I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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L’amore dura non si consuma
L'amore dura non si consuma lavi e rilavi alla fontana ma il colore non si sbiadisce anzi il tessuto non si infeltrisce. Tu nella cesta lo lasci in fondo ma alla fine sempre riappare è uno straccetto, non sai che fare, ma ti ricorda che ancora serve. L'amore è strano, a volte è lontano, tu non ci credi ma è una fortuna sempre ritorna, risplende in cielo quando la sera spunta la luna. Spunta la luna dietro una nube ti sembra opaca ma poi riprende quando ti aiuta un poco il vento la nube sposta, la luna splende. Mentre t'avvolgi nei tuoi conflitti la mano stringi a chi è vicino ma il tuo pensiero vola lontano al tremolare d'un lumicino. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 20.5.2023 - 11:06) Nella mia foto: Luna nel cielo di Niccioleta (GR)
Id: 68321 Data: 20/05/2023 16:08:15
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L’amore degli anziani

L'amore d'un anziano è assai speciale è come l'acqua fresca di sorgente sgorga alla fonte e va velocemente ed addolcisce il mare pien di sale. E non servono ormoni innaturali bastano quelli che produce il cuore liberi di muoversi e sbocciare e sono figli sol d'un grande amore. Tu la provochi con un cuore o un fiore e lei ti stuzzica in modo assai innocente "la doccia ho fatto, son tutta profumata" eccita i sensi, stuzzica la mente. Lo fa con spirito ed animo gentile ma in lei fermenta lo stimolo dei sensi non scorgi vizio o alcuna devianza come un ballo ti spinge in una danza. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 14.5.2023 - 15:02) La foto è tratta dal portale: https://miloghe.wordpress.com/2016/12/22/anima-e-tango/
Id: 68251 Data: 14/05/2023 17:06:32
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Precarietà

Il verde avvampa e già perde il colore ed una foglia giù per terra cade e un giallo fiore scintillante al sole un'ape sfiora e l'indomani muore.
Anche la pelle mia come una foglia ogni giorno che va cambia colore una ruga ricama anche il mio volto e dentro il petto batte forte il cuore.
E il mondo va ormai senza valori nell'animo fermenta odio e guerra nessuno guarda le miserie umane e le ricchezze resteranno in terra.
E tutti indosseremo nella bara vestiti senza tasche e senza firme che ostentare al buio d'una tomba non serve il trombettiere con la tromba.
Salvatore Armando Santoro (Roccastrada 9.5.2023 - 17,05)
Id: 68244 Data: 13/05/2023 02:46:05
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In un angolo di cuore

Ci sarà sempre un angolo del cuore dove ho creato un nido con le piume allevierà per te ansia e dolore le pene tutte porterà via il fiume. Della tua pelle tratterrà l'odore, che sapeva di zagara e d'agrume, di bianco ricamava i rami in fiore e brillava nel buio come un lume. Ora nel cuore se ne sta negletta ma ogni tanto si sveglia e la risento un poco si allontana, senza fretta, ma la sua voce me la porta il vento, si sente trascurata e non l'accetta perché l'amor del tutto non ha spento. Ormai lo sa che indietro non si torna ma il mio amore ancora la frastorna. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 13.05.2023 – 2:07) - Sonetto ritornellato
Id: 68243 Data: 13/05/2023 02:37:27
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Umanità senz’anima

Vivo di poesia, e non è morta, acqua sorgiva che da fonte emerge bolle produce borbottio che allaga pianto si allaccia a salice che il primo verde tinge della stagione nuova che s'affaccia. Che dir dell'incertezza che m'assale? Degli anni che s'ammucchiano incostanti? Tante tristezze timide disegnano paure per i giorni a noi davanti rombo di voli tenebrosi e cupi odor di morte e supplicar di genti. Fuggo nel mio rifugio e scrivo un verso le paure sotterro e sto in ascolto penso a quell'attimo finale alla parola che più non favella che speranza non semina e agonizza che nel petto silenziosa giace e a disegnar pensieri più non sale e che silente e indifferente tace di fronte alla follia che l'uomo assale. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 01-04.2023 . 7:50) La foto è tratta dal portale: https://www.panorama.it/news/dal-mondo/guerra-ucraina-aerei-a-terra
Id: 68057 Data: 10/04/2023 03:51:50
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Esplode il biancospino

Esplode il biancospino e l'ape chiama pesco e ciliegio stan facendo festa ma dell'inverno il freddo ancora resta oggi è stata giornata un poco grama.
Ed il freddo m'ha colpito come lama sole splendente ma giornata mesta la primavera non procede lesta rallenta il passo e ancor l'inverno chiama.
Ma dentro i campi aumentano i colori il giallo allaga seguito dal rosato ed anche i fossi s'empiono di fiori.
S'ode il fischiar d'un merlo innamorato il freddo non rallenta i primi amori e già tra i rovi un nuovo nido è nato.
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 04.04.2023 - 14,15)
- Sonetto - Nella mia foto peschi e ciliegi in fiore sulla provinciale senese
Id: 68056 Data: 10/04/2023 03:49:01
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Di te mi resterà

