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Raccolta di pensieri di Gaetano Lo Castro
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Lettera al Padre »
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Lettera a un giornalista

Caro giornalista,

ti leggo da diverso tempo, e ora ti scrivo un commento. Per una volta invertiamo i ruoli, in un gioco delle parti magari utile a entrambi.

Cominciasti questo tuo lavoro di professionista delle parole con l'entusiasmo della giovinezza e la freschezza degli ideali. Si vedeva che avevi la vocazione. Ma con lo scorrere degli anni la tua visione delle cose è cambiata gradualmente, senza rendertene conto probabilmente. In principio i tuoi articoli erano fondati sulla verità data dai fatti, poi sei passato alla verità fatta di opinioni, per finire alla verità stabilita dalla parole. Ma non dovrebbero essere le parole al servizio della verità?

La questione è tutta qua: la verità. C'è chi la cerca e chi la cela, chi la difende e chi la combatte, chi la modifica e chi la mummifica, chi la sfugge e chi si fa trovare da essa. C'è chi crede che il volto della verità sia uno, chi nessuno, chi centomila. Io credo che la verità sia essenzialmente libertà, e che con essa prima o poi, volenti o nolenti, bisogna fare i conti.

"Che cos'è la verità?" disse Ponzio Pilato all'accusato prima di consegnarlo in mano ai carnefici, pur non riconoscendogli colpa alcuna, arrendendosi così alle parole d'odio e di menzogna degli accusatori. Era l'ora della tenebra. E quest'oscurità ritorna ogni volta che le parole serve della falsità uccidono la verità, per interesse o superbia o viltà. Ma anche se essa viene rifiutata e perseguitata, crocifissa e sepolta, prima o poi risorge e rifulge.

Questa mia non è l'accusa di un nemico, ma il commento d'un amico, con l'intento di farti riflettere!

 

Un tuo lettore

che ama la verità

e che spera nella verità,

poiché ha fede nella Verità.

 

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La più grande scommessa

"Ora fa' una scommessa

col mio signore..."

 

Isaia (36, 8)

 

 

Dio esiste, o non esiste?

Questo essenziale quesito esistenziale, secondo l'arguto scienziato e filosofo Blaise Pascal, si può considerare come una scommessa. Scommettendo che Dio non esiste, se si vince non si vince niente, se si perde si perde tutto. Scommettendo che Dio esiste, se si vince si vince tutto, se si perde non si perde niente.

E' dunque conveniente e intelligente puntare senza esitare alla roulette della vita sull'esistenza del Creatore, vivendo di conseguenza, prima che "les jeux sont fait, rien ne va plus".

E si può fare anche l'en plein!

 

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Il male animale

"E vidi salire dalla terra

un’altra bestia che aveva due corna,

simili a quelle di un agnello,

ma parlava come un drago."

Apocalisse (13, 11)

 

 

È stato un caso il fatto che le due pandemie dittatoriali, nazismo e comunismo, siano nate in Germania? Ed è ancora un caso il fatto che la Germania faccia la parte del leone nell'Unione Europea?

È stato un caso il fatto che le due pandemie virali, SARS e COVID-19, siano nate in Cina? Ed è ancora un caso il fatto che la Cina (comunista) faccia la parte del dragone in Asia, e sempre più nel resto del mondo?

Quali sono le probabilità matematiche che tutto ciò sia un male casuale? E se in questi casi il caso non c'entra, quali sono le cause di questi mali? E quali sono i rimedi?

Meditare.

Ma può darsi che questi quesiti siano nodi troppo complicati da sciogliere per il tempo presente. Quindi lasciamo specialmente ai posteri l'ardua sentenza. Tuttavia si può affermare di sicuro che questo è un tempo oscuro e antidemocratico, dominato non soltanto da leoni e dragoni, ma anche da iene, sciacalli e pipistrelli vampiri, e pure da subdoli lupi travestiti da umanitarie pecorelle. È un tempo preliminare per l'avvento del Nuovo Ordine Mondiale, o Nuovo Umanesimo, o Grande Reset. Un tempo propizio per la prossima instaurazione della tirannia planetaria della Bestia.

Però l'ultima parola non l'avrà il male animale!

Credere, sperare, amare.

E pregare.

 

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Lettera al piccolo Alfie

Caro Alfie,

il 9 maggio prossimo sarebbe stato il tuo secondo compleanno, e il giorno seguente sarebbe stato il tuo secondo onomastico, se l'odierna barbarie umana non avesse reciso la tua vita ancora in boccio.

E hanno decretato la tua morte coloro che avrebbero invece dovuto tutelare la tua vita: medici e giudici. Medici che invece di essere al servizio della vita, sono medici che procurano la morte, tradendo il giuramento di Ippocrate; giudici che invece di proteggere i bambini malati, sono giudici che emettono sentenze di morte, compiendo iniquità. Tutti costoro hanno stabilito che la tua esistenza non aveva alcun valore, che era inutile, e così ti hanno ucciso. Secondo il loro dire l'hanno fatto per pietà, per il tuo bene. Una pietà crudele. Un bene satanico.

E ti hanno soppresso contro il volere dei tuoi genitori, che hanno lottato in tutti i modi fino alla fine per difenderti, vedendosi negato anche il diritto di curarti in Italia, e infine il diritto di farti morire a casa. Questa si chiama democrazia, o tirannia?

