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Raccolta di testi in prosa di Danilo Mar
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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I mitici anni sessanta: 1962

1962: Nel mese di agosto del 1962 , in California, viene trovata morta Norma Jeane Baker. La cosa mi interessa molto senza un motivo preciso, forse perché il caso non verrà mai risolto o forse perché il suo nome d’arte è Marylin Monroe. Fantastica Marylin, con te se ne andarono tanti sogni di tanti poveri cristi, come me.

Zimmermann: Nel settembre dello stesso anno, negli Stati Uniti, un certo Robert Allen Zimmerman incide un pezzo che sarà la colonna sonora di intere generazioni: “Blowin’ in the wind”! E come nome d’arte sceglie Bob Dylan.

I Beatles a TV7: Novembre 1962, a scuola qualcuno dice che la sera, alla televisione, durante la trasmissione TV7, si vedranno i quattro capelloni inglesi che si esibiscono davanti alla Regina! Si sono loro i Beatles! A dire il vero a quel tempo scrivevo “bitols” perché non sapevo come si scriveva. Fu in seguito la professoressa Brutti, di inglese, che mi - e ci - erudì. Il giorno dopo, a scuola, non si parlava d’altro. Mi colpì soprattutto vedere tante ragazze andare fuori di testa per quei quattro e constatai che a me non sarebbe mai successo. Alla batteria c’era Ringo Starr e Pete Best forse stava dicendo a se stesso quanto era stato stupido. I Beatles impazzavano con un brano storico, “Please please me” e per ascoltarlo andavo a casa di Ezio, un mio amico “ricco”, che aveva il giradischi e addirittura il mangiadischi col musicassette super8. Mi domandavo quanti soldi guadagnava il papà di Ezio, l’ingegnere che era venuto a Terni da Rho e che lavorava in Montedison. Pochi giorni dopo Ezio mi invitò a casa sua perché aveva una novità: il “gelosino”!!!

Il “Gelosino”: Vi chiederete cos’è, e vi rispondo che era una meraviglia! Era un registratore e dalla radio potevamo registrare e poi riascoltare tutto! Si chiamava “Gelosino” dal nome della fabbrica che lo produceva, la “Geloso”. Così registravamo le canzoni che la radio trasmetteva e poi andavamo in giro col Gelosino e le ascoltavamo quante volte volevamo. Si aggregarono molti amici e molte ragazze ed era un modo per scoprire quanto bello fosse pomiciare! Il luogo d’incontro era il Villaggio Polymer,dove abitavano i “ricchi”.

Un attentato: Una bomba esplode nella stazione ferroviaria di Verona uccidendo una persona. Viene indiziato di reato Herbert Kuhn , un altoatesino in contatto con l’OAS, l’organizzazione terroristica formata da coloni francesi che si oppongono all’indipendenza dell’Algeria. Non immaginavo neanche lontanamente che da lì a qualche anno con le bombe ci avremmo convissuto.

Il caso Mattei: Un aereo bireattore dell’AGIP, decollato da Catania Fontanarossa e diretto a Milano, si schianta al suolo con a bordo l’ingegner Enrico Mattei, grande capo dell’industria petrolifera di stato, l’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi). E’ accusato dalle compagnie petrolifere private anglosassoni di avere modificato le condizioni di sfruttamento delle riserve mondiali di idrocarburi a favore dei paesi del Terzo Mondo. Si sospetta che sia stato un attentato della mafia, commissionato dalla CIA. Con la morte di Mattei – meglio sarebbe dire “con l’assassinio di Mattei”, comincia la stagione dei “misteri di Stato”. L’omicidio Mattei fu archiviato in fretta e in furia dal Governo dell’epoca e nessun Magistrato si prese la briga di avviare una indagine. Ho come l’impressione che tutti volessero morto Enrico Mattei e provo un senso di disgusto.

