I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Natività
Fiammeggiano le stelle e il cielo sogna
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La dama e la pagnotta
Il forno arde ancora ed ella abilissima e fiera dama in equilibrio mena l'anca e sullo scialletto attorcigliato la tavoletta posa e in capo porta Di dolci piaceri l'anima canta d'essenza la pagnotta empie la via e la dama d'un vocìo allegro borbotta Al presente astante beano gli occhi la mano ad ella porge e infocate le labbra in un poco d'assaggio la fumante pagnotta tra sorrisi adotta
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Lacrima
Se tu fossi lacrima saresti una figura affrescata dal Buonarroti Saresti una sfaccettatura d'una gemma Saresti un sorriso in un bicchiere
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Commemorazione
Dove delirano fiochi lumini tra ritratti smemorati l'animo di uomini e donne si colora di nero Cozza contro il marmo La terra muta in loculi umidi mentre l'aria nell'amaro silenzio è addolcita dall'olezzo dei mosti
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Felicità
Come farfalla scolorata senza vesti e ubriaca svolazza eterea tra il rovente sole e spini di rovi
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Ottobre
Rosseggiano gli alberi e le foglie sul baratro pronte a morire
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Universo
Quando sbocciano le stelle nella giovane notte la dimora degli uccelli è celata dal sonno Vasto è il mistero
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Sera marina
Sugli scogli resegati filano grigi gabbiani e con impeto irrompe il crepuscolo ed ora sulla chetata spiaggia marina si posa la luce della sera Come isole nell'abisso udibili si fanno le voci e appresso all'acqua sull'umida sabbia cade l'ombra mentre nell'aria l'olezzo sale e la brezza tace
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Margherita
Di là dal rivo e tra siepi ermo è il rumore oltre la brina Sotto un cielo impallidito la sincerità d'una margherita è la cosa migliore
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Meraviglioso sentimento
Ho trovato giaciglio sul grembo del tempo Nella mente silente lo sguardo è spostato mentre il colore ricopre il pensiero d'un meraviglioso sentimento L'amore
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Nostalgia del futuro
S'affolla nelle strade gente d'ogni dove Nelle scarpe passi sordi nei visi nostalgia del futuro Le mani gelate celano il dolore del nulla sognare Fuggite son le anime
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Guerra
Tra ruderi e anfratti non s'aprono le rose Negli occhi dei morti son cadute le stelle e la voce non v'è più
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Diva
Nel carnato esplode una stella Tutto il resto è un alieno fischio ai confini dell'intelletto - - - - - - - - - - - - - - - - - - - In quest'ora buia si è tornati al 900
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Girotondo
Non s'odono gridi di là dell'azzurro Ermo pare l'uomo nel girotondo celeste Tra il luccichio lontano lo spazio è colmo di vuoto
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L’aurora
Tra anime inquiete vestite dall'aurora riposano incatenate luminose stelle Una riga colorata disegna l'orizzonte mentre lo scirocco sferza le fronde dei limoni Nella volta dilegua l'ombra
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Pensiero
Nel poco più della notte al limitar della luce l'ombra si svela a voce spenta arde il pensiero
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Natale
Velato d'una brina nella tenera leggerezza invoca ricordi offrendo doni
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Nebbia
Il cielo s'arrotola nell'opalescenza Smarrito con le mani cerco l'infinito
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Luce
Compiuto il tramonto ammicca nel buio una conchiglia d'argento Nell'antica notte l'errante luce salta di specchio in specchio ciacolando con le stelle senza inganni nè misteri
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Oro
La vita non risiede nell'oro ma nell'argento dei capelli
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Fiore
Quando il giorno è grigio un fiore offre una ragione per sorridere
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Sola
Nel mezzo della notte sul ciglio delle mille luci la luna si bea delle memorie Lassù nei ricami d'argento lei dorme sola
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Precipizio
Ei volò là balenando burrasca dal ciglio del precipizio Non trovò tempo per pensare Non trovò tempo per ridere nè per sognare Non trovò tempo per amare ed essere amato Cadde Dall'altra parte del precipizio dove l'eco impera nessuno udì il suo grido
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Il ballo dell’ombra
Non chiedere all'ombra di ballare - essa mette la scala su una stella e vi sale per ballare da sola
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Marea
L'amore è come la marea cresce cresce eppoi si ritira ....... e la luna sta a guardare
