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Raccolta di poesie di Luciano Rosario Capaldo
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

L’urlo

La tua mancanza…

il mio urlo sigillato nella bottiglia

affidata alle onde,

nella fissità del tempo,

prima d’incontrare una banchina di sabbia

nell’evanescenza di un tramonto…il mio!

*

L’urlo

La tua mancanza…

il mio urlo sigillato nella bottiglia

affidata alle onde,

nella fissità del tempo,

prima d’incontrare una banchina di sabbia

nell’evanescenza di un tramonto…il mio!

*

Bella

 

Adoro la tua  perfetta

combinazione armonica;

colori forme e occhi.

Caduco essere, di fronte

al  mondo intero, tu sei

ma… per me eternamente

bella, gioia di quello specchio

che è il mio cuore .

Cresce la tua bellezza

con il nostro  amore

e intanto contemplo

…la tua unicità.

*

La magia di un paesaggio

-… allora io  mi sporgo,

lungo cammino del cuore

restituisce me a quel poggio

e giù a strapiombo

fagocito di quell’acque

principesco l’azzurro

ascolto il turchino di quel

flebile orlo d’orizzonte

e nell’estiva foschia

d’un mattino diverso

     -la magia-

d’un  nuovo incontro e…

Il cuore  placa e…

smorza l’onda

sulla battigia sua e…

prende,  ospita

è ormai congiunto.

Ho  gl’occhi  adesso

-per quella scena-

ciò che sono vedo

…quel paesaggio!

 

 

Nota dell'autore.

*****Se in un paesaggio non riusciamo a vedere il cielo vuol dire che siamo morti…dentro!*****

 

*

Quello che sei per me

                          Quello che sei per me...

 

Odore di resina …balsamica

mentre procedo

sul marciapiede ricoperto

da aghi di abete

ammucchiati e vicini

come tanti soldati;

questo tu sei per me .

 

Odore di  tigli

che offrono  ombra

ricreano le mie speranze

ed addolciscono

i miei polmoni,

finalmente pieni di respiro;

questo tu sei per me.

 

Il quieto azzurro di un cielo estivo

che gioca con i colori

di una  natura vivace

e che, combinandosi  con loro,

regala odore di non ingannevole vita;

questo sei tu per me.

 

Panchina in pietra

lungo quel viale

accoglie le mie gambe

regalandomi quel fresco,

necessario;

questo sei tu per me.

 

E   altro e tanto  altro ancora

sei tu …per me !

 

Luciano Capaldo 02 settembre '15

*

Si avvicendano

                                   Si avvicendano

 

C’è sempre una tempesta

prima di ogni quiete…

Cerchi un dolore in quel  cielo

ma l’azzurro contraddice.

Eppure una ferita

deve pur esistere

da qualche parte!

Dubbio ti assale ;

non sarà  proprio

la quiete, quella

che anticipa

una tempesta?

Causa ed effetto

si confondono,

alla fine

a chi addossare

la colpa del proprio 

stare  male…

Sarà la tempesta

o la quiete…

 

Luciano Capaldo 30 agosto '15

*

Mia purissima co/ampagna per la vita

                       Mia purissima co/ampagna per la vita

 

 

Limpida e soave,

ti adatti sempre

ad ogni cosa

e ad ogni dove.

Sai essere trasparente

fin quando  l’uomo

non ti macchia

con la sua sporcizia,

con il suo egoismo.

Diventi torbida allora;

nel cuore e nell’anima.

Sai anche chiuderti

all’occorrenza

ma, anche allora sei

ristoratrice per me,

regalandomi la freschezza

della tua sinuosità.

Frizzante quanto basta

per donare  allegria

e allora, con  il tuo brio,

offri come mille bollicine

pronte a farmi digerire

quel brutto  peso

sullo stomaco...

Sei per me vita

e vita produci intorno a te.

Per questo ti amo tanto

e non posso fare a meno di te.

Ho provato sai;

un giorno , due ma poi

il mio fisico è crollato

come fosse disidratato.

La mia mente ti richiede,

ha sete di te, anche più

volte al giorno e tu,

basta un mio gesto,

sei lì pronta a soddisfarmi.

Tu puoi tutto , mia cara

anzi no solo una cosa

non riesci a fare;

risalire le montagne!

tu…preziosa acqua

non ci riuscirà mai!

 

Luciano Capaldo 03 agosto ‘15

*

Cuore o...mente

                                                       

 

                                                Cuore o …mente

 

Dall’incertezza del pensiero

spesso nasce la ragione

del cuore.

 

Ma nel certo sapere

che di me poco

ormai t’attrae,

ho voluto allora

seguire proprio

quelle ragioni.

 

Adesso eccomi qua;

bivio della mia vita!

Non so  più  cosa

sia  davvero  giusto ;

coprire  la ragione

della mente che,

di  non amarti  più

mi consiglia,

o… la certezza di un  cuore,

che, ormai offeso,

sceglie, per  sopraggiunta

incertezza,

come   sua gemella

ahimè… tristezza.

 

Senza indugio…forse!

Luciano Capaldo 31 luglio ‘15

*

Vuota dignità

Vuota dignità

 

Una dignità vuota,quella di oggi

falso perbenismo,interessato.

Un tempo   la sopravvivenza

era l’epilogo  di un vivere male

o la sfortuna di esser  poveri.

Oggi si è costretti ad accettarla

per mancanza di valori e non solo

quelli valutari, nossignori; ben altri!

Oggi la dignità la si perde nel Mediterraneo.

La si perde nella globalizzazione.

L’uomo è costretto a difenderla,

quando invece dovrebbe essere il contrario.

Abbiamo perso ormai quella posizione

che in miliardi di anni si è conquistato;

quella eretta!

Una volta a contatto delle attrazioni

immonde e edonistiche d’oggi,

siamo  come di fronte ad un oceano

immenso ed attraente .

E’ proprio allora che  la nostra dignità

 ci scivola di mano ,

 senza che ce ne accorgiamo

e va a mischiarsi nella sabbia comune

 che osserva  quell’oceano.

Una volta persa non la ritrovi più!

Ti fingi perbene ma è solo

vuota…dignità.

 Luciano Capaldo 30 luglio ‘15

*

Un vero amico

                                                Un vero amico

 

Un mondo vuoto

fatto solo di natura

ed abitanti in genere

è solo un mondo vuoto!

Se però,  sai di essere

in armonia con qualcuno

in  qualche dove  della terra,

un amico, con il quale

riuscire a comunicare,

anche in silenzio, allora

quel mondo vuoto

diventa misteriosamente  gremito.

 

Un sentimento più forte

ma anche più raro  dell’amore

a volte .