La crisi di Cuba: La crisi di Cuba si verificò il 15 ottobre quando Mosca dislocò dei missili su territorio cubano puntati verso gli Stati Uniti. C’è da dire – per verità storica – che quello di Mosca fu un atto conseguente al tentativo di Washington di scatenare una rivolta contro Castro. Il tentativo, fallito, portò degli oppositori di Castro a sbarcare sull’isola e precisamente nella Baia dei Porci, sperando in una insurrezione popolare, che non ci fu! Da lì la richiesta di Castro, a Mosca, per difendersi.

Comincia così un braccio d ferro fra le due superpotenze che portò il mondo sull’orlo di una guerra atomica. Gli USA avevano messo il blocco navale all’isola e chiesero il ritiro dei missili.

Dopo giorni di tensione, Mosca, vista la fermezza di Washington, ordinò il ritiro dei missili in cambio della promessa dell’indipendenza dell’isola dagli Stati Uniti. In realtà gli Stati Uniti dovettero promettere di smantellare le loro basi missilistiche in Turchia, cosa che fecero 6 mesi più tardi ufficialmente perché vecchie e inutili.


Viene varato il 1° Governo di centrosinistra: Con il IV governo Fanfani nasce la formula politica del centro-sinistra, cioè l'alleanza di governo tra la democrazia cristiana e il partito socialista, a lungo osteggiata dagli Stati Uniti, che arrivano ora ad accettare il partito socialista come una forza di governo che non costituisce un pericolo per la posizione internazionale dell’Italia.

Uccisione di Mastrogiacomo: A Ceccano, in provincia di Frosinone, durante un conflitto di lavoro nel saponificio "Annunziata", (quella del detersivo Scala), i carabinieri aprono il fuoco uccidendo l'operaio Luigi Mastrogiacomo. La tensione è altissima e si teme il peggio. Poi prevale il buonsenso.

Il Concilio Vaticano II: Giovanni XXIII apre solennemente il Concilio ecumenico, che elaborerà e approverà la dichiarazione Nostra Aetate, un documento di importanza fondamentale che segnerà, pur tra molte difficoltà, una svolta nelle relazioni ebraico-cattoliche. Il suo pontificato segna dunque l'abbandono dell'atteggiamento conservatore dei precedenti pontefici sulla questione dell'ebraismo. Il nuovo papa lascia da parte le questioni politiche per dedicarsi al tema delle questioni teologiche e sociali, e a quello del fraterno incontro fra i popoli.

Dopo un anno: Dopo un anno gli USA riescono a fare orbitare una navicella con astronauta intorno alla terra. Cosa che l’URSS fece già un anno fa e la cui risposta USA si limitò ad un lancio solo in altezza – non orbitante quindi – di Shepard. Riuscirà ad orbitare – invece – John Glenn.
La corsa alla luna la vinceranno – nonostante il gap – gli USA.

Diabolik: Da un’idea delle Sorelle Giussani, nasce un fumetto alternativo: il male che vince. E vinse alla grande perché ancora oggi è il più venduto. Io li ho tutti.

Appresso a Diabolik fiorì tutta una letteratura ed ebbe un sacco di cloni durati lo spazio d’un momento. Vediamo quelli che ricordo:

Kriminal: L’ultimo ad arrendersi, è durato una decina d’anni.

Satanik: La risposta femminile al fenomeno Dibolik. Prodotto dalla stessa casa editrice di Kriminal, l’editore ha anche provato a farli lavorare insieme per arginare le vendite stratosferiche dell’uomo dagli occhi d’acciaio. Ma il risultato fu deludente.

Sadik: Il clone più sfacciato: anche il nome della complice era lo stesso: Eva. Durò qualche mese.

Misterix: Si sono perse le tracce.

Genius: Come sopra.

Demoniak: Per contrastare il re del male introdusse scene hard, ma a poco servirono. Ottennero però il merito di lanciare un nuovo filone: i fumetti hard! Questi fumetti si dividevano per sezioni: vediamole:

Horror vampirico: Le cui testate più note erano Zora, Jacula, Cimiteria, Sukia, Terror, Oltretomba, Ulula.

