I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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L’ uomo Moderno
Vuoi sapere qual è il gioco che più mi piacerebbe fare adesso? Aspettarti in quella strada, - ti ricordi, dove abbiamo fatto l amore la prima volta - aspettarti e far finta di non riconoscerti. E tu mi domandi qual è la quotazione del giorno e dello spettacolo, ed io che ti dico: - Bocca e culo valgono un cuore - E tu prosegui con una grassa risata.
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La Carmen di Bizet
...e certe volte le mie mammelle hanno latte e luce e spazi per accogliere uomini pieni di lingue e d'ardore. Ma poi in me c'è un posto segreto, una porta, una fessura di luce, che aspetta solo il tuo fiato di uomo. Il tuo fiato di dio. A volte mi travesto e divento donna, divento uomo o anche mi sdoppio ma niente di tutto ciò mi restituisce questa ansia di averti.
- Come quando in quel palchetto, fremevo, e con te ascoltavo: se tu non m’ami, io t’amo; se io t’amo, attento a te! -
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Sinestesie
E adesso sto sognando. Tu mi dici che io sono il tuo Picasso , che sono il tuo preludio e fuga, ( perchè lo sai che io mi sento molto la tua Dora Che ti spia nel silenzio di un Notturno) Sogno d’ essere la tua poesia del novecento dipinta come di pop art (perchè lo sai l'amore deve essere moderno per non essere romantico). Ero piena di parole che non si allineavano ma adesso vedi mi stai donando un pensiero preciso e chirurgico e tutto ciò che vorrei è essere una ragazza con le calze grigie che ti regala un bacio in blu in un sogno che non è sogno ma potente sinestesia.
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Le viscere sono più del cuore
Ancora non so se tu sia per me presenza o dipendenza in questo continuo accettare che la tua ombra si riveli. E poi, lo so, è desueto dirlo, ma : '' Io Ti Amo'' .
- che poi lo sai che le viscere sono più del cuore perchè non hanno concorrenti, come può essere la mente -
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Io esco poco da questo corpo...
Io esco poco da questo corpo che non ha niente di materiale Egli è dolorose fitte negli arti, forse ancora, giovani... E poi stanchezza nelle oscure viscere e poi tensione, di ossessionata mente, nei nervi ostili e tesi... Ma vedi, poi c'è luce in queste mio corpo fatto di parole che gestano, a volte anni, in questi miei pensieri da bambina.
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Una voce che mi sfiora e mi percuote.
Per tutta la notte il vento ha sussurrato parole d'impeto e allora un tremore mi scuoteva e una languidezza in corpo mi fluttuava tra le membra; e adesso lo so che nel vento c’è una voce che mi è veleno una voce che mi sfiora e mi percuote. Sei tu il cannibale che mi sbrana ogni notte quando il cielo è inquieto e il grigiore di nuvole si addensa dinanzi ai miei occhi pieni di te.
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Latte alla tua bocca
Tu mi sei assente come una luce inghiottita dalla notte che nel buio mi silenzia. Ma lascia che io tenga le tue labbra al mio seno per dare latte alla tua bocca colma di terrore
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Amore notturno
Amore notturno, vivo, vergine di te, ai confini dello struggimento. Tu fai che le mie carni si consumino mentre le notti scorrono nell'attesa di un verso che sia comunione di sensi, attese e distanze saline. Pulsi tra le mie costole e questo dolore che ti riservo non è altro che una preghiera come un Atto di Dolore.
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Il neo sul tuo dorso
Hai quel neo sul dorso che grida il nome della mia lingua " Ambra, membra di luna, lecca il mio colore di ombra " E poi lei ti accarezza, languidamente, respirando la tua essenza di buio, di sensuale abbandono. E poi spesso immagino di stringermi così forte alla tua carne, da esserti dentro, scorrendo tra le striature del tuo sangue allucinato, così possedendo, il tuo liquoroso capriccio .
