Internazionale Cilento Poesia), an Italian literary prize founded in 2017 and awarded annually in Salento, Cilento – "The Poetry Village". Some of the prize awardees include: 2017 – Davide Rondoni; 2018 – Milo de Angelis; 2019 – Giampiero Neri and Vivian Lamarque; 2020 – Elio Pecora; 2021 – Dacia Maraini; - Valerio Magrelli and Tiziano Rossi; 2023 - Maurizio Cucchi and Najwan Darwish; 2024 - Enrico Testa. Prizes for criticism have been awarded to: 2018 – Francesco D'Episcopo; 2019 – Umberto Curi; 2020 – Remo Bodei. Prizes for narrative have been awarded to: 2023 - Diego De Silva (writer) and Maria Rita Parsi - Jon Fosse, Melania Mazzucco. (see also other Art sections).

 

"Awards and honors"

Honorary citizen of Omignano Cilento.

Honorary citizen of Salento, Cilento.

In 2016, awarded in Palazzo Montecitorio with a “Special Mention”, in the three selected authors for Literature, for the Italian National Prize “100 Italian excellences”.

In 2019 – "Libri Meridionali" prize.

In 2018 – "Giambattista Vico" prize.

In 2018 – "Paolo Serra" prize.

In 2018 – "Premio Speciale Unico per la Campania, Ambiart" prize.

In 2015 – "CetonaVerde" prize.

In 2010 – "L'Aquilaia" prize.

In 2010 – "Aquila d'oro" prize.

In 2010 – "Renata Canepa" prize.

In 2010 – "Andropos" prize. (Selected in the three finalists of the prize "Alfonso Gatto" with the poetry collection Gli occhi sul tempo; Selected in the three finalists of the prize "I Murazzi" with the poetry collection Il mio bambino and selected in the four finalists of the "Città di Leonforte Prize" with the poetry collection Primavera; Selection "Camaiore prize" with the poetry collection Una nota sospesa; Special mention "David Maria Turoldo" prize; Special mention Castello di Duino prize; Culture award "Cenni-Marconi"; Finalist "Città di Sassuolo" prize; In the three finalists "Giuseppe Longhi" prize;).


Id: 3465 Data: 27/09/2024 13:03:27

*

- Letteratura

Empathism - The Empathic Movement arose in Italy in 2020

The Empathic Movement (in Italian: La Scuola Empatica / Empatismo) is a literary, artistic, philosophical and cultural movement founded in the South of Italy in 2020 within the 'New Cultural Triangle of Ancient Cilento': Omignano - "The Aphorisms Village", Salento - "The Poetry Village", Vallo della Lucania - "Seat of Contemporary Arts Centre".

From this first "Triangle" the "Cultural Pyramid of Cilento" was born to represent the enlarged epicenter of the Movement with 25 villages involved which joined with a new cultural identity and signing a protocol agreement. The purpose of the Empathic Movement is to support the importance of emotional intelligence in response to the technocratic age, rejecting extreme individualism and social exclusions. They consider the “truth” as impossible to grasp except for fragments and for this reason they support a fragmented vision through a subjective “point of view” and the “interdisciplinary” for the arts to have more possibilities to catch little “truths” of the existence. Empathism advocate a cultured art and believe in the importance of the return of the figure of the artist as a guide. Its major aim is to reunify all the arts and artists coming from every field to let every artist to improve himself in order to tend towards the figure of a Total Artist (and, as a consequence, push for a reunification of peoples) through a common empathetic feeling.

 

The symbolic myth of the movement is called Unus: an unknown demigod (son of Zeus and of a mortal woman) representing the Total Artist killed, torn to pieces and thrown into the Alento river by his brothers, determining the old separation of the Arts (which from that moment, tended to reunite themselves in a single body. The reunification of the arts [and of the Total Artist], in the vision of the founder Menotti Lerro, occurred through the union of artists, of each different art, via the Empathic Movement). As highlighted by Giacomo Maria Prati, with the figure of Unus we are assisting at a return to the myth. A new figurative Greek character invented by Lerro using the literary device of the dream. One of the proposal of the Movement is keeping searching for the symbolic figure of a Total Artist in the contemporary age: a single person or a combination of contributions by people engaged in different cultural fields. For this reason the Movement apply to the Art the principles of the indivisibility and interdisciplinarity and asks artists to join and even to work together when it can be useful. Furthermore, they support the overcoming of the Western scientific-specialized model and, therefore, the logical rational approach. They also reject the principles of an "unambiguous vision" of the "truth" and on the other hand, they support the principles of the "point of view" and "fragmentation". The movement promote the development of emotional intelligence through the arts and of the arts and culture through emotions. 

 

The founder, the Italian poet Menotti Lerro, asked several noted artists to sign the “Empathic Manifesto”, to join in their peculiar expression of the “Arts” in a less individualistic way and also to react in that moment to a very difficul period for the world due to the COVID-19 Pandemic and the consequent deep physical and psychological closure. As Lerro affirmed: "Society needed again the figure of the artist as guide"; the journalist Roberto Guidetti answered declaring that the Empathic Movement was really born in the perfect moment to give a direction to all people in that new tragic situation. However, since 2019 a new growing group of joined artists started to help create a new cultural pole in Southern Italy, giving life first to the “Contemporary Arts Centre” in the Cilento area, which has invented "The Poetry Village", "The Aphorisms Village" and the Cilento International Poetry Prize, giving light to new territory in terms of culture. The decentralization of culture gives voice to the silent masses of Cilento especially the peasant ones in the mountains, with a peculiar emphasis on intense and genuine emotion and feelings to share with others through Arts, refusing individualism, social exclusion, excesses of competition among artists and also rejecting the large phenomenon of plagiarism mainly due to the mass media and internet in particular. The official slogan of the Movement used by Menotti Lerro is "Be Empathic!" (in Italian: "Sii Empatico!").

Since 2019 the Movement had its own seats (Centro Contemporaneo delle Arti, with the poet Franco Loi as Honorary President) both in Cilento and in Milan to organize its events. In the same year the artist and academic Marco Baudinelli from Accademia di Belle Arti di Carrara created the logotype of the Centro Contemporaneo delle Arti. Still in 2019 the official Manifesto written by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia was launched before at the literary Caffè Giubbe Rosse in Florence, after at the Brera Academy of Milan and later at the Central Library, Edinburgh in Scotland. About the Manifesto it is important to say it was first conceived as an oral speech in occasion of the foundation of the Contemporary Centre of Arts; this discourse was defined as "New Manifesto" by the philosopher Remo Bodei. Lerro explained it also in his article published on the daily newspaper Affari Italiani. He stated he would never have written a classical manifesto in the contemporary age because it would have been limiting. Regarding the Manifesto the musician Franco Mussida stressed the importance of this new vision, claiming that "it is very rare nowadays to meet people feeling art as a mission to tell about its essence". The literary critic Francesco D'Episcopo affirmed that the Manifesto is "like a central nucleus of a cultural planning". In 2020 the first official volume of the Movement, La Scuola Empatica, with the first one hundred adherents also defined Empathic Masters, was published in Italy and in Italian by the publisher Ladolfi, established in Novara. In the volume are also published the main movement proposals "to combat the stagnation of hypertrophic contemporary individualism". The same were published months later on the Italian literary magazine "Riscontri". In the volume - dedicated to Giorgio Barberi Squarotti, Alessandro Serpieri and Remo Bodei, considered "infinita luce" (In English: "Infinite light") - the Italian poet Giampiero Neri explains how the movement developed and asked to "all people having the same principles, to join to them". The poet Vivian Lamarque invited all artists to "trace their own centimeter" affirming that they are "little voices / for a great choir". The Italian poet Elio Pecora interrogate the readers asking if "empathy" is really a gift only belonging to the human beings, explaining, immediately afterwards, that in his experience animals have always been very empathic with him much more than humans and in particular than poets. The Italian Television 7 Gold invited Menotti Lerro to explain the importance of the Movement in particular in that difficult Pandemic period. In 2021, in occasion of the European Heritage Days, the Soprintendenza of Salerno e Avellino stressed how the Empathic School was the third School started in the Province of Salerno. The previous two were the Eleatic School and Schola Medica Salernitana. According to the Soprintendenza of Salerno and Avellino the union of these three schools determined the birth of a macro cultural triangle of the Salerno's Province. In relation to the latter topic, the literary critic Francesco D'Episcopo from Federico II University of Naples, wrote an article titled "Scuola Eleatica, Scuola Medica, Scuola Empatica: il triangolo culturale del territorio salernitano, da Parmenide a Lerro" (In English: "Eleatic School, Medical School, Empathic School: the cultural triangle of the Salerno area, from Parmenides to Lerro"). The 10th of August, Salento Cilento "The Poetry Village" put on the wall of its square the first Cultural Pyramid of Cilento. In the same year The Biblioteca Città di Arezzo invited Menotti Lerro to present the Movement. In 2022 the Cilento International Poetry Prize, flagship of the Movement, got financed by Ministero della Cultura for 140.500 EURO. That year the Giambattista Vico Foundation announced to have joined to the movement. In the same period Piano Vetrale known as "The Village of Murales" announced to put on the wall of its main square the Cultural Pyramid of Cilento. The village named Roccadaspide offered a new site to the Movement and fixed on the wall of the "Crescella" square the same Cultural Pyramid. In Paestum the Italian poet Franco Arminio presented the Empathic Movement. In the November 2022 the "Museo Eleousa" of San Mauro Cilento inaugurate its Cultural Pyramid.[52] In 2023 the Italian musician Stefano Pantaleoni, from Parma Conservatory Arrigo Boito, composed the official anthem (with title "Pensieri Fermi. Empatica") of the Empathic Movement. On the 26th of January at the "Circolo della Stampa di Avellino" a conference, about the new Movement, based on the Special Edition dedicated to it from the Magazine "Riscontri", was organized. Furthermore, the first volume about the Movement in English was published in England with the title The Empathic Movement.  A section of the volume was dedicated to the "Empathic Masters" who adhered to the Movement. Among them the Polish Nobel Prize for Literature 2018 Olga Tokarczuk; the Italian painters Omar Galliani from Brera Academy, Andrea Granchi from Accademia di Belle Arti di Firenze, Marco Baudinelli, Head of School at Accademia di Belle Arti di Carrara; Renato Galbusera from Brera Academy and Maria Jannelli; the Italian sculpure and painter Angelo Casciello; the Venezuelan sculptors Victor Lucena and Carlos Medina and the Italian sculptor Cesare Nardi; the Italian poets Franco Loi, Giampiero Neri, Enrico Testa from Genoa University, Valerio Magrelli from Roma Tre University, Maurizio Cucchi, Menotti Lerro, Milo De Angelis, Roberto Carifi, Elio Pecora, Giancarlo Pontiggia, Mario Santagostini, Gabriella Sica from Roma Tre University, Davide Rondoni (founder of the Centro di Poesia Contemporanea dell'Università di Bologna), Tiziano Rossi, Luigia Sorrentino (journalist RAI), Mario Fresa, Massimo Dagnino, Rossella Tempesta, Gabriela Fantato, Gian Mario Villalta (artistic director of Pordenonelegge.it), Corrado Calabrò, Vivian Lamarque, Alberto Bertoni from Università di Bologna; the Italian Hungarian poet Tomaso Kemeny from Università degli Studi di Pavia; the Italian lecture and poet Anna Correale Sorbonne University; the Italian writers Diego De Silva (writer), Maurizio De Giovanni, Franco Arminio, Dacia Maraini (also director of the Mondadori's magazine Nuovi Argomenti), Raffaele Nigro; the American poets Genny Lim and Maria Mazziotti Gillan from Binghamton University also professor Emeritus of English and creative writing; the Swiss painter Anna Bianchi; the Spanish artist Rosa María Román Garrido from "Institut Valencià de Conservació, Restauració i Investigació"; the Italian art critics Elena Pontiggia from Brera Academy, Ezio Guaitamacchi, Paolo Emilio Antognoli Viti, Carmelo Strano from Università degli Studi di Catania and Francesco Abbate from Università degli Studi di Lecce; the Italian geneticist Edoardo Boncinelli from Vita-Salute San Raffaele University and researcher for National Research Council (Italy); the Polish architect Joanna Kubicz from Jan Matejko Academy of Fine Arts; the Pakistani digital creator Mateen Ashraf from University of Limerick; the Italian documentary directors Giorgio Verdelli and Elvio Annese from Brera Academy; the Italian Architects Aldo Castellano from Polytechnic University of Milan, Vittorio Santoianni from Accademia di Belle Arti di Firenze and Attilio Dursi from University of Naples Federico II and Nunzio Tonali; the Pakistani poet Najwan Darwish; the Romanian literary critic Lidia Vianu from University of Bucharest; the English writer Michael Lieber; the English literary critic and director of the Centre of Health Humanities Andrew Mangham from Reading University; the Romanian journalist Marius Chelaru (writer); the Italian actor Mario Pirovano; the Polish musician Tomasz Krezymon from Chopin University of Music; the Hungarian musician István Szelei, the Italian musician Andrea Castelli bass player of the Rovescio della Medaglia rock band; the Italian conservatory musicians Giancarlo Turaccio and Domenico Giordano from "Conservatorio Giuseppe Martucci of Salerno"; the Italian journalists Paolo Guzzanti for La 7 and rete 4, Antonia Cartolano for Sky Italia, Erminia Pellecchia for Il Mattino, Ottavio Rossani for Corriere della Sera, Peppe Iannicelli for Napoli Canale21, Franco Vassia; Roberto Guidetti for 7 Gold, Aldo Bianchini for "Il Giornale di Salerno"; the Italian singers Franco Mussida (founder Premiata Forneria Marconi), Bernardo Lanzetti (former lead vocalist Premiata Forneria Marconi), Lino Vairetti (lead vocalist Osanna), Annibale Giannarelli, Michele Pecora, Benito Madonia and Santino Scarpa; the Korean interpreter Lee Kichul; the Italian philosophers Remo Bodei, Emeritus professor Pisa University and Umberto Curi from Padua University; the Italian literary critics Massimo Bacigalupo from University of Genoa and Vincenzo Guarracino; the Italian translator Emilio Coco; the Italian actor Alessandro Quasimodo (son of the Nobel Prize for literature Salvatore Quasimodo); the Italian former Head of Department of Scienze Politiche, Università degli Studi di Salerno Luigi Rossi (scholar); the Italian photograph Francesco Di Loreto; the Italian designers Vincenzo Missanelli from Brera Academy, Mauro Afro Borella from Albertina Academy and Gino Finizio from IULM University, Antonio Perotti; the Italian publishers Giuliano Ladolfi (director of the literary magazine "Atelier") and Sandro Gros-Pietro (director of the literary magazine "Vernice"); the responsible for the literary magazine "Riscontri" Ettore Barra; the Italian composter Carmine Padula, the Italian cartoonist Maurizio Zenga; the Italian neurophysiologist Giacomo Rizzolatti (who discovered mirror neurons) from University of Padua; the Italian Emeritus professor of chemistry Vincenzo Schettino from University of Florence; the Italian professor of Analysis of communication processes Gabriele Perretta from Brera Academy; the Indian researcher in Artificial Intelligence Prayag Tiwari from Halmstad University; the Uruguayan professor of Hispanic literature Àlvaro Revello; the Italian professors of English Literature Maria Teresa Chialant and Elena Paruolo, Salerno University; the professor Giuseppe Gentile (academic), hispanist at Università degli Studi di Salerno; the professor of the Politecnico di Milano, expert in Light Art, Gisella Gellini; Enzo Tinarelli mosaicist from Accademia di Belle Arti di Carrara; Angelo Ghilardi set designer from Brera Academy; the Italian professor in "Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici" from Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Vincenzo Pepe; the professor of Greek history from Padua University Davide Susanetti; the Italian professor of cultural anthropology Katia Ballacchino from Salerno University; the researcher Vincenzo Aversano from University of Salerno; the professor for local development from Università La Sapienza di Roma Renato Di Gregorio; the Italian teacher in graphic arts at Nuova Accademia di Belle Arti Gabriele Ivan Di Battista; the Italian Head Teacher of "Liceo Classico Parmenide" Francesco Massanova; the Italian former Head teacher of "Liceo Classico Parmenide" Carlo di Legge; the Italian lecture and former Vice Director of the Center Contemporary of Arts, Giusy Rinaldi; the Italian librarian at "Biblioteca Provinciale of Salerno" Wilma Leone; the Italian officer at Chigi Palace Luca Paragano; the Italian officers at Soprintendenza of Salerno e Avellino Rosa Maria Vitola, Mariagrazia Barone, Silvia Pacifico and Antonia Autuori; the Italian archaeological sector manager for the Soprintendenza di Salerno e Avellino Tommasa Granese; the Italian Head Teacher of the Secondary School ITIS of Arezzo, Alessandro Artini; the Italian Head Teacher of Liceo Artistico "Sabatini-Menna" of Salerno Ester Andreola; the Italian Head Teacher of the Liceo Statale "Regina Margherita" Angela Nappi; the director of the "Acropolis Museum" of Agropoli, Elena Foccillo; Giancarlo Sammito teacher of English and literature at Liceo Artistico di Brera, Milano; the Italian psychotherapist, opinionist for RAI and Mediaset and member United Nations Office at Geneva for rights of children Maria Rita Parsi; the Bulgarian artist Ilian Rachov; the Italian visual artists Antonello Pelliccia from Brera Academy, Edoardo Landi, Nello Teodori, Kuturi, Gianni Macalli from Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo; the Italian artisan Lucio Liguori; the Russian poet Julia Pikalova; the Italian actor of Un posto al sole Patrizia Pozzi; the Italian poet Simone Fagioli; the Russian teacher Valentina Sentsova from Ciels University of Milan; the Italian president of the 'Circolo degli Artisti di Varese' Antonio Bandirali; the Italian director of the Museo di Etnopreistoria del C.A.I. di Napoli, a Castel dell'Ovo Vincenzo Di Gironimo; the Italian founders of the visual artistic group 'Kaos 48' Fabrizio Scomparin (nephew of Lucio Amelio) and Stefano Nasti; the Italian lecture creator of the prize 'Una fiaba tra i murales' Giuseppe Sica; the Italian founder of the festival (which festival about the Classical Theatre of ancient Greece has joined to the Movement too) "Velia-Teatro", Michele Murino;  the Italian president of 'La Casa della Poesia di Como' Laura Garavaglia; the president for the club for UNESCO of Velia Massimo Trotta; the Italian co-founder of the Camaiore Poetry Prize Rosanna Lupi; the founders of the "Rete delle Scuole dell'Empatia" located in Viterbo Ulisse Mariani and Rosanna Schiralli; the Italian director of the National Dance Academy (Italy), located in Rome, Annamaria Galeotti; the Soprintendenza's director ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino Raffaella Bonaudo, the Senator of the Italian Republic Francesco Castiello; the president of the Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Giuseppe Coccorullo; and many others coming from different filds of the Arts and from different countries. Between 2023 and 2024 the Movement was mentioned several times on the major television channels as Raiuno, Raidue and Raitre. In this same period the Soprintendenza of Salerno and Avellino organized a meeting in the high school of Salerno "Regina Margherita" to present the new movement and its importance in the world of school to have a more empathic approach. The Movement is presented also in Rome in a conference organized by the same Soprintendenza with a presentation of the Director of the Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Leandro Ventura. In 2023, the Museo Ugo Guidi located in Forte dei marmi adhered to the movement. The Paleontological museum of Magliano Vetere, (Adriano Piano as Mayor), announced to have fixed the Cultural Pyramid of Cilento on its main wall. From January till May 2023, many weekly events were organised in the cultural venue of Roccadaspide with specific presentations of empathic authors and artists. The title of the cultural program was "La Bottega dell'Anima" (in English: The Workshop of the Soul). On the 3th of October the author Gaetano Ricco dedicated one of his writings in praise of the Empathic Movement and his founder Menotti Lerro. In an article by the journalist and historian Nicola Femminella titled "La svolta culturale del Cilento realizzata da Menotti Lerro con le sue innovazioni" (in English: "The cultural turning point of Cilento achieved by Menotti Lerro with his innovations"), the same Femminella affirmed that "the Cultural Pyramid, with its 25 new cultural villages involved, guarantees to the Movement a Myth of Unus by Omar Galliani based on the tale written by Menotti Lerro suitable epicentre, determining what we could define as a true Lerrian miracle, having thus transformed the territory from rural to cultural". On the Magazine "Riscontri" the literay critic Francesco D'Episcopo defined the Movement as "a great invention of Menotti Lerro who was heroic also to leave his job at the Mondadori publishing house of Segrate, when he was only 25, to follow his pulsions about literature". Professor Mauro Afro Borella from Accademia Albertina affirmed that we were assisting to a deep change from silly irony, isolation and hipertrophied self to a new age of sobriety and reunification of the Arts and people, hypothesizing a passage from Postmodernism to Empathism, or considering Empathism as the first movement of a Post-postmodernism.  In 2024 the Italian painter Omar Galliani, from Brera Academy, drew the figure of Unus, the symbolic Total Artist of the Empathic Movement. The Italian singers Michele Pecora and Santino Scarpa dedicate their own songs ("I poeti" from Pecora and "Dune Buggy", "Brotherly love" and "Angels and Beans" from Scarpa, sung from him in the cult films of Bud Spencer and Terence Hill) to the Empathic Movement. On the 16th of January the Museo Archeologico di Salerno invited Menotti Lerro to present the Movement. In February, the Hungarian Opera singer Istvàn Szelei affirmed that the Movement greatness consisted, among other things, to not have an ideological or admonitory moral but conceptual and spiritual, giving a universal meaning. He underlined how the "New Cultural Triangle of Ancient Cilento", in Southern Italy, was dreamed and created, and can be defined "as the therapeutic center of the European spirit". On 17th of March the farmhouse "Parmenide" located in Casal Velino adhered to the Empathic Movement "for a new philosophy of food". On the 21th of March, in occasion of the World Poetry Day, the Soprintendenza of Salerno and Avellino and the president of the Salerno Province Franco Alfieri organized a visit to Salento Cilento "The Poetry Village" to have a Poetry Reading based on the unpublished poems dedicated to Cilento and affixed on the wall of the village, written by all the poets winning the Cilento International Poetry Prize, and for a conference about the Empathic Movement. The University of Salerno invited Menotti Lerro to present the Movement the day 17th of April. On the 9th of May Menotti Lerro and Antonello Pelliccia present the "New Manifesto on the Arts" at the Turin International Book Fair. On June Menotti Lerro and Antonello Pelliccia present the Movement at the National Biblioteca di Brera with the title "Revolution and innovation through the new contemporary artistic-literary movement: Empathism!" (In Italian: "Rivoluzione e innovazione attraverso il nuovo movimento artistico-letterario della contemporaneità: l'Empatismo!"). On the 15th of June the Italian poet Maurizio Cucchi wrote an article, titled "La modernità del Movimento Empatico" (in English: "The modernity of the Empathic Movement"), for the daily newspaper Avvenire expressing the hope that this new movement may unify artists and people in the contemporary age.[86] On the 17th of June professor Pina Basile from University of Salerno and Italian president of the Dante Alighieri Society of Salerno announced to have joined to the Empathic Movement. The 6th of July, Menotti Lerro announced that the poet Maurizio Cucchi was chosen as new Honorary President of the Centro Contemporaneo delle Arti. A deplorable episode happened to Salento Cilento "The Poetry Village" on Sunday the 7th of July. As stressed by Andrea Caruso for rainews, the new mayor, Michele Santoro, ordered without consulting anyone and without any official document approved, to destroy the poetic tiles with unpublished overwritten verses dedicated from all the winners of the Cilento International Poetry Prize to the Cilento's territory. The case was quickly stigmatized by the national press like a regrettable and uncivilized act. In an interview with Francesco Sampogna, Menotti Lerro asked to the Mayor Michele Santoro to give his resignation. The poet Davide Rondoni sent a letter to "Il Mattino" to express all his indignation for the mayor's reckless decision. Pasquale Scaldaferri, a journalist of rainews, stressed how the complete outrage was nowadays impossible to imagine in our society, especially after the shame happened with the destruction of art to Palmyra in 2013. The journalist and poet Ottavio Rossani on the poetry blog of the Corriere della Sera asked "Who are these people who are destroying the wonderful and deep work made in years by the poet Menotti Lerro to change his historical rural land in a land of poetry and high culture?" In the while time, on Tuesday the 16th of July, in England the Cambridge Scholars Publishing published the paperback edition of the volume The Empathic Movement. The day after, Menotti Lerro inaugurated a new literary column with the title "Il Foglio Empatico" (in English: "The Empathic Sheet") for the online newspaper "Il Quotidiano di Salerno". In his first article Lerro interrogated the mayor of Omignano Cilento ("Il Paese degli Aforismi") asking if he still wished to support the project or not, accusing the same mayor, Raffaele Mondelli, to never invest money in culture and in particular to not promote the "aphoristic village". On the 19th of July the official Website of Roccadaspide (with Gabriele Iuliano as Mayor) announced that the 30 artistic canvases painted and showing poems hand written by Menotti Lerro some years ago, will constitute a permanent exhibition in Piazza Crescella in a dedicated room. On Monday the 22th of July, talking to Radio Lombardia, the actor Mario Pirovano, well known for his work on the theatre of Dario Fo and Franca Rame, on the occasion of the awarding of the prize received in Peschici, the "Trabucco Prize-2024", talked of the importance of the Empathic Movement in his life in particular, Pirovano affirmed, because has given him new stimuli in the last years. On the 19th of July Professor Francesco D'Episcopo from University of Naples Federico II sent an open letter to the new Mayor of Salento Cilento ("The Poetry Village") to remind him about his painted and hand written tile on the City hall's wall... and how much Menotti Lerro worked to bring Cilento to be known and respectable in the World; On the 20th of July, the Director of the "Museo del Somaro" of Gualdo Tadino, Nello Teodori, with an official letter announced its adherence to the Empathic Movement. On Tuesday the 23th of July the newspaper "Il Quotidiano di Salerno" published the second "Empathic Sheet" of Menotti Lerro. In the end of the article, stressing the ostracism they gave him, Lerro invited "all artists and people of the world to resist to the brutal sentiments circulating nowadays in our society, and, furthermore, he added some "points of no return". In particular he affirmed that the Cilento International Poetry Prize will never be organized again in Salento Cilento ("The Poetry Village") as long as the present administration will be in command; in another key point he declared that he will never organize again a cultural event in Omignano Cilento ("The Aphorisms Village") as long as the present administration will be in command. On the "Empathic Sheet N°3" Menotti Lerro praised all the Mayors of the Cilento's territory helping the Empathic Movement to develop its epicenter (the Cultural Pyramid of Cilento). On the 1th of August the Empathic Masters, the Italian lecture Giuseppe Sica and Spanish Art Critic Rosa María Román Garrido, assisted their own territories, Orria Cilento and Cocentaina, to sign a twinning agreement in name of the Seventeenthcentury painter Paolo De Matteis. Agostino Astore, Mayor of Orria and the fraction Piano Vetrale - "The Murals Village", stressed how important this agreement was also in relation to their membership to the Cultural Pyramid of Cilento, they affixed in the main square of the village, and to the Empathic Movement. On the 8th of August Antonello Pelliccia, Lino Vairetti and Deborah Farina organized an event in Carrara with title "Dimensione 70", as explained on the daily newspaper Il Tirreno, in collaboration with the Contemporary Centre of Arts and in name of the Empathic Movement. In the "Empathic Sheet N°4" Menotti Lerro paid tribute to all the artists who were bringing the "empathic discourse" both in Italy and abroad. He declared to have opened to a younger generation (compared with Masters) of artists, quoting the last two anthologies of "new Italian poets" published by Giulio Einaudi editore, describing himself as particularly pleased with the accessions of the poets he invited (Fantato, Tempesta, Frene, Fresa, Dagnino) "considered also the paradoxical difficulty to involve the generation closest to himself". On the 10th of August on the Arabic newspaper "Al-Araby, The New Arab", answering to some questions, Menotti Lerro explained how he created the Empathic Movement to give answers to a very closed and corrupted World, in particular he stressed the corruption in the Italian sistem, included the Italian publishing sector. On the "Empathic Sheet N°5" Lerro affirmed that while Italians were criticizing and mocking hardly the "brilliant and very authoritative Western Canon drawn up by Harold Bloom", they were at the same time building a "Domestic Canon" made through a corrupted editorial publishing sistem centered on friendships and clientelistic relationships (same as for Italian academic world) determining the contemporary disappearance of poetry books from all the Italian book shops due to a lack of trust of the readers, tired to find bad "new lines" to buy. He affirmed that it is different in other countries as for instance England where they use to select in a more meritocratic way their own new authors to publish. On the 30th of August, in Orria Cilento, in occasion of the publication in United Kingdom of the paperback edition of the volume The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing), a cultural summit ("Primo Convegno di Orria") with Menotti Lerro and the so defined "good local politics", whose exponents were appointed by Lerro as "Custodi della Piramide" (In English: "Guardians of the Pyramid"), was organized. The first "guardians" included: Agostino Astore, Mayor of Piano Vetrale "The Murals Village"; Francesco Castiello, Italian Senator; Gabriele Iuliano, Mayor of Roccadaspide "The Defense Village"; Gabriele De Marco, former mayor of Salento, Cilento "The Poetry Village"; Adriano Piano, Mayor of Magliano Vetere "The Paleontological Village". On 16th of September Menotti Lerro inaugurated a series of "Dialoghi Empatici" (In English: "Empathic Dialogues"); this after he announced that the Cilento International Poetry Prize 2024 (Narrative Section) was awarded to the Nobel Prize for literature (2023) Jon Fosse who was interviewed by the same Lerro. The first "dialogue", with the title "To Be Aware" (Italian: "Essere Consapevoli") involved in the discussion Franco Mussida, Omar Galliani, Antonello Pelliccia, Bernardo Lanzetti and Menotti Lerro. On the 26th of September, for wish of the mayor Roberto, Antonio Mutalipassi and the former vice mayor Elvira Serra (both appointed new "Guardians of the Pyramid" by Lerro) the Cultural Pyramid of Cilento was placed on the walls of Agropoli - "Village of the Castle". On the occasion of the placing of the "Cultural Pyramid" in Agropoli, a second political-cultural summit ("Secondo Convegno di Orria") was organized in Orria, on the 27th of September, to discuss the progress of the pyramid with also the new "Pyramid's Gardians".