Di te mi resterà questa tuo foto ed il tuo sguardo perso verso il mare mi resterà quel poco sillabare ed una brace spenta dopo il fuoco. Di te mi resterà quel rumeggiare ed una scia di luce tremolante il tuo guardare il mar tutta sognante e l'onda sulla spiaggia spumeggiare. Di te mi resterà il tuo sorriso gli occhi lucenti pieni di speranza un raggio che t'illuminava il viso il passo tuo leggero come danza quel tuo sparir d'un colpo all'improvviso che nel mio cuore ha spento ogni esultanza. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 22.3.2023 – 22:02) -Sonetto -Nella mia foto Elena a Senzuno di Follonica
Id: 67963 Data: 24/03/2023 03:23:18
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Le désespoir est assis sur un banc (Traduz. di S.A. Santoro)
Dans un square sur un banc Il y a un homme qui vous appelle quand on passe Il a des binocles un vieux costume gris Il fume un petit ninas il est assis Et il vous appelle quand on passe Ou simplement il vous fait signe Il ne faut pas le regarder Il ne faut pas l'écouter Il faut passer Faire comme si on ne le voyait pas Comme si on ne l'entendait pas Il faut passer et presser le pas Si vous le regardez Si vous l'écoutez Il vous fait signe et rien personne Ne peut vous empêcher d'aller vous asseoir près de lui Alors il vous regarde et sourit Et vous souffrez attrocement Et l'homme continue de sourire Et vous souriez du même sourire Exactement Plus vous souriez plus vous souffrez Atrocement Plus vous souffrez plus vous souriez Irrémédiablement Et vous restez là Assis figé Souriant sur le banc Des enfants jouent tout près de vous Des passants passent Tranquillement Des oiseaux s'envolent Quittant un arbre Pour un autre Et vous restez là Sur le banc Et vous savez vous savez Que jamais plus vous ne jouerez Comme ces enfants Vous savez que jamais plus vous ne passerez Tranquillement Comme ces passants Que jamais plus vous ne vous envolerez Quittant un arbre pour un autre Comme ces oiseaux. (Scritta e pubblicata nel 1947) LA DISPERAZIONE SEDUTA SU UNA PANCHINA (Traduzione ed adattamento poetico di Salvatore Armando Santoro) In una piazza seduto a una panchina C'è un una persona che vi chiama quando passate Inforca dei piccoli occhiali e indossa un vecchio abito grigio Fuma un pezzetto di sigaro consunto è seduto E vi chiama quando gli passate davanti O semplicemente accenna un saluto E' prudente non guardarlo E neppure ascoltarlo Conviene non fermarsi Fingere di non averlo visto Di non averlo sentito Dovete passare accelerando il passo Se lo guarderete se vi fermerete ad ascoltarlo Vi saluterà ed ignorerà tutti gli altri E vi sentirete obbligati a sedervi accanto a lui Allora vi guarderà e sorriderà E voi soffrirete atrocemente Questa persona continuerà a sorridere E voi sorriderete insieme a lui Alla stessa maniera Più voi sorriderete più soffrirete Terribilmente Più voi sorriderete più soffrirete Irrimediabilmente Resterete seduti accanto a lui Immobili come congelati Sorridenti sulla panchina Dei bambini giocano accanto a voi Alcuni passanti passeggiano Senza fretta Degli uccelli svolazzano saltando da un albero all'altro E voi resterete là Seduti alla panchina E lo sapete ne siete consapevoli Che mai più potrete giocare Come quei bambini Voi siete coscienti che mai più passeggerete tranquillamente Come quei passanti Che mai più potrete svolazzare Saltando da un albero all'altro Come quegli uccellini. (Boccheggiano 24.3.2023 – 1:49)
Id: 67962 Data: 24/03/2023 03:15:43
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Meriggio Ozioso

(Nella foto: Incontro di Dante con Virgilio nel dipinto di Gustavo Doré). A te io sto pensando, inutilmente, non so se tu mi pensi o m'hai pensato a casa tutto il giorno sono stato, a tratti mi tornavi nella mente. Ed oggi l'ore son passate lente la notte dietro l'uscio ha già bussato ed il lampione è acceso e illuminato svolazza una falena stancamente. Svolazzo anch'io, rincorro i miei pensieri, la noia mi ha tenuto compagnia silente è il borgo senza vacanzieri soltanto un cane abbaia nella via. Io leggo pigro un canto di Alighieri* parla di Prata** ed anche della Pia** e penso a questa terra sempre in guerra a quella antica tra Siena e Volterra e ai conflitti tra Guelfi e Ghibellini alle contrade ricche di assassini ed al campanilismo ricorrente che litigare fa ancor la gente e che si aggiunge all'odio dissennato dalle grandi potenze alimentato che hanno nel cervello poco sale e rischiano una guerra nucleare. Alla fine a farne poi le spese sarà la gente saggia del paese. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 19.03.2023 – 21:08) - Sonetto ritornellato * Canto V° del Purgatorio, dialogo di Dante con Pia detta dei Tolomei. ** Si racconta che a Prata un tempo esisteva un castello abitato dalla Pia citata da Dante nella Divina Commedia. Ma recenti ipotesi identificano Pia con una Malvolti, sposatasi per procura con Tollo, signore di Prata (oggi frazione di Massa Marittima a pochi km da Boccheggiano), vassallo degli Aldobrandeschi, che si dice uccise la Pia per risposarsi, ma a sua volta venne poi ucciso nel 1285 dai suoi tre stessi nipoti, per aver stretto alleanza con Siena.
Id: 67932 Data: 19/03/2023 22:15:25
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Alla ricerca del vero

Quando la mente e il cuore sono tristi e l'animo è stracolmo di veleno di bile l'intestino è ancor più pieno bile e veleno son nel sangue misti. E' inutile che in testa tu rovisti se ti manca nell'animo il sereno e ti sballotta viaggiando il treno sui sassi ballerai se resti e insisti. Sembra che a poco serva la sostanza eppure tanta di strada tu ne hai fatta ma tanta ancor da far vedo ne avanza. Ma chi nel proprio cuore indaga e gratta il vero scoverà se avrà costanza ed anche troverà la strada adatta. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 21.02.2023 – 20:20) . Sonetto La foto è tratta dal portale: https://www.visioneolistica.it/la-ricerca-della-verita-lo-scopo-della-vita/
Id: 67778 Data: 21/02/2023 20:41:30
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Anche il silenzio ha voce
 A volte anche il silenzio parla e dice basta ascoltare, un sibilo produce, ma ti riporta immagini sbiadite d'un vecchio amore che nel cuore giace. E ti risveglia vividi momenti, le fughe nella notte e le risate le corse sulla rena e le carezze quelle che ho ricevute ed anche date. Assorda, suona come una campana, ogni rintocco è quasi una frustata a lei pensi sul letto abbandonata e la rivedi nuda ed accaldata. Risenti i suoi discorsi discordanti ai quali non restavi spesso attento un sogno ingannatore ti avvolgeva che via ha portato un refolo di vento. Quei sogni adesso tornano opprimenti mentre lei chatta o incide i suoi pensieri e tu sei preso da problemi seri, il sentimento e le emozioni hai spenti. Soffri, mediti su questa indifferenza, tendi una mano, un poco ti trattieni, son spente in petto ormai e tue passioni vizi sol vedi e le depravazioni. E ai suoi discorsi resti indifferente il silenzio ha coperto la tua mente ormai tu sei convinto che ella mente per altri il cuore batte e lei non sente. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 16.02.2023 – 13,37) La foto è di Enrico Forti di Pavia (g.c.)
Id: 67766 Data: 17/02/2023 01:19:16
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Verità
 Ognuno racconta quello che ha, dentro il sacco le parole s’ammucchiano al buio si confondono chiacchierano patiscono. Il brontolio si sente: impetuoso emerge l’urlo dell’ignorante soffoca i pensieri altrui racconta il falso. La diga delle ambiguità deflagra, dilaga e il vero sommerge, le coscienze confonde. La verità galleggia tardi, tardi la coscienza accarezza. Tardi per evitare i danni che i sudditi dovranno pagare. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 19.01.2023 – 13:29) La foto è tratta dal portale: http://www.comune.bologna.it/iperbole/llgalv/iperte/mito/scopo/caos.htm
Id: 67605 Data: 19/01/2023 14:39:10
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Dal dentista