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Ferragosto
Danzano le zanzare trema la gramigna stordite son le farfalle Nel galoppante caldo l'aria s'ebbra e il giorno brama Passa un uomo passa una donna cadono come foglie
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Giovinezza
La tartaruga annaspa e la già aurora si desta all'orizzonte mentre s'allineano le vele Ammansiti i lamenti salpano le illusioni e remoti sono i silenzi
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Clessidra
Nel muto della strada come in uno specchio tutti guardano pochi vedono In un nonnulla si rovescia la clessidra
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Grano
Tra il grano s'arma il vento e la luce punge le spighe che s'accavallano come guerrieri Sinuosa e dorata la piana incanta l'aria
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Come in trincea
Mutano le parole l'ombra prende forma c'è del fango accartocciato come in trincea - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - (tempi d'oggi)
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Tamburo
La lontananza usa il cuore ecco sono in ascolto di questo strano tamburo che percuote il petto
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Nido
Dal cielo sereno Un cuore cadde Si ruppe Cercava un nido Ho visitato un marmo scolpito Ho offerto un ramo fiorito
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Confini
Quando soffia il libeccio e miro il mare non sempre distinguo i confini Il cielo si doppia e presto vien sera
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Rinascita
Dove tenera trema l'erba spunta un fiore dopo l'inverno Torna la luce e i suoi colori disperde
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Mare dinverno
Percuote gli scogli palesando follia Nuda è la battigia e l'amore tace
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Maschere e ragli
Sulla pubblica piazza vestito di plastica colorata un asino incatenato ragliava a comando e il divertito padrone con in mano una cintura ragliava nella stessa misura
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Silenzio
Svelo alla solitudine l'assolata luna in compagnia della stessa e della mia ombra che sperde lontananze nella terra della notte Col viso muto porto gli occhi al cielo e subito l'anima sento nuda
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Natale mascherato
Miro rallegrato nella bottega dell'ortolano una suora senza pazienza per la tanta gente in limitata capienza Col naso in abbondanza e così pur di panza s'agitava l'ortolano che di fretta menava gli occhi e di furia anche la mano Della suora se ne infischiava che livida s'inalberava e che di rabbia s'addolorava ........ mentre fuori nevicava In questo dì di festa più che Natale quest'oggi a me pare un menzognero e insincero Carnevale .... si .... si ..... si siam tutti mascherati
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Abisso
Oggidì - ho fatto quattro passi nei colori mentre lo sconosciuto abisso colto da meraviglia naufragava nelle tenebre
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Dicembre
Gode il lento danzare del fiocco vagabondo e il vecchio muro si lascia ammantare dal cielo scherzoso A dicembre nel poco di paglia sta la Creatura senza vagito - ma coi fiori che agghiacciano sulle tombe come ghirlande di marmo Tutt'intorno era pace a dicembre
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Essa fu
Mentre cogli occhi pitturo la notte cade una foglia Essa - una volta fu forte or cerca pace
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Carmina
Nei rantoli del cuore pungerà i nostri giorni e nell'ora buia impreziosita da ghirlande rimarrà memoria
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Lockdown
M'appare la quiete è sola è nuda Rinasce l'ombra declina il sole Nel vuoto dell'orizzonte alloco il pensiero
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Frassini
Con la fronte stanca e le mani nei pensieri son tornato ai frassini natii Ho accarezzato i miei morti nel segreto semplice d'una preghiera
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Ammennicoli
L'amore a fior di labbra tra inconsapevoli sospiri per una donna L'amore della vita e per la vita è tumultuoso ed unico gli altri gli altri amori sono solo ammennicoli
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Come nacchere
Si leva un alito d'aria e quelle poche foglie ancora appese ai rami frusciano dolcemente come nacchere E passa una donna con le sue amabili movenze mentre all'orizzonte dove posa la sera ogni luce si spegne
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Cuore
Il cuore è un dolce babà quando sazia la mente di chi lo circonda Il mio è dolcemente anarchico
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Vento
C'è il sole ma il vento bercia Non sembra soffrir e neppur aver fretta Eppur s'agita e cupamente ulula
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Notte
Con la dolcezza dei primi passi la notte corre a dorare il grembo di follia
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Portami con te