Social erotico: Queste le testate: Camionista, Primo, Lando, Il Montatore, Pippo.

Comico erotico: Gigetto, Pierino, Peter Paper

Storico Erotico: Isabella

Thriller erotico: Bonnie, Goldrake, Lo Sciacallo, Wallestein, La Poliziotta, Misterlady, La Gatta.

Favolesco erotico: Maghella, Bianca Neve, Cappuccetto Rotto, Favole sexy.

Fantascientifico erotico: Zordan, Le Fantastiche Tre, Terror Blu, Storie Viola.

Testate Cult: Pig, La Donna Ragno, Tarantola,

Testate ispirate a personaggi reali: Lando era ispirato ad Adriano Celentano, Goldrake a Jean Paul Belmondo, Sukia a Ornella Muti, La Scopona a Lory del Santo.

Perché Sanremo è Sanremo: Renato Tagliani – Vicky Ludovisi – Laura Efrikian

1° Addio…addio – Domenico Modugno e Claudio Villa
2° Tango italiano – Sergio Bruni e Milva
3° Gondolì gondolà – Sergio Bruni – Ernesto Bonino

Canzoni rivelazione

Quando quando quando – Tony Renis e Emilio Pericoli
Lui andava a cavallo – Gino Bramieri e Wanda Romanelli


Ecco il testo della canzone vincitrice


Addio…addio

i miei sorrisi e i tuoi
si sono spenti
noi camminiamo insieme
e siamo soli
ci restano soltanto
lunghi silenzi
che vogliono dire...
addio... addio...
il nostro amore
acqua di mare
e' diventata sale
le nostre labbra
inaridite
non hanno più parole
guardami... guardami
lo sai che non è vero
non è vero
ch'è finito il nostro amore
addio addio
addio addio
guardami... guardami
ascoltami
fermati
non è vero
perché tu stai piangendo
perché noi lo sappiamo
che ci vogliamo bene
che ci vogliamo bene

e ci lasciamo
addio addio
addio addio


Qualche poesia

Dove credi di andare

con le tue scarpe vecchie
che sono ormai rovinate
coi tuoi jeans scoloriti
e le tue speranze scemate
coi tuoi capelli lunghi
con la barba sempre incolta
e gli occhi ancora spenti
dove credi di andare?

con quell’aria inebetita
di chi non trova mai una meta
con quel passo felpato
che pare carezzi la strada
coi ricordi di quella ragazza
conosciuta sei mesi orsono
che tutti ha pompato
tranne te perso e innamorato
e le foto di tua madre
che conservi nel portafogli
dove credi di andare?

coi libri di filosofia
che porti nella borsa
dove sta scritto che la vita
è solo una fregata immensa
coi pensieri di cui meni vanto
con le massime d’un Papa
che dicono sia stato un santo
dove credi di andare?


I pentiti

il buon re
guarda la Repubblica
e condanna
chi l’ha voluta
la Repubblica
guarda se stessa
e condanna
chi l’ha…votata




Id: 970 Data: 08/05/2011 22:13:47

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Donne donne eterni dei

Mi chiamo Danilo perché così desiderava mio nonno paterno, amante della lirica e delle operette. Ed io sono cresciuto tra “Il paese dei campanelli” “Cin –cin là”, “Al Cavallino Bianco” e naturalmente “La vedova allegra”- Perché vi racconto questo? Perché una amica del sito mi ha chiesto se il mio nome è Dànilo (con l’accento sulla “a”, oppure Danìlo con l’accento sulla “i”.

La domanda è pertinente e confesso che non lo so! E non lo so per un semplice fatto: non mi chiamo Danilo, ma Daniele! E questo perché mio padre si sbagliò! Ma tutti mi chiamano da sempre Danilo. Confermo però che in russo il nome è Dànilo. E tanto per restare in tema, ecco i versi della famosa “Donne, donne eterni dei”, che fa parte della “Vedova allegra”, che narra del dissoluto principe Danilo Danilovic e della bella vedova.

