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Raccolta di poesie di Andrea Calcagnile
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Poesia per Fabrizio De André

Nato in una famiglia benestante,

la sua fama non giunse all'istante,
i sublimi, dopo vengono scoperti,
seppe fare aurei e aulici concerti.
Gli amici sapevano quanto valeva,
la sua unicità era la sua leva.
Poteva campare con la sua eredità,
ma preferì cantare in tutta libertà.
Era timido, pigro e fumatore,
ma della poesia era il dottore.
Amava la campagna e amava bere
per rallegrare la vita nelle sere,
amava i suoi figli e sua moglie,
ora lei possiede tutte le sue gioie.
Deturpato da un funesto evento,
mesi di tristezza anche per il vento,
la sua anima purtroppo ne uscì lesa,
poi la penna, la fece divenire illesa.
Faber, era il suo soprannome,
al suo amico piaceva questo nome.
Faber, un donatore di emozioni,
che trasmette varie sensazioni,
lui atleta e campione poetico, 
per alcuni fans è anche un medico.
Il cantautorato possiede una stella,
una delle più note, la più bella.

*

In quel luogo serale e notturno

In quel luogo, là dove si divertono perfino le pareti,

ci sono ragazze e ragazzi, intrappolati da tante reti,

queste camuffano il loro corpo e la loro entità,

per poi colmarli di superbia e di socialità.

Li vedi gioire, ridere, piangere, bere e fumare,

per loro in estate è una legge andare al mare.

Li vedi parafrasare, ragionare e filosofare,

ognuno di loro tantissimi mestieri sa fare,

alcuni fungono da ottimi e maligni professori,

nel parlare correggono artisti, geni e assessori.

Tra vecchi fidanzati non mancano mai i rancori,

specialmente se entrambi hanno nuovi amori,

da lontano si guardano in maniera machiavellica, 

gli attuali partner non attuano nessuna azione bellica.

La magia dell'ebbrezza è la ciliegina sulla torta,

c'è chi scatena risse e chi vomita dinanzi a una porta.

Quando la serata finisce magnificamente,

lo stato può arricchirsi felicemente,

le multe in questi casi sono indecifrabili,

i pianti per un addio momentaneo sono sempre stabili,

amare un mezzo è sempre, sempre meraviglioso,

ma perderlo per delle sciocchezze è doloroso.

In quel luogo, là dove si divertono perfino i tavolini,

c'è tanta ipocrisia e desolazione, poverini! 

*

Giugno 2015

Di male, cosa ti ha combinato un ragazzo sensibile?

Voleva avere le tue attenzioni in un modo incredibile.

Se non lo sai, te lo scrivo io, la gelosia

fa parte dell’amore e della sua magia.

Tua madre così immune e rigorosa

non ti avrebbe vista vestita da sposa,

lo sapeva, d'altronde dopo la nostra rottura

non mi ha chiamato, di me non aveva cura.

Orbene, tu cerca, cerca un altro amore,

in modo che sappia cogliere il tuo candore,

qualcun altro sopporterà la tua tristezza,

per te sarà l’eterna e felice salvezza.

Illusioni hanno camminato nelle nostre teste,

abbiamo litigato sovente dentro a tante feste,

poi, ci siamo destati dal sogno che ci circondava,

abbiamo capito cos’era che ci allontanava,

avevamo paura di lasciarci, ma in noi c’era una sfida,

infatti, tutti al nostro fianco sentivano le nostre grida.

Non erano canzoni e nemmeno racconti,

erano presagi palesi, visti da tutti i tramonti,

cominciava a crescere il nostro disinganno,

sparlavamo senza donarci alcun inganno,

la verità adagio volava, volava da sola

e soprattutto in ogni nostra singola parola.

Lasciarci forse è stata la scelta della nostra vita peggiore,

ma se non ci fossimo mai veduti, sarebbe stato migliore.