Una vera amicizia vuole  che:

l’altro parli di se stesso

ma  anche di te,

ti contatti  talvolta

per non fare si che appassisca;

l’assenza si sa,  porta a dimenticarla.

Cercherà di non farla mai incrinare;

è morale ed ha bisogno di fiducia.

Sembra quasi che l’amicizia

sia una dote innata e che ti conduca

a dire che amico si nasce.

Quale meravigliosa coincidenza

allora l’incontrare un amico…proprio

come un amore!

 

Sono stato malissimo ultimamente

ho vissuto l’angoscia della vita

sola e solitaria .

Notti insonni a far l’amore

con lenzuola sudate  ed un  cuscino

per compagna.

Un vortice allucinante di

pensieri svuotanti e dolori

smagrenti figli di un'unica madre;

la solitudine.

 

Mi ritrovo per lavoro nella tua città

e all’improvviso come un miraggio

ti rivedo e ti ritrovo.

Incedi malamente e capisco

la tua afflizione fisica.

Malconcio e trascinato tu,

io felice e ritrovato ,

ti vengo incontro e ormai ,

scevro dalla mia zavorra di vita,

empio il mio cuore e forte la stretta in gola,

riprendo il capitolo della nostra vita.

 

Ci rincontriamo dopo trent’anni

e lui  mi dice con sorriso complice

e spontaneo; cercavo proprio te!

 

Commosso …adesso sono qui!

 

Luciano Capaldo 29 luglio  ‘15

*

facciamola finita...

Facciamola finita

 

Basterebbe solo

che tu ascoltassi;

No, non con le orecchie;

con il cuore!

Ma che ci vuole per farti capire

che l’amore è complicità,

è condividere un  idea,

un  cammino lento

ma………, deciso  verso una meta comune.

Eppure, a me ci sei arrivata

già navigata ,

ricca  ormai di esperienze,

satura di sconfitte ed abbandoni,

totalmente sfiduciata

e poi da me ricollocata alla vita,

risvegliata dal torpore della tua anima

offesa e ferita da storie sapide ed inutili .

Ritrovi con me la passione il dialogo

il rispetto ed anche la riconoscenza

ma, alla fine, vuoi solo

vendicarti del male ricevuto.

Mi chiedo  allora, perché proprio io!

Ho ferite anch’io ancora aperte

sanguinanti.

Ho provato terrore dell’amore,

restio al lasciarmi andare.

Non si può tenere sempre tutto sotto controllo,

poi ;

arrivi tu e d’incanto  sembra più semplice.

I  nodi si sciolgono!

Neve al sole!

Mi abbandono mi rilasso …..sono calmo

è solo una pausa prima della grande lotta!

Ti prego……. spiegami come posso renderti felice

per placare il mio dolore e ridonarti fiducia.

Due corpi  senza corpo ormai .

L’eutanasia proprio no.

 

Luciano Capaldo

 

*

come una mongolfiera

                                                    

 

Come una mongolfiera.

 

 

Come vorrei  che tu,

con il calore del tuo cuore,

mi entrassi dentro e

riuscissi a farmi levitare.

Si!  hai capito bene, levitare;

proprio come una mongolfiera

che ha bisogno dell’aria calda

per lentamente salire e

alitare nel cielo.

Vorrei poter portare con me

tutti i mali del mondo,

ogni ingiustizia umana

ogni schiavitù dell’uomo

sull’uomo

ogni ricchezza

sulla povertà.

Volare in alto e così tanto

lontano da solcare

le volute nere

di quel pianeta spazzatura

dove finalmente liberarmi

di tutta la zavorra,

per poi salire , salire

fino a toccar con mano

la pace, poterla far mia,

imbarcarla  e ritornare giù

per seminarla qua e la

un po’ dovunque.

Ce ne bisogno , sai!

Si mi piacerebbe che tu,

 

-AMORE-,

 

entrassi in tutti noi

per offrire  al cielo

un miliardo di colori

come tante mongolfiere!

 

Luciano Capaldo  27 luglio ‘15

*

Che dolcezza

Che dolcezza…

Ci allieta l’anima

l’avvolge come la carta un cioccolatino;

la dolcezza… sana!

Ti aiuta a cercare  e cercare e …

ma non per un’opinione;

solo per capire.

Essa uccide la violenza

ed ottiene tanto di più,

tutto.

E’ così rara che diviene

quasi impossibile dimenticarla

più di quanto sia difficile

obliare un forte  Dolore.

Il bacio di una mamma dato

al neonato di appena  un minuto,

la carezza ad un tulipano,

la supplica del non  amato

a chi non l’ama

gli occhi colmi di lacrime

di chi ha subito tanto

ed in silenzio.

Questa e tanto ancora è dolcezza.

Peccato che spesso

siam solo noi ,imbrattatori

di fogli bianchi, a descriverne

qualità e  rarezza.

Ah, come diverso il mondo sarebbe

se si odiasse la durezza

della scontrosità;

già ma con …. dolcezza.

 

Luciano Capaldo 17 luglio ‘15

*

Tradimento

                     Tradimento

 

Quell’amico abbandonato

stupito ancor del gesto

e di quell’’insolito mondo

nuovo per lui, domestico

fino a qualche ora prima.

Sta lì immobile, legato

al  guard rail , ancora speranzoso

che lui verrà.

Fiero ancora  lo sguardo,

postura dritta ed obbediente,

attento ad ogni rumore

ma inutilmente ;

lui non verrà.

L’arsura lo brucia

e quel bastardo

manco un po’ d’acqua

gli ha riservato.

Ma ciò  che lo logora

è il rumore di quel  dolore

che brucia  dentro ma

segnato da quella  lacrima…

una lacrima  silenziosa

che gli attraversa il muso .

Soggiunge la disperazione.

Un amore non ricambiato,

che ridurrebbe a straccio

un essere umano

ma che impietosamente

affligge quella bestia.

Chissà poi chi è la bestia!

 

 

Luciano Capaldo 16 luglio ‘15

 

*

E allora scioglimi

                        E allora scioglimi !

 

 

Come crochi indifesi

curvi al gelo del mattino

lacrimano gocce di rugiada,

il mio cuore aperto

squarciato dal dolore

si allunga in una magma di ghiaccio.

Come un  cristallo polare

appare la mia vita

agli occhi tuoi…… caldi,  

la   mia fragilità 

da troppo attende

quel  calore.

Ritorna  quel  bollente sangue!

 

 

Luciano Capaldo 14 luglio  ‘15

*

Il volo

                                                            Il volo

Plani soavemente

e infin ti poggi

su quel ramo

Sussurri a tutti

“Se ti avvicini

puoi ascoltarmi!”

Sembra che nessuno

avverta il vociare  di

quel tuo morbido  cinguettio

Solo la mia  anima ,

tremante e vagante

in questa fredda giornata

di febbraio,

ode  il tuo parlare.

