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Raccolta di poesie di eloisa ticozzi
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Quando mi guardano

 

 

 

Quando mi guardano,

l’orgoglio dei miei occhi si spegne

 

le mani scaldano i loro palmi

come se l’energia si concentrasse lì

 

i battiti del cuore scandiscono il silenzio e

lo dividono in lune di pace.

 

La timidezza mi possiede come fuoco

mai spento e io divento una colomba muta di volo.

*

l’aria che entrava dalla finestra

L’aria che entrava dalla finestra

sembrava voler penetrare la pelle

 

in quest’estate

i vestiti hanno aderito al corpo

come un sudario.

 

I miei abiti preferiti

sono perle

 

ma preferisco rimanere nuda,

come un animale senza pelliccia.

 

L’acqua, quando ingoiata

punge

 

è dolore d’esistenza.

 

La natura è temperata di violenza

 

quando mangiamo carne,

siamo carnefici di bellezza

 

la purezza è dono offerto

ai bambini di periferia.

 

Ho occhi grandi,

che scorticano la pelle

di tutte le strade della città

 

uomini e donne si vestono

con accessori, lampadari

che pendono dal corpo

senza alcuna visibilità.

 

Ogni creazione è sinapsi di colori,

acceso arcobaleno

della mucosa dell’universo.

*

cos’è la materia

Anima, piedi,

mani, sentimenti

creano un essere umano.

 

Cos’è la materia

se non sfere piene

in fluidi e solidi.

 

Da molto tempo osservo uomini

camminare nell’aria

senza appoggiare talloni al suolo

 

alzano mente e cuore al cielo.

 

Nascita, bambini

adulti, morte

 

la vita è serbatoio da cui attingere

parti d’infinito.

 

Pensieri di creatività di sangue

rendono la notte corpo d’universo,

quadro surreale

 

frazioni di tempo

rubano suoni di voce intensa,

 ma non calibrata.

*

ho coltivato nell’orto della mente

Ho coltivato nell’orto della mente

desiderio d’esser

diafana come porcellana.

 

Timide sillabe sono disordini d’amore,

freschi dosaggi chimici.

 

Ho guardato lo specchio

per solleticare i frammenti

 con le dita in uno strano gioco

 

il vetro taglia come quando

frasi d’offesa si gettano

sul corpo.

 

Cosa è successo al gemito primordiale  

che ha strutturato parole,

archetipi di frasi intere

 

perché la luna in tempi antichi

regolava ormoni

dosandoli in una misteriosa alchimia.

 

Cosa è rimasto

della magia, gioco di sguardi

e d’energia soffusa.

 

Le leggi nelle tribù derivano

da saggezza di linee di fuoco

 

l’universo ha insegnato che

anziani raccolti in cerchio

 aprono i loro cuori

a bambini scalpitanti.

*

le parole

Le parole sono sprezzanti

di pericolo quando sputate,

 

si accumulano in fila sulla bocca

 

sono fiati sospesi tra minuti,

movimenti d’esofago che sussulta.

 

Vocali e consonanti amoreggiano

senza fondere i loro corpi,

 

formano reti d’amore

con capelli.

 

Gli occhi parlano

senza emettere alcun suono

 

ma sbattono le ciglia

come animali

quando sono feriti.

 

Pupille fecondano la natura

d’estasi.

 

Quando gli uomini comunicavano

muovevano le mani con istinti di vita

 

fertilizzavano l’aria e il suolo.

 

Quando è nato l’universo,

il suono vibrava all’unisono di Dio.