Mentre ero dal dentista ti pensavo, era carina, è vero, l'assistente e sorridevo col bavaglio in bocca mentre il dentista mi curava il dente. Forse dagli occhi si è accorta del sorriso la bocca era al riparo sotto un telo avrà pensato: "Che cliente matto lo stanno penetrando e pensa al cielo". Tanto al dolor mi sono abituato ne assaporo ogni dì qualcuno nuovo non ha il sapore della carne ai ferri, neppure sa di pesce e né di uovo. A te pensavo che cerchi un bambino e quel bambino anch'io un dì volevo l'avrei cullato, gli avrei dato amore, solo a pensarci già mi commuovevo. Con la cannuccia al suo lavoro intenta l'assistente non mi leggeva in mente ed io pur trapanato ti pensavo e ti sognavo sempre sorridente. E pensavo a dei versi e non trovavo la rima giusta e i termini appropriati poi a casa leggendo i tuoi commenti versi e parole insieme li ho creati.
Salvatore Armando Santoro (Donnas 12.4.2022 - 14:42) La foto è tratta dal portale: https//www.ilmessaggero.it/.../5167968_5166632_2105...
Id: 67590 Data: 17/01/2023 00:17:53
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Una bella amicizia

Dormirò questa notte ricordando il tuo sorriso, quel prendermi a braccetto e accarezzarmi quel rimbrottarmi a tratti per un mio parlarti ardito e poi dirmi sinceramente: "Non mi parlare più del tuo amore precedente da me non aspettarti niente parlami di simpatia e d'affetto sol d'amicizia e non di letto". “Quello che provi tu lo sai che mi lusinga non centra che tu dica mi respingi perché non ho l'età, manca la forza. A me non interessa più l'andare a letto, a stare a fianco a un uomo resistente si logora ogni cosa a questo mondo, niente dura in eterno, ed io l'amor ce l'ho, in abbondanza, non mi serve di certo la prestanza, quello che ho, per me, basta ed avanza". Salvatore Armando Santoro (Mele-Genova 12.3.2022-21:15)
Id: 67589 Data: 17/01/2023 00:11:50
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Frustrazione

Quel dolce volto che m’era daccanto, e quei suoi occhi del color del mare son loro che m’han fatto innamorare, or quel suo riso un po’ attristito canto. Rubato ho qualche bacio, e me ne vanto, le mani le ho potuto accarezzare un poco m’ha saputo lusingare ma scoramento ne ha lasciato tanto. Anche lei vento diaccio di marina, umida nebbia che nasconde il sole, saetta in ciel seguita da uno schianto. E poi strazio nel cuor, anche rimpianto, un gran silenzio avaro di parole, cirri di nubi in cielo e in terra brina. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 12.01.2023 – 23:26) - Sonetto
Id: 67561 Data: 13/01/2023 00:32:12
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Nella tana dei grilli

Me ne sto con i grilli a trillare me ne sto tra le rocce sul mare e li ascolto in silenzio cantare melodie con la cetra suonare. E mi incanto a guardare i tramonti ed il sole che ammicca dai monti tra le nubi ci leggo i racconti vedo mostri con visi bifronti. Disperato accarezzo la rena con un ramo (la spiaggia ne è piena) traccio un cuore, ripeto la scena con lei fatta che oggi avvelena. Ora avverto il rumore del mare l’onda scivola e va a cancellare quello scritto che sa torturare chi affetto ed amore sa dare. Quel che ho scritto adesso non giova, il rancore or nell’animo cova ed il trillo dei grilli non trova chi li ascolta e in cuor si commuova. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 8.01.2023 – 15:35) Nella mia foto: Tramonto a Follonica Dicembre 2022
Id: 67537 Data: 08/01/2023 18:46:28
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Ali di cera

Hai voluto volar con le tue ali le mie cercai di darti, ma invano, pensavo d'esser sempre un uomo forte fragile ero come ghiaccio in mano. Quel dì ululava dietro me la morte m'hai rallegrato con quel tuo sorriso su quella spiaggia dove m'incontrasti un bel tramonto ti arrossava il viso. Dentro quel mare il sol lento scendeva mentre un paio di foto ti scattavo, mi segnasti su un foglio il cellulare non ti capivo ma col cuor parlavo. Bella non eri, certo appariscente, il tuo cuore non mi sembrava in festa ed anche tu sembravi un po' smarrita come cerbiatta fuor dalla foresta. E provai a donarti quel che avevo lo feci entrando un poco nei tuoi panni ma forse sono apparso un po' invasivo, forse senza volerlo ho fatto danni. Ora son qui che invano spicco il volo ogni tanto ti mando un mio messaggio ma il tuo tacer sentire mi fa solo ed umiliato per l'accattonaggio. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 8.01.2023 – 00:49)
Id: 67535 Data: 08/01/2023 01:46:47
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Consuntivi

Passeranno per te gli anni tuoi verdi ed io non scriverò per te più versi forse allor capirai quel che oggi perdi forse rimpiangerai gli affetti persi. E sfoglierai in mente i tanti amori quelli che più ti hanno lusingata sono ormai spenti in te tutti gli ardori e allor tu capirai chi t’ha più amata. Mesta rileggerai pensieri e rime che il cuor per te m’aveva suggerito quei versi il tempo trasformò in concime che una lacrima aveva ammorbidito. E ti ricorderai perché piangevo quando ti rivestivi e te ne andavi non era solo il sesso che perdevo ma il vuoto che nel cuore mi lasciavi. Le mie risorse a volte eran carenti avevi scelto tu l’amor tardivo dicevi spinta sol dai sentimenti ma era foga, così lo percepivo. Come il sole che sorge e poi tramonta decresce il desiderio e la passione però d’un grande amor resta l’impronta ma sempre tardi arriva la lezione. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 5.01-2023 – 16:25) Nella mia foto: Tramonto a Piombino 3.1.2023
Id: 67524 Data: 05/01/2023 23:37:10
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Pescatori