 

The "Nuovo Manifesto sulle Arti" (In English: "New Manifesto on the Arts") conceived by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia as an oral speech "Sulle Arti" (In English: "On the Arts") in occasion on the foundation of the Contemporary Centre of Arts, and defined as "New Manifesto" by the philosopher Remo Bodei, was first published on the newspaper "Cronache di Salerno" on Tuesday, the 27 of February 2019, and some months later (14 October 2019) on the literary magazine "ClanDestino". In 2019 the Manifesto of Empathism "Nuovo Manifesto sulle Arti" was also published in the Magazine "Annali Storici di Principato Citra". In 2020, the "New Manifesto of Arts" was published by Zona editrice in both: English and Italian versions. In 2022 the "New Manifesto" was published in the Magazine "Riscontri".

 

The Manifesto, written in first person by Lerro and Pelliccia, starts explaining the reasons why Lerro decided to "join to many friends with different artistical roots". He stated that he understood "Art is only apparently divisible" and expressed his deep sorrow to be unable to possess and play with other arts ("At the moment, I nearly faint for the emotion in confessing it to myself: I need every art to be able to vibrate as I should like, to say as I would like, to represent it as I feel and see.") which would have help himself to better express his interior world and to be also "a less incomplete artist"; consequentially, joining to other artists was, in his opinion, the most viable solution: it was his own way to become a better artist, a "Total Artist": "It will be this union to give us the Total Artist we are looking for". Lerro put at the centre the need to have a new cultured art, stressing the importance of the tradition because "...in every art, those who have tried to innovate while forgetting tradition, have created a mostly ephemeral revolution that is often less innovative than the one lived by artists in previous centuries". For this reason the movement opposes the tabula rasa principle. Similar ideas expressed Antonello Pelliccia declaring the importance of interdisciplinarity and adding that "Art has always influenced the social climate, identifying, suggesting, and anticipating possible solutions to the problems of living and living together". Another important point is about "the phenomenon of the contemporary plagiarism among artists" due to the media and the Internet in particular, adding that " we must have the courage to say that this is happening!". In conclusion of the Manifesto, Lerro declared as a foundamental aim "to discover where the Total Artist hides himself in the Contemporary era" (in this last case meant as a single person).

 

The Cilento International Poetry Prize (financed in 2022 from Italian Ministry of Culture for 140.500 Euro) and supported from the University of Salerno is considered by the Movement as its main present for deserving and empathetic artists. The Prize is officially supported by: Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Salerno, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Salerno e Avellino, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Comune di Salento Cilento, Comune di Roccadaspide Cilento. The Cultural Pyramid of Cilento, epicenter of the Movement, has its highest summit represented by the Star Mountain (in Italian: Monte Stella) with its megaliths which are considered as the empathic ancient gods of the Movement, capable of radiating and to fertilize the territory and the World with their light and energy. The most known megalith is called "the bastard's stone" in the local dialect "Preta ru Mulacchio" (In Italian: "Pietra del Bastardo") capable, according to the legend, of making women who rubbed their bellies on it fertile. On the 12th of January 2019 the 'Centro Contemporaneo delle Arti' inaugurates its seat in Vallo della Lucania with Menotti Lerro reading a discourse "On the Arts" (In Italian: "Sulle Arti") written by himself and the visual artist and Professor at the Brera Academy Antonello Pelliccia. This discourse was soon perceived as "New Manifesto" by some critics, in particular from the philosopher Remo Bodei.

  

Some events of the Movement since 2019

-On the 27th of February 2019 launch of "The New Manifesto on the Arts" at the Literary Caffé Giubbe Rosse in Florence.

-The native municipality of Menotti Lerro, Omignano Cilento, grants him honorary citizenship and put an artistic mosaic with one of his aphorisms on one of the wall of the main hall.

-The Centro Contemporaneo delle Arti opens an own seat to Milan.

Launch of "The New Manifesto on the Arts" at the Brera Academy of Milan.

-Giampiero Neri gave a Poetry Reading in occasion of the open seat in Milan of the Centro Contemporaneo delle Arti.

-On 17th of May 2019 Renato Galbusera and Maria Jannelli organized an art exhibition in the seat of the Contemporary centre of Arts with the title "Degli istinti, dell'estetica passione".

-On 8th of June the Contemporary Center of Arts organized an art exhibition with original canvases by Ennio Morlotti with the title "Sedimenti del tempo". To introduce the operas the art critic Elena Pontiggia from Brera Academy.

-On 18th of May the Contemporary center of Arts organized a lesson by the Professor Elvio Annese from Brera Academy about Poetic Documentaries with the title "Incontro sul documentario poetico con visione di filmati realizzati dall'autore".

-On 9th of June in the seat of the Contemporary Center of Arts a group of visual artists organized an art exhibition dedicated to the new invented character of Menotti Lerro: "Donna Giovanna". The title of the exhibition was "Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno".

-On 12th of June Omar Galliani and Menotti Lerro organized an art exhibition inviting the best students of the Accademia di Belle Arti di Brera to expose their own operas. The title was "Nero su Bianco".

-Tiziano Rossi gave a Poetry Reading in the Centro Contemporaneo delle Arti seat of Milano.

-The painter Omar Galliani at the Provincial Museum of Salerno.

Exhibition of Antonello Pelliccia with the title "Paesaggi dell'ombra" on 16th October 2021.

-Exhibition of Menotti Lerro's canvases at Pinacoteca Provinciale di Salerno. -Exhibition of original canvases of classical artists with the title "Il femminile trasfigurato nel mito e nell'arte visiva moderna". Works by: Gustave Doré, Émile Bernard, Antoine Calbet, Henri Fantin-Latour, Louis André Lagrange, Paul César Helleu, Jean Dufy, Eugène Carrière, Hippolyte Petitjean, Louis Valtat, Félix Vallotton, Charles Camoin, Felice Casorati, Giovanni Boldini, Renato Guttuso.

-Concert "I Battiti della Notte" by Menotti Lerro and Tomasz Krezymon.

-Cilento International Poetry Prize "Special Edition" for Franco Loi and Roberto Carifi at the Brera Academy of Milan.

-Conference at the Brera Academy on the New Manifesto of Arts.

-Conference at the Central Library, Edinburgh on the New Manifesto of Arts.

-Conference at the "Circolo della Stampa di Avellino" about the MOvement.

-Cesare Nardi and Antonello Pelliccia, art exhibition with the title "Genova – Carrara A/R".

-Art exhibition by Cesare Nardi and Antonello Pelliccia with the title "Requiem".

-Poetry Reading with Menotti Lerro presenting his "Seasons" in the Roccadaspide'seat of the Contemporary Centre of Arts Cilento International Poetry Prize at Salerno.

-Conference to present The Movement at the Turin International Book Fair. -Conference to present The Empathic Movement at Università degli Studi di Salerno.

 

Bibliography

-The Empathic Movement, edited by Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing: 2023).

-Maurizio Cucchi, "La modernità del Movimento Empatico", on the daily newspaper Avvenire, 15 June 2024, p.16.

-Francesco D'Episcopo, Giuseppe Lauriello, Menotti Lerro, Luigi Leuzzi, Antonello Pelliccia, "Empatia, Essenza ed Esperienza", in "Riscontri" (Magazine), pp. 11-82. Anno XLIV - N.2 Maggio-Agosto 2022, edited by Ettore Barra.

-Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, New Manifesto of Arts (Zona: 2020)

-Menotti Lerro, La Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020 (Ladolfi: 2020).

-Carlangelo Mauro, "Cilento, gli Empatici di Lerro", on the daily newspaper "Quotidiano del Sud", 14 January, 2021.

-"Nuovo Manifesto sulle Arti", on the daily newspaper "Cronache di Salerno", 13 February 2019.

-"Nuovo Manifesto sulle Arti" on the online Magazine "Clandestino". Francesco D'Episcopo, "Nuovo Manifesto sulle Arti", in Menotti Lerro, Tra Drammaturgia e Narrativa (Genesi: 2019), pp. 125–136.

-"Nuovo Manifesto sulle Arti" in Annali Storici di Principato Citra, a. XVII n. 1-2, 2019, pp. 318–326.

-Marius Chelaru on "Poezia" Revista de cultura poetica, Anul XXVI, nr. 1 (95) / Primavera 2021; (Romanian language).

-Francesco D'Episcopo, "Il Cilento nel mondo attraverso la voce di Menotti Lerro" on "Riscontri" Rivista di Cultura e di Attualità, Anno XLV N°3 Maggio - Agosto 2023, p.125.

-"Il Cilento, territorio di eccellenza della poesia".

-"Uno schiaffo alla cultura", la poesia picconata. Interview to Menotti Lerro. -Menotti Lerro, on "Affaritaliani", "Empatismo, dilaga in Italia un nuovo grande Movimento letterario-filosofico".

-Menotti Lerro, on "La voce del Mediterraneo", "Il Canone Domestico" (In English: "The Domestic Canon").

-Ottavio Rossani, "Domani a Edimburgo Menotti Lerro terrà una lettura di sue poesie e presenterà il 'Nuovo Manifesto sulle Arti' già lanciato in Italia mesi fa", Corriere della Sera, 21 October 2019.

-Ottavio Rossani, "Stasera a Vallo della Lucania il poeta Menotti Lerro lancia la "Scuola Empatica", per lo sviluppo dell'intelligenza emotiva attraverso le arti", Corriere della Sera, 09 September 2020.

-Carlo Di Legge on Nuovo Manifesto sulle Arti.

-Ottavio Rossani, on Corriere della Sera, 25 February 2021, "I cento della "Scuola Empatica", nuovo Movimento per le Arti, fondato da Menotti Lerro. Un libro con il Manifesto e le testimonianze".

-Courtney Rodgers, July 7, 2022, on Book Riot, "Literary Movements You've Never Heard Of".

-Davide Speranza, on Il Mattino, 09 August 2022, p. 28. Ste. Mar., on Il Mattino, 26 January 2023, "Il percorso di Menotti Lerro, da Parmenide all'Empatismo".

-Provincia di Salerno "Domani al Museo Archeologico la presentazione della Scuola Empatica", 15 March 2023.

-Nicola Femminella "La svolta culturale del Cilento realizzata da Menotti Lerro con le sue innovazioni", Il Quotidiano di Salerno, 31 October 2023.

-Nicola femminella, "Prende vigore l'azione culturale della Scuola Empatica, 14 March, 2023, on Il Quotidiano di Salerno.

-Provincia di Salerno "Presentazione del volume accademico The Empathic Movement, Cambridge Scholars Publishing 2023, a cura di Menotti Lerro", 16 January.

-Il Mito di Unus (Artista Totale) by Giacomo Maria Prati.

-Istvàn Szelei, Saggio sul Movimento Empatico (In Italian and Hungarian).

-Pasquale Scaldaferri, "Salento, addio alle opere dei poeti. Così il sindaco piccona la cultura", La Città, on 16 July 2024, p. 13.

-Pasquale Scaldaferri, "Cilento: Salento, sindaco piccona la cultura".

-Menotti Lerro, Omignano "Paese degli Aforismi", ma il Sindaco tace!

-Piero Antonio Toma, "Una grande Scuola per accordare tutte le arti".

 

Prof. Santino Scarpa


Id: 3463 Data: 27/09/2024 12:25:34

*

- Letteratura

Convegno su Menotti Lerro - Società Dante Alighieri, Salerno

Si terrà il giorno 14 ottobre 2024, alle ore 17.00, presso il Salone dei Marmi di Salerno - nell'ambito della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo (con il titolo generale "L'italiano e il libro: il mondo tra le righe" - IL "CONVEGNO SULLA PRODUZIONE LETTERARIA DI MENOTTI LERRO". 

 

Saluti istituzionali 

Gaetana Falcone

Assessore alla P.I. del Comune di Salerno. 

Pina Basile

Presidente Società Dante Alighieri Comitato di Salerno

 

Coordina 

Elena Paruolo

docente Università di Salerno

 

Relatori

Francesco D'Episcopo "Menotti Lerro. Tra narrativa e drammaturgia"

già docente Università Federico II di Napoli

 

Antonello Pelliccia "Il movimento empatico" 

già docente Accademia di Belle Arti di Brera

 

Sarà presente l'autore

Menotti Lerro scrittore e poeta

docente e Fondatore del Movimento Empatico. 

 

 


Id: 3461 Data: 25/09/2024 20:29:30

*

- Letteratura

Piramide Culturale del Cilento, Agropoli aderisce.

Piramide Culturale del Cilento, Agropoli aderisce al Movimento Empatico di Menotti Lerro.

 

Inaugurazione 26 settembre alle 19 in via Pio X

 

Non poteva mancare Agropoli, il “Paese del Castello” e “Perla del Cilento”, nella costruzione identitaria della Piramide Culturale del Cilento ideata dal poeta, scrittore e docente universitario Menotti Lerro. L’inaugurazione della piramide, un dipinto su mattonelle in ceramica, opera artistica realizzata da Antonio Guida, si terrà giovedì 26 settembre alle ore 19 in via Pio X. La Piramide Culturale del Cilento è un disegno geometrico creato nel 2020 che rappresenta l’epicentro dell’Empatismo. La piramide è formata dai “paesi culturali” disposti senza nessun ordine gerarchico all’interno della figura, sottostanti al vertice massimo che è il Monte Stella. I megaliti presenti o dispersi del Monte Stella sono stati considerati, nell’idea di Lerro, come i primi dèi empatici del Movimento. I paesi del Cilento selezionati accuratamente da Lerro per le loro qualità artistiche si stanno unendo attraverso il sentimento empatico che caratterizza il movimento.

Il sindaco, Roberto Mutalipassi, dichiara: «L’Amministrazione comunale ha voluto aderire al movimento di Menotti Lerro apponendo sulle mura di Agropoli la simbolica Piramide Culturale del Cilento rappresentazione artistica di erudizione e di unione tra i territori».

La consigliera comunale, Elvira Serra aggiunge: «Grazie al sentimento empatico che caratterizza l’idea di Menotti Lerro, si è deciso di unire le forze per far partire anche da Agropoli un chiaro messaggio d’amore per la cultura che lega tutti i paesi del Cilento presenti nell’opera».

                                                                         

                                                                          Agropoli, 23 settembre 2024

                                                                                        Ufficio Stampa

                                                                                       Città di Agropoli


Id: 3459 Data: 23/09/2024 17:04:19

*

- Letteratura

Carlo di Legge sul Manifesto Empatico di Lerro e Pelliccia

Articolo di Carlo di Legge (scritto il 12 luglio 2019).

Il "Nuovo Manifesto sulle arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia e l'auspicio di un nuovo atteggiamento tra poeti e artisti.

(Lancio ufficiale presso lo Storico Caffè Letterario “Giubbe Rosse” di Firenze in data 27 febbraio 2019, h.18.00 - con: Omar Galliani, Giusy Rinaldi, Vittorio Santoianni, Rolando Bellini, Umberto Rovelli, Gisella Gellini, Bernardo Lanzetti, Franco Mussida, Sandro Malevolti).       

- Il Prof. Menotti Lerro, che si trova a compiere una traiettoria d’esistenza anche oggi non improbabile, è un giovane poeta e coltissimo letterato, che, nato nel cuore del Cilento, a Omignano a due passi da Elea, oggi insegna lingua e letteratura inglese allo storico Liceo “Giovanni Berchet” di Milano e altri istituti universitari. Ho avuto occasione di incontrarlo per la seconda volta sabato 29 giugno alla presentazione del “Lunario di desideri” curato da Vincenzo Guarracino (altro colto cilentano emigrato al Nord, oggi affermato critico letterario) per l’editore De Felice, a Vallo della Lucania: nonostante l’orario antimeridiano, piuttosto irrituale, la sala era affollata, a testimonianza della buona organizzazione della Prof. Giusy Rinaldi, nota animatrice culturale a Vallo, e dell’affetto che comunque circonda questi due notevoli – tra molti altri – uomini del Cilento, che lo rappresentano coltivandone la memoria antica e fondante nella storia della cultura occidentale.

Quanto al progetto del “Nuovo manifesto sulle arti” qui riportato in allegato, e che il Prof. Lerro mi ha chiesto leggere dopo l’incontro di Vallo, oltre a condividerne le linee essenziali, aggiungo le seguenti mie osservazioni, come mio contributo, richiesto e che di buon grado offro al dialogo e alla diffusione dell’iniziativa.

  • Lerro scrive che l’arte è solo apparentemente divisibile: non posso che essere d’accordo, con una precisazione: che la poesia, senza per questo nutrire sentimenti di egemonia sulle arti, le riassume tutte in sé. Si pensi alla musica: ma la poesia è all’origine anche suono – della voce – e ritmo. O si pensi alle immagini, quelle della pittura e della scultura: quando si evoca Wittgenstein e la sua teoria del linguaggio “pittografica”, o “rappresentativa” espressa nella versione più nota nel Tractatus, s’intende che alle parole corrispondano cose. Ora, da Ludwig Wittgenstein a Giambattista Vico il passo non è breve, ma la teoria del linguaggio espressa nella Scienza nuova, pur muovendosi in altro contesto, torna proprio a questa tesi. Vico non dice: la cultura nacque dalle arti, ma dice piuttosto: tutte le scienze, a suo tempo, nacquero in forma di poesia, tale fu la zona d’incubazione della mente limpida e pura (nel senso che Vico intende) di fronte ai violenti impatti provenienti dalle forze della natura e dal mondo quotidiano. L’arte è solo apparentemente o anche di fatto divisa, ma la poesia include tutte le potenzialità delle arti. Un giovane non viene sgomentato di fronte a tale “pulsione” di abbracciare la totalità delle arti; un uomo più avanti nel ciclo d’esistenza, come me, non può fare altro che rilevare, quanto alla sua esperienza, come le arti si affaccino, se non tutte, almeno in parte, a prendere corpo creativo (intendendo che anche il suono sia corpo).
  • L’arte non è un momento di espressione gratuita d’una pulsione di creatività non meglio qualificata, quando sarebbe “fondamentale” l’esigenza di studiare, di “ripartire dai classici”. La realtà dell’artista naïf riguarda un’eccezione, o poche, occorre comunque di volta in volta considerarle meglio. L’arte dev’essere qualificata, colta; e non è questione, si badi bene, se tale sapere si acquisti nelle università, o fuori. Dice Lerro: “la poesia ha bisogno di talento ben coltivato attraverso uno studio intenso capace di esaltarlo”. In linea di principio, si può coltivare gli studi ovunque, nelle sedi accademiche o a casa propria. Oppure li si può disattendere, e tradire lo spirito, ovunque, come è sotto gli occhi di tutti.
  • A proposito di studi classici, è un fatto noto che poeti del Novecento (penso a Quasimodo …) siano stati cultori di studi classici, e che molti non lo furono affatto, anzi provengono dagli studi più disparati, e la stessa cosa si mostra anche oggi, quando ci vediamo circondati e attraversati da buoni versi che ci provengono da amici formati certamente nelle università, ma negli studi scientifici, non in quelli letterari (peraltro la loro formazione nelle scuole fu spesso, ma non sempre, nei Licei). La questione non è: il poeta è naif, artisti si può essere allo stato selvaggio ed efficace; la questione è: il poeta ha quale cultura? Forse egli ha avuto contatto con la tradizione classica per un periodo più o meno breve, poi può essersi “specializzato” in ben altro.
  • Da questo punto di vista, e per tacere delle altre facoltà universitarie, direi che è una fortuna che la poesia in Italia sia così “democratica” da essere coltivata in una serie di punti (più o meno luminosi: è la contingenza storica), individui e centri, che non hanno affatto riferimento nelle università, se non eccezionalmente, ma ovunque. Si veda, al contrario, la situazione della filosofia, che si studia in ogni accademia, ma che non fiorisce affatto, né può farlo, dal momento che a pochi brillanti ingegni filosofici universitari, noti in campo nazionale e oltre, corrisponde una massa di mestieranti coinvolti tutt’al più nelle microspecializzazioni degli studi storici, non nella filosofia. Se una volta la filosofia andava povera e nuda, oggi è misera in altro senso; oggi è il turno della poesia ad essere povera ma, lo ridico, forse è una fortuna.
  • La veloce circolazione dell’informazione oggi, dice Lerro, fa in modo che si possa “clonare” ed essere clonati da idee, da persone che si trovano sull’altro lato del pianeta, in tempo reale: bisogna saperlo. Ma anche vederne il positivo: lezioni e studi d’altro, questi davvero a disposizione del genere umano, perché con nostro profitto possiamo assimilarle e nutrirci, ci pervengono presto e bene. Importante il caso esemplificativo che Lerro cita, quello di T. S. Eliot, che viene mediato e “portato” da Praz a Montale rispetto alla tecnica poetica del correlativo oggettivo.
  • Per quanto riguarda la lunga citazione di Lerro ripresa dal critico e fraterno amico Antonello Pelliccia, mi sembrano suggestive le idee della “multidisciplinarità come metodologia essenziale della lettura della storia dell’arte”; dell’artista come “regista … ma anche mediatore tra le varie arti”, che “attraverso il suo lavoro, contestualizza il background storico-politico e culturale della sua epoca”: domando, incuriosito, per saperne di più: in qual modo? Involontariamente testimoniandolo; oppure volutamente interpretandolo; o come?; negli scritti di estetica dei maggiori autori del Novecento questo luogo non è assente, ma diversamente trattato; tutto, credo, in vista dell’acquisizione d’una nuova consapevolezza da parte dell’artista, che sia dotato di strumenti critici del proprio operare individuale-sociale.
  • Mi sembra che già avvenga il “confronto diretto tra l’artista e il visitatore”, che avvenga comunque, anche, sia pure sotto la forma del disinteresse e della mancata risposta del visitatore oppure, se va bene, come suo coinvolgimento in varie forme e gradi.
  • Della massima importanza, invece, l’invito-auspicio a “innescare reti di co-sviluppo riferite alla solidarietà tra artisti e alla interazione produttiva non solo tra artisti, ma anche con altri tipi di professionalità che possono sconfinare in molteplici ambiti”. Ecco, questo mi sembra un punto capitale: manca, io credo, un vero atteggiamento del genere, per quel che posso vedere, anzi sento dire e, nella mia marginalità relativa, a volta posso constatare come dicono, che l’ambiente della poesia è “tossico”. Sono del parere che una cultura della solidarietà tra artisti veri, nonostante notevolissime eccezioni, sia comunque tutta da sviluppare, al di là dell’usanza dei favori prestati o e ricevuti, per cui io guardo all’altro solo come procacciatore di relazioni e di occasioni; tutto ciò va a definire micro-poteri e pseudo-fazioni magari in lotta. Ma per cosa?
  • Si guardino in faccia, dunque, gli artisti-poeti e, come auspica Lerro, si sentano meno soli: facendo anche qualcosa di buono perché questa elegante idea della cooperazione tra artisti, interpretata nel senso più magnanimo oltre che producente, possa superare le brame selvagge, campanilistiche, particolaristiche e individualistiche. Ancora una volta: cui bono? Per cosa? L’arte, come scrive bene Antonello Pelliccia, “ha da sempre influenzato il clima sociale, ha individuato, suggerito e anticipato possibili soluzioni alle problematiche del vivere e del convivere”. Bene: allora quali modelli e soluzioni voglio proporre, se intendo davvero che l’arte e la poesia mi conducano ben fuori dall’eterno conflitto dell’homo homini lupus, che scatta non appena sia stato individuato un suo presunto, piccolo interesse nella cosa di cui si tratta? Di cosa stiamo parlando?

Id: 3457 Data: 21/09/2024 13:13:56

*

- Letteratura

Secondo Convegno di Orria - Piramide Culturale del Cilento

Venerdì 27 Settembre, 2024, ore 18.30, presso l'Aula Consiliare del Comune di Orria Cilento (Piano Vetrale - "Paese dei Murales"), in occasione dell'affissione presso il Comune di Agropoli - "Paese del Castello" (perla del Cilento), in colaborazione con l'Associazione "Fiaba in Borgo", si terrà il "Secondo Convegno di Orria" al fine di discutere le opportune strategie politico-culturali atte ad elevare il Cilento a territorio d'Alta Cultura: processo iniziato con la stessa ideazione della Piramide Culturale del Cilento, epicentro dell'Empatismo, che rappresenta il movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della Contemporaneità.

 

Partecipano all'incontro: 

 

-Menotti Lerro, Fondatore Movimento Empatico

-Antonio Roberto Mutalipassi, Sindaco di Agropoli

-Elvira Serra,  Consigliere del Comune di Agropoli

-Agostino Astore, Sindaco di Orria

-Gabriele De Marco,  Presidente GAL "Cilento Regeneratio"

-Maria Luisa Di Matteo, Presidente dell'Associazione "Fiaba in Borgo".

-Modera il presidente della Pro Loco "Paolo De Matteis", Luigi Inverso.

 

*L'iniziativa è patrocinata dal Comune di Orria, la Pro Loco "Paolo De Matteis", l'Associazione "Fiaba in Borgo", il Centro Contemporaneo delle Arti.


Id: 3456 Data: 20/09/2024 09:48:09

*

- Letteratura

Secondo Dialogo: Lerro-Pelliccia-Vairetti-Verdelli

SECONDO DIALOGO EMPATICO CON MENOTTI LERRO, ANTONELLO PELLICCIA, LINO VAIRETTI, GIORGIO VERDELLI.

 

Si terrà il giorno 23 settembre 2024, il Secondo Dialogo Empatico. Inaugurato la settimana precedente con gli autori Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Omar Galliani, Bernardo Lanzetti, Franco Mussida. Il tema del primo incontro è stato "Essere consapevoli".

Il tema del secondo incontro è "Maschere".

 

Tutti i "dialoghi" saranno disponibili su youtube a partire da Ottobre 2024 sul Canale Ufficiale del Movimento Empatico.

-Scuola Empatica-Empatismo / Movimento letterario - YouTube

 


Id: 3455 Data: 19/09/2024 20:13:42

*

- Letteratura

Scuola Eleatica, Scuola Medica, Scuola Empatica: Triangolo

IL MACRO TRIANGOLO DELLA PROVINCIA DI SALERNO - "TRA EMPATIA ED EMPATISMO".

 

Scuola Eleatica-Scuola Medica-Scuola Empatica

(da Parmenide a Lerro)

 

La nostra proposta (partita dal leader e fondatore dell'Empatismo, Menotti Lerro, che, come con la sua opera creativa, si dimostra sempre degno erede dei grandi predecessori) è questo meraviglioso Macro Triangolo Salernitano.

 

Francesco D'Episcopo

(già docente Università Federico II di Napoli)


Id: 3452 Data: 17/09/2024 15:05:23

*

- Letteratura

Piramide Culturale del Cilento. Agropoli Paese del Castello

Il giorno 26 Settembre 2024, il Comune di Agropoli - "Paese del Castello", affiggerà alle mura della Città la "Piramide Culturale del Cilento", ideata da Menotti Lerro, Epicentro del Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale dell'Empatismo, sorto in Italia nel 2020.

 

- Si veda anche il Nuovo Manifesto sulle Arti di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (2019), considerato la prima base teorica dello stesso movimento.  

 

*Saranno presenti il Sindaco di Agropoli, Dott. Roberto, Antonio Mutalipassi e il Vice Sindaco, Dott.ssa Elvira Serra (entrambi nominati da M. Lerro "Custodi della Piramide").

 


Id: 3451 Data: 16/09/2024 00:08:25

*

- Letteratura

Alessandro Serpieri e Menotti Lerro alle Giubbe Rosse, 2011

La prima presentazione del volume The Poetry of Menotti Lerro (CSP, 2011).

 

Nel 2011, presso lo storico Caffé Letterario "Giubbe Rosse" di Firenze, si tenne la presentazione del volume critico del Professore Andrew Mangham (University of Reading) dal titolo The Poetry of Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing, 2011)

A presentare l'autore e il volume intervenne il critico, docente emerito presso l'Università degli Studi di Firenze, Alessandro Serpieri. 

 

Video: "The Poetry of Menotti Lerro" con Alessandro Serpieri alle GIUBBE ROSSE, Firenze 2011. - YouTube


Id: 3450 Data: 15/09/2024 11:28:06

*

- Letteratura

Convegno su Menotti Lerro - Società Dante Alighieri, Salerno

La Società Dante Alighieri è lieta di presentare

 

L’opera artistico-letteraria di

Menotti Lerro

 (fondatore dell'Empatismo)

 

SALERNO

14 Ottobre - Ore 16.30

 

Saluti istituzionali

Presidente Società Dante Alighieri

Prof.ssa Pina Basile

 

Coordina gli interventi

Elena Paruolo, Università degli Studi di Salerno

 

Relatori

 

Francesco D’Episcopo, Università Federico II di Napoli (autore della monografia Menotti Lerro. Tra Drammaturgia e Narrativa, Genesi 2019).

 

Antonello Pelliccia, già Direttore Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa (Design) - Accademia di Belle Arti di Brera; Artista Visuale, co-autore del “Nuovo Manifesto sulle Arti”.

 

Rosa Maria Vitola, già responsabile dell’Area Patrimonio Demoetnoantropologico e Beni Immateriali della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. Responsabile Progetto “Premio Internazionale Cilento Poesia”.

 

Conclude gli interventi l’autore Menotti Lerro

 

Alcuni commenti critici sull’opera dell’autore

 

“Discorso poetico altissimo fra tragicità e luce. Culmine ben raro nei nostri tempi (e anche in passato)”.

                                                                      Giorgio Bàrberi Squarotti

 

“Tra disperazione e sogno, la voce poetica di Lerro mostra una peculiare forza espressiva modulata con immagini spesso sorprendenti e con una sapiente tecnica ritmica e/o metrica”.

                                                                       Alessandro Serpieri

 

“Menotti Lerro è uno dei poeti più interessanti dell’attuale panorama nazionale italiano”.

                                                                       Roberto Carifi

 

Menotti Lerro is one of the most interesting poets of modern-day Europe”.

                                                                       Andrew Mangham


Id: 3449 Data: 14/09/2024 22:20:41

*

- Letteratura

Menotti Lerro, Jon Fosse: Premio Nobel, Premio Cilento 2024

Il giorno 11 Settembre 2024, ho avuto il piacere di dialogare con Jon Fosse, Premio Cilento Poesia, Sezione Narrativa (2024), e già in precedenza insignito del Premio Nobel alla Letteratura (2023). 

