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Raccolta di poesie di Flavia Novelli
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

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Mia madre

Mia madre
me l’hanno portata via
un paio di forbici affilate
affidate alla mano di chi
di lei
non sapeva niente
Pagato per spogliarla e rivestirla
Mia madre era ancora mia madre
prima che le forbici
cominciassero a tagliare
l’ultimo indumento
indossato nella notte
Era ancora mia madre
prima che cominciassero
a denudare la pelle
E io ho sentito il gelo
calare su quel corpo
che non poteva più provare pudore
Il gelo blasfemo di quelle parole
che lo osservavano
e commentavano
quanto fosse ancora giovane e bello
In quel momento
il corpo di mia madre
ha smesso di essere mia madre
Il cordone
è stato reciso
nuovamente
definitivamente
Un rigurgito di nausea e dolore
mi ha lacerato il ventre
Il mio corpo
nato dal suo
scosso da un irrefrenabile pianto
E da quel momento
ho smesso di essere figlia
Ho smesso di essere
 
Flavia Novelli
 
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Qualcuno un giorno ce lo dirà

Non provavano più pena
l’uno per l’altro
Nessuna compassione ed empatia
La miseria e la disperazione
non apparteneva alla loro nazione
La morte la portava da lontano il mare
non era cosa da cui farsi angosciare
Meglio pensare ai propri giardini
e ai propri bambini
che gli altri non erano affar loro
Finché un microscopico nemico
li ha mostrati indifesi
atterriti dai bollettini di guerra
che questa volta riguardavano loro
Con la tragedia della pandemia
riscoprirono la pena
la compassione e l’empatia
Si sentirono 
nella disperazione
un’unica popolazione
E quando l’emergenza finì...
La storia si ferma qui
Il finale non è ancora stato scritto
Non ci è dato di sapere
se tutto tornò alla cinica normalità 
o se ci fu il risveglio
di una nuova umanità 
Qualcuno un giorno
ce lo dirà

 

Flavia Novelli

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

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Il tempo sigillato

In questa sgomenta attesa
di chi lotta in trincea
e di chi vive 
in una tregua sospesa
si sigilla il tempo infetto
Il tempo malato
in cui ci si guarda con sospetto
mantenendo le distanze 
ognuno rintanato 
sotto il proprio tetto
Dai balconi e dalle finestre
scorre la vista sul mondo
silenzioso e inanimato
Anche le ambulanze 
attraversano le città deserte
con le sirene spente
mentre i telegiornali contano le assenze
al quotidiano appello

 

Flavia Novelli

L'immagine può contenere: persone sedute e spazio al chiuso

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Torneranno i giorni

Ci sono stati i giorni
dei contatti carnali
degli abbracci
e delle strette di mano
come gesti quotidiani normali
Ora viviamo giorni
di distanze imposte
e di affettività composte
nelle nostre case rintanati
in città inanimate 
e ovattate
Delle nostre parole
possiamo regolare il volume
dei nostri sguardi
la risoluzione
ma non possiamo trasmetterci l’odore
o testare la morbidezza della pelle 
Ma torneranno i giorni
dell’umana fusione 
e saranno più consapevoli
dopo essere passati attraverso il setaccio
della ragione
dell’astinenza che ci arricchirà 
della comprensione del valore profondo 
di ogni abbraccio
di ogni stretta di mano
di ogni carezza
di ogni bacio

 

Flavia Novelli

 

L'immagine può contenere: una o più persone

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in silenzio ti risponderò

Amore mio
come riposerai stanotte 
sotto lo sguardo
vigile di questa luna storta 
che inclemente
ci osserva e giudica
rapportandoci allo spazio celeste
Riposi in pace
o ti tormentano 
le nostre umane debolezze
Non lo rivelerò alla luna
puoi confidarmelo sottovoce
senza svegliare la notte
e io in silenzio ti risponderò

 

Flavia Novelli

 