*

A tessere

A tessere i miei sogni
non ci riesco,
a tessere le mie illusioni
non ci riesco,
a tessere i miei difetti
non ci riesco,
a tessere i miei dolori
non ci riesco,
eppure c'è gente che ci riesce.
Ma a tessere il vento
non ci riesce nessuno.
Fu per questo che quando
una mano mi accarezzò il viso
rimasi beatificato.
Fu l'unica donna, che fra tante riuscì
a tessere il mio mesto cuore
con la sua gioia e con il suo amore.

*

Infanzia

Possedevo una spada,
un cappello e uno scudo,
le mie armi di gioia
con cui combattevo
contro tutti i nemici,
assieme ai miei amici
più piccoli della mia statura.
Correvo, cadevo e mi rialzavo
anche piangendo,
con il sangue che scivolava sulla mia pelle,
ma nulla mi spaventava.
Innocente fantasticavo e auspicavo
con il mio spettro fantastico
e con la mia mente creativa,
le giornate svolazzavano via
più veloci di aerei.
Volevo divenire un eroe
e ci sono riuscito,
perché i miei sogni
li ho realizzati da bambino.

*

Canzone

Leggera come un morbido cuscino, 

rilassante come lo scorrere di un ruscello,
stupenda come la natura sempreverde,
ammirabile come uno stormo di uccelli,
unica come la felicità di una donna
quando aspetta un bambino.
 

Non è mai maligna,
è sempre benevola,
mi fa vivere
e non sopravvivere,
è un lume dilettevole
attaccato alla mia
immensa fantasmagoria.

L'arte del piacere,
l'arte di ascoltare 
la mia canzone prediletta.

*

Madre terra

Oh mia amata terra
quanto ti adoro!
Sei unica, sei il mio dio.
Madre terra,
tanti benefici mi hai regalato,
ho avuto in cambio
una fortuna imponente.
Madre terra,
tanti bei campi possiedi,
li scruto tutti
come se stessi leggendo,
contemplo tutto felicemente.
Madre terra,
sono andato in vari posti,
ma nessuno mi ha mai colmato
come riesci a colmarmi tu.
Ho viaggiato dentro di te,
grazie alla forza del vento
che mi sospingeva
e ristorava la mia mente.
Quanto amo guardare l’aurora!
Quanto amo guardare il tramonto!
Quando dà il cambio alle stelle.
Null’altro potrà mai colmare di gioia
il mio cuore, solo la mia terra.
Sono in un mondo diverso,
i giorni volavano via
speditamente.
Non sono ancora morto,
continuerò in eterno
a vivere nella mia terra
che mi ha regalato tante avventure,
tanti dolori e tanta felicità,
mi ha donato un’altra vita.
Quando morirò,
nuovamente rinascerò
nella mia amata terra.

*

La gioia

Ero da solo con i lampioni,
parlammo per ore e ore,
loro con la loro luce
ed io con i miei occhi
che brillavano di gaiezza.
Una visione mirabile
discendeva adagio 
nella notte silente.
La luce era atterrata,
sembrava la mia anima,
stranamente mi domandai
come potessero emanare 
così tanta luce i lampioni.
Invece, furono i loro maestri
ad aiutarli benevolmente,
una maestranza integra,
formata dalle stelle e dalla luna,
quando vidi tutto ciò
mentalmente volai.
Fu per me un momento mistico,
fu per me un momento speciale,
la mia gioia 
mai aveva provato 
una sensazione del genere.

*

Un bicchiere

Nella lugubre notte
un malessere mi cinge,
può darsi che sia un rimpianto
dovuto al mio carattere
e alle mie mani 
quando con dolcezza 
toccano un vetro
capiente di magia,
magia che prima o poi
pagata dovrà essere.
Eppure io non voglio far del male a nessuno,
nemmeno a me stesso,
che stranezza!
Stupida testa incoerente
o stupida anima che impossessata
da qualcosa o da qualcuno sembri.
Un bicchiere per raccontare mille storie,
un bicchiere per sentirmi appagato,
vorrei trasmutarmi e cambiare.
Se non fosse per alcuni individui
la vita sarebbe ancora più bella,
qualcuno mi ha rovinato,
come un vandalo pronto
a deturpare una statua.
Ma non mi farò abbattere.