E' stato un incontro intenso, piacevolissimo devo dire, durante il quale, stimolato anche dalle mie domande, Fosse ha messo a fuoco una serie di idee, considerazioni e aneddoti legati al suo percorso umano e di scrittore. 

Non ha chiaramente bisogno del mio avallo, ma credo fermamente che Jon Fosse sia uno scrittore straordinario in particolare per profondità di spirito, intelligenza tout court, conoscenza letteraria e auto consapevolezza.  

 

* Il docemento integrale è disponibile sul Canale ufficiale del Movimento Empatico: 

JON FOSSE INTERVIEWED BY MENOTTI LERRO IN OCCASION OF THE "CILENTO INTERNATIONAL POETRY PRIZE 2024". (youtube.com)


Id: 3448 Data: 14/09/2024 17:06:10

*

- Letteratura

Dialoghi Empatici - Menotti Lerro inaugura la nuova rubrica

Centro Contemporaneo delle Arti – Scuola Empatica / Empatismo.

 

“Dialoghi Empatici” (iniziati il 16 ottobre 2024).

 

Il 16 settembre Menotti Lerro inaugura una serie di incontri con i maggiori Maestri Empatici del Movimento.

Il primo, nuovo "Dialogo" della "rubrica", dal tema “Essere consapevoli”, vede l’incontro tra Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Omar Galliani, Franco Mussida e Bernardo Lanzetti.


Id: 3447 Data: 14/09/2024 15:02:49

*

- Letteratura

Commissione Premio Internazionale Cilento Poesia 2024

In occasione della Decima edizione del Cilento International Poetry Prize, il Centro Contemporaneo delle Arti e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino, hanno formato una Nuova Commissione per assegnare il Premio Cilento per le varie Sezioni previste. 

 

Premiazione Prevista per il giorno 10 Ottobre, ore 19.30.

 

Teatro Pier Paolo Pasolini - Salerno.

 

LA COMMISSIONE E' FORMATA DA:

 

- Menotti Lerro: Poeta, Scrittore, Docente, Ideatore e Fondatore del Premio Cilento Poesia e del Movimento Internazionale dell'Empatismo. Presidente di Commissione. 

 

- Rosa Maria Vitola: Funzionario per la Promozione e Comunicazione, Referente dell’Area Patrimonio Demoetnoantropologico e Beni Immateriali della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino - Responsabile del Progetto Premio Internazionale Cilento Poesia.

 

-Leandro Ventura: Dirigente storico dell’arte del Ministero della Cultura e direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Ha insegnato o insegna presso la Sapienza Università di Roma, l'Università Ca' Foscari di Venezia, l’Università di Perugia, l’Università di Siena, l’Università del Molise, l’Università di Bergamo.

 

- Katia Ballacchino: Professoressa Associata in Discipline Demoetnoantropologiche - DiSPS Università degli Studi di Salerno. Antropologa Culturale, Ph.D.

 

- Maria Grazia Barone: Funzionario per la promozione e Comunicazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino - Segretario verbalizzante della Commissione Premio Internazionale Cilento Poesia.

 

- Mauro Afro Borella: Docente ordinario di Architettura all’Accademia Albertina di Torino, già di design all’Accademia Brera (2008-2023) e di Carrara (2022-2023), al Politecnico di Milano Scuola di Design (2008-2023), HOAA Cina (2017-2019), Università Statale MI (2002-2005) e per master allo IULM (2017-2020). Visiting Professor in Università Europee tra cui: Porto, Lisbona, Madrid, Murcia, Malaga, Budapest, Cracovia

 

- Aurora Egidio: Professoressa associata in Discipline dello spettacolo all’Università degli Studi di Salerno. Specializzata in Storia del teatro e critica teatrale presso il Gitis-RATI (Accademia russa di Arte Drammatica) di Mosca. È membro del comitato editoriale di Acting Archives Review. Rivista di studi sull’attore e la recitazione e componente del collegio dei docenti del Dottorato in “Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica” dell’Università di Salerno.

 

- Rosa Giulio: Professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Salerno (DISU). E’ condirettrice della rivista “Studi Italiani” e della Collana “Le Civiltà Letterarie” (Edisud). E’ membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Degli Italianisti (ADI), del Direttivo del Centro Studi Interuniversitario “ Edoardo Sanguineti” e del Centro Interdipartimentale “Alfonso Gatto”.

 

- Maria Tommasa Granese: Funzionario Storico dell’Arte e Responsabile dell’Area Patrimonio Archeologico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.

 

- Wilma Leone: Funzionario Responsabile del Servizio di Conservazione e Valorizzazione del Sistema Museale e del Patrimonio librario della Provincia di Salerno.

 

- Antonello Pelliccia: Architetto, Designer, Art Creator. Già Docente presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, già Direttore della Scuola di Design presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

 

- Stefania Zuliani: Professoressa ordinaria di Teoria della critica d’arte e Teoria del museo e delle esposizioni in età contemporanea all’Università di Salerno, dove coordina il dottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica. È dal 2018 componente del comitato scientifico della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e dal 2022 direttrice artistica della Fondazione Filiberto e Bianca Menna di Salerno.

 

Cilento International Poetry Prize - La Commissione (cilentopoesia.it)

 

Albo d'oro premiati: 

 

Poesia

  • 2017 – Davide Rondoni.
  • 2018 – Milo De Angelis.
  • 2019 – Franco Loi e Roberto Carifi (edizione Speciale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera).
  • 2019 – Giampiero Neri e Vivian Lamarque.
  • 2020 – Elio Pecora.
  • 2021 – Dacia Maraini.
  • 2022 – Valerio Magrelli e Tiziano Rossi.
  • 2023 – Maurizio Cucchi e Najwan Darwish.
  • 2024 – Enrico Testa

Narrativa

 

  • 2023 – Diego De Silva e Maria Rita Parsi.
  • 2024 – Melania Mazzucco e Jon Fosse.

 

Critici letterari e filosofi

  • 2018 – Francesco D'Episcopo.
  • 2019 – Umberto Curi.
  • 2020 – Remo Bodei (postumo).

Artisti visive / visuali

  • 2023 – Omar Galliani e Antonello Pelliccia.
  • 2024 – Giulia Napoleone

Musicisti

  • 2023 – Franco Mussida e Bernardo Lanzetti.
  • 2024 – Lino Vairetti.

Teatro

 

  • 2024 – Laura Curino.

 

 


Id: 3446 Data: 11/09/2024 14:38:11

*

- Letteratura

Antonio Vitolo sul Movimento Empatico di Menotti Lerro

Tra Profonda Empatia e Alta Letteratura (Scuola Empatica / Movimento Empatico / Empatismo / Empathism / Empathic Movement - 2020 onward).

 

Nel 2020 un dramma mondiale ha colpito l’umanità causando terrore fisico e psicologico, morte. Ma da questa tragedia inenarrabile è emerso, così come da altre tragedie nel corso dei secoli passati, una strada di fiducia nel futuro apertasi nel nome delle Arti tutte. Questo sentiero si è distinto per la singolarità e l’eccezione: l’empatia, la resilienza! L’empatia ha trovato dunque fulcro nel Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale fondato da Menotti Lerro, che, resosi conto evidentemente delle chiusure portate dal Covid, ha delineato in questo movimento di artisti, la luce verso lo scambio reciproco e la comprensione dell’altro riuscendo a trasmettere la consapevolezza che deve unire, farci stare insieme, lavorare, dialogare e confrontarsi. Tutto ciò per poter crescere e avere la possibilità del confronto attraverso il quale sia l’“attore” che l’“interlocutore” diventino protagonisti dello stesso palco.

Il movimento empatico è, tra le innumerevoli cose, soprattutto questo: un movimento di consapevolezza!

A Menotti Lerro diciamo un sincero e profondo Grazie!

 

                                                                                            Antonio Vitolo

 

PS 

Un doveroso ringraziamento va anche al co-fondatore e co-autore del "Nuovo Manifesto sulle Arti" Antonello Pelliccia!


Id: 3445 Data: 08/09/2024 23:39:14

*

- Letteratura

Empatismo, Epicentro Cilento - Domande e Risposte Veloci

RISPOSTE VELOCI: PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO - MOVIMENTO EMPATICO / EMPATISMO / SCUOLA EMPATICA.
 
- Cos'è l'Empatismo?
(L'Empatismo è un Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale internazionale).
 
- Dove e quando nasce?
(Nasce nel 2020 nel TRIANGOLO CULTURALE DEL CILENTO ANTICO con Salento "Paese della Poesia", Omignano "Paese degli Aforismi" e Vallo della Lucania "Sede del Centro delle Arti" ma per estensione il suo EPICENTRO è rappresentato da tutta la PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO a cui hanno aderito 25 borghi con una nuova connotazione culturale).
 
- Sviluppa le Arti maggiormente nel Cilento o nel Sud?
(NO. Il Cilento è solo il suo luogo d'origine ma l'azione e i concetti sono universali. L'Epicentro dell'Empatismo è il Cilento così come l'Epicentro dell'Ermetismo fu Firenze.
 
- In cosa la Piramide Culturale deve svilupparsi?
(Deve sviluppare ogni suo borgo affinché la casa dell'Empatismo sia meravigliosa e al contempo il territorio muti da territorio rurale a territorio di alta cultura).
 
- Chi svilupperà i borghi?
(Ogni amministrazione comunale, con in testa il proprio Sindaco di riferimento, è chiamata a sviluppare in modo indipendente il proprio territorio partendo dal nuovo nominativo culturale che ogni territorio ha assunto aderendo alla Piramide e al Movimento Empatico).
 
- In questo il Centro Contemporaneo delle Arti potrà aiutare?
(Il Centro Contemporaneo delle Arti sarà sempre lieto, se interpellato, di affiancare l'azione di ogni singolo territorio per assisterne la crescita).
 
- E il Premio Internazionale Cilento Poesia?
(Il Premio Cilento Poesia è assegnato ai maggiori Poeti e Artisti di ogni campo, non solo italiani, come dono a coloro che hanno alle spalle un discorso artistico altamente meritorio privilegiando un percorso che si sia dimostrato anche empatico).
 
- Chi sono i Maestri Empatici inclusi nel movimento?
(I Maestri Empatici sono stati o invitati personalmente o hanno chiesto loro di far parte del movimento. In entrambi i casi vi è stata una valutazione approfondita. Ad oggi sono circa 250).
 
- Cosa rappresenta il Megalitismo del Monte Stella?
(I megaliti presenti o apparentemente scomparsi sul Monte della Stella sono considerati come i "primi dèi empatici" del Movimento che irradiano e rendono fertile il territorio (e il Mondo) con la loro luce. Il megalite di riferimento si chiama Pietra del Bastardo, in dialetto cilentano "Preta ru Mulacchio", capace, secondo la leggenda, di rendere fertili le donne che vicino ad esso strofinano il loro ventre).
 
** BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO:
- "Nuovo Manifesto sulle Arti" di M. Lerro e A. Pelliccia, ClanDestino 2019 / Zona editrice 2020; (NB discorso orale tenutosi in occasione dell'inaugurazione del CecArt, definito "Manifesto" dal filosofo Remo Bodei).
- La Scuola Empatica, Ladolfi editore 2020;
- Speciale Rivista "Riscontri", Il Terebinto edizioni, 2022;
- The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023 Hardback, 2024 Paperback;
- "La modernità del Movimento Empatico", "Avvenire" Maurizio Cucchi.


Id: 3434 Data: 30/08/2024 10:10:03

*

- Letteratura

Il Convegno di Orria e i Custodi della Piramide Culturale

IL CONVEGNO DI ORRIA (30 AGOSTO 2024).
Il Convegno di Orria è uno dei più importanti convegni politico-culturali che si sia mai tenuto sul territorio cilentano e anche in Italia.
In ballo c'è l'affermazione di un territorio come eccellenza culturale (ancora da costruire insieme, ma che già ha avviato il suo processo irreversibile essendo il meraviglioso EPICENTRO del MOVIMENTO EMPATICO).
 
TEMA
*In occasione dell’uscita dell’edizione paperback in INGHILTERRA del volume accademico THE EMPATHIC MOVEMENT edito da Menotti Lerro nel 2023 (Cambridge Scholars), il poeta di origini cilentane incontra le AUTORITA’ POLITICHE che negli anni hanno maggiormente supportato il MOVIMENTO EMPATICO e il suo EPICENTRO, da identificarsi nella PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO.
 
DESTINATARI
-Al Senatore, Avv. Francesco CASTIELLO
-Al Presidente del Gal Cilento Regeneratio, Avv. Gabriele DE MARCO
-Al Sindaco del Comune di Orria, Prof. Agostino ASTORE
-Al Sindaco del Comune di Roccadaspide, Avv. Gabriele IULIANO
-Al Sindaco del Comune di Magliano Vetere, M° Adriano PIANO
 
MESSAGGIO
“Agli AMMINISTRATORI ILLUMINATI del TERRITORIO CILENTANO, che spero siano presto tutti raccolti e coesi, affido “LA PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO”, nominandoli ufficialmente, se mi è concesso, CUSTODI DELLA PIRAMIDE, epicentro del MOVIMENTO EMPATICO, affinché IL MONDO, che la stessa figura geometrica accoglie con AMORE E AMICIZIA, ci ammiri in tutto il nostro splendore.”
                                                                               Menotti Lerro
                                                                   Orria Cilento, 30 Agosto 2024
 
(NB. Tutti i Primi Cittadini dei Paesi della Piramide sono, allo stesso modo, già considerati "Custodi della Piramide Culturale del Cilento" e saranno invitati prossimamente ad ulteriori incontri pubblici").
 
I PAESI UFFICIALI DELLA PIRAMIDE:
(NB Velia, Paestum e Palinuro sono stati inseriti per meriti storico-culturali; Vatolla - "Paese dell'Otium" fu scelto e denominato insieme ai membri della Fondazione Giambattista Vico. Palinuro ha poi aderito con un protocollo d'intesa ufficiale come "Paese del Mito"; la frazione di Palinuro, Centola, ha aderito come "Paese della Contemplazione").
 
-MONTE STELLA - "LUOGO DEI MEGALITI"
-OMIGNANO - "PAESE DEGLI AFORISMI"
-SALENTO - "PAESE DELLA POESIA"
-VALLO DELLA LUCANIA" SEDE DEL CENTRO CONTEMPORANEO DELLE ARTI"
-ROCCADASPIDE - "PAESE DELLA DIFESA"
-TRENTINARA - "PAESE DELL'AMORE"
-MAGLIANO VETERE - "PAESE DELLA PALEONTOLOGIA"
-PIANO VETRALE - "PAESE DEI MURALES"
-ALBANELLA - "PAESE DELLE TERRE D'ITALIA"
-AGROPOLI - "PAESE DEL CASTELLO"
-VATOLLA - "PAESE DELL'OTIUM"
-MASSICELLE - "PAESE DEL GIOCATTOLO POVERO"
-PAESTUM - "PAESE DI POSEIDONE"
-PALINURO - "PAESE DEL MITO"
-CASAL VELINO - "PAESE DELL'APPRODO"
-SAPRI - "PAESE DELLA SPIGOLATRICE"
-CENTOLA - "PAESE DELLA CONTEMPLAZIONE"
-ELEA-VELIA - "PAESE DELLA FILOSOFIA"
-TEGGIANO - "PAESE DELLA PRINCIPESSA COSTANZA"
-PADULA - "PAESE DEI CERTOSINI"
-POLLA - "PAESE DEI LIBRI"
-SASSANO - "PAESE DELLE ORCHIDEE"
-SANZA - "PAESE DELL'ACCOGLIENZA"
-MONTESANO - "PAESE DELL'ACQUA"
-SAN MAURO CILENTO - "PAESE DEGLI INCUNABOLI E DELLE CINQUECENTINE"
-VIBONATI - "PAESE DEI PORTALI".
 

*TUTTI I "MAESTRI EMPATICI" E "CUSTODI DELLA PIRAMIDE DEL CILENTO" ADERENTI AL MOVIMENTO EMPATICO:
Menotti Lerro (fondatore), Antonello Pelliccia (co-fondatore e co-autore del "Nuovo Manifesto sulle Arti"), Olga Tokarczuk (Premio Nobel Sezione Letteratura, 2018), Maria Rita Parsi, Dacia Maraini, Maria Teresa Chialant, Giacomo Rizzolatti, Giuseppe Gentile, Enrico Testa, Maurizio Cucchi, Diego de Silva, Milo De Angelis, Corrado Calabrò, Franco Mussida, Gabriella Sica, Umberto Curi, Anna Maria Galeotti, Mauro Afro Borella, Francesco D’Episcopo, Bernardo Lanzetti, Michele Pecora, Lino Vairetti, Giuliano Ladolfi, Giampiero Neri, Mario Santagostini, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Alberto Bertoni, Luigia Sorrentino, Omar Galliani, Elena Pontiggia, Carlos Medina, István Szelei, Vivian Lamarque, Franco Loi, Massimo Dagnino, Carmine Padula, Raffaele Nigro, Giorgio Verdelli, Ezio Guaitamacchi, Renato Galbusera, Deborah Farina, Victor Lucena, Andrew Mangham, Elio Pecora, Gabriela Fantato, Mario Fresa, Rossella Tempesta, Giovanna Frene, Anna Correale, Gerardo Iandoli, Marco Baudinelli, Annibale Giannarelli, Lee Kichul, Gino Finizio, Roberto Carifi, Domenico Giordano, Franco Arminio, Genny Lim, Benito Madonia, Álvaro Revello Barboza, Federico Capaccioli, Francesco Massanova, Paolo Guzzanti, Luigi Rossi, Andrea Castelli, Gabriele Perretta, Vincenzo Aversano, Gisella Gellini, Michael Lieber, Antonio Perotti, Gianni Macalli, Maurizio Iacovazzo, Maria Jannelli, Tomasz Krezymon, Ulisse Mariani, Rosanna Schiralli, Mariagrazia Mari, Martina Pontani, Ottavio Rossani, Mario Pirovano, Julia Pikalova, Attilio Dursi, Wilma Leone, Edoardo Landi, Carlangelo Mauro, Alessandro Quasimodo, Nicola Femminella, Luigi Mogrovejo, Enzo Tinarelli, Vincenzo Guarracino, Edoardo Boncinelli, Pasquale Scaldaferri, Francesco Sampogna, Sandro Gros-Pietro, Eleonora Garrone, Antonino Nese, Francesco Abbate, Stefano Pantaleoni, Santa Aiello, Franco Vassia, Ermanno Paleari, Rosa Maria Vitola, Giusy Rinaldi, Osvaldo Marrocco, Oriana Rispoli, Valentina Sentsova, Giammaria Occhi, Patrizia Pozzi, Carlo Di Legge, Angelo Ghilardi, Antonio Rizzo, Giuseppe Siano, Paolo Emilio Antognoli Viti, Vittorio Santoianni, Joanna Kubicz, Ezio Martuscelli, Nicola Ricci, Giacomo Maria Prati, Kuturi, Marco Colombo, Attilio Bencaster, Amnerys Bonvicini, Mario Gabriele Giordano, Anna Bianchi, Ettore Barra, Cesare Nardi, Salvatore Monaca, Pina Basile, Luigi Leuzzi, Diana Nese, Carlo Andrei, Giancarlo Sammito, Giancarlo Turaccio, Vincenzo Di Gironimo, Massimo Bacigalupo, Tomaso Kemeny, Emilio Coco, Lorenzo Peluso, Roberto Guidetti, Tonia Cartolano, Francesco Magliocca, Teresa Della Corte, Franco Maldonato, Tiziano Rossi, Giovanni Bonoldi, Angelo Ruta, Anna Di Brina, Lino Di Ventura, Goffredo Iannotti, Nello Teodori, Nicola Maria Vitola, Antonia Gravagnuolo, Anny Errico, Carmelo Strano, Aldo Castellano, Lidia Vianu, Maria Mazziotti Gillan, Ana María Pinedo López, Piero Antonio Toma, Elvio Annese, Laura Garavaglia, Marius Chelaru, Loredana Izzo, Prayag Tiwari, Davide Susanetti, Rosa María Román Garrido, Lillo De Marco, Salvatore D’Alessandro, Oscar Pizzulli, Simone Fagioli, Alessandro Artini, Michele Murino, Nicola Nicoletti, Santino Scarpa, Giuseppe Iannicelli, Renato Ongania, Daniela Di Bartolomeo, Vincenzo Pepe, Najwan Darwish, Alessandro Serpieri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Gian Mario Villalta, Elena Paruolo, Antonio Bandirali, Lucio Liguori, Davide Rondoni, Maurizio Zenga, Andrea Granchi, Elena Foccillo, Silvia Pacifico, Pierfranco Bruni, Ilian Rachov, Massimo Trotta, Gaetano Ricco, Enza Di Sevo, Renata Florimonte, Angela Nappi, Aldo Bianchini, Vincenzo Missanelli, Renato Di Gregorio, Katia Ballacchino, Francesco Di Loreto, Gaetana Natale, Mateen Ashraf, Carlo Chiumiento, Giuseppe Lauriello, Maria Grazia Petrizzo, Cinzia Coppola, Silvana Paruolo, Andry Enrico Bazzell, Patrizia Baglione, Enzo Cursaro, Angelo Casciello, Piero Chiaradia, Giuseppe Sica, Vincenzo Schettino, Rosanna Lupi, Mariagrazia Barone, Nunzio Tonali, Achille Cennami, Rosanna Pinto, Stefano Trapanese, Giovanni Gulino, Francesca Chiumiento, Paolo Maria Rocco, Michele Risi, Simona Di Gregorio, Renata Di Lascio, Cosimo Chiumiento, Francesca Rocciola, Maurizio de Giovanni, Amedeo Colella, Raffaele Fierro, Stefano Nasti, Fabrizio Scomparin, Marilina Vitola, Luca Paragano, Maria Tommasa Granese, Carmela Santarcangelo, Erminia Pellecchia, Ester Andreola, Antonia Autuori, Ornella Pellegrino, Clotilde Baccari, Maria Romano. CUSTODI DELLA PIRAMIDE: Gabriele Iuliano, Adriano Piano, Gabriele De Marco, Francesco Castiello, Giuseppe Coccorullo, Franco Alfieri, Raffaella Bonaudo e tutti i Sindaci dei Paesi della Piramide.
(NB Presto si delineerà meglio la sezione "Custodi").
 
Bibliografia:
- Nuovo Manifesto sulle Arti (Cronache di Salerno; ClanDestino; 2019; Zona editrice 2020).
- La Scuola Empatica, Ladolfi 2020
- Speciale Movimento (Rivista "Riscontri").
- The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023 Hardback
- The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2024 Paperback
 
- Inno Ufficiale composto da STEFANO PANTALEONI.
- Mito di UNUS (ARTISTA TOTALE) Disegnato da OMAR GALLIANI su Racconto di MENOTTI LERRO.
- PREMIO INTERNAZIONALE CILENTO POESIA (Finanziato dal Ministero della Cultura).


Id: 3432 Data: 27/08/2024 10:58:24

*

- Letteratura

Maurizio Cucchi: La modernità del Movimento Empatico

15 giugno 2024

 

Oggi alle 10.30, alla Sala di Lettura della Biblioteca Nazionale Braidense, avrà luogo un convegno dal titolo “Rivoluzione e innovazione attraverso il nuovo movimento artistico letterario della modernità: l’empatismo”, promosso appunto dal Movimento Empatico. Interverranno Menotti Lerro, poeta e scrittore, Antonello Pelliccia, architetto e artista visuale, Mauro Afro Borella, architetto e designer e Giacomo Maria Prati della Biblioteca Braidense stessa.

Va ricordato che questo particolare movimento è sorto in Italia nel 2020, e ha un suo documento di auto presentazione, e cioè il Nuovo Manifesto sulle Arti” - a opera di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia - lanciato alle "Giubbe Rosse” di Firenze nel 2019. Ho chiesto allora allo stesso Lerro, animatore dell’iniziativa e di cui ricordiamo varie opere, tra le quali il testo per il teatro La solitudine dei miti, o i versi di Gli Occhi sul Tempo, di illustrarci principi e intenti dell’empatismo:

“Alla base c’è l’osservazione critica di un mondo che mi sembrava e sembra avere bisogno di riorganizzarsi anche nel campo delle arti e degli artisti, nell’intento di rimettere al centro un "Noi" in un tempo in cui l'"Io" tende a nutrirsi quasi esclusivamente delle proprie convinzioni, del proprio narcisismo.”

Un Manifesto come in tempi in cui la vitalità delle arti si esprimeva spesso in nette prese di posizione che animavano il confronto: “Il Manifesto devo dire che era nato come semplice discorso orale, mio e di Antonello Pelliccia, in occasione della creazione di un Centro Contemporaneo delle Arti (2019). Fu un discorso subito percepito da alcuni critici proprio come Manifesto. E il primo a definirlo tale fu il compianto filosofo Remo Bodei.”

 

L’azione culturale del movimento si concretizza a partire dal Centro Contemporaneo delle Arti, che ha sedi a Milano e nel Cilento. “Il movimento ha dato vita nel tempo a innumerevoli eventi, che ritengo di alto spessore artistico-culturale, fino alla creazione ufficiale del Movimento Empatico. Tra l’altro si è dato voce a una realtà territoriale importante quella del cilentano: mettendo al centro luoghi ai quali è stata data la possibilità di accogliere gli interpreti della contemporaneità”. È stato anche istituito un premio: il Premio Internazionale Cilento Poesia che “rappresenta il fiore all'occhiello del Movimento Empatico poiché individua e premia i protagonisti delle arti Italiani e Stranieri. E faccio solo alcuni nomi di premiati italiani: da Omar Galliani a Dacia Maraini da Maria Rita Parsi a Diego De Silva da Franco Loi e Giampiero Neri. Tutti loro sono stati riconosciuti come “Maestri Empatici” al fine di continuare un'azione culturale che vuole porsi come stimolo e invito ad un'unione tra i popoli, così come tra le arti e gli artisti di ogni disciplina.”

Un tempo, aggiungo io, il rapporto tra artisti praticanti arti diverse era quotidiano e decisivo nel panorama culturale. Oggi questa condizione è venuta meno, separando i campi dei diversi linguaggi. Speriamo che questo movimento, nel segno dell’empatia, possa riportarci allo scambio profondo tra chi si esprime nei linguaggi delle diverse arti.


Id: 3428 Data: 08/08/2024 16:41:20

*

- Letteratura

Davide Rondoni in difesa di Salento Paese della Poesia

I picconatori del Cilento contro la poesia. Ovvero il trionfo della fasullanza per distruggere “Il Paese della Poesia”, patria della Scuola Empatica.

 

di Davide Rondoni

 

Devono avere una strana idea di civiltà, e forse anche di educazione, gli amministratori (a me sconosciuti) di Salento in Cilento. Stamattina mi giunge una foto di un uomo con piccone che lavora a un muro. Solerte intervento di lavori pubblici? Azione d'emergenza di sindaco zelante? No, pura fasullanza e stupidanza. In quel paesino, sconosciuto ai più, che si chiama come un'altra parte più nota di Italia e quindi è persino vittima di fasullanza nei nomi, anni fa per iniziativa di persone di cultura del luogo e dei paraggi, capitanati da Menotti Lerro, scrittore e studioso di grande spessore, io e altri poeti di fama nazionale, come si dice, fummo ogni anno invitati a lasciare un nostro testo e ad apporlo in apposita graziosa mattonella in ceramica sulla facciata del Municipio. Simpatica e civilissima iniziativa, segno di attenzione alla poesia - una delle principali arti italiane, penso che anche gli Amministratori di Salento abbiamo sentito parlare di Dante, Leopardi, Ungaretti... - e al tempo stesso segno di attenzione a questo sconosciuto borgo vittima della fasullanza dei nomi. Difficile farsi un nome quando ti chiami come altra più nota cosa. Ora pare che per cambi di giunta - non credo epocali e non molto influenti sulla politica mondiale, nonostante le asperità degli scontri - il novello Sindaco Censore si sia sentito in dovere, forse per sfregiare la memoria del predecessore, di prendersela con le poesie mie di Milo De Angelis, Vivian Lamarque e d'altri non proprio ignoti nomi e firme. Senza avvisarci e senza avvisare il curatore che ha dato l’anima per la sua terra. Qui sta il punto. Il sindaco che si chiama come un tizio più noto, Michele Santoro (un destino fatale di omonimia e fasullanza!) è liberissimo di cambiar facciata al municipio (i famosi cambi di facciata della politica?) ma una telefonata, una mail, un messaggio poteva mandarlo, magari adducendo qualche ragione sensata e magari dicendo dove finiranno, se in discarica o in un museo. Nulla. Arrivano solo ombre dal Paese della fasullanza (che stava diventando il più autorevole "Paese della Poesia" d’Italia, patria prima dell'innovativa Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosifico e culturale della contemporaneità...), la foto del tizio col piccone e delle mura spoglie delle tante mattonelle apposte con le nostre mani. E se si piccona la poesia non è di buon auspicio per il paese, che diventa del tutto un paese che non ha nome.

Mai più picconi sulla poesia che è l’essenza della nostra vita!


Id: 3423 Data: 08/07/2024 11:00:10

*

- Letteratura

Maurizio Cucchi Presidente Onorario del Centro delle Arti

Comunicato - Centro Contemporaneo delle Arti

Oggetto: Conferimento Presidenza Onoraria al poeta Maurizio Cucchi

 

Il Centro Contemporaneo delle Arti – CecArt – comunica di aver conferito, in data 6 luglio 2024, all’insigne poeta, scrittore e critico letterario Maurizio Cucchi la Presidenza Onoraria dello stesso Centro.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Fondatore e Direttore del Centro, Professore e poeta Menotti Lerro, dal Presidente Prof. Francesco D'Episcopo, dal Vice Presidente Prof. Arch. Antonello Pelliccia, dal vice Direttore Prof. Arch. Attilio Dursi e dall’ex Vice Direttrice Prof.ssa Giusy Rinaldi.

