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Raccolta di pensieri di Giulia Bellucci
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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La poesia non è

La poesia non è ostentazione.

Tale l’ha resa l’universo dei social

dove tutto può sembrare Tutto.

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Scienza e religione: antitesi o completamento?

Troppo spesso si sente da più parti l’affermazione: ‘Io credo alla scienza, non alla religione’ o espressioni similari. La questione viene spesso posta come se scienza e religione debbano necessariamente essere divergenti l’una dall’altra, cioè come se la visione della vita e del mondo secondo la scienza non possa ammettere necessariamente l’esistenza di Dio. Inoltre sussiste l’erroneo concetto che gli errori, fatti dalla Chiesa nel corso dei secoli, da quando fu fondata, debbano per forza di cosa escludere l’esistenza di Dio. La Chiesa è fatta di uomini e gli uomini non sono infallibili, sia che agiscano nel nome di Dio, sia che agiscano nel nome della scienza. Difatti anche la scienza nel corso degli anni ha commesso errori che ha dovuto correggere con il suo stesso avanzare e progredire, con la messa a punto di nuovi strumenti e nuove teorie. E chissà quante ipotesi, che oggi appaiono ormai provate, saranno tra qualche tempo smentite. 

I punti principali su cui nascerebbe la divergenza è la vita dell’uomo e l’origine dell’universo. Secondo la religione cristiana, fu Dio a creare l’universo e l’uomo. All’origine non c’era nulla, non c’era lo spazio, la luce, le stelle, il nostro pianeta e non c’era nessuna forma di vita. Dio creò tutto e in ultimo l’uomo e la donna.

La scienza, grazie a misure di grandezze dello spazio effettuate con strumenti sempre più precisi, ha elaborato dei modelli che permettono di ipotizzare l’origine dell’universo. La teoria del big bang è quella più nota e forse più attendibile. Si è visto che l’universo è in continua espansione e ciò ha permesso di elaborare questo modello grazie al quale si può estrapolare fino a un tempo zero in cui ebbe inizio l’espansione. All’origine c’era un solo punto notevolmente più piccolo dell’atomo e nel quale era contenuta una quantità di energia immensa. Un punto infinitesimo con energia diciamo infinita. Quindi iniziò quest’espansione e durante il corso di miliardi di anni si è avuto il raffreddamento e da quella grande quantità di energia si è formata la materia fino alla formazione di ogni corpo celeste. Anche la Bibbia sostiene che all’origine non c’era nulla. La risposta che la scienza non riesce a dare è: cosa c’era prima e qual è stato il ‘quid’ che ha causato l’esplosione di quel punto e ha dato origine all’espansione dell’universo? Ci sono risposte? No!

La religione risponde affermando che quel ‘quid’ è Dio! Ci sono prove? No, solo la fede. Altro quesito è l’origine della vita. In che modo da semplice materia fatta di atomi e molecole si è originata la cellula e cioè la vita? Una spiegazione dettagliata che permetta di riprodurre in un laboratorio quell’accadimento oggi mi pare non ci sia! Avete mai visto iniziare una nuova vita da semplice materia priva di vita? E inoltre, come si è originato l’uomo? Come è avvenuto? C’è un modello che lo spiega? Sì, l’evoluzionismo è una teoria, ma i dettagli? E l’anima, il pensiero come si è generato? La religione afferma che sia stato Dio a dare la vita e a creare l’uomo.

La religione non ha prove scientifiche dell’esistenza di Dio, i modelli avanzati dalla scienza d’altro canto non escludono a priori che Dio esista, anzi, al momento attuale la religione può colmare quei vuoti cui la scienza non sa e non può dare risposta. E sull’immortalità dell’anima, cosa dice la scienza? Nulla. Finisce la vita e il nostro meraviglioso pensiero finisce con il corpo, ma il pensiero non è una cosa materiale!

Adesso vorrei riflettere sui miracoli, eventi inspiegabili definiti tali dalla Chiesa. Sono tutti confutabili con la scienza? No. La scienza esclude che ciascuno di questi fenomeni possa essere definito miracolo in modo certo e inopinabile? La risposta è no! E comunque se la scienza ha essa stessa fatto ricorso a delle quantità non riscontrabili nella realtà sperimentale, come ha fatto nell’introduzione dei numeri immaginari allorché ha dovuto elaborare dei modelli che richiedevano la radice pari di numeri negativi, ma nella realtà non esistono, perché dovrebbe non ammettere i miracoli o escluderli con assoluta certezza? Il dubbio c’è e resta! 

La cosa che inoltre bisogna chiedersi è: se scienza e religione si escludono a vicenda, come ci si spiega che moltissimi scienziati, sia dei secoli passati che odierni, sono religiosi e in particolare cristiani? Mi sento di citarne qualcuno: 

J.P.Joule (cristiano), J. B. Foucault (cristiano), Louis Pasteur (cattolico), G. J. Mendel (cattolico),  W. T. Kelvin (cristiano), W. Gibs (cristiano), Georg Cantor (cristiano), Max Planck (cristiano), Guglielmo Marconi (cattolico), Albert Einstein (deista), Enrico Fermi (cattolico), Werner Karl Heisenberg (cristiano), Antonino Zichichi (cattolico), Carlo Rubbia (deista e cattolico) e mi fermo perché l’elenco è davvero lungo. Facendo una ricerca chiunque può riscontrare la veridicità di quanto affermo.

Credere in Dio o meno non è sinonimo di religioso o scientifico. Il discorso è altro. Si può credere nell’esistenza di un qualsiasi Dio pur essendo scientifici nel modo di approcciarsi alla vita e ai suoi molteplici misteri.