*

Mare

Mare,
sei un abisso infinito, 
rivestito da uno specchio nitido, 
che ondeggia per la placidità, 
in cui si rispecchiano le faville 
dipinte dal sole, 
e passeggiano 
assieme al loro amico vento, 
che le accompagna amorevolmente. 
Mare, 
sei la magia del mondo, 
incanti chi ti contempla, 
sfami i tuoi figli al tuo interno, 
regali ossigeno alla terra, 
disseti le rocce 
al tuo percuotere su di esse, 
il vostro eco si trasmuta 
in un orchestra, 
per colmare di emozioni 
chi vi ascolta, 
per poi placare anche il cielo, 
che soltanto grazie a te 
si specchia e oltrepassa 
attraverso le nuvole. 
Mare, 
ti racchiudi con il tuo sciame paradisiaco
pur di donare divertimento, pace e amore.

*

Luccicano faville

Luccicano faville sulla parete,
danzano come le onde,
è impossibile non guardarle.
Che smisurato rigoglio!
Che infinita giocondità!
Che bello conoscere il proprio mondo!
Il dolce richiamo della mia famiglia
mi sussurra un'immensa prosperità,
il loro nitido sorriso oltrepassa
quello di qualsiasi tesoro inestimabile.
Decantiamo e godiamoci questo giorno,
colmiamolo di diletto,
come se ogni istante fosse
una candela d’accendere,
come secondo per secondo
mi avete insegnato la vita.
Luccicano faville
grazie al sole, alle stelle, 
alla pioggia e alla neve.
Scintilla la mia famiglia
con un immenso sorriso, 
con tante risate,
con stille di tristezza e di freddezza,
ma per sempre uniti saremo
e in eterno rinasceremo.

*

Viltà

Oh maledetta e insidiosa paura!
Mi hai portato via la cura,
quella di allora
e questa di ora.
La vita non è uguale per tutti,
c’è chi mangia i semi e chi i frutti,
io mangio accanto al timore
e chissà come ne soffre il mio cuore.
Vorrei alzarmi e gridare,
chiudere gli occhi e scordare
l’attimo che mi colmò di tormento,
a causa di un errore fatto in quel momento,
eppure tutti sbagliamo,
ma non tutti ci angosciamo.
Oh quanto è bello il suono del vento!
Lo scruto come se fosse un portento,
il vento è libero come un uccello
ed io chiuso come un asinello.
Viltà, un giorno me la pagherai,
ti sconfiggerò e te ne pentirai,
sei la rovina di ogni essere umano
e nessuno ti vuole stringere la mano.
Alla morte darò la soddisfazione
di non aver vissuto con un’inclinazione,
ma un giorno il mio sogno realizzerò,
vivrò libero nell’aria quieta e volerò.

*

L’artista di strada (Sonetto settenario)

Non vivo per la gente,
vivo per la mia arte
e poi gioco a carte,
solo con l’indulgente.

L’asfalto esulta,
adoro i colori,
odio assai i cori
di chi spesso insulta.

Amo il vento, velo
il soave pigmento
quando è sottostante.

Scruto per un istante
il fulgido segmento
del vento e del cielo.

*

Succo d’amore

Un giorno come tanti,
io e lei entrammo in un bar,
era affollato,
taluno beveva, talaltro mangiava,
del bar a me piaceva tutto
fuorché i cornetti,
lei voleva bere un succo di frutta
ed io una bottiglia di birra.
Ci divertimmo assai,
dopo il quale fatto
tornammo a casa.
Parlammo dell’ammaliante
serata trascorsa assieme,
poi, le confessai che la bevanda
da lei bevuta, 
non era un vero e proprio 
succo di frutta,
era un succo d’amore, 
da me trasformato
ogniqualvolta la baciavo.