Dove sei sera ora che mi chiami mentre il sole ruota lento nel cielo il pensiero ha popolato la mente Dove sei sera Portami con te portami nelle tue coperte ubriache e senza nome ma tinte d'insoliti colori Portami con te o sera Se vuoi - anche dove le ombre mettono radici su morbidi giacigli di rigogliosi fiori Se vuoi - anche su un pomo in cima ad un ramo da cui godere il tuo canto o ad un tramonto morente agghirlandato di rose che se occorre sanno anche danzare Dove sei sera Avvicinati dunque e dimmelo
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Silenzio
In questo mio silenzio miro la sera che cambia a notte mentre il mare ninna sotto lo spicchio di luna rossa Fuggite son le nuvole
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Ad agosto
Nei giorni belli non ci sono vespri né maglioni Nelle notti belle ad agosto la vita è nuda
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Vendemmia
Tra i filari s'attarda la sera e l'ebbro sale
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Storia dagosto
Era brezza ma pareva vento poichè oltre per fuggirci dentro agghindato c'era il nulla
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Sogni
Nell'ora del primo chiaro rimescolo i sogni Tra sospiri li riconosco Non li rincorro Privi di peso si fermeranno
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Luglio
S'allungano le ombre e più che le stelle brillano le lucciole
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Come passero al mare
Sto appoggiato a un cumulo di sabbia dorata e mi sento come un frutto appena colto da un albero desolato Il vento scompiglia il battito d'ali di passeri al mare che sotto antichi coppi dormono in nidi senza far rumore E come una nuvola depuro nel sole - mentre agli occhi miei cerulei la lucente sfera ricolma di riflessi offusca l'orizzonte Silente su d'una spalla mi si posa una bianca farfalla
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Una sera di metà luglio
In questa sera di metà luglio muggisce il mare tra barbagli di luce E s'avventano onde di briosa furia che sprizzano confuse gocce d'acqua annebbiando il vuoto Mentre lo sguardo mio mira l'acrobata passaggio delle nuvole sulla luna
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Aria infante
Nell'aria infante d'un passato lentamente il ricordo disvela il tempo che fu
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Sirena
Come navicella illuminata sei fuggita prima che nascesse l'arcobaleno Sedotta dall'idea di ballare sull'orizzonte dove nell'etereo infinito il sole lascia il giorno accordi un canto d'atroce delizia
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Terra
Azzurro incarnato d'umano quest'astro rotea or nel chiaro or nelle tenebre Libera la purezza della morte e sorregge noi or felici uomini or infelici - ma vivi
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Notturno cielo blu
S'affaccia in questo notturno cielo blu una sola stella Recita silenzio dirama solitudine Nell'aria scura e immota la luna è evasa
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Sospiro
Oh arida notte guarda che bianca luna Non sussurra un filo d'aria non tremola un solo stelo Raddolcito nel mezzo sonno sono tutto un sospiro
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Sentimenti
E miro quest'alti monti e queste valli questo verde questi silenzi eretti dalla natura per cuori innamorati L'aria - il vento la frescura il brusìo delle fronde il lamento delle rogge la voce dell'eco che risponde Una donna senza vezzi che carpisce sospiri una rosa ricolma d'olezzo che vegeta che poi spira disseminano piaceri E il sole - la luna le stelle - la notte l'aurora - il tramonto e il mare Agli occhi dell'anima tutto è sentimento
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Destate
Stridono i gabbiani tra gli umani sollazzi e il mare d'estate calmata l'onda rapite le conchiglie solletica scogli e muore d'inedia Tra tempeste lontane dove danzano le meduse lì risorgerà
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Brezza
Nel suo turbine m'abbraccia la brezza e la mente vaga lontano lontano formando pensieri che trovano riposo dentro fresche dimore
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Forme
Origlio tra l'uva matura la dolce e armoniosa musica del vento Sollazza tra le foglie a disegnare forme da condurre là dove l'orizzonte diventa lontano Leggiadro tra delicate ombre digrada il sole
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Senza stagione
Fila la nuvola vagabonda che di bianco civetta in quel cielo azzurro senza stagione
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Il canto del passero al mattino
Estese nuvole grigie ammantano il cielo senza impoverire l'azzurro che non può essere comprato nè prestato nè rubato Ecco - un raggio di sole che mena di chiaro un albero perchè germogli a nuova veste dimenticando l'inverno Trema dolce mentre ascolta il canto del passero al mattino che amorevolmente accoglie nello spogliarsi dell'angustia brumale
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Meraviglia
Di maggio nei prati tutto posa e quel tutto il senno meraviglia
