I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Stetson
L'aria è acacia, è la perdita volontaria del senso aggiunto. Mi eri fratello gemmato a grappolo, mio e poi figlio, abbandonato, mai amante. L'aria è acacia con profumo bianco di sudario tra ombrelli vegetali che parlano-parlano-parlano al vento e tu non capisci fluttui, ti dissolvi inseguendo cappelli.
*
Tanatosi
Entrare nella cosa è morirne. Perdere contatto dal cavallo in corsa, abbandonare la vela gonfia in approdo, leccare sale dalle mani e farsi ciottolo. Poco prima di tutto, fermarsi e dondolare. Là dove germinava un dubbio Ofelia ha reciso il ranuncolo. Di eterno si era imbellettata, annodando un bacio a tampone fingendosi viva e vegetale. Il bacio non ha retto, ingenua paratia. Entrare nella cosa è accettarne la fine. A volte, Amleto caro, si soffre.
*
Custom-ato
Ecco la foto del desktop quella che voglio affine, affinata, off-site in gentile dono e biscottini ovunque a sbriciolarsi su wall a tema. Brucia la sete, spinge la fame la mano si allunga e rapida scansa a dito lo scenario. Per ogni aspettativa ridotta un caro amico si aggiunge a ballare lento e tragico sulla mia pena. L’ingenua claustrofobia da VHS mi è ora molto cara.
*
Lazoto dei salmoni
L’azoto dei salmoni si fissa nelle conifere. La carcassa grigia e rosata è nutrimento vero. Strati di vita risalita, anelli arborei nei secoli. Una mano di mattina ne coglie l’essenza in carotaggio. L’azoto dei salmoni a dirci che nell’istante truce della storia una molle larva ha fatto la differenza.
*
ad astra
C’è muschio sulla rotatoria periferica a coprire erba sintetica, asfittico dis-arredo urbano. C’è un tale che piange al super cercando monetine dentro al treperdue di sporte bulimiche. C’è un gatto affamato miagolato in strazio nel giardino zoologico a tema. Ci sono parole che rimbalzano sul bianco del video, si rompono come globi d’ovatta a nettarmi il viso.
|