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Raccolta di poesie di Antonietta Depalma
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Al chiarore di Máni

Baciò la luna l'argenteo elmo

e tu, Oh Valoroso, 

come Tristano al palazzo di Artù, 

al chiarore di Máni

irrompesti in un cuore affranto.

S'alzó soave un canto

che col giungere di Sól svanì.

Nella selva ella attese

d'udire i suoi ferrosi passi

che di scintillio Dana vestì. 

 

*

Beltane

Nella notte di Valpurga

il canto dei druidi si levava.

Purificava il lucente rogo, 

la vita celebrava.

Venerava il sacro altare l'unione silvana:

l'amor della Grande Madre e il suo Cornuto sigillava.

Degli antichi celti la tradizione raccontava

la stagione della luce che il Calendimaggio inaugurava. 

*

Lancillotto e Ginevra

Di un grande amore si raccontò 

che a Camelot si consumò:

Rapito fu il cuore Lancelot

alla corte del valoroso Artù.

Egli posò i suoi occhi sulla fanciulla fatata,

al britannico condottiero in sposa donata.

Tra le stanze della fortezza s’avventurò,

al chiaror della luna fedeltà le giurò.

Ardue furono le conseguenze che nell'amore affrontarono,

quando dell'illegittima unione al re rivelarono.

Tra i sibilìi delle spade il signore della guerra spiró,

un ultimo bacio sulla tomba i cuori degli amanti sigillò.

Lo sguardo di Ginevra, Lancillotto mai più incontrò.

Un antico pennino narrò,

la storia di un infinito amore che in terra di Avalon germogliò(Lancillotto e Ginevra)

*

Canto di Beren e Luthien

Leggiadra egli la vide danzare, 

come un usignolo alla Luna cantare. 

Tinúvel la chiamò 

e perperdutame l’amò. 

 

D'un uomo e di un elfo l'arduo destino 

la magica gemma di Fëanor non separò. 

Della principessa di Sindar e del suo mortale, 

nella Terra di Mezzo, l’amore fatale. 

 

*

Ballata di Beowulf

Risvegliò il menestrello di Heorot l'ira di Grendel 

condannando gli eroi della corte danese alla pena mortale.

 

La spada del re Hrotgar invano lo sfidò:

il malvagio troll nella caverna si rifugiò.

 

Spirò tra le braccia della megera genitrice

che vendetta per suo figlio invocò. 

 

Alla corte di Cervo, Beowulf l'affrontò

con la spada dei giganti la vita le strappò. 

 

Liberò la terra dei Juti e sul popolo Geato cinquant'anni regnò 

sin quando Lindorm la pace non minacciò.

 

Ancora una volta in un duello si sfidò

con la vita, la fatale vittoria pagò 

 

 

*

Ballata di Herr Mannelig

Intrappolata fu la fanciulla del crepuscolo

nel sortilegio di un antico grimorio

 

In sposa si propose al gentil signore

per spezzar l’incantesimo col vero amore 

 

Il cavaliere Mannelig dodici tentazioni rifiutò, 

nella sua malvagia forma Bergatrollet lasciò

 

Al sorgere del sole ancora una volta ella si rifugiò

nelle grotte, tra i monti regnò

 

Nella Terra dei Varega si narrò 

di una strega che disperatamente amò 

*

Claddagh d’Irlanda

Custodito viene il cuore di un re 

tra nelle mani di Anu e Dagda:

eterno sigillo di un amore 

che in terra di Ériu nacque 

ed immortale spiró. 

 

*

Cielo del Nord

Danzante nastro del cielo,

di Sol il raggio scintillante

riflette sullo scudo di welcryge, 

attendo d'udir il tuo suono 

che al cor si mostra 

e all'empirico tace 

*

Viscum

Fiorisce sotto la neve il vischio,

del solstizio d'inverno, il fior prediletto.

Un cespo che a Natale sull'uscio pende,

sigillar va con un bacio, l'amore.

Degli antichi celti, le sacre foglie.

Cercato d'oro vien nelle eroiche gesta.

Selvaggio cresce sul silvestro pino

di rovere il sacro si presta, 

ispirazione del poeta latino.

*

Stella di Natale

Fiorisce la poinsettia

nei bui giorni invernali 

al violento soffiar

d'un gelido vento

*

La Perla

Afrodite del mare, 

dell'argentea Selene rifletti il candor. 

Nel profondo ocean 

la rara bellezza specchia. 

Ingenua lacrima del cor fanciullo 

che Botticelli ispirò. 

 

*

La Dama Parigina

Sedeva solitaria la dama 

alla terrazza di Rue Scribe 

Ammirava all'argentea luna 

le fanciulle in mussolina sfilar. 

Passavan veloci i carri, 

la frenetica vita 

un sogno all'abbagliar 

 

*

La Rosa Selvatica

Soave è l'umido profumo 

che di rugiada odora 

quando dell'allodola 

il canto s'aggrava. 

I fiori, ancor boccioli 

stanno timidi

sul vellutato prato. 

Dolcemente si schiude 

la selvatica rosa 

che alla prima luna 

del gentil cuore 

diviene musa. 

*

La Primavera Del Poeta

Suonano all'aurora

del borgo le antiche campane 

siede il poeta allo scrittoio, vicino al davanzale 

Fioriscono le primule 

canta il pettirosso sul sorgere del giorno 

annuncia la primavera, il suo ritorno 

Gioisce il cuore

ammira la sua musa lo scrittore 

fonte dei sogni, anima delle parole 

*

Paesello Nat́o

Oh, paesello natìo, 

tu che parevi la tela del pennello più lustre 

Quando all'arrossir del cielo, 

i lampioni s'accendevan

per meravigliar le strade  

Di dicembre eri il presepio più bello

e l'antico profumo delle tue pietre raccontavano 

come la penna d’un vecchio scrittore. 

Oh paesello natìo, 

la natura ostile t'è stata, 

lasciando indelebili nelle menti 

i tuoi biancheggi d’inverno 

e quei nobili atri, 

vestigia dei secoli passati. 

*

Lode A Minerva

Minerva, 

che sul giudizio vegli, 

i tuoi occhi bendasti 

e mai madre più giusta vi fu. 

Nata da Giove già guerriera, 

ai Quinquatria di marzo invocata. 

Ingegno e sapienza,  

dei fori la guardiana. 

La tua nottola cantò Omero, 

rendendoti musa del pensiero 

Sul tetradramma fosti portata 

dai tuoi protetti, 

lodata 

*

Lo Scrittore

Scende la sera, 

la pace vien ad abitar le mura. 

Alla soffusa luce della candela, 

dell'oca, la bianca piuma 

stringe tra le sue dita 

Racconta la nostalgia, 

la gioia, i ricordi e l'amore. 

Lunga è la notte dello scrittore 

che vive due volte:

nella realtà e nelle parole.