L'immagine può contenere: notte e cielo

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Brava bambina

Brava bambina
obbediente ed educata
lavata e improfumata
inquadrata
come una tela nella cornice
Bella da guardare
bella da toccare
bella da far male
da farti male
con sguardi e mani pesanti
Brucia la cornice
ed esci dal quadro
Risorgi come un’araba fenice
imbrattata di colore
Conquistati l’amore
di chi ti sa guardare
e accarezzare
senza farti del male
Insegna al mondo
quanto vali
e non permettere a nessuno
di spezzarti le ali

 

Flavia Novelli

L'immagine può contenere: spazio al chiuso

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Lisoformio

Il lisoformio
strofinato sulla superficie dei desideri
sfregando con accanimento
gli aloni lasciati dalle passioni
disinfettando le ferite 
procurate dalle illusioni
ha assottigliato lo strato di pelle 
che ci divide dal mondo
che ci separa dalla vita
che ci rende contagiabili
e fragilmente umani

 

Flavia Novelli

 

 

Foto da coreografia di Pina Bausch, Barbe Bleue di Béla Bartók

 

 

L'immagine può contenere: una o più persone e spazio all'aperto

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Nuca

E della testa 
chinata e avvolta
in un panno di cera
non ricordi il volto
solo la nuca pesante
nudamente esposta alla lama
delle tue dita
che un tempo ne accarezzarono
la pelle di cuoio spesso
profumato di tabacco
e ora rabbiosamente graffiano
quella virile assenza
che scivolava d’estate 
lungo la schiena sudata
desiderata 
amata

 

Flavia Novelli

 

L'immagine può contenere: una o più persone e primo piano

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Marina e Ulay

Di amore e arte
Di sguardi rubati all’infinito
Nell’eterno istante
in cui si realizzò la fusione
foste un’opera d’arte
che si distrusse 
nel contatto delle mani
nell’umano lacrimare
Nella vampa corporea
si sciolse la pubblica messa in scena
e restituì 
alla non ingannevole realtà 
un uomo e una donna

 

Flavia Novelli

 

Risultato immagini per Marina e Ulay

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L’entropia dei sentimenti

L’entropia dei sentimenti
e delle umane passioni
che ti trasforma e disorienta
in un continuo trasferimento di calore
di eccitazione
e dolore
fino all’equilibrio completo
fino a che nulla può più accadere
nulla può più cambiare
fino alla morte fredda
dell’annunciato finale

 

Flavia Novelli

 

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Questa strana patologia

Non so se abbia un nome 
questa strana patologia 
che mi induce sempre più
a prediligere la parola scritta
a quella orale
a rintanarmi in una solitudine afona
infastidita dall’inutile parlare
Se ho bisogno di dire qualcosa
scrivo
altrimenti taccio
preferisco osservare
e ascoltare
piuttosto che balbettare parole 
che non sarebbero comprese
Mi spoglio di tutte le attese del colloquiare 
e in silenzio scrivo
senza pretendere risposta

 

Flavia Novelli

L'immagine può contenere: una o più persone

 

 

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Il rosario dell’attesa

Ogni giorno
ho sgranato il rosario dell’attesa
consumando le dita
maledicendo ogni ferita
L’ho indossato sul petto
con benevolenza
e con sensuale diletto
oltraggiandolo 
con l’impudico calore della carne
Questa notte con veemenza
ho reciso il filo
e ogni grano liberato
ha violato il suo destino
scivolando
come l’antica cesta sul Nilo
sino al delta fertile
del mio inesplorato bacino

Flavia Novelli

Opera di Rosario Catino

L'immagine può contenere: una o più persone e persone sedute

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La luminosa lama oscura

Con passi lenti e pesanti
ci siamo avvicinati
alla porta socchiusa
Con occhi sognanti ma stanchi
abbiamo scrutato
la luminosa lama oscura
che dalla fessura
filtrava
orizzontale e tesa
sotto la nudità indifesa 
dei nostri archi plantari
Le articolazioni
della mia spalla sinistra
della tua spalla destra
si sono all’unisono attivate
le braccia sollevate
le dita delle mani
allungate
verso la maniglia
su opposti versanti
Per un attimo esitanti
poi inesorabilmente decise
Una ad aprire
L’altra a chiudere

 

Flavia Novelli

 