Dedicato naturalmente a tutte le donne del sito! Aggiungo anche una chicca, la versione “al femminile” dello stesso brano, in una rappresentazione effettuata da una scuola di Terza Media.

E' scabroso le donne studiar,
son dell'uomo la disperazion,
dentro e fuori misteriose son,
donne donne eterni dei.
Cherubin dal visin tutto ciel,
dallo sguardo più dolce del miel,
rosse o brune oppure biondine che fan,
l'uomo sempre burlato sarà.

Questa è la parodia tratta da “La vedova allegra” versione femminista (detto nel senso più buono della parola)

È scabroso le donne sfidar,
se vogliamo sappiamo come far
noi sapremo trionfar.
Donne donne eterni dei
li sapremo umiliar,
li vedremo arrivar,
sulle ginocchia strisciar,
il perdono pregar
e la colpa scontar
e ciascuno di loro ammetter dovrà
che ciascuna di noi è una divinità.

Id: 862 Data: 27/01/2011 07:40:25

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I mitici anni sessanta: 1961


1961


1961: Nel febbraio del 1961 in Inghilterra, precisamente a Liverpool, in un locale chiamato “Cavern”, quattro giovanotti danno inizio ad una rivoluzione musicale che ancora oggi non ha avuto eguali! Si chiamano John Lennon, Paul McCartney, Gorge Harrison e Pete Best: i Beatles! Alla batteria non c’è ancora Ringo Starr, ma Pete Best che, visti gli insuccessi iniziali, lascia il gruppo! Credo che mai decisione fu più avventata! Così come credo che il destino di ognuno di noi è scritto!



Sbarco il lunario: Finì l’anno scolastico e fui promosso alla quinta elementare: mi sentivo grande! Trascorsi l’estate all’oratorio con don Ennio, don Samuele e don Stefano, un prete ungherese. Ero sempre senza soldi perché a casa ne giravano pochi e così per rimediare le 20 o 30 lire per svangare la giornata giocavo a carte con quelli più grandi di me e vincevo! Non era “culo” – come dicevano - ma solo abilità nello barare: se mi scoprivano mi avrebbero riempito di botte ma non è mai successo. Si giocava a scopa o a 151, o a bazzica, o a spizzichino e per ogni gioco avevo un trucchetto: il bisogno aguzza l’ingegno!

1861-1961 – 1° Centenario dell’Unità d’Italia: l’Italia unita festeggiava il suo primo centenario! È sicuramente questo il fatto del 1961! Ricordo che la scuola elementare che frequentavo, la Cianfarini, organizzava una festa, come del resto facevano tutte le scuole. Io non ero contento ed avevo un forte rammarico dovuto la fatto che non ero a Torino. Eh si! Torino, che del Risorgimento e dell’unità d’Italia fu – suo malgrado – l’artefice, festeggiava il centenario in maniera direi quasi sfarzosa e ogni scuola d’Italia mandava una rappresentanza. Ora, secondo un giudizio meritocratico, dovevo andare io, per la mia classe (ne veniva scelto uno per classe). Ed invece la scelta fu su base sociale e per censo _ le mie chance si ridussero a zero – e fu scelto Daniele Cappello. Il cui unico merito era quello di essere il figlio dell’ingegner Cappello, pezzo grosso della Montedison!


La festa a scuola consisteva nel cantare brani patriottici: l’inno di Mameli, l’inno di Garibaldi, “Suona la tromba intrepido” e…non ne ricordo altri. Ma io non cantavo perché, secondo un insegnante di musica che ci seguiva per la preparazione della festa, tendevo a stonare. Ma allora perché dovevo imparare a memoria quei canti? Ancora me lo devono spiegare!