 

Maurizio Cucchi (Milano, 1945) è poeta, consulente letterario, pubblicista e traduttore. Tra le sue raccolte poetiche Il disperso (1976), Glenn (1982, premio Viareggio), Poesia della fonte (1993, premio Montale), Vite pulviscolari (2009), Malaspina (2013, premio Bagutta), Paradossalmente e con affanno (2017), Sindrome del distacco e tregua (2019). Ha curato con Stefano Giovanardi l’antologia Poeti italiani del secondo Novecento. 1945-1995 (1996, nuova edizione 2004), e ha raccolto saggi e articoli in Cronache di poesia (2010).
I suoi romanzi: Il male è nelle cose (2005), La maschera ritratto (2011), L’indifferenza dell’assassino (2012), La vita docile (2020).

Nel 2023 gli è stato conferito il Premio Internazionale Cilento Poesia.


Id: 3420 Data: 06/07/2024 14:36:17

*

- Letteratura

Sii Empatico! Be Empathic! Espressione ufficiale Empatismo

SII EMPATICO! BE EMPATHIC! 

 

(La nostra espressione ufficiale per suggerire l'unione tra gli artisti e la gente tutta).

 

-Opponiamoci all'odio dilagante, all'ipertrofia dell'io nell'epoca della Società Tecnocratica.

 

Empathic Movement / Empathism / Empatismo / Scuola Empatica (2020 onward).


Id: 3409 Data: 20/06/2024 12:27:45

*

- Letteratura

Comunicato Stampa Società Dante Alighieri Salerno. Empatismo

La Società Dante Alighieri di Salerno aderisce al Movimento Empatico (Scuola Empatica / Empatismo).

 

La Presidente della Società Dante Alighieri di Salerno comunica che in data 17 Giugno 2024 la stessa Società ha aderito formalmente al Movimento Empatico fondato da Menotti Lerro nel 2020.
"L'accordo nasce dopo aver preso atto che i principi cardine del Movimento sono in linea con quelli portati avanti dalla Società Dante Alighieri di Salerno, in particolar modo l'apertura internazionale della cultura e la lingua italiana".

Queste le parole della Presidente, Prof.ssa Pina Basile, che si è detta inoltre soddisfatta nel sostenere e far parte del più rilevante Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della contemporaneità.
In progetto diverse iniziative congiunte.

 

Salerno 17/06/2024

 

La Presidente
Pina Basile


Id: 3406 Data: 17/06/2024 17:04:18

*

- Letteratura

Empatismo / Empathism / Scuola Empatica 2020 in poi

EMPATHISM (2020 ONWARD).

- Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale internazionale.
- Epicentro base: Triangolo Culturale del Cilento Antico: Omignano "Paese degli Aforismi", Salento "Paese della Poesia", Vallo della Lucania "Sede del Centro Contemporaneo delle Arti".
- Epicentro esteso: Piramide Culturale del Cilento (25 Paesi aderenti con nuova identità culturale).
- 250 Maestri Empatici aderenti.
- Dono: Premio Internazionale Cilento Poesia.
- Mito: Mito di Unus (Artista Totale); scritto da Menotti Lerro, disegnato da Omar Galliani, musicato da Stefano Pantaleoni.
- Manifesto: Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (2019).
- Inno: "Empatica" M°Stefano Pantaleoni.
 
Bibliografia essenziale:
- "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (ClanDestino 2019; Zona 2020);
- La Scuola Empatica: Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020, a cura di Menotti Lerro (Ladolfi, 2020).
- The Empathic Movement, a cura di Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing, 2023).
- "Riscontri" speciale dedicato al Movimento Empatico, pp. 11-82 (2022).

Id: 3401 Data: 14/06/2024 12:59:03

*

- Letteratura

Studi preliminari alla base del Movimento Empatico - 2020

Scrivo questo non per vanagloria, ma affinché gli interessati al Movimento Empatico possano meglio comprendere il rigoroso e attinente percorso che lo ha determinato...
- Ricordo che, in piena pandemia, una mattina mi svegliai e dissi tra me e me: "Oggi nasce il Movimento Empatico!".
Detta così potrebbe sembrare un'idea, magari buona, magari temeraria, ma per comprendere cosa abbia determinato tale pensiero complesso bisognerà guardare indietro, ossia al mio percorso di studioso oltre che di scrittore.
 
ALLE RADICI DEL 'MOVIMENTO EMPATICO' BISOGNERA' NECESSARIAMENTE CONSIDERARE:
 
- 2004 - La Tesi di Laurea in Lingue e Lett. Straniere (Vecchio Ordinamento) sulla POESIA DI ELIOT E MONTALE E SUL MODERNISMO (UniSa).
- 2006 - La Tesi di Laurea del mio "Master of Arts" sul CORPO e la sua RAPPRESENTAZIONE, con approfondimenti sui "GENDER PROBLEMS" (Reading University).
- 2012 - La Tesi di Dottorato sul GENERE AUTOBIOGRAFICO e il POSTMODERNISMO (UniSa).
- Corsi monografici di Laurea da me tenuti sul GENERE AUTOBIOGRAFICO, parte generale sul MODERNISMO E SUL POSTMODERNISMO (Milano e Padova).
- Workshop accademico su INTERSEZIONI TRA ARTE E LETTERATURA. (Accademia di Brera).
-2019 - Esami di pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e tecnologie didattiche generali.
- 2022 - Laurea in Lettere sul GENERE AUTOBIOGRAFICO in Italia.
- I diversi lunghi periodi di formazione e ricerca presso le Università di Reading, Warwick, Edimburgo, Oxford.
- Si vedano dunque i volumi preliminari alla base del Movimento Empatico:
-Raccontarsi in versi: La poesia Autobiografica in Inghilterra e in Spagna, Carocci 2012.
-Narrating oneself in verse, Cambridge Scholars, 2017.
-The Body in Autobiography and Autobiographical Novels. The Importance of Being Normal, Cambridge Scholars, 2018.
- Si veda inoltre, e si arriva così al Movimento, il "Nuovo Manifesto sulle Arti" scritto nel 2019, in occasione della fondazione del Centro Contemporaneo delle Arti, con l'Artista e Docente Accademico Antonello Pelliccia (co-fondatore anche dello stesso Movimento). [E qui andrebbero dunque elencate tutte le competenze di Antonello...].
 
*Il Movimento Empatico rappresenta la vera resilienza all'insipienza, all'incultura, alla presunzione, alle raccomandazioni, al grottesco, alla malafede che la società contemporanea esalta e pretende di imporre con inaccettabile prepotenza.                                                                                                         Menotti Lerro
 
 
 
 
 


Id: 3361 Data: 01/05/2024 11:03:22

*

- Letteratura

Scuola Empatica, Studi Preliminari di Menotti Lerro

Ricordo che nel 2020, in piena pandemia, una mattina mi svegliai e dissi tra me e me: "Oggi nasce il Movimento Empatico!".
Detta così potrebbe sembrare un'idea, magari buona, ma per comprendere cosa abbia determinato tale pensiero complesso bisognerà guardare indietro, ossia al mio percorso di studioso oltre che di scrittore.
 
ALLE RADICI DEL 'MOVIMENTO EMPATICO' BISOGNERA' METTERE:
 
- 2004 - Tesi di Laurea in Lingue e Lett. Straniere (Vecchio Ordinamento) sulla POESIA DI ELIOT E MONTALE E SUL MODERNISMO, (UniSa).
 
- 2006 - Tesi Laurea "Master of Arts" sul CORPO e la sua RAPPRESENTAZIONE, con approfondimenti sui "GENDER PROBLEMS" (Reading University).
 
- 2012 - Tesi di Dottorato sul GENERE AUTOBIOGRAFICO e il POSTMODERNISMO (UniSa).
 
- Corsi monografici di Laurea da me tenuti sul GENERE AUTOBIOGRAFICO, parte generale sul MODERNISMO E SUL POSTMODERNISMO, (Milano e Padova).
 
- Workshop accademico su INTERSEZIONI TRA ARTE E LETTERATURA. (Accademia di Brera).
 
- 2022 - Laurea in Lettere sul GENERE AUTOBIOGRAFICO in Italia.
 
Si vedano dunque i volumi preliminari alla base del Movimento Empatico:
 
-Raccontarsi in versi: La poesia Autobiografica in Inghilterra e in Spagna, Carocci 2012.
 
-Narrating oneself in verse, Cambridge Scholars, 2017.
 
-The Body in Autobiography and Autobiographical Novels. The Importance of Being Normal, Cambridge Scholars, 2018.
 
Si veda inoltre il "Nuovo Manifesto sulle Arti" scritto nel 2019, in occasione della fondazione del Centro Contemporaneo delle Arti, con l'artista e docente accademico Antonello Pelliccia.


Id: 3360 Data: 29/04/2024 12:38:04

*

- Letteratura

Francesco D’Episcopo: il Cilento nel mondo di Menotti Lerro

FRANCESCO D'EPISCOPO: IL CILENTO NEL MONDO ATTRAVERSO LA VOCE DI MENOTTI LERRO.

 

Una delle missioni culturali che si è sempre imposto chi scrive è stata quella di valorizzare personaggi del mondo culturale, soprattutto meridionale, che meritano un’attenzione nazionale e internazionale per la loro produzione letteraria e, nel caso specifico, anche per la loro meritoria opera culturale. Uno di questi è indubbiamente Menotti Lerro, nato a Omignano, ai piedi del Monte Stella, quindi nel cuore dell’antico Cilento e a pochi chilometri da quella che può considerarsi la sua capitale: Vallo della Lucania.

Ricordo che ricevette un primo premio, dedicato alla poetessa Renata Canepa, al Salone del Libro di Torino, in anni lontani, che sono poi diventati più vicini, quando una serie di occasioni favorevoli hanno fatto sì che le nostre vite si ricongiungessero attraverso eventi culturali, promossi con concretezza, brillantezza e intelligenza dal nostro amico, al quale, conoscendo progressivamente la sua prolifica produzione, sempre chi scrive ha ritenuto di dover dedicare una prima monografia, intitolata Menotti Lerro. Tra drammaturgia e narrativa, edita dalla Genesi di Torino nel 2019 e una seconda dal titolo “Entropia del cuore” di Menotti Lerro. Segreti e suggestioni, Zona editrice, 2020.

Lerro ha conseguito, presso l’Università degli Studi di Salerno, la laurea in Lingue e Letterature Straniere, un Dottorato di ricerca sul genere autobiografico (che ribalta il canone di Philippe Lejeune datato 1975 innovando, di fatto, il genere autobiografico), una nuova laurea in Lettere. È stata comunque la civiltà inglese a conquistarlo, conseguendo, tra le precedenti acquisizioni accademiche italiane, un Master of Arts presso l’Università di Reading nel Regno Unito, essendo stato Cultore della Materia presso il Dipartimento di Anglistica dell’Università di Salerno, e insegnando per diversi anni Cultura e Civiltà Inglese e Letteratura Inglese presso l’Istituto Universitario di Mediazione linguistica Ciels di Milano e presso il Campus Ciels di Padova. L’universo culturale inglese (ma in parte anche quello spagnolo, dati i suoi studi) ha svolto un ruolo importante nella sua funzione di studente e docente, avendo studiato presso la Oxford Brookes University e quella di Reading, oltre ad essere stato Visiting Scholar presso le Università di Warwick, Reading ed Edimburgo.

Questa fervida attività anglistica gli ha ovviamente consentito una particolare padronanza della lingua. Ma, nonostante questo significativo percorso accademico tra Italia ed Inghilterra e, nonostante la possibilità di inserirsi in un’attività editoriale, avendo lavorato, a soli 25 anni, presso la Mondadori di Segrate nella redazione “Narrativa Italiana e Straniera”, Menotti Lerro ha preferito eroicamente seguire la sua vocazione letteraria e organizzativa, dedicandosi alla poesia, alla narrativa, alla drammaturgia, di cui aveva acquisito validi strumenti frequentando tra l’altro un corso annuale di Regia Teatrale presso il “Pantagruele” Teatro di Milano. Una personalità, dunque, variegata e geniale quella di Menotti Lerro, che la sua esperienza poetica e narrativa conferma, anche a livello operativo, dirigendo la collana di poesia “Poeti senza Cielo” della Genesi editrice e curando la rubrica di poesia internazionale “Le finestre di Menotti Lerro” per la rivista “Clandestino” di Davide Rondoni.

Solo per una ragione di spazio, in questo intervento si ritiene opportuno soffermarsi sul ribaltamento semantico e strutturale che il nostro autore opera di miti letterari e teatrali, come basterebbe a dimostrare la commedia Donna Giovanna, l’ingannatrice di Salerno, che ribalta in chiave femminile il consueto rituale dongiovannesco e che, tra le opere di Lerro, è una di quelle che ha ricevuto un autorevole destino critico, recando, la sua versione multilingue, la prefazione di Maria Rita Parsi, con note di Umberto Curi e Giorgio Bàrberi Squarotti, divenendo libretto d’opera con prefazioni di Maurizio Cucchi ed Enrico Renna, ma anche ricevendo notevoli e numerose interpretazioni di autorevoli artisti. Oltre gli originali e numerosi romanzi, i suoi saggi accademici risentono felicemente di un elemento fondamentale, l’autobiografia (sebbene la sua prima tesi di laurea sia stata sulla necessaria “impersonalità” nell’Arte…) e schiudono squarci interpretativi attraverso una serie di originali aforismi.

Prolifica e di eccelsa qualità (Squarotti ha affermato che si tratta di un livello ben raro nei nostri tempi e anche in passato) la sua produzione poetica, tradotta in parte in lingua spagnola, inglese e romena, anche con un originale parallelismo tra le stagioni del tempo e quelle dell’anima inquieta del nostro autore. Anche in questo caso si sceglie, tra le molte, un’opera – Il mio bambino – con prefazioni di chi scrive, di Roberto Carifi, Giuseppe Lupo e Sandro Gros-Pietro. Un’opera che conquista per la purezza e profondità che l’attraversa e che risponde a una esigenza personale, che diviene universale, del poeta. Non può, tra le molte possibili interpretazioni, essere trascurato l’attaccamento ancestrale del poeta, nonostante le sue molteplici transumanze culturali, verso la propria terra, quel Cilento, incantato e anch’esso inquieto, che attraversa le vene sue e della sua amata famiglia, che in parte nel suo paese d’origine risiede (e a cui Lerro ha anche dedicato un racconto lungo già nel 2006 dal titolo Storia di un cilentano in giro per il mondo incluso poi nel volume Il Diario di Mary e altri racconti, Zona editrice, 2009).

Ma c’è un ulteriore aspetto della personalità di Menotti Lerro che va evidenziato: la sua ideazione e capacità organizzativa, che lo ha portato a creare, nella sua terra, il Premio Internazionale Cilento Poesia conferito ad autorevoli personalità del mondo culturale, le quali hanno lasciato un segno del loro passaggio su mattonelle in ceramica nel paese, dove il premio è stato originato: Salento (di cui è cittadino onorario).

Sempre nel Cilento egli ha fondato ed è direttore del Centro Contemporaneo delle Arti, di cui ha voluto come presidente lo scrivente e nel suo paese, Omignano, ha creato uno sconfinato universo di aforismi, per il quale ha meritato il giusto titolo di cittadino benemerito. Ha fondato la Piramide Culturale del Cilento, a cui hanno aderito 25 paesi e il cui epicentro più coinvolgente è la Scuola Empatica con un “Nuovo Manifesto Letterario”, presentato, con Antonello Pelliccia, presso lo storico Caffè fiorentino “Le Giubbe Rosse” nel 2019 e che raccoglie un affollato elenco di firme delle più autorevoli personalità culturali della nazione e dall’estero.

Nel 2020 ha dunque fondato l’Empatismo: Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale della contemporaneità. In un secolo in cui sembrava ormai impossibile dare vita ad un nuovo movimento vero e proprio Lerro ha improvvisamente ribaltato lo scenario italiano ed Europeo con un qualcosa di sensazionale (iniziato e promosso in piena Pandemia di Covid-19 anche in opposizione alle chiusure fisiche e psicologiche che la stessa ha determinato) e che cresce giorno dopo giorno. Si veda a tal proposito la robusta bibliografia. 

Anche alla rivista “Riscontri” va il merito di avere contribuito concretamente a diffondere questo “empatico”, innovativo messaggio, anche attraverso il suggerimento di chi scrive e il coordinamento culturale di personalità che hanno cronologicamente trattato le radici e ragioni di un passato esemplare che, come ancora una volta ha dimostrato Menotti Lerro, può spalancare imprevisti e inediti orizzonti al futuro.

Hanno scritto prefazioni a suoi volumi di poesia rilevanti critici letterari, tra cui ricordiamo: Giorgio Bàrberi Squarotti, Alessandro Serpieri, Enrico Testa, Maurizio Cucchi, Roberto Carifi, Andrew Mangham (che gli ha dedicato la monografia accademica uscita in Inghilterra dal titolo The Poetry of Menotti Lerro, 2011), Walter Mauro, Giampiero Neri, Giuliano Ladolfi, Vincenzo Guarracino, Davide Rondoni, Carla Perugini, Giuseppe Gentile; e ha ricevuto critiche importanti da autori quali Cesare Segre, Guido Ceronetti, Giancarlo Pontiggia, Valerio Magrelli, Giannino Balbis, Nelo Risi ed altri, tra cui ultimo, ma non ultimo, l’elogio ricevuto attraverso un video dal Premio Nobel alla Letteratura Jon Fosse in occasione dell’uscita dell’antologia nazionale (una delle più rilevanti e significative di sempre di poesia contemporanea) dedicata ai Poeti Empatici Italiani, Genesi editrice 2025. 

Nel lontano 2008 è stato incluso nella prima e più autorevole antologia di Poeti nati negli anni Ottanta pubblicata con il titolo Non ancora Trentenni dalla storica rivista “Nuovi Argomenti”, Mondadori.   

Da ricordare, inoltre, le sue davvero meravigliore 30 tele di poesia visiva (esposte anche a Berlino per 6 mesi e ora a Roccadaspide) e il CD Musicale I Battiti della Notte con concerti a Danzica, Varsavia e Cracovia oltre che nel suo Cilento.

Basterà concludere questo sintetico, ma “empatico”, intervento, ricordando che Menotti Lerro ha ricevuto una menzione speciale presso Palazzo Montecitorio nell’ambito del Premio “100 Eccellenze Italiane” tra i 3 autori scelti nella “Sezione Letteratura”.

(Francesco D’Episcopo, Università Federico II di Napoli, 2025)


Id: 3358 Data: 27/04/2024 08:32:23

*

- Letteratura

Unus. Il sogno di Menotti Lerro di Giacomo Maria Prati

IL MITO DI UNUS (ARTISTA TOTALE) di MENOTTI LERRO 

La palingenesi platonica dell’Arte.

  

“Musica l’anima, in versi la parola

Tra gli uomini senza passi se non di danza…”

 

Oggi possiamo assistere ad un atto nuovo, non previsto: il ritorno del mito attraverso il sogno, un sogno, dalle parole di un illustre poeta e letterato italiano: Menotti Lerro. Le sue parole incantano diffondendosi lievi ma pervasive come un profumo nell’aria, autorevoli e urgenti come un sogno, che sempre è racconto ritmico, musicale e ci parlano di quella soglia fertile e persistente propria del dormiveglia quanto del sognare ad occhi aperti. Un dono sacro che, purtroppo, crescendo molti perdono e che invece uno spirito nobile quanto libero ha preservato nella sua anima donandoci l’immagine antica quanto nuovissima di Unus, figlio di Zeus e di una donna mortale. Un semidio, dunque, che univa in sé tutte le arti divino-umane: pittura, danza, poesia, scultura, musica e che l’invidia umana portò crudelmente alla sua morte e smembramento, dilaniato su una vigna. Da allora tutte le arti gemono, tendendo all’unità perduta.

Cosa vuole ricordare Menotti Lerro con questa immagine-racconto potente che sembra ravvivare l’insegnamento platonico del raccontare evocando e dell’insegnare raccontando? Per me, che amo e studio la mitografica greca, mi basta questo, ed è già molto: il coraggio sapiente di portare alla luce un nuovo mito, apparente ossimoro, e di averlo ricevuto in sogno proprio da Zeus. Mi sembra un atto prezioso e fecondo, quello compiuto dal poeta Lerro. Un atto che per essere colto appieno nella sua sorgiva semplicità necessita altre parole, altre azioni e un nostro muoverci in assimilante evocazione. La dichiarazione di un poeta torna a manifestare in modo inedito e inaudito l’essenza agonica-demiurgica del mito (dal sottoscritto indicata in passato come “mitogonica”), cioè la sua processualità vitale, la propria performatività aionica, incessante, fisicizzante. Menotti Lerro coglie e irradia la contemporaneità continua del mito sia attraverso l’istanza intima del sogno e del sognare, anticamera e araldo del mito stesso, sia nel declinare creativamente l’ancestralità del racconto. Ed ecco il prodigio, già latente e alluso fra le sue parole: il mito, cantato nuovamente, muta e si rinnova come fiorendo e fruttificando da una sorgente aperta da un atto rituale di un adepto-iniziato. Ed ecco allora apparirci la bellezza splendente di Unus, la sua singolarità assoluta così vicina e così sfuggente, la sua armonizzante riconciliatività e lo scenario futuro che ci indica. Sì perché il mito non è tanto un ripiegarsi verso il passato, ma specialmente ci appare, dall’alba dei tempi, quale proiezione vitale e oracolare verso le possibilità future. Da mitografo amo in Unus il suo palpitare fra sogno e reale e ciò che ci fa comprendere del proprio padre: l’aspetto creativo e poietico del titano Zeus. Poiché in verità il mito è anche questo: un cantare senza fine che fa della vita opera e arte e che nel nascondere rivela, nel complicare chiarifica, nell’aggiungere ci indica il ritorno, l’origine come meta: la desiderata unità. Il sogno di Lerro ci aiuta a comprendere i carismi luminosi di Zeus, spesso dimenticati o taciuti: la sua inclusività creativa, come quando inghiotte Metis, ma dalla sua unione viscerale con lei ci restituisce la nuova Athena, sorella di Unus; e Athena sorge dal capo di Zeus aperto dalla scure di Hefesto o di Prometeo. Unus quindi certamente reca in sé il sacro fuoco celeste che anima febbrilmente tutti i titani, e titanico fù il simile smembramento del fratello Dioniso. Ma Menotti Lerro ricantando il mito ci permette di apprezzarne luci nuove: Unus reca serenità, leggiadria e un nuovo equilibrio che non erano presenti né in Dioniso e né in Athena. Percepiamo in Unus una disinvoltura creativa diretta, essenziale, ritmica. Un principio ordinatore e solare che si impone con la dolcezza del sogno, senza violenza, né carenze. A noi l’avvicinarci a questo raro incanto.

Menotti Lerro ha fondato alcuni anni fa il Movimento artistico e letterario “Empatico” ed ecco comparire l’icastica figura di Unus che mi sembra brillare di una potenza catalizzatrice intensamente (e intensivamente) em-patica. Come ricorda il Vangelo di Filippo: la Verità viene a noi vestita in simboli, segni, immagini. Ecco perché Unus appare necessariamente, coevo all’idea primigenia di un’Arte Empatica. A noi, adesso, fare nostra la sua universalità intima, fraterna, necessaria, restando riconoscenti e grati a colui che ha aperto con la scure del proprio logos poietico nuove luci e nuove fenditure nell’etere stellato del Mito.

 

[disegno del M° Omar Galliani]

 

 

 


Id: 3353 Data: 18/04/2024 10:30:59

*

- Letteratura

Movimento Empatico su Raiuno Raidue e Raitre

Tra fine 2023 e inizio 2024 il Movimento Empatico, fondato da Menotti Lerro nel 2020, è stato citato nelle seguenti trasmissioni della TV Nazionale: 

 

- Raiuno "Storie Italiane"

- Raiuno "La volta buona"

- Raiuno "A sua immagine"

- Raidue "Generazione Z"

- Raitre "Agorà"


Id: 3351 Data: 16/04/2024 14:00:49

*

- Letteratura

Il Mito di Unus - Artista Totale - la musica di Pantaleoni

Un altro momento storico rilevante: Il Maestro Empatico Stefano Pantaleoni (docente presso il Conservatorio A. Boito di Parma) dà voce alla musica interiore del Mito di UNUS, l'Artista Totale simbolo del Movimento Empatico.
Il Disegno è di Omar Galliani, la storia invece è una creazione originale di Menotti Lerro.
 


Id: 3349 Data: 15/04/2024 18:42:16

*

- Letteratura

Movimento Empatico al Salone del Libro di Torino 2024

Sarà presentato presso il Salone del Libro di Torino, in data 9 maggio 2024, ore 18.15, Sala Malva, il "Nuovo Manifesto sulle Arti" scritto da Menotti Lerro e Antonello Pelliccia nel 2018 e pubblicato in rivista prima (2019) e in volume poi (2020). 

Il Manifesto è considerato la maggiore base teorica del Movimento Empatico sorto in Italia (epicentro il Cilento, con la sua innovativa "Piramide Culturale") nel 2020. 

Modera l'incontro lo storico editore della casa editrice Genesi, Sandro Gros-Pietro.

 

Si veda: Scuola Empatica; Empatismo; Empathic Movement; Empathism.

 

 


Id: 3345 Data: 12/04/2024 14:43:18

*

- Letteratura

Movimento Empatico - Convegno alla Biblioteca Braidense

Alla Biblioteca Nazionale Braidense un nuovo  Convegno sulla "Scuola Empatica", movimento artistico-letterario fondato in Italia nel 2020.

 

Il giorno 15 giugno 2024 si terrà un prestigioso convegno sul Movimento Empatico (Empatismo): Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della contemporaneità sorto nel Sud Italia nel 2020. L’incontro è previsto presso la storica Biblioteca Braidense. Ad organizzare l’evento è stato il Dott. Giacomo Maria Prati, funzionario del Ministero della Cultura.

Per l'occasione si parlerà anche del "Premio Internazionale Cilento Poesia", concepito dal Movimento come dono massimo per Artisti di ogni ambito che si sono distinti proprio per un atteggiamento empatico oltre che per un' "Arte" già significativa nella storia del Nuovo Millennio. 

Per l’occasione saranno nominati dei nuovi Maestri Empatici.

 

Dopo i saluti istituzionali, intervengono:

 

Menotti Lerro – Poeta, Scrittore, docente 

Antonello Pelliccia – Architetto, Artista visuale, docente

Mauro Afro Borella – Architetto, Designer, docente

Giacomo Maria Prati – Funzionario Biblioteca Braidense

 

*Si veda il “Nuovo Manifesto sulle Arti” di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia pubblicato in rivista nel 2019.

*Si veda il Nuovo Triangolo Culturale del Cilento Antico: Omignano - "Paese degli Aforismi", Salento - "Paese della Poesia", Vallo della Lucania - "Sede del Centro Contemporaneo delle Arti".

*Si veda la Piramide Culturale del Cilento, Epicentro del Movimento (con 25 paesi coinvolti).

 

- The Empathic Movement (2020 onward).


Id: 3342 Data: 09/04/2024 15:30:13

*

- Letteratura

Scuola Empatica, convegno all’Università di Salerno

Il giorno 17 aprile 2024 si terrà un convegno presso l'Università degli Studi di Salerno per presentare la Scuola Empatica (Empatismo), Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della contemporaneità sorto nel Sud Italia nel 2020. 

Ad organizzare l'incontro è stata la Prof.ssa Katia Ballacchino del Dipartimento di Studi Politici e Sociali (diSPS).

Per l'occasione si parlerà anche del "Premio Internazionale Cilento Poesia", concepito dal Movimento come dono massimo per Artisti di ogni ambito che si sono distinti proprio per un atteggiamento empatico oltre che per un' "Arte" già significativa nella storia del nuovo millennio. 

 

Intervengono:

- Menotti LERRO - Ideatore e Fondatore del "Movimento Empatico" e del "Premio Internazionale Cilento Poesia". 

- Gennaro IORIO - Direttore Dipartimento diSPS - Università di Salerno.

- Raffaella BONAUDO - Soprintendente ABAP di Salerno e Avellino.

- Katia BALLACCHINO - Università di Salerno.

- Rosa Maria VITOLA - Responsabile Area Demoetnoantropologica e Beni Immateriali della SABAP di Salerno e Avellino.

- Vincenzo AURIEMMA - Università di Salerno.

 


Id: 3333 Data: 31/03/2024 14:21:28

*

- Letteratura

Si celebra Salento Cilento, Paese della Poesia, Empatismo

La Soprintendenza di Salerno e Avellino ha organizzato un incontro, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, a Salento Cilento - "Paese della Poesia", patria prima della Scuola Empatica (Empatismo) sede storica del Premio Internazionale Cilento Poesia.

Con l'ideatore e fondatore Menotti Lerro intervengono il Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri, il Soprintendente di Salerno e Avellino Raffaella Bonaudo, il Presidente del Parco Nazionale del Cilento Giuseppe Coccorullo, il Sindaco di Salento Gabriele De Marco, il Vice Direttore CecArt Attilio Dursi e il Funzionario della SABAP di Salerno e Avellino Rosa Maria Vitola.


Id: 3325 Data: 20/03/2024 07:51:19

*

- Letteratura

Parmenide: Primo Agriturismo Empatico della Storia. 2024

L’agriturismo Parmenide ha aderito al Movimento Empatico proponendo la propria “filosofia del cibo” come nutrimento per le Arti e diventando il Primo Agriturismo Empatico al Mondo.


Id: 3324 Data: 18/03/2024 18:26:48

*

- Letteratura

Istvàn Szelei - Saggio sul Movimento Empatico - Empathism

Il ruolo della Scuola Empatica nella trasformazione del mondo di Klingsohr.

 

L’importanza del nuovo movimento artistico italiano proclamato da Menotti Lerro è maggiore di quanto molti pensino. Non si tratta d’un nuovo movimento individualista, ma di un modo di affrontare i fondamenti ontologici dell’arte attraverso il mito di Unus. Una delle principali parole chiave del movimento è "empatismo". Quest’espressione, probabilmente non indipendente da un’ispirazione spirituale, va al cuore della metafisica di Parmenide e simultaneamente al significato dell’arte come parola. A mio avviso, infatti, la questione dell’unità, intesa in senso parmenideo, indica l’integrità che sta dietro alla diversità della natura e il rapporto di questa integrità con l’arte.

Perché l’arte, nel significato più alto, è un atto di reintegrazione. È un’attività venusiana che l’alchimia medievale indica con la parola preparatio. Il misterioso regno divino femminile al confine tra luce e tenebre, ove “l’atto graalico” dell’interazione di questa dualità può essere trovato nel visionario poema di Parmenide.