Sei sorpreso,

manifesti mortificazione

guardando   giù.

Non ti posi per terra

per non rimaner

avvelenato

dal nauseabondo  odore

che una  cieca umanità

emana su per l’aria.

Mi dici di svuotarmi,

liberarmi della zavorra

dei brutti miei  pensieri,

alzarmi  in volo,

librarmi in ciel con te.

Un batter di ciglia;

cancello il mal ricevuto ,

invoco perdono

per quello procurato,

tinteggio il mio cuore di azzurro,

dono  serenità al cielo

di un cuore ormai

troppo scuro,

e torno a regalare

quel mio  bel sorriso

a tutti .

Adesso  siamo vicini!

Adesso  torni a cinguettare

al mio orecchio  ed io

riesco ad  ammirarti

nei tuoi  colori splendidi.

Grazie mio caro amico!

Mi hai aperto gli occhi!

Ma  da lontano

il giungere di  un cupo nuvolone

violentemente a terra  mi

riconduce……………..!

Luciano Capaldo 13 luglio  ‘15

 

*

Antichi rumori

 

                                      Antichi rumori…

 

 

                  

I poeti deliberatamente

confondono i sensi.

Che grande  potere, il loro.

Però, a pensarci bene,

capita spesso anche a me,

modesto  imbrattafogli,

di scambiare  i sensi.

Svegliarsi la mattina presto,

ascoltare rimembranti colpi sordi

quasi squarcianti

una  ovattata quiete mattinale.

Ti affacci, data l’ora,

alla finestra del  bagno

e catturi l’immagine

di un  balcone difronte

dal quale ,una non più giovane donna

munita di un antico

battipanni in vimini ,dolci  ricordi,

sporgendosi, colpisce impietosamente

quel tappeto comprato

d’occasione  al mercatino

del mese ;

tanto caro e caloroso

per la sua  dimora.

Ringrazio quella signora

che, a sua insaputa,

mi ha donato l’odore

del caffellatte  ed il sapore del pane

di una volta, ritualità di un ambiente

familiare dove echeggiava  il silenzio

di  calde mattinate  primaverili

in cui anche un colpo di tosse

assumeva  il rumore di un tuono,

padroneggiava  l’odore di acacie e ginestre

si affacciavano  i gerani ai balconi

mentre farfalle  spruzzavano

pennellate di colori

meravigliosi qua e la.

Lontani  sembrano gli affanni

della grande città,

una dimensione temporale

anacronistica ma attuale.

Le scuole ormai chiuse,

voci di bambini a casa

si rincorrono e argentine

riempiono l’androne del condominio

mentre io, con passo svelto,

percorro velocemente lo stesso

e con il mio fiatone

m’incammino verso l’ufficio

distruggendo ricordi, sapori ed odori

di un tempo che mai  più ritornerà.

 

Luciano Capaldo 10 luglio ‘15

 

 

*

La tavolozza dell’amore

                               La tavolozza dell’amore

 

Quel colore rosa;

pelle morbida e setosa

di quelle cosce sino all’inguine

dove potrò tatuarmi.

 

Quel  colore rosso;

carnose labbra voluttuose

in cerca di essere bagnate

dalla passione di quei baci.

 

Quel  colore nero;

seta corvina di lisci fili

che coprono lenzuola

complici e contaminate

dal peccato della  sera.

 

Quel colore bianco;

sclera degl’occhi

ormai volti  all’indietro

a significare estasi

e complicità sudata.

 

Questi… i colori

della  tavolozza

del nostro amore!

 

Luciano Capaldo 07 luglio  ‘15

*

Bramosia

                                                Bramosia

 

 

Alitate le tue parole

sul mio cuore stendo

e spalmo come fosse

marmellata al sapore

di natale.

Mi vergogno intanto

ad ambire, tosto,

al tuo corpo eburneo

che non cela certo

le sue sinuosità;

miele da immagazzinare

nel favo del mio cuore.

Allora devio un attimo il

pensiero e navigo

quel corpo stupefacente

e come fossi un cieco,

con le mani tocco

e ritocco la tua  geografia,

senza latitudini, sino

ad  intuire i tuoi umori.

Adesso vibrare

avverto le tue membra e

come treccia,

i nostri corpi

ormai legati, sudano amore

da offrire a non più

candide  lenzuola.

Non mi vergogno più!

 

Luciano Capaldo 03 luglio ‘15

 

*

Siamo solo io e...me!

                                         Siano solo io e ……me

                                                          

 

 

Per favore, ti chiedo solo

di non sbattermi la porta del tuo

cuor in faccia!

Io ebbi accesso ad esso perché

fosti tu ad invitarmi .

Io cretino non mi accorsi

del tuo bisogno di trastullo sconsiderato

volto solo a saziare  la tua fame d’uomo.

La ragione mi esortava di non

darti ascolto!

Ma la passione, si la passione

purtroppo vinse su essa.

In noi la passione dovrebbe superar

la ragione perché tutto sia meno

triste insipido.

Alla fine non è così!

Però ti devo tanto.

Eh già …..i tuoi rifiuti

hanno sporcato di infelicità

quella passione fino a farla

diventar saggezza.

Il mio ardore  ha saputo dilatare

il tempo dandomi il respiro

di cui ho bisogno adesso

per rinunciare a te.

Sono io che ti chiudo il cuore!

Sono sempre io però  quello che ti cercherà ancora!

In questa confusione posso solo

chiedermi scusa.

 E allora……..

scusa  per una affettività malsana,

scusa per il dualismo   corpo ed anima.

Ma scusa anche a te per averti amata

offrendoti quel  secondo tempo

del quale tu ignara  non ne  ammettevi il bisogno .

Grazie invece per  queste  ferite;

da esse è  sgorgato il   nutrimento per appagare

la mia voglia di  fare l’errore giusto.

 

Luciano Capaldo      05 luglio '15

 

*

Una lettera d’amore...come un tempo

                                Una lettera d’amore……come un tempo!

 

Adesso che sono solo

mi accorgo di essere solo!

Il silenzio macerante

di questa casa vuota;

Un macigno !

Il rintocco delle ore  di

quel pendolo all’ingresso;

spacca la mia mente,

divora la mia quiete,

affligge l’anima mia.

Fuori fa caldo

ma dentro  me; freddo !

Perfino questo caffè

invoca te; sembra  si rifiuti

di farsi bere da solo.

In ogni stanza regna

un ordine abbagliante

fastidioso quasi.

La tua presenza è ovunque

e da nessuna parte.

Un cucciolo di donna ;

ma come puoi  essere così

ingombrante!

