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Raccolta di testi in prosa di Nina Della Santa
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Laura

Laura pensa di aver realizzato il colpaccio, da quando ha trovato quel nano barbuto che chiama uomo della sua vita. Già quando la conobbi, portava con sé l’inossidabile sicurezza di chi compie sempre la scelta giusta. Se dovessi fornire un’idea di cosa vuol dire avere dei limiti, forse sarebbe proprio una simile convinzione a rappresentarla più fedelmente. On: folgorata. Off: tutto il resto del tempo. Con un interruttore che può tenere aperto il circuito per anni. D‘altronde, la lampadina del genio si accende senza schiacciare nessun pulsante.

 

 

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Sara

Sara è talmente concentrata su di sé, da non riuscire a stare al passo coi tempi.

Un passo incessante, determinato, ma ottuso, senza una vera destinazione. Il passo statico della corsa da una stanza all’altra, nei corridoi di qualche palazzo: chilometri percorsi a vuoto, ogni giorno, sugli stessi pavimenti, sulle stesse strade. Sale e scende incessantemente anche la linfa, in ogni albero piantato dove un seme ha sorte di attecchire; va e viene diversa, ma vitale: entra pura, provvidenziale; torna densa, diretta a chi ne attende ogni millimetro. Dalle aperture dei palazzi, innumerevoli pause caffè-sigaretta spacciano tossine per energie. Da aperture ancor meno visibili, bocche silenziose rilasciano, come scarto, un sospiro di sollievo.

Forse è per questo che non riesce ad allontanarsi dalla sua cucina, dalle sue piante, dalle querce e i pini che, poco lontano, aspettano sempre di essere visitati.

 

 

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Giada


Come un vulcano che non erutta da tempo, Giada accumula dentro sé una forza, il cui impeto potrebbe tanto esplodere, travolgendo ogni cosa, quanto spegnersi con la potenza fragorosa della lava che incontra il mare, dopo aver percorso in silenzio pendii scoscesi ed aridi. Quale sia l’eventualità da prevedere o da preferire, non è possibile dirlo, tantomeno utile, dal momento che entrambe si rivelerebbero portatrici di profondi mutamenti. Implacabile, l’esplosione distrugge a casaccio, sbuffa colpi esiziali, scaraventa furore a distanza. Ma lascia aperti nuovi spazi, destinati al cambiamento. Né è da sottovalutare la quieta potenza del fiume di fuoco, corso unico, che rimane indelebile, cicatrice profonda, tra ciò che è andato distrutto per sempre e qualcosa che, ancora, vive.