La tragedia di Kindu: L’11 novembre 1961 si consumò, in Africa, una tragedia cui – ancora oggi – i contorni sono sfocati! Mi riferisco alla tragedia di Kindu, nell’allora Congo Belga, dove 13 aviatori Italiani, “colpevoli” di portare aiuti umanitari alla popolazione affamata sotto l’egida dell’ONU, furono massacrati, uccisi, fatti a pezzi e mangiati dai rivoltosi congolesi.

In breve i fatti: il Congo Belga sta per ottenere la libertà dal Governo di Bruxelles e, come succede in questi casi, c’è un periodo di transizione dove si mettono in atto tutte quelle cose necessarie alla gestione dell’indipendenza (gli accordi sul futuro governo, la bozza di costituzione che in Paese democratico deve varare, coinvolgere la civiltà civile alla gestione della “cosa pubblica”) . Si formarono tre partiti, tutti nati – come succedeva e succede in Africa - su base tribale: i “bakongo”, capeggiati da Joseph Kasavubu che dell’ex Congo Belga doveva diventare Presidente: i “batetela” il cui leader era Patrik Lumumba, candidato a diventare Primo Ministro; e i “lunda” di Moise Ciombè. Il più invasato era Lumumba che predicava l’odio contro i bianchi e che fece stragi di coloni. La repressione belga fu durissima e in tutto questo contesto, per non essere coinvolto nella guerra che si combatteva tra il Belgio e i miliziani di Lumumba - cui si unì anche Kasavubi - Ciombè dichiarò l’indipendenza della Regione del Katanka! Di fatto si tirava fuori dalla guerra mirando a salvaguardare il suo popolo.

Contro la decisione di Ciombè si schierò l’ONU, su pressione degli Stati terzomondismi (a dimostrazione di quanto inutile sia l’organizzazione del “palazzo di vetro”). I katankesi affrontarono i baschi blu in una memorabile battaglia e li sconfissero. Nel gennaio 1961 fu ucciso anche Lumumba.



In Italia, intanto, il Governo Fanfani si schierò con l’ONU contro il Katanka (incise nella decisione la scelta di centrosinistra che s’era fatta dopo il Governo Tambroni) dissociandosi - di fatto – dalle posizioni europee e americane.

Il governo, sentendosi isolato dalla comunità occidentale, cercò,come si usa dire, di salvarsi in corner, ed inviò aiuti alle popolazioni delle tre etnie che ormai da oltre un anno erano in guerra.

L’aereo con gli aiuti atterra all’aeroporto di Kindu e qui succede quello che nessuno temeva ma che alcuni prevedevano. Il resto l’ho detto all’inizio, inutile tornarci sopra.



Id: 854 Data: 24/01/2011 09:26:43

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I mitici anni sessanta: 1960

I MITICI ANNI SESSANTA
Non so quanti siamo in Italia a tenere un diario, io sono fra questi! Cominciai nel 1960, avevo 9 anni e continuo ancora adesso che ne ho 59! Ed è proprio grazie al mio diario, ai miei ricordi e alle cose studiate che provo a raccontare i meravigliosi “anni ‘60”. Ovvero il decennio che va dal 1960 al 1969. Ed è un po’ anche il racconto della mia vita.


1960

1960: Con il 1960 inizia il boom economico italiano: le famiglie scoprono il frigorifero, la televisione, l’automobile e il transistor! Il transistor è una radio molto più piccola di quelle in uso, che funzionavano con enormi valvole. Le valvole spariscono e si usano i transistor, molto più piccoli. E le radio transistor diventano oggetti di culto: si usa passeggiare con la radio in mano perché non hanno più bisogno di corrente ma solo di pile. E’ una rivoluzione copernicana! Ci pensate? Si passeggiava e si ascoltava la radio!