Andando via mi hai  devastato

mi hai mutilato di te

Un invalido d’amore ormai.

Aspetto con ansia allora

di poterti riabbracciare .

Son solo dieci giorni, sai.

Lo so , noi non siamo abituati

 a stare lontani più di mezza giornata!

Buon viaggio amore mio.

 

Luciano Capaldo 03 luglio ‘15

 

*

La gabbia

 

                                  La gabbia …

 

Spesso occorre rimuovere

bisogni, desideri del mondo fuori,

per sentirsi liberi dentro,

in quel  carcere che a volte è

la propria vita, il vuoto dell’anima

la secchezza di un cuore ormai

esposto all’indifferenza immonda

di umana…gente.

Già quante volte son caduto

sbucciandomi le ginocchia

della mia dignità,

sanguinando lacrime

e piangendo sangue da occhi

arrossati da speme e disperazione.

Parole di conforto

e di sussidio al mio cervello

non arrivano più,

tanto si è indurito, e sordo

il mio ego balbetta

con gli occhi ormai

buoni e umidi ma solo per lui,

quel caro  mio amico ;

un cucciolo di cane

bastardo come me

perché ibrido della vita,

nato da due razze diverse

l’amore di chi si dona

e l’egoismo di chi approfitta

e se ne fotte!

Prima o poi uscirò

da questa ……gabbia!

 

Lucian Capaldo 02 luglio ‘15

*

La seduzione

                             la seduzione

 

La seduzione non ha età

Confortante no!

Non si è  mai vecchi  per sedurre

o per essere sedotti.

La seduzione ha un suo scopo;

trasformare in materiale

quello che prima era incorporeo.

Allora l’attrazione intellettuale,

essa incorporea, vuoi solo  portarla

a letto, trasformandola così

in materia.

E’ un gesto obbligatorio,

quello della seduzione, che poi

diventa arte.

Essa  affinata nel tempo

può trasformarsi in ossessione.

D’altronde chi non seduce

alla fine finisce sedotto.

Spesso la seduzione oltrepassa

le parole offrendo sguardi che

dicono tutto.

La seduzione va oltre la conquista;

deve creare quasi il sospetto,

l’angoscia benvoluta,

la dipendenza ed anche il rifiuto.

Passa dall’attrazione dalla quale

non ci si può proprio  difendere.

La seduzione è quindi

rendersi imprendibili;

fuggire.

La bastardaggine è spesso

fonte di seduzione ma che

lei , la donna,  farà di tutto per punire

con la redenzione di lui , l’uomo,

cui seguirà inevitabilmente

l’abbandono.

Certo spesso i nostri sforzi

nel sedurre una donna

sono inutili difronte

alla decisione  presa dalla

stessa di concedersi prima.

Il nemico della seduzione

rimane però la stupidaggine

contro la quale nulla si può fare.

La seduzione non va mai oscurata;

per noi uomini è essa fonte di erotismo.

Alla fine così   lui riuscirà a sedurla

ma lei lo porterà …a letto!

 

Luciano  Capaldo 01 luglio  ‘15

*

Quelle che sei per me...

                                                                     

Quello che sei per me…

 

Odore di resina …balsamica

mentre procedo

sul marciapiede ricoperto

da aghi di abete

ammucchiati e vicini

come tanti soldati;

questo tu sei per me .

 

Odore di  tigli

che offrono  ombra

ricreano le mie speranze

ed addolciscono

i miei polmoni,

finalmente pieni di respiro;

questo tu sei per me.

 

Il quieto azzurro di un cielo estivo

che gioca con i colori

di una  natura vivace

e che, combinandosi  con loro,

regala odore di non ingannevole vita;

questo sei tu per me.

 

Panchina in pietra

lungo quel viale

accoglie le mie gambe

regalandomi quel fresco,

necessario;

questo sei tu per me.

 

E   altro e tanto  altro ancora

sei tu …per me !

 

 

Luciano Capaldo 29 giugno ‘15

 

 

*

La vita e la pica.

La vita e la pica…

 

Si posa,  quasi pesantemente

quella pica sul ramo

la posso addirittura  toccare

tanto è vicina alla mia finestra.

Quel ramoscello oscilla,

su e giù per un po’ perpetuo

e sembra improvvisarsi

in una danza;

la mia vita!

La osservo  e mi avvicino.

Impaurita, spicca il volo

ma una piuma dalla coda

le si stacca e io riesco

ad afferrarla.

Vorrei con quella penna

dipingere  il blu del cielo

con parole di libertà.

Chissà qual è il  suo colore.

Devo lasciare quell’oscillazione

che segna il mio tentennare

le mie incertezze di  vita.

Disegno allora   un cerchio,

immaginario e personale;

una fortezza in cui sentirmi…

re!.

Marco quindi il  territorio

similmente ad un felino

nel periodo degli amori.

Altri uccelli , attratti,

tentano di violare

quell’area ormai  

solamente mia

ma , alcun altro mai

potrà avere la mia libertà;

la mia vita con quella pica

l’ho ridonata a me stesso

quindi inutile sarà l ‘altrui…fatica!

 

 

Luciano Capaldo 29 giugno ‘15

*

Mia...una chimera!

       Mia…  una chimera!

 

Se per averti dovessi rubare,

il ciel deprederei delle sue

più luccicanti  stelle

per  offuscare gli  occhi tuoi ;

ma non ne trovo, lassù   così potenti…

Se per averti dovessi uccidere,

ammazzerei i miei rivali

pronto a pagare il mio debito

ma perderei poi te……

Se per averti dovessi mentire,

giurerei di amar un'altra donna

ma capiresti dai miei occhi

che hanno luce solo per te….

Se per averti dovessi morire

lo farei si ……..ma  solo dopo

averti avuta…

 

Luciano Capaldo 26 giugno '15

*

Il mio ring

                           Il mio ring

Scivola in un  grigio vortice,

trascinata da una forza sovraumana,

Ia mia esistenza,  senza peso alcuno.

Essa  s ’avvita in quel turbinio

Il cui nome  è    tristezza.

Son disarmato di fronte

a tanta violenza.

Ogni splendor interno

offusca.

Ti risucchia, fino

a  svuotarti a mo’ di un

sacco vuoto, e ti incurva,

ti prostra e ti rallenta

Ti uccide a poco a poco.

Su quel ring poi realizzi.

Resisti ai duri colpi

e ti prepari a  colpire.

Son  pronto sai !

Allora mi circondo di specchi

mi piaccio , mi voglio bene.

Mai più commiserazione

Mai più rifiuto di vita.

Con scatto di reni e di cuore

ripercorro                          

quel vortice al contrario

svito la tristezza

riemergo , mi raddrizzo

riprendo la velocità

della mia vita.

