cade una foglia

nascondendo il futuro

dietro al passato 

diventa fuoco

tutto ciò che è parola,

nascono fiori

sgoccia la pioggia -

certezza di musica

tra foglie nuove 

semina il vento

sussurri vesperali 

di seta e pianto 

il primo verso

di luna, neve e vento –

chi sarò dopo?

stanca la quercia

svestita delle foglie –

il buio a terra

finisce l'anno –

nel bianco dei capelli 

un desiderio

a capodanno:

un brindisi di pioggia

sulla ringhiera

in un sandalo

si infila una foglia

che sa di pioggia

chiuso dai rovi

il sentiero percorso

sin da bambino

su vecchie pietre

in sillabe di pioggia

note d'autunno

petali a terra 

incorniciano il tempo

dopo l'addio

mi tiene sveglio

la luna oltre i platani -

voce infinita

e fa bottino

sotto l'arcobaleno

una formica

sera di vento -

il fragore delle onde

concilia il sonno

una rondine 

porta ai nuovi nati 

cibo nel nido

spazzando il viale

se ne va con le foglie

anche il tramonto

vola il polline –

nei pomeriggi estivi

nuovi pensieri

s'innera il cielo –

sopra gli acini verdi 

il temporale 

silenzio intorno –

dei larici caduti

resta il profumo

cielo plumbeo –

i tulipani hanno

sguardi nel sole

un bimbo corre

verso il fondo del viale –

platano spoglio

foglie annegano

nel lavatoio in pietra 

insieme al cielo

il vento gela

insieme alle pagine 

le mie mani

scende la pioggia

sulle tenere foglie –

unica voce

il sole bagna

madonnine su pietre e

lapidi bianche

Fiori esotici

carnivori sulla mia testa

psoriasi di un cuore malato

si aprono

in primavere autunnali

al cadere delle foglie

al precipitare di gocce d’ansia

in un calice sbeccato

con fiori d’oppio e fughe di Bach

verso gli anni miei sospesi

in singulti cromatici

tra note bianche

di una partitura muta.

nelle conchiglie 

del mugghiare del mare 

solo il ricordo

idi di marzo

sull'albicocco in fiore 

si posano api

profumo lilla

da una villa solinga

glicini in dono

la foglia bruna

in un secchio ghiacciato

volo di uccelli

scroscia la pioggia

sulla piena del Cosia

corvi in attesa

suona la radio

l'adagetto di Mahler

scende la neve

salice bianco

gli amenti tuoi tacciono

maggio è lontano

dietro alle sbarre

un condannato pensa –

alle peonie 

così si sfoglia

l'ippocastano giallo

vicino al fiume

su una seggiola

un vecchio col cappello –

il mare ondoso

i pescherecci

nel golfo di Taranto -

le reti vuote

morsi del sole 

su una schiena fanciulla

nel luglio ardente 

cade un petalo

su una scala dorica -

un'arpa tace

lago d'inverno –

sfilano guardandoci

i fieri cigni

un piano suona

in un caffè del centro -

Chopin di notte

nerica il cielo -

nel bruire dei platani

l'eco di un pianto

mattina grigia –

nella tela di un ragno

sogni d'argento

velo da sposa

in un vaso di vetro -

dolce profumo

granisce il sole

in strie d'oro lucente

sui bei prugnoli

una cornacchia

all'occaso d'agosto

gracchia affamata

colpi di mitra -

in un mandarineto

uomini contro

occhi punici -

tumulati nel cuore 

di un mare nero

nell'uva acerba

è racchiuso il ricordo 

di molte estati

lamica il tiglio

sul porfido bagnato 

del lungo lago

il nubifragio:

sublime dinamico 

dentro un'idea

è primavera

nondimeno l'inverno 

muove la coda

cielo screziato

su frammenti di vetro –

un cuore infranto