Spesso una foto dialoga col cuore gli sussurra pensieri inespressivi se il cuore con la testa dopo parla quella foto dialoga e straparla. Discorre con chi non vede e sente, con chi l’aridità sa seminare, con chi commercia e vende i sentimenti e cambia idea con il mutar dei venti. Quasi mai pensa ai danni che produce a frastornar la mente e la coscienza di chi sa solo amore seminare e i fossi di emozioni sa colmare. Sensi di colpa crea, pone domande, agita in petto inutili conflitti bombe assordanti in cuor fa deflagrare più forti d’un ordigno nucleare. Ma a nulla serve: tanto non intende! Insensibile va per la sua via, tutto il tuo affetto, le carezze oblia, e dopo sol rancore in rete prende. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 31.12.2022 – 19:57) La foto è tratta dalla pagina FB https://www.facebook.com/profile.php?id=100037932002986
Id: 67485 Data: 31/12/2022 21:50:52
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Smarrimenti

Sian persi come rovi in mezzo ai sassi io son solo ma questa è casa mia sola tu sei, con tanta nostalgia, non vedo l’ora che quest’anno passi. Tra i rovi vorrei stare e mi graffiassi ma avere casa nella stessa via poter ridurti la malinconia l’ansia dal cuore tuo tutta vuotassi. L’animo mio riempire di veleno, ma te osservare lieta alla finestra, col volto allegro di sorriso pieno, veder spuntar le gemme alla ginestra mentre il verde colora il primo fieno s’alza dei grilli un canto come orchestra. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 30.12.2022 – 00:45) - Sonetto - La foto del dipinto “Paesaggi salentini” è di mio cugino Enrico Santoro di Cutrofiano.
Id: 67476 Data: 30/12/2022 01:35:09
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Il buio nell’anima

Che notte infame e buia questa notte, sento in mente ancor scrosciare il mare e ancor la vedo l’onde accarezzare mentre il sole gli da la buonanotte. Si incanta a riguardar l’onda marina, anch’io m’incanto, resto ad ammirarla avrei voluto ieri sera amarla ma il cuore avea lasciato in Ucraina. E quando in testa frullano i pensieri germoglio non fiorisce dall’amore ma s’ode della guerra il gran fragore e il tetro brontolio dei mitraglieri. Oh la guerra, la guerra che sciagura rende aridi i prati ed anche i cuori nei campi non fioriscono più i fiori sboccia sol bianca e tetra la datura. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 28.12.2022 – 2:21) 
Id: 67469 Data: 28/12/2022 02:38:17
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Evanescenze
Lo so, lo vedo, ancor buona ho la vista funziona egregiamente l’intelletto a te io penso appena giù dal letto ma tu mi ignori e il cuore si rattrista.
Ma io rimango un animo umanista tutto l’amor l’accumulo nel petto ed anche se non mi dimostri affetto non sei per me una donna della lista.
Tutto l’amore che ho io lo regalo tutto quello che do non lo baratto non guizzo in mare come un losco squalo.
M’attristo un po’, mi sento disadatto, ma avverto questo amor sempre più in calo mi fai sentire inutile e disfatto.
E mi riporti allora un vecchio amore che tace in me ma sempre fa rumore.
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 25.12.2022 – 10:23)
- Sonetto ritornellato
La foto è tratta dal portale: https://www.uzak.it/rivista/uzak-34-estate-2019/teorie/il-tempo-dell-amore-ricordi.html
Id: 67456 Data: 25/12/2022 10:54:53
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Fiammate

Lei non lo sa, ma è lei che ispira i versi solo a pensarla impugno un buon pennello dipingo bei tramonti e cieli tersi dalla Maremma fino al Mongibello*. Per sognarla, tante nottate persi, frizzante è lei come acqua di ruscello io come un pesce fuor dall’acqua emersi balzando in aria come un pazzerello. E disegnai guizzando un cuor tremante, un narciso che ha voglia di stupire, un sognatore che non conta gli anni e indossa ancora fanciulleschi panni mentre ascolta monotono il frinire dei grilli che corteggiano l’amante e cantano con musica stancante che addormenta il cuore suo sognante. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 23.12.2022 – 22:25) - Sonetto ritornellato - La foto dell'Etna (Mongibello) è di Angela Rainieri (g.c.) * Mongibello - Altra denominazione dell’Etna, vulcano della Sicilia, utilizzata da poeti e scrittori per similitudine come “accensione improvvisa, anche di passioni e sentimenti”.
Id: 67451 Data: 23/12/2022 23:55:10
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Angoscia

Sei qui vicina a me tutte le sere guardi con me l’immensità del mare a me abbracciata, lieta di gustare un bel tramonto tra le nubi nere. Avevo sciolto le tue angosce vere e mi dicevi lieta di fidarti io già pensavo a casa mia portarti schiarir dall’orizzonte le bufere. Invece hai scelto un’altra soluzione in fondo ero contento, coi miei guai, ma è inadeguata la collocazione. Ora forse hai compreso e, quindi, sai che quel mestiere crea qualche afflizione che a navigar ti porta tra i ghiacciai. Io poco posso offrirti ma stai certa con te sarò a scalar la dura vetta. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 23.12.2022 – 11:52) - Sonetto ritornellato - Nella mia foto: Tramonto a Piombino.
Id: 67449 Data: 23/12/2022 12:26:46
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Precarietà

La trovai col volto sorridente le spalle rivolte verso il mare una foto tentava di scattare provai ad aiutarla sorridente. “Son qui da poco, sol da sette giorni”, mi disse con linguaggio cadenzato la frase a mente aveva registrato aggiunse che alloggiava nei dintorni. La sua voce era limpida, argentina, ma in cuor celava ansia ed afflizione pensava alla sua povera nazione ed ai parenti in guerra in Ucraina. Non so quale emozione suscitai nel cuore suo, che si fermò a parlare e traduceva con il cellulare e col telefonino anch’io parlai. Odiavo un dì usar tale strumento ma quella sera tanto l’apprezzai ed anche se le lingue non le sai le intendi e le traduci in un momento. Così ne è nato un certo affiatamento e la incontrai ancora con affetto la strinsi anche un poco sul mio petto ma so che spazzerà via tutto il vento. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 23.12.2022 – 10,51)
Id: 67446 Data: 23/12/2022 11:20:17
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Apparenze