E’ solo il primo round

di un incontro che si concluderà

per ko ……….

No…. non mio!

Ti amo troppo vita!

 

Luciano Capaldo 25 giugno ‘15

*

Giovane pensatore

Giovane pensatore

 

 

Si perde lo  sguardo

cercando di scorger

tra dorate spighe di  grano

un orizzonte che

non più mi appartiene.

Laggiù, da  molto lontano,

impossibile alla mia vista

ma non al mio cuor

mi giunge  l’odore dei miei cari

il gridar dei miei amici correr

dietro  un’improvvisata

palla , groviglio di rami.

Un soffitto di nuvole

mi appiattisce e a sostener

il  capo….. forte  il mio  braccio,

quello di un agreste

troppo giovane e troppo solo

Penso tanto a te mia dolce

madre, nutrice unica

non solo del mio  fanciullo corpo

ma anche di un’anima

non più serena il cui sguardo

invano  cerca te ….  nel vuoto.

 

Luciano Capaldo 24 goiugno ‘15

 

*

Dolci metafore

 

         

 

 

 

 

 

 

Dolci  metafore  !

 

 

Come evocare un ricordo,

nitidamente sovviene

alla mente un immagine

come fosse un mito!

Già ,la tua pelle delicata;

come fresca rosa, di petali

vellutati  racchiudono

nascostamente il tuo animo gentile.

I tuoi grandi  umidi occhi;

come estesi fertili campi  

nutrono il mondo

e guardano senza limiti.

I tuoi setosi e ordinati  capelli;

come una regina,

indossati a mo’ di corona,

regale nel portamento

donandomi la tua fierezza.

Il tuo sorriso amabile ;

come  dorate spighe  

dopo un sorgere del sole

mitiga i  miei rapiti occhi.

Infiniti e soavi

sono allor i miei ricordi

al  continuo pensar  delle

metafore  del nostro amore.

Un sogno che non si spegne mai!

.

 

Luciano Capaldo 23 giugno  ‘15

 

*

Quanta ignavia!

                   

                                          Quanta ignavia !

  

L’indolenza d’ oggi !

Ahimè, ci  crocifigge tutti !

Costretto a sentirmi solo.

Per colpa 

di   viltà altrui.

Si annida in lui , già!

quell’uomo  di  potere.

Lui  non fa scelta alcuna.

Quale saggia e comoda inazione!

A veder  bene però

qualcosa fa ;

fra il bene ed il male,

lui scegli il male,

ignaviamente si arricchisce

si procaccia  letizia e

si  gongola  a far “ nulla”.

Gode di questa sua pigrizia

che lo  fa crescere

ed allargare  a dismisura.

Rubicondo nel suo apparire

cresce a oltranza 

la codardia ,

convertendola a suo parer

in virtù!

E ne è  così saldo

che in lui  soggiunge 

perfino  la superbia.

Precipiterà prima o poi

e allora toccherà il fondo,

zavorrato  dal peso immenso

proprio della sua  totale  assenza

di forza morale.

Quale atroce sofferenza

per chi, proprio per

quella sua ambiguità,

deluso e sottomesso rimarrà.

Attendere dovrà ancora un po’,

ché, alla fine, come il Sommo

tradusse, la stessa lo renderà

una  putrida anima …….

andando  ben  oltre la  morte!

 

Luciano Capaldo 19 giugno ‘15

 

 

*

La vigliaccheria

 

                                                         

                                                   La vigliaccheria …

 

Per me proviene dal non sapere amare.

Il vigliacco è colui che non sa battersi

ma anche chi non vuol sbagliare,

chi non sa vedere oltre e ricominciare.

Egli non ha onore;

è un suicida nella vita

perché  vittima della  codardia.

La vigliaccheria così è nell’anima.

Come potrebbe  quindi appartenere a chi

della propria anima ha fatto dono

alla gente bisognosa,

a pagine bianche scritte

con l’inchiostro del cuore!

Attraverso essa passa anche la violenza;

in ogni sua forma.

Pertanto chi non riesce a creare un rapporto

con gli altri spesso cade nella violenza

anche quella esercitata di  nascosto.

Ed ecco il vigliacco; frustrato ed incapace,

nella vita, “colui che pensa con le gambe”!

Il vigliacco è colui che ti dirà di non capire

le sue riprovevoli azioni compiute di nascosto.

Parliamoci chiaro ;

scrivendo ciò ho voluto solo dire

che chi vede il giusto e non lo fa

è un gran vigliacco  ed il mondo d’oggi

purtroppo ne è …pieno!

 

Luciano Capaldo 18 giugno ‘15

*

Un’inquietudine

 

 

                                        

                                       Un’inquietudine

 

 

L’eco della notte

si propaga nella mente.

Cerco nel groviglio

dei miei pensieri

la strada della serenità.

Quella pace che

tarda ad arrivare

e chissà se mai

arriverà.

Vorrei accompagnare  a letto

quei pensieri.

Cantare loro una ninnananna

e finalmente riposare.

Mi accarezza un inquietudine.

Ho tanto sonno!

 

 

Luciano Capaldo     12/ giugno '15 

 

*

Il musicista

                    

 

 

 

 

Il musicista

 

Son pigro  in quella grande stanza,

pareti e soffitto mi assillano

in una soffocante impropria solitudine

bruciata dal fumo buono

di quella sigaretta amica.

Il bianco usato e quell’opaco

nero di un vecchio piano  evocano

momenti di gioia ormai perduta.

Glisso sulla mia esistenza!

Quale forte attrazione !

In modo anemico ,quasi smorto

mi avvicino e le mani cercano

note adatte a quel momento.

Soavemente accompagna la mente

il battito di un lento  cuore

e  quel dolce  jazz  ricama

il più bel broccato   floreale

da offrire  a te .

Allora io suono

e sono musica per te;

sei tu le mie calde  note!

Le mie mani toccano

quei tasti come un pittore

i suoi pennelli;

con le note dipingo

la tela della nostra vita,

mentre intanto  brucia

quella sigaretta amica.

Lei   SOL …, MI-FA-RE !

 

Luciano Capaldo 11 giugno  ‘15

*

Il dubbio

                                                   

 

                         Il dubbio

  

Son affogato ormai …….. nelle mie speranze!

Vorrei che la fragranza del mio amor

che sboccia dal cuor  come un fiore

ti invadesse  l’anima…. fino ad offrirti

il tempo per amare ed essere amata.

Quale miglior privilegio concesso da Dio.

L’amore è un po’ come la vita

una opportunità. Allora coglila.

Saprò non deluderti?

 

 

 

Luciano Capaldo 10 giugno ‘15

*

In ricordo...

         

                                      

                                      In ricordo…….