È simile al Graal in quanto il messaggio venusiano in Parmenide non indica la molteplicità, ma l’unità. L’attività venusiana indicante la molteplicità è in un certo senso un atto “diabolico”, poiché lì il principio maschile e femminile rimangono isolati uno dall’altro in una separazione ermafrodita che non si realizza mai. L’unità in senso negativo di Ermete (separatio) e Afrodite (preparatio) è una falsa unità. È l’unità ermafrodita dell’apparenza. Non è di questo che parla Parmenide. Il simbolo dell’ermafrodito non è uno stato reintegrato yin-yang, ma una separazione totale dei principi maschili e femminili in un mezzo sterile. Nel “giardino magico” della qualità sterile di Klingsohr. Tale questione rimanda alla condizione ermafrodita di Mefisto, come sottolinea Menotti Lerro nel suo Il Dottor Faust.

 

La questione e la chiave "dell’Artista totale".

 

La misteriosa dea di Parmenide offre uno sguardo dietro il mondo di Medea oscuramente magico della natura. Nella meta-natura non materiale della verità. Difatti il “diavolo” ermafrodita racchiude in sé le qualità maschili e femminili in uno stato di violenza. Lo vediamo nelle figure di Amfortas e di Kundry del Parsifal di Wagner. Amfortas, ferito dalla lussuria, è vittima dell’aggressione diretta dell’uomo distorto dalla superbia, mentre gli intrighi manipolatori di Kundry indicano l’aggressione passiva della donna distorta dalla superbia. Gli argonauti avevano sperimentato l’aggressione passiva di Medea e delle Sirene attraverso la manipolazione. L’essenza dell’aggressione passiva è che non è lei ad uccidere ma mette il pugnale omicida direttamente nelle mani dell’aggressore. Quindi è “femminile” ciò che attira l’aggressione manifesta. Dietro l’aggressione passiva della natura c’è il mago demiurgico, il contro-artista. Non Unus, ma Seth.

L’anti-spiritualità ermafrodita di Klingsohr spegne qualcosa sia delle qualità maschili che femminili: l’empatia metafisica che percepisce lo spirituale come atto artistico originario che ritorna all’unità.

Wagner individua nella compassione la condizione come “atto graalico”, il riadattamento della frammentazione. La “chiave” di Parsifal è la compassione, è ciò che lo rende saggio.

Per Wagner la compassione non è in primo luogo un sentimentalismo, né una mancanza di sentimenti fredda e senza cuore. Il primo è lo stato femminile manipolativo di Kundry, il secondo è la razionalità “neutra” di Klingsohr.

Il crudele razionalismo separatore e opponente mutuamente esclusivo di Klingsohr è l’archetipo ermafrodita del “contro-artista”, che compie un atto anti-graalico. Usa le qualità ermesiane e venusiane non per reintegrarsi, ma per separare i due uno dall’altro. È la falsa unità priva di empatia del principio maschile e femminile, un simbolo di falsa pace e discordia.

La compassione di Parsifal è empatia, immedesimazione. Un atto di cuore che non esclude il riconoscimento. Se l’empatia è solamente sentimentalismo alla Kundry, allora rimane nel giardino magico degli intrighi di Klingsohr. L’immedesimazione di Parsifal è allo stesso tempo un riconoscimento non sentimentale. È una percezione spirituale.

La contrapposizione antagonistica tra mondo sensoriale e mondo percettivo è errata ed evoca esplicitamente il mondo di Klingsohr. Il riconoscimento spirituale infatti non è il dominio della percezione contingente, né quello del razionalismo egoistico e insensato.

La condizione base dell’atto graalico unificante del riconoscimento spirituale di Parsifal è la libertà e l’empatia dell’individuo. Klingsohr rappresenta la sterile unità senza amore che degrada l’uomo in un automa, in una creatura istintiva programmata.

 

La via d’uscita di Menotti Lerro dalla matrice postmoderna, dalla disumanità del demiurgo di Cartesio e Nietzsche.

 

A mio parere il problema di Cartesio era simile a quello di Nietzsche. Entrambi vedevano l’uomo istintivo come una macchina che agisce secondo schemi programmati. Il “mostro” dell’automatismo. Cartesio avrebbe potuto essere un mistico, ma è diventato il padre del razionalismo, Nietzsche invece del nichilismo.

Non invano a Nietzsche fanno riferimento alcuni idealisti ed anti-idealisti. Il culto del nihil attrae anche i rappresentanti del culto della distruzione e dell’autodistruzione. È un’attrazione per un’esperienza negativa del nirvana. Tuttavia, il “nulla” indicato dal nichilismo non equivale al “vuoto” della pura coscienza del cuore. Il nulla del nichilismo implica una distruzione aggressiva. L’effetto terapeutico dello spirito europeo della Scuola Empatica campana, basata su Parmenide, ha senso per affrontare questo problema.

Nietzsche impazzì per il paradosso della dualità. Vedeva in Apollo la radice del rigido razionalismo europeo e il “demone del sole” contro cui si mosse verso l’idolatria d’un culto dionisiaco da lui immaginato. Trovò nella visione del mondo dello zoroastrismo iranico il mezzo d’espressione per incarnare ciò che aveva visto: Ahriman. Nella chiesa cristiana, nel fariseismo, negli intrighi religios, vide Ahriman, contro il quale, in “Così parlò Zarathustra”, arriva alla pura negazione, per poi parlare apertamente dalla posizione di un anticristo da lui immaginato. L’anticristo di Nietzsche, tuttavia, si identificava con lo spirito di negazione e stava al servizio proprio di ciò che temeva. In sostanza, egli concepisce un antiahriman diventandone l’apostolo.

In ungherese la parola ármány (intrigo) indica Ahriman. È un termine la cui essenza crea un’atmosfera di manipolazione. L’espressione metafisica della menzogna è l’intrigo, perché si può essere intriganti, si può intrigare, ma non essere l’intrigo in sé. La parola “intrigo” denota una cecità distaccata, dalla luce fredda. È un razionalismo estremamente razionale e autoreferenziale, in sostanza un relativismo allo stato puro, cioè uno stato ermafrodita alla Klingsohr. La caratteristica principale dell’intrigo è che rappresenta il falsificatore del sole, la superbia del sole. È essenzialmente un demone solare, cioè un contro-sole che rappresenta l’hybris. Assomiglia al sole, ma non lo è. Per questo Nietzsche vedeva Apollo e poi Cristo nell’inganno della negazione di rappresentare il nulla. Egli fu ispirato alla negazione violenta da ciò che vide negli abusi religiosi. Dietro a ciò gli si rivelò il mostro della pura razionalità di Apollo – in sostanza un demiurgo gnostico. Non aveva una buona opinione di Wagner, anche se la Kundry di Wagner fornì una risposta al problema cristiano di Nietzsche. Infatti Kundry, come l’uomo cristiano, è vittima di Klingsohr, ma non di Cristo. La confusione tra Klingsohr e Cristo fa di Nietzsche uno dei principali ispiratori dell’intrigo di Klingsohr come movimento antigraalico.

Il giudizio arbitrario di Nietzsche è diventato una falsità. Facendo di se stesso l’idolo del nichilismo, è diventato il principale rappresentante del moderno titanismo spirituale europeo. Il suo anti-idealismo autodistruttivo è una violenza spirituale che paradossalmente rafforza proprio ciò contro cui si ribellava: il mondo manipolatore che uccide la compassione del mago invisibile, il suo giardino magico simile alla hybris, il suo naturalismo pieno di intrighi.

Di una cosa però si disinteressa: della sophrosyne, dell’empatia e della moderazione in senso non sentimentale. Proprio ciò che per Menotti Lerro è di importanza fondamentale e che sovrascrive ad arte, o più precisamente ritrasforma, la violenza intellettuale manifesta di Nietzsche e passiva di Cartesio dell’epoca postmoderna.

 

Il lato manifesto e passivo della violenza spirituale.

 

Il XX secolo è stato il secolo delle idee totalitarie, dell’ascesa e del declino della violenza spirituale manifesta. Il postmoderno ha percepito la violenza della totalità del logos in senso filosofico e si è posto l’obiettivo di demolirlo. Secondo la formulazione di genere, il de-logos postmoderno è diretto contro l’aggressione mascolina in senso spirituale. L’articolazione di genere ha tuttavia portato in superficie il nuovo problema del confronto della donna presa in senso filosofico nei confronti dell’uomo come aggressore. La donna filosofica ha portato alla sofisticazione del linguaggio. La conseguenza filosofica del de-logos del linguaggio è stata l’autocontraddizione del postmoderno, a cui il Movimento Empatico annunciato nel 2020 ha attirato l’attenzione in Europa.

Il de-logos della filosofia religiosa postmoderna non ha eliminato l’alienazione. Il divario tra gli individui si è ampliato ancora di più e il linguaggio si è schematizzato. Questo schematismo punta a una mascheratura. Le maschere come algoritmi, modelli, vivono una vita propria. In contrasto con la violenza manifesta è apparsa in Europa una violenza passiva, come un nomos. Nomos perché superficiale, formale, naturalistico, senza spirito, velato, privo di Aletheia, sterilizzato. In termini di genere: nel mezzo linguistico di Klingsohr, simile a un pannello, si crea una condizione dal terreno perduto e che attrae l’aggressione, in cui il femminile, responsabile del rapporto tra cielo e terra, si ripiega su se stesso.

La caratteristica della violenza passiva è che non è essa stessa violenta, ma crea un terreno fertile per la violenza. La negazione della violenza trascendente non elimina la violenza, ma la esternalizza soltanto.

Per trasformare la violenza che sostiene la manipolazione è necessario uscire dalla manipolazione dell’ordito degli algoritmi. La violenza passiva attira la violenza falsificando tutto e isolando essenzialmente gli uni dagli altri, nonostante le apparenze.

In termini filosofici la qualità spirituale maschile è il logos, che può rappresentare la violenza manifesta se il suddetto ermafrodito cade sotto l’incantesimo della hybris della qualità di Klingsohr.

La hybris è priva di genere, ma distorce sia i principi femminili che quelli maschili.

Questa hybris senza genere distorce la qualità femminile dell’empatia, che unisce terra e cielo, come nucleo spirituale, in una falsa identità e nel sentimentalismo. Alla mercé dell’aggressione passiva della matrice di Klingsohr.

La matrice che crea è sensoriale ma non empatica. Il mezzo passivo della hybris femminile dà vita alla violenza. La hybris femminile è burocratica. Il mondo di Kafka ne percepisce l’atmosfera. Come si è creata questa rete? In senso filosofico è un razionalismo sterile, privo di idee e autosufficiente a creare il mezzo insidioso. L’intrigo stesso di Klingsohr, tuttavia, sembra essere solare senza avere un’intelligenza organica, ma inorganica.

 

La falsità del naturalismo.

 

In un certo senso la falsità si cela nel falso naturalismo. Questo naturalismo non è separabile dal razionalismo, come dalla cultura che anima il giardino magico di Klingsohr, dalla cultura di Medea. Paradossalmente l’inganno sensoriale “medianico” di Medea si realizza in un culto della natura racchiuso in un nesso di causa-effetto privo di spirito. Il naturalismo è fraudolento perché non è empatico. Mantiene l’uomo e la donna in uno stato di separazione, contrapposti l’uno all’altra. A livello di principio, tratta lo spirito e l’anima come separati. L’anima come qualità femminile diventa così un intrigante relativismo. Il materialismo del naturalismo si cela nella sua intercambiabilità arbitraria, nel suo relativismo autoreferenziale. Possiamo riconoscerlo anche nel postmodernismo.

Il naturalismo ha un significato filosofico ed è attraverso l’astratto che possiamo coglierlo a livello primario. Paradossalmente, il naturalismo non è organico. Lo possiamo osservare nelle rappresentazioni fotorealistiche dell’intelligenza artificiale. Il naturalismo è un mezzo sterile in cui l’anima si trova in uno stato privo di spirito.

Il naturalismo è la rappresentazione d’un anti-spirito nella sua essenza, come un idealismo che esercita la violenza e cerca una falsa unità. L’idealismo ermafrodita del naturalismo risiede nella falsa unità della separazione totale della dualità.

 

L’empatia che unisce anima e spirito.

 

Il fenomeno dell’intrigo di Klingsohr dimostra che i principi maschile e femminile, contrapposti e trasformati in hybris, sono essenzialmente antitetici allo spirito e all’anima.

La hybris maschile profana l’anima, quella femminile lo spirito.

Il problema della separazione del cuore e della testa è anche il problema della contro-arte ingannatrice della hybris, che separa dall’unità divina.

L’arte nel senso originale unisce, l’esterno e l’interno. In sostanza è Unità. Non in opposizione con la scienza e la ragione.

L’arte originale è “sferica”. Non va contro natura, ma nemmeno la idolatra.

La naturalezza che si cela dietro la natura è un palese paradosso, non una contraddizione chiusa. La palese contraddizione è la trasmutazione della lotta per la vita. L’arte di Parmenide. Il paradosso manifesto è aletheia, non un disvelamento, che ritrasforma la storicità, il mondo di Kronos.

Desidera crocifiggere i sensi con l’intuizione spirituale.

Anche l’Unus, l’artista totale di Menotti Lerro, sottolinea che i rapporti tra le parti non sono in un’unità esclusiva. Le parti sono trattate come individui e non come oggetti, quindi il rapporto tra loro è poetico. Il “disvelamento” poetico è in sostanza il disvelamento dell’anima. In contrasto col naturalismo senza spirito e senza anima che oscura fondamentalmente la realtà.

L’apertura del rapporto poetico integra la diversità attraverso l’empatia spirituale che trasmette una calma armonia, una morale universale che trasforma la lotta per la vita.

Questa morale universale trascende l’aggressione del determinismo programmato, perché è la base di tutto ciò che esiste, non è ideologica né moralistica, ma allo stesso tempo mentale e spirituale. Qui, tra l’altro, sta per me la grandezza e il significato universale del movimento di Menotti Lerro. Il Nuovo Triangolo Culturale del Cilento Antico, nell’Italia del Sud, sognato e creato, che potremmo definire il centro terapeutico dello spirito europeo.

                   

                                                                   István Szelei

                                           (Hungarian, State Opera, Budapest, 2024)

                                           (Testo tradotto in italiano da Stefano De Bartolo)

 

[Empathism - Empathic Movement - Scuola Empatica - Empatismo - Movimento Empatico]

 

 

Az Empatikus Iskola szerepe a klingsohri világ átlényegítésében

 

A Menotti Lerro által meghirdetett új olasz művészeti mozgalom jelentősége nagyobb, mint sokan gondolnák. Nem egy új individualista irányzatról van szó, hanem a művészet ontológiai alapjainak megszólításáról az Unus-mítosz által. A mozgalom egyik fő jelszava az empatizmus.  Ez a kifejezés, valószínűleg a szellemi inspirációtól nem függetlenül, Parmenidész metafizikájának és egyben a művészet, mint szó értelmének velejét érinti. Meglátásom szerint ugyanis a parmenidészi értelembe vett egység kérdése a természet, mint natura sokfélesége mögötti integritásra és ezen integritásnak a művészettel való kapcsolatára mutat rá.

A művészet ugyanis legmagasabb értelemben egy reintegrációs aktus. Vénuszi tevékenység, melyet a középkori alkímia a preparatio (megformálás) szóval jelöl.  A fény és a sötétség határterületén található titokzatos női istenségi terület, ahol a kettősség egymásba játszásának „grálaktusáról” kaphatott tájékoztatást Parmenidész látomásos költeményében.

Azért grálszerű, mert Parmenidésznél a vénuszi üzenet nem a sokaság, hanem az egység irányába mutat. A sokaság irányába mutató vénuszi tevékenység ugyanis bizonyos értelemben „ördögi” cselekmény, hisz ott a férfi és a női princípium egymástól elzárt marad egy soha be nem teljesülő hermafrodita szétválasztottságban. Hermész (separatio) és Afrodité (preparatio) negatív értelembe vett „egysége” egy hamis egység. Ez a látszat hermafrodita egysége. A hermafrodita jelképe nem jing-jang-szerű reintegrált állapot, hanem a férfi és női princípium totális szétválasztottsága egy steril közegben. Egy steril klingsohri minőség „varázskertjében”. Ez a kérdés Mephisto hermafrodita állapotára utal, amire Menotti Lerro Il dottor Faust munkájában is rámutat.

 

A „Totális művész” kérdése és kulcsa

Parmenidész titokzatos istennője a természet sötéten mágikus Médeia-világa mögé nyújt betekintést. Az igazság nem anyagi meta-természetébe. A hermafrodita „ördög” ugyanis a férfi és női minőséget is az erőszak állapotában tartja. Ezt láthatjuk Wágner Parsifal operájában Amfortas és Kundry alakjában. Amfortas bujaság által sebzettsége a gőg által torzult férfi direkt agressziójának áldozata, míg Kundry manipulatív ármánykodása a gőg által torzult nő passzív agressziójára mutat rá.  Az argonauták tapasztalhatták Médeia és a Szirének manipuláció általi passzív agresszióját. A passzív agresszió lényege, hogy nem ő öl, a gyilkos tört a direkt agresszor kezébe adja. Ezért „nőies”, ami bevonzza a nyílt agressziót. A természet, natura passzív agressziója mögött a demiurgikus mágus áll, az ellenművész. Nem Unus, hanem Seth-szerű.

A hermafrodita klingsohri anti-szellemiség egy valamit öl ki mind a férfi, mind a női minőségből: a szellemit érzékelő metafizikai empátiát, mint az egységbe visszatérő eredeti művészi aktust.

Wágner a darabjaira törtség újraillesztő grálaktusának feltételéül a részvétet jelöli meg feltételéül. Parsifal „kulcsa” a részvét, ez tette őt bölccsé.

A parsifali részvét eredetileg nem egy szentimentális érzelgősség, de nem is egy hideg, szívtelen szenvedélymentesség. Az előbbi Kundry manipuláltan manipulatív női állapota, az utóbbi a „semleges” klingsohri racionalitás.

Klingsohr kegyetlen, elválasztó és egymást elzárva szembeállító racionalizmusa az „ellenművész” hermafrodita ősképe – aki egy ellengrálaktust hajt végre. A hermészi és vénuszi minőséget nem reintegrációra, hanem a kettő egymástól való elzártságára használja. A férfi és női princípium empátia nélküli álegysége, a hamis béke és viszály jelképe.

Parsifál részvéte, egy empátia, együttérzés. Szívbéli aktus, mely nem zárja ki a belátást. Amennyiben az empátia pusztán Kundry-szerű szentimentalizmus, akkor megmarad Klingsohr ármányának varázskertjében. A parsifali együttérzés egy nem szentimentális belátás is egyszerre. Szellemi érzékelés.

Az érzékszervi és észleleti világ antagonisztikus szembeállítása téves, s kifejezetten Klingsohr világát idézi. A szellemi belátás ugyanis nem az esetleges érzékelés területe, de nem is az öncélú, szellemtelen racionalizmusé.

Parszifál szellemi belátása egyesítő grálaktus alapfeltétele az individuum szabadsága és empátiája. Klingsohr a szeretetlen steril egység képviselője, mely automatává, programozott ösztönlénnyé degradálja az embert.

 

 

 

 

Menotti Lerro kiútja a posztmodern mátrixából,

Descartes és Nietzsche demiurguszának embertelenségéből

 

Meglátásom szerint Descartes problémája hasonló volt, mint Nietzsche-é. Mindketten meglátták a gépszerű, programozott mintázatok szerint cselekvő ösztönembert. Az automatizmus „szörnyetegét”. Descartes misztikus is lehetett volna, de a racionalizmus atyja lett, Nietzsche pedig a nihilizmusé.

Nemhiába hivatkoznak Nietzsche-re egyes idealisták és antiidealisták. A semmi kultusza a pusztítás és önpusztítás kultuszának képviselői számára is vonzó. Egy negatív nirvana-élményhez való vonzódás ez. A nihilizmus által jelölt „semmi” azonban nem egyenlő a tiszta szívtudat „ürességével”. A nihilizmus semmije agresszív pusztítást takar. A Parmenidesen alapuló campaniai Empatikus Iskola európai szellemet gyógyító hatása ezen probléma kezelésénél is értelmet nyer.

Nietzsche a kettősség paradoxonába őrült bele. Apollónban meglátta az európai rideg racionalizmus gyökerét és azt a „napdémont”, amellyel szemben egy általa elképzelt Dionüszosz-kultusz bálványozása irányába mozdult. Az iráni zoroasztrianizmus világszemléletében találta meg a kifejezési eszközt, hogy megtestesítse, amit látott: Ahrimánt. A keresztény egyházban, a farizeusságban, a vallási ármányban látta meg Ahrimánt, aki ellen az „Im ígyen szóla Zarathustrában” eljut a tiszta tagadáshoz, hogy azután nyíltan egy általa elképzelt antikrisztus pozíciójából beszéljen. Nietzsche antikrisztusa azonban a tagadás szellemével azonosulva épp annak szolgálatába állt, amitől rettegett. Lényegében egy antiahrimánt fogalmaz meg, úgy, hogy annak apostolává vált.

A magyar nyelvben ármány jelöli Ahrimánt. Egy kifejezés, melynek lényege, hogy a manipuláció légkörét teremti meg. A hazugság metafizikai kifejezése az ármány, hisz az ember ármányos lehet, ármánykodhat, de nem maga az ármány. Az ármány szó egy rideg, hidegfényű szemfényvesztést jelöl. Rendkívül racionális, öncélú racionalizmust, lényegében a vegytiszta relativizmust, tehát klingsohr-szerű, hermafrodita állapotot. Ármány/Ahrimán fő tulajdonsága, hogy a nap meghamisítója, a nap gőgjét képviseli. Lényegében napdémon, azaz egy hübriszt képviselő ellennap.  Napnak látszik, de nem az. Nietzsche ezért látta Apollónak és később Krisztusnak a semmit képviselő tagadás általi megtévesztettségében. Erőszakos tagadásra inspirálta mindaz, amit a vallási visszaélésekben látott. Ami mögött Apolló tiszta rációjának szörnyetege világlott ki számára – lényegében egy gnosztikus demiurgusz. Wágnerről nem volt jó véleménye, bár Wagner Kundryja választ adott Nietzsche keresztény-problémájára. Kundry ugyanis, akár a keresztény ember, Klingsohr áldozata, de nem Krisztusé. Klingsohr és Krisztus összemosása teszi Nietzschét a Klingsohri ármány, mint antigrálmozgalom egyik legfőbb inspirátorává.

 Nietzsche önkényes ítélete hamissággá vált. A nihilizmus bálványává téve önmagát, a modern európai szellemi titanizmus legfőbb képviselőjévé. Önmegrontó antiidealizmusa szellemi erőszak, mely paradox módon épp azt erősíti, mely ellen lázadt: A láthatatlan mágus együttérzést kiölő manipulatív világát, hübrisszerű varázskertjét, annak ármányos naturalizmusát.

 Egy valamit hagyott figyelmen kívül: Sophrosünét, a nem szentimentális értelembe vett empátiát és mértékletességet. Épp azt, ami Menetto Lerronál kulcsjelentőségű és a posztmodern kor Nietzsche-i nyílt és Descartesi passzív szellemi erőszakát művészien felülírja, pontosabban, átlényegíti.

 

A szellemi erőszak nyílt és passzív oldala

 

A XX. század a totalizált ideák évszázada volt, a nyílt szellemi erőszak felemelkedése és szétbomlása.  A posztmodern érzékelte a filozófiai értelembe vett logosz totalitásának erőszakát, s célul tűzte ki annak lebontását. A gender megfogalmazása szerint a posztmodern logosztalanítása a szellemi értelembe vett masculin agresszió ellen irányul. A gender artikulálódása azonban újabb problémát hozott felszínre, a filozófiai értelembe vett nő szembeállítását a férfival, mint agresszorral.  A filozófiai nő a nyelv sophizálódását hozta el. A nyelv logosztalanításának filozófiai következménye lett a posztmodern önellentmondása, amelyre Európában a 2020-ban meghirdetett Empatikus Mozgalom hívta fel a figyelmet.

A posztmodern vallásfilozófiai logosztalanítása ugyanis nem szüntette meg az elidegenedettséget. Az individuumok közti szakadék nagyobb lett, mint valaha, a nyelv sematizmusa figyelhető meg. A sematizmus egy álarcszerűségre mutat rá. Az álarcok, mint algoritmusok, mintázatok önálló életet élnek. A nyílt erőszakkal szemben Európában megjelent a passzív, nomosszerű erőszak. Nomosz, mert felszínes, hivatalos, naturalista, szellemtelen, leplezett, Aletheia-tól mentes, sterilizált. Gender megfogalmazásban: Klingsohr panelszerű nyelvi közegében egy talajt vesztett, agressziót vonzó állapot jön létre, melyben az ég és föld kapcsolatáért is felelős nőiség önmagába fordul.

A passzív erőszak jellemzője, hogy nem ő maga erőszakos, csak az erőszak táptalaját teremti meg. A transzcendens erőszak tagadása ugyanis nem megszünteti az erőszakot, hanem csak kiszervezi.

A manipuláltságot fenntartó erőszak átlényegítéséhez ugyanis az algoritmusok szövevényének manipuláltságából kell kilépni. A passzív erőszak azzal vonzza az erőszakot, hogy mindent meghamisít, s lényegileg elzár egymástól a látszatok ellenére.

 Filozófiai értelemben a férfi szellemi minőség a logosz, mely a nyílt erőszakot tudja képviselni, ha a korábban említettt hermafordita, mint Klingsohri minőség hübriszének bűvöletébe kerül.

A hübrisz nemtelen, de torzítja mind a női mind a férfi princípiumot.

Ez a nemtelen hübrisz a földet az éggel egyesítő női minőséget, mint szellemi magot hordozó empátiát hamis identitássá és szentimentalizmussá torzítja, kiszolgáltatva a klingsohri mátrix passzív agressziójának.

A mátrix melyet létrehoz érzékközpontú, de nem együtt érző. A női hübrisz passzív közege szüli meg az erőszakot. A női hübrisz bürokratikus. Kafka világa is érzékelteti ennek atmoszféráját. Hogy jön létre ez a szövevény? Filozófiai értelemben steril, idea nélküli öncélú racionalizmus hozza létre az ármányos közeget. A klingsohri ármány önmaga azonban napszerűnek látszik, ami nem szerves, hanem szervetlen intelligenciával bír.

 

A naturalizmus hamissága

A hamisság bizonyos értelemben a hamis naturalizmusban rejlik. Ez a naturalizmus nem választható el a racionalizmustól, mint Klingshor varázskertjét éltető kultúrától, a Médeia-kultúrától. Médeia „médiaszerű” érzékszervi csalárdsága paradox módon egy szellemit nélkülöző ok-okozatiságba zárt természetkultuszban teljesedik ki. A naturalizmus azért csalárd, mert nem együtt-érző. Szétválasztott állapotban bírja a férfit és a nőt, egymással szembeállítva. Princípium szinten nézve a szellemet és a lelket egymással szétválasztva kezeli. A lélek, mint női minőség így ármányos relativizmussá lesz.  A naturalizmus anyagelvűsége az önkényes felcserélhetőségében rejlik, az öncélú relativizmusban. Ezt felismerhetjük a posztmodernizmusban is.

 A naturalizmus filozófiai jelentéssel bír, s az absztrakton keresztül primőr szinten tudjuk megragadni. A naturalizmus paradox módon nem organikus. Ezt megfigyelhetjük a mesterséges inteligencia fotorealisztikus ábrázolásainál is. A naturalizmus steril közeget jelent, melyben a lélek szellemtelen állapotban leledzik.

A naturalizmus egy antiszellem képviselete lényegében, mint erőszakot gyakorló, hamis egységre törekvő idealizmus. A naturalizmus hermafrodita idealizmusa a kettősség totális szétválasztottságának hamis egységében rejlik.

 

A lelket és szellemet egyesítő empatizmus

A Klingsohr-ármány jelenség alapján látható, hogy az egymással szembeállított és hübrisszé alakított férfi és női princípiumok lényegében szellem és lélek ellenesek.

A férfi hübrisz a lelket gyalázza meg, a női a szellemet.

Az egymástól elzárt szív es fej problémája a hübrisz isteni egységtől elzáró, szemfényvesztő ellenművészetének problémája is.

 A művészet eredendő értelemben összeköt, külsőt és belsőt. Lényegében Egységtan. Nem szembeállítva tudománnyal es rációval.

Az eredeti művészet „gömbszerű”. Nem természetellenes, de nem is természetbálványozó.

A természet mögötti természetesség nyitott paradoxon, nem zárt ellentmondás. A zárt ellentmondás létharc. A nyitott ellentmondás a létharc transzmutálója. Parmenidesi művészet. A nyílt paradoxon aletheia, nem-leplezettség, mely a történetiséget, Kronosz világát is átlényegíti.

Az érzékek keresztre feszítettségét kívánja a szellemi intuíció által.

Menotti Lerro Unusa, totális művésze arra is rámutat, hogy a részek közti kapcsolat nem kizárólagos egységben vannak. A részek individuumok, s nem tárgyakként vannak kezelve, ezért poétikus a kapcsolat köztük. A poétikus „leplezettség” lényegében a lélek leplezetlen megnyílása. A valóságot lényegileg elfedő szellem- és lélektelen naturalizmussal ellentétben.

A poétikus kapcsolat nyíltsága a sokféleséget integrálja a szellemi empatizmus által, mely nyugodt harmóniát közvetít, a létharcot átlényegítő egyetemes morált.

Ezen egyetemes morál a programozott determináltság agressziója felett áll, hisz minden létező alapja, nem ideologikus és nem moralista, hanem egyszerre szellemi es lelki. Többek között ebben rejlik számomra Menotti Lerro mozgalmának nagyszerűsége és egyetemes jelentősége. Az európai szellem gyógyító központjának is nevezhetnénk a megálmodott és létrehozott Új Kulturális Háromszöget Dél-Itáliában.

                   


Id: 3321 Data: 29/02/2024 17:16:40

*

- Letteratura

Michele Pecora dedica I POETI al Movimento Empatico

Il sublime cantautore Michele Pecora dedica la sua canzone di grande sensibilità e successo I poeti al Movimento Empatico / Scuola Empatica (Empathic Movement) fondato in Italia nel 2020. 