Da solo morirò cercando amore fra un po’ m’attaccherò anche a un bastone ma sempre amore in giro cercherò così di certo mai invecchierò. E poi a me basta un bacio, una carezza, e l’altra sera ancora l’ho donata lei era rossa in viso, una bambina non era una italiana, ma ucraina. Ed era via fuggita dalla guerra lasciando casa, il figlio ed i nipoti disperata cercava qui un lavoro ma qui nessuno vive in mezzo a l’oro. Ero invaso da tanta tenerezza ma anch’io affogavo in mezzo a un mar di guai e avevo un tetto ed anche la pensione ma in cuore una bufera e la tensione. Non puoi spiegare in versi l’emozione, la gente osserva con i propri occhiali sembra lo strabico che ti stia guardando e invece un panorama sta ammirando. Ma resti un po’ confuso dal suo sguardo e cambi atteggiamento e ti componi dentro reprimi il tuo dolore e il pianto sul cellulare cerchi un suono o un canto. Simuli e inganni gli altri di star bene ma dentro a te c’è guerra, c’è l’inferno, soffochi in cuor gli affanni e le tue pene ti calmi e pensi: “ma non vivrò in eterno”! Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 20.12.2022 – 11:47) Nella foto dipinto “Guernica” di Picasso
Id: 67425 Data: 20/12/2022 13:55:02
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La stanza dei poeti

Squallida è la dimora dei poeti libri ammucchiati in pile, impolverati, storie di disperati, di illusi con l’animo avvilito per un amore che nel cuor sboccia che in altro cuor, ritarda, non matura. E un nuovo grido dalla gola sale: “Oh natura, perché di tanto inganni i figli tuoi”? Ma poi il cuor ti chiede: “Cosa vuoi? Contro natura corri e tu lo sai dove tu corri sol da solo vai. E ti disperi che il tuo amor si scioglie in questo mar Tirreno indifferente che a chi lo dai lo ignora e non lo coglie che l’urlo tuo si sperde sopra l’onda che sulla spiaggia poi sparge e l’affonda tra questa sabbia piena di refusi di tronchi e rami tra la rena fusi, d’alghe strappate dal profondo mare sparse come preghiere sillabate, oranti, lacrime secche su volti agonizzanti. E tu ancor doni il tuo amore a chi lo nega a chi a ragione non lo può accettare, t’ostini e insisti, capir non vuoi l’altrui tormento quelle carezze che tu cerchi e dai tutte, tutte via le porta il vento le affoga in mezzo a tanti seri guai. Ora ti sfoghi, versi arrabbiati spargi, su questo schermo freddo incidi, quasi graffi, sfoghi così la tua impotenza ed il rancore che prende il posto del tenero tuo amore e dalla mente la passione escludi, solo la delusione in cuore chiudi. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 19.12.2022 – 10:38) - Nella foto: un angolo della mia stanza
Id: 67417 Data: 19/12/2022 11:18:19
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Lungomare

Questa sera ti penso lungo il mare sola al buio ti vedo passeggiare so che il tuo cuore è in ansia, che tormento, i tuoi singhiozzi a me trasporta il vento. Parli con Dio, per te è una fortuna, e t'accarezza il viso in ciel la luna oggi t'ho fatto anch'io una carezza ma sul tuo volto c'era la tristezza. Quando nel cuor ci affliggono i pensieri davanti a noi vediamo giorni neri in mente infuria e impazza la tempesta pensare ad altro poco tempo resta. E la bufera anche il mio cuor colpisce farmaco non esiste che guarisce scioglie silente il tuo dolore un pianto ma sai che lei non ti sarà più accanto. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 18.12 2022 – 21:53) . Nella mia foto tramonto a Follonica
Id: 67413 Data: 19/12/2022 00:11:34
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L’amor che non consuma

L’amor la vita a volte ci consuma, afflitti ci chiudiamo nei pensieri son già passati i giorni ed era ieri oggi son solo ma il camino fuma. Lieve il tepore s’alza dalla fiamma il corpo mi riscalda e non il cuore, il cuore è freddo senza il suo calore ed io confuso vivo nel mio dramma. Oh, chi mi può capire e confortare? Chi comprende i conflitti che io vivo? Me ne sto chiuso in casa e versi scrivo provo così con lei a dialogare. Ma chi una vita nuova mi può dare? Chi mai raccoglierà gli stracci usati? Come il mio cuore sono logorati e qualche ruga sopra il corpo appare. Non m’accorgo del tempo che va via che non son più oramai nel fior degli anni e vivo in compagnia di un po’ d’affanni che cerco di celar con l’allegria. E mi conforta nel vedere in giro che tra le bombe ancor nascono i fiori allora butto in mar pene e dolori ed estasiato un bel tramonto ammiro. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 10.12.2022 – 12:33) Nella mia foto tramonto a Follonica.
Id: 67392 Data: 15/12/2022 10:57:07
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Serata d’autunno

Triste serata, e cupa, è questa mia come questo tempaccio che m'opprime avrei voluto stare in compagnia invece sto a sfogarmi con due rime. E dove appunto queste mie parole? Le appunto proprio dietro al cimitero, chi m'è vicino più non vede il sole ed io son spento dentro come un cero. Forse chi legge non lo so se intende neppure lei ne capirà mai il senso ma questo cuor che sempre amore svende continua a non capir, questo lo penso. Vivi sereno come lei t'ha detto, pensa ai tuoi guai, non ti curare d'altro, ma tu resti un testardo maledetto stai per morire e mai diventi scaltro. Salvatore Armando Santoro (Follonica 13.12.2022 – 20:04) - Nella mia foto: Giardini a Follonica
Id: 67391 Data: 15/12/2022 10:46:33
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Certe volte

Certe volte mi sveglio al mattino ancora abbracciato dai sogni che volteggiano come fantasmi avvolti in lenzuola di lino. Mi ricordo le notti passate ti osservo ancora assonnata rivedo i tuoi seni imponenti, risento le tue gioiose risate. Ti guardo nel sonno dormire e non m'importa chi sei t'ho amato, forse ancora ti amo, il ricordo mi fa solo soffrire. Le vecchie parole risento chiedevi perché ti guardassi cercavo di leggerti in mente a capirti indagavo un momento . Non capivo quel grande tuo affetto quel convinto ripetere t'amo, dagli intensi orgasmi appagata, quell'allegro cambiare di letto. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 25.11.2022 - 9,13) La foto è tratta dal portale: https://ucarecdn.com/
Id: 67256 Data: 25/11/2022 10:18:24
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Procreazione artificiale