*

L’insegnante degli intrecciamenti

Lei, proprio lei
è la mia insegnante,
è specializzata negli intrecciamenti,
beata lei,
io non ci riesco.
Riesce ad intrecciare
i suoi soavi fili capelluti,
riesce ad intrecciare
i peli del suo cane,
riesce ad intrecciare
l'erba quando è verde,
riesce ad intrecciare
l'amore che regna 
nei cuori dei suoi familiari,
formando una famiglia compatta,
riesce ad intrecciare
il suo cuore col mio,
riesce ad intrecciare 
le nostre mani 
allorquando ci vediamo,
ed io divengo felice,
sentendomi miracolato e appagato.
Lei è un genio in tutto questo.

*

Stanza d’amore

Le lenzuola candide

ci attendono placidamente,
il tepore 
dello spazio carente 
ci ama,
i quattro bordi murati 
ci scruteranno,
assorbiranno la nostra
aura satura d'amore.

*

Gabbiano

L'invidia è la virtù dei balordi.
L'invidia folgora 
alcuni caratteri umani.
C'è chi è invidioso del suo collega,
chi del suo migliore amico
e chi di suo fratello.
Non conosco
queste tipologie di invidia.
Però, sono invidioso di un prodigio
che ho contemplato un po'
di tempo fa.
Un giorno vidi svolazzare celermente
un gabbiano, sopra un rivo,
col suo color bianco terso
mi inebriò, assieme al suo 
canto speciale e nitido.
Vorrei tanto volare come lui,
vorrei tanto essere libero come lui.

 

 

Ti dedico questo canto,
mio dolcissimo gabbiano,
ti giuro, non ho pianto,
vorrei averti nella mano.

 

*

I seguaci dell’ipocrisia sacra

Vivono i loro giorni seguendo una legge,
non sono diversi da noi, qualcuno li protegge,
soprattutto quando colmano le loro tasche
anche nei giorni pieni di false burrasche.
Si travestono, per loro ogni giorno è carnevale
e la recitazione diviene sempre più abituale,
non tutti appartengono al genere umano buono,
i mass media parlano del loro frastuono,
di quello che producono in maniera silenziosa,
quando seducono la donna con una rosa.
Con eloquenti parole conquistano la gente,
questa ci casca, non perché sia indulgente,
ma perché vuol morire lietamente
e in modo che abbia forte la mente.
C'è chi li disprezza e chi li venera
e c'è chi prega nella notte nera.
Gesù Cristo è lassù, non accoglierà i bugiardi,
accoglierà i veri buoni, scruterà i loro sguardi,
accarezzerà i loro visi e i loro sorrisi,
in eterno loro abiteranno nei suoi paradisi.

*

Ombra

*

Le luci della notte

*

Gli occhi di una madre

Dinanzi agli occhi esterrefatti

di mia madre sono suo figlio

e un umile poeta.

Tempo fa, dinanzi agli occhi,

a volte distrutti di mia madre,

ero un bambino

irriverente e scamiciato.

 

Oh mamma!

Se io avessi capito prima…

 

Una delle cose che più ci emozionò,

fu quando adagio mi calmai.

La nostra emozione più suggestiva

giunse quando lei lesse

la mia prima poesia.

Lei non se l’aspettò

e con mirabili lacrime mi ringraziò.

*

Sudore

Le mie mani dolenti
colme di sudore e di lividi 
spiegano al mondo 
il mio lavoro, i miei sacrifici,
la mia voglia e la mia dedizione.
Il mio viso bagnato
di spossatezza
e i miei occhi colorati di fuoco
spiegano alla gente 
questa mia fatica.
Si vive per faticare,
si vive per campare,
si vive anche per sopravvivere.
Non tutto è ammaliante,
ma può accadere
che le cose faticose
diventino anche bellezza,
per chi crede in se stesso.

 

*

Voglio librare

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