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Raccolta di poesie di Daniela Messana
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Fatti e sapere


a nascondere le spalle
in un angolo talvolta si trema,
trincea di gente
che non descrive nulla
parla, danza
e muove passi sotto cieli d’estate

interroga il silenzio
e lascia lacrime di marmo
non pesanti al respiro

e di vita ne è piena la strada.


*

La moda nel silenzio


i cerchi hanno impatto alla testa
nel caldo e nel freddo
e nei contrasti del pensiero

se provo a dire nel sottofondo di un giorno
cosa m’aspetto tra pianti appassiti
ho nenia a morte di noia.

Voglio indossare un vestito
che di me fa trasparire il nudo
accettando del vecchio la sua forma.

*

Oggi


il passo solo fa strada
dietro scie di candele
in ogni angolo chi mendica
merita di sapere

chi siamo per perdere
e sparire senza fine del mondo…
c’è realtà come innesto al silenzio
che collega all’infame incertezza
le domande che nei sogni
ritrovo.


*

Riproporsi


ci sono intenti che tremano
e scavalcano ostacoli

scosse che restano ai margini,
magari incalzano
vestiti dei miei panni
e rubano sguardi inaspettati

ma con passi d’aria
ritornano a vagare.

*

Lentamente per ogni cosa

è dentro ogni cosa
la curiosità di vivere,
nei sogni che mai chiedono ragioni
vestendo del giorno il nudo

il pensiero ne ammaestra il senso
e parla con voce sottile,
invade come melodia a ricordare
che la mente lega
il suono alla paura

chissà se riprendere a carezze
una pelle fatta di memoria
fa sfumare il tempo
e ciò che si teme sia perduto.

*

Nell’angolo

c’è un vuoto che rimane apatico
colmo di dimenticanze
che hanno fretta di emozioni

senza lacrime di occhi
ad abbandonare a volte
la vita che non vede

ed è lì che esiste quel confine
e scompare ad intervalli
spezzando l’orizzonte.



*

Testa e croce d’illusioni

intanto il tempo
è vecchia clessidra rovesciata
granelli distesi di albe e notti di memoria
che convergono senza fine
ad una distanza che non riconosce il presente

gli occhi sono quelli
che ci chiede la vita
aperti e chiusi a scoprire i silenzi
guardano il mondo dal basso
e s’affiatano con le grandi ombre.

Talvolta le passioni avute
spingono ancora a creare visioni
e vivono in piccoli colpi di tosse
in un momento
senza fiato in gola.

*

Parla una luce

mi riconosco in una bolla d’aria
nei momenti senza ostacoli,
un po’ come l’onda
che sicura scavalca lo scoglio

il naso apre e chiude, non trattiene
- ciò che spinge gli occhi ai lumi
lontano deve andare

sciolgo la mia vita in altre vite,
mi domando quale mondo ancora
s’annullerà nel tempo

ed in pezzi di cielo
cerco la sera.

*

Passando alla chetichella


aspetto il mio ritorno
fingendomi reduce di una vita attesa
svincolando tra le torce accese
che scendono sul lato scuro della strada

assorbono i pensieri
ballano negli occhi come mille fate
la mia lingua ha voglia di cantare
ma s’arrotola a coprire il mal di denti.

*

Vertigini

quando il vento riportò
le piume di un uccello
sentii il bisogno di tradire il sogno,
testa e croce di medaglia il tempo
che ruota in cerchi
dalla mente al cuore

superstiti i sospiri
hanno sete nella bocca arsa,
ingannano il destino delle attese
fermando la purezza del silenzio
con mucchi di parole stanche

tutto è distante
e tutto si capisce,
non c’è via
che porti al cambiamento

cammino

tra lo spazio lasciato
da quei punti e a capo.

*

Tantissimo


Centinaia di me
marciano al buio
sussurrando agonie mai rivelate
e gonfie di cielo inghiottito
riversano ombre
mimando curiose

centinaia di me
brindano alla luna
ubriache di vuoto e di silenzio
e cariche d’albe nel tempo
sono forme di nuvole
al vento.

*

Gioca con me


e se poi hai voglia d’ incontrarmi
scivola sul vetro il tuo sapere,
schiaccia come smorfia alla finestra
le cose che non sanno di perduto

aiutami a distendere le braccia
e fare un cerchio con le tue parole,
non so quale inizio e quale fine
cadrà nel girotondo l’illusione.

*

Il tetto dei pensieri

Una vita,
per intravedere il punto di distanza
tra mare e cielo,
orizzonte di limiti
dove un dito di sole
tocca luce d’esistenza
e brucia con il fuoco del tramonto
sogni e pensieri

una vita,
che intercorre tra passi lenti
di gambe in controluce,
tra perle di sudore evaporate
a fiato corto,
sotto una luna di confine

una vita,
appesa al sigillo del tempo
tra noi
e ciò che non possiamo dire.

*

Quel soffio di ali nel sonno


Ti ho visto
palpare il mio sonno
con mano emersa dal nulla

solo perché sospiravo
un’attesa
hai creduto propizia
la comparsa

mi hai sorpreso
come onda anomala
che fa paura
al mio immaginario

non voglio esser raccolta
dopo un’invasione devastante
di una natura che rivela
la sua rabbia

non voglio di me
consumare la stanchezza
e regalarla al vuoto
del destino

voglio cremare
i miei pensieri
prima che del fuoco
se ne parli con disgrazia.