Scienza scienza immorale, che costruisci (costruisci e non crei) topi e fragole giganti, che fai germogliare la vita in una fredda provetta, che fai partorire le nonne col seme congelato di un fantasma, tu non sbalordisci e né meravigli, tu impoverisci! Se le regole della vita vengono sconvolte da esperimenti paradossali, da manomissioni genetiche elaborate dai calcolatori di laboratorio, quale morale rappresenti alle generazioni future? Un mondo di silenzio, imbottigliato in embrioni precongelati, allineati in scaffali numerati, dove l’affetto è sostituito da archivi storici gestiti da programmi informatizzati, dove l’amore diventa un atto burocratico regolato dall’orologio che controlla i cartellini delle presenze giornaliere. Salvatore Armando Santoro (Aosta – scritta nel Luglio 1993 dopo la notizia della nascita in provetta di un bambino voluto da una vedova di 65 anni che aveva congelato il seme del marito). - Pubblicata sul settimanale “La Vallée Notizie” di Aosta nel 1993 e sul mio primo volume di Poesie "La sabbia negli occhi". - Segnalata alla XXI.ma Edizione del Premio Internazionale Maresca (PT) nel 1999 e definita “FANTASTICA” dallo scrittore fiorentino Tiziano Terzani, presente alla premiazione. La foto è tratta dal portale: https://www.vitavarese.org
Id: 67239 Data: 22/11/2022 21:01:30
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Il mio forziere

Il mio cuore è come un forziere vi conservo le cose più care son nascoste le lacrime amare e le donne più amate e più vere. Custodite ho le donne insincere che m'han fatto un dì lacrimare ma le ho amate e restano rare sono adesso inutili cere. Candele finite e usurate che hanno dato una luce splendente ma col tempo si sono oscurate alla fine non servono a niente. Ma ricordo che un tempo le ho amate la ragione al cuore non mente. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 22.11.2022 - 10,08) - Sonetto - la foto è tratta dal portale:https://www.segretaricomunalivighenzi.it/.../candela.../view
Id: 67236 Data: 22/11/2022 19:30:06
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Perché ti amo (A Maria)
(A Maria) 
Non chiedermi perché io tanto t’ami a darti una risposta non saprei so solo che nella mente mia ci sei e soffro quando tardi e non mi chiami. E quando appari ed agiti le mani e sorridente chatti ed urli: “Ehi” allora sì, vicina io ti vorrei libera dai complessi e dai legami. Si, lo so, non sono un deficiente ed ho l’età, lo sai ti do ragione, ma questo cuore non capisce niente insegue tenerezze e la passione e le emozioni in petto non ha spente ondeggia in cielo come un aquilone sperando che non spezzi il filo il vento che via si porterà ansie e tormento. - Sonetto ritornellato (Boccheggiano 11.02.2022 – 15:41) La foto è tratta dal portale: https://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-alda-merini/perche-t-amo-poesia-di-alda-merini.html
Id: 67223 Data: 21/11/2022 00:08:34
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Pasolini

Sulla spiaggia è rimasta una traccia, una traccia è rimasta di sangue. Una scheggia di legno ha cambiato colore, ha cambiato finanche l’odore. Sulla spiaggia è rimasto un poeta, con la testa che non sa più di nulla, che non scrive più versi sui fogli, che non loda più i poveri e i servi. Un poeta ch’è morto d’un colpo per aver amato la gente, che nutriva un amore un po’ strano, che voleva un amore diverso. Ora il mar rumoreggia la sera ed un’onda pulisce la rena da quel sangue che tutto ha imbrattato, da quel sangue che ormai più non scorre nelle vene di un uomo un po’ strano, che veniva da molto lontano e che più non distende la mano, e che più non lancia sorrisi all’amante che un dì l’ha tradito. L’ha tradito per venti zecchini. per un gruzzolo senza valore, che qualcuno gli ha un giorno donato per chetare un cervello parlante, per zittire un cervello sapiente che non da più fastidio ad alcuno, che non lascia più orma o semenza, che non scuote più alcuna coscienza..
Salvatore Armando Santoro La foto è tratta dalla rete.
Id: 67186 Data: 15/11/2022 18:17:24
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Tavolozza scomposta

Finirono le illusioni, la speranza finì, duro il risveglio, guardai ancora una volta gli occhi suoi spenti quella vaga espressione persa nel buio senza speranza, la voce sua ascoltai, forse era meglio che ad altri lidi navigassi a ricercare un raggio di sole che s’è spento tra le nubi lucenti, che via con se portò quel giorno il vento. E a quel giorno rimasi a quella sua ultima carezza col morto in casa disteso nella bara e intorno la musica s’alzava da una scatola appesa alla parete che emanava un motivo sempre caro che arrivava ovattato, da lontano, un motivo di Adriano Celentano. Inutile domande mi son posto su quel suo ragionare fanciullesco, seminando illusioni, ragionando di amore, di un figlio che mi stava caro in cuore che davvero da lei avrei voluto frutto del vero amor che ventilava nelle sue fughe notturne organizzate, ad altri illusi date. Ora è tardi davvero, il risveglio è arrivato crudele, ha spento la speranza, il verde al rosso s’è mischiato sulla tavolozza un nuovo colore ha composto, il rosso col giallo il verde ha dato il bianco col nero si è confuso solo grigio ha lasciato e l’azzurro che nel ciel prima vedevo era una nuvola nera che ha offuscato i tramonti che ha lasciato in cuore solo il buio della sera. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 4.11.2022 – 9:35) La foto è tratta da Wikipedia
Id: 67093 Data: 04/11/2022 10:33:20
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Tik Tok

T’ho visto questa notte, ma per caso, di nuovo Facebook m’avea bloccato allor su Tik Tok sono andato ho detto:“Ora ci piazzo anche un mio vaso”.
E chi ti vedo? Una disgraziata, con i capelli a posto e ben tenuta, non mi sembravi poi tanto abbattuta. Non eri l’altro ieri disperata?
Vedo che ti riprendi facilmente e non affoghi nell’acqua di una tazza anzi nei liquidi sei una che ci sguazza ma a posto non sembravi con la mente.
T’ascoltavo e un po’ m’ero commosso ma poi mi son ripreso, ed anche in fretta, e mi son detto è ora che la smetta a creder che tu cambi più non posso.
Tu sei cambiata, è vero, anche di brutto, sventagli di aver trentasetteanni ma nel porcile hai buttato gli anni e chi ti s’avvicina anche hai distrutto.
Alla fine mi son tranquillizzato, grazie alla tua demenza, anche salvato!
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 1.11.2022 – 19:00)
Id: 67077 Data: 01/11/2022 19:29:15
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Cercatori di funghi