Dolente nei miei pensieri,

mi rinvii al sapido sapore

di quella leggiadra schiuma rosa

che rilascia il mar del tuo sguardo.

La battigia del mio cuore

attende la prossima onda

che dal tuo amor giunga,

prima che si secchi in aridi zone

d’ombra, mai più  prive di ricordi.

Ah quanto tormento  desta

al mio silenzioso e pigro cuor,

il saperti di un altro,

e tu un tempo fosti

il mio dolce  amor.

 

Luciano Capaldo               09 giugno '15

*

Il treno del desiderio...

 

 

 

                                      Il treno del desiderio...

 

 

Mi prendo  una pausa.

Una pausa da te, logorio della mia vita.

Vita ormai priva di spinta. vita spenta.

Spenta dalla pioggia delle tue parole annoiate.

Annoiate dall’inutile attesa di un ritorno di amore

Amore che non ritornerà mai  più fra noi.

Noi che ormai abbiamo eretto un muro.

Il muro della incomunicabilità perfetta.

Perfetta  invece la situazione in cui verso.

Verso di una poesia di vita nuova.

Nuova la storia che mi prende.

Prende me e questo vagone del treno

che mi condurrà a lei.

Lo scorrere delle campagne autunnali

ricche di colori accoglienti e che

placano il mio animo irreparabilmente rotto.

Rotto dalla routine di un amore

che ha bruciato anni della mia vita.

Vita che nessuno più mi restituirà.

Restituirà gioia e vigore invece l’arrivo

alla stazione di quel paesino appeso sulla collina.

Collina ridente perché ci sei tu

ad aspettarmi con un sorriso d’anima  appagante.

Nella mia valigia un pigiama , qualche cambio

ed un forziere ormai aperto che fa sgorgare

un fiume di amore, desiderio e voglia di

recuperare il tempo in cui fui felice

vigoroso di spavalderia emotiva.

Quanto durerà questo week-end.

Speriamo tanto da potermi ringiovanire

rinvigorire e restituirmi poi alla noia

pronto per ricadere nel solito lasciarsi morire  quotidiano.

Attenderò ancora una volta il  sabato

per riprendere quel treno che mi condurrà a te.

Ti porterò i fiori di campo

i tuoi preferiti ……

Con immenso amore    Mamma.

 

Luciano Capaldo                                           

*

Dolcemente

                                        

 

                       

                                        Dolcemente 

Sconsideratamente affronto

quel vialetto di campagna,

bighellonando con i miei pensieri

ed un passo ormai in discesa.

Tormenta la mia testa

una immagine fissa,

allucinogena, psichedelica.

Una presenza eterea,

quasi celeste, il

mio cuor invita a seguirla

lungo una salita ardita.

Ma io avverto solo

il sollievo di un pendio

che dona leggiadria

al mio corpo non più stanco.

Le mani in tasca,

aria fresca sul mio viso,

e senza sforzo alcuno,

buco  quelle

silenziose nubi bianche.

Quel tormento adesso è

pace……. recitata dal canto

di  odi di un amor  diverso

che affina ancor di più

l’anima mia.

Un altro amor soggiunge

Son  quasi adultero!

Eri tu….. che rincorrevo,

mio dolce amor terreno,

e invece trovo Te

ad indicarmi il  tempo mio

ormai finito!

 

Luciano Capaldo 06 giugno  ‘15

*

Il conflitto...

            

 

 

                                               

 

  Il conflitto

  

Amo il vento perché gioca con  i tuoi capelli

Amo la pioggia perché li modella

Amo il sole perché l’ombra che crea  ti proietta a  me.

Amo le nuvole perché risaltano i tuoi occhi chiari.

Amo il mare perché muove sensualmente la tua figura specchiata.

Odio  la città perché appartieni a lei

Odio  la gente perché ti gira attorno.

Odio  la casa in cui vivi perché è pregna di te.

Odio  me perché……………. non sei mia.

 

Luciano Capaldo      05 giugno '15                                       

*

Il rompicapo dell’amore

 

Il  rompicapo dell’amore

 

Non esiste poesia senza dolore

non esiste amore senza rispetto

non esiste l’altro… se non  c’è rispetto!

Non esiste rispetto senza la  poesia della Vita.

Non c’è vita se non credi nell’amore

e non c’è amore se non credi nella vita.

Amore per la vita

incita allor rispetto  per l’amore.

La mia poesia è così;

amore per la vita!

Io amo te ,amore mio,

come amo la mia e la tua vita

e nel rispetto dedico a te

questa mia per starti accanto

tutta la vita.

Con rispetto…

 

Luciano Capaldo 04 giugno ‘15

*

Femminicidio

Femminicidio

 

 

Ferire con la mente

assioma dei nostri tempi.

Quanti pregiudizi

aberranti e sciagurati

equivalenti a  dire che

se la mamma non lavora

è normale

che se una bambina picchia

è un maschiaccio

che se  un bambino piange

è una femminuccia.

Mio Dio che cosa stonata.

Quale immenso errore

credere che”  femminicidio” sia

solo l’ atto finale e conclusivo

di un orrendo  fenomeno

cancro dei nostri tempi.

La violenza vien dalla mente

dalla nostra educazione

da ataviche leggende

tramandate da padri in figli

ma  nel frattempo le donne …muoiono.

Un corpo ammazzato

ma ancor di più

un ‘ anima violentata

da un amore assente.

Occorre quella  sentimentale

giusta e nutriente   educazione

per capire che una donna

è una donna

che ella non si contrappone

all’uomo……ma

lo integra

lo completa

lo migliora

lo intenerisce duramente.

Lei è il guanto di velluto

da indossare su un pugno di ferro.

 

Luciano Capaldo 03 giugno   ‘15

 

*

Versi su tela

 

 

                                           Versi su  tela

 

Come un pittore

che tinge  la sua tela,

sporco di vernice,

fissa  con alterigia

quell’opera d’arte,

anche un poeta

che scrive quel foglio

con  sangue intinto

dal cuore,

imprime passione

a suo  dolce verseggio .

L’arte di amare

in tutte le altre

trova raffronto.

Non puoi tentare  però,

se null’ hai da donare!

Apprendi  tecnica?

Per meglio rivelare!

Se arido sei

tramutare  mai potrai

sensazioni in scene

da porgere altrui.

Nel cuore di ognuno di noi

sempre alberga un po’ d’ amore.

Se  credi di essere vuoto

è giunta l’ora

di metterti alla  prova.

Sarà l’  anima che

 la tua mano   guiderà,

sarà il  tuo cuor  

che   versi e  colori  regalerà.

 

 

Luciano Capaldo  01 giugno '15

 

*

Che stronzo!