Il frigorifero: L’uomo che fa entrare il frigorifero nelle case degli Italiani è un illuminato signore di Varese che impianta una fabbrica di elettrodomestici, la IGNIS. Il suo nome è Giovanni Borghi. Il signor Borghi, in seguito “Commendatore Borghi”, ha anche il merito di “inventare” il “pagamento rateale”: gli Italiani scoprivano la “cambiale”! Non se ne sarebbero più liberati!

La televisione: E se il Commendatore Borghi (il “cummenda” in lombardo) ci dava il “frigidè” (così si chiamavano i primi frigoriferi, dal francese “fregedere”), i fratelli Marelli – che già producevano componenti elettrici per la FIAT - ci proposero i primi televisori (siamo a metà degli anni ’50, ma il boom si ebbe – appunto – nel 1960. Quei televisori erano marcati “Radiomarelli”, erano enormi cassettoni che funzionavano con uno “stabilizzatore di corrente”, onde evitare che degli sbalzi di tensione bruciassero gli enormi valvoloni. Il televisore – pesantissimo – veniva venduto completo di “carrello” a due piani su cui posavano il televisore e il mitico stabilizzatore. Era usanza coprire il televisore – quando era spento (le trasmissioni iniziavano alle 17.30 con la “TV dei Ragazzi” e cessavano alle 22.30) – con una sorta di “cappello di stoffa”, onde salvaguardare lo schermo e il famigerato “tubo catodico”, il cuore del televisore. E di norma quella specie di cappello riprendeva la tappezzeria del salotto (per chi lo aveva), o di una poltrona o di qualcosa che si trovava nella stanza che ospitava la TV, di solito la “Sala” o la cucina. Il boom delle TV fu epocale e presto alla Radiomarelli si aggiunsero Minerva e Mivar.



L’auto: E se Borghi ci dava i frigoriferi e Marelli le TV, le auto ce le dava il Commendatore Valletta che, alla morte del Senatore Agnelli, prese in mano le redini della FIAT e la traghettò verso un periodo di prosperità - il tutto in attesa che i due maschi da casa Agnelli, Giovanni ed Umberto – crescessero e studiassero da “padroni”.

La scuola: Anche la scuola era un poco diversa: alle elementari c’era un solo insegnante, la metodologia d’insegnamento era diversa e c’era una maggiore severità (era prassi “bacchettare” noi studenti elementari e ricordo che il mio insegnante lo faceva con una righello sottile, accidenti a lui! Personalmente non sono mai stato bacchettato ma i vari Russo, Tenella, Dromello, Paci e qualcun altro, hanno preso anche le mie!
Dopo le elementari, oltre alla scuola Media, c’era anche l’Avviamento, ed in modo semplicistico si può dire che chi era bravo andava alle Medie e chi era “meno bravo” prendeva l’Avviamento. Io ero affascinato dall’Avviamento ma era deciso che avrei frequentato le Medie.

L’Olimpiade di Roma: Sicuramente l’evento del 1960 fu – senza ombra di dubbio - l’Olimpiade di Roma! Ho ricordi chiarissimi di quell’avvenimento. Come dimenticare la cavalcata di Livio Berruti su i 200 metri? Fantastica! Ci scoprimmo tutti velocisti e tutti di corsa a comperare gli occhiali “alla Berruti”: rigidamente tutti neri! E come dimenticare la “gazzella nera”, Wilma Rudolph , americana e vincitrice dei 100 metri? E Abebe Bikila? Ne vogliamo parlare? Etiope, dominò la maratona, corsa in notturna nello splendore della Roma classica. E di Cassius Clay? E di Nino Benvenuti? Sono tutti ricordi che mi fanno capire che sto invecchiando!

De Coubertin, organizzatore delle prime edizioni delle Olimpiadi Moderne, l’aveva decantata come nuova Grecia e richiesta inutilmente più volte, così dopo 64 anni Roma è eletta sede della XVII edizione dei Giochi Olimpici (25 Agosto - 11 Settembre).



Id: 853 Data: 24/01/2011 09:23:18

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Qualche consiglio, bon ton e tanta riservatezza,

Qualche consiglio, bon ton e tanta riservatezza, ovvero: provaci!