L'immagine può contenere: notte

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Ci vediamo ieri

E tu che dicevi
non andare
mentre il treno già fischiava
e gli affilati binari
tagliavano la vostra distanza
fatta di alibi 
paure
inconfessabili desideri
incauti pensieri

 

Ci vediamo ieri
al solito posto
dove non ci siamo visti
mai

 

Flavia Novelli

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Il narcisista

Con il suo copricapo dorato 
il narciso baldanzoso avanza
circondato dal suo fedele esercito 
di scimmie volanti
A distanza annusa la sua nuova preda
empatica e gentile
da lusingare
e poi schernire
con accurate pause
tra presenze 
e assenze
Con un guinzaglio di parole
la porta a spasso 
la conduce dove vuole
e poi si volge altrove
verso un nuovo odore
più forte e acre
con cui condire
la sua incapacità 
di dare e ricevere
amore

 

Flavia Novelli

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Insonnia

Invidio il tuo corpo 
e la tua mente
che si abbandonano al sonno
in un istante
senza opporre resistenza 
mentre io dibatto 
con membra smaniose
e pungolanti pensieri
che non riesco a far tacere
Quando poi si fa strada una poesia
allora sì che è un vero tormento
I casi sono due
La ripeto a mente 
con la speranza così di ricordarla al mattino
finché non mi addormento
e al risveglio l’ho dimenticata
con la frustrazione e la convinzione 
di aver perduto quella che sarebbe stata 
la poesia più bella 
mai scritta in vita mia
Oppure 
dopo lungo tentennamento cedo
maledicendo questo e quello
mi alzo e scrivo la benedetta poesia
che ovviamente al mattino
mi appare la più brutta
mai scritta in vita mia
E anche ora
tu sei qui accanto a me
che hai chiuso gli occhi
e dopo un secondo 
hai cominciato a russare
Ed è perfetto così
Sei perfetto così 
Vorrei anch’io saperlo fare
invece di rimanere sveglia
a pensare
a scrivere
e a scrivere pure male

 

Flavia Novelli

 

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*

Il ragno

C’è sempre una tela
C’è sempre un ragno
C’è sempre una mosca
che nella tela del ragno
resta imprigionata
attratta dalla sua bellezza 
La mosca si lascerà mangiare
perché è nella sua natura
lasciarsi catturare dal ragno
...
Ma questa volta la mosca 
ha sconfitto il ragno
È sfuggita al suo abbraccio mortale
Si è liberata dalla tela 
tessuta con calcolata maestria
ed è volata via

 

Flavia Novelli

 

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Ametista

Una pietra dura
incastonata con un filo di rame
a un anello troppo stretto
Un’ametista di scarso valore
riposta nel cassetto
in attesa di ore più sottili
per lasciarsi indossare

 

Flavia Novelli

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Duole

Duole 
il silente rancore
e l’impossibilità di esprimere l’amore
Duole il silenzio
e l’eccesso di inutili parole
Duole l’amore quand’è perso
e quand’è disperso nel tempo
Duole il diverso senso
dato alle ore
al tempo
e alla distanza
Duole questa stanza
e questo letto
che si nutrono di penombra
e di sonno
per cercare di cancellare il sogno

 

Flavia Novelli

 

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Il lustrascarpe

Lustrami le scarpe
mi dice l’uomo col cappello
e io inginocchiato
diligentemente obbedisco
Sono un professionista
della pulitura e lucidatura
Le tue scarpe
faccio tornare come nuove
Mi accontento di una moneta
per farti camminare con lucido orgoglio
Tu pensi sia tutto ciò che voglio
Tu pensi sia tutto ciò io possa meritare
Tu pensa a camminare con le tue scarpe pulite
Io con la coscienza pulita
con orgoglio mi inginocchio

 

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Preme la notte

Preme la notte
contro le palpebre 
assottigliate dal tempo
Un frammento di memoria
si insinua nell’arco cigliare
e lo fa lacrimare
Scocca la freccia dei ricordi
dritta
puntuta
precisa
verso il bersaglio che fa più male
Trafigge il punto centrale
ed è un lento sanguinare
Mentre la notte 
resta a guardare

 

Flavia Novelli

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