Quando l’odor di bosco è alle narici allora tra i castagni cerco un fungo e mi ricordo quello che tu dici di star lontan dai pruni oppur mi pungo. Ma di porcini ancora non ne ho visti, uno m’è capitato in mezzo ai piedi ma a cercar funghi occorre si rovisti nella boscaglia, ai bordi non ne vedi. Ed io ero vestito a damerino, al mare ero andato a passeggiare neppure avevo in mano un bastoncino rischiavo nella macchia scivolare. Intanto via ho portato un bel porcino che tra i castagni stava a vegetare ed al sentiero era anche vicino strano che solo a me si volle dare. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 2.10.2022 - 23:56) Nella mia foto: Porcino nei boschi di Boccheggiano.
Id: 67075 Data: 01/11/2022 17:36:14
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Nespolo (Eriobotrya japonica)

E il nespolo d’autunno ci da il fiore per l’ape è un bel regalo a impollinare quando d’intorno la natura muore e il nettare comincia a scarseggiare. Il nespolo, che pianta eccezionale che già d’ottobre a grappoli fiorisce il suo colore ha un abito regale il suo profumo allieta e intenerisce. Cresce dal mare fino alla collina scegliendo il Sud Italia per sbocciare il freddo teme, rifugge dalla brina, frutti succosi in giugno sa donare. Ricco è di molti sali minerali, fecondo il suo potere antiossidante, note le proprietà antinfluenzali di virtù salutari ne ha anche tante. Matura lentamente anche il colore, passa dal verde intenso dell’inverno a quello giallo al cambio del tepore, che si comporta ormai con moto alterno. Ed è il primo frutto di stagione che accende i banchi dei supermercati ma poi bisogna farsi una ragione sono frutti che salati van pagati. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 29.10.2022 – 20:54)
Id: 67047 Data: 29/10/2022 21:04:44
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Luna calante

Calò per noi, calò, luna crescente, la barca si tirò sul bagnasciuga in rete ci restò sol qualche acciuga in fondo al mar Nettuno col tridente.
In ciel sostò la traccia sua lucente, in fronte ci spuntò nuova una ruga e fummo uccelli bradi tutti in fuga, solo i ricordi ci portammo in mente.
Pochi i capelli ormai rimasti in testa, fra l’altro molti deboli e imbiancati, tanti i ricordi che ci fan penare
sempre pensando ancora ai dì di festa, a quel muretto e noi sopra ammucchiati al tempo andato che non può tornare
e ai libri di latino impolverati.
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 29.10.2022 – 10:55)
- Sonetto ritornellato
La foto è tratta dal portale: https://ilsentierodelleantichemadri.net/wp-content/uploads/2020/04/Luna-Calante.png
Id: 67043 Data: 29/10/2022 11:32:00
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Risvegli senza amore

Sognando l’amore già vedo la fine, la fine del male in un mondo perverso che canto scrivendo un semplice verso che tolga alle siepi le inutili spine. E vedo orizzonti senza un confine e tutto l’amore dal cuore disperso che ancor sopravvive in chi non l’ha perso che sparge nel mondo come concime. Ma tutti i sogni finiscono all’alba, quando ti svegli la mente è assonnata intorno hai gente ancora più scialba e vedi secca la pianta annaffiata che hai seminato dov’era la sabbia dove l’amore non l’ha concimata. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 26.10-2022 – 11:04) - Sonetto La foto è tratta dal portale: https://www.naturasi.it/eventi/seminare-il-futuro-2022
Id: 67018 Data: 26/10/2022 12:00:51
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Trasmigrazione

Chi sono adesso, mi chiedo, e cosa fui? Chi ero un tempo, a volte mi domando? Non ho risposte e penso, di rimando, forse usignuolo, forse farfalla fui. Forse fui cane, legato alla catena, ed ululavo forte nella notte, cercavo una parola, una carezza, e cerco ancora ma sol trovo tristezza. Eppure sono al caldo d’una stufa, non ho catena ma son prigioniero nel frigo al fresco tengo pesce e cibo ho pere, prugne ed uva di zibibbo. Ma mi sento lo stesso incatenato il cuore è freddo e sono affamato forse è l’amor che cerco e che mi manca e la salita è dura e il passo arranca. Eppure amore tanto ne ho donato tanto ne ho avuto ma mal conservato lo cerco ancora tra le frasche e i rovi ma tra le spine quale amore trovi? Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 25.10.2022 – 1:48)
Id: 67004 Data: 25/10/2022 02:01:26
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Al bordo del letto

Al bordo del letto appeso il reggipetto, sul comodino le tue mutandine, per terra la sottana, come la vita è strana. C'è sempre quell'asciugamano rosso, che accompagnava quel lenzuolo smosso, i glutei come un dosso dimenticar non posso. Al corpo giovinetto io di pensar non smetto e faccio poi il confronto con altri amor dopo arrivati, mi chiedo di tanto battagliar, vinti e sfiancati, cosa sia rimasto: solo un letto disfatto, un frutto acerbo e guasto. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 24.10 2022 - 22:09)
Id: 67003 Data: 25/10/2022 00:24:50
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Evoluzione (A Franco Fortini)

Sono entrato in quel volume* e l’ho sfogliato mi son seduto stanco tra le righe qualcosa ho letto un po’ ti ho conosciuto voce narrante scomodo testimone che hai cantato il tempo inciso sui sassi la memoria perché nessuno scordi perché nessun ripeta il dramma dei tuoi inverni dolorosi** e che ad altri fossero negati perché il ricordo impedisse di nuovo di sbagliare odio e violenza ancora generare nuove strade provare a ricercare la vecchia per sempre abbandonare.
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 19.2.2022 - 6:00) * Verifica di poteri **Dieci Inverni 1947-57 La foto di Fortini (10.9.1917-28.11.1994) e Vittorio Sereni (27.7.1913-10.2.1983) è tratta dal portale: https://www.ospiteingrato.unisi.it/una-voce-fuori-campoancora-a-proposito-di-fortini-e-sereni/
Id: 67002 Data: 25/10/2022 00:21:23
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Una foglia