*

Sempre una stagione

ero io, come ieri vedevo
risvegliando in me quegli umori,
tra varchi di silenzi
m’infilavo nei tuoi cerchi

vertigini ed intrecci di parole
che mai sapevo dire,
grafia di cose, dentro e fuori
dai momenti

tra le mani definizioni giuste
hanno il muto di un’assenza

tu che mi conosci
accarezza il mio intento
tardi -
come foglia nella pazienza dell’inverno

e regalo di un respiro.









*

Sguardo che sfiora l’universo


è frammento la mia parte

in questo respiro del mondo
mi avvicino alla barriera del cielo
e gli anni che ho negli occhi
si posano sul bordo frastagliato
di una nube che il vento
taglia e ricompone

le albe racimolano la fiamma
per il fuoco del tramonto

e forse basta così..

quando il sole tende i raggi come dita
e copre la pelle di colori
con le sue carezze.

*

Pane e olio

semplicemente tutto in memoria
e l’aria che respiro si aggiunge
al resto del campo

avvolge il senso, il pensiero
e il desiderio di essere ovunque

invece nel cammino
rimangono orme
e sorrisi di sguardi
che sbirciano dal buco

è segreto il mio dire,
ma se sbriciolo pane raffermo
e aggiungo olio al mio piatto

il mondo
ha la sua grande bocca
del gusto.

*

Fuga dal requiem

Domani
un nuovo giorno

il cielo e la sua indulgenza
di sogni in attesa
rovescia un manto d’acqua

invoca tregua
a sussulti di parole

ed a balzi l’anima
è libera nel vento.

Voglio cadere e bagnare
come pioggia
l’erba.

*

L’eco dei passi

Soltanto da me
m’aspetto clemenza
ricamando orli di vestiti
consunti.

Copro un decoro che barcolla
nel buio

elegante il sommesso palpitare
di un cuore che non ha
paura.

*

In poche parole

così lontano è un passo
dal dissenso di una voce
che trema e arranca a tutta forza
senza mai andare avanti

e tutto ho udito
nel deserto della gente,
nei silenzi rovesciati
dove affogano i momenti

di te, di me

di ogni parola che trasforma
fiati sospesi e attese infinite
in bolle d’aria a respirare
il tempo.

*

Nel senso delle cose

E’ nato un senso
al grammo del pensiero,
ha forma di parola
sotto spietato neon
che dà forma ai suoi difetti

magari esagera il riflesso
ma in fondo culla un desiderio
ed ha imparato a divorare il cielo

e se poi lascia con un soffio il suo respiro
sarà polvere affidata al vento.

*

Accarezza il sole

sempre e ancora mi chiederò
se vedo
arrancherò tra profili di mura
che conosco

sarò leggera
aria tra i miei passi
a vivere da ferma
questa corsa

e tu
non imprecare il tempo
adagia i tuoi pensieri nel presente

e del domani
sfiora la luce dei ricordi
senza sguarnire il sole

che di me e te
ne farà ombra.

*

e di nuovo amare o ricordare

sai delle tue carezze
cos’ è rimasto?
quel ricordo che mi cammina
addosso
formichina a volte senza cibo

sai dove piango e rido?

dove s’infila il buio nelle cose
nei ritratti delle notti
e nelle mie ciglia arrese

nel ventaglio di una mano
e nella sua magia

e scivolo di certo
tra rughe di pazienza

galleggiando d’illusioni

tra candele spente.

*

Tra lacrime e sorrisi siamo tutti belli

più semplice è il tuo sguardo
e più il senso delle cose
mi appare leggero

dalle labbra dischiuse
vola il silenzio
a cercare spiragli da varcare

mi hai cercato dove traghetto
i sogni
o hai solo rubato i miei pensieri?

sostengo a mani tese ogni cosa
del mondo
e cammino piano

come te…
sotto fardelli di paure intrecciati
a ciò che resta


e sappi ritrovarti nell’ombra del tuo sguardo
sotto occhi gonfi di tormenti

nella desolazione di un letto sfatto
o tra veglie di notti senza tempo,

dimmi se anche tu ti nascondi
nella baia lontana delle luci,
intrecciando le gambe
alla mia corsa

a chiedere elemosina di baci.


*

Bianco

E’ nel bianco che stasera
affondo i miei pensieri
debole colore del guardare
grinze di lenzuola
di un soffice palpare

dal cuscino un capello del destino
conta il tempo
come piccola fune di memoria
legato e perso
dal soffio del mio vento

e stringendo senza sosta
ciò che mi separa
da un’apparente mia discesa
di vuoti e riflessioni
ad una risalita di puro divenire

c’è un bianco ancora

un bianco tutto da tracciare.

*

Solitudine

e di me cosa so ancora
se abito nel nulla ,
a volte s’apre e rimbomba il vuoto
boato perfetto del dolore

e l’anima sale dalla vita
si erge e non aspetta nulla
oscilla passi, beve e mangia i suoi sorrisi

trasporta stanca nella nebbia
tutto ciò che muta
ed in quel tratto di silenzio

io aspetto.