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Mescalina
Tu mi germogli dentro come un seme di mescalina del quale sempre mi sfamo ad anima nuda. E le mie labbra sanno di fuoco - il fuoco blu della quintessenza che tu sempre mi doni - E poi non è droga ma solo dipendenza da quest'erotica intimità che ogni volta mi resta sulla mia bocca sporca di te.
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Folle
Di te scrivevo in penitente devozione. Premevo la penna sul bianco fino a squarciare la ragione; affondavo, trapassando la carne e lì al centro innestavo il tuo nome: - Folle - ecco era così che ti chiamavo nei miei peccati d'amore. - Folle - e quel seme germogliava frutti senza alcun pudore.
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Resta nuda, sei più bella
Che poi quando mi dici “ Resta nuda, sei più bella” io trattengo la mia commozione che salta fuori quando tu sei a due passi; e il cielo di Roma urla la tua presenza.
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Frutto di stagione
Le notti con te mi colano dalle labbra come il frutto di una stagione proibita. Mentre tu mi dici "spiritato", dalla mia bocca sbava succo d'arancia sanguigna e una rossa urgenza mi turba e le mie dita premono, voraci, di te, selvatico.
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Tra la carne e noi
Ho nei seni un eccessivo ingombro d'amore... un desiderio che mi costringe a certi dolori di desiderio che pulsa vivo tra la carne e noi.
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Un puzzle che non si incastra...
Ci si passeggia dentro ambiguamente. E mi sembra di non avere più il nostro sogno in seno. Pare un puzzle che non si incastra, un puzzle che non ha ancora figura. Un quadro incompiuto che sembra un sogno interrotto a metà.
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E confesso...
Inghiottiva avidamente la verità che, in certi notti di mistero, sorseggiava tra le sue labbra livide di peccato. E confesso - me perversa - che avrei voluto bere dalla sua bocca quei sorsi viola di liquido buio.
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Eva
E farò l'amore, di nuovo, per la prima volta, come fossi Eva nell'Eden proibito.
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Questa notte ti aspetto per...
Ti aspetto questa notte. Ho preparato, per te, le mie dolci carni, bianche e tenere, cosparse di miele e di viola. Ho incipriato le mie grazie di roseo ardore, e spalmato unguento di ammaliante tentazione. Passerò tutta la notte ad attenderti, a te sacrificando, la mia profonda devozione. Ti aspetto questa notte, vergine come sposa, all'altare della mia trasognata dissolutezza.
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Tu, indomito vulcano...
...e poi a volte si scolora la Poesia che sgorga dentro, quando il mio cuore trema e l'anima brucia d'ardore. Riposa il sogno che divora i tuoi occhi, tu, valoroso Achille, generoso Adamo, tu indomito vulcano delle mie folli notti di incoscienza. Io non mi arrendo, ma cado prigioniera dei tuoi rimbombi di silenzio. E ti chiedo salvezza, Tu, mia genesi di Poesia.
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Mia Unica Poesia
E più cerco di non farlo... e più ti penso oltre ogni decenza. E poi a volte mi chiedo perché questa grande Potenza abbia voluto punirmi, rendendomi la sofferenza della salvezza. Scrivere poesia solo vivendo in te, mia unica Poesia.
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Io ho un figlio nel ventre
Io ce l'ho un figlio nel ventre. Lo partorisco ogni notte quando il buio pesa troppo sui miei sogni bugiardi ed io mi sveglio per sognarti ad occhi aperti. E' tua figlia la Poesia che sboccia in ogni mio pensiero d'amore.
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Ed allora io sono tremore...
E allora impietrisco quando cala il silenzio, la tua lingua si adagia sul mio languido corpo... e la tua parola non mi concede presenza ed allora io sono tremore, impietrisco e mi sgretolo ma tremo al tuo sguardo Supremo
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Oltre tempo Tua...
E' ovvio che impiegherò un'altra eternità, la mia altra vita, per dimenticare la sobrietà del tuo viso e l'ebrezza del tuo sguardo... ma io sono io, io sono quella che, mai vedi ma sempre immagini silenziosa e cangiante, silenziosa e oltre tempo Tua.
