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Raccolta di poesie di Anna Maria Bonfiglio
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Il tempo breve (a Carmelo Pirrera)


Dicemmo ci sarebbe stato tempo
Eppure sapevamo
che alle nostre spalle
tramavano i pirati
Occulta al nostro senno
impallidiva la trama delle stelle
i giardini sfiorivano
e i campi maturavano altro grano

(Che tempo è, signore?
Tempo di solitudine, amico)

La pioggia di febbraio
ha sciolto il miele che addensava il canto
e maggio sarà un mese come un altro
solo più lungo forse
e un po’ più solitario
senza colombe e glicini sui muri

(Che tempo ora sarà, signore?
Tempo che fa più breve il nostro, amico)

(4 febbraio 2015)

*

Naufragio

La notte che il mare mi sputò
sulla roccia di marna
non c’era luna al balcone del cielo.
Il vento mi frustava le ossa
l’acqua danzava dentro ai miei polmoni
ed una voce che non riconoscevo
-forse la voce ch’era stata mia
ed ora era di un morto-
chiamava disperata il mio Kaleb.
Ma nessun Dio Allah o Maometto
rispose al mio richiamo.
Come potete immaginare
il morso dell’ angoscia
che addenta la carne inaridita
dal sale degli scafi,
voi che conoscete il mare
soltanto per diletto?
La notte eterna discendeva lenta
a invadermi le membra,
ad abbuiarmi il cuore
quando un’ombra s’avvicinò al mio corpo
e mi spogliò del freddo degli stracci.
Si stese col suo peso sul mio corpo
e mi alitò sul viso
fin quando giunse l’alba.

Palermo, 4 ottobre 2013
Strage di Lampedusa

*

Longevità

LONGEVITA’

La longevità è un patrimonio(…) gli anni portano esperienze e alterazioni che, se vogliamo invecchiare bene, vanno accettate e non combattute o addirittura negate e rimosse.
(Umberto Veronesi)
Longevità, mio caro Veronesi
non è finestra aperta in faccia al mare
dove speri che sorga un’altra luna
non è cantare al vento
i sogni che t’aspettano in futuro.
E l’esperienza
è un peso che ti grava sulle spalle
denaro fuori corso
da mettere in bacheca.
E’ un altro mito dell’età moderna
nutrito dai progressi della scienza:
favorire il ricambio neuronale
e inattivare il gene p66
per giungere a potere differire
il fatale momento della resa
quando piegate le ali sopra il capo
ci raccogliamo nel silenzio eterno.
Longevità è l’ultima stagione
per misurarci con quello che ci resta
solitudine che penetra le ossa
figlia di progredite civiltà
lontane anni luce da Okinawa .


*

Carnevale

Sulla tovaglia a quadri
dove ai cristalli
sbavano le spume
ci illude il colore fasullo
di una tromba di carta
il solitario sberleffo
calato a volo d'aria
fra bottiglie e panini.


*

Veglia


Sei così persa e lontana
ombra chiara del passato
che dondoli al ramo spoglio
di questa stagione in agonia
eppure così vicina e amica
nel solitario rifugio dell’anima
-tu che rechi in dono
la consolazione nella notte
gravida del sonno altrui.


*

Ultima volta

Ora non mi ricordo
se quell'oscurità fu nostra scelta
o se dal cielo oppure d'altro luogo
scesero veli neri
ad annunciare un lutto.

Quando scoccò l'ultima
parola le cartelle dei piccoli
studenti cantavano per la strada.
Tutto era come prima
eppure già diverso.

*

27 gennaio, giorno della memoria

Scarpette senza nome
del bimbo che fu mio tuo e di nessuno
ricci sommersi nella melma
orologi senza tempo
ossa sbiancate a calce
ròse da cani umani
e altro che non sappiamo
o solo che neghiamo
perché il dolore è peso
ombra che inquieta il sonno
morsa che ci fa odiare il pane
ed è più comodo chiuderlo
fuori dalla porta
cacciarlo dalle orecchie
prenderlo a calci
per dirgli che non ci appartiene.


*

Il falco


L’atteso falco -ecco
planare sul mio tetto,
ripiegare le ali
sulla cenere dei muri
e con regali artigli
rampare alle commessure.

Ma breve è il transito
e al sofferto richiamo
oppone
l'alterigia del distacco.

In tempo estraneo
compie la sua
totale ascesa,
a graffi e strappi
procurando tatuaggi.