 

Testo - "I poeti"
 
I poeti sono un soffio di speranza, verità senza certezza
Non descrivono la vita, ma alla vita danno sogni e leggerezza
Hanno cieli di colori nuovi ed orizzonti senza sfumatura
Nelle mani portano la notte e, con la notte, tutte le paure
I poeti giocolieri stanno sempre in bilico sulle parole
Precipizi di emozioni dove è sempre facile poter cadere
Equilibristi senza avere idea di cosa sia restare in equilibrio
Bevono per ricordare, sono marinai scampati ad un naufragio
E non volano mai ad alta quota
Perché i sogni non hanno un pilota
Le poesie non hanno nota, ma soltanto ruote per poter viaggiare
Ali di speranza e cieli per poter volare
I poeti senza casa maledetti e condannati a non morire
Perché l'anima non muore: ciò che muore è quello che non sai capire
L'anima è il riflesso, è la conseguenza, l'armonia di ciò che scrivi
È per questo che i poeti sono destinati a rimanere vivi
E non scrivono mai tra le righe
Temperandosi come matite
La farfalla vola verso la candela e la candela brucia ancora
I poeti hanno mille vite in una sola
I poeti sono fiori menzogneri, occhi scuri dalle occhiaie
Gocce di rugiada di un autunno che precipita dalle grondaie
Cuori solitari in un annuncio scritto senza testo, né passato
Incompiuti, mai poeti sono quello che non hanno pubblicato
E non volano mai ad alta quota
Perché i sogni non hanno pilota
Le poesie non hanno nota, ma soltanto ruote per poter viaggiare
Ali di speranza e cieli per poter volare
E non volano mai ad alta quota
Perché i sogni non hanno un pilota
Le poesie non hanno nota, ma soltanto ruote per poter viaggiare
Ali di speranza e cieli per poter volare.

Id: 3316 Data: 27/02/2024 22:31:44

*

- Letteratura

Gulliver dedica le sue canzoni MITICHE al Movimento Empatico

Il grande cantautore Santino Scarpa (Gulliver) ha comunicato di voler dedicare le tre mitiche canzoni (colonne sonore dei film cult di Bad Spencer e Terence Hill) all'innovativo Movimento Empatico / Scuola Empatica (Empathic Movement) fondato in Italia nel 2020. 

 

-Angels and Beans, dal film Anche gli angeli mangiano fagioli, cantato da Kathy and Gulliver.

-Brotherly love dal film Pari e dispari, cantato da Gulliver

-Dune Buggy, dal film Altrimenti ci arrabbiamo, cantato dagli Oliver Onions (e Gulliver). 

 


Id: 3315 Data: 27/02/2024 22:17:03

*

- Letteratura

Logo del Centro Contemporaneo delle Arti di Marco Baudinelli

Nel 2019 il Professore Marco Baudinelli dell'Accademia di Belle Arti di Carrara omaggia, su cordiale richiesta dei fondatori, la nascita del Centro Contemporaneo delle Arti con la creazione del Logo Ufficiale

 

 

 


Id: 3309 Data: 21/02/2024 12:29:56

*

- Letteratura

Cambio al vertice tra i Maestri Empatici Armino de Giovanni

DIARIO EMPATICO
A causa di alcuni problemi di salute il Maestro Empatico Maurizio de Giovanni non potrà continuare a condurre il programma di Raitre "La Biblioteca dei Sentimenti", al suo posto subentra il Maestro Empatico Franco Arminio.
Auguri di pronta guarigione a Maurizio e un grande in bocca al lupo a Franco!!
 
THE EMPATHIC MOVEMENT 17-02-2024


Id: 3300 Data: 17/02/2024 14:54:00

*

- Letteratura

Paolo Guzzanti, adesione al Movimento Empatico nel 2024

Il Movimento Empatico è onorato dell'adesione del grande intellettuale e  Maestro Paolo Guzzanti. Un giornalista e scrittore di estrema onestà intellettuale e di profonda sensibilità e umanità, sempre pronto al confronto e alla difesa delle minoranze e dei valori fondanti della democrazia italiana e mondiale. 

 

 


Id: 3299 Data: 14/02/2024 21:04:28

*

- Letteratura

Il Mito di Unus disegnato dal Maestro Omar Galliani

La figura di Unus, disvelata al poeta Menotti Lerro attraverso un sogno dal Dio Zeus, rappresenta il primo, mitico Artista Totale. Un semidio, figlio di Zeus e di una donna mortale, che fu ucciso, smembrato e disperso nel fiume Alento, dai suoi fratellastri, invidiosi della sua magnificenza e istigati dalla loro madre Era, stanca dei continui tradimenti del Supremo re degli dei.

Unus parlava solo in versi, camminava danzando, aveva un corpo statuario ornato da dipinti che cambiavano ogni giorno allo spuntare del sole e una dolce melodia nel suo animo. 

L'uccisione di Unus determinò pertanto l'antica separazione delle Arti che da allora cercano sempre di riunirsi per ritrovare l'antica unità e armonia.

 

* Nel 2024 il Maestro delle Arti Visive Omar Galliani ha ridato corpo a Unus dedicandogli un suo disegno. 

 


Id: 3297 Data: 08/02/2024 12:25:59

*

- Letteratura

Prof. Elena Paruolo su Menotti Lerro e Movimento Empatico

Menotti Lerro, mio studente all’Università di Salerno nel Corso di Letteratura Inglese, è un visionario: un ragazzo che ha portato avanti, nel corso degli anni, la sua passione per la letteratura, per le arti, per la cultura.

Menotti nasce in un piccolo paese del Cilento, nel Sud dell’Italia, e a quel paese ritorna da adulto, dopo ricche esperienze, anche all’estero, di insegnamento, di ricerca e di scrittura, non solo poetica ma anche romanzesca e saggistica.

Il Cilento - che ritroviamo nell’affascinante “Piramide Culturale” da Menotti ideata - nella sua visione diventa il punto di partenza di un vero e proprio Movimento artistico-letterario che, nato ufficialmente nel 2020 con un Manifesto sulle Arti (scritto con l’artista visivo e docente accademico Antonello Pelliccia) grazie al costante impegno del suo ideatore, incontra l’adesione di poeti, filosofi, artisti, intellettuali italiani e stranieri.

Suo obiettivo è promuovere la comunicazione empatica attraverso un’Arte interdisciplinare, ma al contempo indivisibile nei suoi principi di fondo. Da qui il suo nome di Movimento Empatico (ma anche Scuola Empatica o Empatismo). 

 

                                                                    Elena Paruolo (2024)


Id: 3275 Data: 16/01/2024 16:09:39

*

- Letteratura

The cultural triangle of Salerno, from Parmenides to Lerro

 FRANCESCO D’EPISCOPO

 (University of Naples Federico II, 2023)

 

Synergies

The Eleatic School, the Medical School, the Empathic School: the cultural triangle of the territory of Salerno, from Parmenides to Lerro

 

 

It now seems that the decisive and concrete moment has come to join and to coordinate, rather than to divide and separate, as today, in most cases, they are proposals, prospects, and creative and critical drives, linked to specific territorial realities, places, and characters, that have marked, and continue to mark, the story of an overall and joint relaunch of their most authentic and authoritative motivations. We are the sons of Parmenides, born at Elea (Velia, then Ascea). The extraordinary example he set as a philosopher, poet, and doctor can and must establish the basis for a movement that unites the arts and confirms the fundamental principle of feeling by thinking and by thinking to feel on which Giambattista Vico lay the foundations of his “new” science. Our proposal (started by the leader and founder of Empathism, Menotti Lerro, who, as in his creative work, shows himself always to be a worthy heir to the great predecessors) is to re-found this movement, linking it to another prestigious movement, the Southern School of Salerno, which, during the Middle Ages, along with Montpellier, a French city that our Italian city is twinned with, represents an indispensable beacon of interdisciplinary culture, where the same medicine claimed a space—not autonomous, but shared with other disciplines—aimed at healing the soul as well as the body. All this, to which much more could be added, in modern and contemporary times had to converge and flow into the great sea of “empathy.” This is a gift that in life is reserved for all those who—endowed with a culture to share with others and, above all, a marked sensitivity to grasp common elements, and precisely those people who can share—tend to experience the processes of collaboration and of aesthetic, ethical, and operational conjunction. In this sense, the school is intimately and intensely connected with life, and not so much and not only institutionalized and regularly practiced life, but life that is invented, putting it in close relation to the triple, cultural, hereby-indicated direction.


Id: 3274 Data: 14/01/2024 13:36:33

*

- Letteratura

Presentazione volume accademico The Empathic Movement

Museo Archeologico Provinciale di Salerno

Presentazione del volume accademico The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023, a cura di Menotti Lerro.

Per l’occasione si presenta anche l’Inno ufficiale della Scuola Empatica del M° Stefano Pantaleoni.

 

SALERNO – Si terrà il giorno 16 gennaio, alle ore 10.00, presso il Museo Archeologico Provinciale di Salerno, la presentazione del volume accademico The Empathic Movement, uscito in Inghilterra nel 2023 e in distribuzione a livello mondiale per conto della Cambridge Scholars Publishing.

Il testo – di cui parleranno con il Poeta, Scrittore e Critico Letterario Menotti Lerro,  l’Architetto, Docente Universitario e Vice Direttore del Centro Contemporaneo delle Arti Attilio Dursi e il Professore Francesco D’Episcopo, Critico Letterario e Presidente del Centro Contemporaneo delle Arti, che nel volume ha dato anche un suo contributo – tratta temi e motivi del nuovo Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della Contemporaneità: “La Scuola Empatica” (Empatismo), fondato da Menotti Lerro nel 2020 basando parte fondamentale delle teorie sul “Nuovo Manifesto sulle Arti” scritto dallo stesso Menotti Lerro e dal Professore e Artista visivo Antonello Pelliccia.

Il Movimento nasce ufficialmente nel 2020 con la pubblicazione del testo La Scuola Empatica (Ladolfi editore) a cura di Lerro dove vengono inserite ulteriori concetti teorici e in cui confluiscono i primi 100 artisti, autori, docenti e persone di cultura.

 

In questo nuovo volume internazionale viene, tra l’altro, messo in evidenza come il Movimento si è concretizzato quando noti artisti furono chiamati da Lerro al fine di riunire le singole espressioni artistiche in modo meno individualistico proponendo un’unione empatica di ampio respiro. Artisti che hanno poi iniziato a contribuire alla creazione di un nuovo polo culturale nel Sud Italia, dando ulteriore linfa vitale al Centro Contemporaneo delle Arti, che ha così rafforzato il “Paese della Poesia”, il “Paese degli Aforismi” e il “Premio Internazionale Cilento Poesia” (che erano già stati ideati e fondati in precedenza da Lerro), gettando in tal modo luce innovativa su un nuovo territorio in termini di cultura.

Il volume sostiene che l’Empatia sia un sentimento necessario e che, partendo dalle arti, deve coinvolgere tutte le sfere del sociale, suggerendo la “ribellione”, amorevole ma ferma, verso una società che si lascia facilmente andare alla deriva, in balia di sentimenti negativi difficilmente controllabili e vittima dell’eccessiva tecnica e tecnologia.

Il decentramento culturale, proposto attraverso l’epicentro del movimento, raffigurato dalla Piramide Culturale del Cilento (25 i paesi aderenti disposti al suo interno non in modo gerarchico), dà inoltre voce alle “masse silenziose”, in particolare alle voci contadine di montagna, con una particolare enfasi sulle emozioni e i sentimenti intensi e genuini condivisi con gli altri attraverso le arti, rifiutando l'individualismo, l'esclusione sociale e l'eccessiva competizione e influenze tra gli artisti e richiamando i valori della classicità, della tradizione, della multidisciplinarità, rifiutando il concetto di “specializzazione” nell’ambito artistico.   

Il mito simbolico del movimento si chiama Unus: un semi-dio sconosciuto (disvelato a Lerro dal Dio Zeus attraverso un sogno) che rappresenta il primo Artista Totale (dato il suo parlare esclusivamente in versi, il camminare danzando, l’avere l’animo intriso di note musicali e un corpo statuario ornato da dipinti che mutavano ad ogni spuntare del sole) il quale fu ucciso, fatto a pezzi e gettato nel fiume Alento (fiume del Cilento) dai suoi fratelli invidiosi – istigati dalla loro madre Era, stanca e a sua volta gelosa dei continui tradimenti del marito Zeus – determinando così l'antica separazione delle arti, da allora desiderose di potersi riunire, così come oggi è simbolicamente avvenuto grazie all’unione tra artisti provenienti da tutti i campi dell’arte che si sono riabbracciati nel nome di un sentimento comune: l’Empatia!

Ultima nota meravigliosa della giornata sarà la presentazione dell’Inno Ufficiale del Movimento Empatico composto dal M° Stefano Pantaleoni, docente presso il Conservatorio A. Boito di Parma. L’inno, dal titolo “Pensieri fermi”, Parte XI, è una rielaborazione elettronica di un brano tratto dall’Opera 48 di Gabriel Fauré.

 

Provincia di Salerno - Presentazione del volume accademico The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023, a cura di Menotti Lerro.


Id: 3272 Data: 10/01/2024 15:51:42

*

- Letteratura

The Empathic Movement (Empathism) - Scuola Empatica - 2020

This book explores the newly founded Empathic Movement. The movement began in 2020, when noted artists were called upon by Menotti Lerro to sign the Empathic Manifesto, bringing their individual expressions of the “arts” together in a less individualistic way. They then started to help create a new cultural pole in southern Italy, giving life to the Contemporary Arts Centre, which founded the Poetry Village, the Village of Aphorisms, and the Cilento Poetry Prize, and shone light on a new cultural territory. The book argues that the decentralization of culture gives voice to the silent masses, especially the peasant voices in the mountains, with a particular emphasis on intense and genuine emotion and feelings shared with others through the arts, rejecting individualism, social exclusion, and excessive competition between artists. The symbolic myth of the movement is called Unus: a semi-unknown god representing the Total Artist who was killed, torn to pieces, and thrown into the Alento river by his brothers, leading to the old separation of the arts.
 
Editor Bio
Menotti Lerro is an Italian poet, writer, playwright, librettist and academic. His work explores matters of social alienation and existentialism, the physicality and vulnerability of the body, the interpretation of memories, the meaning of objects and the philosophical importance of human identity. In 2015, he published Donna Giovanna, l’ingannatrice di Salerno, an innovative feminine and bisexual version of the mythical figure of Don Juan, el Burlador de Sevilla, and in 2018 he wrote Il Dottor Faust, an original version of the character of Faust. He is also the author of a New Manifesto of Arts and the founder of the Empathic Movement (Empathism arose in the South of Italy at the beginning of 2020).


Id: 3260 Data: 23/12/2023 20:10:15

*

- Letteratura

Francesco D’Episcopo on Menotti Lerro

Menotti Lerro is the only contemporary author who can be compared to the great classics of the past.

Francesco D’Episcopo

 

 

Menotti Lerro è l’unico autore contemporaneo che può essere accostato ai grandi classici del passato.

 Francesco D’Episcopo


Id: 3258 Data: 22/12/2023 20:56:38

*

- Letteratura

What artistic, literary movement are we in right now?

The Empathic Movement (2020 onward)

Menotti Lerro (creator and founder), Antonello Pelliccia (co-editor with M. Lerro of the "New Manifesto on the Arts"), Olga Tokarczuk (Nobel Prize in Literature, 2018), Maria Rita Parsi, Enrico Testa, Dacia Maraini, Maria Teresa Chialant, Giacomo Rizzolatti, Maurizio Cucchi, Diego de Silva, Milo De Angelis, Franco Mussida, Gabriella Sica, Umberto Curi, Francesco D’Episcopo, Bernardo Lanzetti, Lino Vairetti, Giampiero Neri, Mario Santagostini, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Alberto Bertoni, Omar Galliani, Elena Pontiggia, Vivian Lamarque, Franco Loi, Raffaele Nigro, Renato Galbusera, Victor Lucena, Elio Pecora, Roberto Carifi, Franco Arminio, Ottavio Rossani, Mario Pirovano,  Alessandro Quasimodo, Edoardo Boncinelli, Francesco Abbate, Stefano Pantaleoni, Massimo Bacigalupo, Tomaso Kemeny, Lidia Vianu, Maria Mazziotti Gillan, Marius Chelaru, Najwan Darwish, Alessandro Serpieri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Gian Mario Villalta, Davide Rondoni, Ilian Rachov, Maurizio de Giovanni and many others.

- (see the full list: La Scuola Empatica / Empatismo / Maestri / Epicentro / 2020, di Menotti Lerro [ Articolo, Letteratura ] :: LaRecherche.it)

 

Movement Proposals

 

To combat the stagnation of hypertrophic contemporary individualism, the new current proposes:

 

—A resumption of classical studies as the basis for a cultured art, to be innovated through awareness, invention, and study.

—A rejection of the principle of the tabula rasa, stressing the importance of tradition, but trying to unmask any theoretical limits or applications.

—The principles of the indivisibility and interdisciplinarity of the arts.

—The search for the symbolic figure of the Total Artist (in this regard, see also the story about the new “Unus myth” written by Menotti Lerro).

—The Total Artist is also understood as the fruit of an empathic sharing among artists.

—Overcoming the Western scientific-specialized model and, therefore, the logical-rational approach.

—The rejection of the principles of an “unambiguous vision” and, on the other hand, the principles of “point of view” and “fragmentation.”

—The denunciation of the phenomenon of excessive influences among artists, to be extended to the immediacy of the technological means of communication.

—Focusing on experience, imagination, feelings, talent, and study.

—A figure of the most involved artist in civil society.

—The development of emotional intelligence through the arts.

—The development of arts and culture through emotions.

 

Reasons for a New Manifesto on the Arts

 

Our millennium is entering its third decade, and it is time to build together a vision of the world in the name of beauty and harmony. Interdisciplinarity and the idea of the “Total Artist” (a single person or a combination of contributions by people engaged in different cultural fields) proposed in the New Manifesto on the Arts are proposed as a basis to grab the “fragmentary truths” of this historical period that, never more than now, needs the figure of the artist as a guide. From 2019, the Contemporary Centre of the Arts is acting to this end, bringing many innovative artistic and cultural initiatives of great importance to the national territory and Cilento, animated by a fundamental common feeling for empathy and feeling close to each other as human beings and as artists. For this reason, the Contemporary Centre of the Arts has established the School of Empathy, which exemplifies the educational and formative purposes that distinguish it. From the triangle of the ancient area of Cilento (Vallo della Lucania, Omignano, Salento), new impulses will be released for the development of the arts and culture through the emotions.

 

Menotti Lerro (2020)


Id: 3255 Data: 18/12/2023 08:54:42

*

- Letteratura

From Postmodernism to Empathism by Mauro Afro Borella

FROM POSTMODERNISM TO EMPATHISM (A NEW AGE FOR ARTS AND A COMMON FEELING OF UNION STARTED IN THE SOUTH OF ITALY - CILENTO - IN 2020).

 

From social isolation, silly irony and the hypertrophied self, to sobriety and the reunification of the Arts and people; (see "New Manifesto on the Arts" by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia); (see La Scuola Empatica, Ladolfi 2020); (see The Empathic Movement, Cambridge Scholars Publishing, 2023); (see the Magazines "Clandestino", "Riscontri" and "Annali Storici di Principato Citra").

 

(Empathism can also be considered as the first relevant Movement of a Post-postmodernism Era).

                                                                              

                                                                               Mauro Afro Borella,

                                                                               Accademia Albertina

                                                                            di Torino, December 2023


Id: 3252 Data: 08/12/2023 10:39:53

*

- Letteratura

Alla base dell’Empatismo. Il Centro Contemporaneo delle Arti

Alla base del Movimento Empatico.

Storia del Centro Contemporaneo delle Arti nato nel 2019 tra il Cilento e Milano.
 
Nel gennaio del 2019 il poeta, scrittore e docente Menotti Lerro ha tenuto, presso una TV locale del Cilento, un discorso intitolato “Sulle Arti” improntato al principio dell’indivisibilità delle arti e al concetto di ArtistaTotale. Il discorso di Lerro (nato a Omignano, SA, nel 1980) fu da subito percepito dalla critica più attenta come “Nuovo Manifesto sulle Arti”, scritto insieme all’amico, artista visivo, Antonello Pelliccia (ex direttore della sezione Design presso l’Accademia di Belle Arti di Brera). Nello stesso Manifesto venivano espressi una serie di principi affinché l’arte potesse rigenerarsi ed essere innovativa; tra questi: una ripresa degli studi classici; l’importanza della tradizione; i concetti di indivisibilità e interdisciplinarità delle arti; il rifiuto della specializzazione nel campo artistico; l’affermazione di una figura di artista maggiormente coinvolto nella società civile; lo sviluppo dell’intelligenza emotiva attraverso le arti, e delle arti attraverso le emozioni. Su questi punti si è costituito il Centro Contemporaneo delle Arti che ha dato vita a varie iniziative tra mostre di pittura, incontri con scrittori, filosofi e poeti, ideazione, cura e sviluppo del “Paese della Poesia” Salento Cilento, cura e sviluppo di Omignano – “Paese degli Aforismi” che, con Vallo della Lucania, chiudeva il cosiddetto “Triangolo Culturale del Cilento Antico”. Al suo interno nasceva dì lì a poco, nel 2020, La Scuola Empatica, movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della contemporaneità. Nel 2021 la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino ha presentato la Scuola Empatica come una nuova Scuola di pensiero che a sua volta determinava la nascita di un innovativo Triangolo Culturale con le due grandi Scuole del passato: La Scuola Eleatica e La Scuola Medica Salernitana. (Recentemente è uscito in Inghilterra il volume The Empathic Movement, a cura di Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing). Nel 2022, la stessa Soprintendenza ha presentato presso il Ministero della Cultura il progetto scritto e firmato da Menotti Lerro per un ampliamento internazionale del proprio premio di poesia, da cui è sorto il Cilento International Poetry Prize che nel 2023 ha premiato, presso la Sala Teatro Pier Paolo Pasolini di Salerno, ben otto autori di quattro discipline diverse.
La nascita e l'affermazione dell'Empatismo determina, in ultima istanza, una probabile e definitiva conclusione della lunga e ormai agonizzante stagione legata al postmodernismo, proponendo l'unità e la comprensione dell'altro come sentimento comune per poter meglio godere dei frutti dell'arte e dell'esistenza tout court. 
 
 

Il nostro millennio sta entrando nella terza decade, ed è tempo di costruire insieme una visione del mondo all’insegna della bellezza e dell’armonia.
L’interdisciplinarità e l’idea di “Artista totale” (una singola persona o una combinazione di contributi da parte di persone impegnate in ambiti culturali diversi), proposti nel “Nuovo Manifesto sulle Arti”, si pongono come base per afferrare le “frammentarie verità” di questo periodo storico che, mai come adesso, necessita della figura dell’Artista come guida. A tal fine, dal 2019, opera il Centro Contemporaneo delle Arti, che dona al territorio nazionale e del Cilento molteplici e innovative iniziative artistico-culturali di grande rilievo, animate da un fondamentale sentimento comune: l’empatia, il sentirsi vicini gli uni agli altri, come esseri umani e come artisti. Per tale principale ragione il Centro Contemporaneo delle Arti fonda la Scuola Empatica, tenendo ancor più fermi i propositi educativi e formativi che lo contraddistinguono. Dal triangolo del Cilento antico (Vallo della Lucania, Omignano, Salento), partiranno nuovi impulsi per lo sviluppo delle Arti e della Cultura attraverso le emozioni. 

 

                                                                                     Menotti Lerro

                                                               In: La Scuola Empatica, Ladolfi, 2020

 
 
 

Id: 3251 Data: 08/12/2023 08:53:50

*

- Letteratura

Franco Mussida - Su Manifesto Empatico (Scuola Empatica)

Per una nuova figura d’artista

 

Pare sempre più raro, trovare nel contesto artistico, persone che sentono l’Arte come missione per raccontarne l’essenza. Un’essenza che va oltre le forme che la contengono; che siano parole, dipinti, oggetti o suoni. Persone che cercano il nocciolo della questione artistica. Come molti, considero l’Arte una scienza umanistica, una via indagatrice e di conoscenza al pari di Scienza e Religione. Ma così come sta accadendo per la Musica, materia che abbiamo codificato noi, ma ci siamo scordati come mai, la stessa perdita di memoria sembra investire tutte le arti, esaltandone solo gli aspetti espressivi, e performativi, stimolati come sono da sempre nuove tecnologie. Ritengo che l’elemento centrale dell’Arte intesa come ricerca dell’essenziale, e la Bellezza, come tutto ciò che costituisce l’esistenza ne è parte integrante, debba essere la persona, l’artista che la rende apprezzabile a tutti. L’artista, che per sue speciali capacità di visione e di pensiero porta a renderci più finemente conto di cosa sia davvero: l’essenziale. Credo che il vero artista sia un “disvelatore”. Una persona che opera essenzialmente con gratuità e spirito di servizio. Una persona che racchiude in sé stesso un’ingenuità adulta capace di fare scandalo. Un essere riempito, se non illuminato interiormente, non solo dal lucido intelletto, da un pensiero maturo e di sintesi, ma di ciò che di più puro rimane del nostro sentire infantile. Di quella fine capacità di percepire il mondo, che vive nel profondo, preservata dall’erosione della continua abnorme crescita di energie intellettuali che osservando solo se stesse, oscurano il sentire visionario, trasformando persone anche di grande talento espressivo, in perfetti “Uomini di Mondo”. Accanto a questi ce ne sono altri che provano invece a meritarsi il dono di un pensiero artistico, la folgorazione di un’idea che sappia prima di tutto trasformare chi la coglie, e solo in seguito qualcosa di cui si sente l’irrefrenabile voglia di realizzare in forma di opera. Persone del presente che guardano la dove per altri c’è il nulla, ovvero oltre la superficie dell’apparenza. Al pensiero eticamente pulito e di speranza di Menotti Lerro, per un futuro dell’arte, un futuro ancora tutto da scoprire, introdotto da un pensiero che invita ad una osservazione meravigliata delle potenzialità offerte “dall’arcobaleno delle arti”. A quello di Antonello Pelliccia che ricorda come si debba dare spazio alla loro interdisciplinarità, alla necessità di dare attenzione anche a soggetti vicini al mondo artistico (ma che di questo ne abbiano davvero la reale percezione) aggiungerei alcuni pensieri figli della mia esperienza con la “materia invisibile” della Musica. Credo che in ambito artistico sia sempre più rilevante il bisogno di costruire insieme una nuova filiera di soggetti che si impegnino a ridiscuterne il ruolo. Un ruolo che a mio avviso andrebbe aperto a nuove capacità di pensiero; per poter raccontare visioni che portino anche, ma non esclusivamente per il tramite della materia, oltre i sensi fisici, specie quelli legati alla luce e agli occhi. Sensi questi, che mai come in questo periodo storico, fungono da elemento coprente più che illuminante. Che sono spesso d’ostacolo all’urgenza di comunicare vera “Meraviglia”, quella che sa svelare direzioni che ci avvicinano ai misteri che ci circondano; quelli che vanno intuiti e osservati con un sentire devoto, non solo con la freddezza della logica. Un approccio che non ha nulla a che vedere con lo “spettacolo delle forme”, della pervicace ricerca intellettuale del “mai visto”, del “mai fatto”, del “mai realizzato”, del “mai pensato prima”. In questo caffè storico, scelto come punto d’appoggio e di ripartenza culturale, sono riuniti alcuni nuovi visionari. Ciascuno con un mezzo capace di spedirci sperabilmente oltre l’orbita di certe banalità troppo spesso rivestite di ambizioni artistiche. Quel vuoto della superficialità, dell’ovvietà senza profondità né poesia, che sta al presente, come i “Chiari di Luna” stavano al manifesto futurista di Marinetti. Credo fermamente che ci sia bisogno di una poesia sentita ludicamente, di un Arte sentita lucidamente. Che sia Musica, pittura, scultura o nuovi mezzi e linguaggi che verranno, è certo che abbiamo bisogno di “sentire lucidamente”. Ritengo che l’artista di oggi e di domani debba identificarsi in colui che dà senso e spazio alla visione multidimensionale della persona. Una visione che non può più riguardare solo il nostro campo visivo o uditivo fisico, ma abbraccia con una diversa coscienza l’intero essere, l’intero universo, come una sola cosa. Un artista cosciente della sua natura intellettuale, della sua natura senziente e volitiva, della sua capacità di pensare e di sentire pienamente. Un Artista-persona capace di fidarsi di entrambe le sue facoltà nello stesso modo. Il sentire consapevole è determinante per rendere pienamente valoriale il processo artistico. Del resto il sognare lucidamente è un lascito di tanti artisti profeti, ben espresso in tanti iniziati di tutte le arti, come i tanti visionari della sinestesia che hanno operato anche nel secolo scorso. Vorrei concludere dicendo che in questo quadro la Musica, in quanto “Amore Vibrante organizzato”, ha un ruolo sociale determinante in quanto risvegliatrice della coscienza del sentire. Un ruolo in grado di promuovere nella gente una vera “ecologia dei sentimenti”. Una nuova ecologia capace di rendere migliore la persona e le società, come del resto auspicato in questo manifesto.

 

Cernusco Sul Naviglio, 24 febbraio 2019


Id: 3247 Data: 02/12/2023 20:49:35

*

- Letteratura

Mauro Afro Borella sulla Scuola Empatica (Empatismo)

La Scuola Empatica, fondata nel Cilento da Menotti Lerro, rappresenta tutta la vera arte e cultura che la modernità può esprimere. 

 

(Milano, Accademia di Belle Arti di Brera, 2020)

 


Id: 3246 Data: 02/12/2023 20:30:10

*

- Letteratura

Vivian Lamarque - Empatismo (Scuola Empatica)

Dal Monte Stella del Cilento al Monte Stella di Milano ai Montes Lunari, un fil rouge di bellezza, ognuno tracci il centimetro suo, "siamo piccole voci / per un coro grande".  