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Io sono adorna
Io sono adorna di foglie d'edera, aculei pungenti, verde agrifoglio lucente e bacche di rosso veleno. La mia carne nuda, è quel capo ricoperto di spine. Ed il mio corpo... il mio corpo non è ostia, ma pane per solitari naufraghi di Poesia.
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Io Ti Divoro
Divorare. E' davvero il verbo giusto per parlare di piacere, di peccato e di Poesia?
Io ti divoro, nel mio verso dissoluto, e tu sei Mio, fin dentro le mie viscere.
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Io devo
Io devo. Io devo scrivere di questo mio sogno con lui, di folli amplessi, di strazianti silenzi e di baci, e desideri e pazzie... perché tu possa leggerne e impazzire di gelosia, ignaro che sia tu l'ignoto amore della mia Poesia.
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Passione nel sognarti
Ovvio che è solo il desiderio di poesia che divora la mia ostinata passione nel sognarti. Sento un rosso possesso di divorare i tuoi versi, che nascono improvvisi, pieni di morte e di vita, dalla tua bocca lontana, calda ed ambigua.
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Sogno d’oppio
Sembra d'oppio il sogno d'amarti che mi scuote il pensiero. E l'anima vola... E poi mi risolvo in questo segreto tremore di baciare le tue mani, le tue dita leccarle dalle mie labbra, per sapere ch'io son viva.
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E’ l’ora in cui...
E' l'ora in cui il mio ventre mi tradisce spingendo sintassi di parole, endo - sconosciute, verso il flusso vitale di una vita dissoluta. Io so, che sono stata, e questo mi basta.
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Non ho paura della morte.
Non ho paura della morte. Temo solo la sua atrocità che ti crolla addosso come una valanga di fango e ti riempie di buio.
E il fiato non è altro che un sospiro per raggiungere il cielo. Ti amo.
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Che non è pianto...
Quando verrai a trovarmi nel cuore della notte non spaventarti se nel buio sentirai il singhiozzo del mio pianto che non è pianto ma gioia d'amarti.
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Tra i suoni di chi subisce troppa luce...
...che io potessi intrappolare quel tuo pianto fugace e tradurlo silente tra i suoni di chi subisce troppa luce. Tu ometti spesso il tuo vivere vorace ma la tua voracità altro non è che sospiri pesanti tra battiti leggeri di farfalle.
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...che solo in te trova compimento
Vorrei penetrarti dentro divorando ciò che ti divora dentro... ...e liberare parole di poesia che vorrei tu scrivessi per me, per leggerne come il vangelo della domenica e cibarmene e cibare la mia sete di scrittura che solo in te trova compimento.
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Mi dormi dentro
Ogni notte faccio l'amore con te mentre tu mi dormi dentro e non sai che il mio corpo ti riceve calore mentre tu mi respiri tra ventre e cuore.
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Rose sbocciare...
Ho aspettato una notte intera rose sbocciare da questi tagli ancora freschi di doveri osceni, ma ecco il giorno, pronto a svelare, tutta la solitudine di chi ha troppa luce.
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Dalla tua lingua nuda...
Vorrei essere il verso che esce dalla parola, dalla tua lingua nuda. E poi si mischiano parole e polvere al vento freddo della bruma di sera e scende la notte che urla tutti i silenzi del cuore.
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Ti lecco i pensieri...
Ti lecco i pensieri Come l'acqua la radice Sgretolami E di goccia in goccia Dissolvimi Che io diventi per te Sorgente e foce.
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Sortilegio
Scarno è il corpo e languida la carne su cui scorre la poesia indecente che vorrei scagliarti addosso come un sortilegio di sangue. Non avessi spalle larghe da gladiatore giurerei che il tuo corpo sia tutto una grazia greca bagnata da latte di pudore e violacee venature di fuoco. Lascivo è lo sguardo che mi rivolgi porgendomi i tuoi pensieri da baccante che pesano e bruciano sul mio cuore come un dardo d'amore.
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Autoimmune
Io andavo per le strade buie della dissolutezza e questo mi era necessario perchè la luce infuocasse i sentieri delle mie visioni. La carne che rigetta la mia stessa carne. E' atroce rinunciare a questo respiro di brame per vestirmi di salutare mestizia.