           

 

 

 

 

       Che stronzo

La mia crudezza d’animo

le mie indecisioni

i miei ritardi e

possibili tradimenti

il mio glissare sui tuoi sentimenti

spesso,

t’inducono a dubbiare,

a preoccuparti,

a sentirti macchiata offesa,

a pensare di andare via,

a urlarmi  cinico,

a vedermi come un passato,

a definirmi bastardo.

Ma sei sempre qui,

al mio fianco,

come una Penelope,

a ricamare il filo  di una trama

contorta dalla quale speri

nasca

la mia

redenzione.

Solo allora mi dirai……………………addio.  

                            (Luciano Capaldo)

*

Il caffè

                           

 

 

 

  Il caffè

 

 

Pungente umidità stamani!

M’incurva, mi avvolge.

Penetra nelle ossa

ma mi piace.

Scorrono le vetture  in strada

ascolto il rotolio  sulla strada  bagnata

Dal balcone scorgo lontano  sui tetti

comignoli fumar grigio

come  fossero omoni

in panciolle  distesi

sul letto a masticare sigari

inanellando messaggi di fumo.

Il tocco di un pendolo in soggiorno.

Tutto si distende e si quieta.

Anche i mio animo

è stranamente calmo.

Uggiosa giornata

presagio di inutili ore

trascorse allora a ricordar.

Una sequenza di

immagini fosche

conducono  però  la memoria

a calde serate estive.

Trascorse in tua compagnia

mano nella   mano accompagnandoci

per  stupendi viali di pinete

odorose riempite dal frinio di cicale

come a segnar il tempo

della melodia del nostro amore.

Ah quale meraviglioso tepor

chiamato a riscaldar un vecchio cuore.

Il gorgheggio della moka

l’odore caldo del caffè

mi ammaliano .

Sul tavolo ,come sempre,

un vassoio e due tazzine.

Verso in una quella Arabica miscela

A farle compagnia….l’altra..

sempre  lì…… vuota

nella spasmodica attesa

che un giorno possa anch’essa

fumare..  si ..ma … del tuo caffè.

Oblio o speranza!

 

 

Luciano Capaldo 29 maggio ‘15

 

 

*

Bentornato... amore

                            

 

 

 

Bentornato………amore.                                    

 

 

Ti osservo con occhio curioso.

Semi immersa in quel mare azzurro

Quel tuo ripassar la mano ad

accarezzar la seta della tua chioma pece.

Non vedo il volto e la simmetria

delle tue spalle sembra tracciar

il centro del tuo volto

a me ignoto. Immagino.

La tua pelle  luminosa e sana

priva di imperfezioni

invitar la mia mente

a immaginari  convivi  volger poi

in carnali amplessi.

Infilar  le dita audaci  nella sofficità

dei tuoi capelli mai bagnati

da quell’acqua ormai contaminata

dal nostro amor, passione di un momento.

Sei libera e restia

invitante e guardinga

La confusione mi assale

i tuoi verdi occhi sono

poesia per il mio cuor

mentre una vaga paura

attraversa il mio corpo tremante ma... bramoso.

Son ormai  convinto,  ti cingo fra le mie braccia.

Con delicatezza,  ormai s’incrociano gli sguardi

c’è feeling!

Le nostre labbra mute

si incrocian per dirsi tante cose.

E’ un terremoto per il mio cervello.

E’ l’incontro di due corpi che si cercano

si ritrovano e si amano.

Due anime che dirottano dal proprio

percorso e dopo lo scontro…….. ma che dico

l’incontro decidono di procedere uniti

sull’ unico binario del loro  stare assieme.

Un sogno che sta diventando realtà.

 

 

Luciano Capaldo            28 maggio '15

 

*

Anima e corpo

                          

 

 

 

 

 

   Anima e corpo

 

 

Chiara morbida pelle

la tua…….

rimanda a me sensazione

di una seta   pregiata

e scivola il mio corpo

in un abbraccio

morboso e  possessivo.

Quanta voglia di amore

in quella morsa

che recupera in noi

perdite di falliti

amori precedenti

segnando voluttuosi ardori

di una  passione

a volte carnale

e a volte  no.

Vorrei non lasciare  mai

quest’eden che ci unisce,

che i secondi fossero minuti

ed i minuti ore.

Fermiamo  allora il tempo,

alziam lo sguardo sino al cielo,

tocchiamolo  per implorarlo

di esser sol per noi

donandoci così   luce perpetua

di un  giorno puro.

E’ la vittoria dell’animo sulla carne

mentre i nostri corpi diventano tutt’uno.

 

Luciano Capaldo 27 maggio ‘15

*

Ipocrisia!

 

                                        

       Ipocrisia!

Spesso la paura fra brutti scherzi!

Bisogna sopravvivere e questo

ha in sé   il dover  nascondere il proprio volto;

celato  da una gran bella maschera!

La stessa che spesso dal viso

scivola pian pianino   fino a ricoprire l’anima;

ti avvolge  e ti fa  nascondere anche il sorriso.

Proprio perché manca ancora

quell’efficacia per mentire di primo mattino!

Già l’ipocrita mente e questo

vuol dire che presenta se stesso proprio

quando invece recita;

che paradosso!

Egli, l’ipocrita, condanna spesso

ciò che lui stesso ha fatto per primo.

Con quella sua falsa indignazione

spesso lui si mostra grande nelle grandi cose

ma nelle piccole …………ah!

Chi di noi non è mai stato

Ipocrita ? Tutti, almeno un po’.

Conosco persone che sostengono

che l’ipocrisia è il motore della vita.

La società addirittura!

Sarà vero o falso?

Allora l’ipocrisia diventa

Ipocrita e si trasforma in diplomazia;

una licenza  alla doppiezza.

Ma sempre inganno è!

Vive , l’ipocrita,per  non essere ingannato

da chi puntualmente inganna.

Allora s’impara  ad  essere ipocriti

per essere accettati .

Quanto  stress però!

Per questo,  dietro il perbenismo

regna  spesso la simulazione;

Il conformismo nasconde ambiguità.

Già tutto questo è l’ipocrisia

Il resto signori cari è  tutto ……… falsità!!!!!

 

Luciano Capaldo 26 maggio ‘15

 

 

*

Il silenzio

                                       Il silenzio

 

 

 

“Perché non parli!”

Michelangelo stupito gridò

difronte alla perfezione

di quell’ opera immortale.

Una statua parlare non può

ma tu…?

Già… dietro quel silenzio

non si sa cosa celi.

La capacità di dire tutto

senza poi dire niente…

Silenzio  prezioso è quello della natura.

Quel dono talvolta può,

addirittura, essere comprato!

Può essere molto rumoroso

si come quello dell’invidioso.

Esso vale più di un discorso.

Fa paura quello dell’uomo onesto.

