I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
Una poesia di Assunta Di Basilico
Pubblichiamo una poesia di Assunta Di Basilico, che s' intitola "Dio. Poesia che mai declina".
E' un canto che celebra Dio, la sacralità dell'esistenza, l'anima, il cielo stellato, il silenzio e ogni soffio di vita.
L'autrice mostra un ingegno versatile di notevole spessore umano, culturale e spirituale. Psicologa e pedagogista, è esperta anche nel campo dell'arte e della letteratura.
Guido Brunetti
Assunta Di Basilico
Dio
Poesia che mai declina
Nella quiete dell'anima un respiro,
in ogni silenzio, un canto divino,
verso Dio si leva il mio desiderio,
un abbraccio eterno, un cammino.
Le stelle brillano come preghiere,
nel vasto cielo, segni di amore,
ogni soffio di vita, nuove frontiere
un'invocazione, un dolce ardore.
In ogni passo, un dono ricevuto,
un'eco di vita, un sorriso sereno
sulla via del sacro, mai smarrito,
cammino con fede, col cuore pieno.
E quando le ombre si fanno forti,
i dubbi insidiano la mia mente,
torno a fidarmi, oltre le sorti,
in quel silenzio che tutto sente.
Dio, luce mia, guidi il mio viaggio,
in questo abbraccio che non ha fine,
nelle mani dell'Amore, il mio coraggio,
una poesia che mai declina.
Le Odi di Guido Brunetti
Ode a Nemi
Magica dimensione
che d'infinito m'illumini
e d'incanto s'acqueta lo spirito
e lieve l'anima si distende.
Una targa marmorea è stata posta dal Comune nei giardini pubblici il 21.10.2010.
Ode a Viareggio
Apri le finestre della tua anima
Ascolta il silenzio dei monti
il canto delle foglie
il mormorio del ruscello
l'ondare del mare.
Accendi la scintilla del tuo spirito
Godi l'incanto del momento.
Targa marmorea posta dal Comune sulla parete della scuola dell'infanzia, via Virgilio, 29 il 21.12.2011
Ode a Fraine
In grembo ai monti che salgono in cielo
Il tenero guardo sulle colline che declinano
verso il mare.
I rintocchi dell'Ave Maria.
La quiete, un senso di armonia.
Targa marmorea posta dal Comune sulla parete dell'edificio comunale il 9.6.2012
I versi di questa trilogia poetica presentano un affresco animato da una forte istanza spirituale. Mare, monti, cielo, terra: è la lode al cosmo con l'aspirazione dell'animo a contemplare l'infinito. Su tutto aleggia la dimensione del trascendente e del sacro, un aldilà metafisico.
Analizzando queste Odi, il poeta Menditto ha scritto: "Bellissimi versi che rilasciano veramente sensazioni di una tranquillità straordinaria". Si tratta di "un raggruppamento di poesia territoriale dove le immagini espresse nei diversi lessici molto moderati non fanno altro che far gustare la piacevole armonia di ogni testo". Tale poetica appartiene- aggiunge- alla poesia da "giudicare tra le grandi opere". I versi suscitano "meraviglia per la forma di struttura impressa e per la tecnica adottata. Non è facile tradurre in versi così armoniosi l'atmosfera di paesaggi. Ma quando il paesaggio è scolpito nei versi in tal modo, non può che trattarsi di vera poesia".
E' uno sbocco poetico che "fa onore a uno scienziato-umanista qual è Brunetti, che apprezzo e stimo sommamente". "Egli nobilita la cultura- spiega Menditto- non solo per il contributo di sapere che apporta, ma anche per la profonda e classicamente signorile umanità che impronta il suo stile di autore, permeato da un' etica intensa di cui si avverte la mancanza".