E poi c'è ancora una porta nascosta tra le urla dell' indecenza.
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...e zittisce la paura.
Forse è il suono delle campane a rendermi allucinata - don, don, don – forse vedo la tua mano, o forse la sento, la vedo, la tua mano che mi copre dal gelo della morte, della notte; stringe, mi stringe e zittisce la paura.
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Un bacio indecente
Un bacio indecente dentro i tuoi occhi torbiti di vino nero, posso solo leggere come fondo di caffè la malìa che m'ha stregata. Fresco come l'odore della pioggia di maggio caldo come l'odore del legno di rosa (diceva Suskind), ci separa distanza, tra terra e terra, e mare e silenzi d'onde - colme di pietosa solitudine - ma io lo sento il profumo di perverso appartenerti.
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Cannella
Ecco è sceso il silenzio sulla ribalta, i dadi contano tredici e le tue mani cospargono l'odorosa cannella. Nessun cuore d'illusionista, nessun Egizio ad imbalsamare le mie ventra, nessuna lacrima dell' Indiana Sri Lanka. Solo respiri lontani che tardano ad arrivare nel pungente profumo del sopravvivere alla Poesia.
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Come fosse una lingua biforcuta...
Smetti di pensare a delle semplici labbra ben ritoccate, di contorno e lucido rosso, pensa piuttosto alle labbra che diventano turgide quando la lingua assapora ruggenti possessioni. Sulle labbra il richiamo... come fosse una prostituta che adesca il suo cliente.
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Come fosse una prostituta...
Smetti di pensare a delle semplici labbra ben ritoccate , di contorno e lucido rosso, pensa piuttosto alle labbra che diventano turgide all'assaporare della lingua di ruggenti possessioni. Sulle labbra il richiamo...
come fosse una prostituta che adesca il suo cliente.
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La luna a volte mi inganna...
La Luna a volte mi inganna e fa che mi appaiano i tuoi occhi da lupo e anche se non ti carezzo non smetto mai di cercarti perchè prima ti devo attraversare. Penetrare sensualmente la tua presenza e farne ostia per il mio spirito impudente.
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E mi sovrasti il cuore
Stanotte scriverò per te una preghiera oscura che sia richiamo, come richiamo per i miei desideri sono certi vezzi di parola con cui si rivolge la tua bocca maliziosa. "Ecco, ti seguo" e mi sovrasti il cuore.
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La Malizia
Cosa si insinua tra le lingue innocenti di certe giornate silenziose? La magia, delle risate offerte al mondo dei sogni per un piccolo sguardo d'erotica follia
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A Jo...
Quando la notte respirava le trame del buio, il mio pensiero esisteva quieto nella tua essenza presente. E poi avvenne l'amore, il tuo, silenzioso e fervente... amore. Ed io divenni pipistrello inquieto, a dimenarmi tra le rocciose vie di occhi notturni e cuori palpitanti, ma tu eri silenzioso e mai altro divenire si accese in me come il tuo fervente esserci.
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Scriverti di notte
Scriverti di notte adombra l'ombra della notte ma satura il foglio della fantasia. Di giorno desidero suoni dolci e parole loquaci, di me che mi svelo, di me che mi offro spoglia, che ti offro le mille debolezze...
Ma lo spazio è muto.
E allora di notte, quando la sapienza non è dono di poesia, aspetto una parola un verso, un commento, che mi faccia compagnia.
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Ritrovarti di notte
Vorrei ritrovarti qui, ogni notte, come la scorsa notte Un rimbombo, uno spirito mi svegliò battezzandomi di sudore... quel desiderio di te che penetrava il cranio e violentava la mia mente spingendomi alla ricerca della tua carne e la tua apparizione acquietava le mie voglie, le tue parole mi coccolavano e carezzavano ed io mi accucciavo come un cucciolo ritrovato.
