I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Ci scaveranno un buco
Prendilo questo sole e conservalo, per quando non saremo più graditi e ci espelleranno, e saremo senza patria. Perchè la vita è un ballo, ma io non so ballare, incespico un passo dietro un altro inciampo, e mi cacceranno prima.
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Novembre
Vorrei abbracciarti fragile creatura, cingerti nel cuore della notte. Pallido amore nascente in quest'ora di luna di perla cerchi la tua pace tra le nuvole di fumo dei camini che perdono se stesse nel chiarore delle stelle. Respiri a tratti l'aria della brezza del mattino che bussa alla finestra.
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Non riconosco
Tu sei quella che non riconosco, di tutta una vita il pensiero fuggente, tra tutti i miei figli la prediletta, le fondamenta guaste della mia casa. Tu sei la rosa che non ho colto, bestia feroce del mio giardino, tu l'oracolo che detta le regole messo là per bellezza, che non ti si può toccare.
Tu la ferita eterna esorcizzata, dell'itaco re impazzito il canto, il grande dolore, il lamento, la rovina.
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Le onde
Questo azzurro mare mi porta oltre le banali consuetudini. Tra le onde sono sempre innocente. Ho voglia di mettere i piedi su questi fondali, venire travolto dal caos che mi ha generato e che è diverso, tanto, dalle cose del mondo.
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Roma
Nelle case nostre piccole e squadrate il grande disordine di un mucchio di cose. Tra palazzoni in blocco umane assonometrie conducono la via più avanti oltre la nostra percezione sì che pochi alberi scarni in un loculo di terra piantati, ricordano davvero un piccolo appezzamento. E nei grigioli nembi della città io vedo davvero i fili delle nostre speranze esili.
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La felicità altrove
Di stanza in stanza io vado cercando quello che non trovo. Davvero ho una concreta speranza: di trovare la felicità altrove.
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Straniera
Io non so dove l'animo tuo è più puro, né dove chiede prebenda, dove mostra il suo spirito con gesti accorti e acuminati. Né altro appiglio mi si prospetta, altra anima per cui abbia senso dire: domani.
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A mia madre
Mamma che mi vieni appresso sempre attenta di dove io vado. Di questo in vero io non mi sono accorto sì che vano sembra a volte il tuo operare e il tuo sempre dietro volermi camminare.
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Via Val Trompia
Notte. Il parco è spoglio, libero dagli invasori. Gli alti platani son torrioni alla mia destra, l'Aniene il fossato. Qui io non ho dimora.
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Marzo
Ho ritrovato il tuo candore e sono immensamente felice. Nell'animo nostro tutto è puro tutto è senza colpa di mattina.
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Pavese
Arriverà la morte e avrà i tuoi occhi grigi, le tue dita pungenti, lo sguardo fermo e dissacratore da giudice infernale. Avrà lo stesso movimento tuo, furtivo tra le cose, il tuo passo lento e deciso, il clima uggioso che desti, la tua ombra oscura di danno e di delirio.
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Serale
Vorrei non doverti dire stupide parole quando ti parlo, non dover arrivare a sentire sulla mia lingua il sapore del nulla. Ma piuttosto dirti con parole essenziali quello che sento: tu, io e nient'altro oltre questa casa.
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Più niente mai
Come il tuo sguardo più niente mai, amore mio, nell'intenso fluire di queste sensazioni e opuscoli visivi, quando ci viene consigliato il sapone per lavarci. Come il tuo sguardo niente più dolce mai, o forse delicato, come il modo tuo di sistemare fiori e cose belle ovunque. In questo lager, in questa vita-collutorio trovo te poco prima di cadere nell'ovvietà e nella mia dimenticanza.
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Dedicata
Assieme a te ho imparato a leggere la mia vita fino all'ultima pagina, a chiudere il libro solo quando a fondo è molle, come carne. E ho scoperto, essenzialmente, che la vita è bella solo se è un po' strana, altrimenti sai che noia in questa fiumana…
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Sabato sera
La gente che passa corre per la festa o il salottino pseudo-bestiale, la febbre del sabato sera, l'eccezionale bicchiere di troppo. E' questo che ci è dato. Questo il nostro porto sepolto, questo il nostro peccato.
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