Terrorizza quello del mondo

alle domande del nostro vivere quotidiano.

In amore però  qual è il suo significato?

Alcune volte sicuramente è bugiardo

come te in questo momento.

Fuggi …

 

Luciano Capaldo 25 maggio ‘15

*

Che bella la vita !

                                    Che bella la vita!

 

Quale amara considerazione!

Mi serve un po’ di tempo.

Devo recuperare tutta

la mia vita ,

Miscelare bene i suoi

ingredienti ,

far riposare ed iniziare

a dare una forma nuova.

Devo essere  il collettore

di me stesso.

Risucchiare  tutto:

i pensieri espressi,

le urla gridate,

i “ti amo” sussurrati,

i “mi spiace” detti e pensati,

le lacrime versate,

i sorrisi donati,

le illusioni disilluse,

le promesse mantenute,

le aspirazioni tarpate,

i capelli ingrigiti,

ormai perduti,

il  vigore un po’ scemato.

Un dubbio soggiunge !

D’incanto ,  realizzo!

Ma io sono vivo !

e non ho paure|

Inverto subito   la frequenza

di quel collettore e con violenza

restituisco :

i miei pensieri al mondo intero,

le mia urla ai profittatori,

i “ti amo”  ai miei cari

le lacrime per   chi soffre,

i sorrisi per arricchire gli altri,

le illusioni disilluse alla mia vita,

le promesse a chi ha fiducia in me,

le aspirazioni tarpate agli sconfittii,

Peccato  però per quei capelli,

pochi e grigi .

Non torneranno più  perché

dati  in cambio di un regalo

grande , divino, irripetibile :

la mia vita,

pronta a restituirmi

quel  necessario vigore di cui sopra,

anche se un po’…….. scemato!

 

Luciano Capaldo 24 maggio '15

*

Apologia

L’apologia 

 

Sei stato beffato. Eh  già !

Quanti  come me possono gridarlo!

La tua inesorabilità non sempre

è così puntuale come a  te piace.

Dopo tanta lotta

si deve pur dare l’onore delle armi.

Allora io mio caro Triste Mietitore

ti dico che sei giunto

in ritardo.

La mia fragilità ha già ceduto il passo

alla morte e surrealmente

da quassù io ….. ti scruto.

Che pena mi fai... ti osservo sai

nel tuo inutile  vagar nel tentativo di

portar via  il mio corpo

cercando di farti perdonare

dividendo l’anima da un corpo ormai malato.

Esso  l’ho già lasciato

su quella maledetta terra

e la mia anima

l’ho già donata

a chi meritava di riceverla per dono

e non per vile separazione  terrena.

Io vivrò in te!

 

Luciano Capaldo 23 maggio '15

  

*

Lascerò parole...

                             Lascerò parole…

 

 

Sapientemente, scelgo le parole.

Denari non ne ho.

Ho frasi  e sentimenti

e questo è quanto  al mondo donerò!

Già ,credo che esso abbia bisogno

di poesia e di poeti.

Le parole per me; immagini , numeri.

La poesia non è solo poesia

come la musica non è solo musica .

Dio solo sa quanto il mondo

abbia bisogno della poesia!

Ci accompagna nella vita,

insegna perfino  ad abituarci

all’idea della morte!

Diventa colloquiale e ci permette

di parlare con qualcuno;

vicino, lontano, vivo o morto..

Strumento eccezionale diventa

anche per colui che  con le parole

non ha dimestichezza alcuna.

Può leggerla.

Ci insegna ad amare la vita

rendendoci  presenti in taluni posti

e morti in altri.

Tutto ciò ,moltiplicato per milioni

e milioni  di persone,

rende la poesia  vita quotidiana.

E’  la risposta al mondo

con le  parole attentamente ricamate

da questo o quel poeta.

La vita proietta   immagini e situazioni;

la poesia elabora e restituisce

un qualcosa che altrimenti

rimarrebbe  fugace o impercettibile.

Essa quindi fotografa

immortala sanziona e premia

Una continua osmosi che attraverso

la conoscenza di se stessi        

aiuta a vivere con l’anima

contraddicendo la scienza

che continua freddamente

a creare il  consumismo;

utile per la  vita ma, inutile alla  vita.

Credo sempre più che il mondo …

abbia bisogno di  poesia!

 

Luciano Capaldo 11 maggio ‘15

 

 

*

Dolci metafore !

 

Dolci  metafore  !

 

 

Come evocare un ricordo,

nitidamente sovviene

alla mente un immagine

come fosse un mito!

Già ,la tua pelle delicata;

come fresca rosa, di petali

vellutati  racchiudono

nascostamente il tuo animo gentile.

I tuoi grandi  umidi occhi;

come estesi fertili campi  

nutrono il mondo

e guardano senza limiti.

I tuoi setosi e ordinati  capelli;

come una regina,

indossati a mo’ di corona,

regale nel portamento

donandomi la tua fierezza.

Il tuo sorriso amabile ;

come  dorate spighe  

dopo un sorgere del sole

mitiga i  miei rapiti occhi.

Infiniti e soavi

sono allor i miei ricordi

al  continuo pensar  delle

metafore  del nostro amore.

Un sogno che non si spegne mai!

.

 

Luciano Capaldo 21 maggio'15 

*

La sedia a dondolo

                                      La sedia a dondolo

 

In quel dondolio

van tutti i miei pensieri,

perpetuo moto del mio cuor

rilassa  debole il mio corpo.

Scoppietta la viva fiamma

del camin e rilascia

scie di fumo danzanti

e lucciole di lapilli e cenere.

Similmente riaffioran

immagini addolcite

di lunghe e spensierate

sere passate qui

con te …

Sei cara nel ricordo

ma a riscaldar il mio

corpo ormai

c’è solo lei;

fiamma colorata e ardente

di un ceppo ormai alla fine.

 

          Luciano Capaldo              

*

Rughe

                                    Rughe

 

Ma perché preoccuparsi;

Le rughe agli occhi son la mia memoria.

Sono la strada che seguono le mie lacrime

Lacrime sempre più amare!

O forse sono le lacrime che solcano il viso,

regalandoci le rughe.

Si,…. regalandoci le rughe.

Come dire che  non esiste memoria senza lacrime

Non esiste viso senza rughe .

Il mio viso è memoria.

Le stesse rughe si aggrovigliano come matassa

sul mio cuore ormai stanco ma non vecchio

pulsante ma pieno del sale delle  lacrime

che hanno riempito la mia vita.

Voglio sempre che i  tuoi occhi chiusi incontrino i miei.

Voglio che le mie rughe continuino le tue.

Bene,  voglio uno spazio fra queste rughe

Voglio che adesso solchino l’oblio.

(Luciano Capaldo)