11/06/10
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Delirio
Perchè notti di poesia sono delirio e porto sicuro, sono gloria e tormento, visione estatica di altre dimensioni e poichè la verità è tra realtà e fantasia, dei sogni bisogna farne certezze
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Ho parlato in segreto
Ho parlato in segreto al costante battito del mio cuore, ho chiesto, disperata, se mai potessi riavere il controllo di quell'ultimo stinto respiro, se mai potessi riacciuffare la mia vita ardente e riportarla al centro dell'unica essenza chiamata Dio, che non è fede. E ci sono volte che durante il viaggio inaspettatamente il vento soffia ancora più feroce ed allora incredulo ti chiedi perchè mai sia questo il tragitto verso la terra promessa.
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Non riesco a rompere il silenzio
Non riesco a rompere il silenzio che vibra ad ogni tuo verso e smuove la malizia della mia segreta Natura. Vedo in te il bagliore di Dio che ti copre di un supplizio umano e santo. Nei miei sogni io sono la Maddalena una donna che pecca di possedere il tuo tormento e prega, prega per essere assolta dall'acqua santa della tua poesia. Ma la distanza è un lungo segmento che mi soffoca nel vuoto d'aria del suo spazio angusto.
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A Simona
A Simona (Figlia d'arte, affetta da sindrome di borderline)
E condivise il terrore di una folle croce di poesia ma i suoi occhi erano luce acuta. E levando urla di morte non sapeva che la morte avesse terrore dell'angelo dal volo appassionato, che ascende e discende nell'inquieto splendore che bacia il suo cuore, nato stanco di essere già santo.
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Il richiamo
Il richiamo della tua voce assente scompone il mio ventre in mille ossessive nudità. E aspetto finalmente il momento in cui nulla accade. E' troppa l'emozione nell' averti qui, la paura che l'adesso divori il sogno.
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In silenzio
Ci guardavamo in silenzio l'uno dentro l'altro Il mio viso si confondeva nel tuo viso ed il tuo cuore batteva dentro il mio I nostri pensieri non erano parole ma un'alcova di gesti assetati d'amore e il silenzio il nostro silenzio... Un purgatorio fisso che non mi so liberare.
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Solo un bacio
Era il suono del bacio perfetto tra pensieri che si infrangevano di onda in onda lungo linee deformi e imperfette di un corpo che prendeva nuda forma nella mia mente. Il suono del bacio perfetto che liquefatto sgorgava dalla tua bocca ed io ti sorseggiavo riempiendomi di te...
29/01/11
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Sacrilego
Non è assaporare quel pezzo di cielo che potrà risolvere la mia fame di te. Vienimi ad assaporare in un lembo estremo in quell' equilibrio sacrilego tra l'agire e l'osservare.
Selvaggiami in prospettive sconosciute selvaggiami fra le oscure ombre di indecenti ragnatele peccaminose Selvaggia i miei pensieri e rendili primitivi come l'odore della Terra nudi come rami al vento fluidi come rivoli cheti. Silenziosi, come i sogni che nascono dal ventre e si disgregano nelle dissolvenze di certi odori animali.
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Inquieta
Fiume in piena il mio intimo desiderio. Tempesta carnale di oscene fantasie.
Inquieto e casto il roseo candore maschera il mio volto, mentre le unghie dipingo di rosso.
03/12/09
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La gelosia
Se io potessi ripetere quell'attimo di incontrollata passione quell'attimo accencante di fuoco e di dolore non esiterei a sentirmi di nuovo tua. Ma tu non hai capito e mi hai detto: " Sei triste ! " ed io invece ero viva.
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Il roseto
Confusa dall'assordante bisogno d'assorbire flussi variegati d' anime una sinfonia fiorita richiamava il mio sguardo.
Un roseto profumava di grandi boccioli. Copiosi petali di purpureo ardore donavano eleganza al sole. Steli selvatici si accavallavano e grosse spine irte si sfioravano quasi a tenersi per mano.
Cespugliose foglie riempivano spazi di luce a dover colorare di speranza il vuoto di una tela, a completare un dipinto che fermava un'insenatura di vita saffico intreccio estensione mistica d'anima e bellezza.
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