I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
In morte di Andrea Zanzotto
Abbandona le assi Di calcio e potassio , Quando la parola Esaurisce la forma E il poeta Cerca ospitalità In altre bocche Restituisci Questo claudicante retaggio al magnesio , tu che nell’udito ti apri una valle Per accogliere un lessico d’acque Che parla per tremiti , grave Come un soffrire di foglie. Ancora rapisce La pinza celeste Che estirpa le corde vocali del mondo E il lamento taciuto Del fiore umile quando viene divelto Ma tu Andrea rimani Come un vecchio sulla panchina che aspetta Un passaggio propizio del vento o il cambio di strofa Tu resti Nella crudeltà dell’autunno e in quella dell’uomo Dove ti riscopri pira e fuoco che crepita Un antico dialetto di poeti scomparsi Sui tronchi umidi della speranza Che al tuo scrivere diventa benzina.
Id: 10610 Data: 22/10/2011 17:06:14
*
Per Antonia Pozzi
“ Vorrei essere un frate silenzioso che va con i suoi sandali di corda sotto gli archi di un chiostro e attinge acqua all’antica vera del pozzo e disseta le lavande e le rose ” ANTONIA POZZI I. Pasturo è un artiglio di pietra Dove brillano i cocci dell’erba Che hai rotto , E profumano le zolle sfigurate Dal pianto. Ma tu sei ancora bella come un frate francescano E metti le tue parole una vicina all’altra Negli spazi vuoti del cielo Come mattoni tenuti insieme dalla calce della rinuncia Non perdono più sangue i tuoi piedi nudi Perché anche la terra ti ha rivelato le sue piaghe E tu le hai baciate , perché il disamore e il rancore ormai Le sentivi dentro la carne. Dove vedesti “ Per la prima volta volar nel sereno l’allodola ” Ora la poesia siede come un fratello Vestito solo di stoffa di sacco Fissando i denti rotti della corona di roccia che indossò solo un re crocefisso Ma la tua voce ora è dischiusa , e quando ti chini per bere al ruscello nella mani ritrovi acqua e fango Mentre l’amore incrocia il tuo sguardo… Lo sguardo che ti ha uccisa , lo sguardo che ti ha salvata. II. Le montagne sono i rilievi aguzzi del perdono Affilato come una piuma che non può ferire Ma può solo esser ferita. Spingono i tuoi talloni resistenti come felci Nella scalata aspra , nella non accettazione d’un male Che è frumento d’ombra , patiboli preparati all’alba O una ragazza esanime sul prato brinato A scivolare in silenzio nella propria deriva , esplorazione d’una poesia che non verrà mai più scritta. Con la bocca impastata di polvere Rimescolavi le sillabe , caramelle che erano sassi Ma che la tua anima d’adolescente Non poteva fare a meno di chiedere Le rocce adesso Rivelano un lungo selciato di vento Dove solo chi è sensibile Può vedere le orme della comprensione E del divino E solo chi vive raccolto nella poesia Può ancora ascoltare quella parola impronunciata Rimasta in un paio di labbra gelide Chiamata Antonia.
Da Come la pietra e il vento Fermenti , 2011
Id: 10082 Data: 18/09/2011 16:29:00
*
Quadro
La sigaretta spezzata Bruciava lentamente , Così l’uomo Nelle sue contorte verità.
Da Lo spirito e il corpo Boopen , 2010
Id: 8992 Data: 24/06/2011 17:05:57
*
Sentiero tra i boschi
Inerpicarsi nella strada pietrosa , Scrivere sugli alberi Quando l’anima diventa l’orecchio più sensibile Una ragazza addormentata in un roseto , Mi piace pensare che qualche morto Che non abbiamo conosciuto In questo momento ci stia osservando Seduto su un ramo. Visioni: Lei abbandona la sua maschera nel prato Rotola ridendo a squarciagola tra le felci , Io che provo a camminare sulla balaustra d’un ponte… Conosco ciò che i fiumi hanno da dire , Mani verdi ondeggiano in fitti cori di legno… Qui non c’è nulla , Qui siamo nudi e indifesi ad occhi chiusi Qui spesso viene Dio Per dimenticare ciò che ha fatto Non siamo gli unici a cercare il perdono. Da L'invisibile Boopen , 2009
Id: 8989 Data: 24/06/2011 12:21:47
*
Ad un sassofonista di strada
L’esistenza una volta Era qualcosa che poteva essere raccontata Dal sassofono del musicista nero in fondo alla strada , Soffio di labbra lacerate che gridano dolcemente nell’ottone Sanguinando con calma , poiché sanno che hanno tutto il tempo per salvarsi. C’è un cappello vicino ai suoi piedi Un salvadanaio foderato che d’inverno tiene caldo , Ora preme i tasti , cambia nota , cambia vita I suoi occhi si venano d’oro e di bianco Mi sta guardando…Ora ha visto chi sono , sa cosa sono E cosa provo. Tu sei in grado di ingravidare il mare Con questi suoni , Con queste voci di orfani abbandonati Sotto un rosso cielo californiano Lui impugna il suo annaffiatoio dorato a bocca Fecondando l’albero immobile del silenzio Facendo crescere frutti Dentro ai quali possiamo vedere i corpi nudi di calde donne africane E possiamo vedere le nostre più intime concupiscenze Questa sfiatante narrazione Che parla dei fiori della notte Degli addii , della morte dei poeti Dell’orecchio di Van Gogh Della fame nel mondo Dei coralli , delle urla Dell’assistere a un parto , degli occhi dei bambini Della malattia , della fata dai capezzoli azzurri Della fede perduta , delle scarpe colorate con lo stesso colore delle foglie in autunno Della chemioterapia e del tramonto invernale , Guardato con chi si ama nella semplicità d’una tazza di cioccolata calda , Si conclude con una custodia che si serra Mani scure portate al petto per l’inchino E dita intorpidite per aver premuto troppo i tasti dell’angoscia Che hanno permesso a questi sogni Di fluire liberi nell’aria Credo di doverti se non dei soldi , Almeno una poesia per questo.
Da Lo spirito e il corpo Boopen , 2010
Id: 8983 Data: 23/06/2011 21:40:33
*
Poteri della poesia
Uomini in fila Imprigionati in lunghe catene di luce Circolari vite di ferro Legate l’una nell’altra. Abbiamo dentro Un penitenziario di angeli Che attendono di essere liberati , Siepi che bruciano Il mio piede lavico Che si posò per la prima volta sul tuo cuore Della gente seduta sull’acqua Che c’aspetta , La riunione delle stelle Tenuta a porte chiuse negli sguardi Una sorta di parola messianica Nascosta nella poesia È questo il grande potere del poeta , Poter semplicemente raccontare una favola O tenersi in comunicazione con lo spirito del tempo.
Da Lo spirito e il corpo Boopen , 2010
Id: 8982 Data: 23/06/2011 21:35:44
*
David Maria Turoldo
Il tuo pastrano È una reminiscenza di vento Un tremore che vibra Muovendo le ombre sull’acqua Vivi allo stesso tempo tre esistenze parallele: Il frate , il poeta e il viandante. E rimani lì , a baciare seni di pietra In un erotismo innocuo Un piacere raggiunto attraverso l’ascolto La pioggia ti lima le spigolature del viso E leviga l’attesa del cuore stanco , Il pane raffermo delle ossa che torna friabile E tralci di sillabe sonore come campane Mature per essere colte.
Da Come la pietra e il vento Fermenti , 2011
Id: 8980 Data: 23/06/2011 21:31:59
|