Id: 3245 Data: 02/12/2023 20:19:20

*

- Letteratura

Francesco D’Episcopo - Sull’Empatismo (Scuola Empatica)

Da un Sud scontrosamente socievole di cui non sipuò fare a meno

 

Menotti Lerro, poeta, narratore, artista e tante altre cose, ha ritenuto giusto e opportuno inventare un Triangolo Empatico a livello territoriale nel suo Cilento, tra Vallo della Lucania - dove siamo riusciti a creare un Centro delle Arti che ha alte aspirazionisia locali, sia nazionali, sia internazionali –, Salento "Paese della Poesia" e Omignano "Paese degli aforismi". 
Non si può che sostenere questa iniziativa per diverse ragioni. Innanzitutto empatia significa sentire insieme, e io credo che arte e religione siano le più alte forme di empatia. Il Novecento è stato un secolo particolarmente empatico, in cui gli scrittori, gli artisti, gli intellettuali riuscivano a stare insieme. Il Duemila, forse, è un secolo “più singolare”, fatto di personalità che hanno qualche volta difficoltà a incontrarsi e a inventarsi. E poi c’è da dire che oggi alla connessione tecnologica corrisponde una sconnessione empatica e quindi emotiva, sentimentale e culturale. Sono lieto che tutto ciò avvenga nel Cilento, una terra che ci è particolarmente cara per la vivacità intellettuale che la caratterizza. E non è un caso che tutto poi alla fine si risolva sotto il Monte Stella che è il simbolo dell’antico e vero Cilento. Un augurio al Movimento della Scuola Empatica con la speranza che si possa davvero empaticamente continuare la nostra attività culturale in questo Sud scontrosamente socievole, difficile a volte da definire ma che noi amiamo appassionatamente e di cui non possiamo fare a meno.

Id: 3244 Data: 02/12/2023 20:09:59

*

- Letteratura

Giampiero Neri: Un segnale e un invito

Sull’idea originaria della nostra associazione basata sull’empatia, sulla comunione con gli altri, le convergenze si sono moltiplicate. È sembrato un segnale contro la degradazione dei tempi a livello delle scimmie, delle quali abbiamo rispetto. Un segnale che è stato ascoltato e subito condiviso da molti. Ne siamo compiaciuti e commossi. Non siamo soli in questa battaglia contro la riduzione a zero della nostra umanità, sappiamo che c’è qualcosa per cui vale la pena di prendere posizione. Sappiamo di non morire conla nostra morte fisica. Sentiamo che qualcosa di noi sopravvive: il nostro spirito, il noumeno, il principio. Per questo chiediamo agli altri, che condividono il nostro programma, di venire con noi.
 
(Milano 2020)


Id: 3243 Data: 02/12/2023 20:00:38

*

- Letteratura

A myth unveiled: Unus and his Brothers

Love is the name for our pursuit

of wholeness, for our desire to be complete.

—Plato’s Symposium

 

In the beginning was Unus, born from Zeus the supreme and a mortal woman. Statuesque in body, adorned with majestic, mutating paintings, he stood in the sunshine of each day. His soul was music, his words verses; he glided amongst men, if not danced. A demigod! His spirit was like milk: absolute happiness. Without looking for carnal deeds, by himself he was fulfilled. But—as always throughout eternity—the joys of one are thorns for another. Although wonderful to see, he was soon detested by his halfbrothers clad in immortal armour, who were ready for revenge for the suffering of Era, their mother, who yielded to the sinister betrayals of the royal libertine with his subtle devices. Thus, incited by her, they chose to dismember—into slices the number of which can be counted on the fingers of one hand—the unwary righteous Unus. Violently torn apart in a vineyard, his remains were thrown into the noble waters of the Alento river, in whose waters each fibre decomposed into an essence of Dance, Poetry, Music, Sculpture, and Painting, ready to be reincarnated and divided in selected creatures of the world. The Almighty, touched by his pierced beloved, once more ordered the androgynous figure of Eros to bring about “Peace and love in each reunification of the Arts” by holding high those who have art inside themselves and recreate the misplaced unity of the first Total Artist who, in the darkest of days, was wickedly pulled apart by the envious gods. Through a dream as clear as a mirror, Father Zeus to the modern poet shows the light of Unus without shade, revealing his horror and, being there, disavowing the Son of Abraham who had banished him from mankind. Thus far, the Arts look to each other, like pulsating and betrayed blood. 


Id: 3242 Data: 02/12/2023 18:38:27

*

- Letteratura

New Manifesto on the Arts by Lerro e Pelliccia (2019)

I have decided to join forces with those dear friends of mine who are anchored by artistic roots, albeit different from mine, because, in the end, I understand that art is only seemingly divisible. In fact, if we accept such a point of view, almost all of us, and I first of all, are—in so many words—incomplete artists, mostly capable of developing and deepening a single aspect of what perhaps the art would require (in truth, it has never asked anyone anything and only gives to those who know to ask . . .). At any rate, on second thought, it happens almost the same with all things: do we not use, for example, too little of the body and mind compared with how much we should and could? And, perhaps, objectively, is our knowledge not limited about every doctrine and the world? If I think of a doctor, I realize that he will only know one branch of medicine well. It is not by chance that he will tend to specialize in that particular direction. Furthermore, will he not always remain a capable doctor, if out of necessity, he deepens other aspects of his discipline? Therefore, I think, real artists follow similar criteria: they are an artist because they possess the fundamental characteristics to be one—sensitivity, intelligence, creativity, curiosity, innate or acquired technical tools, talent, and so on. But they will soon decide, for one reason or another, to devote themselves to a peculiar aspect of ingenious human activity, which finally will increase wisdom by beauty or beauty by wisdom, leading to them identifying themselves with the role of a novelist, a painter, a sculptor, a musician, and so on. I came to these conclusions when I realized that all the arts belong to me more or less equally, or, at least, I felt that I belong to them equally. More than twenty years ago, I approached the principles that lead humans to seek the exact word for poetry and prose; but now I realize that I can perceive the other aesthetic expressions that the world proposes and that I have learned to recognize deeper and deeper. I feel the music pulsating in my chest like a broken beat and I confess that I have to keep away specifically from musical instruments, because it would be sufficient a spark to make me devote myself to the keyboard (or to another instrument), permanently, and, putting it bluntly, it would subtract from my writing. In truth, time is already too limited even for this sole art that crept furtively into my flesh, leaving there its deadly mark, when the air of the woods was yet to weigh on the shadows that crowd my dreams. Therefore, I am aware of the temporal limit that makes difficult the idea of trying to learn something else to the level that I would like—so as to be able to express myself, rendering honor and glory to the art, without disaster, as, in this new millennium, humans seem to have often decided to do. At the moment, all this suggests to me that I should let it go, so that I am not kidnapped, except by curiosity about what I do not have, avoiding mixing the cards, and, in this case, at the risk of not being able to tell, in the future, in the highest and most effective way, what I care about. However, I confess that the temptation is strong and if my life had not been the life of a wanderer, forced to work three times more than many others who I could define as being more fortunate concerning material goods, then, perhaps, I would give free vent to the development of new impulses. I think I could also express myself better than I do in letters using brushes and chisels (just like when I was a child, in our carpentry, to which I always return): I realize this when the soft madness assails me and if I see colors, a canvas, or scattered chips, so that already in my mind a thousand overlapping shades bloom, capable of giving voice to the immensity of a clear inner mirror. I tremble if I see someone dancing or singing or designing an object— because design is an art, though many people say just the contrary—and a thrill assails me in front of a photographer or a director who sees everything differently from how other people deceive themselves to see. I just close my eyes and realize that, in myself, there would be sublime visions to be transposed on the scene, if only I learned to operate a camera, to create an Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 5 effect, to light a candle with a ciack, or to make a swing move without a push. I confess I perceive an unbridgeable void before the arts that I did not learn and I do not promise that one day I shall not find myself wearing “cloaks” that are different from the ones I am now wearing. But, even if I will never do it, just as reason suggests to me, I know that the Artist is the person who knows he or she can wear all such cloaks with dignity—those colorful cloaks that we usually wrap ourselves in to escape the sun, which would like to dissolve us in a single color or in the cold, which would turn us into statues for a sea museum without salt. He or she would be called a “Total Artist,” or an “Artist” with a capital A; in other words, he is someone who is capable of describing the picture using every single musical note. For example, rather than writing about the torment of this evening, I would like to play it in a cathedral or paint it on a wall in a desert, although I never learnt to knead a color or to spread the paint or to blend it and dilute it. At the end, while my window almost succumbs to the hail of January, I would like to give breath to all the instruments of creation to express the sweetness and pain that I have inside—and maybe they would not be enough to tell you all. At the moment, I nearly faint for the emotion in confessing it to myself: I need every art to be able to vibrate as I should like, to say as I would like, to represent it as I feel and see. The poet (that is a synecdoche, in this case) being sufficient for himself, has not yet probably understood what is necessary. The greatest painters I met were debating in verses, playing violins, and dancing in the street, so the great musicians hid their paintings and sculptures; one could speak also about the novelist who became dedicated to a virgin stone in order to discover the burning eyes for love that had escaped from the worn out cards. Thinking about it again, all this happened frequently years ago—when I already had the fortune to be welcomed by authentic masters, although I had not realized it yet far away from the wisdom of the person who showed the route. But, today, having some white hair, everything is suddenly, terribly, and wonderfully semi-clear. On one side, this condition excites me, and on the other it throws me into a strong feeling of discouragement. The discouragement comes from thinking that one life cannot be sufficient to learn all that I would like, and I cannot breathe because I feel like a prisoner of my temporal limits or of the vastness of the field. I return to the figure of the doctor I have boldly borrowed: I often wondered, in past times, how a doctor could choose his specialization, radically abandoning the other areas of the body. Now I know: it is a painful choice, which is perhaps necessary for excellence, before joining forces with other fields . . . And if this also applies to art, then, it will be this union that gives us the Total Artist we are looking for! This thought consoles me a lot: to choose a specialization means to create sectoral eminences, allowing us to give the best of ourselves to other people, considering the lack of time; and nothing will prevent us from giving this to the world, although we are not satisfied with all our personal impulses that, perhaps, in art, unlike in other spheres, still have a reason to be. However, we have to add that, in truth, even in the same artistic branch, we feel different needs: it is not by chance that we frequently remain within the literary environment, we write poetry, then theater, essays, aphorisms, and so on. I wonder, in return, why we do not specialize, then, in only one subgenre, thereby following the same logic of the limits that the mournful woman with her prompt scythe imposes or in the practical concerns of specialization. In the latter case, we let ourselves go: we follow the instinct and the impulses that lead us now in verse, now in prose: yellow, black, or pink prose. Perhaps, this happens because, in the cases mentioned, one has less time to devote oneself to learning different things that only a short jump requires: in these circumstances, one move one’s attention to subjects that have a common etymology. What a thorny issue! The war between my own hands. In fact, the enthusiasm arises from the awareness that every journey has a coveted destination, but the path that leads only there may be equally precious. Some people who reach a destination without travel, following a recommendation, will find themselves suddenly in a place in which they do not know how to remain; they will not understand how precious it would have been to have had to move every stone in order to find the way that leads to the top, arriving there without suffering the dizziness that Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 7 accompanies the climb, and with awareness of having acquired the map that is necessary for the almost inevitable descent. Therefore, you must not be voracious, but enjoy the dish using all the senses, perhaps discovering new ones in the process. The arts that we know are the food that makes us gluttons, of which we sometimes taste small bites that in every palate generate explosions . . . No, I shall not be voracious and as I do not allow childish despair, I do not taste it due to lustfulness. I shall have to be patient and settle for that part of the world I can see. And I will practice patience if I need to return to those same places: I learn to look at them and find in them other mythical details. This is the saving magic of the art that allows us to “satisfy” every palate even just with our favorite dish, the one we chose or the one that occurred by chance and that we have learned to love and, above all, never want to give up. These are partial, vaguely consoling answers. I feel small and powerless before my gigantic urges that inevitably push me towards other shores. But it is still the willingness to be content, all the same, to continue the journey knowing that, at any rate, the intermediate stage is a place in which to stay and, although still, to be able to go on digging, wandering everywhere, creating, dreaming . . . Moreover, the same universe can never be known in full, although we would like, and we do not feel prostrate faced with such an unbridgeable lack. We must abandon any conviction about how to grasp the unambiguous and objective truths of a vision. Every truth contains fragments that are not possible to grasp, because they are always observed from subjective points of view and, therefore, are unique and unrepeatable since space and time will inevitably be different for anyone wishing to repeat the experience. There is also a reflection on the type of art that is developing in our society, considering the changes to communication and new artistic proposals that are often extravagant and tend to level down. If we accept, as I have heard said by many around me—and not only by members of youthful artistic movements—that everything can be “poetry” (critical judgment of absolute beauty, which is applicable to every single art), then “poetry” risks being downgraded. Poetry would no longer be the same subject of study as it was in past centuries, but would become a set of suggestions and effects that are, in truth, fruits far from what the god of the artists demands, as it is said in the rigorous gospel that inspired people have transmitted to us over the centuries. And then, would the poetry we want and need really be so unwise? Perhaps, once again, we should start from the classics instead of giving credit to new fashions that tend to impose their vision of art; sometimes these are the children of extemporary intuitions that do not have solid bases, and, at other times, they are the child of the arrogance of those who wish to rule by birthright. People thought the new millennium would bring wealth and peace. It has proved to be very problematic: we are living through a tremendous historical period in terms of communication (I avoid going into other fields, where the drama would be considerable . . .). Social networks—the real revolution of which will not be to have arrived but to be got rid of—are the masters and they gave voice to those who had little or, more usually, nothing to say, in return, silencing the wisest men and those richest in spirit, inhibited by the general chaos. Our societies appear in too many aspects neo-medieval, as evidenced by the immeasurable army of those who, while having the good fortune to have a fairly stable job, fail or barely manage to sustain themselves economically to the end of the month (this is to say that our states are self-styled and not really civilian). One should enter every field; but here we clearly limit ourselves to debating poetry, as we are aware that, after all, artists have to strive to locate the path. But, therefore, what is poetry, now understood as a literary text in verse, so that it is possible to propose it for our contemporary scenario? Fundamentally, I said, it would start again from the classics, once again and always. In every art, those who try to innovate forget tradition, creating a mostly ephemeral revolution that is often less innovative than the one lived by artists in previous centuries. However, artists who have absorbed their forebears’ teaching try to improve aesthetic products either to distort them or to create new ones, knowing that people in previous times were in truth better able to innovate than those who proclaimed the need for a tabula rasa (for example, thinking of the Futurist movement and comparing it with the early twentieth century imagist movement). There is, in fact, no innovation without knowledge and the continuous struggle that every proposal requires to subvert an institution. The lyrics in verse—but this applies to all the arts—must be compared with the modern Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 9 phenomena of globalization that has made available to everyone a wider knowledge of places, traditions, and languages . . . All this must be considered. The new poem will easily feed from the texts of others because of the immediate possibility of “possession” today. For example, let’s think of Eugenio Montale and how he was influenced, probably not in innocent good faith, by the concept of “impersonality” or the technique of “the objective correlative” by T. S. Eliot. Montale knew that Eliot’s innovative compositions were fresh off the press and up for translation, so Professor Mario Praz enthusiastically showed them to him, sitting at the Giubbe Rosse literary café in Florence, just when he came back from one of his numerous trips to the island of Albioni. It is impossible to “hide” the work nowadays, to let it be sufficiently decanted to show it, as one’s own, to the eyes of the world; therefore, it is right to acknowledge and transform all this into a general advantage, or disadvantage. Poetry written in our present time is full of influences (other than simple anxiety) that never happened in the past. Above all it is full of casts of new elements just printed by the artists who sometimes live on the other side of the globe and who, maybe, do not know our language and cannot imagine who will instantly appropriate those verses, disguising them as their own. But it is all right. Be aware of this, and have the courage to say that this is happening! But let’s discuss basic needs. Poetry needs a fabric of experience as well as imagination and feeling; but above all, it requires study. We cannot stand, at any rate, poets who have nothing to say and even less to teach but who continue to pour onto paper insufficiently linguistically reworked fantasies that are often taken from sterile daily experience without any artistic value—that is to say, without those primary requirements that poetry and art all together underlie. Especially, poetry needs a well-cultivated talent from intense study that is able to exalt it. There is no art that comes from nothing or, better yet, there is no art or talent that you do not take advantage of through preparatory exercises and constant study. I also propose a reflection on a question that arose with the award of the Nobel Prize for Literature to the singer-songwriter Bob Dylan: it would be “easy” and ungenerous to say that it was not a happy choice, although I confess I did not share the view of the committee. However, perhaps we  should take note that the most likely reason for the attribution of such recognition to a lyricist is to be sought in the modesty of contemporary poetic production. But let’s leave aside these considerations and look again. Antonello Pelliccia, who with me conceived this interdisciplinary journey among the arts, adds in the next paragraphs the following consideration to indicate the clear path that the Contemporary Centre of Arts wants to trace and also to clarify the reasons that have animated him.

 

* * *

 

Starting from a reflection on Wittgenstein’s statements on the “representative theory of language” (the pictogram-graphic conception of language), I opened a new process of my thought, of my idea of contemporary art in its complex articulation and relapse in the world and in society. I think it is appropriate to clarify my position as an artist and as a man just as responsible subjects, aware of the changes in tastes, fashions, and expressive languages. Art has always influenced the social climate, identifying, suggesting, and anticipating possible solutions to the problems of living and living together. My research focuses on the definition of a new artistic interrelationship, with particular attention to sustainability and visual culture, as a reference and connection with the theses by Wittgenstein on the interpretation of the aesthetic result, maturing the refusal towards the formalistic reading of the work of art and leading me, finally, to the election of a multi-disciplinary approach as an essential methodology of reading art history. In recent years, the interest of the new vision of practitioners and visual cultures have focused on a reflection of and an observation on doing—in other words, individuating in the artist the role of a director but also of a mediator among the various arts through the artist’s work, contextualizing the historical and cultural background of the epoch. It is a journey through the labyrinth of new media, theatre, performance, landscape design, poetic reading, video, cinema, music, multimedia installation, and related arts; an attempt and temptation to get out from ordinary frames; a direct confrontation between the artist and the visitor, in search of freedom; the concept of opposing, overlapping, and inviting a response and the responsibility to keep alive the memory of the world; an investigation of the new potential Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 11 of mass communication, internet technologies and new forms of interaction, connections with photography and the world of design, as well as the relative socio-economic repercussions. I believe that the role of the artist in social reality today is to empower artists towards researching the definition of their place in civil, cultural, and intellectual society, so as to trigger networks of co-development related to solidarity between artists and productive interaction not only between artists but also with other types of professionals that can encroach on many areas, from the introduction of cutting-edge lifestyles to the organization of events, from art galleries to artisan laboratories.

 

* * *

 

What my fraternal friend expresses seems to me to integrate my thoughts and I think it will make me feel less lonely, on pilgrimage among the labyrinthine paths of art and days. But here I am getting to the conclusion of this discussion. I thank all those respected artists and far-sighted people who have joined this new project. Today, my friends, I come with you to the Contemporary Art Centre of Vallo della Lucania. Perhaps, this place will clarify my ideas better and, above all, it will tell me, I hope, who I am and how I want to express myself or, maybe, it will just make me crazy with the desire to play with what I do not know and my wishes, just like a child who craves cotton candy or a balloon. Finally, forgive me for the longing and for this bold philosophizing. Maybe, I will tell you better later on, when the matter may be clearer to me so that I will be able to argue otherwise. Meanwhile, to conclude, it will be the task of the Contemporary Centre of the Arts to attempt to discover where the Total Artist hides himself.

 

                 Menotti Lerro and Antonello Pelliccia (01/2019)

 

(In: Menotti Lerro, La Scuola Empatica, Ladolfi: 2020); See also: Menotti Lerro reads Il mito di Unus in Italian: 

https://www.youtube.com/watch?v=HXNN8p1yVNM

 ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 

* A BIT OF HISTORY OF THE MANIFESTO:

The New Manifesto of Arts (Italian: Nuovo Manifesto sulle Arti) is a manifesto (considered the bases of the Empathism) co-authored by the Italian poet Menotti Lerro and the Italian painter Antonello Pelliccia in 2018. In this document the authors express the wish to create a feeling of solidarity and cooperation built on the value of a new aggregation among artists. A new movement based on a manifesto which places empathy, the need to feel close, at the centre of a vision of the self, in contrast to previous views of artists as isolated. Key to this manifesto are the importance of interdisciplinarity and the “Total Artist” in the contemporary age.

 

*FROM THE MANIFESTO TO THE EMPATHIC MOVEMENT:

Beginning with the values and ideas expressed in the "New Manifesto of Arts", a new artistic movement, the Empathism, arose in 2020. "This movement places at its centre of interest the empathic relationship and, therefore, personality in its ontic and ontological constitution. It follows that any creative or didactic experimentation cannot be separated from a process of identification with the other and its contemporaneity as an opportunity of study and sharing of knowledge and interior life stories. The horizon of meaning implies a civil promotion of the artistic society pouring from individual and community growth to ethical purposes mediated by an aesthetic dimension: namely, that of art".

 

*Bibliography

  • Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, New Manifesto of Arts (Zona: 2020).
  • Menotti Lerro, La Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020 (Ladolfi: 2020). 
  • Francesco D'Episcopo, "Nuovo Manifesto sulle Arti", in Menotti Lerro, Tra Drammaturgia e Narrativa (Genesi: 2019), pp. 125–136. 
  • "Nuovo Manifesto sulle Arti" in Annali Storici di Principato Citra, a. XVII n. 1-2, 2019, pp. 318–326. 
  • Marius Chelaru, "Poezia", revista de cultura poetica, Anul XXVI, nr. 1 (95) / Primavera 2021.
  • The Empathic Movement, edited by Menotti Lerro, Cambridge Scholars, 2023.

*Further reading

*External links

 


Id: 3241 Data: 02/12/2023 17:46:57

*

- Letteratura

Francesco D’Episcopo. Sul Movimento Empatico e Menotti Lerro

Salerno 2020

 

La Scuola Empatica (Empatismo) è il grande Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale che caratterizza il XXI Secolo. Non poteva che uscire dalle macerie di questo surreale 2020 e non poteva che idearlo un genio assoluto cresciuto nella “poesia” di un contesto difficile come Menotti Lerro: simbolo meraviglioso della complessità moderna.


Id: 3238 Data: 01/12/2023 09:35:33

*

- Letteratura

Michael Lieber ’On Empathism and Menotti Lerro’

On Empathism
 
"The landscape of literature is changing, it stands to contend with technology, but we must find a new form that seeks to embrace, name and confront, humanity's predicament. As a literary movement, Empathism serves not only to guide us through a new technological future, but ensures we do not lose ourselves in the process."
 
On Menotti Lerro
 
"All great literary movements have at their center, a tree-like source, and in the instance of Empathism, it has found a father in Menotti Lerro, he has raised a much needed sentiment."
 
 


Id: 3234 Data: 30/11/2023 17:11:00

*

- Letteratura

Motivazioni di Menotti Lerro - Premio Cilento Poesia, 2023.

Premio Sezione POESIA

 

Najwan DARWISH

Per essere uno dei poeti di lingua araba più rilevanti della sua generazione. Tradotto in oltre 20 lingue, è conosciuto anche per il suo impegno editoriale e in particolar modo come giornalista. La sua è una poesia impegnata e suasiva, che ri-guarda con occhi disincantati il mistero del territorio natìo a volte difficile da raccontare, del quale riesce però a far emergere anche la profonda bellezza e preziosità spesso nascoste agli occhi del resto del mondo. Il lavoro di Darwish ha il merito di raccontare le ferite più profonde e, nel contempo, è capace di rappresentare brillantemente l’identità delle proprie radici e dei fiori più ostinati a soccombere alle intemperie. Una voce tagliente e raffinata, aspra e delicata, così come la propria terra, forse come ogni arabo percepisce in fondo se stesso.

A Najwan Darwish il Premio Cilento Poesia Internazionale 2023 – Sezione Poesia       

 

Maurizio  CUCCHI

Per essere uno dei maggiori maestri internazionali come poeta e anche fine critico letterario, traduttore, romanziere e consulente editoriale. La sua voce nutre da decenni le nuove generazioni che spesso in lui si riconoscono sia per stile che per poetica. Una poesia animata da un lingua colloquiale, ma sempre profonda e complessa, che aspira a divulgare bellezza e che “chiede di spargersi e andare lieve e piana nel mondo”. Dall’esordio folgorante del 1976 con il “poema” Il Disperso (Mondadori editore), fino alle sue ultime raccolte ricche di nuove luci, sia dal punto di vista contenutistico che del linguaggio. Il Poeta rende così la poesia portavoce di emergenze attuali o immaginifiche e offre al lettore la possibilità di agire, riflettere e migliorare se stesso e la società in cui vive, sebbene il poeta creda esplicitamente all’idea di “arte per l’arte” rifiutando dunque il concetto stesso di “messaggio” per i contemporanei e i posteri, o quanto meno non rendendo mai lo stesso motivo chiave dei suoi testi che ambiscono invece alla bellezza e al gioco stilistico tout court, pertanto impersonali e lontani da letture autobiografiche semplicistiche e sempre fuorvianti anche laddove riprendono vicende personali reali poiché abilmente trasformate in altro.  

A Maurizio Cucchi il Premio Cilento Poesia Internazionale 2023 – Sezione Poesia.                                                             

 

Premio Sezione NARRATIVA

 

Maria Rita PARSI

Per l’autorevole e raffinata voce che predilige una valenza psico-metodologica, intrecciata a quella divulgativa e soprattutto scientifica. Lo conferma la pubblicazione di oltre 100 testi, di varia e articolata natura, nei quali la sua fervida vena narrativa e di studiosa riecheggia vibrante e si fa parola, concetto, persona che deve essere tutelata, compresa, protetta, per poter essere anche amata fino in fondo. Poiché la ricerca della felicità in un mondo infelice sembra essere il fine primo di questa mirabile studiosa e scrittrice che non di rado affida la sua sensibilità, e la sua ricerca, alla poesia, riconoscendone la sacralità e l’ineludibile valore anche al fine dell’analisi personale e universale.  

Componente dell’Osservatorio Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. È Presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus, già membro del Comitato ONU sui diritti del fanciullo e di innumerevoli attività a sostegno dei più deboli e bisognosi.

A Maria Rita Parsi il Premio Internazionale Cilento Poesia – sezione Narrativa 2023!

 

Diego DE  SILVA

Per essersi posizionato tra i maggiori scrittori italiani contemporanei.

Con le sue pregevoli opere ha fatto emergere una voce propria intelligibile e apprezzata da un pubblico sempre più ampio: dal romanzo, alla saggistica, ai racconti, alle drammaturgie, alle sceneggiature, con una ponderata analisi descrittiva ed efficace. La sua è una scrittura densa di importanti valori civili e sociali auspicabili nella società contemporanea e dunque propone adeguatamente la figura del narratore che, forse senza neppure volerlo, si erge a guida senza la pretesa onnisciente, poco credibile nella contemporaneità frammentaria in cui viviamo.

A Diego de Silva Il Premio Internazionale Cilento Poesia – sezione Narrativa 2023!

                                                                                

 

Premio Sezione MUSICA

 

Franco MUSSIDA

Per aver dato vita ad una delle rock band più famose e longeve italiane: la Premiata Forneria Marconi. Per le splendide costruzioni armoniche che lo hanno reso famoso come uno dei chitarristi più creativi e coinvolgenti del panorama internazionale. Per aver inoltre dato corpo ad una scuola d’avanguardia riconosciuta ufficialmente dal Ministero dell’Istruzione che le ha conferito un ruolo istituzionale universitario. Maestro indiscusso per tante generazioni è riuscito attraverso la musica a veicolare sentimenti, emozioni e arte difficilmente eguagliabili. Da diversi anni ha, inoltre, intrapreso un interessante studio artistico/scultoreo/musicale a dimostrazione di una continua evoluzione della sua vivida professionalità.

A Franco Mussida il Premio Internazionale Cilento Poesia 2023 – Sezione Musica.  

 

Bernardo LANZETTI

Per aver portato in giro per il mondo una delle più belle voci del rock ed essersi fatto riconoscere come il Maestro del Rock Prog. Inoltre per la sua costanza che lo vede quest’anno festeggiare il suo cinquantesimo anno di straordinaria attività canora. Un Maestro della voce dall’intensità e sfumature di altissimo pregio, non a caso definita “The vox impossible”. Restio a omologarsi è rimasto fedele ai suoi alti principi etico-morali che lo hanno a volte anche forse penalizzato in merito alla diffusione del suo lavoro. Ma la coerenza artistica ripaga sempre specie quando sottende valori da difendere a qualsiasi costo. Una voce resiliente e sofisticata da raccontare alle nuove generazioni.

A Bernardo Lanzetti il Premio Internazionale Cilento Poesia 2023 – Sezione Musica.     

 

Premio Sezione ARTE / DESIGN

 

Antonello Pelliccia

Per la promozione e la valorizzazione dei materiali naturali della grande tradizione dell’artigianato italiano presenti in tutti i territori: dalle ceramiche di Vietri alla pietra lavica della Sicilia o la grande tradizione del marmo di Carrara, sua patria natia, realizzando opere presenti nelle più importanti fiere specialistiche. Per aver, inoltre, dato vita ad un corso di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con uno spiccato indirizzo artistico in contrapposizione al Design industriale del Politecnico al fine di forgiare nuove figure professionali con la grande cultura del progetto abbinata alla manualità dei grandi maestri.

Artista raffinato e schivo che predilige il concetto visuale a quello visivo. Una ricerca che partendo dal minimalismo tenta l’oggettivazione prendendo atto dell’impossibilità della stessa.

Ad Antonello Pelliccia il Premio Internazionale Cilento Poesia 2023 – sezione Design Artistico.

 

Omar  GALLIANI

Per aver continuato la tradizione dei grandi Maestri italiani dando ai suoi disegni una forza espressiva innovativa, in particolar modo per quanto riguarda l’utilizzo del carbone e della grafite. Per aver, ancora, svolto un egregio ruolo di educatore, all’interno di prestigiose accademie nazionali.