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Spicciolo
Solitario va per strade ciondolante barba arruffata di grigio capelli Rattoppato di tasca il cappotto sgualcito cappello di traverso tre dita per guanto Guaisce l'amico cane in tremor di freddo d'alito riscalda il cartone a mò di tana Felicità in sogno di mano s'allunga spicciolo elemosina per una vita non vana
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Terra d’argilla
Ho visto una foglia coperta di fango e un volto di creta rigato dal pianto appesi ad un muro come traccia di memoria per le anime che vivono nella terra d'argilla dove silenziose affiorano sedotte dal tempo
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Stonare
Un canto stonato s'avvicina incanutito quando la vita lascia cadere tra i sensi i detriti del tempo a un passo dal buio
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Sole daprile
E lo vedo tremolare tra le novelle fronde timido e timoroso guardare intorno Grida al cielo e alle trappole del giorno il suo giro sino ad entrare nei sentieri d'aprile quando l'inghiotte la notte
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Vento di marzo
È di marzo tra il frusciar d'alberi un vento allegro che sollazza tirar capelli e piegar frasche trascinando in alto volo le vecchie foglie Ed ecco che con altri soffi tra rami germogliati di furia e in mille giochi si diverte scornar il lamento del praticello tagliato ad arte Confonde le acque dirada nuvole scioglie nevi e come una sposa su cresta d'onda sui fiori navigar vela
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Quietudine
E il giorno s'arrese Come un'onda tante luci appaiono dalle vicine e lontane case Il Lura trema le sue acque son confuse Nel carnato tra ombre lumi sospesi Oh quanta quietudine stasera
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Stelle
Su d'un famelico mare la volta si vela di lumi
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Pace e balocchi
Mi son seduto in mezzo alle ombre e guardo la pace È vacua - è pallida è ridotta come sbattuti balocchi che cercano gloria dentro occhi - dove non circola più vita
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Sospiri
Cala la notte Nella penombra si dorano le mani Nei sospiri tremolii di labbra Tra palpiti e tocchi tenera è la voce
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Festa
Al chiar delle nevi nelle ampie finestre sibila il vento Rimbombano festose voci colà dove la via arriva e dove la tramontana la sera danzar sollazza e or che avventa la tempesta pien di dolcezze m'ispira la vista e al petto il cuor rallegra
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Infinitamente
Come prigioniero d'una nave scortata da gabbiani esuberanti ninno i sogni col respiro tra il mio infinito piccolo e l'infinitamente grande
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Nebbia
Il cielo s'arrotola nell'opalescenza Smarrito colle mani cerco l'infinito
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Nevica
Adagio adagio il bianco stringe lo svelato alberello Tra ombre impallidite ne ascolta il lamento ne separa i silenzi
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Foglie
D'autunno in ogni parte giacciono cumuli di foglie cadute al suolo e là corrucciati rami sospirano ansiosi il ritorno
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Bacio
Come carezza una fiammata s'adagiò sulla tremula bocca e fu poesia
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A settembre
Semina diamanti semina sogni ingannatrice vendemmia promesse a settembre la luna
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Cicala
Già tronfia dinanzi al primo mattino poggiata alla forcella d'un ramo protetta dalle fronde canta sfaccendata È piccola e irrilevante ma ogni gioioso uomo ha il tormento d'accogliere l'ardito suo verso nei dischiusi orecchi
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Eclissi
Su capi inghirlandati un lume rosso s'è acceso stanotte
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Orizzonte
Miro la sera mentre galleggia incanutito il sottile filo dell'orizzonte appeso al vuoto d'un cielo senza voce La luna arde più d'un lumino insegue gli spettri scansando le stelle e la cima del Rosa s'ebbra d'ergento
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Silenzio
Svelo alla solitudine l'assolata luna in compagnia della stessa e della mia ombra che sperde lontananze nella terra della notte Col viso muto porto gli occhi al cielo e subito l'anima sento nuda
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Temporale
Sconosciute nuvole ammoniscono il cielo mentre tra spaurite ombre s'ammuta l'augello canto Sottile è la pioggia rorido il roseto che si tinge di riflessi e al vento tra danze di rami trema il pioppo
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Taburno
Su quel monte tra le basse nuvole t'ho baciata m'hai baciato in un abbraccio senza fine
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Spazio