Piccolo Alfie, tu porti il nome di Sant'Alfio, martirizzato insieme ai suoi due fratelli nel III secolo in Sicilia. E pure tu sei un martire. Sei un piccolo martire odierno, una vittima della persecuzione perpetrata dalla società neopagana, che nelle tenebre dell'idolatria corre verso l'abisso, che è orbata dalla sua superbia e dal suo delirio di onnipotenza, che ha tramutato il male in bene e il bene in male. Sei un piccolo Cristo, condannato a morte dalla legge iniqua del tuo popolo, dai Ponzio Pilato che si sono lavati le mani, dagli Erode che ti hanno rimandato a Pilato, dai potenti che non hanno speso una parola per la tua salvezza, da coloro che hanno approvato la tua soppressione. Tuttavia hai vinto tu, piccolo Alfie, hai vinto tu, piccolo Cristo, così come ha trionfato il Crocefisso: con le sofferenze dell'innocente, col sacrificio della vita, con l'apparente sconfitta. I veri perdenti invece sono tutti coloro che, in un modo o nell'altro, hanno contribuito alla tua uccisione.

No, non vince il male. Nemmeno quello spacciato per bene, quello spacciato per diritti, per libertà, per progresso. Nella lotta delle tenebre contro la luce, vince la luce. E tu, piccolo guerriero della luce, ora sei vittorioso nel Regno della Luce, nelle braccia del Padre Celeste. Certo adesso preghi per i tuoi genitori e per i tuoi uccisori; per i milioni di bambini soppressi nel grembo delle madri; per i neonati venduti e comprati; per i bambini a cui non viene riconosciuta la necessità naturale d'avere un padre e una madre, a cui vengono imposti due padri o due madri, come se i bambini fossero dei bambolotti che stanno bene con chiunque, pure con una coppia di oranghi o di androidi; ecc.

Caro Alfie, nel nostro mondo stolto sei stato scartato. Invece nell'eterno Regno della Luce le anime come la tua sono le più splendenti.

Addio, vittorioso guerriero della luce!

 

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Lettera di pancia e d’anima

Caro mio simile,

scrivo questa lettera per fare alcune considerazioni che siano utili a te e a me.

Siamo esseri umani, e tra l'altro abbiamo una pancia. Mangiare è una necessità e un piacere. È uno dei piaceri della vita. Ma per mangiare in maniera corretta occorre osservare qualche regoletta. Non lasciamoci dominare troppo dal nostro stomaco. Ricordiamoci che non si vive per mangiare, ma si mangia per vivere.

Non dimentichiamo che il pane quotidiano molti non ce l'hanno, e che tutti quegli alimenti che buttiamo nella pattumiera potrebbero sfamare tanti indigenti, in particolare parecchi bambini che muoiono di fame.

Non dimentichiamo che non abbiamo soltanto una pancia, ma anche un'anima, e che anch'essa ha bisogno di cibo con frequenza. Non facciamo che il nostro corpo sia sin troppo pasciuto, e il nostro spirito sia deperito. Si può pure arrivare al paradosso che il corpo soffra di bulimia, e l'anima soffra d'anoressia. Cerchiamo di alimentare in modo salutare l'uno e l'altra in armonia. Ricordiamoci che la pancia passa, e l'anima rimane.

Scrivo queste cose come promemoria per te e per me, perché la marea materialistica del mondo tende a sommergere tutto e tutti in un buio oblio. Cerchiamo di rimanere a galla e di non annegare, servendoci del salvagente dei valori salvavita.

Un tuo simile.

 

P.S.

Buona nuotata!

 

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Lettera a un italiano

Caro italiano,

ti scrivo da amico sconosciuto, da fratello antropico e da connazionale solidale.

Sei soltanto uno degli oltre 60 milioni d'abitanti, stranieri compresi, della penisola distesa nel Mare Nostrum. Ma anche se sei anonimo, sei unico e importante. L'Italia è fondata pure su di te.

Sei fortunato a far parte del Bel Paese, di cui dovresti essere più fiero. Ne hai festeggiato il 150° anniversario dell'unità non tanti anni fa, anche se è ancora una nazione ben lungi dalla reale unificazione.

Certo che le cose non vanno bene al presente, come nel resto del vecchio continente, per non dire nel mondo intero. L'attuale crisi socio-politico-economica serpeggia e avvelena più o meno tutti. Ma questa crisi materiale non è che la conseguenza di una crisi spirituale. La perdita dei valori morali causa la forte svalutazione dell'individuo, della famiglia, della società. Spirito e materia sono interagenti, anima e corpo s'influenzano a vicenda. Quindi la vera causa della crisi contemporanea è la perdita di Dio. E senza Dio la vita perde senso e valore. Perde la luce.

Pure il Paese del Sole è stato oscurato da una eclissi, ma non ti abbattere e non avere paura del futuro. La storia d'Italia, recente e remota, dimostra che nel tuo DNA hai molte qualità. Hai le capacità per costruire una nazione moderna, ricca spiritualmente e progredita materialmente, unita in maniera concreta da nord a sud pure per mezzo dei treni ad alta velocità e del ponte sullo Stretto di Messina.

Animo, italiano, stringi la cinghia e i denti, vai avanti e ce la farai.

 

P.S.

Ma solo se ritrovi la strada giusta!