Galliani è riuscito a ritagliarsi, con merito, l’immagine di uno degli autori più apprezzati e originali nel panorama artistico internazionale, presentando lavori di gran pregio e sacrificio, data anche la grandezza fisica delle sue tele e l’intensità espressiva che le caratterizza tutte. Lavori portati avanti con lucida lentezza, alla ricerca del dettaglio da presentare a coloro che hanno occhi in grado di vedere, in un mondo in cui tutto scorre troppo velocemente tanto da non riuscire quasi più a metterlo a fuoco, dunque a viverlo. Galliani ha il dono di fermare nuovamente la bellezza delle cose a partire dall’unicità e irripetibilità di ogni volto umano.

A Omar Galliani il Premio Internazionale Cilento Poesia 2023 – sezione Arte.                 


Id: 3189 Data: 21/10/2023 14:32:36

*

- Letteratura

New Manifesto on the Arts by Lerro and Pelliccia (2019)

THE EMPATHIC MANIFESTO ON THE ARTS (2019)

by

Menotti Lerro and Antonello Pelliccia

 

New Manifesto on the Arts I have decided to join forces with those dear friends of mine who are anchored by artistic roots, albeit different from mine, because, in the end, I understand that art is only seemingly divisible. In fact, if we accept such a point of view, almost all of us, and I first of all, are—in so many words—incomplete artists, mostly capable of developing and deepening a single aspect of what perhaps the art would require (in truth, it has never asked anyone anything and only gives to those who know to ask . . .). At any rate, on second thought, it happens almost the same with all things: do we not use, for example, too little of the body and mind compared with how much we should and could? And, perhaps, objectively, is our knowledge not limited about every doctrine and the world? If I think of a doctor, I realize that he will only know one branch of medicine well. It is not by chance that he will tend to specialize in that particular direction. Furthermore, will he not always remain a capable doctor, if out of necessity, he deepens other aspects of his discipline? Therefore, I think, real artists follow similar criteria: they are an artist because they possess the fundamental characteristics to be one—sensitivity, intelligence, creativity, curiosity, innate or acquired technical tools, talent, and so on. But they will soon decide, for one reason or another, to devote themselves to a peculiar aspect of ingenious human activity, which finally will increase wisdom by beauty or beauty by wisdom, leading to them identifying themselves with the role of a novelist, a painter, a sculptor, a musician, and so on. I came to these conclusions when I realized that all the arts belong to me more or less equally, or, at least, I felt that I belong to them equally. More than twenty years ago, I approached the principles that lead humans to seek the exact word for poetry and prose; but now I realize that I can perceive the other aesthetic expressions that the world proposes and that I have learned to recognize deeper and deeper. I feel the music pulsating in my chest like a broken beat and I confess that I have to keep away specifically from musical instruments, because it would be sufficient a spark to make me devote myself to the keyboard (or to another instrument), permanently, and, putting it bluntly, it would subtract from my writing. In truth, time is already too limited even for this sole art that crept furtively into my flesh, leaving there its deadly mark, when the air of the woods was yet to weigh on the shadows that crowd my dreams. Therefore, I am aware of the temporal limit that makes difficult the idea of trying to learn something else to the level that I would like—so as to be able to express myself, rendering honor and glory to the art, without disaster, as, in this new millennium, humans seem to have often decided to do. At the moment, all this suggests to me that I should let it go, so that I am not kidnapped, except by curiosity about what I do not have, avoiding mixing the cards, and, in this case, at the risk of not being able to tell, in the future, in the highest and most effective way, what I care about. However, I confess that the temptation is strong and if my life had not been the life of a wanderer, forced to work three times more than many others who I could define as being more fortunate concerning material goods, then, perhaps, I would give free vent to the development of new impulses. I think I could also express myself better than I do in letters using brushes and chisels (just like when I was a child, in our carpentry, to which I always return): I realize this when the soft madness assails me and if I see colors, a canvas, or scattered chips, so that already in my mind a thousand overlapping shades bloom, capable of giving voice to the immensity of a clear inner mirror. I tremble if I see someone dancing or singing or designing an object— because design is an art, though many people say just the contrary—and a thrill assails me in front of a photographer or a director who sees everything differently from how other people deceive themselves to see. I just close my eyes and realize that, in myself, there would be sublime visions to be transposed on the scene, if only I learned to operate a camera, to create an Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 5 effect, to light a candle with a ciack, or to make a swing move without a push. I confess I perceive an unbridgeable void before the arts that I did not learn and I do not promise that one day I shall not find myself wearing “cloaks” that are different from the ones I am now wearing. But, even if I will never do it, just as reason suggests to me, I know that the Artist is the person who knows he or she can wear all such cloaks with dignity—those colorful cloaks that we usually wrap ourselves in to escape the sun, which would like to dissolve us in a single color or in the cold, which would turn us into statues for a sea museum without salt. He or she would be called a “Total Artist,” or an “Artist” with a capital A; in other words, he is someone who is capable of describing the picture using every single musical note. For example, rather than writing about the torment of this evening, I would like to play it in a cathedral or paint it on a wall in a desert, although I never learnt to knead a color or to spread the paint or to blend it and dilute it. At the end, while my window almost succumbs to the hail of January, I would like to give breath to all the instruments of creation to express the sweetness and pain that I have inside—and maybe they would not be enough to tell you all. At the moment, I nearly faint for the emotion in confessing it to myself: I need every art to be able to vibrate as I should like, to say as I would like, to represent it as I feel and see. The poet (that is a synecdoche, in this case) being sufficient for himself, has not yet probably understood what is necessary. The greatest painters I met were debating in verses, playing violins, and dancing in the street, so the great musicians hid their paintings and sculptures; one could speak also about the novelist who became dedicated to a virgin stone in order to discover the burning eyes for love that had escaped from the worn out cards. Thinking about it again, all this happened frequently years ago—when I already had the fortune to be welcomed by authentic masters, although I had not realized it yet far away from the wisdom of the person who showed the route. But, today, having some white hair, everything is suddenly, terribly, and wonderfully semi-clear. On one side, this condition excites me, and on the other it throws me into a strong feeling of discouragement. The discouragement comes from thinking that one life cannot be sufficient to learn all that I would like, and I cannot breathe because I feel like a prisoner of my temporal limits or of the vastness of the field. I return to the figure of the doctor I have boldly borrowed: I often wondered, in past times, how a doctor could choose his specialization, radically abandoning the other areas of the body. Now I know: it is a painful choice, which is perhaps necessary for excellence, before joining forces with other fields . . . And if this also applies to art, then, it will be this union that gives us the Total Artist we are looking for! This thought consoles me a lot: to choose a specialization means to create sectoral eminences, allowing us to give the best of ourselves to other people, considering the lack of time; and nothing will prevent us from giving this to the world, although we are not satisfied with all our personal impulses that, perhaps, in art, unlike in other spheres, still have a reason to be. However, we have to add that, in truth, even in the same artistic branch, we feel different needs: it is not by chance that we frequently remain within the literary environment, we write poetry, then theater, essays, aphorisms, and so on. I wonder, in return, why we do not specialize, then, in only one subgenre, thereby following the same logic of the limits that the mournful woman with her prompt scythe imposes or in the practical concerns of specialization. In the latter case, we let ourselves go: we follow the instinct and the impulses that lead us now in verse, now in prose: yellow, black, or pink prose. Perhaps, this happens because, in the cases mentioned, one has less time to devote oneself to learning different things that only a short jump requires: in these circumstances, one move one’s attention to subjects that have a common etymology. What a thorny issue! The war between my own hands. In fact, the enthusiasm arises from the awareness that every journey has a coveted destination, but the path that leads only there may be equally precious. Some people who reach a destination without travel, following a recommendation, will find themselves suddenly in a place in which they do not know how to remain; they will not understand how precious it would have been to have had to move every stone in order to find the way that leads to the top, arriving there without suffering the dizziness that Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 7 accompanies the climb, and with awareness of having acquired the map that is necessary for the almost inevitable descent. Therefore, you must not be voracious, but enjoy the dish using all the senses, perhaps discovering new ones in the process. The arts that we know are the food that makes us gluttons, of which we sometimes taste small bites that in every palate generate explosions . . . No, I shall not be voracious and as I do not allow childish despair, I do not taste it due to lustfulness. I shall have to be patient and settle for that part of the world I can see. And I will practice patience if I need to return to those same places: I learn to look at them and find in them other mythical details. This is the saving magic of the art that allows us to “satisfy” every palate even just with our favorite dish, the one we chose or the one that occurred by chance and that we have learned to love and, above all, never want to give up. These are partial, vaguely consoling answers. I feel small and powerless before my gigantic urges that inevitably push me towards other shores. But it is still the willingness to be content, all the same, to continue the journey knowing that, at any rate, the intermediate stage is a place in which to stay and, although still, to be able to go on digging, wandering everywhere, creating, dreaming . . . Moreover, the same universe can never be known in full, although we would like, and we do not feel prostrate faced with such an unbridgeable lack. We must abandon any conviction about how to grasp the unambiguous and objective truths of a vision. Every truth contains fragments that are not possible to grasp, because they are always observed from subjective points of view and, therefore, are unique and unrepeatable since space and time will inevitably be different for anyone wishing to repeat the experience. There is also a reflection on the type of art that is developing in our society, considering the changes to communication and new artistic proposals that are often extravagant and tend to level down. If we accept, as I have heard said by many around me—and not only by members of youthful artistic movements—that everything can be “poetry” (critical judgment of absolute beauty, which is applicable to every single art), then “poetry” risks being downgraded. Poetry would no longer be the same subject of study as it was in past centuries, but would become a set of suggestions and effects that are, in truth, fruits far from what the god of the artists demands, as it is said in the rigorous gospel that inspired people have transmitted to us over the centuries. And then, would the poetry we want and need really be so unwise? Perhaps, once again, we should start from the classics instead of giving credit to new fashions that tend to impose their vision of art; sometimes these are the children of extemporary intuitions that do not have solid bases, and, at other times, they are the child of the arrogance of those who wish to rule by birthright. People thought the new millennium would bring wealth and peace. It has proved to be very problematic: we are living through a tremendous historical period in terms of communication (I avoid going into other fields, where the drama would be considerable . . .). Social networks—the real revolution of which will not be to have arrived but to be got rid of—are the masters and they gave voice to those who had little or, more usually, nothing to say, in return, silencing the wisest men and those richest in spirit, inhibited by the general chaos. Our societies appear in too many aspects neo-medieval, as evidenced by the immeasurable army of those who, while having the good fortune to have a fairly stable job, fail or barely manage to sustain themselves economically to the end of the month (this is to say that our states are self-styled and not really civilian). One should enter every field; but here we clearly limit ourselves to debating poetry, as we are aware that, after all, artists have to strive to locate the path. But, therefore, what is poetry, now understood as a literary text in verse, so that it is possible to propose it for our contemporary scenario? Fundamentally, I said, it would start again from the classics, once again and always. In every art, those who try to innovate forget tradition, creating a mostly ephemeral revolution that is often less innovative than the one lived by artists in previous centuries. However, artists who have absorbed their forebears’ teaching try to improve aesthetic products either to distort them or to create new ones, knowing that people in previous times were in truth better able to innovate than those who proclaimed the need for a tabula rasa (for example, thinking of the Futurist movement and comparing it with the early twentieth century imagist movement). There is, in fact, no innovation without knowledge and the continuous struggle that every proposal requires to subvert an institution. The lyrics in verse—but this applies to all the arts—must be compared with the modern Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 9 phenomena of globalization that has made available to everyone a wider knowledge of places, traditions, and languages . . . All this must be considered. The new poem will easily feed from the texts of others because of the immediate possibility of “possession” today. For example, let’s think of Eugenio Montale and how he was influenced, probably not in innocent good faith, by the concept of “impersonality” or the technique of “the objective correlative” by T. S. Eliot. Montale knew that Eliot’s innovative compositions were fresh off the press and up for translation, so Professor Mario Praz enthusiastically showed them to him, sitting at the Giubbe Rosse literary café in Florence, just when he came back from one of his numerous trips to the island of Albioni. It is impossible to “hide” the work nowadays, to let it be sufficiently decanted to show it, as one’s own, to the eyes of the world; therefore, it is right to acknowledge and transform all this into a general advantage, or disadvantage. Poetry written in our present time is full of influences (other than simple anxiety) that never happened in the past. Above all it is full of casts of new elements just printed by the artists who sometimes live on the other side of the globe and who, maybe, do not know our language and cannot imagine who will instantly appropriate those verses, disguising them as their own. But it is all right. Be aware of this, and have the courage to say that this is happening! But let’s discuss basic needs. Poetry needs a fabric of experience as well as imagination and feeling; but above all, it requires study. We cannot stand, at any rate, poets who have nothing to say and even less to teach but who continue to pour onto paper insufficiently linguistically reworked fantasies that are often taken from sterile daily experience without any artistic value—that is to say, without those primary requirements that poetry and art all together underlie. Especially, poetry needs a well-cultivated talent from intense study that is able to exalt it. There is no art that comes from nothing or, better yet, there is no art or talent that you do not take advantage of through preparatory exercises and constant study. I also propose a reflection on a question that arose with the award of the Nobel Prize for Literature to the singer-songwriter Bob Dylan: it would be “easy” and ungenerous to say that it was not a happy choice, although I confess I did not share the view of the committee. However, perhaps we  should take note that the most likely reason for the attribution of such recognition to a lyricist is to be sought in the modesty of contemporary poetic production. But let’s leave aside these considerations and look again. Antonello Pelliccia, who with me conceived this interdisciplinary journey among the arts, adds in the next paragraphs the following consideration to indicate the clear path that the Contemporary Centre of Arts wants to trace and also to clarify the reasons that have animated him.

 

* * *

 

Starting from a reflection on Wittgenstein’s statements on the “representative theory of language” (the pictogram-graphic conception of language), I opened a new process of my thought, of my idea of contemporary art in its complex articulation and relapse in the world and in society. I think it is appropriate to clarify my position as an artist and as a man just as responsible subjects, aware of the changes in tastes, fashions, and expressive languages. Art has always influenced the social climate, identifying, suggesting, and anticipating possible solutions to the problems of living and living together. My research focuses on the definition of a new artistic interrelationship, with particular attention to sustainability and visual culture, as a reference and connection with the theses by Wittgenstein on the interpretation of the aesthetic result, maturing the refusal towards the formalistic reading of the work of art and leading me, finally, to the election of a multi-disciplinary approach as an essential methodology of reading art history. In recent years, the interest of the new vision of practitioners and visual cultures have focused on a reflection of and an observation on doing—in other words, individuating in the artist the role of a director but also of a mediator among the various arts through the artist’s work, contextualizing the historical and cultural background of the epoch. It is a journey through the labyrinth of new media, theatre, performance, landscape design, poetic reading, video, cinema, music, multimedia installation, and related arts; an attempt and temptation to get out from ordinary frames; a direct confrontation between the artist and the visitor, in search of freedom; the concept of opposing, overlapping, and inviting a response and the responsibility to keep alive the memory of the world; an investigation of the new potential Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 11 of mass communication, internet technologies and new forms of interaction, connections with photography and the world of design, as well as the relative socio-economic repercussions. I believe that the role of the artist in social reality today is to empower artists towards researching the definition of their place in civil, cultural, and intellectual society, so as to trigger networks of co-development related to solidarity between artists and productive interaction not only between artists but also with other types of professionals that can encroach on many areas, from the introduction of cutting-edge lifestyles to the organization of events, from art galleries to artisan laboratories.

 

* * *

 

What my fraternal friend expresses seems to me to integrate my thoughts and I think it will make me feel less lonely, on pilgrimage among the labyrinthine paths of art and days. But here I am getting to the conclusion of this discussion. I thank all those respected artists and far-sighted people who have joined this new project. Today, my friends, I come with you to the Contemporary Art Centre of Vallo della Lucania. Perhaps, this place will clarify my ideas better and, above all, it will tell me, I hope, who I am and how I want to express myself or, maybe, it will just make me crazy with the desire to play with what I do not know and my wishes, just like a child who craves cotton candy or a balloon. Finally, forgive me for the longing and for this bold philosophizing. Maybe, I will tell you better later on, when the matter may be clearer to me so that I will be able to argue otherwise. Meanwhile, to conclude, it will be the task of the Contemporary Centre of the Arts to attempt to discover where the Total Artist hides himself.  

---------------------------------------------------------------------------------------------------- 

                                                 (The Total Artist)                                  

                                    A myth unveiled: Unus and his Brothers

 

                                  Love is the name for our pursuit of wholeness, for our desire to be complete.

                                                                                                                 —Plato’s Symposium

 

In the beginning was Unus, born from Zeus the supreme and from a mortal woman. Statuesque in body, adorned with majestic paintings, he stood in the sunshine of each mutated day. His soul was music, his words verses; he glided amongst men, if not danced. A demigod!

   His spirit was like milk: absolute happiness. Without looking for carnal deeds, by himself was he fulfilled.

  But—as always throughout eternity—the joys of one are thorns for another. Although wonderful to see, he was soon detested by his half-brothers clad in immortal armour, who were ready for revenge for the suffering of Era, their mother, who yielded to the sinister betrayals of the royal libertine with his subtle devices.

   Thus, incited by her, they chose to dismember—into slices the number of which can be counted on the fingers of one hand—the unwary righteous Unus. Violently torn apart in a vineyard, his remains were thrown into the noble waters of the Alento river, in whose waters each fibre decomposed into an essence of Dance, Poetry, Music, Sculpture, and Painting, ready to be reincarnated and divided in selected creatures of the world.

  The Almighty, touched by his pierced beloved, once more ordered the androgynous figure of Eros to bring about “Peace and love in each reunification of the Arts” by holding high those who have art inside themselves and recreate the misplaced unity of the first Total Artist who, in the darkest of days, was wickedly pulled apart by the envious gods.

  Through a dream as clear as a mirror, Zeus, father of the modern poet, casts the light of Unus without shade, revealing his horror and, while there, even repudiating the son of Abraham who had banished him from mankind.

  Thus far, the Arts look to each other, like pulsating and betrayed blood.

 

                                                                                     Menotti Lerro

                                                (In: Menotti Lerro, La Scuola Empatica, Ladolfi: 2020)

                                                                  Menotti Lerro reads Il mito di Unus in Italian:

                                                                  https://www.youtube.com/watch?v=HXNN8p1yVNM

 ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 

* A BIT OF HISTORY OF THE MANIFESTO:

The New Manifesto of Arts (Italian: Nuovo Manifesto sulle Arti) is a manifesto (considered the bases of the Empathism) co-authored by the Italian poet Menotti Lerro and the Italian painter Antonello Pelliccia in 2018. In this document the authors express the wish to create a feeling of solidarity and cooperation built on the value of a new aggregation among artists. A new movement based on a manifesto which places empathy, the need to feel close, at the centre of a vision of the self, in contrast to previous views of artists as isolated. Key to this manifesto are the importance of interdisciplinarity and the “Total Artist” in the contemporary age.

 

*FROM THE MANIFESTO TO THE EMPATHIC MOVEMENT:

Beginning with the values and ideas expressed in the "New Manifesto of Arts", a new artistic movement, the Empathism, arose in 2020. "This movement places at its centre of interest the empathic relationship and, therefore, personality in its ontic and ontological constitution. It follows that any creative or didactic experimentation cannot be separated from a process of identification with the other and its contemporaneity as an opportunity of study and sharing of knowledge and interior life stories. The horizon of meaning implies a civil promotion of the artistic society pouring from individual and community growth to ethical purposes mediated by an aesthetic dimension: namely, that of art".

 

*Bibliography

  • Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, New Manifesto of Arts (Zona: 2020).
  • Menotti Lerro, La Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020 (Ladolfi: 2020). 
  • Francesco D'Episcopo, "Nuovo Manifesto sulle Arti", in Menotti Lerro, Tra Drammaturgia e Narrativa (Genesi: 2019), pp. 125–136. 
  • "Nuovo Manifesto sulle Arti" in Annali Storici di Principato Citra, a. XVII n. 1-2, 2019, pp. 318–326. 
  • Marius Chelaru, "Poezia", revista de cultura poetica, Anul XXVI, nr. 1 (95) / Primavera 2021.

*Further reading

*External links


Id: 3162 Data: 25/08/2023 21:02:26

*

- Letteratura

La Scuola Empatica / Empatismo / Maestri / Epicentro / 2020

IL MOVIMENTO EMPATICO (EMPATISMO) E' UN MOVIMENTO LETTERARIO-ARTISTICO-FILOSOFICO E CULTURALE INTERNAZIONALE SORTO IN ITALIA (EPICENTRO IL CILENTO - SI VEDA LA PIRAMIDE CULTURALE) NEL 2020. DI SEGUITO I "MAESTRI EMPATICI" CHE HANNO ADERITO AL "NUOVO MANIFESTO SULLE ARTI" DI LERRO E PELLICCIA:

Menotti Lerro (fondatore), Antonello Pelliccia (co-autore del "Nuovo Manifesto sulle Arti"), Olga Tokarczuk (Premio Nobel Sezione Letteratura, 2018), Maria Rita Parsi, Tomas Arana, Dacia Maraini, Maria Teresa Chialant, Giacomo Rizzolatti, Giuseppe Gentile, Enrico Testa, Maurizio Cucchi, Diego De Silva, Milo De Angelis, Corrado Calabrò, Franco Mussida, Lucrezia Lerro, Gabriella Sica, Umberto Curi, Anna Maria Galeotti, Mauro Afro Borella, Francesco D’Episcopo, Bernardo Lanzetti, Michele Pecora, Lino Vairetti, Aldo Tagliapietra, David Jackson, Corrado Rustici, Giuliano Ladolfi, Giampiero Neri, Mario Santagostini, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Alberto Bertoni, Luigia Sorrentino, Omar Galliani, Elena Pontiggia, Carlos Medina,  István Szelei, Vivian Lamarque, Zoé Valdés,  Franco Loi, Massimo Dagnino, Carmine Padula, Raffaele Nigro, Giorgio Verdelli, Ezio Guaitamacchi, Renato Galbusera, Deborah Farina, Victor Lucena, Piero Ligas, Andrew Mangham, Elio Pecora, Gabriela Fantato, Mario Fresa, Rossella Tempesta, Giovanna Frene, Anna Correale, Marco Baudinelli, Rosa Giulio, Annibale Giannarelli, Lee Kichul, Gino Finizio, Roberto Carifi, Domenico Giordano, Franco Arminio, Genny Lim, Salvatore Priore, Pasquale Capobianco, Irvin Vairetti, Gennaro Barba, Vincenzo Cascella, Alfonso La Verghetta, Mariano Castiello, Sergio Pandolfini, Giulia Napoleone, Eduardo Caiazza, Laura Curino, Renato Marengo, Donella Del Monaco, Alfredo Tisocco, Mauro Martello, Vincenzo Zitello, Jenny Sorrenti, Antonio Onorato, Vittoriana Abate, Aurora Egidio, Benito Madonia, Álvaro Revello Barboza, Federico Capaccioli,  Francesco Massanova, Paolo Guzzanti, Luigi Rossi, Marco Cecioni, Angelo Ciaramella, Pier Tancredi De-Coll, Carlo Faggiani,  Sergio Williams, Andrea Castelli, Gabriele Perretta, Vincenzo Aversano, Gisella Gellini, Michael Lieber, Antonio Perotti, Gianni Macalli, Sergio Calatroni, Shcherbyna Viktoriia, Maria Jannelli, Tomasz Krezymon, Ulisse Mariani, Rosanna Schiralli, Mariagrazia Mari, Martina Pontani, Ottavio Rossani, Mario Pirovano, Julia Pikalova, Wilma Leone, Edoardo Landi, Carlangelo Mauro, Alessandro Quasimodo, Luigi Mogrovejo, Enzo Tinarelli, Vincenzo Guarracino, Edoardo Boncinelli, Pasquale Scaldaferri, Francesco Sampogna, Sandro Gros-Pietro, Eleonora Garrone, Antonino Nese, Francesco Abbate, Stefano Pantaleoni, Santa Aiello, Franco Vassia, Ermanno Paleari, Rosa Maria Vitola, Osvaldo Marrocco, Oriana Rispoli, Valentina Sentsova, Giammaria Occhi, Patrizia Pozzi, Carlo Di Legge, Angelo Ghilardi, Antonio Rizzo, Paolo Emilio Antognoli Viti, Vittorio Santoianni, Massimo Orsini, Joanna Kubicz, Ezio Martuscelli, Nicola Ricci, Giacomo Maria Prati, Kuturi, Marco Colombo, Attilio Bencaster, Amnerys Bonvicini, Mario Gabriele Giordano, Anna Bianchi, Ettore Barra, Cesare Nardi, Salvatore Monaca, Pina Basile, Diana Nese, Carlo Andrei, Giancarlo Sammito, Giancarlo Turaccio, Vincenzo Di Gironimo, Massimo Bacigalupo, Tomaso Kemeny, Emilio Coco, Lello Voce, Lorenzo Peluso, Roberto Guidetti, Tonia Cartolano, Francesco Magliocca, Teresa Della Corte, Franco Maldonato, Tiziano Rossi, Giovanni Bonoldi, Angelo Ruta, Anna Di Brina, Lino Di Ventura, Goffredo Iannotti, Nello Teodori, Nicola Maria Vitola, Gianni Nocenzi, Antonia Gravagnuolo, Anny Errico, Carmelo Strano, Francesco Citera, Aldo Castellano, Lidia Vianu, Maria Mazziotti Gillan, Ana María Pinedo López, Piero Antonio Toma, Elvio Annese, Laura Garavaglia, Marius Chelaru, Loredana Izzo, Prayag Tiwari, Davide Susanetti, Rosa María Román Garrido, Lillo De Marco, Salvatore D’Alessandro, Oscar Pizzulli, Simone Fagioli, Alessandro Artini, Michele Murino, Nicola Nicoletti, Santino Scarpa, Giuseppe Iannicelli, Renato Ongania, Daniela Di Bartolomeo, Vincenzo Pepe, Najwan Darwish, Alessandro Serpieri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Gian Mario Villalta, Elena Paruolo, Antonio Bandirali, Isabella Fernandez, Lucio Liguori, Davide Rondoni, Maurizio Zenga, Andrea Granchi, Elena Foccillo, Silvia Pacifico, Pierfranco Bruni, Ilian Rachov, Massimo Trotta, Gaetano Ricco, Renata Florimonte, Angela Nappi, Aldo Bianchini, Vincenzo Missanelli, Antonio Vitolo, Antonio Spagnuolo, Renato Di Gregorio, Katia Ballacchino, Francesco Di Loreto, Gaetana Natale, Mateen Ashraf, Carlo Chiumiento, Giuseppe Lauriello, Maria Grazia Petrizzo, Cinzia Coppola, Silvana Paruolo, Andry Enrico Bazzell, Enzo Cursaro, Angelo Casciello, Piero Chiaradia, Giuseppe Sica, Vincenzo Schettino, Rosanna Lupi, Vito Sansone, Lucia Cariello, Mariagrazia Barone, Nunzio Tonali, Achille Cennami, Rosanna Pinto, Stefano Trapanese, Giovanni Gulino, Francesca Chiumiento, Paolo Maria Rocco, Michele Risi, Simona Di Gregorio, Renata Di Lascio, Antonella Caggiano, Cosimo Chiumiento, Francesca Rocciola, Maurizio de Giovanni, Amedeo Colella, Raffaele Fierro, Stefano Nasti, Fabrizio Scomparin, Marilina Vitola, Luca Paragano, Maria Tommasa Granese, Carmela Santarcangelo, Erminia Pellecchia, Ester Andreola, Antonia Autuori, Ornella Pellegrino, Clotilde Baccari, Maria Romano. Custodi della Piramide: Simone Billi, Adriano Piano, Gabriele De Marco, Gabriele Iuliano, Agostino Astore, Elvira Serra, Roberto Mutalipassi, Francesco Castiello, Giuseppe Coccorullo, Franco Alfieri, Raffaella Bonaudo. 

 

L'Aula 27 dell'Accademia di Belle Arte di Firenze che ha aderito all'Empatismo con i giovani artisti emergenti:

 

Angela Bello, Ghazal Kashi, Assunta Boccarusso, Giada Intili, Arianna Perotti, Beatrice Venanzi, Alessandro Musumeci, Nicola Labate, Cristina Cantilena, Andri Iacomelli, Lili Hou, She Sha, He Yutong, Martina Esposto, Elisa D’Amico, Ma Yizhen, Yujia Li, Congrong Xu, Tsetsegsuren Togooch, Tianbang Lì.

 

* All'interno del volume accademico THE EMPATHIC MOVEMENT (Cambridge Scholars, 2023) sono stati inseriti anche tutti i Paesi del Cilento (epicentro dell'Empatismo) aderenti con la loro specifica connotazione culturale:

-MONTE STELLA - "LUOGO DEI MEGALITI"
-OMIGNANO - "PAESE DEGLI AFORISMI"
-SALENTO - "PAESE DELLA POESIA"
-VALLO DELLA LUCANIA" SEDE DEL CENTRO CONTEMPORANEO DELLE ARTI"
-ROCCADASPIDE - "PAESE DELLA DIFESA"
-TRENTINARA - "PAESE DELL'AMORE"
-MAGLIANO VETERE - "PAESE DELLA PALEONTOLOGIA"
-PIANO VETRALE - "PAESE DEI MURALES"
-ALBANELLA - "PAESE DELLE TERRE D'ITALIA"
-AGROPOLI - "PAESE DEL CASTELLO"
-VATOLLA - "PAESE DELL'OTIUM"
-MASSICELLE - "PAESE DEL GIOCATTOLO POVERO"
-PAESTUM - "PAESE DI POSEIDONE"
-PALINURO - "PAESE DEL MITO"
-CASAL VELINO - "PAESE DELL'APPRODO"
-SAPRI - "PAESE DELLA SPIGOLATRICE"
-CENTOLA - "PAESE DELLA CONTEMPLAZIONE"
-ELEA-VELIA - "PAESE DELLA FILOSOFIA"
-TEGGIANO - "PAESE DELLA PRINCIPESSA COSTANZA"
-PADULA - "PAESE DEI CERTOSINI"
-POLLA - "PAESE DEI LIBRI"
-SASSANO - "PAESE DELLE ORCHIDEE"
-SANZA - "PAESE DELL'ACCOGLIENZA"
-MONTESANO - "PAESE DELL'ACQUA"
-SAN MAURO CILENTO - "PAESE DEGLI INCUNABOLI E DELLE CINQUECENTINE"
-VIBONATI - "PAESE DEI PORTALI".

 


Id: 3160 Data: 23/08/2023 05:24:10