Una foglia sul viale s'attorciglia chiama invano la madre, la sua figlia, ma giace ora sulla strada spoglia ha perso, ahimè, la forte sua famiglia. È l'autunno che adesso bussa forte s'indebolisce il ramo, perde forza, anche la foglia perde l'energia, rotola senza forza sulla via. Pare che chieda aiuto, ma è ingiallita, il verde ha perso della primavera sull'Elba cala il sole e l'ombra allunga anche per la mia foglia vien la sera. Penso alla caducità della mia vita ed anche agli anni miei tutti sfioriti per questa foglia provo tenerezza vorrebbe forse un'ultima carezza. Salvatore Armando Santoro (Follonica 23.10 2022 – 17:34) Nella mia foto: foglia di platano a Follonica
Id: 66995 Data: 24/10/2022 00:26:44
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Maestri

Sempre maestro fui a comporre versi come il mosto la rima fermentò ma ero astemio e l’occasione persi ma il vino nella botte migliorò.
E chi lo bevve non ebbe da dolersi poi giunse il sonno ed il liquor sfumò sognarono nei talami riversi scordando tutto quel che gli insegnò.
Da astemio, di saggezza si arricchì, ma a volte anche un calice di vino un cuore sordo all’amor s’intiepidì.
E se con te avverso fu il destino e ti negò di aver l’amore un dì, tu amor effondi come un mandolino.
E chi ti sta vicino s’intenerisce dal tuo verseggiare scaccia il rancore e prova affetto dare.
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 18.10.2022 – 22:32)
- Sonetto caudato
La foto è tratta dal portale: https://it.wikipedia.org/wiki/Educazione_di_Cupido
Id: 66961 Data: 18/10/2022 22:59:47
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Ricordando Lorenzo Crocetti (Detto Il Tosco)

Burbero e pedante, A volte strafottente, Cercava il pel nell'uovo E a volte lo trovava. Con me era prudente Quando mi contestava Ma molto mi apprezzava. Trovare i suoi commenti sparsi in rete Arte ardua mi sembra e ci rinuncio Ma erano taglienti A volte indisponenti. Lorenzo era un amico Per strada io lo persi Invano mi chiedevo come stesse Il suo silenzio un poco mi turbava. Ma a volte abbandonava Che stesse male poi mi confessava. Invano ho atteso di leggere qualcosa Una tardiva e forte esternazione Lui era sceso all'ultima stazione. Dormiva già sereno, Da qualche anno più non ascoltava Commenti al mio poetare più non dava. Sotto una dura pietra La terra non è lieve È triste e tetra. Salvatore Armado Santoro (Boccheghiano 15.10.2022 - 11:40)
Id: 66955 Data: 18/10/2022 16:52:30
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Autunno (Haiku)
Chicchi succosi- glicini trasparenti oro d'autunno Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 15.10.2022 – 2:55) 
La foto è di Maria Clotilde Cundari g.c.)
Id: 66954 Data: 18/10/2022 16:44:16
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Una voce nel buio

Nel dormiveglia sento una vocina come al tempo dei primi cellulari le rispondevo: “T’amo mia piccina” erano tempi dolci e non amari. Gira la ruota, sbiadiscono i sorrisi, cambiano i gusti e mutano gli umori si stingono i vestiti, vengon lisi, l’assenzio sale e invade sempre i cuori. La nebbia oscura spesso i grandi affetti la delusione li cambia in rancore, e un’amica che legge i miei versetti mi sgrida per aver perso l’amore. “L’orgoglio – mi ripete – è il tuo nemico, ho letto e leggo tutto quel che scrivi, hai tanto amato e con il cuor ti dico tu banalmente tanto amore archivi”. “Avrei lottato con unghie e con denti per tener questo amore nel mio petto il mondo non è adatto pei perdenti, io mai rinuncerei a tanto affetto”. Nel buio della stanza aleggia un suono e quella voce non si vuol chetare a volte la ricopre un forte tuono ma quella voce continua a risuonare. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 18.10.2022 – 15:56) La foto è tratta dal portale: https://m.media-amazon.com/images/I/41bFzttzkyL._SY346_.jpg
Id: 66953 Data: 18/10/2022 16:39:40
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Malattie

Eri in salute quando eri ammalata perché adesso dici: “Son guarita”? Mi spiace, ma sei degenerata giammai tu guarirai quella ferita. La mia, tutt’ora, è sempre aperta e viva mi feristi in quel B&B a Nardò e da quel dì divenne più infettiva farmaco per guarire mai trovò. Hai saltellato dopo allegramente salendo su ogni letto che hai trovato dicevi:”T’ho scacciato dalla mente”, ma ad ogni storia morta me hai cercato. Anch’io ho saltato su dei treni in corsa, treni non più adeguati alla mia età, ma furono per me una risorsa per rifugiarmi nell’ambiguità. Non era amore quello che ho trovato un po’ di sesso tanto per scordare ma delusioni ho poi confezionato l’amore vero a tutte non so dare. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 2.10.2022 – 18,21) L’immagine è tratta dal portale: https://www.touringclub.it/sites/default/files/styles/tutta_colonna/public/immagini_georiferite/lossy.jpg?itok=vNphIyOg
Id: 66878 Data: 11/10/2022 19:43:35
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Violoncello (Dedicata ad Elena Raimondi)

E quell'archetto scivola e accarezza le fredde corde sa sollecitare dal suo vibrare s'alzano le note che anima e cuore fanno emozionare. Il vento, il suono avvolge in una brezza dal Borgo lo trascina verso il mare la melodia gli indifferenti scuote, tutti gli innamorati fa sognare. Il musico che genera quel suono gli occhi socchiude avvolto da passione preso anche lui da tenero abbandono e come accade ad ogni anfitrione l’animo suo rifugge dal frastuono, l’ansia allontana e affoga l’afflizione. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 10.10.2022 – 19:15) - Sonetto Il dipinto della foto è di Elena Raimondi di San Mauro Pascoli (g.c.) 
Id: 66877 Data: 11/10/2022 19:40:26
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Sentieri

Quel sentiero infinito va lontano si perde all’orizzonte, e crea ricchezza, ondeggia tra le spighe in mezzo al grano regala agli occhi immensità e gaiezza. Corre armonioso lungo l’altipiano come Mosè in due il campo spezza sembra plani come ali di gabbiano solo a guardarlo infonde tenerezza. Ed è l’antico che ancora ci regala, il sudore dei nostri contadini, tesoro della zappa a punta d’oro, figlio del sacrificio e del lavoro tutta una vita sulla terra chini, impegno di formica e non cicala. Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 7.09.2022 – 2:06) - Sonetto La foto è di Enrico Forti di Pavia (g.c.).
Id: 66876 Data: 11/10/2022 19:37:49
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Oleandro rosa
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