Se dopo avere a lungo insistito riesci a portarla a cena fuori, ricordati due cose fondamentali: 1. lei è sposata, 2. anche tu. Quindi dovrai scegliere un ristorante fuori città e tenere sempre pronta una banale scusa se – per caso – incontri il “Bertoncelli” della situazione che ti rompe le uova nel paniere. Fidati: può accadere!

È bene parcheggiare la sua auto in modo che non venga notata e in un parcheggio tranquillo ed andare con la tua. All’appuntamento non ti presentare con i fiori o con la classica scatola di cioccolatini. I cioccolatini ingrassano e per i fiori c’è tutta la serata. Scegli un locale dove ti senti a tuo agio (che abbia quello che ti ho scritto in privato) ma non devi far vedere che sei di casa: si renderebbe conto d’essere una delle tante e le donne vogliono essere uniche anche se sanno che così non è! Ricordati la norma d’ingresso: entra prima l’uomo e poi la donna. Nell’uscire è l’esatto contrario. Mi fanno ridere quegli uomini che, giunti davanti all’ingresso del locale si fanno da parte e cedono il passo! Ricordalo: in ogni locale pubblico (bar, ristorante, pub, discoteca, albergo) entra prima l’uomo ed esce prima la donna.

Lascia che sia lei a scegliere il tavolo e laddove il responsabile di sala ne consiglia un altro, insisti per quello che lei ha scelto. Sarà lei a scegliere il posto dove sedersi e normalmente sceglie quello che da le spalle al muro (è un classico). Non commettere la cafonaggine di sederti davanti a lei! Ti metterai seduto o alla sua destra o alla sua sinistra, non c’è una regola fissa.

Non leggere tutto il menù che il cameriere ti porge! Tanto sai cosa prenderai e devi dedicarti a lei non al menu. Non chiederle mai se preferisce acqua liscia o gassata ma le ordinerai entrambe. Se lei è astemia non ordinare per te vino prestigioso. Se lei ama il vino vai incontro ai suoi gusti. E mentre siete ad aspettare tira fuori dalla tasca della giacca il pensierino per lei.

Io che non porto giacche, lo tenevo nel borsello. Io ho sempre regalato biancheria intima che poi finivano con l’indossare per me nel dopocena! Ma io sono io! Scusate l’immodestia.. A tavola ricordati che: - non si dice “buon appetito” quando si inizia a mangiare; - non si dice “salute” quando bevi tu o lei; - non mettere il tovagliolo a mo’ di bavaglio; - se hai ordinato per te degli spaghetti non usare il cucchiaio per avvolgerli, piuttosto impiccati; - spegni sto cazzo di cellulare e ricordati che non siamo più negli anni ’90 quando era chic avere il cellulare che squillava in continuazione! Oggi una persona che conta, il cellulare lo tiene spento: non sei tu a dover essere reperibile ed è solo un oggetto da usare in casi estremi; - durante il pasto, nella pausa per bere, lascia le posate dentro il piatto, non le mettere....lo sapevo...ti hanno portato via il piatto! Te lo stavo dicendo: nella pausa la - o le - posate vanno messe dentro il piatto. Se le metti appoggiate al bordo del piatto e la parte terminale sul tavolo vuol dire che non ne vuoi più; - quando hai finito di mangiare le posate vanno messe a ore 18. Va bene anche a ore 16.20 ma se poi il responsabile di sala ti chiede cosa non è andato bene, non fare la figura del peracottaro.

Ti spiego: mettere ad ore 16.20 le posate vuol dire che hai finito ma non hai gradito; - se prendete del dolce al cucchiaio ordina del moscato (ti consiglio il Gahieroff Trentino o il Cascinetta d’Alba, ma se vuoi il top scegli Ceretto).