Miro quest'alto muro dove oltre l'invisibile alberga lo spazio e dove dentro - prigioniero s'abbandona morente il tramonto in una pennellata di colore E nel mantello della luna nell'ora equa ascende la voce notturna che nell'istante in cui credi di dominare - di possedere senza attesa se ne va O notte cieca regina dei fantasmi attaccata al filo del vuoto hai in sorte ogni palpito mentre nel confuso spazio come cicala di primavera ti fai beffa del suo silenzio e di maschere empi il giorno
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Vezzo di rosa
Ed ecco sorgere sull'ignuda rosa orme di luci ondeggianti Ne guardo il vezzo che di color s'infiamma tanto tanto da pareggiar il vero
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Nato là
Dove il canto del mare è muto e l'eco domina la parola là son nato
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Battigia
E canta lo sfrangersi d'onda allo scoglio seghettato di spuma e mitili empie i piedi e la battigia rilassata Fischia il vento mi desta - i capelli tira e mi bacia la fronte al primo grido del sorgente mattino Nella retta linea di questo mare si tuffa il mio sogno L'orizzonte s'arroventa tremola - poi smemora e tutto tace
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Notturno
Silenzioso il paesello posa mentre nel buio la vita benvoluta fiamma e occhi socchiude Fragili assai fragili braccia come falene cercano invano abbracciare il cielo nel rogo di stelle Silenti sono le cicale e di sogno il sonno s'empie
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Essere
Seppur colla mente sono lì dove voglio essere
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Nuvole (Haiku)
Appesi al cielo tanti quadri senza cornice
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Dinverno
Tra antichi tralci d'ulivi imbiancati volatili porgono canti che paiono tramutare tristezza in allegria
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Cartolina
Un'immagine che non ha sogni se non quello d'arrivare là - dove il pensiero vuole
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Passerotto
E lo vedo quel passerotto atteggiarsi a galletto tra le secche fronde Posato come un'onda trema in allegria ad ogni alito di vento
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Tristezze
Piove e il pescatore appare triste nel guardare quel cane che s'aggira annusando muri ammuffiti mentre nel rintocco della campane ai vespri ammantate d'antica malinconia anziane donne s'avviano al rosario Piove e il mare canta il suo ondeggiare che si traveste tra tuoni e baleni di spume biancastre non domanda - nè spiega nè risponde - ma incanta nell'infuriare di tramontana Piove e l'irrequieta pioggia si mescola al vento denuda gli alberi assaliti d'infinita tristezza mentre il suo ticchettio silenzia il lamento del sole prigioniero dei nembi
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Ai monti
Quì alla vetta risuona la voce al monte balza l'eco Leva il vento calano i raggi alla luna il montano un canto intona
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Galoppo
Ad ogni piccola emozione sello il cuore e galoppo
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Befana
È passata la mia libera e saltellante di stella in stella svelando ebbra malinconia Di questo mondo perfido conosce i piani delle menti ma non giudica per non soffrire Son tornato al pensiero di vederla in cielo poggiata su una nuvola abbrunata guardare in basso ridere di noi e delle nostre maschere
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Tramonto
Bruciano le nubi l'ultimo raggio veste l'orizzonte S'addormenta cullato un tramonto nell'acqua Su questo teatro annega il sole e la prima stella buca la sera
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Coraggio damare
Affresco i pensieri all'ombra di ancora esili gambi di fiori per non dimenticare nell'attesa d'uno abbraccio il coraggio d'amare
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A Babbo Natale
Quanto sei felice d'aver un mondo dove sei nato e poi morto e poi rinato ma dove mai sei stato bimbo e mai sei invecchiato Lo so che non sei di queste parti e che io oramai adulto un saluto non posso darti ma nel tuo passaggio del senza tempo dona ai bimbi quei sorrisi che dei loro poi bei visi porti ricordo per il mondo con l'essere tuo vagabondo
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Sussurri
Nell'attimo triste vano fu il grido che or d'un baglior pallido congiunto alle tenebre scricchiola tra colorite selci come foglia secca O solitudine tu naufraga e furtiva somma di stralunati dolori sussurrati da fate coll'affilata voce d'un turbato mare solo nebbia or sei Ecco - guarda cambia il tempo muta il cielo brama il vento o solitudine preparati che il suo canto nel liberar speranza senza clamori ti porterà via
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Nevica
Adagio adagio il bianco stringe lo svelato alberello Ne ascolta il lamento ne separa i silenzi
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Alba
Lumeggia l'orizzonte tra lo strizzico di pioggia e il cantar del gallo Tanti corpi s'animano ma il senno dei più tace
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