Se, invece, preferisce dei dolci secchi, opta per il Sagrantino passito della tenuta Caprai, oppure del Vin Santo di Jermann. Se prende del gelato va bene un demi-sec (con quello di Villa Banfi fai un figurone); - qualche consiglio su i vini da scegliere se lei non ne ha di preferiti: il brindisi iniziale va benissimo con un brut regionale (per gli umbri consiglio quello dei colli Amerini prodotto dalla Cantina Sociale di Amelia) tra i bianchi poche ma valide segnalazioni: il Pinot Grigio di Livio Felluga, il Greco di Tufo di Mastroberardino, il Nozze d’Oro di Regaleali. Tra i rossi il Montefalco di Adanti o Caprai, il Barolo di Schiopetto, il Sassicaia di Angelo Gaja.

Quando siete al dolce arriverà il fioraio – ti costerà un occhio perché è fuori orario ma che ti frega – e le consegnerà i fiori che hai ordinato. Dai per lo meno 10 euro di mancia a chi ha fatto la consegna. Ma quali fiori mandarle? Ti consiglio delle Camelie che stanno ad indicare “bellezza perfetta”. In alternativa le Amaryllis che indicano “elegante bellezza”. Non commettere l’errore di ordinare delle rose: sarebbe un disastro! Le rose parlano un linguaggio esclusivo ma che ha già un fondamento. E alle donne piace pensare che siano loro a menare la danza. Ci saranno altri giorni per le rose.

Sicuramente gradirà un caffè. E anche tu! Che stai dicendo...!!! Corretto? Orrore!!! Corretto un cazzo!!! Il caffè va preso puro. Non commettere l’errore di ordinare “un amaro”. Quelle insulse bevande alle erbe che dovrebbero essere abolite per legge! Chiedi dei distillati di monovitigno. Non le grappe! Quello è un prodotto secondario, il distillato è un prodotto primario. Ti consiglio di chiedere distillati di Jacopo Poli o di Giovanni Poli. Se non li hanno, quel ristorante va cancellato. L’unica alternativa valida ai distillatori Poli sono i monovitigni di Bocchino e il distillato di Teroldego Rotaliano di Marco Donati del Maso Donati.

Se la inviti a cena dopo il 7 novembre, ricordati che siamo in regime di vini novelli e che fino al 31 dicembre si bevono esclusivamente quelli. Il novello è rosso! Anche se da qualche anno c’è chi si ostina a produrre un novello bianco chimato “Brezza”- ce ne saranno anche altri ma io mi rifiuto di conoscerli! Consiglio i novelli regionali e – di ricasco – il Santa Costanza di Villa Banfi, il Falò di Lungarotti e il San Giocondo. Non ti fare portare il conto ma vai tu alla cassa e...non pagare con la carta: risulta nell’estratto conto. Lascia una adeguata mancia per il cameriere: 5 euro possono andare bene! Poi usciti e saliti in auto, non mettere in moto subito...tergiversa...dille che è stata una bella serata e....provi a baciarla e....se ti rifiuta pace! Se ti concede il bacio... ...mi dici dove cazzo la porti ora?

Capisci perché in privato ti avevo detto di scegliere il ristorante di un albergo? L’hai fatto ma tu – cretino – non hai prenotato la camera e ora lei non accetterà di fare la figura della meretrice. Ma sei fortunato, ho provveduto io! Hai la camera 312. Si quella con la vasca idromassaggio. Dove vai! Porta l’auto in garage. In ascensore entra prima lei: tienilo a mente! Ed esci prima tu! Siete al terzo piano. Baciala dolcemente. Siete arrivati...apri la porta...che cazzo fai...non è una chiave....è una scheda magnetica che poi, appena entrato devi...bravo...mettila lì altrimenti non hai corrente elettrica. Me ne vado. Dimenticavo: i preservativi sono nel cassetto del tuo comodino! Come quale! Manco questo sai: l’uomo a letto sta alla destra della donna! Poi... In gamba!




Id: 850 Data: 23/01/2011 17:09:22